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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 12 dicembre 2019

La Porta in bronzo e oro di Andrea Pisano torna a risplendere

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

tre porte del Museo di Santa Maria del FioreFirenze. La Porta Sud in bronzo e oro di Andrea Pisano riprende posto accanto alle due Porte del Battistero di Firenze, nella Sala del Paradiso del nuovo Museo di Santa Maria del Fiore. Dopo un lungo restauro durato tre anni, la maestosa Porta realizzata tra il 1330 e il 1336 dallo scultore toscano, è di nuovo visibile al pubblico, a partire dal 9 dicembre, accanto alle monumentali opere rinascimentali realizzate dal Ghiberti e protette sempre da Goppion: la Porta del Paradiso e la Porta Nord.Un lungo sodalizio è quello che lega l’impresa milanese al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze. È il 2012 quando l’azienda leader nella produzione di sistemi espositivi e conservativi in ambito museale, famosa in tutto il mondo per le vetrine della Gioconda e dei gioielli della Corona d’Inghilterra, viene coinvolta nel progetto di restauro del percorso museale, sotto la guida dello studio Guicciardini & Magni Architetti. Un grandioso progetto di rinnovamento volto a raddoppiare l’area espositiva del museo originale, da 2.500 a 6.000 m2, per proteggere oltre 750 opere d’arte rinascimentale.
È in quel momento che a Goppion viene affidato l’incarico di realizzare cinquanta vetrine per il nuovo allestimento, speciali sistemi espositivi concepiti per conservare le opere più fragili e delicate tra cui: la Maddalena di Donatello, l’Altare d’argento – conservato sotto azoto -, la Croce del Pollaiolo, antichi dipinti su tavola, preziose oreficerie, modelli in legno, parati tessili liturgici, delicatissimi pannelli ricamati e manoscritti.Tra le sfide maggiori, un posto speciale occupano le installazioni create appositamente per contenere le famose tre Porte del Battistero. La prima a prendere posto, in ordine cronologico, nella nuova sala a loro dedicata, è stata la Porta del Paradiso nel 2015 e a seguire la Porta Nord. Ora la Porta Sud torna a brillare in una nuova custodia dalle prestazioni hi-tech e connotata da una raffinata sensibilità estetica. Alta 6,30 metri, larga 4,30 e profonda 2 metri circa, la struttura della vetrina, come per le altre due Porte, è in acciaio verniciato con tinte atossiche, sigillata tre porte del Museo di Santa Maria del Fiore1.pngda guarnizioni speciali e caratterizzata da un vetro antisfondamento. La profondità del sistema espositivo consente lo spostamento della pesantissima porta, circa 8 tonnellate, su speciali binari che consentono ai restauratori di monitorare costantemente il prezioso manufatto e intervenire, in caso di necessità, per mezzo di un ponteggio.La vetrina ermetica è dotata di un sistema di controllo della temperatura e dell’umidità di ultima generazione, capace di garantire la perfetta conservazione della scultura. La Porta del Pisano, proprio come le altre due Porte bronzee, necessita di un ambiente estremamente secco – con un tasso di umidità costantemente al di sotto del 15% – per impedire l’ossidazione dei materiali e la formazione di sali instabili tra la superficie bronzea e la pellicola dorata. Attraverso il controllo di valvole e umidificatori riposti all’interno delle vetrine, umidità e temperatura sono così facilmente regolabili.Goppion, in questa occasione, ha anche completato l’allestimento della Sala delle Cantorie con una vetrina gemella di quelle già esistenti, per l’esposizione di una terracotta di Donatello. (foto: tre porte del Museo di Santa Maria del Fiore con copyright)

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Per un’alternanza scuola-lavoro sempre più efficace

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Camera di Commercio di Pordenone-Udine e Anpal Servizi (Agenzia Nazionale per le politiche attive del lavoro) lavoreranno insieme per offrire sempre più efficaci percorsi di alternanza scuola lavoro – i nuovi “Pcto”, ossia i “percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento”. I due enti hanno infatti sottoscritto un protocollo di intesa, nell’ambito del “Progetto Tutor per l’Alternanza”, che sancisce la collaborazione per favorire la migliore operatività dei progetti per gli studenti sui territori di Pordenone e Udine, per assicurare loro l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro e migliorarne i percorsi di transizione.La collaborazione tra Camera e Anpal si realizzerà anche attraverso l’organizzazione di esperienze di orientamento rivolte agli studenti, la sperimentazione sul territorio di modelli innovativi di alternanza scuola-lavoro, l’individuazione nel Registro nazionale alternanza scuola lavoro della piattaforma informatica sulla quale far convergere le necessità di incrocio fra istituzioni scolastiche e imprese, con opportuna incentivazione delle relative iscrizioni.Ci si impegnerà anche in un’attività di ricerca sistematica per l’individuazione di panel mirati di imprese, in base a indicatori condivisi e attualizzati sui reali fabbisogni formativi ed occupazionali, utilizzando estratti di banche dati messi a disposizione dalle Camera di Commercio, attraverso Unioncamere e il progetto Excelsior. L’idea di fondo è assumere un ruolo sempre attivo nella promozione delle attività della nuova alternanza, avvicinando le imprese ai percorsi scolastici, contribuendo allo sviluppo del sistema economico locale.

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Premio World’s Leading Island Resort

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Per il nono anno consecutivo, il World Travel Awards ha assegnato il premio World’s Leading Island Resort al Pullman Timi Ama Sardegna, paradiso a 5 stelle immerso nel cuore dell’Area Marina Protetta “Capo Carbonara”, che da sempre assicura ai suoi ospiti una vacanza indimenticabile all’insegna della tradizione, del gusto e del benessere per un relax a 360°.Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato a Patrick Recasens, General Manager della struttura sarda il 28 novembre a Muscat, in Oman. “Siamo incredibilmente orgogliosi di ricevere questo importante premio” – dichiara Recasens, e continua: “Ogni giorno ci impegniamo per garantire ai nostri ospiti un’esperienza senza precedenti, e ricevere questo tipo di gratificazioni è per noi un incoraggiamento a continuare su questa strada, puntando sempre all’eccellenza e al continuo miglioramento”.Per il Pullman Timi Ama Sardegna è stato un anno di successi. Sempre nel 2019 infatti, ha collezionato numerosi altri premi: il World Travel Awards, nella prima metà dell’anno, l’ha incoronato vincitore nelle categorie Europe’s Leading Family & Wellness Resort e Europe’s Leading Hotel & Spa. A questi si aggiungono il Tripadvisor Certificate of Excellence, il Signum Virtutis – Seven Stars Leisure Resort di Seven Stars Luxury Hospitality and Lifestyle Awards, il titolo di Luxury Family Beach Resort – Country Winner ai celebri World Luxury Hotel Awards e infine Best Beach Resort, Best Family Resort e Best Island Resort in Europa agli Haute Grandeur Global Hotel Awards. Il palmarès di premi si estende anche all’istituto Thalassa sea & spa, oasi per il relax circondata da acque cristalline e vegetazione selvaggia, che è stata celebrata ai World Luxury Spa Awards nella categoria Luxury Wellness Spa – Country Winner.

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Anna Raimondo: Fronte Nazionale Naso Partenopeo

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Roma giovedì 16 gennaio 2020, dalle ore 18.30 AlbumArte Via Flaminia 122 mostra personale dell’artista Anna Raimondo dal titolo Fronte Nazionale Naso Partenopeo, a cura di Marco Trulli. La mostra resterà aperta fino a sabato 29 febbraio.Il titolo della mostra trae spunto da una scritta letta per caso dall’artista sui muri di Napoli. Il controverso tema dell’identità, messo a nudo ironicamente da questa frase, è al centro della mostra dell’artista che propone una selezione eterogenea di lavori in cui riscontra una costante ricerca che, partendo dalla dimensione intima, affronta questioni centrali di carattere pubblico e politico, come la questione del diritto alla mobilità o la de-costruzione delle identità di genere.La fondazione di un partito utopico, il Fronte Nazionale Naso Partenopeo, nel quale l’artista apre una riflessione corale sulle microazioni quotidiane di trasformazione ed emancipazione sociale, attraverso un lavoro previo di interviste ad attiviste e cittadine partenopee. Un (non) partito, rappresentato da una non bandiera esposta in mostra insieme a vari materiali propagandistici, con l’obiettivo di determinare una frizione con il presente del dibattito politico.“Il lavoro di Anna Raimondo è un luogo d’incontri e scambi, che si nutre dell’ascolto nel processo e nella formalizzazione finale col pubblico. I processi relazionali che l’artista attiva interrogano spesso la costruzione di genere nei comportamenti quotidiani e pubblici, mettendo in dialogo il suo femminismo quotidiano con l’atteggiamento delle altre persone. Può essere definito un viaggio nelle diversità sociali che facilita e crea aree di possibili interazioni, dissonanze, negoziazione e creazione corale di senso.” (Nancy Casielles e N. Suarez, 2016)Molti dei suoi lavori si concentrano in maniera peculiare sulla creazione d’incursioni nello spazio e la sfera pubblica, nel suo continuo tentativo di ricreare spazi e tempi di ascolto all’interno del panorama urbano, creando in questo modo dispositivi di spaesamento e dislocazioni di senso. Attraverso la fluidità del suono l’artista connette spazi, tempi e persone e riflette su temi e identità rimosse dalla memoria o dalla società. La mostra è dunque un itinerario liquido tra lavori sonori, progetti relazionali e atti performativi realizzati dall’artista in diverse parti del mondo.

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La Finanza diventa social

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Nasce T.I.E. – The Intermonte Eye – il nuovo brand di Intermonte dedicato ai consulenti finanziari e ai private banker. Un’innovativa soluzione, digitale e taylor made, che mette a disposizione un servizio informativo professionale, indipendente e autorevole, attraverso l’offerta di contenuti e outlook esclusivi sui mercati finanziari e sui prodotti di investimento.L’entrata in vigore di MIFID II sta creando innumerevoli sfide per il mondo della consulenza finanziaria. Nata con l’obiettivo di migliorare la trasparenza dei mercati finanziari, la normativa porterà a mutamenti significativi nel rapporto fra consulente e risparmiatore. Gli stessi risparmiatori sentono, oggi come non mai, l’urgenza di potenziare le proprie competenze in ambito finanziario. Il ruolo del consulente, quale primario vettore di educazione finanziaria capace di mettere il cliente nelle condizioni di fare scelte consapevoli, diventa quindi sempre più centrale.La nascita di T.I.E. si inserisce proprio in questo contesto in cui sta crescendo, in modo esponenziale, il bisogno per consulenti e private bankers di accedere in modo rapido e immediato non tanto a semplici news, già abbondantemente disponibili su vari media, ma a informazioni esclusive e a valore aggiunto selezionate appositamente per loro. Il consulente può essere così ulteriormente supportato nella fase di strutturazione e di efficiente allocazione del portafoglio dei propri clienti in base al loro profilo rischio/rendimento.
T.I.E. ha l’obiettivo di creare una community di professionisti del risparmio altamente fidelizzata, a cui offrire un servizio loro riservato con contenuti e analisi facilmente fruibili anche in mobilità. Il tutto sarà accessibile grazie ad un’App e un sito internet (https://tie.intermonte.it/). T.I.E è presente anche su Linkedin (https://www.linkedin.com/showcase/t.i.e.-the-intermonte-eye/about/) con una intensa attività editoriale. Chi entrerà a far parte della community avrà accesso a notizie puntuali e a contenuti originali in materia di analisi dei mercati e di soluzioni di investimento. T.I.E vuole essere uno spazio digitale dedicato al confronto e scambio di idee sia fra i consulenti stessi della community sia con i professionisti di Intermonte.

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Una compagnia navale di spedizioni tra le 10 principali aziende inquinanti in Europa

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Sono i risultati del report del network Transport & Environment reso pubblico oggi, che dimostra come il trasporto marittimo europeo abbia notevoli emissioni di CO2 e deve contribuire come tutti i settori alla riduzione delle emissioni climalteranti ed alla decarbonizzazione dei trasporti.Secondo lo studio di T&E sono circa 11 milioni le tonnellate di CO2 emesse nel corso dell’anno dalla compagnia di spedizioni marittime Mediterranean Shipping Com-pany (MSC), secondo i dati ufficiali sulle emissioni. La sua flotta di container che tra-sporta merci e beni di consumo, che vanno dall’elettronica e frutta fresca a vestiti e giocattoli, figura tra i principali 10 aziende inquinanti a livello europeo. La classifica delle imprese più “fossili” è occupata da centrali a carbone e dalla compagnia aerea low-cost Ryanair – al decimo posto. È questa la sintesi dello studio di Transport & Environment (T&E): il rapporto lanciato oggi, lunedì 9 dicembre 2019, mostra che MSC sarebbe l’ottavo emittente più pesante se il settore marittimo facesse parte del sistema di scambio di quote ETS di emissioni dell’UE.Nel complesso il trasporto marittimo lo scorso anno, con le navi container da e verso l’Europa, ha emesso oltre 139 milioni di tonnellate di CO2: questo significa che se il settore del trasporto marittimo fosse un paese, sarebbe l’ottavo inquinatore più grande dell’Unione Europea.E fatto ancora più grave e’ che la navigazione, sia per le merci che per le grandi navi da crociera, è l’unico settore senza obbligo di riduzione delle emissioni di CO2 e non paga per il suo inquinamento da carbonio.Inoltre il settore marittimo è esonerato dal diritto della UE dal pagamento di tasse sul suo combustibile, che si traduce in una sovvenzione effettiva del valore di 24 miliardi di euro all’anno, come ha stimato il rapporto di T&E.Questi numeri dimostrano il peso ambientale negativo per le emissioni di CO2 del trasporto marittimo e gli ingiustificati privilegi di cui gode il settore che non viene indotto a cambiare, a ridurre le emissioni ed a contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti.
La nuova Presidente della Commissione Europea si è impegnata a portare le emissioni dei trasporti marittimi internazionali nel sistema di scambio delle emissioni del blocco (ETS) per contribuire a rendere l’Europa neutrale in termini di emissioni di carbonio. T&E ritiene che questo sia un primo passo essenziale per frenare l’impatto sul clima del settore. Tuttavia, saranno necessarie ulteriori misure, tra cui uno stan-dard di CO2 che le navi potranno emettere durante il funzionamento, per accelerare l’utilizzo di carburanti e tecnologie a zero emissioni di carbonio nel settore marittimo.Secondo la responsabile di T&E per l’Italia, Veronica Aneris, “non è più possibile continuare ad ignorare l’impatto ambientale delle navi. È tempo, per il settore marittimo, di fare la sua giusta parte nella mitigazione del cambiamento climatico. I governi nazionali devono supportare l’impegno annunciato dalla Presidente della Commissione, Ursula Von der Leyen, e dal Parlamento UE, a portare le emissioni climalteranti delle navi all’interno del sistema ETS per rendere possibile il raggiungi-mento dell’Accordo di Parigi sul clima.”

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“Storia culturale del terremoto” di Emanuela Guidoboni e Jean Paul Poirier

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

La teoria più antica sull’origine dei terremoti fu elaborata da Talete di Mileto (VII-VI sec. a. C.) secondo il quale la causa principale era – manco a dirlo – l’acqua. Il filosofo riteneva infatti che la terra galleggiasse come una grande nave. Ne era prova il fatto che in occasione di terremoti vi fosse lo sgorgare di nuove sorgenti. Per Aristotele invece i terremoti possono essere considerati alla stregua dei fremiti e delle pulsazioni che si producono nel corpo umano e che hanno per causa la potenza del soffio (pneuma) racchiuso in esso.
Per i Cristiani sarà un segno evidente della riprovazione di Dio per il male del mondo. Il famoso giubileo del 1300 venne istituito da Bonifacio VIII proprio due anni dopo il disastroso terremoto di Rieti che vide lo stesso papa fuggire dalla Chiesa nella quale officiava una liturgia.A rendere conto delle varie interpretazioni di uno dei fenomeni che da sempre più atterrisce e lascia sgomento l’uomo, interrompendo di colpo il patto di fiducia che si instaura con la terra sulla quale si abita, è un bellissimo e documentato libro di Emanuela Guidoboni e Jean Paul Poirier, che Rubbettino lancia questa settimana in libreria “Storia culturale del terremoto. Dal mondo antico a oggi”. Il libro che riprende, ampliandolo notevolmente, un testo già pubblicato dai due studiosi per Odile Jacob «Quand la Terre Tremblait», rappresenta una sorta di viaggio nel tempo scandito dal succedersi di grandi terremoti accaduti nel mondo e in Italia, seguendo il filo rosso delle risposte sociali, politiche e culturali che di volta in volta gli uomini hanno elaborato.
È la prima volta che viene delineata una storia universale culturale del terremoto in un percorso che conduce dalle antiche civiltà mediterranee alle rovine cui assistiamo ancora, impotenti, alle soglie del terzo millennio presentando teorie, testi, storie. Un volume monumentale per riflettere in chiave culturale, storica e sociale sul fenomeno che da sempre interroga e atterrisce l’umanità.
Emanuele Guidoboni, storica e sismologa. Ha diretto i lavori di ricerca e di redazione per il «Catalogo dei Forti Terremoti in Italia e nell’area mediterranea» dalla prima edizione al 2018. Membro dell’Academia Europæa, presidente della SGA, poi dirigente di ricerca all’INGV, cofondatrice del Centro EEDIS, ha pubblicato numerosi articoli e libri.
Jean-Paul Poirier, professore emerito di Geofisica, Institu de Physique du Globe de Paris. Membro dell’Accademia des Sciences di Parigi, dell’Academia Europæa, dell’American Academy of Arts and Sciences e Corrispondente dell’Academia Nacional de Historia dell’Ecuador. Ha pubblicato numerosi studi e ricerche nonché libri di divulgazione su terremoti del passato e delle aree sismiche.

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Il Morandini 2020 sceglie per la copertina un film italiano

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Come da tradizione, anche quest’anno il Morandini 2020, la storica guida alle produzioni cinematografiche e televisive, sceglie per la copertina un film italiano: quello ritenuto il migliore della passata stagione. Quest’anno la “bibbia dei cinefili” premia l’ultimo lavoro di Marco Bellocchio Il Traditore.Dopo due anni consecutivi di vittoria, Paolo Virzì passa idealmente il testimone al cineasta più anticonformista del panorama italiano, Marco Bellocchio, che conquista la vetta con la sua ultima opera “Il Traditore”, aggiudicandosi ben 4 stelle.
Premiato con 7 Nastri d’Argento e un Globo d’Oro, Il Traditore è un “un’opera politica, civile, di denuncia sociale dove (…) l’Autore documenta i fatti con una precisione, una puntualità e un’asciuttezza di linguaggio e di immagini davvero ammirevoli.”
Francesco Favino, protagonista poliedrico, padroneggia con lucidità e carisma il ruolo del “boss dei due mondi” “che sceglie di parlare non per vendetta, ma perché non si riconosce più in quella che per lui era una sorta di confraternita, una società di mutuo soccorso con regole e leggi interne, diventata una banda criminale che scatena guerre insensate e uccide innocenti, donne e bambini compresi”.
Il Morandini 2020 (16.500 opere censite nella versione cartacea, 27.000 in quella digitale, dal 1902 all’estate del 2019), promuove altri film celebri della passata stagione cinematografica: 4 stelle anche per Domani è un altro giorno di Simone Spada, con Valerio Mastandrea e Marco Giallini. “È una commedia drammatica esistenziale di forte impatto emotivo, che offre leggerezza, ma mai in modo superficiale, diversi spunti di riflessione.” Matteo Rovere, con Il Primo Re, riceve invece 3 stelle; nel suo film muscoloso e cinetico, fatto di terra e sangue e privo di sentimento, racconta l’epica tragedia di Romolo e Remo. “Spudorato, coraggioso, brutale, ambizioso”, si legge nella guida.Stesso punteggio per Dafne di Federico Bondi – un film intenso e delicato che affronta con sensibilità il rapporto padre-figlia “senza retorica e senza paternalismo” – e per Il Grande Spirito di Sergio Rubini. L’opera n°13 di Rubini è una vera e propria “dichiarazione d’amore per le proprie radici contaminate da un discutibile progresso”.
Il Morandini 2020
DIZIONARIO DEI FILM E DELLE SERIE TELEVISIVE di Laura, Luisa e Morando Morandini Versione Plus (volume + DVD e download per Windows e Mac senza scadenza + app per iOS e Android senza scadenza + 365 giorni di consultazione online, con aggiornamenti rilasciati nell’anno) € 40,30, Volume unico € 34,50. Dizionario ebook no-limit (download per Windows e Mac senza scadenza + app per iOS e Android senza scadenza + 365 giorni di consultazione online, con aggiornamenti rilasciati nell’anno) € 16,30 Dizionario ebook 365 (download 365 giorni e consultazione online 365 giorni) € 9,80.

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Disuguaglianze sanitarie tra Nord e Sud

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Non una semplice denuncia di carenze ma una vera e propria proposta di possibili soluzioni per risolvere i problemi che affliggono la sanità italiana. Puntare su ricerca e innovazione: questa l’unica “cura” per “guarire” i malanni del Servizio Sanitario Nazionale. La “ricetta”, inviata al Governo dalle colonne di “The Lancet Public Health” è stata sottoscritta da un gruppo di medici, ricercatori e docenti afferenti all’Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo (ISBEM), alla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), alla Società Italiana di Sanità Pubblica e Digitale (SISPED), al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e all’Università.“È il momento di agire”, afferma Prisco Piscitelli, epidemiologo ISBEM e vicepresidente SIMA, “Un’ ‘iniezione’ di ricercatori nel nostro Servizio Sanitario Nazionale – non solo medici ma anche biologi, biotecnologi, farmacisti, ingegneri biomedici – con il loro carico di innovazione scientifica e tecnologica, fino a raggiungere i piccoli ospedali della periferia italiana, gli ambulatori ASL e i gli studi degli specialisti convenzionati e dei Medici di Medicina Generale, rappresenta l’unica via per superare i problemi che affliggono la sanità e al contempo l’università italiana”.“È nostra convinzione che la qualità e l’attrattività del sistema sanitario italiano per gli operatori sanitari e per i pazienti possano essere migliorate solo creando uno stretto legame tra assistenza e ricerca nell’ambito di un contesto etico e meritocratico”, aggiunge Alessandro Miani, Presidente SIMA. “Puntare su ricerca e innovazione è l’unica soluzione per ridurre le disparità sanitarie. Oltre mezzo milione di cittadini italiani si spostano oggi dal Sud al Nord Italia perchè credono di ricevere cure di migliore qualità laddove queste sono associate alla ricerca”.
“Arginare la fuga dei cervelli vuol dire dare ai giovani che formiamo nelle università Italiane una prospettiva di immediato inserimento a supporto dell’erogazione delle cure e della prevenzione. Se migliaia di medici e ricercatori italiani hanno lasciato il nostro Paese negli ultimi decenni è infatti a causa della carenza di opportunità, complessità burocratiche nelle procedure di reclutamento, salari inadeguati e scarse prospettive di carriera sulla base di risultati misurabili”, sottolinea Antonella De Donno del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali dell’Università del Salento a Lecce.
Per quanto riguarda la carenza di medici, i firmatari dell’articolo di “The Lancet Public Health” invitano il Governo ad applicare correttamente la legislazione introdotta negli anni ’90, con lo scopo di pianificare l’accesso alla facoltà di Medicina sulla base delle future necessità del Paese, senza procedere a un semplice taglio del numero degli studenti universitari. È inoltre necessario garantire l’accesso alle Scuole di Specializzazione entro pochi anni dal conseguimento della laurea, aumentando il numero delle borse di studio e ripensando l’attuale sistema che ha drammaticamente ridotto le possibilità di scegliere indirizzi specifici all’interno delle scuole di specialità e rende spesso molto difficile agli aspiranti medici seguire la propria vocazione. Anche le società scientifiche e le associazioni professionali dei medici sono chiamate ad assumere un ruolo nuovo per attrarre talenti, finanziando, ad esempio, posti aggiuntivi in dottorato di ricerca, promuovendo gemellaggi internazionali di ospedali e generando salute a livello locale, soprattutto nelle aree svantaggiate.

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Scuola: Educazione civica, il ministro vuole inserire nel programma anche le intelligenze artificiali

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Si torna a parlare d’insegnamento dell’educazione civica in tutti i cicli scolastici: lo fa il ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti, annunciando una disciplina anche interattiva e che affronterà il rapporto con le intelligenze artificiali. Il ministro ha affermato: “L’Educazione civica, che entrerà tra le materie di studio dal prossimo anno scolastico, sarà strutturata in modo da far acquisire ai ragazzi competenze tecniche per l’utilizzo delle nuove tecnologie”. “Ci sarà – ha continuato – una riflessione critica da sottoporre ai ragazzi di oggi, gli adulti di domani, in maniera che possano acquisire la giusta consapevolezza degli strumenti a disposizione. Non si dovrà parlare di intelligenza artificiale tout court, – ha concluso – ma si punterà a mettere in grado il futuro cittadino di essere consapevole delle strutture a sua disposizione. Sarà una materia, la nuova Educazione Civica, con un capitolo dedicato a questa tematica, una Educazione civica interattiva”.
Anief ritiene che si continui a trattare l’educazione civica come un crogiolo di programmi di vario genere senza che ci si soffermi sull’aspetto più importante: la piena autonomia della disciplina, la quale invece viene inglobata all’interno di altre, esattamente come aveva, in maniera frettolosa, programmato l’ex ministro dell’istruzione Marco Bussetti. Già qualche mese fa, nel corso di un’audizione presso la Commissione Cultura della Camera, il sindacato aveva chiesto l’istituzione della disciplina come materia indipendente, quindi aggiuntiva alle attuali, con un minimo annuale di almeno 33 ore per la scuola primaria e 66 ore per la secondaria, affermando, inoltre, che “non si possono formare cittadini consapevoli e responsabili se non in una prospettiva più ampia che vada oltre i confini nazionali e conduca verso una coscienza eurounitaria”.

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Tutela e la valorizzazione del prodotto editoriale

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

La Federazione degli editori di giornali ha da tempo assunto tra le sue priorità la tutela e la valorizzazione del prodotto editoriale per contrastare i sempre più pervasivi fenomeni di pirateria digitale, come ricordato anche oggi da alcuni organi di stampa.Le nuove opportunità e modalità di diffusione e fruizione dei contenuti editoriali in Rete hanno, infatti, creato un terreno particolarmente propizio ad abusi od usi non autorizzati dei prodotti dell’editoria.Negli ultimi anni, questo trend crescente si caratterizza per una gradualità del fenomeno pirateria che va dall’utilizzo di rassegne stampa online realizzate e diffuse senza l’autorizzazione dei titolari dei diritti fino all’illecita diffusione dei contenuti editoriali anche attraverso le piattaforme social e le applicazioni telefoniche o di messaggistica istantanea.Gli editori italiani confidano in un deciso intervento delle autorità amministrative e giudiziarie preposte alla tutela del prodotto editoriale e dell’industria dell’informazione, per garantire libertà di stampa e pluralismo informativo, pilastri fondamentali della democrazia.
È necessario, poi, attraverso l’impegno di tutti, far comprendere che i contenuti di qualità prodotti grazie all’investimento di ingenti risorse, economiche e professionali da parte delle imprese editoriali non possono essere sfruttati liberamente né fruiti al di fuori di ogni contesto di legalità, se non a rischio di possibili sanzioni.

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Natale: la top ten dei regali

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

L’Unione Nazionale Consumatori ha condotto uno studio sulle spese di Natale, stimando la top ten delle vendite natalizie 2019, non in base ai soliti sondaggi, ma elaborando i dati Istat sulle vendite al dettaglio degli anni passati.I giocattoli (Giochi, giocattoli e articoli sportivi) sono al primo posto degli acquisti natalizi, come vuole la tradizione Al secondo posto ci sono i Prodotti per la cura della persona come i profumi, i cosmetici, creme viso-corpo, trousse trucchi.Al terzo posto, ma sempre sul podio, gli Elettrodomestici (televisori, tostapane, caffetterie elettriche, sbattitori elettrici, robot da cucina, planetaria, rasoi elettrici, radiosveglie …).Lo studio analizza, per ogni gruppo di prodotti, l’aumento delle vendite che si registra a dicembre rispetto ai mesi precedenti, stilando la classifica dei prodotti che segnano il maggior incremento di spesa, non in euro quindi, non in valore assoluto, ma in termini percentuali rispetto alle vendite dei mesi precedenti.In quarta posizione, Prodotti di cartoleria e libri (calendari, penne, agende…), poi, pochissimo distanziati, con rialzi di spesa tutti prossimi al 40%, smartphone e computer (Dotazioni per l’informatica e la telefonia, come cordless, stampanti, giochi elettronici), ed, in sesta posizione, i Generi casalinghi (utensili da cucina, cristalleria da tavola, porcellane, ceramiche).Più staccati, con variazioni delle compere intorno al 30%, Altri prodotti (gioielli, orologi, cornici, oggetti d’oro o argento, fiori e piante), poi, in ottava posizione, Abbigliamento e pellicce (guanti e cinture non in pelle, cravatte), ed infine, in nona, Foto-ottica e strumenti musicali (binocoli, microscopi, telescopi…).In decima posizione, ultimi della top ten, gli Alimentari e le bevande. La voce include sia l’aumento di spesa che si registra per il pranzo di Natale sia i regali a base di cibo, come panettoni, pandori, dolciumi, spumanti. Si precisa che il rialzo minore rispetto alle altre divisioni dipende anche dal fatto che la spesa alimentare è consistente ed elevata durante tutto l’anno, a differenza di prodotti più specificatamente natalizi come i giocattoli: da qui l’incremento minore.Le Calzature, articoli in pelle e da viaggio (valige, borse, portafogli …), sono solo in undicesima posizione, fuori dalla classifica. Bisogna comunque tenere presente che gli acquisti di abbigliamento e calzature sono anche influenzati dall’imminente arrivo dei saldi.”La nostra non è la classifica dei regali più graditi ma di quelli che vengono normalmente fatti. Non sappiamo, cioè, se ricevere il classico profumo o dopobarba, piuttosto che un libro, inaspettatamente al quarto posto, sia poi apprezzato da chi lo riceve, anche se lo speriamo. Quello che è certo è che sono molto donati, forse anche perché sono regali facile da fare, che non richiedono grandi sforzi di immaginazione e hanno prezzi abbordabili per tutte le tasche. Rispetto al primo posto in classifica, i bambini sono sempre i protagonisti del Natale, come è giusto che sia” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

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Premio “100 Eccellenze Italiane” nel settore della Medicina

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione “Insieme contro il Cancro” e Direttore Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” di Roma, ha ricevuto il premio “100 Eccellenze Italiane” nel settore della Medicina. Il prestigioso riconoscimento, giunto alla quinta edizione e organizzato dall’Associazione LIBER, è stato conferito ieri a Roma nella Sala della Protomoteca del Campidoglio. La finalità di “100 Eccellenze Italiane” è di premiare 100 protagonisti della migliore Italia, in virtù del prezioso contributo recato alla crescita del nostro Paese. Personaggi, aziende ed enti che, con il loro lavoro, contribuiscono e hanno contribuito a valorizzare l’Italia in tutto il mondo. “Sono orgoglioso di questo premio e ringrazio il Comitato d’Onore per avermi scelto fra i 100 protagonisti – spiega il prof. Cognetti -. Nel 2019, in Italia, sono stimati 371.000 nuovi casi di cancro. Per sconfiggere i tumori serve l’impegno di tutti. Non solo dei clinici e della scienza, ma anche delle Istituzioni, dell’industria, dei media, della cultura e di mondi che, a un’analisi superficiale, possono sembrare estranei come quelli dello sport, del cinema e dello spettacolo. Tutti i cittadini possono e devono offrire il proprio contributo, partendo dal rispetto di regole molto semplici come non fumare, seguire una dieta corretta e praticare con costanza attività fisica. Perché grazie agli stili di vita sani, agli screening e a terapie sempre più efficaci aumenta il numero di italiani che vincono il cancro”. “Si sono registrati in questi ultimi anni incredibili progressi nelle tecniche di diagnosi, nelle chirurgie sempre più limitate e conservative, nei trattamenti di radioterapia mirati sempre più precisi e meno gravati da effetti collaterali o conseguenze dannose a breve e medio termine – continua il prof. Cognetti -. Anche le terapie mediche, sia somministrate nella fase iniziale della malattia che a pazienti in uno stadio più avanzato, hanno contribuito a ridurre le recidive della malattia e hanno aumentato i tempi di sopravvivenza anche dei pazienti con metastasi a distanza, favorendo in molti casi una stabilizzazione e cronicizzazione della malattia. E, negli ultimi anni, la svolta è stata rappresentata dalle terapie mirate e dall’immuno-oncologia, che stanno cambiando positivamente la storia naturale e l’evoluzione di molti tumori”. “Questo prestigioso riconoscimento – conclude il prof. Cognetti – sancisce anche il valore delle campagne di prevenzione che la Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ promuove per sensibilizzare i cittadini sugli stili di vita sani. Il 40% dei casi di tumore può infatti essere evitato seguendo semplici regole come non fumare, seguire una dieta corretta e praticare con costanza attività fisica”.
Fra i premiati anche il Gen. Giuseppe Zaffarana (Comandante Generale della Guardia di Finanza), il Gen. Salvatore Faina (Capo di Stato Maggiore dell’Esercito italiano), il Gen. Luciano Carta (Direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna – AISE), il Prof. Silvio Brusaferro (Presidente Istituto Superiore Sanità), il Prof. Luigi Ambrosio (Direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa), l’Ing. Giorgio Saccoccia (Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana ASI), il Prof. Franco Carlo Coppi, (Professore Emerito di Diritto Penale presso l’università “La Sapienza”) e il Prof. Guido Saracco, (Rettore del Politecnico di Torino) e Claudia Gerini (attrice).A presiedere il Comitato d’Onore e la Giuria il Dott. Aldo Carosi, Vice Presidente vicario della Corte Costituzionale.

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L’UNHCR accoglie con favore la decisione del Brasile di riconoscere lo status di rifugiato a migliaia di venezuelani

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, accoglie con favore la decisione presa dal Brasile di riconoscere prima facie lo status di rifugiato a migliaia di richiedenti asilo venezuelani. Circa 21.000 venezuelani soggiornanti nel Paese hanno beneficiato con decorrenza immediata della decisione presa giovedì dalla Commissione nazionale brasiliana per i rifugiati (CONARE).
A partire da questo momento, le domande di asilo presentate da cittadini venezuelani che soddisfano i criteri previsti in Brasile saranno prese in esame mediante una procedura accelerata, senza dover sostenere i rituali colloqui. Questa decisione costituisce una pietra miliare per la protezione dei rifugiati nella regione e fa seguito a quella presa a giugno di quest’anno con cui la CONARE riconosce che la situazione in Venezuela è caratterizzata da violazioni di diritti umani gravi e diffuse conformemente a quanto previsto dalla Dichiarazione di Cartagena sui rifugiati del 1984.Per poter beneficiare delle nuove disposizioni, i richiedenti asilo venezuelani devono trovarsi in Brasile, non essere titolari di alcun permesso di soggiorno nel Paese, essere maggiorenni, possedere un documento d’identità rilasciato dal Venezuela e non avere precedenti penali a carico in Brasile. Le autorità brasiliane stimano che siano circa 224.000 i venezuelani che vivono attualmente nel Paese. Ogni giorno, una media di 500 venezuelani continua a varcare il confine per entrare in Brasile, soprattutto nello Stato settentrionale isolato di Roraima.
Il Governo brasiliano continua a guidare la risposta umanitaria a favore dei venezuelani più vulnerabili in arrivo nel Paese, promuovendo, allo stesso tempo, metodi innovativi, accessibili e solidali volti a sostenerne l’inclusione socioeconomica.
Ad oggi, sono oltre 750.000 le domande di asilo presentate da cittadini venezuelani nel mondo, la maggior parte in Paesi dell’America Latina e dei Caraibi. Il Brasile ha registrato oltre 120.000 richiedenti asilo, secondo i dati ufficiali più recenti. La decisione annunciata giovedì a Brasilia avrà un impatto positivo sulla protezione dei venezuelani nel Paese e, inoltre, contribuirà ad allentare la pressione sul sistema di asilo nazionale brasiliano.L’UNHCR ribadisce di essere pronta a continuare a garantire supporto tecnico e operativo per rafforzare le capacità del sistema nazionale di esaminare le domande di asilo. L’Agenzia è impegnata affinché sia assicurato maggiore sostegno internazionale alla risposta dello Stato brasiliano e auspica che il Brasile continui a svolgere un ruolo leader nella regione in relazione alla protezione di quanti sono costretti a fuggire, specialmente nell’ambito dell’attuale crisi venezuelana.In seguito all’aggravarsi della situazione all’interno del Venezuela, all’inizio dell’anno l’UNHCR aveva esortato i Governi a riconoscere lo status di rifugiato ai cittadini venezuelani mediante procedure di determinazione collettiva, quali l’approccio di riconoscimento prima facie adottato ora dal Brasile. L’UNHCR rinnova tale appello agli altri Paesi della regione, dal momento che la portata degli attuali esodi pone sfide complesse e potrebbe portare al collasso del sistema di asilo.

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Berlin Packaging conclude l’acquisizione di Novio Packaging

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

CHICAGO. Berlin Packaging ha annunciato oggi di aver completato l’acquisizione di Novio Packaging Group B.V., un fornitore di packaging in plastica con sede nei Paesi Bassi, specializzato nei segmenti della cura personale, della farmaceutica, dei prodotti alimentari e dell’alimentazione sportiva. Con l’ingresso di Novio Packaging nel novero delle compagnie europee di Berlin Packaging, che comprendono Bruni Glass, leader nei contenitori speciali in vetro, Bruni Erben, fornitore di spicco nell’ambito delle chiusure, e altre quattro aziende acquisite nel 2019, il gruppo si afferma come il primo fornitore di packaging del continente per tutti i mercati e i settori. Berlin Packaging ha annunciato l’accordo definitivo per l’acquisizione di Novio Packaging il 29 ottobre 2019.
Con l’acquisizione, le aziende chiuderanno il 2019 con un fatturato annuo di oltre 1,5 miliardi di dollari, oltre 130 tra punti vendita e magazzini in Nordamerica e in Europa e un portfolio di oltre 40.000 contenitori e chiusure in vetro, plastica e metallo.
I clienti di Novio ora potranno avvalersi dell’esperienza nei contenitori speciali in vetro di Berlin Packaging, dei suoi servizi per l’incremento del fatturato e dei suoi eccellenti centri di design dislocati in due continenti, mentre i clienti di Berlin Packaging potranno contare sulla forte presenza di Novio Packaging nel Nord dell’Europa, sulla sua ampia offerta di prodotti in plastica e sulla sua significativa esperienza in segmenti chiave del mercato. “Avendo alle spalle quattro acquisizioni europee e quattro integrazioni portate a termine con successo nel 2019, siamo certi che l’acquisizione di Novio Packaging porterà nuovi vantaggi per i clienti, i fornitori e i dipendenti”, ha affermato Paolo Recrosio, Amministratore delegato di Bruni Glass, a Berlin Packaging Company. “Ci sono tantissime sinergie tra le nostre splendide aziende, e sappiamo che il processo di integrazione avverrà senza intoppi”.“Proprio come per la nostra società, le ottime performance di Novio Packaging testimoniano la creatività delle loro soluzioni, l’efficacia della loro filiera e la centralità di un eccezionale servizio clienti”, ha dichiarato Michael Grebe, Presidente esecutivo del Consiglio di amministrazione di Berlin Packaging. “Unendo le forze delle nostre aziende, questa acquisizione ci aiuta a raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di crescita e consolida la nostra posizione di principale fornitore di packaging rigido in due continenti in grado di vantare l’offerta più ampia e la maggiore attenzione al cliente.”.“Siamo entusiasti di entrare a far parte della famiglia Berlin Packaging e di collaborare con i nostri nuovi colleghi. Siamo fieri di ciò che abbiamo costruito, e sappiamo che questa nuova partnership offrirà numerose nuove opportunità ai clienti, ai fornitori e ai dipendenti”, hanno commentato Erik Trum e Marck Jansen, fondatori e direttori generali di Novio Packaging.
Tutti i dipendenti e tutte le strutture resteranno operativi. La dirigenza di Novio Packaging, compresi Jansen e Trum, rimarrà in carica.

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Il gruppo Marcegaglia ha acquisito dal gruppo russo Evraz SA

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Lo ha fatto attraverso la sua controllata Marcegaglia Plates, il 100% del capitale di Evraz Palini & Bertoli di San Giorgio di Nogaro (Udine), 108 dipendenti e 216 milioni di fatturato, specializzata nella produzione di lamiere da treno con oltre 400 mila tonnellate di acciaio lavorate ogni anno.
Con la nuova acquisizione, che si inserisce nel piano di rafforzamento del gruppo metalsiderurgico mantovano, Marcegaglia Plates darà vita a un nuovo polo industriale in grado di trasformare con 200 addetti 1 milione di tonnellate d’acciaio l’anno, per un controvalore superiore ai 500 milioni di euro.La società acquisita, che ha preso il nome di Marcegaglia Palini & Bertoli, potrà beneficiare grazie alla nuova proprietà, oltre che di investimenti volti a potenziare la sua struttura produttiva, anche di importanti sinergie operative e commerciali. La transazione, che ha consentito a un’azienda italiana di ritornare a essere da russa ancora italiana, è stata perfezionata sulla base di un “entreprise value” di 40 milioni di euro e si è avvalsa del supporto degli advisor e degli studi legali VTB Bank/LCA (per Marcegaglia) e Credit Agricole/DLA Piper (per Evraz).
Il gruppo metalsiderurgico Marcegaglia, leader globale nella trasformazione dell’acciaio con 5,8 milioni di tonnellate lavorate ogni anno, opera con circa 6.500 dipendenti e 25 stabilimenti sparsi nel mondo, dove produce ogni giorno 5.500 chilometri di manufatti in acciaio inossidabile e al carbonio per oltre 15.000 clienti. Nel 2018 il fatturato delle proprie attività core business (95%) e diversificate (5%) ha superato i 5,3 miliardi di euro con un Ebitda di 411 milioni (386 milioni di euro riferibili a Marcegaglia Steel). Fondato nel 1959 da Steno Marcegaglia, ha il suo quartier generale a Gazoldo degli Ippoliti (Mantova) ed è interamente controllato dall’omonima famiglia mantovana: con Antonio Marcegaglia, presidente, ed Emma Marcegaglia, vice presidente, ai vertici del sodalizio, di cui sono anche ad.
Strutturato in due principali holding di controllo delle sue varie unità societarie, Marcegaglia Steel (cui fanno capo le attività di core business) e Marcegaglia Investments (per le attività diversificate), il gruppo è presente in un variegato novero di settori industriali che, insieme a quello primario dell’acciaio, comprendono inoltre le costruzioni, la cantieristica edile, i prodotti domestici ed elettrodomestici, l’elettromeccanica, il turismo e l’immobiliare. Nel 2019 il gruppo Marcegaglia ha lanciato un piano di investimenti di circa 600 milioni di euro nei prossimi cinque anni per potenziare le attività dei principali stabilimenti della sua filiera produttiva in Italia e in Europa.

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Laurea e imprenditoria

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Roma 16 dicembre 2019 ore 14 Unioncamere Piazza Sallustio, 21. L’indagine su Laurea e imprenditorialità è stata resa possibile dalla collaborazione tra il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, il DiSA-Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna e Unioncamere.Il Report che verrà presentato esplora le caratteristiche del fenomeno dell’imprenditorialità studentesca, analizzando le caratteristiche sia dei laureati imprenditori (con riferimento a genere, contesto familiare, percorso formativo, performance universitaria, esperienze maturate nel corso degli studi) sia delle imprese fondate o partecipate da laureati (con riferimento a tipo di impresa, settore economico, collocazione territoriale, carattere di start-up innovativa) ed esaminando anche la sua evoluzione temporale.La base di dati utilizzata nell’analisi, che consente di esaminare il fenomeno da una duplice prospettiva, deriva dall’integrazione dei dati statistici sui laureati di AlmaLaurea con quelli sulle imprese di Unioncamere. L’indagine riguarda circa 3 milioni di laureati presenti nella banca dati di AlmaLaurea che hanno conseguito un titolo tra il 2004 e il 2018. L’integrazione delle due banche dati ha permesso di individuare e caratterizzare i laureati che hanno una carica o una partecipazione in impresa: si tratta di oltre il 10% della popolazione esaminata, di cui oltre la metà risulta aver fondato un’impresa.Dopo i saluti istituzionali da parte di Marcella Gargano (Direttrice Generale del MIUR), Marina Timoteo (Direttore di AlmaLaurea) e Claudio Gagliardi (Vice segretario generale di Unioncamere), nella prima sessione del Convegno sarà presentato il Report sull’Imprenditorialità dei laureati.Nella stessa sessione è prevista la partecipazione di due ospiti stranieri: Jonathan Eckhardt (Professore Associato presso Wisconsin School of Business; Direttore del Weinert Center for Entrepreneurship) e Philippe Mustar (Professore ordinario presso École Nationale Supérieure des Mines di Parigi).La successiva sessione si incentrerà su una tavola rotonda che approfondirà il tema “Formazione universitaria e imprenditorialità” e che prevede la partecipazione di: Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Ministero dello Sviluppo economico, Fondazione CRUI, Ufficio Studi Unioncamere, Comitato Scientifico-Strategico AlmaLaurea.Le conclusioni saranno affidate al Presidente del Comitato Scientifico-Strategico di AlmaLaurea, prof. Gilberto Antonelli.

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Seminario: “Machiavelli, oggi”

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Firenze 13 e il 14 dicembre presso l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento (Palazzo Strozzi, Firenze). L’evento è promosso dall’INSR (https://www.insr.it), in collaborazione con la Scuola Normale Superiore (www.sns.it). I lavori si apriranno venerdì 13 dicembre, alle ore 9:30, con un’introduzione del presidente dell’Istituto, il prof. Michele Ciliberto (Scuola Normale Superiore); si chiuderanno, nel pomeriggio di sabato 14 dicembre, con un intervento del prof. Roberto Esposito (Scuola Normale Superiore).
La figura e le opere di Niccolò Machiavelli continuano ad attirare l’attenzione della comunità scientifica internazionale: nonostante la copiosa messe di studi a lui dedicati, Machiavelli resta infatti un “problema aperto”. Avvalendosi del contributo dei massimi esperti di Machiavelli, il seminario Machiavelli, si propone di mettere a fuoco i termini delle più recenti discussioni sul pensiero e l’opera del Segretario fiorentino, e di capire cosa Machiavelli abbia oggi da dirci sulla politica moderna e sul futuro dell’Europa.

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Disidratazione cronica

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Di idratazione si parla poco e ancor meno quando riguarda gli anziani. Eppure l’acqua è un nutriente tanto essenziale quanto sottovalutato. Ne sottolineano i benefici estetici gli spot pubblicitari in nome di purezza e liberazione di tossine mentre è meno rappresentata nelle priorità della corretta alimentazione e della nutrizione clinica. Sembriamo dimenticare che il corpo e in particolare le cellule sono composte per oltre il 75% da acqua che però perdiamo in molti modi: respirazione, traspirazione, sudorazione, ecc. Il dato sconcertante è che tra il 20 e il 30% degli over 65 è disidratato cronicamente. Bere da grandi è quindi un elemento cruciale. Se il giusto apporto di liquidi infatti determina un senso di benessere, anche piccole carenze idriche possono determinare importanti esiti negativi come l’insorgenza di patologie, disabilità, disturbi cognitivi e mortalità.La disidratazione cronica deriva spesso dalla mancanza della sete, uno stimolo che tende a decrescere con l’età e che impone quindi di ‘ricordarsi’ di bere. Inoltre negli anni i reni tendono a perdere la capacità e l’efficienza a trattenere l’acqua. Ma c’è di più perché molta dell’acqua del nostro organismo è contenuta nei muscoli che con l’età subiscono una diminuzione importante di massa. Quel fenomeno chiamato ‘sarcopenia’ e che legato ad un aumento di debolezza e perdita di forza e mancata resilienza agli stressors esterni. Dal momento che un adulto su tre di quelli con più di 60 anni soffre di una severa perdita di muscolo (così come rilevato da una review apparsa sulla rivista Age and Ageing nel 2014) ecco che siamo in presenza di condizioni che insieme rendono la disidratazione un fenomeno comune. Non va meglio se il soggetto è affetto da diabete non diagnosticato o non controllato, condizione che fa aumentare il volume urinario. Le persone con ipertrofia prostatica o quelle più anziane con incontinenza urinaria invece tendono a bere di meno per limitare il problema, mentre disturbi neuro degenerativi come demenza o Alzheimer hanno un rischio aumentato di non bere abbastanza (Nutrients 2018), “un problema se pensiamo che anche una disidratazione moderata può determinare una più o meno grave alterazione dello stato cognitivo” spiega il Professor Maurizio Muscaritoli, Presidente SINuC che aggiunge: “E’ molto importante insegnare ai giovani medici a riconoscere tempestivamente le caratteristiche cliniche gli elevati rischi della disidratazione. Basta, infatti, una disidratazione lieve, pari al 2% del peso corporeo per scatenar senso di confusione e disorientamento, fatica, perdita di forza, di coordinazione e delle funzioni cognitive in generale. Le conseguenze di questo lieve deficit possono essere cadute, traumi e incidenti ma anche danni a reni e muscoli, aumento del rischio di contrarre infezioni. Terapie come quelle a base di diuretici, antistaminici e lassativi possono portare ad urinare di più senza che i liquidi vengano reintrodotti a sufficienza. Ma non tutte le bevande sono state create uguali: la stessa glorificata acqua non è il liquido più idratante che abbiamo a disposizione, anche se la sua assunzione rimane fondamentale per non eccedere in calorie, permettere le funzioni di fegato e reni e mantenere l’elasticità cutanea. E’ quanto afferma una ricerca condotta all’Università di Saint Andrews in Scozia che ha messo a confronto il potere idratante di alcune bevande, detronizzando l’acqua dal podio: “l’acqua disseta a breve termine, mentre liquidi che contengano piccole quantità di zuccheri, grassi o proteine permettono una idratazione di organi e tessuti più a lungo” afferma il Professor Ronald Maughan autore dello studio che sottolinea come uno dei fattori chiave dell’idratazione sia la composizione in nutrienti: il latte sarebbe più ‘idratante’ dell’acqua grazie al contenuto il lattosio (uno zucchero), proteine e grassi. Questa composizione induce l’organismo a trattenere il liquido più a lungo nello stomaco per metabolizzarne gli elementi, rispetto alla velocità di eliminazione della semplice acqua. A questa persistenza nel corpo contribuisce anche il sodio che trattiene i liquidi come una spugna ed impedisce che questi vengano eliminati con le urine troppo in fretta. E’ lo stesso principio su cui si basano le soluzioni reidratanti usate in caso di diarrea: contengono piccole quantità di zuccheri, sodio e potassio che favoriscono la ritenzione dei liquidi nell’organismo per compensare quelli perduti. Sono proprio gli elettroliti a contribuire ad una idratazione efficace, mentre una piccola quantità di calorie fa si che il liquido rimanga più a lungo nell’organismo. Ma attenzione perché questo non significa che le bevande molto zuccherate aumentino questo vantaggio, al contrario spingono il liquido nel piccolo intestino pronto per essere eliminato.Ecco allora che l’acqua, talora poco gradita, può essere alternata a latte scremato o intero, spremuta di arancia e the in quantità moderate.

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Governments still showing little sign of acting on climate crisis – Climate Action Tracker

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 dicembre 2019

Madrid In the face of the growing climate emergency, governments seem determined to continue embracing fossil fuels, and even meeting their Paris Agreement pledges would see warming of 2.8˚C by the end of this century, according to the Climate Action Tracker’s 2019 annual update, released at COP25 in Madrid today.Under government real-world action (current policies), global temperature is set to rise by 3˚C and the most optimistic policy scenario would be 2.8˚C. “We are not seeing the kind of action you’d expect from governments facing a climate emergency,” said Prof Niklas Höhne, of CAT partner organisation NewClimate Institute. “Since last year’s update, our temperature estimate has not improved from climate action, and many governments are still failing to meet their often insufficient targets.”While all governments agreed to update their climate targets with more ambition by 2020, the CAT’s new Climate Target Update Tracker has only one country on its list of those that has done so, and only one full draft proposal – from Chile.Coal is still playing a major role in government energy planning, despite the fact it’s now way more expensive than renewables. Governments continue to plan and build new coal plants, especially in Asia, where China, Japan and South Korea, who are also funding coal offshore.An example of such offshore coal-funding is the proposed Lamu coal-fired power station in Kenya, that would be both Chinese-funded and built. Kenya it is set to meet its Paris pledge with renewables, and gets a CAT rating of “2˚C Compatible” but if both the Lamu plant and another proposed coal plant were to go ahead, its emissions would rocket up. “Gas is a major concern. Governments are acting as if this fossil fuel is somehow clean – yet gas was responsible for half the increase in CO2 emissions from fossil fuel consumption in 2017-18,” said Bill Hare, CEO of Climate Analytics.“But let’s be clear: for a 1.5˚C pathway, emissions from gas need to peak before 2030, halve by 2040, and be only a tiny part of global electricity demand by 2050.”On a positive note, the growth of renewables is expected to soar: almost 2,400 GW was installed in 2018, a doubling of capacity in ten years, and is expected to increase by another 50% (1,200GW) in the next five years. This acceleration needs to increase if CO2 emissions are to peak soon and reduce rapidly to at least 45% below 2010 levels by 2030, and to do this governments need to stop supporting fossil fuels in the market.

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