Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 29 dicembre 2019

Dal Presidente Conte una buona notizia per il mondo della Ricerca e dell’Università

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Accogliamo con grande favore le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Conte riguardo l’istituzione del comparto Università e Ricerca e della creazione di un ministero dedicato. In questo modo si pone rimedio ad una palese stortura causata dall’imposizione della legge Brunetta che limitava a 4, più la Presidenza del Consiglio, il numero dei comparti di contrattazione del Pubblico Impiego, ma soprattutto è un segnale di attenzione al mondo della Ricerca che finora non avevamo assolutamente registrato da questo governo, così come dai precedenti.L’auspicio è che il provvedimento si concretizzi in tempo utile per la prossima tornata contrattuale e consenta ai lavoratori dell’Università e della Ricerca di riappropriarsi di un contratto che riconosca la centralità di questi settori e risponda alle loro necessità.

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Governo – Castelli, “Congratulazioni ad Azzolina e Manfredi, certa del buon lavoro che faremo”

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Roma – “Sono contenta della designazione di Lucia Azzolina a Ministro per la Scuola, una collega ed un’amica, eletta in Piemonte, che ha vissuto dall’interno il mondo della scuola e che saprà proseguire la positiva azione di Governo che abbiamo avviato. A lei, come al designato Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, personalità accademica di indubbia competenza, faccio le mie congratulazioni, certa del bel lavoro che potremo fare assieme”.
Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

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Scuola: le urgenze da affrontare

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Riorganizzazione del Ministero, concorsi, educazione civica e coding, avvio nuovo anno scolastico, tra le prime questioni che richiedono una pronta soluzione. Altrimenti la mastodontica macchina dell’istruzione rischia di incepparsi Lucia Azzolina, 37 anni, è l’ottava donna a ricoprire l’incarico di ministro dell’istruzione e il 99.mo ministro dall’unità d’Italia a occupare il posto di comando del Palazzo della Minerva.Prima di lei hanno diretto il dicastero di viale Trastevere a Roma altre sette donne: Franca Falcucci (dal 1982 al 1987), Maria Rosa Jervolino (1992-94), Letizia Moratti (2001-06), Mariastella Gelmini (2008-11: la più giovane ministra dell’istruzione, lo è diventata a 34 anni), Maria Chiara Carrozza (2013-14), Stefania Giannini (2014-2016), Valeria Fedeli (dal 2016-18).E’ una delle pochissime ad essere passata, in meno di due anni, da una cattedra di scuola (storia e filosofia al liceo “Quintino Sella” di Biella) alla scrivania che fu di Benedetto Croce, Giovanni Gentile e, nel periodo repubblicano, di eminenti politici poi eletti Presidenti della Repubblica, come Antonio Segni, Pier Luigi Scalfaro e Sergio Mattarella. In questo breve lasso di tempo è stata membro della VII Commissione cultura in Parlamento e dal settembre scorso sottosegretario al Miur. Una carriera fulminante, da “soldato semplice a comandante in capo” di un universo di oltre un milione di dipendenti, con oltre 40 mila sedi sul territorio.Appena formalizzato l’incarico, il neo ministro dovrà affrontare una serie di dossier urgenti – che Tuttoscuola riepiloga – in quanto la repentina uscita di scena di Fioramonti crea notevoli problemi operativi per il funzionamento della scuola, in un momento di passaggio in cui è necessario dare attuazione immediata ai provvedimenti appena emanati dal Parlamento.Prima di tutto si dovrà occupare del ridisegno organizzativo del Ministero dell’istruzione, senza il quale la complessa macchina amministrativa rischia di rimanere in panne. La Azzolina dovrà scegliere e nominare ben nove nuovi direttori generali all’interno del ministero e quattro direttori negli uffici scolastici regionali, centri nevralgici dell’amministrazione sul territorio. Queste in particolare le posizioni attualmente scoperte, per le quali i candidati hanno presentato domanda entro lo scorso venerdì 27 dicembre:
• Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione;
• Direzione generale per il personale scolastico;
• Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico;
• Direzione generale per i fondi strutturali per l’istruzione, l’edilizia scolastica e la scuola digitale.
• Direzione generale per la formazione universitaria, l’inclusione e il diritto allo studio;
• Direzione generale per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica;
• Direzione generale per il coordinamento e la valorizzazione della ricerca e dei suoi risultati;
• Direzione generale per le risorse umane, finanziarie e i contratti;
• Direzione generale per i sistemi informativi e la statistica;
• Direzione generale per la progettazione organizzati va, l’innovazione dei processi dell’amministrazione e la comunicazione.
Sul territorio risultano privi di titolare gli uffici scolastici regionali (Usr) di Lazio, Liguria, Lombardia e Sicilia. Regioni pesanti, che gestiscono la frequenza di due milioni e 700 mila studenti su un totale di 7 milioni e seicentomila (circa il 35% del totale della popolazione studentesca nelle scuole statali).
Inoltre il ministro Azzolina dovrà al più presto assegnare le deleghe ai sottosegretari che Fioramonti non aveva ancora formalizzato. Da un punto di vista normativo sarà inoltre necessario un provvedimento di “scorporo” rispetto all’Università e Ricerca da parte del Governo controfirmato dal Presidente della Repubblica.
La riorganizzazione del “nuovo” Ministero della Pubblica Istruzione (sarà recuperato l’aggettivo “Pubblica”?) non rappresenta l’unico dossier urgente di cui dovrà occuparsi la neo ministra. Concorsi, procedure per l’avvio del nuovo anno scolastico (quello in corso ha raggiunto un livello esorbitante di cattedre scoperte), nuova educazione civica saranno le prime azioni da affrontare.
Il 2020 si annuncia come uno degli anni più carichi di concorsi, per molti dei quali dovranno essere predisposti preliminarmente o integrati i regolamenti di attuazione da cui dovranno uscire i bandi dei concorsi veri e propri. Tra tutti, quelli per l’assunzione di nuovi dirigenti tecnici (gli ispettori del Ministero, ridotti al momento a poche decine) e degli insegnanti di religione cattolica (per questo l’ultimo e primo dei concorsi è di quindici anni fa).
Sempre in materia di concorsi dovrà sovrintendere a tutta la gestione dei concorsi ordinari e straordinari previsti dal recente decreto legge del salva precari per riuscire a portarli a termine il più presto possibile con le nomine di 48 mila nuovi docenti.
La legge sull’educazione civica che ha visto in Parlamento l’apporto quasi unitario delle forze di maggioranza e opposizione dovrà trovare un’attuazione funzionale e condivisa che non deluda mondo politico e scolastico.
Sullo sfondo delle azioni immediate dovrà porre attenzione a grandi problemi strutturali quali la dispersione scolastica, la formazione dei docenti, la stabilizzazione del sistema.
Dovrà concertare con altri ministri le azioni di sistema per affrontare gli effetti (che si annunciano preoccupanti per la scuola) del calo demografico, per cercare di invertire la tendenza e/o per reinvestire le risorse umane eccedenti nel potenziamento del sistema. (fonte: redazione tuttoscuola)

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Istruzione, Università e Ricerca: Azzolina e Manfredi neo-ministri prossimi al giuramento

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Il presidente Marcello Pacifico invia i migliori auguri di buon lavoro da Anief, il sindacato della scuola da poco certificato dall’Aran come nuovo sindacato rappresentativo, ai neo-ministri Lucia Azzolina e Gaetano Manfredi: “Siamo certi che le esperienze lavorative e sindacali che hanno vissuto li porteranno ad ascoltare chi ogni giorno presta il suo servizio per il Paese e li porteranno a dare la giusta valorizzazione a un settore che fino ad oggi ha penalizzato i tanti docenti e amministrativi della scuola, dell’Afam, dell’Università e della Ricerca. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo, quale forza sociale al servizio dello Stato senza dimenticare la tutela, il culto e l’amore per il diritto”.

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Informazione: “se governo non manterrà impegni possibile sciopero generale”

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

“L’informazione riparta dal lavoro. E dall’uso corretto e responsabile delle parole”. Così scrive il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso in un editoriale pubblicato sul sito di Articolo21. “Nessuno deve farsi illusioni: gli interventi previsti dal governo nella manovra di bilancio per il 2020 sono soltanto pannicelli caldi. Mancano misure strutturali per dare stabilità al sistema e porre le basi di un rilancio ineludibile. Aver finanziato altri prepensionamenti senza affrontare il tema del contrasto al precariato e della cancellazione dall’ordinamento di una vergogna chiamata “collaborazioni coordinate e continuative” finirà per aggravare la situazione dell’Inpgi e ampliare l’area del lavoro irregolare. Certo, rispetto alla prima stesura la norma è stata resa meno devastante, accogliendo alcuni dei rilievi della FNSI (e di questo va dato atto al sottosegretario all’editoria, Andrea Martella), ma a questo punto serve un cambio di passo”.
“Già alla ripresa di gennaio – scrive Lorusso – è necessario che il governo mantenga gli impegni assunti e attivi i tavoli per il lavoro e per la messa in sicurezza dell’Istituto di previdenza, a partire dall’allargamento della platea degli iscritti. In mancanza di risposte convincenti, la FNSI metterà in atto gli strumenti di lotta – già approvati dai propri organismi – fino allo sciopero generale”. “Sarà necessario uno sforzo di responsabilità collettiva anche sul piano della qualità e delle credibilità dell’informazione” conclude Lorusso. “Il giornalismo deve favorire l’uso corretto e responsabile delle parole. Anche per questo, la FNSI sarà ad Assisi, il 24 e 25 gennaio prossimi, per partecipare insieme con Articolo 21 ed altre associazioni, alle iniziative per contrastare il linguaggio dell’odio”.

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Alla Ministra Azzolina gli auguri di buon lavoro di ANCODIS

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

L’Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici esprime le più sincere congratulazioni all’On.le Lucia Azzolina per la nomina a Ministro dell’Istruzione.
Siamo lieti di apprendere che alla guida del MI (finalmente!) siederà una docente che sicuramente conosce le problematiche della scuola italiana, la funzione docente – oggi socialmente poco riconosciuta – ed il lavoro dei Collaboratori dei DS che contribuiscono al funzionamento organizzativo e didattico unitamente al raggiungimento degli obiettivi programmati in ciascuna I.S..
Come la neo Ministra sa bene, l’ANCODIS porta avanti il tema dell’istituzione delle figure di sistema intermedie tra il DS ed il personale docente: è ormai necessario definire in strumenti condivisi (norme e CCNL) la presenza di queste figure intermedie (quadri o middle management), le modalità di accesso, di retribuzione ed il riconoscimento professionale.
Per la Scuola dei prossimi decenni – ne siamo consapevoli – occorrerà un “patto professionale e culturale” tra tutte le componenti scolastiche che dovranno maturare la consapevolezza della necessità della costituzione di un livello intermedio cosi come avviene in gran parte dei paesi europei.
Alla Ministra Azzolina, chiediamo di farsi convinta promotrice del “ruolo costituzionale“ della scuola (cit. P. Calamandrei) attraverso l’istituzione di una Costituente Civica della scuola, quale luogo di confronto tra tutti i protagonisti delle diverse componenti scolastiche, di definizione della visione di un possibile futuro sociale e culturale dell’Italia finalizzata a far risorgere un modello scolastico nel quale la funzione educativa e formativa ritorni ad essere motivo di onore e di orgoglio per le migliaia di donne e uomini che si spendono con determinazione per il FUTURO del nostro paese. (Prof. Rosolino Cicero)

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Scuola: Il decreto legge 159/19 pubblicato in Gazzetta Ufficiale: la babele è servita

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Ieri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto scuola rinominato salva–precari: la legge entrerà in vigore da oggi 29 dicembre 2019. A seguito di questo provvedimento legislativo, i bandi dei concorsi sono ora attesi per il mese di febbraio 2020, scrive Orizzonte Scuola. Si tratta del concorso straordinario secondaria per docenti con tre anni di servizio svolti tra l’a.s. 2008/09 e l’a.s. 2019/20 nella scuola statale o paritaria o IeFP o progetti regionali. 24.000 posti. Ma anche del concorso ordinario secondaria, da bandire contestualmente a quello straordinario: potranno accedere con riserva ai concorsi gli specializzandi del IV ciclo TFA, purché il titolo sia conseguito entro il 15 luglio 2020. Le prime assunzioni potrebbero attuarsi già dal 1° settembre 2020: 50% GaE – 50% concorsi, call veloce, fascia aggiuntiva per vincitori e idonei concorso 2016, proroga un anno graduatorie concorso 2016. I docenti neo immessi in ruolo dal 1° settembre 2020 avranno un vincolo di cinque anni di permanenza nella scuola di assunzione. Inoltre le graduatorie di istituto verranno trasformate in graduatorie provinciali. La terza fascia delle graduatorie di istituto verrà riaperta: potranno inserirsi laureati con 24 CFU, o diplomati ITP che accedono a classi di concorso tabella con 24 CFU. Per i diplomati magistrale non si è andati oltre il mantenimento della supplenza fino al 30 giugno in seguito alle sentenze di merito negative: il sindacato tutelerà tutti i maestri già immessi in ruolo con tanto di anno di prova svolto. Concorso in arrivo per gli insegnanti religione cattolica entro il 2020, ma l’80% dei precari di Irc rimarrà supplente. Novità sull’internalizzazione dei servizi pulizia nel profilo dei collaboratori scolastici: oltre 10 mila assunzioni dal 1° marzo 2020, con la procedura che è già stata avviata: anche su questo fronte è previsto il ricorso Anief a tutela degli Ata statali non assunti.

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Scuola: Stipendi, ci sono soldi soltanto per 70 euro di aumento

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Dopo le dimissioni del ministro Lorenzo Fioramonti, il premier Giuseppe Conte deve a questo punto trovare altri 4 miliardi nel DEF di primavera, così da allineare gli stipendi al costo della vita di un milione e 300 mila insegnanti, amministrativi dell’istruzione, università e ricerca. Inoltre, l’elemento perequativo che assicura i compensi medio-bassi, con finanziamenti annuali, deve diventare strutturale. Soltanto allora potremo iniziare a parlare di buste paga nella scuola più vicine alla media europea, assieme a quelle degli altri dipendenti pubblici.Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega che “sono le risorse utili a recuperare il gap con l’aumento del costo della vita, rispetto all’inflazione registrata dal 2008, e orientare nella scuola gli stipendi alla media europea: l’aumento necessario è di 10 punti percentuali, che vada oltre le risorse messe nella prima legge di bilancio del nuovo Governo, ora praticamente raddoppiate ma ancora insufficienti. Ecco perché l’Anief, che ha sempre sostenuto l’esigenza di introdurre aumenti medi netti mensili di 240 euro, sia in occasione delle audizioni tenute in Parlamento sia dell’ultimo sciopero e sit-in a Montecitorio, chiede ora al Governo un preciso impegno di legislatura”. Per quale motivo il ministro Lorenzo Fioramonti si è dimesso? I tre miliardi richiesti ci sarebbero, sostiene l’agenzia Ansa, che ha consultato la tabella della legge di bilancio relativa al saldo netto da finanziare. Per quel che riguarda il rinnovo contrattuale e l’aumento stipendiale, le somme a disposizione nella Legge di Bilancio sono 812,63 milioni di euro nel 2020 e 1.670,12 milioni dal 2021, a regime.In realtà, puntualizza la rivista specializzata Orizzonte Scuola, “gli aumenti mensili quindi si aggirerebbero sugli 80 euro lordi mese, cifra insoddisfacente se si considerano le promesse del dimissionario Fioramonti che aveva richiesto fondi per aumenti non minori di 100 euro. All’appello mancano circa 500 milioni per portare la dote per gli stipendi a 2,2 miliardi, necessari per aumenti a tre cifre. Alla mancanza di fondi si aggiungono anche le preoccupazioni dei sindacati. Infatti, se le risorse se le risorse stanziate per il rinnovo contrattuale sono comprensive della quota necessaria a finanziare il perequativo, l’aumento medio mensile reale si riduce a circa 70 euro. Mentre il resto della Pubblica Amministrazione potrà contare su aumenti superiori”. Complessivamente, ha calcolato l’Ufficio Studi Anief, dopo l’impegno minimale prodotto con la Legge di Bilancio 2020, il Governo deve ora trovare altri 4 miliardi nel Documento di Economia e Finanza di primavera. A tale scopo, per incrementare in modo sostanzioso i 70 euro di incrementi mensili già finanziati, Anief ha ispirato precise proposte emendative proprio alla manovra di Bilancio 2020, AS 1586, con le quali chiedeva di allineare gli aumenti contrattuali almeno al tasso di inflazione certificata. Come va ricordato l’ordine del giorno della senatrice Bianca Laura Granato (M5S), che impegnava il Governo a stornare le risorse residuali risultanti dalle modifiche alla legge di bilancio nel fondo specifico per il rinnovo del contratto del personale del comparto istruzione e ricerca. Ciò non si è realizzato, ma ora si potrebbe fare con il DEF di primavera. E parallelamente sottoscrivere il nuovo contratto di categoria.
Su questo punto, Anief ricorda che con il nuovo contratto non dovranno essere soltanto recuperate le risorse per allineare gli stipendi all’Europa, ma anche essere introdotte novità normative che prevedano, ad esempio, i passaggi di carriera del personale Ata su profili previsti ma mai attivati, ma anche la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, a partire dalla riformulazione dei parametri che portano alla ricostruzione di carriera, come sostiene anche la Cassazione, andando a valutare tutto il servizio pre-ruolo per intero. Il nuovo Ccnl dovrà anche tornare a valorizzare la funzione docente, che con la Legge 107/2015 con i posti sul potenziamento è stata svilita e rivedere le norme sulla mobilità, permettendo ai docenti di rientrare nelle loro loro sedi.

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Teatro: Nevrotika vol.1-2-3

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Roma dal 6 all’ 8 gennaio ore 21 al Teatro de’ Servi, Via del Mortaro 22 nell’ambito della Stagione Fuoriclasse dedicata alla drammaturgia contemporanea, Nevrotika vol.1-2-3, spettacolo scritto e diretto da Fabiana Fazio. Un piccolo ironico tuffo nell’inconsapevolezza, che ci rende vittima di noi stessi, delle nostre piccole o grandi nevrosi e del tempo in cui viviamo.Tre “appestate emozionali”, prese come esempio tra le altre. Tre donne affette, come altri, da quella “malattia” che si manifesta proprio nella convivenza sociale.Un vero catalogo in tre volumi in cui si racchiudono aspetti di alcune delle nevrosi contemporanee.C’è il prototipo di chi è dominata dalla paura, dubbiosa, iper vigile, paranoica, goffa… certa della propria scarsa intelligenza e del fatto che tutti la considerino una scema.C’è l’ipocondriaca – masochista che vive cercando malattie da attribuirsi sfogliando la sua enciclopedia medica. Affannata da sempre a sentirsi speciale e a farsi notare nei suoi tentativi di soffrire, sempre di più, agognando disperatamente alla meta della morte e pregustando la scena del suo funerale. E infine c’è, l’innamorata cronica, certa di essere l’unica in grado di saper amare, e di non essere, al contrario, “mai stata amata, proprio mai”. Ossessionata dalla ricerca di un partner, che sia “per sempre” (parola che in assoluto ama di più) è disposta a non considerare i segnali evidenti del rifiuto dell’altro pur di attaccarvisi come una calamita fino a raggiungere deliri paranoici. Ipercontrollo, perfezionismo, e una generosità verso l’altro, affatto richiesta. Rabbia inespressa… pronta ad esplodere! Una serie di vite disastrate, in cui non c’è spazio neanche per spunti di benessere e brevi attimi di serenità. Liberamente ispirato agli scritti dello psicologo e filosofo P. Watzlawick (Istruzioni per rendersi infelici) e a quelli dello psichiatra, psicologo e antropologo cileno, C. Naranjo (Caratttere e Nevrosi), lo spettacolo è frutto di una riflessione su quelle che sono le conseguenze che una società “sempre più malata” come la nostra può avere sui singoli individui. E se è vero che le nevrosi sono principalmente un “disturbo dell’adattamento”, “Nevrotika” si propone di attraversare, con uno sguardo ironico, tagliente ed esorcizzante, i vari aspetti di questo “moderno disagio”, con un lavoro che prevede varie successive tappe, al fine di creare un vero e proprio “catalogo completo” dei disadattati. Un lavoro in divenire, insomma che prova a enfatizzare e mettere alla berlina i meccanismi mentali che ci allontanano inconsapevolmente dalla felicità .BIGLIETTI: Intero: 18€, Ridotto: 15€, Under 35: 12€,

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Le Ladies sbarcano a Cefalù per festeggiare il nuovo ann0

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Cefalù (Sicilia) Le “Ladies” daranno il loro benvenuto al nuovo anno calcando il palcoscenico di uno dei più bei siti turistici della nostra Isola. Grazie all’Amministrazione Comunale che ha voluto inserire fortemente il concerto nell’ambito del programma delle proprie attività e da una produzione della Fondazione the Brass Group, Cefalù sarà tinta dalle note e voci inconfondibili delle cinque Ladies che hanno scaldato i teatri e le chiese di ben 8 luoghi diversi della Sicilia per queste festività registrando tutti sold out. Il primo dell’anno il testimone passa a Cefalù, nella splendida Piazza Duomo alle ore 19.00, ad ingresso libero, le Cinque eccellenti “Ladies” guideranno in un viaggio ideale della tradizione musicale afro-americana tutti i presenti per festeggiare l’arrivo del 2020. Un evento speciale all’insegna della cultura e della valorizzazione dei luoghi per un progetto made in Sicily firmato Fondazione the Brass Group che allieterà gli amanti della musica jazz e soul. Da un’idea e produzione di Fabio Lannino e con gli arrangiamenti musicali di Vito Giordano per la Fondazione the Brass Group, saranno protagoniste cinque grandi personaggi della musica declinata al femminile, ognuna con una sua personalità esecutiva ed interpretativa, le Ladies tingeranno di rosso il palco, facendo sognare il pubblico presente grazie ad un racconto tutto musicale in chiave swing-natalizia, Lucy Garsia, Carmen Avellone Flora Faja, Anna Bonomolo e Alessandra Mirabella, Lucy Garsia e Carmen Avellone. Loro, le Ladies, cinque Donne, con una storia artistica lunga e densa di importanti esperienze in ambito jazz e soul, con qualche scon?namento in ambiti country e pop. Cinque artiste che si stimano ed hanno aderito ad un’idea divertente e stimolante, quella di cantare le proprie songs con una selezioni di brani di repertorio dedicati al nuovo anno. Un filo rosso tra una canzone e l’altra che lega alcune delle più celebri canzoni jazz dedicate alle festività natalizie per proseguire con dei brani con gioia e speranza dedicati al nuovo anno ripercorrendo man mano il vasto programma musicale della performance che prevede tra le varie canzoni anche What a Wonderful World, Joyful Joyful, Oh Happy Day, Imagine e tante altre ancora per rivivere le feste con suoni armonici in cui la musica è protagonista assoluta con brani divertenti e ricchi di virtuosismi vocali, acquistando un groove e nuovi colori di pezzi intramontabili. Le Cinque Vocalists saranno accompagnate sul palco dai Maestri docenti della Fondazione The Brass Group e da un coro di circa 20 cantanti selezionati tra la Scuola Popolare di Musica del Brass ed il Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo: Vito Giordano, arrangiatore direttore musicale e tromba solista, Diego Spitaleri al pianoforte, Fabio Lannino al contrabbasso e Basso elettrico, Sebastiano Alioto alla batteria, Giuseppe Preiti alle tastiere e la new entry strumentale Umberto Porcaro alla chitarra. Mentre il coro sarà composto da Maria Concetta Zarbo, Alan Geraci, Giorgia Romeo,Fabiana Bellavia, Marta Cacicia, Silvia Caruso, Valentina Morgese, Veronica Granata, Celeste Usinato, Federica Amoroso, Sara Vetrano, Laura Vassallo, Chiara Russo, Rossella Palermo, Carla Leonardi, Sofia Tripiano, Elisa Ferrauto. Sull’iniziativa interviene il sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina“ il concerto delle Ladies dellla Fondazione the Brass Group è uno dei momenti di spicco del “ Cefalù Magic Christmas”. Un programma di manifestazioni, che per circa un mese, ha allietato le festività natalizie all’insegna del sano divertimento, della cultura e della tradizione, ingredienti diversi che puntano a creare un’offerta di intrattenimento di alto livello. Cefalù contiene nella sua identità storica la vocazione ad unire l’eterogeneità creando un insieme armonico, come testimonia la sua appartenenza al sito UNESCO arabo- normanno. La sua naturale bellezza e il suo patrimonio monumentale – conclude il primo cittadino – fanno di Cefalù una metà turistica che si contraddistingue anche come città d’arte e questa caratteristica resta immutata e godibile anche a coloro che l’hanno scelta per trascorrervi le festività natalizie”.” Le Ladies sono l’evento del Capodanno Cefaludese. Salutare il 2020 con il Brass Group, eccellenza del Jazz italiano, e con le apprezzate artiste che calcheranno il palco allestito in Piazza Duomo – sottolinea l’assessore alle politiche Culturali del Comune di Cefalù, Vincenzo Garbo – è frutto della scelta di voler puntare su manifestazioni di alto livello che contribuiscano ad accrescere la naturale vocazione di Cefalù come meta culturale. Con il Brass Group – prosegue Vincenzo Garbo – abbiamo già avviato una piena collaborazione che ha ottenuto notevole successo la scorsa estate grazie all’iniziativa “ Serate culturali al Castello Bordonaro”, con un magistrale “ Dante in Jazz” con Gigi Borruso, Fabio Lannino e Diego Spitaleri e con lo splendido concerto Jazz in Progress segnando una ulteriore tappa di un progetto artistico – culturale che proseguirà con la seconda edizione delle “ Notti culturali al Bordonaro” e con altri eventi che annunceremo a tempo debito. Per questo desidero rivolgere un sincero grazie a tutti i componenti del Brass Group”.

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Teatro: Tosca e altre due

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Roma Da martedì 7 fino a domenica 12 gennaio 2020, al Teatro Belli di Piazza di Sant’Apollonia, 11 in Trastevere, Dal martedì al sabato h. 21,00 – Domenica h, 17.30 Int. € 18,00 – Rid € 13,00 andrà in scena “Tosca e altre due”, con Cinzia Massironi e Elisabetta Spinelli, dirette da Raffaella Morelli. La storia, portata in scena per la prima volta al teatro Valle nel 1986, è ispirata dall’opera lirica “Tosca” di Giacomo Puccini. Franca Valeri, ha immaginato un’opera dentro l’opera, un ironico racconto, che si svolge nella portineria di Palazzo Farnese, fra la guardiana e la moglie del boia, mentre al piano nobile si consuma la tragedia della cantante Tosca e del suo amante, il pittore Cavaradossi. La regia di Raffaella Morelli, che decide di riportare in scena il testo, anche in occasione del prossimo centenario della Valeri, accompagna lo svolgimento dell’azione, sposando le istanze dei due personaggi e cercando di restituire alla storia tutta la sua umanità. Nei due ruoli di Emilia, la portinaia e di Iride, ex-attricetta di dubbi costumi, Cinzia Massironi e Elisabetta Spinelli, danno vita a una memorabile coppia di personaggi femminili, che in una scoppiettante alternanza di battute, richiama lo spirito della commedia dell’Arte. Lo spettacolo che si avvale dell’elegante e preziosa collaborazione della scenografa e costumista Lilia Rossi e delle raffinate luci di Alessio Pascale, sarà arricchito dal contributo delle video proiezioni di Tancredi Capucci, Emma Corazzi e Enrico Zaccheo, con l’amichevole partecipazione di Enzo Curcurù. Come molti sanno, la Tosca è l’opera lirica più famosa di Giacomo Puccini. Una storia d’amore e di morte che si consuma a Roma nel giugno del 1800, all’indomani del fallimento della Repubblica Romana di Napoleone, quando lo Stato Pontificio sostenuto dall’esercito borbonico, rastrella la città catturando i partigiani della Repubblica. In questo contesto, il pittore bonapartista Mario Cavaradossi e la sua amante Floria Tosca, incrociano Cesare Angelotti, patriota fuggito dalle carceri del Papa. Sulle
tracce del fuggiasco c’è però anche il capo della Polizia Pontificia, il barone Scarpia, anch’egli innamorato della bella Tosca che approfittando della situazione, non perde l’occasione per cercare di sedurla. L’opera drammatica finisce in tragedia, come ogni tragedia che si rispetti: muore il fuggiasco, muore il cattivo per mano della bella, muore il pittore e, dulcis in fundo, muore anche Tosca suicida. Una storia che conosciamo tutti, rappresentata centinaia di volte in tutto il mondo. Ma quella che molti non conoscono è la storia di “Tosca e altre due”. Il testo nasce dalla colta e raffinata comicità di Franca Valeri, che per un momento ha immaginato ciò che accadeva nella portineria di Palazzo Farnese, dove, nel corso di una lunga notte, facevano amicizia la custode Emilia e la Iride, moglie del boia. Una coppia sui generis che spia e origlia i piani alti dell’aristocrazia, dove la vicenda di Tosca andava assumendo sempre più toni tragici. In questo scenario le due donne parteggiano accanitamente, l’una per il cattivo barone Scarpia e l’altra per la sventurata Tosca.

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Anno nuovo, voglia di cambiare e di migliorarsi

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

I social media stanno influenzando la percezione sociale di bellezza, con una maggiore attenzione al proprio aspetto. L’ultima bizzarria del web sono le cosiddette “evil lips”, anche dette “octopus lips”, una assurda tendenza estetica popolare soprattutto in Russia: “Con i filler si ottengono due incurvature al labbro di sopra e a quello di sotto, per un effetto davvero poco naturale – spiega il professor Rauso -. E’ solo una delle tante stranezze legate al mondo di chirurgia e medicina estetica che compaiono sui social e sulla cronaca, ma bisogna ricordare che riguardano solo un numero davvero esiguo di persone, anche se l’esposizione mediatica potrebbe far pensare diversamente”.Botulino per trentenni. Oltreoceano va di moda organizzare “Botox Birthday Party” per i trent’anni: “Da noi il fenomeno è meno evidente, per fortuna, ma esiste e va crescendo – afferma il vice-presidente FIME -. La fascia di pazienti che aumenta più in fretta è quella degli under 40, che si regalano degli iniettabili per il viso, in particolare per riempire le “linee degli 11”, ossia i solchi che si formano tra le sopracciglia, le cosiddette rughe glabellari”.
Ringiovanire grazie ai filler più naturali e a lunga durata. Esiste, da qualche anno, una nuova generazione di filler che consente di ottenere risultati naturali e duraturi; alcuni di questi non utilizzano più il BDDE con “agente legante” (cross linker) ma bensì il PEG.Si inietta in profondità, ripristinando la morfologia del volto, fin dall’impalcatura ossea, che nel tempo tende a rimaneggiarsi e riassorbirsi, con tecniche che hanno un’impronta quasi chirurgica. “I “vecchi” filler venivano iniettati solo nei tessuti più superficiali, come cute e sottocute, mentre oggi, grazie a nuovi studi sull’invecchiamento, si è capito che l’esclusivo aumento di volume superficiale crea solo un “anomalo gonfiore”, concetto ben lontano dal ringiovanimento – afferma Rauso -. Oggi, utilizzando i filler con una corretta reologia e infiltrandoli nel modo corretto (a contatto con le strutture scheletriche del volto), riusciamo a replicare i risultati che, 20 anni fa, si raggiungevano tramite l’inserimento delle protesi facciali”.Visi troppo gonfi. Anche con i filler di nuova generazione, bisogna evitare di rivolgersi a medici non opportunamente formati in estetica o che facciano passare la procedura come “una semplice punturina”: “I rischi sono di due tipi – spiega il professor Rauso -. Con iniezioni in profondità, è possibile lesionare nervi e vasi sanguigni di calibro maggiore rispetto ad i capillari che si incontrano in superficie. In secondo luogo, si può ottenere la “puffy face”, ossia visi con un effetto gonfio poco naturale”. Uno degli effetti meno amati della medicina estetica.30 minuti per un naso nuovo. Ideale per correggere piccole asimmetrie o gibbi, la medicina estetica consente di modificare l’aspetto del proprio viso solo con un filler. “Non ci sono tempi di ricovero postoperatori, è possibile sollevare la punta del naso o ridurre la percezione della gobba” sostiene Rauso, che conclude: “Attenzione, tra tutte le procedure eseguite con filler questa è quella con più alti rischi vascolari”.

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Energia: bollette, dal 1° gennaio elettricità -5,4%, gas +0,8%

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Secondo quanto stabilito da Arera, dal 1° gennaio per la famiglia-tipo la bolletta dell’elettricità registrerà un calo del 5,4% mentre quella del gas salirà dello 0,8%.Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, per una famiglia tipo significa pagare nel 2020 (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020, nell’ipotesi di prezzi costanti), 30,5 euro in meno per la luce e 8,50 euro in più per il gas. Un risparmio complessivo pari, quindi, a 22 euro. “Ottima notizia. Una dimostrazione del buon funzionamento del mercato di tutela e di come sia stato quanto mai opportuno rinviare la sua fine dal 1° luglio 2020 al 1° gennaio 2022. Con il mercato libero, infatti, sarebbero cessati gli acquisti sul mercato all’ingrosso dell’elettricità da parte di Acquirente Unico, con effetti negativi sui prezzi finali pagati dalle famiglie” conclude Vignola.

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ANCoDiS: le dimissioni di Fioramonti e l’emergenza del sistema scolastico italiano

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

A detta dell’ex Ministro Fioramonti “pare che le risorse non si trovino mai quando si tratta della scuola e della ricerca, eppure si recuperano centinaia di milioni di euro in poche ore da destinare ad altre finalità quando c’è la volontà politica”. Appunto….quando c’è la volontà politica! (escludo ogni commento sui politici in campo perché ogni riferimento non sarebbe casuale!) Se ripercorriamo gli ultimi 25 anni del governo del paese, la scuola è stata considerata uno dei bancomat dello Stato italiano, depauperata, aggredita ed oltraggiata da tutti: parafrasando Leonardo Sciascia, A ciascuno il suo …… piccone con il tacito assenso di tanti, troppi complici! Scelte politiche, silenzi sindacali e più o meno velate condivisioni dei protagonisti del panorama culturale hanno determinato una inesorabile emergenza ontologica del sistema scolastico ed una generale perdita di fiducia da parte della società italiana.
Si è voluto portare la scuola ad una condizione di sofferenza da curare con terapie palliative incapaci di fermare quel decadimento che ha portato l’Italia verso l’attuale declino sociale, culturale e, per certi aspetti, economico (altro che colpa dell’Europa!). Pochi, in verità, hanno provato a fare una terapia sistemica per cercare di curarne i sintomi ma nessuno ha voluto combattere le “cause patogene” che ne hanno aggredito il ruolo sociale, l’autorevolezza culturale, l’azione formativa ed educativa. La scuola è divenuta la più debole istituzione dello Stato per inaccettabili motivi economici, per inqualificabili pregiudizi nei confronti dei docenti e – nell’indifferenza generale – per l’azione strategica del “fuoco amico” che ne ha segnato forse irreparabilmente le sorti. In questo ventennio, molti hanno cercato di indebolire, di frammentare, di mettere gli uni contro gli altri secondo il motto latino “dìvide et ìmpera”.
Una nave d’altura in balia di una tempesta ormai ultradecennale- la scuola – senza timoniere e senza meta, nella quale il potere politico di turno ha deciso la rotta, chi includere e chi lasciare nell’indifferenza, le risposte da dare alle diverse categorie professionali, quali “clienti-elettori” soddisfare senza però alcuna attenzione alla complessità del sistema! Oggi non restano che due strade da percorrere: restare ancorati ad un modello vecchio e superato nei fatti dalla storia o immaginarne uno nuovo che mette al centro i diritti di tutti ma non deroga sul rispetto dei doveri di ciascuno, nel quale si abbia il coraggio di parlare di nuove forme di selezione del personale a tutti i livelli, di tempo pieno su tutto il territorio nazionale, di attenzione alle periferie riconoscendone anche il faticoso lavoro del personale, di pari opportunità per gli alunni delle scuole del centro città e della sua periferia anche prevedendo un fondo perequativo a tutela del diritto allo studio, di vera inclusione scolastica, di carriera differenziata nell’area docente, di merito professionale riconosciuto in modo trasparente e condiviso, di risorse finanziarie da investire in cultura e non in spesa per istruzione! Al terzo Ministro del MIUR della XVIII legislatura – quale prima dichiarazione o atto pubblico – chiediamo non di cancellare una legge o di modificare una circolare ma di farsi convinto promotore del “ruolo costituzionale“ della scuola (cit. P. Calamandrei) attraverso una Costituente Civica a difesa della scuola, quale luogo di confronto tra tutti i protagonisti delle diverse componenti scolastiche, di definizione della visione di un possibile futuro sociale e culturale dell’Italia finalizzata a far risorgere un modello scolastico nel quale la funzione educativa e formativa ritorni ad essere motivo di onore e di orgoglio per le migliaia di donne e uomini che si spendono con determinazione per il FUTURO del nostro paese. Almeno che qualcuno pensi che…… “il naufragar m’è dolce in questo mare”. (Il Presidente A.N.Co.Di.S. Palermo Prof. Rosolino Cicero)

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Scuola: Dimissioni di Fioramonti, in Italia l’Istruzione e la Ricerca più pazze del mondo

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Dopo l’approvazione di un decreto urgente ad hoc sul precariato e della Legge di Bilancio, i sindacati firmatari di contratto si mobilitano e immediatamente dopo fermano lo stato di agitazione grazie ad una conciliazione con un ministro che, nonostante le loro avances, subito dopo si dimette e sconfessa la politica di quello stesso Governo che continuerà a sostenere da parlamentare. Marcello Pacifico (Anief): “Il premier Giuseppe Conte nomini entro fine anno un nuovo titolare di Viale Trastevere autorevole e gli garantisca le risorse che servono per rilanciare il Paese, senza più sconti. Noi come Anief siamo pronti a questa decisiva sfida, purché ci ascoltino”.Che il decreto legge sulla Scuola e il disegno di legge di Bilancio non avessero convinto i sindacati firmatari di contratto costretti a rincorrere l’Anief, il quale in tempi non sospetti, già il 12 novembre scorso durante il dibattito parlamentare, aveva indetto uno sciopero generale e organizzato una manifestazione davanti Montecitorio, c’era da aspettarselo: era troppo evidente la paura di perdere le tessere di migliaia di precari delusi dalla politica, dal Governo e dagli accordi presi a Palazzo Chigi.
Che questo stato di agitazione tardivo del 15 dicembre si traducesse in conciliazione immediata, già quattro giorni dopo, con il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, da tutti invitato a non dimettersi e incoraggiato a lottare per ricevere più risorse per scuola e università, con un verbale di conciliazione che prometteva soltanto l’apertura di nuovi e diversi tavoli politici, già appariva strano: sembrava quasi un tradimento per quei precari che ancora attendevano una risposta.Che il titolare di Viale Trastevere si dimittesse due giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della riorganizzazione del suo ministero, in pieno Natale, dopo che il ministro dell’Economia e delle Finanze ribadiva alla stampa di aver investito già due miliardi nel settore della conoscenza, non ce lo aspettavamo neanche noi; figurarsi i precari che già vorrebbero organizzarsi in un altro sciopero. Che dire: in Italia l’istruzione e la ricerca si confermano i settori più controversi al mondo.
“Non vogliamo discettare sulle ragioni di Fioramonti, sta ai suoi compagni di maggioranza trarne le conseguenze – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -. Chiediamo invece al Presidente del Consiglio che agisca con chiarezza: quella a cui non si è mai sottratto. Chiarezza su cosa intende fare il suo Governo nel resto della Legislatura per la Scuola, l’Università e la Ricerca, settori strategici per il Paese, chiarezza su chi dovrà portare avanti in seno al Consiglio dei ministri questa politica con autorevolezza e con un programma di largo respiro che sia immune dalle continue emergenze economiche”.

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Attentato terroristico a Mogadiscio

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Mogadiscio (Somalia) La Comunità di Sant’Egidio esprime il suo cordoglio al popolo somalo e alle sue istituzioni, per il gravissimo attentato che ha fatto ieri a Mogadiscio quasi cento morti, tra i quali molti giovani, studenti universitari.
E’ dal 1992 che la Somalia è in guerra, trasformatasi nei decenni trascorsi in una lunga serie di lutti per la popolazione civile. Un conflitto per lo più dimenticato, dove la vita umana non conta più nulla. Non passa settimana senza vittime, in attacchi terroristici di varia intensità. Intanto il paese si divide senza che i dirigenti somali riescano a trovare tra di loro un accordo sulla stessa Costituzione e sull’ordinamento istituzionale del paese. Numerosi tentativi sono andati a vuoto in questi anni e le regioni somale tendono a separarsi le une dalle altre, in una specie di “si salvi chi può” dovuto all’abbandono e al disinteresse internazionale. La Comunità di Sant’Egidio condanna l’ennesimo attacco terroristico e si rivolge, con urgenza, alla comunità internazionale perché la Somalia non sia abbandonata ad un destino di morte e disgregazione e siano investite energie e risorse utili alla sua pacificazione. Nel nostro lavoro con i rifugiati abbiano incontrato e continuiamo ad incontrare molti somali in fuga dal loro paese invivibile. Ci raccontano storie tremende di guerra e di sofferenza che nessuno ascolta più. E’ necessario un sussulto di sdegno e impegno internazionale perché anche a Mogadiscio si cessi di morire in questo modo assurdo.

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Pensioni: Nel 2020 rimangono Quota 100, Opzione Donna e Ape Social: in arrivo Quota 41

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

Lo dice la Legge di Bilancio approvata in via definitiva. Si sta valutando, grazie ai risparmi, di estendere a tutti l’accesso con 41 anni di contributi, attualmente in vigore per i soli lavori gravosi. Anief ha già auspicato il riconoscimento dell’insegnamento nella nuova Commissione tecnica che a gennaio si insedierà per ridefinire i parametri di accesso alle professioni che necessitano dell’anticipo pensionistico. Marcello Pacifico (Anief): Bisogna ridurre a 63 anni la pensione di vecchiaia, allineandosi nella media dei Paesi Ocse, lasciando facoltativa la permanenza, e nel contempo riconoscere il burnout per i lavoratori della scuola. Il 2020 potrebbe essere l’anno buono per assistere a importanti modifiche della riforma delle pensioni Monti-Fornero: le basi sono contenute nella Legge di Bilancio appena approvata, con cui si introducono tre tipi di flessibilità, le quali, spiega Il Corriere della Sera, dovrebbero diventare strutturali, con conferme, alcune proroghe e una novità importante.L’età della pensione di vecchiaia resta fissata per il 2020 e 2021 a 67 anni. Come si legge nel decreto del Mef pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale: «A decorrere dal 1° gennaio 2021, i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici non sono ulteriormente incrementati». In particolare, via XX settembre ha preso atto della nota del presidente dell’Istat che comunica l’aumento della speranza di vita a 65 anni, «pari a 0,021 decimi di anni». Il dato, spiega il decreto, «trasformato in dodicesimi di anno, equivale a una variazione di 0,025 che, a sua volta arrotondato in mesi, corrisponde a una variazione pari a 0». Nel 2020 usciranno dal mercato del lavoro i nati nel 1953 e, nel 2021, i nati nel 1954.Quota 100, ovvero la possibilità di congedarsi dal lavoro con 62 anni di età e 38 di contributi, viene confermata anche per il 2020: lo si deve al maxiemendamento del 16 dicembre, il quale prevede 300 milioni di risparmi per il 2020, che vanno così ad aggiungersi all’1,7 miliardi calcolati dal Def (Documento di Economia e Finanza). Per il 2021 i risparmi previsti si aggirano attorno ai 900 milioni, mentre scendono a 500 milioni nel 2022, con un risparmio nei 3 anni di 3,8 miliardi (le domande pervenute all’Inps nel 2019 sono risultate esigue).

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VVF: Serracchiani, ok Governo a odg per copertura INAIL

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

“Per la prima volta c’è il via libera del Governo a giungere al varo di una disciplina normativa che riconosca finalmente la copertura assicurativa anche al personale del corpo dei Vigili del Fuoco contro gli infortuni sul lavoro garantita dall’Inail”. Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd nella commissione Lavoro della Camera, rendendo nota l’approvazione di un ordine del giorno a sua prima firma e sottoscritto dai colleghi Gribaudo, Cantone, Lepri, Mura, Severino e Viscomi, sull’estensione della copertura Inail ai Vigili del Fuoco.
Precisando che il Governo è impegnato anche a “individuare eventuali risorse necessarie”, Serracchiani auspica “la rapida fine di una lacuna normativa che non trova più giustificazioni e non può essere più ignorata, offrendo finalmente una tutela reale e integrale per i 34mila Vigili del Fuoco italiani, così come è riconosciuta alla generalità dei lavoratori”.
Per l’esponente dem “è paradossale che i Vigili del Fuoco, che svolgono un lavoro difficile e spesso pericoloso, siano costretti a pagarsi le cure e i presidi sanitari indispensabili a seguito di ricorrenti infortuni professionali. Questo ordine del giorno esprime la volontà di raddrizzare una stortura, per cui si sono schierate anche tutte le sigle sindacali”.

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“Concessioni autostradali e risoluzione contratto per inadempienze”

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

La Corte dei Conti conferma quella che è sempre stata l’interpretazione di Fratelli d’Italia: le clausole che prevedono l’indennizzo all’esercente anche in caso di risoluzione per inadempienza sono nulle perché chiaramente in violazione con i principi del diritto civile. In particolare la Corte dei Conti ricorda che il codice civile “dispone la nullità di patti che escludono o limitano preventivamente la responsabilità del debitore per dolo o colpa grave”. Niente più scuse, vanno riviste tutte le concessioni autostradali e aeroportuali per assicurare che sia garantita la tutela dell’interesse nazionale». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

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Conferenza dei ricercatori italiani nel mondo

Posted by fidest press agency su domenica, 29 dicembre 2019

La manifestazione, giunta alla sua XIV edizione, è stata organizzata dal CTIM in collaborazione con la Miami Scientific Italian Community, con i patrocini del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore della Sanità, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, della Camera dei Deputati e del Consiglio Generale degli Italiani all’estero.
L’evento ha ricevuto apprezzamenti e messaggi istituzionali di saluto rivolto ai ricercatori partecipanti da parte della Presidente del Senato, Elisabetta Casellati, del Ministro dell’Istruzione-Università e Ricerca, Lorenzo Fioramonti, del Ministro della Salute, Roberto Speranza, del Presidente dell’Istituto Superiore della Sanità, Silvio Brusaferro, del Presidente del CNR, Massimo Inguscio, del Console Generale d’Italia a Miami, Cristiano Musillo, e del Segretario Generale del CGIE, Michele Schiavone.
I partecipanti all’evento sono stati ricercatori che hanno presentato tematiche di vario genere, dalla medicina all’alta tecnologia, dall’aerospazio alla fisica, dal biotech all’umanistica, e provenienti da Florida, Minnesota, Illinois e Messico, con collegamenti esterni dall’Italia, Massacchussettes e Texas.
Il presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Vincenzo Arcobelli, arrivato per l’occasione dal Texas, dopo aver portato i saluti ed i ringraziamenti per l’ottima organizzazione locale della Miami Scientific Italian Community, per l’ospitalità al Miami Dade College, ha rivolto un sentito apprezzamento a tutti i partecipanti, per il loro contributo alla ricerca e per la loro presenza, evidenziando di come sia importante creare networking e nuove collaborazioni, e che tra i compiti principali della manifestazione vi è l’intenzione di coinvolgere altre realtà scientifiche localizzate in diversi Stati non solo degli Usa.
Arcobelli, a nome di tutto il CTIM, ha letto la motivazione citata nel Diploma d’Onore consegnato per meriti speciali al Presidente della Miami Scientific Italian Community (MSIC), Fabio De Furia, che al di là delle capacità professionali, ha saputo promuovere le eccellenze italiane, in aggiunta alle varie attività svolte come il progetto Leonardo Way in US e la giornata dedicata al PMI, contribuendo a favorire rapporti bilaterali tra l’Italia e gli USA. (fonte: aise)

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