Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 11 dicembre 2019

Dall’Università Statale di Milano congratulazioni alla presidente della Corte Costituzionale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Giungono le congratulazioni e i più fervidi auguri di buon lavoro alla Alumna Marta Cartabia, appena nominata Presidente della Corte Costituzionale. Ha commentato Marilisa D’Amico, Prorettrice ai Diritti dell’Università degli Studi di Milano: “La nomina di Marta Cartabia, prima donna Presidente della Corte Costituzionale, segna una tappa storica nel cammino per la effettiva parità di accesso fra uomini e donne agli uffici pubblici e alle cariche elettive ed inoltre rappresenta il riconoscimento alla sua profondità di studiosa, riconosciuta a livello nazionale ed internazionale. Una Alumna della quale il nostro Ateneo è oggi particolarmente orgoglioso.”

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Una statua benedetta dal Papa per S. Lucia patrona di Fonte Nuova

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Roma 11 dicembre in Vaticano, nella sala Nervi, sarà esposta la statua, dedicata a Santa Lucia, che adornerà la grotta rupestre risalente a duemila anni fa, riscoperta durante lavori di sterramento sulla via Palombarese, nel comune di Fonte Nuova a pochi chilometri da Guidonia. La statua di 135 cm d’altezza, realizzata da Società Italiana Arte Sacra srl, sarà benedetta da Papa Francesco e successivamente verrà collocata nel sito, dinnanzi al quale è stato rinvenuto anche un tratto di pavimentazione del XVII secolo. Seguirà, il 13 dicembre alle 19.30, proprio nel giorno di Santa Lucia, e dopo la cerimonia religiosa nell’omonima chiesa a Fonte Nuova, prevista per le ore 18.00, da parte del Vescovo Ernesto Mandara della diocesi Sabina- Poggio Mirteto, l’inaugurazione della posa della statua e la benedizione dell’intero complesso ipogeo e la sorgente che vi si trova. “La creazione di questo spazio di preghiera e meditazione è stata fortemente voluta da un gruppo di cittadini, che hanno messo idee ed impegno per valorizzare un antica vestigia alle porte del paese e dedicarla alla santa patrona del luogo, ma l’intera iniziativa è stata realizzata grazie ad una fattiva sinergia tra l’Amministrazione Comunale e le realtà del territorio che l’hanno sostenuta. Per tutta la comunità di Fonte Nuova e dintorni, l’apertura della grotta di S. Lucia, sarà occasione di ritrovarsi nella condivisione di valori spirituali, tradizioni e memorie storiche, collettive e personali, in un momento di forte valenza identitaria.” Così ha reso noto, in un comunicato, il consigliere comunale di Fonte Nuova per la Lista Civica Per Fare Pierluca Evangelista.

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La professoressa Marta Cartabia nuovo presidente della Corte costituzionale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Roma “Sono contenta per l’elezione, a Presidente della Corte Costituzionale, della professoressa Marta Cartabia, apprezzata e stimata giurista e costituzionalista. Prima donna a ricoprire l’alto incarico, sono certa che saprà svolgere al meglio le funzioni attribuite. Il voto unanime è il riconoscimento tangibile delle indiscusse qualità. È un momento storico per il nostro Paese, che per la prima volta registra una parità di genere nelle più Alte Cariche dello Stato. Alla Presidente Cartabia esprimo le più fervide congratulazioni e felicitazioni, unitamente ai migliori auguri di buon lavoro”.Cosi il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, sull’elezione di Marta Cartabia a Presidente della Corte Costituzionale. Da parte sua Giorgia Meloni presidente di Fratelli d’Italia, così scrive su Twitter: Congratulazioni al neo presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia. Con la sua capacità e competenza saprà dimostrare che il tabù di una donna alla guida della Consulta avrebbe dovuto essere abbattuto prima. Sinceri auguri di buon lavoro da parte mia e di Fratelli d’Italia» (n.r. Ci associamo agli auguri espressi dal vice ministro dell’economia e da Giorgia Meloni per tale nomina. Non siamo tra quelli portati a valutare i meriti in base alle scelte di genere ma intendiamo riconoscere, semmai, il valore delle persone in quanto tali e la professoressa Cartabia è una tra queste come lo è su un altro fronte l’on.le Giorgia Meloni. Per quest’ultima suggerimmo, a dispetto dell’età che non l’avrebbe consentito, una sua candidatura alla presidenza della repubblica. Oggi vorremmo, a tutto tondo, pensare che la professoressa Cartabia potrebbe essere la giusta personalità per succedere all’attuale presidente della repubblica nel suo fine mandato tra qualche anno. Lo diciamo convintamente proprio perché in Italia, da anni, si sta gettando discredito sulle istituzioni minando seriamente il rispetto delle stesse da parte degli italiani e, a volte, a ragione se si pensa a talune scialbe figure che sono state demandate a rappresentarle.)

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“Tradurre Tolkien. Incontro con Ottavio Fatica”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Parma giovedì 12 dicembre alle 14.30 nell’Aula Magna dell’Università di Parma. “Tradurre Tolkien. Incontro con Ottavio Fatica” è il titolo dell’incontro, aperto a tutti gli interessati.Ottavio Fatica, una vita pluripremiata dedicata a grandi autori (da Rudyard Kipling a Francis Scott Fitzgerald, da George Byron a Charles Dickens, ad Arthur Conan Doyle), introdurrà il suo ultimo lavoro: la traduzione di “La compagnia dell’anello” appena pubblicata da Bompiani.Dopo i saluti del Rettore Paolo Andrei, Ottavio Fatica sarà intervistato da Davide Astori, docente di linguistica generale all’Università di Parma, e introdotto da un’altra professionista dell’arte del tradurre, Giovanna Granato. Interverranno Elisa Sicuri in rappresentanza dell’AIST – Associazione Italiana Studi Tolkieniani, e Michela Canepari, docente di Lingua e traduzione inglese all’Università di Parma, fra gli autori di una miscellanea su Tolkien (“Creating Worlds through Languages. Tolkien between Philology and Conlanging”) curata da Davide Astori ed Elisa Sicuri per la casa editrice ‘Athenaeum’.Durante l’incontro, che si svolgerà in una forma dialogica da subito aperta al pubblico, Ottavio Fatica presenterà il suo lavoro e il modo in cui si è avvicinato a un testo così importante e di difficile traduzione, soprattutto per la presenza massiccia di lingue artificiali complesse e ricche di riferimenti culturali di vario tipo, illustrando le ragioni delle sue scelte traduttive.L’appuntamento all’Università di Parma sarà anticipato, la sera precedente (mercoledì 11 dicembre, ore 19), da un “aperitivo con l’autore” nella sede della Giovane Italia (via Kennedy 7).

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Presentazione del volume: L’isola che c’era: grandi maestri al Teatro Ateneo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Roma Giovedì 12 dicembre ore 19) nel foyer del Teatro Valle si terrà la presentazione del volume L’ISOLA CHE C’ERA: GRANDI MAESTRI AL TEATRO ATENEO (1980-1995), scritto da Katia Ippaso. Con l’autrice dialogheranno Donatella Cataldi, Laura Palmieri e Antonella Ottai, coordina l’incontro Paolo Ruffini.
Nel modo in cui è riuscito a produrre esperienza teatrale e a mettere in circolazione la sua puntuale documentazione, il Centro Teatro Ateneo è stato un vero e proprio modello per tutte le università europee. A questo percorso straordinario rende giustizia il lavoro della giornalista e scrittrice Katia Ippaso, restituendo peso e storia ai tanti maestri e artisti che hanno contribuito alla vitalità dell’Istituzione e che si sono spesi in tutte le tipologie possibili della loro presenza. «L’elemento più speciale delle iniziative del Centro Teatro Ateneo risiedeva nella qualità singolare della relazione che in questa sede si andava a stabilire fra la scena e il pubblico – così Antonella Ottai annota nell’introduzione al volume – Perché il nostro pubblico era quello che ogni artista desidererebbe incontrare, tanto più se è navigato, tanto più se è particolarmente impegnato nella sperimentazione dei linguaggi: nel pubblico di giovani, nella società degli studenti, prendeva corpo e forma senziente il senso stesso della contemporaneità e la capacità innata di accettarne ogni sfida, elaborandone il senso». Dalla prefazione di Katia Ippaso:“Le pagine seguenti rendono conto di alcuni passaggi esemplari nel tempio della cultura teatrale che per quindici anni è stato il Teatro Ateneo gestito dal Centro Teatro Ateneo, al quale la visionarietà e il lavoro duro del prof. Ferruccio Marotti ha dato vita. Il volume non vuole essere una ricostruzione cronologica di tutto quello che è passato in quegli anni dalle parti di viale delle Scienze… La sua forma plastica si staglia attorno al lavoro pedagogico di grandi maestri che hanno costruito nel tempo un rapporto con gli allievi e i giovani attori: in primo luogo Eduardo, ma anche Dario Fo, Peter Stein, Anatolij Vasil’ev. Il lavoro di pedagoghi-registi come Grotowski, Eugenio Barba, Peter Brook, viene fotografato nel momento in cui i loro battelli carichi di esperienza e conoscenza salpavano, insieme o separatamente, nell’isola romana. Grande spazio ha la linea shakespeariana dell’indagine scenica: ed è così che figure come Vittorio Gassman, Carmelo Bene, Leo de Berardinis, e poi di nuovo Eduardo (con la sua Tempesta in lingua napoletana) e di nuovo Stein (con il Tito Andronico), hanno trovato il luogo adatto, protetto, per far germinare un atto di creazione pura, che si espandeva attorno alle opere di Shakespeare. E ci sono, infine, le testimonianze del lavoro coerente e metodico che alcuni artisti della ricerca italiana – come Carlo Quartucci, Rem & Cap, Federico Tiezzi e Sandro Lombardi – hanno potuto fare all’interno del Centro Teatro Ateneo”. ed. Editoria&Spettacolo, Collana “Visioni, pp. 266, € 18,00 http://www.editoriaespettacolo.it

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Tecnologia e gestione del business: la School of Management del Politecnico

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Milano tra le 3 migliori scuole di Università “tecniche” in Europa secondo il Financial Times.I ranking 2019 editi dal Financial Times e dedicati al mondo delle business school europee posizionano la Scuola milanese tra le prime 50 in assoluto (45) su un totale delle top 95, e sul podio se la si confronta con le altre appartenenti ad Atenei focalizzati su innovazione e ingegneria. Meglio solo Imperial College (UK) e Aalto University (Finlandia). I prodotti in classifica vanno dall’MBA all’EMBA,al Master of Science in Ingegneria Gestionale, ai programmi per le imprese e i professionisti
Affiancare ai corsi di management, economia e finanza l’apprendimento di competenze ingegneristiche e tecniche, indispensabili per comprendere e gestire con successo la trasformazione digitale nelle imprese. E’ questo “orientamento” a contraddistinguere le business school legate a Università con un focus tecnologico come la School of Management del Politecnico di Milano, posizionato tra le prime 3 in Europa con le stesse caratteristiche secondo il Financial Times, che ha pubblicato i consueti ranking annuali sulle 95 migliori scuole di business europee.Per l’undicesimo anno in classifica, la School of Management del Politecnico di Milano regge bene il confronto con il resto d’Europa anche nella classifica generale, dove compare al 45esimo posto con cinque linee di prodotto. Si va dai “classici” MBA full time ed Executive EMBA al Master of Science in Ingegneria gestionale, a un’ampia e innovativa offerta di programmi ad hoc per le imprese e per il mercato Open di manager e professionisti, con una marcata impronta tecnologica sia nei contenuti, sia nella forma: sempre più corsi infatti sono fruibili in distance learning grazie allo sviluppo di specifiche piattaforme informatiche che permettono di gestire la formazione in maniera flessibile e attenta alle esigenze dell’utente.
L’FT European Ranking 2019 valuta i migliori programmi di MBA, Executive MBA, master of science, corsi a catalogo e su commessa. I parametri che determinano il posizionamento in classifica sono numerosi, tra cui l’opinione che gli stessi diplomati hanno dei docenti e del prodotto formativo, la retribuzione o l’avanzamento di carriera che si raggiungono dopo avere frequentato il master e l’esposizione internazionale della Scuola.La School of Management del Politecnico di Milano è composta dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale e dal MIP, la business school dell’Ateneo milanese. “Da anni abbiamo puntato sull’internazionalizzazione dei corsi e sulle competenze legate alla trasformazione digitale, che sarà la principale sfida per le nostre aziende, perché un buon manager dovrà essere un esperto nella gestione dell’innovazione”, commentano Alessandro Perego e Andrea Sianesi, rispettivamente Direttore del Dipartimento e Dean di MIP.

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Roma sempre più città dei consumi, sempre meno dei diritti

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Anche quest’anno, all’approssimarsi delle feste natalizie, le aziende partecipate di Roma vengono chiamate dall’amministrazione comunale a garantire un potenziamento dei servizi che puntualmente ricade sulla pelle dei lavoratori. Così, dimenticandosi vergognosamente del lavoro gravoso che svolgono quotidianamente, gli viene chiesto di lavorare di più.Come nel caso di Atac, che in accordo col Comune, ha deciso di intensificare il servizio di alcune linee dirette al centro per favorire lo shopping natalizio o come Ama, che ha predisposto un piano prioritario per le attività di pulizia delle strade del Centro Storico.Poco importa se durante tutto l’anno i pendolari e gli abitanti delle periferie ci impiegano ore per recarsi al lavoro, a causa delle corse che saltano. Importa ancor meno che le periferie siano sommerse dai rifiuti tutto l’anno, per mancanza di mezzi di raccolta e di operatori ecologici.Come sembra non interessare affatto che il tasso di disoccupazione nella città ha impoverito a tal punto le famiglie che tutto possono fare, tranne che permettersi il lusso di spendere la tredicesima per fare acquisti nelle vie del centro. Resta al contrario, il record tutto romano delle tasse comunali tra le più alte del Paese, nonostante il continuo calo della qualità e dell’efficienza dei servizi pubblici. Una città sempre più governata dai consumi e sempre meno dai diritti degli utenti e dei lavoratori che va nettamente nella direzione opposta alla piattaforma “IO NON CENTRO” che USB ha consegnato alla sindaca Raggi. Un Piano strutturale di rilancio per la Capitale, che non parte dal soddisfacimento del profitto di pochi ma dai reali bisogni degli abitanti delle periferie. Più servizi, più case e più occupazione. Sono queste le priorità che dovrebbe avere a cuore l’attuale amministrazione.

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Fondi Europei – Castelli, “Lavoriamo per evitare che vengano persi”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Roma “Gentile Direttore, il contributo del prof. Francesco Marone, dal titolo “Troppi fondi europei non spesi”, che avete ospitato pone l’accento su un tema assolutamente importante: l’utilizzo – o per meglio dire il mancato utilizzo – dei Fondi europei da parte delle nostre Regioni. Un contributo che evidenzia una carenza cronica del nostro Paese, che ancora non ha imparato a spendere bene le risorse assegnate da Bruxelles. Vicini alla scadenza della programmazione 2014-2020, abbiamo speso meno del 25% dei fondi, che pure ammontano complessivamente a 75,2 miliardi, tra strutturali e di investimento.
Considerato che le criticità maggiori sono focalizzate sul rispetto dei tempi e sugli obiettivi da raggiungere, in questa Legislatura, insieme alle strutture del MEF e alla Ragioneria, abbiamo lavorato affinché i finanziamenti dall’Europa non venissero persi, bensì si concentrassero su pochi obiettivi infrastrutturali di ampio respiro. Un lavoro in tal senso lo stiamo portando avanti con Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ANPAL, Regioni e con Asstel, l’Associazione che rappresenta la filiera delle telecomunicazioni, per lo sviluppo di un progetto propedeutico n piano nazionale per utilizzare le risorse dei Fondi europei a sostegno delle azioni formative delle aziende della Filiera in materia di nuova occupazione, riconversione/riqualificazione dell’occupazione esistente sia nell’ambito della Programmazione comunitaria 2014/2020, sia nella prospettiva della Programmazione comunitaria 2021/2027.
Nelle prossime settimane, dopo alcuni approfondimenti richiesti dalle Regioni, e previa l’informativa del Ministero del Lavoro e la proposizione di una convenzione quadro, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano, dovrebbe approvare il testo di un “Protocollo di Intesa per la promozione di interventi finalizzati a favorire l’occupazione nel quadro dei processi di trasformazione digitale delle imprese della filiera delle telecomunicazioni”, da sottoscrivere tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Regioni\Provincie Autonome. Attraverso tale protocollo si vogliono, nello specifico, mettere in campo progetti formativi connessi a programmi di riorganizzazione aziendale, crisi aziendali accompagnati dall’utilizzo di ammortizzatori sociali, oppure progetti formativi connessi all’aggiornamento delle competenze in chiave digitale, per anticipare situazioni di tensione occupazionale che si potrebbero creare.Questa iniziativa assume particolare rilevanza se si considera che il mondo delle telecomunicazioni, come giustamente si evidenziava nel fondo di ieri, si avvia ad una nuova rivoluzione tecnologica, determinata dall’introduzione della tecnologia 5G, e questo ovviamente avrà importanti ricadute anche sulla necessità di impiegare personale adeguatamente formato. Fatta salva la competenza esclusiva delle Regioni in materia di formazione, che ovviamente non viene messa in discussione, una rapida approvazione del predetto protocollo ci porterebbe a sviluppare interventi volti a garantire, attraverso l’impiego di Fondi europei non ancora spesi, un supporto all’occupazione di una filiera ad alto cambiamento di competenze dovuto alle nuove tecnologie e ai processi di digitalizzazione. Abbiamo poco tempo, dobbiamo lavorare tutti assieme per non sprecare questa opportunità. Come Governo ce la stiamo mettendo tutta, e sono certa che non mancherà l’apporto di Regioni e Provincie Autonome”. Così Laura Castelli, Vice ministro dell’Economia e delle Finanze, in una lettera al Corriere del Mezzogiorno, Napoli e Campania.

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Libro: La dittatura dei dati

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Quando Brittany Kaiser, giovanissima consulente politica appena laureata in diritti umani e relazioni internazionali, si è seduta per la prima volta a un tavolo con Alexander Nix, il carismatico capo della neonata società di analisi dei dati Cambridge Analytica, era convinta che le informazioni raccolte attraverso gli smartphone, i social media e le abitudini di navigazione online che permettono l’identificazione e la targettizzazione delle persone sarebbero state usate a fin di bene. Ma ha dovuto ricredersi.Quella che era iniziata come un’improbabile, seppure stimolante, esperienza di lavoro – una democratica liberale come lei che accettava di lavorare per una società che aveva Steve Bannon nel consiglio d’amministrazione e politici repubblicani tra i suoi clienti – ha iniziato ad assumere i contorni di un incubo quando i suoi sforzi per costruire un’azienda rivoluzionaria, che applicava la scienza dei dati e l’analisi psicografica al settore della consulenza politica, sono culminati prima nell’elezione di Donald Trump a presidente e poi nella vittoria dei sostenitori della Brexit. Solo allora Kaiser ha capito fino a che punto la mancanza di regole nell’industria dei big data fosse diventata un pericolo per la privacy delle persone e per la democrazia in tutto il mondo. E quanto sottile e occulta fosse in realtà la minaccia se persino lei, che in quel mondo ci stava da sempre, era stata targettizzata e manipolata dalle persone per cui lavorava. Ma forse cambiare era ancora possibile… La dittatura dei dati è un resoconto dettagliato, lucido e onesto in cui Kaiser, ripercorrendo le tappe fondamentali degli anni in cui ha lavorato per Cambridge Analytica, rivela le spregiudicate pratiche digitali attraverso cui l’industria dei big data influenza e manipola le persone, facendo leva sulle loro paure e insicurezze per modificare il loro comportamento abituale. Ma è anche un’acuta analisi di come l’utilizzo dei dati comportamentali abbia cambiato per sempre la politica, una riflessione sulla scarsa consapevolezza con cui permettiamo che i nostri dati personali vengano usati contro di noi, e soprattutto un accorato appello a rafforzare il nostro spirito critico, a riprendere il controllo delle informazioni che scegliamo di condividere e a proteggere, così facendo, il nostro futuro.
Roger McNamee ex investitore di Facebook e autore di Zucked. Come risvegliarsi dalla catastrofe di Facebook In libreria per HarperCollins – 20,00 euro – 430 pagine – Traduzione di Caterina Chiappa.

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Chirurgia estetica: Aumentano i pazienti under 35

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Se in passato la chirurgia estetica era richiesta quasi esclusivamente da chi non accettava i segni del passare del tempo, oggi si assiste a un costante incremento di pazienti giovani e giovanissimi. A rivelarlo è un’indagine svolta su oltre 300 chirurghi estetici da Dottori.it, sito e App leader in Italia per la prenotazione di visite mediche specialistiche. La quasi totalità del campione di chirurghi intervistati (91%) ha raccontato di aver assistito a un aumento, negli ultimi anni, di pazienti molto giovani, in particolare di quelli di età compresa fra i 30 e i 35 anni.Indagando su quale sia la motivazione più ricorrente per cui i più giovani si rivolgono alla chirurgia estetica, si scopre che più della metà degli under 35 è mosso dall’esigenza di risolvere quello che viene considerato un grave difetto estetico e guadagnare autostima. Non è l’emulazione di una star a spingere i giovani a desiderare un “ritocchino”: a detta dei medici, la maggior parte dei pazienti under 35 si avvicina infatti alla chirurgia senza avere un modello da imitare.
Ma qual è il rapporto degli under 35 con il tema costi? Generalmente chi decide di affidarsi alle mani di un chirurgo ha un budget definito e ritiene il prezzo dell’intervento una componente abbastanza importante (70%), pur essendo disposto a rivederlo dopo aver ricevuto il parere del medico. La maggior parte dei giovani inoltre accede alle cure avendo già un gruzzoletto da destinare all’intervento: il 77% dei chirurghi dichiara che più della metà dei suoi pazienti non richiede un finanziamento per pagare la prestazione.

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Tredicesime e il loro uso

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

A breve saranno accreditate sui conti di lavoratori e pensionati le tredicesime, il cui ammontare complessivo si attesta quest’anno a circa 38,5 miliardi di Euro.Si tratta di un momento di ossigeno che consentirà alle famiglie di respirare e di dedicarsi, seppure con un atteggiamento ancora piuttosto contenuto, agli acquisti di Natale.Come ogni anno non mancheranno, però, le scadenze di dicembre. Gran parte dell’importo delle tredicesime sarà eroso dalle spese per rate di prestiti, mutui, affitti, assicurazioni, tasse, bollette e, non ultime, le visite mediche. La maggiore disponibilità economica, unita alle lunghe liste di attesa della sanità pubblica, spingono molte famiglie a rimandare a questo momento dell’anno controlli, visite specialistiche e appuntamenti con il dentista.Secondo lo studio dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, dei 38,8 miliardi del monte tredicesime il 9,8% sarà destinato a visite e prestazioni mediche, acquisto di occhiali da visita, anticipi per apparecchi acustici o comunque in spese attinenti all’ambito sanitario.
Per quanto riguarda le voci che eroderanno in misura maggiore le tredicesime degli italiani spicca, in testa, quella relativa a prestiti, mutui e affitti, la cui incidenza si conferma al 23,1%. Seguono, in forte crescita, i costi di bollette e utenze, a cui sarà destinato il 22,20% dell’importo totale (lo scorso anno tale percentuale si fermava al 21,7%).Al terzo posto troviamo la voce relativa alle tasse, che assorbiranno il 19,95% degli importi incassati con le tredicesime.Nelle tasche delle famiglie, da destinare a regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi, rimarrà appena il 10,35% dell’ammontare delle tredicesime, pari a 3,98 miliardi di Euro. Di questi, nel dettaglio, 2,66 appartengono ai lavoratori e 1,32 ai pensionati.

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“2020 – l’anno dell’agitazione?”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

A cura di William Davies, Chief Investment Officer. Il 2020 si preannuncia agitato, a causa dei disordini civili e delle guerre commerciali in atto oltre che a causa di rivolgimenti politici e volatilità di mercato. Crediamo che l’economia mondiale continuerà a espandersi a ritmi più blandi e disarmonici tra le varie regioni. In questo scenario di prolungata crescita debole, bassi tassi d’interesse e timida inflazione, ci muoviamo lungo una sottile linea di equilibrio tra rischi al rialzo – come un’improvvisa accelerazione della crescita – e al ribasso, tra cui la minaccia di una recessione più profonda. Il nostro approccio globale e l’intensità della nostra attività di ricerca in un contesto simile ci permettono di destreggiarci abilmente tra questi sviluppi macroeconomici e di mercato. A fine estate abbiamo raggiunto un punto critico, quando i principali indicatori di mercato hanno toccato livelli storicamente precursori di recessione nei mercati sviluppati. Infatti, la storia recente insegna che un’inversione della curva dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense è spesso seguita da una recessione. Tuttavia, pur esistendo ancora questa probabilità, non è detto che si arrivi a una recessione e, con il passare dei mesi, siamo ora più propensi a ipotizzare un rallentamento meno marcato, sotto forma di crescita bassa ma positiva o leggermente negativa.Sotto un profilo storico, quando il nostro indicatore interno di recessione per gli Stati Uniti raggiunge il 30% significa che una recessione è probabile. A settembre ha toccato il 24%, ma questo rischio ora è in via di stabilizzazione. Tuttavia, forse non importa molto se entreremo o meno in una recessione, perché probabilmente sarà solo di modesta entità. La Germania, ad esempio, ha solo sfiorato la recessione quest’anno e i mercati non manifestano segni di panico, almeno finché la disoccupazione resta bassa.Nel nostro scenario di base riteniamo improbabile un’accelerazione della crescita e altrettanto improbabile l’ipotesi di profonda recessione. In tale contesto, l’elemento di lunga duration dei mercati, siano essi obbligazionari o azionari, resta relativamente interessante. Le questioni geopolitiche continuano a innervosire gli investitori, con il protrarsi delle guerre commerciali e della Brexit in un’economia già alle prese con la fase conclusiva del ciclo, ma le tendenze di crescita strutturale offriranno opportunità a lungo termine, a prescindere dalla nostra previsione leggermente positiva o negativa sulla crescita.
E allora dov’è tutta questa agitazione? O meglio, quali fattori potrebbero turbare la situazione? I riflettori delle cronache sono puntati sul commercio ma la mia preoccupazione è altrove: sui disordini civili che stanno avvenendo in tutto il mondo, pur con ragioni molto differenti da regione a regione. Le proteste di inizio anno dei Gilet Gialli contro le misure di austerità del governo hanno assunto maggiore importanza. Abbiamo assistito alle proteste di Hong Kong, inizialmente incentrate sul trattato di estradizione, che rischiano verosimilmente di aggravare le tensioni tra Stati Uniti e Cina, se non altro nel contesto della guerra commerciale in atto. Le proteste hanno determinato un cambio di rotta politico. A questo si aggiungono le proteste in Cile per il rincaro dei biglietti della metropolitana, la crisi bancaria in Libano e molti altri esempi in tutto il mondo. L’aggravarsi delle disuguaglianze è in parte dovuto all’azione di forze strutturali, come la sottoccupazione (l’aumento dei contratti a zero ore e una forza lavoro più flessibile), il crollo delle adesioni sindacali e le tecnologie e innovazioni dirompenti. La reazione a queste forze è un fattore determinante e potrebbe addirittura portare a invertire il processo di globalizzazione (che ha consentito alle aziende di aggiudicarsi forza lavoro a basso costo da tutto il mondo). Facendo leva su questo tema, in effetti, Donald Trump ha costruito una campagna elettorale incentrata su politiche protezionistiche tese a persuadere la forza lavoro nazionale, soprattutto nei settori dell’acciaio e dell’industria automobilistica. Anche la sua guerra commerciale è intrisa degli stessi toni populisti. La disoccupazione resta bassa ma ciò non basta a fermare le proteste. Con l’elezione di Trump, gli Stati Uniti hanno già segnalato un’inversione della globalizzazione. Nel Regno Unito invece, la svolta estremista potrebbe giungere nella persona di Jeremy Corbyn, che graverebbe allo stesso modo sulla redditività aziendale, anche se in questo momento sembra improbabile che Corbyn, se eletto, ottenga la maggioranza. Lo stesso vale per Boris Johnson, anche se la fragilità del nostro sistema politico attuale non esclude cambiamenti repentini. Dopotutto, cinque settimane prima delle ultime elezioni statunitensi Donald Trump era considerato “ineleggibile”. La Brexit, dal canto suo, impatterà certamente la fiducia all’interno del e verso il Regno Unito, ma non dovrebbe avere grosse ripercussioni a livello globale e difficilmente produrrà una recessione, anche in caso di un esito ritenuto “sfavorevole”. Se l’esito della Brexit è importante per il Regno Unito e gli Stati confinanti, non va dimenticato che il Paese produce solo il 3% del PIL mondiale. (articolo pubblicato in abstrac da http://www.columbiathreadneedle.com)

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Italiani inclini al risparmio? Sì

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

I nostri connazionali tornano ad accumulare e risparmiano più di prima. È quanto emerge da un sondaggio realizzato questo mese da Ener2Crowd, la startup tutta italiana che sta rivoluzionando gli investimenti nella sostenibilità ambientale ed energetica.Su un campione di mille uomini e mille donne di età compresa tra i 18 ed i 64 anni distribuiti lungo tutto lo Stivale, nel sondaggio promosso da Ener2Crowd la propensione al risparmio degli italiani nel 2019 è risultata essere pari al 12% del reddito: +4% rispetto alla percentuale rilevata per l’anno precedente.«È la percentuale più alta d’Europa» commentano gli analisti di Ener2Crowd. In Italia l’86% del campione afferma infatti di riuscire a mettere da parte qualcosa ogni mese, rispetto ad una media europea che, secondo analoghe rilevazioni, è pari al 75%. Il 64% degli intervistati si mostra però insoddisfatto dai classici investimenti proposti dalle banche o dagli intermediari finanziari, sfiduciati dagli scandali e dai crac del passato e scontenti anche per via dei tassi di interesse irrisori.
«Sta invece crescendo la consapevolezza degli italiani sulla necessità di affiancare all’analisi dei classici rischi economico-finanziari anche il monitoraggio di fattori ambientali, sociali e di governance» puntualizza Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore di Ener2Crowd.
Con Ener2Crowd parte così ufficialmente il crowdfunding energetico, una novità non solo in Italia, ma anche a livello internazionale, con attese -entro il prossimo biennio- ben superiori rispetto ai volumi del crowdfunding immobiliare che, secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, ha già marcato dal 2017 al 2018 una crescita a tre cifre (+529%), passando da 1,8 milioni di euro (68% nel lending) a 11,5 milioni di euro (33% nel lending e 67% nell’equity).
Ma l’«energy crowdfunding» apre ora nuovi orizzonti ed Ener2Crowd è destinata a sostenere la crescita del «lending» grazie ai progetti proposti al «crowd», ovvero a tutti i cittadini che potranno così diventare dei «greenvestor», con una previsione di investimenti per circa un milione di euro nei prossimi 5 mesi, da novembre 2019 a marzo 2020, su una pipeline totale di circa 5 milioni di euro prevista entro la fine del prossimo anno. Per poi quintuplicarsi entro il primo biennio.

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IV edizione del Premio Merck in Neurologia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, ha annunciato i vincitori della IV edizione del Premio Merck in Neurologia, patrocinato, anche quest’anno, dalla Società Italiana di Neurologia (SIN). L’edizione 2019 ha avuto come tema centrale il miglioramento del benessere psicofisico della persona con Sclerosi Multipla (SM) inteso, a titolo di esempio, come attività fisica, ricreativa, svago, alimentazione.Una persona con SM, malattia con decorso cronico e progressivamente invalidante, in base al livello di disabilità, può vedere significativamente limitate le possibilità di svago e l’attività fisica.
La Commissione ha deciso di assegnare i due premi, ciascuno del valore di € 40.000, al progetto MS+U sulla Riduzione dei sintomi caldo-correlati e miglioramento della salute psicofisica nelle persone con SM utilizzando la tecnologia digitale proposto dal Professor Paolo Manganotti e dal Dottor Alex Buoite Stella, del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute dell’Università degli Studi di Trieste e al progetto MIND4MS (Mindfulness Innovative Device-assisted For Multiple Sclerosis patients) ideato dal Dottor Fioravante Capone del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma. I premi sono stati assegnati in base a ben definiti criteri di fattibilità, innovatività, applicabilità, attinenza al tema del bando e per le ripercussioni sulla persona con Sclerosi Multipla in termini di qualità di vita e di convivenza con la patologia. I progetti vincitori
MS+U (Riduzione dei sintomi caldo-correlati e miglioramento della salute psicofisica nelle persone con SM utilizzando la tecnologia digitale) Obiettivo del progetto, ideato dal Professor Paolo Manganotti e dal Dottor Alex Buoite Stella, del Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute dell’Università degli Studi di Trieste, è quello di contrastare l’aumento della temperatura corporea che può provocare un peggioramento dei sintomi, tra cui la fatica, fornendo indicazioni specifiche e personalizzate per ridurre il rischio della comparsa dei sintomi caldo-correlati, dovuti sia alle condizioni ambientali sia all’aumentato dispendio metabolico durante l’attività all’aria aperta o durante l’attività fisica. Il sistema si basa su un’applicazione per dispositivi mobili in grado di stimare, sulla base di alcuni parametri (tra cui il tipo di abbigliamento, le condizioni ambientali e il tipo di attività intrapresa), l’aumento di temperatura corporea nei 30 minuti successivi. Il sistema MS+U si propone dunque come supporto per tutti gli utenti con SM che, con l’aumento della temperatura vedono compromesso il loro benessere psicofisico, aiutandoli a riconquistare il diritto all’attività fisica e ad una piena autonomia in tutte le condizioni ambientali.
Il progetto MIND4MS (Mindfulness Innovative Device-assisted For Multiple Sclerosis patients) è stato ideato dal Dottor Fioravante Capone del Policlinico Unversitario Campus Bio-Medico di Roma per promuovere il processo di accettazione della malattia e migliorare lo stato di benessere psicofisico della persona con SM, partendo dalla Mindfulness, una delle tecniche di psicoterapia cognitivo-comportamentale più utilizzata. Questa tecnica prevede un’educazione della persona verso una nuova attitudine meditativa, concentrata sul presente e sugli stimoli interni per aumentare il senso di controllo. Il progetto prevede l’utilizzo di un device che capti i segnali corporei (come la contrazione dei muscoli masticatori, la frequenza cardiaca e respiratoria, la quantità di movimenti effettuati), espressione dello stato di tensione/rilassamento della persona che lo utilizza e che permetta di usufruire dei benefici della Mindfulness nella vita quotidiana, in autonomia, anche senza la presenza costante del terapista. I parametri vengono trasformati dal device in segnali acustici e visivi che variano per tipologia e intensità in base al livello di tensione/rilassamento della persona. Ad esempio, una persona in tensione percepirà il rumore della pioggia battente di un temporale mentre una volta raggiunti livelli di attività mentale vicini a quelli meditativi percepirà la quiete e il cinguettio degli uccellini. Dopo un breve training, il paziente potrà effettuare quotidianamente questi esercizi per un periodo di 8 settimane, visualizzare i propri progressi e pianificare ulteriori obiettivi di miglioramento, condividendo i risultati raggiunti, tramite una App, con gli specialisti di riferimento (neurologo e psicologo).

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Concorso di arti grafiche “People in mind”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Sono tre opere di pittura le vincitrici del concorso di arti grafiche “People in mind”, nato per raccontare – come rivela il nome stesso del contest – cosa vuol dire “avere a mente” le persone affette da malattie mentali. In tantissimi, da tutta Italia, hanno aderito all’iniziativa, voluta e organizzata da Lundbeck Italia, azienda farmaceutica che mette al centro del suo lavoro quotidiano la persona con disturbi mentali affinché ognuna possa vivere la sua vita al meglio.
Quasi 700 (690 per l’esattezza) le opere in concorso, le prime 25 esposte a Roma, nella sede della premiazione: ciascun autore ha saputo esprimere la propria percezione della persona che soffre a causa di un disturbo mentale ed è riuscito a raccontarlo attraverso l’arte. l’opera vincitrice è “Abbraccio della mente”; secondo posto assegnato a “SpecialMenteBelli”, terzo posto a “Insieme”: tutte le opere sono visionabili sul sito http://www.concorsopeopleinmind.it e sui canali social di Lundbeck Italia. Sono stati inoltre conferiti alcuni premi speciali fuori concorso al miglior disegno (dal titolo “Blindness”), al miglior fumetto in concorso (intitolato “Facile, come bere un caffè!”) e all’opera che ha ricevuto il maggior numero di like sul sito del contest (Titolo: “Come uscirne? Ho paura”).
Due riconoscimenti speciali fuori concorso sono stati infine assegnati a un’associazione e a una persona fisica che si sono distinti per aver messo al centro la salute della persona. I premiati sono Progetto Itaca, associazione che promuove programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione per le persone affette da disturbi che riguardano la salute mentale e che si è distinta “per aver messo al centro delle sue attività le persone con disturbi mentali” e il dottor Claudio D’Amario, attuale Direttore Generale Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, “per essersi distinto nell’aver messo al centro delle Sue attività la salute delle persone con disturbi mentali”.Le 690 opere in concorso sono così suddivise: 332 disegni, 50 opere di fumetto e 308 di pittura; i partecipanti hanno aderito da tutta Italia, in particolare da Lombardia (136), Lazio (82) e Puglia (70) e hanno un’età media di 43 anni. Di tutte le opere, circa 200 sono state presentate in rappresentanza di associazioni, centri di salute mentale e di altre realtà di assistenza e di cura.
L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del World Mental Health Day e ha avuto il sostegno di Fondazione ONDA, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, che da anni affianca numerosi progetti che affrontano stigma, paure e pregiudizi legati a malattie psichiche, di Progetto Itaca e delle principali società scientifiche: SINPF (Società Italiana di Neuropsicofarmacologia), SIP (Società Italiana di Psichiatria) e SIP giovani, SIPS (Società Italiana di Psichiatria Sociale) e SOPSI (Società Italiana di Psicopatologia) e la Royal Danish Embassy, che ha ospitato la cerimonia di premiazione. Tutti i contributi artistici sono stati validati, valutati e selezionati da una giuria tecnica composta da rappresentanti delle principali società scientifiche, da un rappresentante di Onda, da un esperto d’arte e da un rappresentante di Lundbeck Italia. Il giudizio sulle opere è stato unanime: gli autori hanno saputo interpretare e raccontare, in modo differente ma con grande intensità, cosa vuol dire vivere, oggi, con un disturbo mentale o stare accanto a una persona che ne soffre; tutte le opere condividono la richiesta comune di “guardare oltre il pregiudizio e gli stereotipi” e di valutare ciascuno per la sua unicità di individuo.

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In Italia cresce la domanda di assistenza

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Ma scende il numero dei lavoratori domestici regolari (-1,4% dal 2017). “Il calo degli ultimi anni – commenta Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale DOMINA, Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico – è sintomo della difficoltà delle famiglie nel sostenere i costi dell’assistenza, soprattutto nel caso in cui l’assistito sia una persona disabile”. Continua: “Dai dati ISTAT sappiamo che tra gli over 65, i disabili sono circa 1,5 milioni, di cui 600mila versano in condizioni di isolamento per i quali l’aiuto della badante è fondamentale”. Dal Rapporto Annuale del Lavoro Domestico 2019 di DOMINA, realizzato dall’Osservatorio Nazionale DOMIMA sul Lavoro Domestico in collaborazione con la Fondazione Leone Moressa, che verrà presentato giovedì 12 dicembre 2019 presso la Sala Zuccari – Senato della Repubblica, si osserva che nonostante l’invecchiamento della popolazione e la contrazione dei servizi pubblici di assistenza il numero complessivo dei lavoratori domestici regolari è diminuito del 12,9% dal 2009. Secondo le stime, sono invece i lavoratori irregolari a crescere: stimati oggi a circa 1,2 milioni.“Puntiamo all’emersione dal lavoro nero – continua Lorenzo Gasparrini – per far si che il gettito fiscale aggiunto, stimato dall’Osservatorio intorno ai 2 miliardi di Euro (1,4 miliardi di contributi assistenziali e previdenziali e 645 milioni di Irpef e addizionali locali) possa essere riconvertito in risorse per sostenere le famiglie datori di lavoro domestico nell’affrontare i costi del lavoro di cura”.

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Diplomi di certificazione Cambridge Preliminary

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Torino. Nella Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi di certificazione Cambridge Preliminary ottenuti da 9 detenuti che hanno preso parte al progetto “La certificazione linguistica internazionale in carcere: a change for the better”, il primo corso in Italia rivolto alla preparazione per la certificazione della lingua inglese in carcere. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il CPIA1 ed il Liceo Artistico della Casa Circondariale, con il supporto del Centro Autorizzato Cambridge English Exams di Torino e del Centro Cambridge English Assessment ed ha inoltre permesso alla scuola CPIA1 di Torino di diventare Preparation Centre per le certificazioni Cambridge English. Realizzato in collaborazione con il CPIA1 ed il Liceo Artistico della Casa Circondariale (due delle istituzioni scolastiche presenti in carcere) con il supporto del Centro Autorizzato Cambridge English Exams di Torino, il progetto intitolato “La certificazione linguistica internazionale in carcere: a change for the better” ha avuto inizio il 1 marzo e si è rivolto trasversalmente a studenti detenuti, personale carcerario ed educativo, per dimostrare l’importanza della collaborazione a più livelli all’interno dell’ambito formativo nella Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. A aderire al progetto anche il Centro Cambridge English Assessment, che da oltre 80 anni opera in Italia come ente certificatore del livello di lingua inglese e che si è adoperato per verificare la fattibilità della sessione d’esame in sede carceraria: dopo un corso della durata di 64 ore, il 15 giugno 2019 si è dunque tenuta la prima sessione d’esami Cambridge Preliminary in una scuola in carcere in Italia. Il gruppo dei candidati era formato da 9 studenti detenuti, uno studente della media CPIA1 uscito dal carcere che aveva seguito gran parte del corso e tre insegnanti del CPIA1 di Torino: un gruppo eterogeneo che ha permesso durante il corso di attivare meccanismi di peer tutoring e peer observation e favorire la crescita a livello di competenze e di relazioni.“Si tratta di un progetto pilota davvero unico e ambizioso per il contesto in cui si è svolto. In primo luogo gli studenti hanno saputo vedere nel corso e nella certificazione internazionale un’opportunità per poter entrare nel mondo del lavoro senza pregiudizi, considerandone la spendibilità una volta finito il percorso di detenzione”, spiega la Professoressa Rosa Scimone, referente del progetto per CPIA1 Torino.
Nel mondo sono più di 5 milioni le persone che ogni anno si affidano a Cambridge English per certificare il loro livello di inglese. Una fiducia legata alla storia di oltre un secolo dell’istituzione, che è attualmente presente in oltre 130 Paesi con un totale di 2.800 centri d’esame e 20mila tra università ed enti che riconoscono gli esami di Cambridge English come prova affidabile delle conoscenze linguistiche.

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Scuola: I quindicenni faticano a leggere e comprendere?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

I dati allarmanti dell’indagine Ocse-Pisa arrivano dopo quelli Invalsi e dopo studi Svimez altrettanto preoccupanti. Pacifico, presidente Anief: “Occorrono riforme efficaci, a cominciare dal ritorno del modulo alla primaria” Solo il 5% dei quindicenni ha una comprensione ‘totale’ di ciò che legge. Male anche in scienze, meglio in matematica. Uno studente su quattro ha difficoltà a confrontarsi con materiale non familiare o di una certa lunghezza e complessità e, di solito, ha bisogno di essere sollecitato con spunti prima di potersi impegnare con un testo. La fotografia che arriva dalla nuova indagine Ocse-Pisa che valuta le competenze rispetto alla lettura, la matematica e le scienze è preoccupante per il nostro Paese. Ma ha radici innegabili. E ha anche soluzioni, come quelle per cui si batte e continuerà a lottare il sindacato Anief. Quelli dell’indagine Ocse-Pisa sono i dati negativi più recenti in ordine di tempo. Ma ce ne sono altri che fanno ritenere che non siano criticità isolate per quanto riguarda l’apprendimento e la formazione degli studenti italiani. È emerso dallo studio “Dalla licenza media alla maturità. Il percorso visto attraverso i dati Invalsi” che il 20% degli alunni iscritti alla scuola secondaria di secondo grado non ottiene il diploma o, come minimo, andrà incontro ad almeno una bocciatura. Come se non bastassero questi numeri negativi, a pesare sulla efficacia della scuola nella penisola è anche un altissimo tasso di dispersione scolastica, che in certe province del Sud tocca il 30-40 per cento, come confermato dai più recenti studi Svimez.

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Legge di Bilancio, Fioramonti e Ascani: interverremo su stipendi, sostegno, infanzia, Ata, aumento

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

Al Ministero dell’Istruzione si sta lavorando per raggiungere la cifra di aumento di cento euro lordi da assegnare a docenti e personale Ata. Lo hanno dichiarato oggi in una doppia intervista sia il ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti che la viceministra Anna Ascani. A La Repubblica il titolare del Miur ha detto che pagare meglio gli insegnanti è un segnale per dire loro: “Non siete soli, il valore del vostro lavoro è riconosciuto”La sottosegretaria e viceministra Ascani, invece, intervistata dall’agenzia Dire, ha aggiunto che ci sono anche provvedimenti per il sostegno, l’infanzia, gli Ata, aumento dei posti. “Sulla scuola – afferma la Ascani – stiamo lavorando su tre fronti: l’infanzia, il sostegno e quindi l’aumento dei posti, e il personale Ata, di cui non si parla mai ma che è fondamentale per la scuola e per il suo funzionamento. Se tutte queste operazioni dovessero andare in porto, arriveremo ai 3 miliardi di cui avevamo parlato inizialmente. In questo senso sono particolarmente ottimista”.
Per il sindacato Anief tutti i punti citati dai vertici del Ministero dell’Istruzione sono fondamentali per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori e dell’offerta formativa scolastica: “La partita degli stipendi di docenti e Ata, dell’aumento delle maestre della scuola dell’infanzia e in generale del primo ciclo, l’introduzione di nuove regole che assicurino sostegno ai disabili dal primo giorno di scuola, l’incremento di organico a partire del personale Ata fanno parte del pacchetto di emendamenti alla legge di bilancio che abbiamo presentato in cui crediamo fortemente, se davvero si vuole dare una svolta all’istruzione pubblica nazionale. Crediamo però anche che si tratti di operazioni onerose che devono avere il sostegno del MEF attraverso investimenti reali e continuativi nel medio-lungo periodo. È bene quindi che il Governo faccia quadrato attorno alle indicazioni di Fioramonti e Ascani, altrimenti ci ritroveremo per l’ennesima volta dinanzi a una serie di buoni propositi non mantenuti”.

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Sicurezza a scuola

Posted by fidest press agency su mercoledì, 11 dicembre 2019

La sicurezza a scuola è un elemento indispensabile e pertanto non è più possibile soprassedere sui casi di crolli, recenti e molteplici, avvenuti all’interno degli istituti. Udir, giovane sindacato che tutela i dirigenti scolastici, sin dalla sua nascita, ha sempre promosso, tramite emendamenti, scioperi, manifestazioni, un programma in grado di rendere le nostre aule luoghi sicuri, per lavoratori e discenti.
Pochi giorni fa al Miur c’è stato un incontro coi sindacati; tra i presenti, anche la viceministra Anna Ascani, che ha assicurato l’impegno del Ministero dell’Istruzione e del Governo “a dar corso all’intesa sottoscritta il 29 ottobre scorso tra MIUR e Organizzazioni sindacali ed in particolare allo stanziamento nella legge di bilancio di congrue risorse per garantire un rinnovato ruolo degli enti locali ai quali sarebbe affidata la definizione dei rischi strutturali e l’indicazione delle misure necessarie a ridurre il rischio, da recepire all’interno del documento di valutazione dei rischi di competenza della singola scuola”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, “la questione relativa alla sicurezza rientra senza dubbio tra le priorità che il Miur e il Governo devono affrontare per sollevare le sorti dei nostri istituti, molti dei quali costruiti prima del 1970. Noi abbiamo sempre affermato, sin dalla nostra fondazione come sindacato, che a scuola si va per lavorare e studiare, non per rischiare la vita. La cronaca ci narra numerosissimi casi di crolli, spesso con epiloghi tragici. Non è più possibile continuare a guardare altrove: la sicurezza nei nostri istituti è un’emergenza, e va affrontata ora.

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