Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 10 dicembre 2019

Profilo di un attore: Andrea Carpinteri

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

carpinteri1Andrea Carpinteri è un attore italiano di cinema e teatro, oltre che influencer, opinionista e autore di alcuni programmi tv. di successo. Nasce in Svizzera da genitori italiani e già in tenera età partecipa alla realizzazione di diversi spot televisivi. Si laurea in Scienze della Comunicazione e successivamente frequenta l’Accademia di Beatrice Bracco a Roma per studiare recitazione. Nella stessa città partecipa anche al corso di arti performative al Teatro Brancaccio sotto la guida del maestro Nicola Donno. Impegnato nel teatro con le opere di Luigi Pirandello (2011), e nel cinema con i registi Pupi Avati (2011) e Federico Moccia (2013), Andrea Carpinteri ha altresì all’attivo numerose partecipazioni a serie Tv come Il Commissario Rex, Affari di famiglia, Che Dio Ci Aiuti 2 e molti altri. Nel 2017 inizia una nuova avventura, per tre edizioni è il conduttore di Vite da copertina, programma Tv nel quale si racconta la vita delle star che si sono allontanate dal mondo dello spettacolo. Ha voluto poi sperimentare anche altre realtà, iniziando a lavorare come autore in alcuni format tv, ma non ha mai abbandonato la sua più grande passione, il cinema: “Se dovessi tornare sul grande schermo – rivela l’attore – mi piacerebbe lavorare nuovamente con Moccia”. Oggi dopo il successo ottenuto con il programma “Vite da Copertine”, condotto insieme ad Alda D’Eusanio, l’attore e conduttore Andrea Carpinteri torna sul piccolo schermo tra i protagonisti de “Il Boss delle Pizze”, in onda da gennaio su Alice Tv. Ne è nato un sodalizio tanto che ha scritto: “Grazie ad Alda ho ricominciato a credere in me stesso. Mi ha dato fiducia ed affetto, mi ha reso un ragazzo strutturato e consapevole delle mie qualità. Adesso non mi pongo più limiti!”. Andrea è ora pronto ad affrontare una nuova sfida, stavolta ai fornelli contro un famoso chef stellato. Sarà infatti uno dei concorrenti della nuova edizione del Boss delle pizze Vip, un talent divertente e innovativo con al centro il nostro più celebre e apprezzato prodotto culinario. Quest’anno il programma prevede la sfida tra personaggi del mondo dello spettacolo e pizzaioli stellati per la preparazione della migliore pizza gourmet. (foto copyright Hollywood Communication)

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Bach con Andrea Bacchetti a Roma Sinfonietta

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

Roma mercoledì 11 dicembre 2019 alle 18.00 nell’Auditorium “E. Morricone” (Università di Roma “Tor Vergata”, Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1) per la stagione di Roma Sinfonietta presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” il pianista Andrea Bacchetti, uno dei più noti e apprezzati interpreti a livello internazionale della musica di Bach, da lui incisa anche in vari CD per Decca, Sony e altre case discografiche, sarà il protagonista del concerto. Il programma è interamente dedicato ad una magnifica serie di capolavori di Johann Sebastian Bach. Di Andrea Bacchetti la critica britannica ha scritto “ha suonato con il massimo di eleganza, lavora meravigliosamente al piano” (The Observer”) e “geniale in ogni più piccola invenzione di Bach”. È stato inviato a suonare In Europa, America ed Estremo Oriente, nei più importanti festival, come come quelli di Salisburgo, Lucerna e Spoleto, e nelle sale più prestigiose, tra cui Konzerthaus di Berlino, Salle Pleyel di Parigi, Teatro alla Scala di Milano, Teatro Real di Madrid e Teatro Coliseo di Buenos Aires.
Nella prima parte eseguirà la Suite inglese n. 5, Suite francese n. 5 e Suite inglese n. 2, che fanno parte dei due guppi di suites per strumenti a tastiera composti da Bach. Perché siano distinte in “francesi” e in “inglesi” non è chiaro, in quanto sono fondamentalmente simili, trattandosi sempre di serie di danze – correnti, sarabande, gighe, ecc. – che Bach arricchisce di un contenuto musicale che va ben al di là della musica da ballo pura e semplice. Alla base di queste composizioni sta l’influsso della musica francese, che allora dettava legge nel campo della danza.Segue l’Ouverture nello stile francese, anch’essa composta da una serie di danze, precedute da un’ouverture. È un omaggio allo stile francese e insieme al Concerto italiano, costituisce un dittico, con cui Bach volle dare un sua personale esemplificazione dei caratteri propri dei due stili musicali predominanti nell’Europa del tempo.Le ultime composizioni in programma sono il trionfo di quell’arte del contrappunto in cui Bach ha espresso al massimo grado la sua genialità ed è rimasto insuperato. Il titolo dei Quattro duetti potrebbe far pensare al duetto operistico, si tratta invece di splendidi esempi di Fughe in un elaborato conrappunto, con la parziale eccezione del terzo Duetto, simile ad una danza. La Fantasia cromatica e fuga, posta a conclusione il concerto, è uno dei maggiori monumenti dell’arte di Bach. Comincia con una grande Fantasia, probabilmente dapprima improvvisata e solo successivamente fissata sul pentagramma: un brano caratterizzato da accordi dissonanti, scale turbinose e drammatici recitativi strumentali, in una tonalità resa instabile e incerta da cromatismi e armonie estremamente libere e audaci. La Fuga a tre voci – che è stata scritta in un secondo momento ma ha nel cromatismo il punto di contatto con la Fantasia precedente – è caratterizzata da un processo di intensificazione sonora che le conferisce un dinamismo irresistibile e un aspetto grandioso.

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Ridefinire i parametri e gli indici della corruzione

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

Nel 2021 il G20 sarà presieduto dall’Italia. La fase di preparazione dei lavori, però, inizierà già da questo mese. Tra i vari dossier economico-finanziari, il nostro paese sembra intenda preparare con grande attenzione anche quelli concernenti la lotta alla corruzione.
Non si può negare che la corruzione a casa nostra sia un problema profondo e diffuso in diverse fasce della società. Molto spesso, però, l’Italia è stata pesantemente e ingiustamente penalizzata da giudizi poco affidabili. Di conseguenza, spesso è finita in fondo alle graduatorie stilate sull’attendibilità dei paesi.Per esempio, il Corruption Perception Index (CPI), l’indice di percezione della corruzione più noto e diffuso, che copre circa 180 paesi ed è preparato da Transparency International, nel 2018 pone l’Italia ancora al 53.mo posto, insieme a Grenada e all’Oman. Al primo posto c’è la Danimarca, che sarebbe il paese meno corrotto al mondo.Detti indici fondamentalmente derivano da rilevazioni di percezione e si basano su interviste fatte a un numero selezionato di soggetti. Ciò viene giustificato dal fatto che il delitto di corruzione, di solito, non è palese ed è difficile da individuare. La percezione, però, oltre ad essere molto soggettiva, può essere determinata da varie situazioni istituzionali e processuali, spesso totalmente differenti da paese a paese. Il sistema di contrasto alla corruzione in Italia, almeno teoricamente, è molto forte. Si fonda su alcune peculiarità: l’autonomia del pubblico ministero, l’indipendenza della magistratura, l’obbligatorietà dell’azione penale, un buon funzionamento delle attività d’indagine e l’assoluta libertà di stampa anche per la pubblicazione di notizie di reato fin dall’inizio delle indagini. Fatte salve le prerogative del Presidente della Repubblica, tutti i funzionari pubblici, fino alle più alte cariche dello Stato, possono essere sottoposti a investigazione anticorruzione. In altri paesi è previsto il cosiddetto “interesse nazionale” nel perseguire, ad esempio, una public company in casi di corruzione internazionale. Da noi, invece, no.Nel nostro sistema giuridico anche la semplice informazione di garanzia e l’iscrizione nel registro degli indagati, qualora oggetto di conoscenza legittima, possono essere pubblicate in tempo reale sui media. Tutto ciò conferma l’esistenza di una relazione direttamente proporzionale tra regole forti, lotta alla corruzione e percezione della stessa. Si potrebbe avere un grande paradosso per cui “più si combatte la corruzione e più la si rendi percepibile”.Singolare, comunque, è il fatto che l’Italia, pur occupando un posto basso nei suddetti indici, venga sempre più chiamata ad assistere gli altri paesi che ne intendono copiare il sistema di lotta alla corruzione. E’ ovvio, quindi, che i metodi usati nella rilevazione della percezione debbano essere rivisti.In verità, suscitano perplessità le stesse definizioni di corruzione. Concepita inizialmente nel CPI soltanto come bribery, la corruzione con o senza tangente, si è allargata alla frode internazionale, al riciclaggio e alla mala amministrazione. Naturalmente, paese che vai e percezione e interpretazione del concetto di corruzione che trovi. Infatti, oltre alla corruzione classica, vi sono altre forme tra cui la frode, l’appropriazione indebita, l’estorsione, ecc. Anche le stesse domande poste nelle interviste possono essere intese in modi differenti. A ciò occorre aggiungere che tali indici pongono l’accento su alcuni concetti del liberismo economico, relativi agli scambi, al mercato, alla concorrenza, sottovalutando altri aspetti come l’eguaglianza e la giustizia sociale ed economica.Gli effetti negativi della corruzione sull’economia e sul sistema paese sono, purtroppo, tanti: distrazione di risorse, interpretazioni errate delle normative, riduzione dei livelli degli investimenti, dell’efficienza, della competitività e della produttività. I riverberi negativi incidono non poco sulla crescita e sul gettito fiscale. La collocazione nei posti bassi degli indici per una valutazione poco attendibile delle percezioni non è affatto indolore. Si indeboliscono l’immagine e la reputazione del paese e ciò, inevitabilmente, determina interessi più alti e meno investimenti internazionali.Si tenga inoltre presente che gli enti che stilano gli indici di corruzione sono di solito privati, a cominciare da Transparency International. Ciò non è un male in sé ma non può nemmeno essere considerato come l’emblema dell’indipendenza e dell’obiettività. Si ricordi, infatti, che, anche se in campi diversi, operano le tre note agenzie private americane di rating, quelle che sono state accusate di aver avuto un ruolo centrale nello scatenamento della Grande Crisi. Anche loro distribuiscono pagelle sullo stato delle economie, spesso con conseguenze devastanti. L’Italia ne sa qualcosa. Ecco perché ci sembra giusto e doveroso che l’Italia, ponga con forza all’attenzione del G20 e del suo Anti-Corruption Working Group la necessità di ridefinire i metodi usati nella formulazione degli indici suddetti, affiancando al criterio della percezione altri elementi più oggettivi e meglio misurabili. Senza dimenticare, ovviamente, di tenere conto delle strategie e degli strumenti adottati per la prevenzione, il contrasto e la repressione della corruzione. Nell’affrontare il delicato problema della corruzione, sarebbe opportuno coordinarsi con i paesi Brics, che nel loro ultimo summit di Brasilia su questo tema hanno deciso di impegnarsi anche per il recupero di fondi e attività trasferite all’estero. (by Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista)

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Finanziamenti all’industria spaziale europea

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

“L’industria spaziale europea è una delle più competitive al mondo e grazie al nuovo Programma Spaziale è pronta ad affrontare le sfide poste dal mercato globale, primi tra tutti Usa e Cina. Il settore Spazio dà lavoro ad oltre 230mila persone in tutta Europa e crea valore per oltre 62 miliardi di euro, mentre un terzo dei satelliti del mondo è “made in Europe”. Ora la sfida interna è quella di difendere il finanziamento approvato, pari a 16,9 miliardi di euro, dal tentativo della presidenza finlandese del Consiglio europeo di diminuirlo del 12%. Le ricadute previste dal nuovo programma spaziale sono stimate attorno ai 70 miliardi di euro, un valore di cui potrà beneficiare il settore aerospaziale italiano con le sue grandi e piccole aziende presenti in prima linea sulla frontiera dell’innovazione”. Lo ha affermato l’eurodeputato Massimiliano Salini, relatore del dossier sul nuovo Programma Spaziale Europeo presentato oggi a Napoli al Convegno “Gli Stati Generali dello Spazio, Sicurezza e Difesa” con le più alte Istituzioni europee e italiane.

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Lavoro domestico dominato da “nero” e stranieri

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

I tratti principali che hanno contraddistinto il settore lavoro domestico negli ultimi anni sono la presenza massiva di lavoratori stranieri e il lavoro nero (58% circa). “A livello nazionale si registra una prevalenza di lavoratori domestici stranieri (71%), – commenta Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, Associazione Nazionale Famiglie Datori di Lavoro Domestico – anche se in alcune regioni la percentuale di lavoratori italiani è molto alta: Sardegna (80%). Tra i lavoratori domestici stranieri, la componente più significativa è quella dell’Est Europa che arriva a rappresentare il 42% del totale. I lavoratori dell’Est Europa si concentrano nelle regioni del Nord Est, dove grazie alla vicinanza geografica la percentuale arriva al 60%”. Dal Rapporto Annuale del Lavoro Domestico 2019 di DOMINA, realizzato dall’Osservatorio Nazionale DOMIMA sul Lavoro Domestico in collaborazione con la Fondazione Leone Moressa, che verrà presentato giovedì 12 dicembre presso la Sala Zuccari – Senato della Repubblica, emerge che i lavoratori domestici asiatici, rappresentano il 15% dei lavoratori a livello nazionale, superano il 20% nelle regioni in cui è forte la presenza di colf come la Lombardia (21%). Sono 58 mila i lavoratori domestici che provengono dal Sud America e se a livello nazionale rappresentano il 7% del totale dei lavoratori, arrivano al 24% in Liguria. I quasi 49 mila lavoratori che provengono dall’Africa rappresentano invece il 6% a livello nazionale ma raggiungono il 12% in Sicilia.

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Investimenti e formazione in Italia

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

Roma 11 dicembre 2019 ore 10.00, Palazzo San Macuto- Sala del refettorio, in via del Seminario 76 il Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale presenta due pubblicazioni inedite, un rapporto sull’analisi comparata degli investimenti sulla situazione in Italia e i trend sulla formazione nelle singole Regioni, a due anni dall’entrata in vigore del decreto legislativo 61 che aveva l’obiettivo di risolvere le difficoltà connesse alla transizione scuola-lavoro, disoccupazione, processo di reskilling della forza lavoro. E una relazione che focalizza la coerenza tra le norme regionali e quelle nazionali di sistema.“Obiettivo è evidenziare la situazione e sviluppare un dialogo costruttivo con le Commissioni competenti – afferma il Direttore Generale CNOS-FAP, Enrico Peretti – affinché i risultati ottenuti ad oggi siano in futuro, resi disponibili per tutti i ragazzi e resi stabili nel tempo”.
Interverranno all’evento, tra gli altri, Valentina Aprea, VII Commissione della Camera dei Deputati, Cristina Grieco, assessore Toscana e Coordinatrice IX Commissione delle Regioni, Salvatore Pirrone, Direttore Generale ANPAL, Paola Nicastro, Direttore Generale INAPP, Eugenio Gotti del PTSCLAS e Giulio Maria Salerno dell’Università di Macerata, autori delle pubblicazioni e Paola Vacchina, Presidente di FORMA curerà le conclusioni.

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Decima edizione del Rapporto L’Italia del Riciclo

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

Fotografa l’andamento del settore del riciclo negli ultimi 10 anni: lo sviluppo e le criticità delle 18 filiere del riciclo, un’analisi sui quantitativi di materie prime riciclate che il settore del riciclo fornisce all’industria nazionale. Questi gli highlights del Rapporto e in allegato il comunicato stampa e le schede di sintesi sulle singole filiere:
· L’Italia si conferma avanguardia dell’industria europea del riciclo, attestandosi per il recupero degli imballaggi al terzo posto (con un tasso di riciclo al 67%), dopo Germania (71%) e Spagna (70%).
· Diverse filiere degli imballaggi (carta, vetro, plastica, legno, alluminio e acciaio) hanno già superato, o sono a un passo dal farlo, i nuovi obiettivi previsti a livello europeo per il 2025, altre (RAEE, veicoli fuori uso) crescono più lentamente.
· Il settore del riciclo si conferma strategico per un Paese, il nostro, povero di materie prime e che ogni anno dal riciclo riceve 12 milioni di tonnellate di materie prime per l’industria nazionale.
La versione integrale del Rapporto sarà online sul sito http://unicircular.org/

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Commercio: i dati delle vendite al dettaglio tornano a valori negativi

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

Sono stati appena pubblicati dall’Istat i dati relativi al commercio al dettaglio, che ad ottobre risulta in diminuzione del -0,2%. L’Istituto di Statistica sottolinea in oltre come la flessione sia stata rilevata sia in termine di valore che in termine di volume. Considerando che il mese scorso è stato registrato un timido aumento delle vendite ma nei mesi precedenti il trend è stato negativo, i dati odierni rappresentano l’ennesima dimostrazione delle condizioni critiche e instabili in cui continua a versare la nostra economia. Anche il Censis, nella presentazione del Rapporto, ha sottolineato quanto la sensazione di costante incertezza sia presente nella società e nell’opinione pubblica e di quanto lo stress derivante da questo stesso sentimento influisca negativamente nella vita degli individui. Se da una parte le famiglie hanno accolto con sollievo il fatto che sia stato scongelato l’aumento dell’IVA, dall’altro attendono di ricevere concreti benefici da altre misure in via di attuazione, come il taglio del cuneo fiscale. “È evidente che bisogna fare di più al più presto. Il Paese ha bisogno che venga dato nuovo slancio al mercato occupazionale, investimenti per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione. Una strategia, questa, da cui non si può prescindere per dare avvio ad una nuova e stabile crescita.” – afferma Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori.

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Sono 4,08 milioni gli italiani che ascoltano audiolibri

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

E il 40% di loro, pari a 1,6 milioni, li sceglie solo o anche in lingua straniera. Questa modalità di fruizione di prodotti editoriali entra così con forza nei consumi culturali di una fetta rilevante di italiani: sono il 9% della popolazione tra i 15 e i 74 anni, in buona parte persone poliglotte. Sono cresciuti del 28,3% rispetto all’anno precedente, quando erano 3,18 milioni. Il numero medio di audiolibri ascoltati in un anno è di 3,1.È quanto emerge dai dati 2019 di Pepe Research elaborati dall’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e presentati oggi a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della Piccola e Media Editoria, in programma fino all’8 dicembre al Roma Convention Center La Nuvola, nel corso dell’evento Audiolibri e podcast. Dal progetto editoriale al piano produttivo.“I dati sull’andamento del mercato degli audiolibri e della loro “lettura” si inseriscono in un fenomeno molto più ampio che vede crescere il peso della voce narrante rispetto alla musica – ha spiegato il responsabile dell’Ufficio studi AIE Gianni Peresson -, come mostra l’indagine The Spoken World Audio Report 2019 di Edison Research, in cui si vede che l’ascolto di audio parlato (il 25% di tutti i contenuti) cresce di 5 punti percentuali rispetto al 2014 a svantaggio dell’ascolto di musica (oggi al 75%)”.
I device utilizzati: arrivano gli assistenti vocali. In un settore fortemente connotato dall’innovazione tecnologica, gli smartphone si confermano e rafforzano la loro posizione di primo device per l’ascolto: sono utilizzati dall’81% degli utenti. Seguono tablet e pc/notebook, entrambi al 53%, quindi lettori Mp3 (39%), lettori cd (34%) e a chiudere gli assistenti vocali, con il 31% (erano possibili più di una risposta). Significativa la performance degli assistenti vocali che, alla loro prima rilevazione, conquistano già quasi un ascoltatore su tre, percentuale destinata a crescere se si tiene conto che nel 2018 le famiglie dove erano presenti questi device erano l’11% del totale e, nel 2019, sono già cresciute al 15%.
Dove si comprano-scaricano gli audiolibri. In un Paese tradizionalmente poco propenso agli acquisti di prodotti culturali e informativi online, ben il 40% degli ascoltatori di audiolibri dichiara di avere un abbonamento a servizi come Audible o Storytel. Il 44% (anche qui era possibile più di una risposta) scarica gratuitamente da altri siti, il 28% ha acquistato singoli titoli da piattaforme come Google Play, Libri di Apple, Emons, Il Narratore, il 21% dal sito dell’editore. A seguire gli audiolibri su cd comprati in store fisici e online (20%), il prestito bibliotecario digitale (11%), gli audiolibri su cd presi in prestito in biblioteca (7%).
Perché si ascoltano audiolibri. Tra gli ascoltatori di audiolibri, il 21% cita tra i vantaggi di questa modalità il fatto di “poter ascoltare un libro mentre faccio altre cose come guidare, correre, viaggiare”, il 20% “ascoltare un libro dove e quando voglio”, il 14% “ascoltare un libro in lingua originale”, il 13% cita le esigenze di chi ha difficoltà alla vista, il 12% parla di “piacere di leggere senza affaticare la vista”.

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1,2 miliardi di dollari a favore dell’UNHCR per finanziare programmi umanitari e di protezione dei rifugiati

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

Ginevra 17 e 18 dicembre 2019 nel Forum Globale sui Rifugiati (Global Refugee Forum/GRF) i donatori hanno già manifestato l’intenzione di impegnare fondi supplementari in quell’occasione. È previsto che Stati, imprese, organizzazioni internazionali, società civile e i rifugiati stessi adottino misure nuove e coraggiose volte ad allentare le pressioni su Paesi e comunità di accoglienza, aiutare i rifugiati a divenire maggiormente autosufficienti grazie alla destinazione di investimenti nello sviluppo dalle prime fasi delle operazioni di emergenza, promuovere la ricerca di soluzione a lungo termine. I contributi volontari di governi, istituzioni intergovernative, imprese private e singoli individui costituiscono quasi la totalità dei finanziamenti dell’UNHCR. Oltre ai fondi promessi ieri dai governati donatori, i rappresentanti di otto partner nazionali dell’UNHCR del settore privato hanno preso parte per la prima volta alla conferenza dei donatori annunciando uno stanziamento iniziale di 250 milioni di dollari per il 2020. L’UNHCR esprime gratitudine per tutti i contributi ricevuti, in particolare quelli che garantiranno finanziamenti flessibili e sostegno pluriennale, essenziali affinché l’organizzazione possa conservare la flessibilità e la dinamicità necessarie per rispondere tempestivamente allo scoppio di nuove crisi e ottenere benefici a lungo termine a favore di rifugiati, sfollati e comunità di accoglienza.
I fondi impegnati prevedono una cifra iniziale di 884,4 milioni di dollari per assicurare a rifugiati e sfollati interni alloggio, cibo, acqua potabile e servizi igienico-sanitari, cure mediche, istruzione e tutela legale, e per aiutare le persone apolidi ad acquisire una nazionalità. Tali fondi ammontano a circa il 9 per cento degli 8,7 miliardi di dollari che l’UNHCR stima essere necessari per poter realizzare i propri programmi l’anno prossimo. Inoltre, circa 310 milioni di dollari sono stati impegnati per la definizione dei piani pluriennali, un atto di fiducia nei confronti dell’organizzazione che consente all’UNHCR di essere più efficiente ed efficace nella programmazione a lungo termine e di sostenere i propri partenariati in modo più sostenibile. “Dopo un decennio in cui la portata degli esodi forzati ha raggiunto livelli record anno dopo anno, le esigenze umanitarie di quanti sono colpiti da guerre e persecuzioni sono aumentate come mai prima”, ha dichiarato Kelly T. Clements, Vice Alto Commissario ONU per i Rifugiati. “Il sostegno promesso rappresenta il modo migliore di cominciare l’anno. L’erogazione di contributi anticipati, flessibili e generosi ci permette di alleviare le sofferenze delle persone e delle comunità che le accolgono aiutandole a far fronte alle pressioni a cui sono esposte nel lungo periodo”.
La tempestività di questi fondi permetterà di garantire continuità nell’erogazione di attività salvavita, comprese quelle implementate nell’ambito di alcune tra le operazioni su più vasta scala a livello mondiale nella risposta alle crisi in corso in Siria, Iraq, Yemen, Sud Sudan, Bangladesh, Venezuela, Repubblica Democratica del Congo e nella regione del Sahel.Tuttavia, il divario tra esigenze e fondi disponibili è in costante crescita. Numerosi conflitti restano irrisolti e il numero di persone sradicate dalla propria terra aumenta, in parte spinte dagli effetti dei cambiamenti climatici, dalla povertà e dalle disuguaglianze.“Gli aiuti umanitari devono completare, non sostituire, l’azione politica”, ha dichiarato Kelly Clements. “Devono andare a braccetto con la più ampia ambizione di negoziare la pace, promuovere lo sviluppo e, in primo luogo, affrontare le cause alla radice della fuga delle persone”.

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“Un’agricoltura evoluta indirizzata al consumatore e all’ambiente”

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

Si svolgerà giovedì 12 dicembre a Cassino (Frosinone), presso l’Edra Palace Hotel di via Ausonia, il Convegno Nazionale Compag dedicato al Centro-Sud. Il convegno laziale segue quello di Bologna svoltosi il 20 novembre scorso per il pubblico del Nord Italia. La Federazione nazionale dei commercianti di prodotti per l’agricoltura (che dopo una profonda ristrutturazione interna è passata a rappresentare anche gli stocchisti di tutta Italia) si occuperà di un tema quanto mai attuale: ‘’Un’agricoltura evoluta indirizzata al consumatore e all’ambiente”. Un’agricoltura che negli ultimi anni è avanzata notevolmente e rapidamente grazie alla diffusione di mezzi tecnici e tecniche applicative di ultima generazione, che hanno reso possibile la disponibilità di prodotti alimentari diversificati e di elevata qualità. È mancata, invece, un’informazione adeguata, che rassicurasse i consumatori sulla qualità e sicurezza dei prodotti agricoli italiani. Alla base del convegno, dunque, ci saranno apertura, confronto e desiderio di informazione, come indica la scelta dei relatori e degli ospiti invitati, tra cui rappresentanti dei consumatori e delle amministrazioni.I lavori, moderati da A. Frascarelli, inizieranno alle ore 16,30 e vedranno la partecipazione di Fabio Manara (Presidente Compag), Piero Catelani (rappresentante Compag presso i Ministeri), Edoardo Musarò (junior manager Compag comparto cerealicolo), Ivano Valmori (Image Line) e Vittorio Ticchiati (Direttore Generale Compag) i quali aggiorneranno il pubblico sugli avvenimenti e conseguimenti dell’ultimo anno. Seguirà una tavola rotonda con la partecipazione di Alberto Masci (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), Rosario Trefiletti (Centro Consumatori italia), Massimiliano Giansanti (Confagricoltura), Paolo Tassani (Federchimica e Agrofarma) e Fabio Manara (Compag), con un intervento speciale del consulente Herbert Lavorano, che si occuperà degli aspetti pratico-organizzativi degli accordi di filiera in atto o già realizzati.

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David Nicholls: “Un dolore così dolce”

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

Milano 14 dicembre – Torna a Milano David Nicholls e incontra i suoi lettori al Mondadori Megastore di piazza Duomo. David Nicholls ha lavorato a lungo con la BBC realizzando adattamenti shakespeariani e numerose serie di successo, premiate con due nomination per i BAFTA Awards. Tra i suoi romanzi Le domande di Brian (BEAT 2011), Il sostituto (BEAT 2012) e Un giorno (Neri Pozza 2010), da cui è stato tratto un celebre film diretto da Lone Scherfig, con Anne Hathaway e Jim Sturgess.
È l’estate del 1997 a Londra, l’estate del New Labour, della morte di Lady Diana e della fine della scuola per Charlie Lewis. Cinque anni terminati in un batter d’occhio e suggellati dall’immancabile ballo nella palestra della scuola, coi professori alla consolle che azzardano persino Relax dei Frankie Goes to Hollywood o Girls and Boys dei Blur, i ragazzi che si dimenano selvaggiamente e le ragazze che ancheggiano con malizia. Cinque anni in cui Charlie Lewis si è distinto per non essersi mai distinto in nulla. Né bullo né mansueto, né secchione né ribelle, né amato né odiato, insomma uno di quei ragazzi che, a guardarli nella foto di fine scuola, si stenta a ricordarli, poiché non sono associati ad alcun aneddoto, scandalo o grande impresa.
Ora, però, per Charlie è giunta l’ora di definire la propria personalità, il che alla sua età è come cambiare il modo di vestire e il taglio dei capelli. Un’impresa di non poco conto, visto che, dopo aver cominciato a lavorare in nero alla cassa di una stazione di servizio per circa dodici ore la settimana, Charlie non sa che farsene di quella lunga estate. Per giunta, a casa le cose non vanno per niente bene. Sua madre se ne è andata e suo padre, un uomo mite, cade spesso preda della malinconia.
Un giorno, il giovane Lewis afferra Mattatoio n. 5 di Kurt Vonnegut, scelto giusto perché c’è la parola mattatoio nel titolo, e se ne va a leggere su un prato vicino casa. Qualche pagina letta e poi si addormenta all’aria aperta, per svegliarsi qualche tempo dopo intontito dal sole e dalla meravigliosa visione di una ragazza dalla carnagione pallida e i capelli neri. È Frances Fisher, detta Fran. Viene dalla Chatsborne, una scuola per ricchi che se la tirano da artisti e indossano vestiti a fiori vintage e magliette che si stampano da soli. Fran fa parte della cooperativa del Bardo, un gruppo teatrale di ragazzi come lei che vogliono mettere in scena «una storia di bande rivali e di violenza, di pregiudizio e amore»: Romeo e Giulietta di Shakespeare.
Charlie non è felice né indaffarato, e dunque si innamora perdutamente di Fran. Per stare con lei, tuttavia, deve affrontare una sfida improba: entrare a far parte della compagnia diretta da un tipo paffuto e con gli occhioni da King Charles Spaniel.
Commovente, incantevole e struggente, insieme, Un dolore cosí dolce è una commedia amara sull’impervio passaggio all’età adulta, sul potere vivificante dell’amicizia e sulla fulminea, bruciante esperienza del primo amore.

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Ambiente: “Per salvare il pianeta bisogna far durare di più gli smartphone”

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

L’ultimo allarme sulla salute del pianeta e i cambiamenti climatici che lo riguardano è del noto climatologo e ricercatore Luca Mercalli, intervenuto alla trasmissione “Che tempo che fa” su Raiuno. Mercalli ha affermato nel corso della trasmissione che i prossimi 10 anni sono vitali per salvarci dalla catastrofe: “Dieci anni in cui possiamo agire per ridurre il danno per le generazioni future. Nella migliore delle ipotesi ci sarà un aumento di 2 gradi, che può essere gestibile per l’umanità. Ma se non facciamo nulla ci saranno 5 gradi in più entro fine secolo, con uno scenario che viene definito ignoto, nemmeno catastrofico”. Questo il grido d’allarme lanciato dal noto climatologo.Ma cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo per salvare il pianeta e la vita delle generazioni future? Il primo fattore da considerare è che il nostro stile di vita, le nostre scelte e i nostri consumi, anche in fatto di tecnologia, impattano direttamente sull’inquinamento, il consumo della risorse e quindi sulla salute del pianeta. Basta pensare che ogni anno in Italia un singolo cittadino produce circa 500 chili di rifiuti a testa, tra cui, a farla da padrone, ci sono gli elettrodomestici e gli oggetti tecnologici obsoleti come gli smartphone. Uno studio della Facoltà di Ingegneria della MacMaster University, in Canada, ha lanciato l’allarme su quanto sia sottovalutato l’impatto degli smartphone sulla salute del pianeta. Secondo lo studio nel 2040, sebbene l’energia consumata dagli smartphone sia veramente minima si stima che inquineranno almeno la metà di tutto il sistema dei trasporti del mondo intero. In base ai dati forniti dal consulente minerario David Michaud si è scoperto poi che per produrre i metalli che compongono uno smartphone di ultima generazione dal peso di 130 grammi, dovrebbero essere utilizzati circa 34 chilogrammi di roccia. Calcolando che nel solo 2017 è stato venduto un miliardo e mezzo di smartphone della più nota marca di cellulari, si stima che per produrli è stata necessaria l’estrazione di ben 34 miliardi di chili di roccia.
Una quantità enorme, che ha contaminato ben 100 miliardi di litri di acqua, con un carico di circa 100 litri di acqua inquinata per ogni smartphone prodotto.In sostanza la produzione di un modello di nuova generazione produce il 10% in più di CO2 rispetto al vecchio e come se non non bastasse solo 1 smartphone su 10 viene riciclato correttamente. Numeri spaventosi che richiedono un cambio di rotta urgente se vogliamo evitare il totale collasso del pianeta.Quale potrebbe essere la soluzione per arginare il problema?Senza ombra di dubbio il primo passo è quello di utilizzare al massimo le energie rinnovabili modificando così i processi produttivi attuali, mentre il secondo passo da seguire è quello di razionalizzare i nostri consumi, cominciando con l’evitare gli sprechi. Per fortuna in questo senso qualcosa si sta muovendo da parte delle aziende produttrici e dei cittadini, grazie anche (o soprattutto) alla campagna di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici della giovane studentessa Greta Thunberg.Visto quante risorse vengono sprecate per produrre un cellulare molto utile sarebbe anche imparare a far durare il più possibile il nostro smartphone, visto che ogni individuo sostituisce un cellulare in media ogni 2 anni. Come? Semplicemente riparandolo.“Per un impatto immediato sull’ambiente basta seguire i principi delle 3 R: Recupero, Riciclo e Riutilizzo anche nell’uso delle nostre tecnologie. Questo ci aiuterebbe a sprecare meno risorse del pianeta” spiega Walter Ruggeri di iFix-iPhone.com, una piattaforma che seleziona i migliori centri di assistenza cellulari di zona e permette di prenotare una riparazione in 30 minuti, con un prezzo certo e una garanzia di 12 mesi.Riparare uno smartphone poi non è solo una scelta ecologica ma anche economica: basti pensare che il 70% delle riparazioni riguarda componenti che possono essere sostituiti senza grosse spese e facilmente. Cosa che permetterebbe anche di risparmiare cifre interessanti ogni anno.”L’Italia è piena di riparatori organizzati, in grado di far tornare come nuovo il nostro smartphone o tablet, di qualsiasi marca. Riparatori esperti, capaci di cambiare uno schermo, una batteria o i circuiti interni in massimo 60 minuti. Basta cercare su https://ifix-iphone.com/dove-siamo, il riparatore a noi più vicino, o quello che ci conviene di più” conclude Ruggeri. Consigli utili e semplici da seguire per dare una mano al nostro pianeta, e renderlo più sano e più vivibile per noi che lo abitiamo.

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Mostra Unforgettable Childhood. L’Infanzia indimenticabile

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

Roma dal 13 dicembre prossimo fino al 16 febbraio 2020 al Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese. Più di sessanta tra artisti italiani e israeliani in mostra che esplorano in oltre ottanta opere la dimensione intima e immaginifica dell’infanzia. I temi proposti spaziano così dall’affettività al gioco, dal rapporto genitori-figli fino alla dimensione corporea del bambino, mentre le tecniche utilizzate ripropongono la sua curiosità nell’appropriarsi degli oggetti che ne popolano il mondo. Tra gli artisti italiani in mostra vi segnalo nomi importanti come Ugo Nespolo, Edward Spitz, Valerio Berruti, Riccardo Cordero, Margherita Grasselli e David Gerstein. Tra gli israeliani ci sono Avivit Segal e David Kassman.

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Stefano Mariotti è tra i migliori top manager italiani

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

All’amministratore delegato di Manifatture Sigaro Toscano è stato assegnato ieri sera da Forbes Italia e Business International il premio “Ceo Italian Awards 2019”, un riconoscimento che ogni anno va ai manager che si sono distinti “per audacia e intraprendenza, consolidando la competitività delle loro imprese sui mercati internazionali, rendendole al tempo stesso luoghi di lavoro migliori e più attenti alle necessità delle persone”. Mariotti, in particolare, è stato premiato “per aver consolidato e accresciuto una storia di successo lunga due secoli di un prodotto assolutamente made in Italy, legato alla sua terra di produzione e simbolo nel mondo dell’Italia delle eccellenze”. La premiazione dei migliori Ceo ha chiuso l’Executive Summit, l’annuale appuntamento, condotto dal direttore di Forbes Italia Alessandro Rossi al Park Hyatt Milan, che ha l’obiettivo di mettere a confronto le figure apicali del mondo dell’industria italiana con i rappresentanti di istituzioni, esperti e accademici di tutto il mondo per identificare le sfide del futuro. “Questo riconoscimento – ha commentato l’Ad di Manifatture Sigaro Toscano – è l’ulteriore dimostrazione che con i suoi oltre 200 anni di storia il sigaro Toscano rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo. Desidero condividere questo premio con le oltre 400 persone che lavorano in Manifatture Sigaro Toscano, e con tutta la filiera, che con passione e quotidiana dedizione, contribuisce al nostro successo. Personalmente considero motivo di grande orgoglio poter rappresentare un marchio e un simbolo così distintivo del made in Italy”.

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Conduzione impianto essiccamento Depuratore Milano San Rocco

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

Impianti e Processi e MM spa hanno siglato un contratto per la conduzione e la manutenzione dell’impianto di essiccamento sito presso il Depuratore di Milano San Rocco: la commessa aggiudicata a VOMM, a seguito di una procedura di evidenza pubblica, ha un valore complessivo pari a circa 1,5 milioni di euro e una durata triennale. Grazie a questo appalto MM, fra le più grandi società d’ingegneria in Italia nella fornitura di soluzioni di progettazione e riqualificazione di ecosistemi urbani, potrà continuare a garantire l’efficienza dell’intero Servizio Idrico Integrato, compreso l’intero ciclo delle acque della città di Milano, dalla captazione in falda alla restituzione all’ambiente della risorsa idrica per il successivo riutilizzo in agricoltura. Il depuratore di Milano San Rocco ha una potenzialità di trattamento di oltre un milione di abitanti equivalenti ed è a servizio dell’area più estesa (circa 100 km2) della fognatura di Milano coincidente con la parte occidentale della città. La linea fanghi del depuratore prevede, in coda alla disidratazione meccanica, una sezione di essiccamento termico. L’impianto utilizza la Turbo Tecnologia, soluzione brevettata da VOMM ed applicabile a processi termici continui (essiccamento, concentrazione, arrostimento, pastorizzazione, desorbimento, ecc), a processi meccanici continui (granulazione, impastazione, miscelazione, cristallizzazione, rivestimento) e a processi chimici continui (formazione di sali, sintesi di saponi) su solidi, liquidi e fanghi, con enormi vantaggi in termini di efficienza dell’intero processo. Nel caso dell’Impianto di Milano San Rocco la Turbo Tecnologia VOMM consente vantaggi nel processo di essiccamento dei fanghi di depurazione, ottenendo un prodotto finale stabile, igienizzato, inodore e riutilizzato nell’industria cementiera per la produzione del clinker. La potenzialità dell’impianto è di 34.000 t/a, il comparto di essiccamento è articolato su 2 linee e il fango disidratato, al 24% di secco, viene essiccato al 90% di secco circa. Questo nuovo contratto conferma la presenza, ormai più che decennale, di Vomm sull’impianto di depurazione di Milano San Rocco.
Il Gruppo VOMM si è sviluppato, negli anni attraverso aziende dedicate, nate per sfruttare al meglio le nuove opportunità̀ di mercato: oggi è organizzato in una holding, Ambiente & Nutrizione, e tre società controllate. Con questo assetto l’azienda prevede di proseguire nel percorso di crescita internazionale consolidato nell’ultimo ventennio, attraverso nuove assunzioni in ambito tecnico-commerciale e lo sviluppo di nuovi brevetti e applicazioni basate sulla Turbo Tecnologia VOMM, ormai marchio di fabbrica e vero e proprio fiore all’occhiello dell’industria meccanica italiana.

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Economisti contro riforma salva stati

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

«Gli economisti italiani si schierano contro la riforma del MES. Già 32 economisti (molti di sinistra) di 13 diversi atenei hanno sottoscritto un documento per chiedere al Governo di non sottoscrivere le modifiche al Fondo salva Stati e per mettere in allarme sulla trattativa in corso sulla riforma bancaria. E adesso chi glielo dice a tutti i sapientoni che hanno scritto “la Meloni non sa di cosa parla, la riforma del MES è una bellissima cosa”?».È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che per lunedì 9 dicembre alle ore 12.00 ha indetto a Bruxelles, davanti al Consiglio europeo, un sit-in organizzato da FDI con tutti i gruppi parlamentari.

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Ad Assisi gli stati generali dell’ospitalità religiosa in Italia

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

Assisi 24 e 25 gennaio prossimi seminario nazionale sull’ospitalità religiosa, a cura dell’Ufficio CEI per la Pastorale dello Sport, Turismo e Tempo libero.Tremila strutture per oltre 200.000 posti letto sono i numeri di questo settore che oramai si rivolge ad un pubblico indistinto, offrendo sia la possibilità di un soggiorno per riscoprire valori e spiritualità, come anche l’opportunità di un turismo fatto di esperienze e accoglienza.Al seminario, rivolto in particolare ai gestori delle strutture, converranno alcune figure di riferimento della Conferenza Episcopale Italiana, come Mons. Domenico Sorrentino (arcivescovo di Assisi), Mons. Roberto Malpelo (direttore Ufficio nazionale per i problemi giuridici della CEI) e Mauro Salvatore (Economo generale della CEI).Non mancheranno numerosi interventi dei laici che vivono e operano in questo settore, per testimoniare la loro esperienza e proporre nuovi orizzonti per l’ospitalità di matrice religiosa, con particolare riferimento agli aspetti giuridici e organizzativi. Colonna portante saranno i Tavoli di Condivisione, in cui tutti i partecipanti potranno esprimere le proprie opinioni e proposte. Verranno raccolte e catalogate così da essere serbatoio di idee per il percorso che Don Gionatan De Marco, direttore dell’Ufficio CEI dedicato al turismo, ha intrapreso “Verso uno stile condiviso dell’ospitalità conviviale”.

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Antitrust: sanzione di oltre 10 milioni di euro a Wind tre e Vodafone

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato sanzioni a Wind Tre e a Vodafone.”Bene, ottima notizia. Le compagnie telefoniche, imperterrite, si ostinano a non essere trasparenti, a omettere tutti i costi legati alle loro offerte, a non chiedere il preventivo consenso del consumatore nei modi dovuti” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Purtroppo il legislatore dovrebbe consentire all’Authority di comminare sanzioni ancora più pesanti, specie per le compagnie telefoniche, considerato quanto sono recidive. Ora attendiamo le sanzioni anche per la vicenda delle bollette da 28 giorni” conclude Dona. (n.r. Anche noi siamo vittime delle politiche adottate da Wind e da Vodafone che ci caricano di costi a nostra insaputa. Possibile che tali atteggiamenti devono restare impuniti? La colpa è anche del legislatore che si lascia “sedurre” da questa tattica del lasciar fare come se si dovesse considerarla il minore dei mali per una politica arrogante e irrispettosa nei riguardi dell’utenza e che lascia la convinzione di essere alla mercé di poteri al di sopra di tutto e che appaiono intoccabili grazie anche al fatto che abbiamo una giustizia farraginosa, lenta e poco propensa a comminare sanzioni esemplari in specie in casi di recidiva.)

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Abu Dhabi annuncia la strategia culturale dell’emirato

Posted by fidest press agency su martedì, 10 dicembre 2019

Emirati Arabi Uniti. Il Dipartimento di Cultura e Turismo – Abu Dhabi (DCT Abu Dhabi) presenta la strategia relativa al settore della cultura che l’emirato ha intenzione di attuare nei prossimi cinque anni, rafforzando le basi e le infrastrutture già esistenti. Gli obiettivi primari sono: preservare e sostenere il ricco patrimonio culturale; aumentare la consapevolezza e l’interesse verso l’arte e la cultura; stimolare la creatività rendendola motore dell’educazione e del cambiamento sociale; sviluppare e impiegare risorse nel settore; contribuire alla crescita economica e alla diversificazione.SE Mohammed Khalifa Al Mubarak, Presidente DCT Abu Dhabi, ha commentato: “Sono incredibilmente orgoglioso dei progressi compiuti da DCT Abu Dhabi nel trasformare il panorama culturale dell’emirato. Dopo aver analizzato e presentato i risultati e le statistiche riguardanti il settore culturale, è emerso il grande lavoro realizzato in breve tempo, ma abbiamo ancora molti progetti in cantiere. Il più significativo di questi è lo Zayed National Museum, il museo nazionale degli Emirati Arabi Uniti, che plasmerà ulteriormente le caratteristiche distintive del Distretto Culturale di Saadiyat, rinnovando il cuore pulsante della capitale. Insieme al Louvre Abu Dhabi, il nuovo punto di riferimento darà risalto al patrimonio e alla storia del nostro paese, sottolineando il forte legame con le nazioni di tutto il mondo e definendo il nostro contributo all’interno di una rete globale di scambio interculturale”.SE Saif Saeed Ghobash, Sottosegretario del DCT Abu Dhabi, ha dichiarato: “La strategia culturale di Abu Dhabi si integra perfettamente con il piano per la diversificazione economica dell’emirato. Mentre la nostra offerta culturale continua a compiere passi da gigante consolidando il nostro status di hub internazionale di livello per l’arte e il patrimonio culturale, i nuovi settori stanno prendendo piede rafforzando ulteriormente il settore turistico in forte espansione. I prossimi anni saranno entusiasmanti e significativi per Abu Dhabi, poiché potremo valutare ed apprezzare l’impatto sociale ed economico delle nostre politiche e iniziative culturali”.Molti dei traguardi ambiziosi prefissati sono stati raggiunti o verranno realizzati nel prossimo futuro.

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