Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 6 novembre 2019

“La Lombardia è con Liliana Segre: grande soddisfazione”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Sì del Consiglio regionale lombardo alla mozione urgente del M5S che impegna il Presidente della Lombardia Attilio Fontana a “invitare la Senatrice Liliana Segre per una visita istituzionale presso l’aula consiliare”. Al testo è stato aggiunto, su suggerimento delle altre parti politiche, “con l’auspicio che tale visita avvenga in una data vicino al giorno della Memoria” e l’impegno di “manifestare a Liliana Segre la stima e la profonda solidarietà per le ignobili aggressioni di cui è stata oggetto e il nostro profondo rispetto per la sua storia sulla quale non è tollerabile alcuna forma di negazionismo e sottovalutazione”. Nelle premesse è stato poi aggiunto un accenno di condanna alle contestazioni subite dalla Brigata ebraica nel corso del Corteo di Milano del 25 aprile.
Monica Forte dichiara: “La Lombardia è con Liliana Segre, è grande la soddisfazione per un voto non scontato.
Odio, intolleranza, razzismo e antisemitismo si combattono con la testimonianza quotidiana, la memoria e respingendo ogni forma d’odio.
Da questo punto di vista l’occasione di un invito istituzionale a Liliana Segre è un risarcimento morale per il trattamento che la vittima del nazifascismo prima e dell’odio poi, ha subito.
La mozione si tradurrà per la Regione Lombardia in un invito istituzionale a Segre e in un momento di sensibilizzazione politica al contrasto di ogni forma di odio. La sua esperienza deve essere a guida dell’azione di ogni rappresentante pubblico.
Con questo voto abbiamo condiviso l’impegno di rifiutare l’odio e di accettare le differenze. Non era scontato ma è un segnale di condivisione importante: siamo partiti da un testo e siamo giunti aun nuovo testo frutto della collaborazione della maggior parte dei gruppi consiliari”.
Contro tutti gli impegni espressi dalla mozione, anche dopo le modifiche, ha votato Viviana Beccallossi del Gruppo Misto, Franco Lucente e Barbara Mazzali di FdI. Il centro-destra ha votato invece soltanto contro la proposta emendativa del PD d’istituzione di una Commissione regionale contro i fenomeni di razzismo e antisemitismo. La Mozione è quindi risultata approvata con soli 3 voti contrari.

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Democrazia e governance: gli scenari del domani prossimo venturo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Si ha l’impressione che a molti stia sfuggendo la carica negativa determinata dall’internazionalismo liberal-democratico, lasciato a briglie sciolte, e la possibilità che vi sia una minoranza in grado d’incidere sul potere dei decisori alterandone le loro azioni in termini politici ed economici globali. Gli effetti distorsivi sono evidenti e si possono riconoscere sia nei movimenti di protesta, che si sono sviluppati su base nazionale, quali quelli femministi, ambientalisti e pacifisti, sia nella diffusione di nuove identità sovraniste da una parte e, dall’altra, di nuove nozioni di cittadinanza globale. Se a questo punto ci soffermiamo sugli effetti che tali linee di tendenza producono dal basso verso l’alto, in chiave movimentistica, e la capacità mediatica di determinarli, gli effetti che determinano possono diventare devastanti. Lo diventano, senza dubbio, sulla stessa democrazia e governance rendendola incapace di fronteggiare le minacce alla coesione sociale e i conseguenti rischi ecologici e politici della globalizzazione. Il tutto rileva un avvitamento in senso regressivo e involutivo dei regimi politici esistenti, sia in chiave democratica sia autoritaria, e che possono mettere in seria difficoltà la stessa rappresentatività della democrazia, a livello mondiale, come noi la conosciamo e ci interfacciamo.
Ciò ha, senza dubbio, una valida spiegazione che si può riassumere in un solo modo: non siamo preparati affrontare in maniera adeguata i due momenti cruciali della nostra identità esistenziale. Lo sono la crescita demografica fuori controllo e lo sviluppo tecnologico sempre più avanzato che rende evidente il surplus umano rispetto alle intelligenze innovative. In altri termini non possiamo convivere, nel giro di pochi anni, con una popolazione mondiale di nove miliardi di abitanti con un ecosistema già ora in profonda crisi esistenziale e uno sviluppo tecnologico innovativo la cui è eccellenza è quella di servirsi di pochi per gestirne il corso. L’umanità in crescita diventa a questo punto una “eccedenza” intollerabile e foriera di forti conflitti degenerativi. Come uscirne in modo meno indolore? È questo il punto. (Riccardo Alfonso)

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Pentastellati: Quo vadis?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

L’ascesa del movimento in termini elettorali ha toccato con le politiche del 2018 il 32% dei consensi per poi ridursi un anno dopo al 17% e ora, a distanza di una manciata di mesi, già si parla di un ulteriore crollo. In questo breve arco di tempo cosa è accaduto al Movimento? Vi è stato, è bene ricordarlo, il defaticante contratto per un’alleanza di governo con la Lega di Salvini e ora si viaggia con il P.D. di Zingaretti e l’ombra inquietante di Matteo Renzi e il suo personale partito Italia Viva. Nella prima esperienza governativa i Pentastellati si sono imbattuti in un Salvini che ha saputo gestire al meglio la sua verve mediatica giocando il doppio ruolo di opposizione e di governo ed è stato ripagato con un risultato sorprendente riuscendo ad erodere quelli che furono i consensi dell’alleato. Ora ci ritroviamo con il cambio di casacca sulla stessa posizione di perdente del Movimento essendo stato Salvini sostituito dall’ineffabile Matteo Renzi che sta ripetendo platealmente la stessa tecnica di Salvini e sembra avviarsi ad un successo significativo se qualcuno non riuscirà a fermarlo in tempo. A farne le spese sempre e comunque il Movimento. I fatti sono questi e se si va avanti con un siffatto passo possiamo recitare il de profundis per i pentastellati e con loro vanificare anni di battaglie nell’intento di restituire all’Italia la sua dignità di Nazione. In tutto questo bailamme ci spiace constatarlo ma l’anello debole sta proprio nel suo capo politico: Luigi Di Maio. E’ come dire “un bravo figliolo ma non ha le…” Al cospetto di un timido Pd e un segretario poco rappresentativo in termini mediatici e un Renzi fuori controllo occorre una ben altra figura per ristabilire gli equilibri in via di rotta di collisione che fanno diventare l’Italia un pasto prelibato per un ben concertato avventurismo politico. Facciamocene una ragione. Siamo sulla via di Damasco e ora ci serve solo una “luce dal cielo” e lo dobbiamo a milioni di italiani che hanno riposto tanta speranza in una rinascita della politica e non possiamo di nuovo deluderli. Potrebbe essere fatale per la stessa democrazia. (Riccardo Alfonso)

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Castelli, “Riduzione dell’IRPEF grande risultato, assieme al blocco dell’aumento IVA”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Roma – “Nel programma elettorale del 4 marzo del MoVimento 5 Stelle c’era la riforma dell’IRPEF per poter ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti. 25 milioni di persone.
Nel primo anno di governo non siamo riusciti a realizzarlo perché i nostri ex alleati volevano far credere che si sarebbero trovati 30 miliardi sotto i cavoli. Motivo per il quale decisero tra un mojto e l’altro di far cadere il Governo pur di non far emergere la verità. Questo Governo invece ha i piedi per terra e si è impegnato seriamente fin da quest’anno a ridurre le tasse ai lavoratori. A regime sono 5 miliardi che ci auguriamo di poter aumentare con gli introiti della lotta all’evasione. La riduzione dell’IRPEF, combinata con l’evitato aumento dell’IVA (che sarebbe costato, in media, 500 euro in più a famiglia) rappresenta un grande risultato di cui siamo orgogliosi.Scriveremo i dettagli di questa riforma col Parlamento, con le parti sociali e con i cittadini. Diteci la vostra!”.Così il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, in un post su Facebook.

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Scuola: concorso straordinario e al corso abilitante

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Il testo (AC 2222) è stato assegnato all’esame congiunto della VII e della XI Commissione della Camera dei Deputati. Anief ha inoltrato la richiesta di audizione e sta lavorando alla segnalazione di diversi emendamenti che saranno illustrati a tutti i gruppi parlamentari anche in occasione dello sciopero del 12 novembre prossimo, secondo quanto già elaborato nella piattaforma sindacale. Si prevede un’ondata di ricorsi per l’alto numero di candidati esclusi, per la quale a breve, saranno aperte le pre-adesioni gratuite
I primi 24 mila che ottengono il 7 alla prova computer based saranno dichiarati vincitori tra i 57.845 aventi titolo, tra i 89.434 docenti a contratto a tempo determinato censiti nell’a.s. 2017/2018, mentre chi presta servizio nelle paritarie (altri 40 mila) potrà soltanto conseguire l’abilitazione.I posti complessivamente disponibili anche per il concorso ordinario che sarà bandito contestualmente sono 47.668 di cui 17.317 (s. media) e 20.617 (s. superiore di secondo grado) su materia curricolare e 7.269 (s. media) e 2.465 (s. superiore di secondo grado) su sostegno, secondo i dati forniti da Anief e ripresi nella relazione tecnica. A 14 euro dovrebbero ammontare i diritti di segreteria per coprire le spese per l’organizzazione della procedura selettiva. Risulterà estremamente importante per maturare il diritto a essere assunti nel più breve tempo possibile concorrere nelle regioni dove le Gae sono esaurite.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “Speriamo che per una volta il governo ci ascolti e modifichi il testo pubblicato per affrontare seriamente il problema del precariato e risolvere definitivamente i nodi intorno alla procedura di infrazione NIF 4231/2014 pendente presso la Commissione europea, alle Cause presso la Corte di giustizia europea sui ricercatori universitari e i docenti di religione, e ai reclami collettivi presso il Consiglio d’Europa sui diplomati magistrali.

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Scuola: Ritorno dell’educazione civica ancora al risparmio: si farà senza assumere alcun docente

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Lo prevede il decreto “salva precari bis”, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, nel quale si sancisce che l’insegnamento dovrà avvenire affidandosi all’organico già presente, senza alcuna aggiunta. Per il sindacato non è un buon viatico verso l’introduzione della disciplina, perché potrebbe rivelarsi una conferma del modello leghista di inglobarla all’interno di altre materie. È bene, quindi, che il decreto, ora all’esame del Parlamento, venga modificato anche in questa parte. “Speriamo solo che per l’insegnamento dell’educazione civica in ogni grado scolastico – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – non si voglia prevedere un organico aggiuntivo solo perché si ha l’intenzione di formare, a breve, dei docenti potenziatori o soprannumerari. Qualsiasi altra soluzione, come quella di utilizzare docenti che già insegnano discipline affini, ricalcherebbe quella approntata in malo modo dal precedente esecutivo e contro la quale si è mosso non solo il sindacato, ma tutta l’opinione pubblica oltre che organismi di rilievo come il Consiglio superiore della pubblica istruzione. Ancora una volta, se le cose stanno così, ci ritroviamo con il Miur che vuole fare delle nozze con i fichi secchi”.Sul ritorno dell’educazione civica a scuola si continua a perdere solo tempo: dopo il rinvio del goffo tentativo della Lega di imporla già dall’anno scolastico in corso, con tanto di parere negativo del Cspi al decreto approvato con ritardo, il nuovo ministro dell’Istruzione ha saggiamente deciso di fermare tutto e prendersi un anno di tempo per migliorare il testo della legge già pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Con una Circolare, di metà settembre, il Miur ha comunicato che “l’On. le Ministro ha ritenuto di accogliere il parere del CSPI e, pertanto, di non dare seguito alla sperimentazione per l’anno scolastico in corso”.Nella stessa comunicazione del Miur è stato spiegato che “per il solo anno scolastico 2019/2020, nelle scuole di ogni ordine e grado continuerà ad essere impartito l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, di cui alla legge 30 ottobre 2008, n. 169, e continueranno ad essere applicati l’articolo 2, comma 4, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, relativo alla valutazione di tale insegnamento, e il successivo articolo 17, comma 10, concernente il colloquio nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione”.Per l’Anief, che aveva promesso di adire le vie legali, recandosi in tribunale, qualora l’educazione civica fosse imposta da subito nei termini raffazzonati così come si voleva fare nel precedente governo, quella Circolare del ministero ha rappresentato un importante obiettivo: il sindacato autonomo, aveva indicato da subito la possibilità proficua di utilizzare i dodici mesi di tempo per arrivare alla naturale adozione della legge sul ritorno dell’educazione civica, al fine di migliorare l’impianto normativo e trovare i finanziamenti necessari per valorizzarla e conferirle l’autonomia che invece, all’interno di altre materie, così come era stata predisposta, non poteva di certo avere. Inoltre, si sarebbe provveduto a formare i docenti a cui affidare la disciplina, in modo che avessero una preparazione specifica sulle lezioni da intraprendere.Da come si stanno mettendo le cose, però, il quadro che si delinea è ben diverso: il Decreto scuola, ribattezzato “salva precari-bis”, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, “ha sancito che il suo insegnamento dovrà avvenire con l’organico già presente, senza aggiunte”, fa oggi notare la rivista Orizzonte Scuola. Infatti, leggiamo all’articolo 7: 1. All’articolo 2 della legge 20 agosto 2019, n. 92, dopo il comma 9, è aggiunto il seguente: «9 -bis. L’intervento previsto non determina un incremento della dotazione organica complessiva e non determina l’adeguamento dell’organico dell’autonomia alle situazioni di fatto oltre i limiti del contingente previsto dall’articolo 1, comma 69, della legge 13 luglio 2015, n. 107». “Speriamo di sbagliarci – commenta Marcello Pacifico, leader del sindacato nazionale Anief – ma se si vuole continuare con la linea delle riforme della scuola e dei miglioramenti del sistema d’istruzione all’insegna del costo zero, se non dei tagli, non ci siamo proprio.

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La verità storica ovvero, per dirla con Terenzio “veritas odium parit”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Più volte abbiamo ripreso i dibattiti politici che hanno riguardato fatti storici recenti e gli stessi personaggi che sono stati protagonisti in Italia come Togliatti e De Gasperi, nel nostro secondo dopoguerra mondiale o quelli che in qualche modo li hanno preceduti da Gramsci a Matteotti e, per dirla alla grande, da Hitler a Mussolini e a Stalin.Dovremmo incominciare a pensare alle foibe di destra e di sinistra diventate il frutto degenere del rispetivo odio e che, per la loro stessa natura, meritano un giudizio complessivo molto severo perché a restarne sconfitto è l’essere umano, la sua dignità, la sua intelligenza se deve piegarsi alla violenza e al sopruso esercitato da un suo simile, chiunque e per qualsivoglia ragione lo faccia. Non vi à ragione che tenga, per legittimare tutto ciò, e vorremmo che i politici imparassero a considerare la violenza senza associarla, per giustificarla o criticarla, al colore della pelle politica. Questa visione oggi ci richiama con più frequenza quanto sta accadendo nel mondo che non è fatto solo di “guerre dichiarate” o diventate di “fatto” o “civili” o “rivoluzionare” che a dir sivoglia ma di manifestazioni di piazza “oceaniche” dove il malcontento serpeggia e talvolta sfocia in violenze che procurano morti e feriti.
Oggi non è necessario avere un dittatore nel senso classico e storico della parola, ma è sufficiente un governo con il paraocchi e una classe politica dove prevalgono le consorterie corporative nel ricercare il potere fine a se stesso e che generano malgoverno, interessi partigiani e sfruttamento dei più deboli. E il concetto è destinato ad affinarsi con l’arma mediatica capace di scatenare passioni, distogliere interessi legittimi, aspettative a lungo sbandierate dagli imbonitori di turno e che alla fine si fanno ricadere sugli avversari con le armi più insidiose della calunnia, del sospetto e del discredito. Da qui sino al punto di farci seriamente dubitare degli attuali modelli di governance esistenti nelle cosiddette democrazie compiute. (Riccardo Alfonso)

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Il Canale di Suez compie 150 anni

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Roma. Venerdì 8 novembre 2019, a partire dalle 17.30, si terrà presso l’Accademia d’Egitto (Via Omero 4) il convegno “Suez 150. Passato e futuro del Canale che ha cambiato il volto del commercio globale”. L’evento vedrà la partecipazione di illustri Relatori, quali Hisham Badr (Ambasciatore d’Egitto in Italia), Diego Brasioli (Vice Direttore Generale Affari Politici del MAECI), Cesare Trevisani (Presidente della Joint Italian Arab Chamber of Commerce), Jeannie Gregori (Responsabile Rapporti Internazionali di Assarmatori) e Nicolò Sartori (Direttore Programma Energia, Clima e Risorse dell’Istituto Affari Internazionali).
Il convegno, organizzato dall’Associazione Polikós e dall’Ambasciata d’Egitto in Italia, analizzerà l’importanza del Canale nei suoi molteplici aspetti: dal ruolo strategico per il commercio globale alle sfide logistiche euro-mediterranee per connettere MENA e Vecchio Continente ai ricchi mercati dell’Estremo Oriente, passando per la centralità del Canale nella proiezione internazionale dell’Egitto e per lo storico rapporto tra Roma ed Il Cairo.In contemporanea all’evento si terrà, sempre nei locali dell’Accademia, la mostra fotografica “L’Europa e il Canale di Suez. Il contributo italiano alla realizzazione 1859-1869”, curata da Giovanni Cipriani, Fondatore e Segretario Generale del Centro per la Promozione del Libro.«Fin dalla sua inaugurazione nel 1869, il Canale di Suez – ha dichiarato Marco Valerio Solia, Presidente di Polikós – ha cambiato la storia mondiale, riportando il Mediterraneo e l’Italia al centro dei flussi commerciali e degli scambi internazionali. In questi 150 anni ha modificato percezioni e strategie dei Paesi rivieraschi, aprendo nuove importanti possibilità di sviluppo. L’incontro dell’8 novembre sarà un’occasione per riflettere sulle opportunità offerte dall’allargamento del Canale nel 2015, analizzando i benefici di cui godrà il nostro Paese se saprà accreditarsi come perno regionale in grado di competere con gli altri scali dell’area».

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La lotta di classe un “reperto” archeologico?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Gran parte se non tutto il XX secolo è stato attraversato dal conflitto nei rapporti tra le classi sociali nel mondo occidentale, nello specifico. Ora sembra che questa “lotta” abbia perso il suo mordente nelle relazioni industriali tra capitale e lavoro. Rimane, tuttavia, una contrapposizione dialettica tra imprenditori e dipendenti, tra capitale e lavoro che non va sottovalutata. In una visione strategica tra le parti non vi intravediamo convergenza sugli obiettivi, ma, semmai, una somma di interessi comuni ed altri divergenti. La vitalità e lo sviluppo dell’azienda sono, senza meno, un interesse primario sia dei dipendenti, sia dell’impresa e dei suoi finanziatori. La nota stonata è che l’evoluzione del prodotto, la sua quantità e qualità in un mondo sempre più concorrenziale, è data dal fatto che nel bene dell’impresa cercata dall’imprenditore non sempre si associa, come valore aggiunto, la produttività del dipendente e la giusta ricompensa per il suo contributo allo sviluppo dell’economia e al benessere della collettività che trascende quello particolare svolto in un determinato settore produttivo. In pratica l’imprenditore non sempre intravede una funzione sociale dell’impresa in un contesto locale e più in generale nazionale. In questo senso la vitalità e lo sviluppo dell’impresa non possono prescindere dalla stabilità e dalla crescita dell’occupazione e del prodotto e nel tradursi in più progredite forme di relazioni industriali e in una nuova articolazione dei redditi da lavoro dipendente. Spetta, quindi, alle rappresentanze delle parti sociali la definizione della portata e della struttura di queste relazioni e per l’imprenditore il riconoscimento del suo imprescindibile ruolo per la crescita dell’impresa. Se questo rapporto fosse ben chiaro e condiviso un altro passo in avanti lo faremmo nel coniugare in funzione più armonica la relazione tra capitale e lavoro. (Riccardo Alfonso)

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Intelligenti pauca: la rima inferiore

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Il primo appuntamento della rassegna sarà giovedì 7 novembre ore 18:30 presso la storica Libreria Popolare in via Tadino n.18 a Milano. L’argomento affrontato sarà il confronto tra grande e piccola editoria.Interverranno a riguardo Maurizio Cucchi (Mondadori), Gerardo Masuccio (Bompiani), Alessandro Canzian (Samuele Editore), Chiara Evangelista (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno).Letture a cura di Elisa Longo, Riccardo Giuseppe Mereu, Luigi Cannillo, Emilia Barbato, Emilio Di Stefano, Federico Rossignoli e Maurizio Cucchi.Modera Rocio Bolanos.
Un ausilio alle menti, per risvegliarle dal torpore e fare chiarezza laddove vi sia nebbia. L’esigenza di mettere i puntini sulle i. Queste sono le rationes che si celano dietro l’organizzazione del ciclo che si propone di instaurare dialoghi costruttivi, muovendo dalle posizioni individuali degli ospiti invitati, per ampliare le prospettive a 360° sulle tematiche che saranno oggetto di discussione. Di conseguenza, basteranno poche parole al buon intenditore! La direzione artistica è affidata ad Alessandro Canzian e a Chiara Evangelista.

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Convegno: la tecnologia e l’umano

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Milano 16 Novembre 2019 alle ore 9.30 presso la sede dell’Associazione “ChiamaMilano” Via Laghetto, 2 convegno “La tecnologia e l’umano”. Il Convegno, organizzato in collaborazione con la Casa delle Associazioni e del Volontariato Municipio 1 e l’Associazione “ChiamaMilano”, esplora le opportunità e i rischi di quella che si annuncia come una rivoluzione epocale imminente la quale, grazie al progresso scientifico e tecnologico, prefigura un salto nella “società del futuro”. Una realtà che promette, secondo alcuni, a affrancamento da vecchie servitù ma rischia, ad avviso di altri, di generarne di nuove, di conio pericoloso per la salute e la libertà umana.
Libri segnalati: “LA QUARTA RIVOLUZIONE”, di Luciano Floridi, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2017; IL TEMPO DELLA COMPLESSITA’”, di Mauro Ceruti, Raffaello Cortina Editore, Milano, 2018; “TECNOLOGIA VS UMANITA’”, di Leonhard Gerd, Egea Editore; “IL CONFINE DEL FUTURO”, di Francesca Rossi, Feltrinelli Editore; “SILICIO”, di Federico Faggin, Mondadori Editore; “IL SOGNO DELL’ETERNITA’”, di Céline Lafontaine, Medusa Editore.A cura di Fondazione Verga (www.fondazioneverga.org) e Associazione Pe.Li.De (www.pelide.it) In collaborazione con Casa del Municipio 1

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“Potpourri”: Mostra collettiva di arte contemporanea

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Roma domenica 17 novembre 2019 alle ore 12.00 (la mostra sarà visibile fin al 28 dicembre 2019) Galleria Studio CiCo via Gallese 8/10/12/ inaugura una mostra collettiva di arte contemporanea, dove esporranno le loro opere 8 artisti di varie città italiane e un artista russo. La mostra è composta di due sezioni: una fotografica e una pittorica. La mescolanza di questi due modi di “fare” arte si presenta molto armonica, nonostante le tecniche diametralmente opposte hanno in comune l’espressione dei sentimenti e dello stupore…. L’arte è sempre stata e sarà sempre un veicolo di comunicazione dell’animo umano, che sia rivolto ai sentimenti, che sia rivolto all’estasi, che sia rivolto alla magia dei colori e ancora per testimoniare l’ epoca in cui viviamo…..
KOOZMA CORBUT un fotografo poliedrico di origine russa ci presenta delle opere di grandi dimensioni, sono foto di donne “angeliche” o “demoniache”….tutto dipende dalla lettura del visitatore, il quale soffermandosi su alcuni dettagli dell’ opera può dare una diversa interpretazione all’ opera stessa una sorta di sofisticata ambiguità condita da un grande talento fotografico.
ANNALISART uno pseudonimo di un’ artista proveniente dal nord Italia espone le sue opere che sono ad olio sia su legno che su tela. L’ intensità emotiva che emana dalle sue opere è fortissima e al contempo delicata come le immagini di un sogno o di un ricordo, i sui grigi sono interrotti dall’ intensità dei sui rossi intensi e corposi e le sue figure sono allungate, flessuose come a voler idealizzare la figura femminile….
DANIELA VERONESE altra artista che arriva da Milano, ha un background di tecnica pittorica classica incomparabile, che nel tempo ha si è evoluto in uno stile tutto personale e pieno di vibrazioni cromatiche: che da un lato rendono l’ immagine non definita nella maniera tradizionale e da un altro punto di vista le sue immagini spesso legate ai suoi levrieri assumono con una sapiente sezione di colori una tridimensionalità inconsueta, che danno una sensazione di movimento prismatico.
CLAUDIO PIO fotografo romano mago della luce e re delle ombre… Le sue opere sono la quinta essenza della perfezione, il movimento delle sue modelle viene colto nell’ attimo sublime….quando la luce esalta in una sola frazione di secondo l’ immagine perfetta. I suoi scatti sono dei dipinti fatti con la luce e le ombre e le sue mille sfumature di grigio sono intense come se fossero dei colori…
MARCO BRUNELLI ci presenta delle opere eseguite sia in china che ad olio di varie dimensioni. La peculiarità delle opere di questo artista è la maniacale perfezione del dettaglio: finestre con occhi, mongolfiere antropomorfe, strade che diventano serpenti…una giostra onirica dove la fantasia di questo artista si esprime in tutte le direzioni con un unico comun denominatore “l’uomo” includendo tutti i suoi sogni o incubi e tutti i suoi desideri.
MIRIAM BRANCIA donna e artista volitiva ci presenta i suoi “Sette vizi capitali” opere eseguite ad olio su tela che emanano un energia quasi primordiale, legata sia al movimento delle sue figure che all’ intensità cromatica fuori del comune, un turbine di energia che cattura la tela, lo sguardo e l’ attenzione “una joie de vivre” che coinvolge e ci trascina nel suo mondo fatto di emozioni e vitalità…
FRANCO BACCI un grande fotografo che nella sua linghissima carriera ha fotografato moltissimi soggetti, ma in questa colletiva e comunque in questo suo ultimo periodo si è dedicato al gioco del doppoi significato “dell’ interno e dell’ esterno” quello che si vede e quello che non si vede …quello che non si conosce e quello che fa parte di noi…con la maestria di un fotografo di altri tempi ci racconta la vita di oggi (con annessi tutti i segreti)con le sfumature di un poeta della luce…

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Politica: Siamo ad una resa dei conti con il voto degli italiani?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

By Enrico Cisnetto. Una politica debole non può che essere perennemente ossessionata dalla questione del consenso. Comunicazione politica rivolta solo a vellicare gli elettori, sondaggi perpetui elevati a oracoli ed elezioni di tutti i tipi dal cui esito far dipendere sempre le sorti dell’intero paese, sono gli strumenti con cui si pratica questa sorta di bondage, nel quale sono i politici a immobilizzare se stessi. Per questo un voto amministrativo regionale in un territorio come l’Umbria che conta 885 mila abitanti e 703 mila aventi di diritto al voto – quart’ultimo posto tra le regioni italiane, prima solo di Basilicata, Molise e Valle D’Aosta – e dove hanno messo la scheda nell’urna 454mila cittadini, diventa la linea di confine tra uno scenario politico ed un altro.Stiamo in Umbria e facciamo due ragionamenti non omologati. Si è detto che Salvini ha vinto quelle elezioni, vendicandosi del tradimento di Conte e Di Maio, e che quel risultato non potrà che aprire le porte alle elezioni politiche anticipate, essendo la dimostrazione dello iato esistente tra l’alleanza parlamentare formata da Pd, 5stelle, sinistra e Italia Viva e l’orientamento della maggioranza degli italiani. Peccato che la Lega abbia preso 17 mila voti in meno di quanti ne aveva ottenuto sempre in Umbria alle elezioni europee solo 5 mesi fa. Una perdita inferiore, per esempio, a quella subita dal Pd. Sia chiaro, Salvini ha certamente ottenuto un risultato superlativo, ma il fatto che sia riuscito a trattenere – secondo i calcoli di Swg sui flussi – solo il 70% dei voti presi a maggio, all’apice del suo successo, non descrive un quadro di crisi di governo automatica così come è stato raccontato. Senza contare, poi, che il voto di nemmeno mezzo milione di cittadini non può essere considerato come paradigmatico dell’orientamento dell’intero paese. Semmai la vera vincitrice di questo turno elettorale è Giorgia Meloni, il cui partito è l’unico a crescere sia in assoluto che in percentuale. Mentre i veri perdenti sono i 5stelle, che letteralmente tracollano al 7,5% dopo aver perso 35mila voti rispetto alle europee e 110mila rispetto alle politiche del 2018.
Tutto questo, a nostro giudizio, significa quattro cose. La prima è che il movimento grillino è destinato ad implodere, ora in parlamento con una o più scissioni, e domani nelle urne nazionali. Le avvisaglie ci sono già tutte. E non dipendono tanto dalla sequenza di débâcles elettorali che hanno subito i 5stelle dopo l’exploit delle politiche 2018, nonostante significhino la perdita di oltre il 75% dei consensi in meno di due anni, quanto dal venir meno della ragion d’essere stessa del movimento guidato da Di Maio dal momento in cui è diventato un partito di governo. Non si può, senza dazio, passare da soggetto movimentista nato e prosperato sulla base di un rifiuto tanto assoluto quanto colorito (il “vaffa”) del potere a soggetto che si fa carico delle fatiche del governo del paese e delle amministrazioni territoriali, e che per di più per farlo deve contaminarsi alleandosi con gli altri partiti, con ciò perdendo di volta in volta la tanto sbandierata equidistanza tra destra e sinistra. O quantomeno, diventa impossibile se ti manca il sostegno di una solida cultura politica e di una classe dirigente selezionata sulla base delle esperienze e delle competenze. La conseguenza o è il progressivo approssimarsi all’irrilevanza, prima politica e poi elettorale, o più probabilmente la frantumazione in più soggetti, che nasceranno con l’intenzione di restare autonomi ma che con tutta probabilità saranno destinati a confluire in formazioni già esistenti. La cosa più logica è che le pulsioni destrorse e sinistrorse che convivevano nel movimento, agevolate in questo dall’unificante “uno vale uno” quale antidoto alle tentacolari spire del potere, riconquistino la loro primordiale natura e un pezzo dei 5stelle (Di Maio) vada con Salvini e Meloni, e un altro (Grillo, Fico) vada con il Pd o gli altri soggetti più piccoli della sinistra. Mentre la componente meno connotata e più ondivaga dei pentastellati potrebbe fare da esercito a Conte, se tenterà, come è sempre più probabile, di “mettersi in proprio” (ma per favore lasciamo stare le evocazioni democristiane, che la Dc, pur con tutti i suoi difetti, era una cosa seria…).
La seconda valutazione che occorre fare è che la ragione per cui Pd e 5stelle si sono messi insieme, cioè evitare il voto anticipato e arginare Salvini, non regge. I nostri lettori si ricorderanno – qualcuno ci rimproverò anche per questo – che salutammo con favore la nascita del Conte2, non perchè confidassimo minimamente nelle capacità del nuovo governo e tantomeno della nuova maggioranza, quanto perchè lo giudicammo un male minore rispetto a quello rappresentato dalle altre ipotesi di soluzione della crisi aperta da Salvini in agosto che erano sul tavolo. Rimaniamo convinti che quella valutazione fosse corretta, ma certo il combinato disposto della deprimente qualità della manovra di bilancio appena varata e delle altre (pochissime) scelte di programma del nuovo esecutivo, con il tasso di conflittualità che alberga nella maggioranza – e non solo per mano di Renzi, va detto – ci induce nella tentazione di ritirare, per quanto contasse meno di nulla, quel “via libera”. Certo, la riduzione del livello di (inutile) litigiosità con l’Europa e la scomparsa dalla scena politica delle suggestioni sovraniste dei 14 mesi gialloverdi, rimangono vantaggi di non poco conto per l’Italia. Ma lo spettacolo che la politica continua ad offrire è talmente imbarazzante che diventa davvero difficile non farsi prendere dal desiderio di reagire. Ora, poi, il risultato umbro sembra indurre – per fortuna – sia il Pd sia i 5stelle a ripensare l’idea di rendere permanente e trasferibile nelle amministrazioni decentrate l’intesa tra loro. Ma certo questo rinculo accentua la difficoltà di trovare una ragion d’essere del governo in carica che non sia solo ed esclusivamente l’anti-salvinismo, che peraltro come si è visto funziona poco o niente.Di conseguenza – e qui siamo alla terza valutazione – è da mettere in conto che il Conte2 subirà ulteriori e sempre più forti fibrillazioni. Tuttavia, come abbiamo già scritto la settimana scorsa, siamo portati a credere che resisterà fino a primavera, essendo prioritario per tutte le sue componenti il sedersi al “tavolo nomine”, cioè quello che tra marzo e aprile sceglierà decine di manager da mettere a capo delle maggiori società del nostro capitalismo. Mentre andare oltre sarà difficile, per non dire impossibile, perchè il traguardo successivo, quello della scelta del successore di Mattarella, è troppo lontano per consentire a Conte di resistere fino a febbraio 2022.
Questo significa – quarta e ultima valutazione – che è logico attendersi elezioni anticipate tra maggio e giugno prossimi. Anche perchè una tale eventualità consentirebbe a tutti – senza assumersene la responsabilità politica – di evitare l’entrata in vigore della norma che riduce il numero dei parlamentari. Nessuno lo dirà mai, ma non c’è forza politica, 5stelle compresi che tra l’altro hanno già lucrato (portando a casa poco e niente) il vantaggio di essersi intestata la sua approvazione, che non manterrebbe volentieri le attuali composizioni di Camera e Senato. Inoltre, il Pd avrà interesse a non concedere altro tempo a Renzi di organizzarsi, e i 5stelle alla fine vedranno nelle elezioni l’occasione per regolare i conti interni e avviarsi a quelle scissioni di cui abbiamo parlato.Dalle elezioni anticipate è ragionevole attendersi, a oggi, una vittoria del cosiddetto centro-destra – “cosiddetto” perchè è una destra con una spruzzata di centro sempre più residuale, destinato ad essere tale fintanto che è rappresentato solo dall’ormai tramontato Berlusconi – salvo poi avere, una coalizione siffatta, grandi difficoltà a governare. Come, d’altronde, tutti i governi degli ultimi anni. Perchè? Semplice: non conoscono la società che devono guidare. Vedete, l’Italia è un paese povero (lo certifica l’altissimo debito pubblico) abitato da gente mediamente benestante (lo certifica il rapporto senza eguali al mondo, circa otto volte, tra il patrimonio privato degli italiani e il pil). Ma i politici credono il contrario. E così spendono soldi che non ci sono facendo ulteriore debito, dopo aver ottenuto il consenso raccontando ai cittadini che, essendo poveri, li faranno ricchi con la spesa pubblica e chiudendo gli occhi, nonostante le roboanti dichiarazioni di segno opposto, sull’evasione fiscale e sull’economia sommersa. Per questo consigliamo a tutti i politici di sforzarsi di leggere (e di capire) l’ultimo libro di Luca Ricolfi, “La società signorile di massa”, edito da La Nave di Teseo. Potrebbero improvvisamente scoprire che siamo un paese, unico al mondo, a crescita zero ma con risparmio e ricchezza aumentano più del reddito, e dove coloro che non lavorano sono più numerosi di coloro che lo fanno. E forse potrebbero anche arrivare alla conclusione che le politiche vanno proponendo e praticando da anni fanno acqua da tutte le parti. E magari potrebbero riformattare partiti e alleanze politiche su basi diverse da quelle fallimentari fin qui seguite. Magari. (By Enrico Cisnetto direttore http://www.terzarepubblica.it)

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“Nuova mobilità, vecchie sfide”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Il mercato automotive vive oggi un paradosso: sono sempre più consistenti gli investimenti delle case automobilistiche sull’elettrico, raggiungeranno globalmente la cifra di 225 miliardi di dollari nel 2023, con un’offerta di modelli in Europa che si amplierà passando dagli attuali 62 (ibridi plug-in ed elettrici) a più di 230; la penetrazione di vetture elettriche è destinata per ora a rimanere limitata e il repentino calo delle motorizzazioni diesel è andato finora a favore di vetture a benzina. Di questo passo sarà difficile raggiungere gli obiettivi di emissioni medie delle flotte imposti per il 2020 (95 gr CO2/km) e il 2025 (81 gr/km) con conseguente impatto negativo sui conti delle case costruttrici. La rivoluzione elettrica potrebbe produrre anche un potenziale calo del 20% dei ricavi per concessionarie e officine di autoriparazione, in virtù del progressivo spostamento a vetture elettriche con costi e frequenza di manutenzione sensibilmente ridotti. In Italia nel 2025 il peso dei motori diesel sarà del 36%, in continua discesa (16% nel 2030), a tutto vantaggio delle motorizzazioni ibride, mentre le vetture elettriche si attesteranno all’8% (13% considerando anche le vetture ibride plug-in)

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XX Congresso Nazionale della Pneumologia Italiana AIPO

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Firenze dal 13 al 16 novembre prossimi Fortezza da Basso. un’occasione per fare il punto sulle malattie dell’apparato respiratorio e una panoramica sulle novità più rilevanti e sui nuovi trattamenti che saranno presto disponibili. Circa 2000 specialisti italiani e stranieri si confronteranno su patologie che presentano un alto tasso di crescita dal punto di demografico ed epidemiologico, con un grande impatto emotivo e una ricaduta altrettanto significativa da un punto di vista sociale e della sostenibilità.Le malattie dell’apparato respiratorio rappresentano la terza causa di morte, dopo malattie cardiovascolari e tumori. La loro incidenza è in continuo aumento anche a causa di fattori quali fumo, inquinamento atmosferico e progressivo invecchiamento della popolazione. “La Pneumologia italiana è forte e si confronta con il resto del mondo. Come recita il titolo del Congresso, dobbiamo guardare ai progressi e alle nuove frontiere introdotte dalla globalizzazione” ha dichiarato Venerino Poletti, Presidente AIPO e del Congresso. “Questo si traduce nella presenza, in sede congressuale, di relatori internazionali che porteranno il punto di vista delle realtà con le quali siamo chiamati a confrontarci.”La prima sfida, come ogni anno, è l’imminente stagione invernale con i continui e rapidi cambiamenti delle temperature che già mostra i suoi effetti. Ciò che preoccupa oltre ai semplici raffreddori o all’arrivo dell’influenza sono i contraccolpi sugli organi della respirazione: bronchite e broncopolmonite. Fumo, inquinamento, inalazione di sostanze tossiche ma anche virus e batteri irritano i bronchi. La bronchite è un’affezione molto comune con un’incidenza di circa 3000 casi su 100.000 abitanti. Oltre a chi abita in zone inquinate, i più esposti sono bambini, anziani, fumatori ma anche chi vive con un fumatore e chi già soffre di malattie polmonari. In Italia ogni anno i morti sono oltre 11.000 per broncopolmonite prevenibili con vaccinazione.
Tra le malattie respiratorie la Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) è una delle patologie più diffuse, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che nel 2020 diventerà la terza causa di morte e quinta causa di invalidità a livello mondiale. La prevalenza della BPCO aumenta con l’età fino a raggiungere il 10,8% negli ultrasettantacinquenni, rispetto al 3,1% di prevalenza generale. Il 10% di giovani tra i 20 e i 44 anni presentano segni della malattia (tosse ed espettorato senza o con ostruzione bronchiale (3,6%) sottolineando come la BPCO sia ampiamente sottostimata e sotto-diagnosticata, sempre secondo i dati OMS). Si stima che il 15-50% dei fumatori sviluppi BPCO nel corso della vita. Una volta diagnosticata, il paziente si rivela poco aderente con solo il 26% di soggetti che seguono le indicazioni mediche (OMS e Osservatorio Nazionale sull’impiego dei medicinali. Rapporto Nazionale 2015). Ma va anche ricordato che la BPCO è una patologia prevenibile e trattabile e, soprattutto, si può intervenire per rallentarne l’evoluzione.
Per quanto riguarda l’asma, in Europa sono oltre 30 milioni le persone che ne soffrono. In Italia l’incidenza è pari al 4,5% della popolazione, ossia circa 2,6 milioni di persone e una buona parte dei casi è causata dalla presenza di una o più allergie. L’asma grave invece riguarda fino al 10% della popolazione complessiva di asmatici e ha un importante impatto sulla qualità di vita delle persone che ne soffrono.
D’attualità il capitolo dedicato alla medicina di genere e alla salute della donna. “In passato, in ambito medico, le differenze biologiche fra uomo e donna venivano completamente ignorate, ora sappiamo che sono differenti i modi di ammalarsi così come le reazioni ai farmaci e agli stili di vita” ha commentato Sara Tomassetti dell’Unità Operativa di Pneumologia degli Ospedali GB Morgagni di Forlì.
Durante il Congresso AIPO, si parlerà anche di malattie rare.

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Poliposi nasale e asma grave, nuove armi a disposizione. Lancet fa il punto

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Nuove armi contro la poliposi nasale e l’asma grave sono al centro di studi pubblicati su ‘The Lancet’, fra i cui autori compare Walter Canonica, direttore del Centro di medicina personalizzata, asma e allergologia di Humanitas e docente di Humanitas University. I risultati indicano da un lato l’efficacia dell’anticorpo monoclonale dupilumab, già disponibile per il trattamento della dermatite atopica, nella terapia della rinosinusite cronica grave con poliposi nasale. Un altro lavoro dimostra invece i benefici contro l’asma severa non controllata del mix ‘3 in 1’, ad azione antinfiammatoria e broncodilatante, racchiuso in un unico inalatore. Perdita dell’olfatto, difficoltà a respirare, dolore o senso di pressione al viso sono alcuni dei sintomi di chi soffre di rinosinusite con poliposi nasale, una malattia complessa e sottovalutata – spiegano da Humanitas – con un’elevata incidenza e un impatto molto negativo sulla qualità di chi ne è affetto, essendo anche frequentemente correlata all’asma.Dati relativi a dupilumab, appena pubblicati su Lancet, «mostrano per la prima volta l’efficacia di una terapia biologica nel modificare l’andamento clinico della rinosinusite cronica grave con poliposi nasale, producendo una riduzione delle dimensioni dei polipi nasali e un miglioramento della gravità della congestione nasale, della sinusite cronica, dell’olfatto e dell’asma», riferisce Canonica, tra gli autori principali dello studio realizzato in collaborazione con Luca Malvezzi dell’Unità di Otorinolaringoiatria. «Il trattamento, differente dal consueto e spesso reiterato trattamento cortisonico, il cui ruolo dovrebbe essere sempre di più limitato in particolare in alcune fasce di età e nei pazienti a rischio – precisa l’esperto – rappresenta inoltre un’alternativa valida alla chirurgia». Un’altra ricerca contestualmente pubblicata su Lancet, di cui Canonica è corresponding author, mostra invece ulteriori importanti passi avanti per il trattamento dei pazienti con asma grave non controllata.«Lo studio, che ha coinvolto oltre 2.500 pazienti in 17 Paesi, ha dimostrato per la prima volta che la tripla terapia in formulazione extrafine in un unico inalatore migliora la funzionalità polmonare e riduce le riacutizzazioni e gli attacchi gravi», afferma lo specialista. Si tratta dei primi studi – si evidenzia nella nota – che hanno valutato in pazienti adulti con asma l’efficacia e la sicurezza della tripla terapia in un unico inalatore, rispetto alla terapia con corticosteroide inalatorio più beta2-agonista a lunga durata d’azione e in aggiunta un Lama, che broncodilata, ma con un meccanismo differente. «Alcuni pazienti con asma non controllata hanno spesso bisogno di utilizzare due differenti inalatori, con conseguenze negative anche sull’aderenza alla terapia – ricorda Canonica – Queste evidenze pertanto sono molto interessanti per i pazienti, perché forniscono delle prove sui benefici della terapia con tripla associazione in un unico inalatore per i pazienti con asma non controllato». (fonte:doctor33)

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Ipertensione, farmaci di prima linea a confronto per iniziare il trattamento

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Per chi soffre di ipertensione gli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) potrebbero non essere la scelta migliore per iniziare il trattamento. Questo è quanto emerge da uno studio appena pubblicato su The Lancet e coordinato da George Hripcsak, del Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons, che assieme ai colleghi ha esaminato i dati di 4,9 milioni di pazienti provenienti da nove database istituzionali in quattro paesi. «Abbiamo voluto confrontare la sicurezza e l’efficacia delle cinque classi di farmaci di prima linea nel trattamento dell’ipertensione, inclusi i popolari ACE-inibitori» scrivono in ricercatori, che hanno non solo analizzato il modo in cui ciascun farmaco previene le tre principali complicanze dell’ipertensione, ossia l’infarto, lo scompenso di cuore e l’ictus, ma hanno anche verificato fino a che punto ciascun farmaco causa effetti collaterali, elencati in una lista di 46 segni e sintomi. «Questo è uno studio multinazionale che potrebbe fornire elementi utili a indirizzare le scelte sul trattamento dell’ipertensione» afferma l’autore, precisando che a distinguerlo dai precedenti non è solo la dimensione, ma i metodi avanzati che ottimizzano l’affidabilità dei risultati. Una scoperta chiave è stata che i diuretici tiazidici sono più efficaci nel prevenire infarto, scompenso e ictus rispetto agli ACE-inibitori, pur essendo più sicuri. «Prese singolarmente le differenze nella sicurezza e nell’efficacia dei diversi trattamenti potrebbero sembrare piccole, ma su vasta scala diventano significative» sottolineano i ricercatori, precisando che se i 2,4 milioni partecipanti allo studio che hanno utilizzato gli ACE-inibitori avessero invece usato i tiazidici, si sarebbero potuti potenzialmente evitare oltre 3.100 eventi cardiovascolari maggiori. «Dato che questo tipo di diuretici sono da tempo presenti sul mercato a fronte di costi contenuti, i nostri risultati dovrebbero fornire una valida alternativa all’attuale consuetudine di iniziare con ACE-inibitori in trattamento dell’ipertensione» conclude Hripcsak. (fonte: Dctor33)

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Centrale Rischi, diritto al risarcimento del danno per erronea segnalazione

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

La Centrale dei Rischi (CR) è un sistema informativo sull’indebitamento della clientela verso le banche e le società finanziarie (intermediari). La Centrale dei Rischi ha l’obiettivo di migliorare il processo di valutazione del merito di credito della clientela, favorendo l’accesso al credito per la clientela “meritevole”. Per questo motivo, una eventuale segnalazione alla Centrale Rischi può comportare serie difficoltà per l’accesso ad un nuovo credito. Pertanto, in caso di erronea segnalazione alla Centrale Rischi della Banca di Italia, il soggetto erroneamente segnalato ha diritto al risarcimento del danno. La Cassazione ha evidenziato che l’attività di segnalazione rientra sia nell’ambito dell’articolo 2050 del Codice civile, dovendosi qualificare come pericolosa l’attività di trasmissione dei dati alla Centrale Rischi, sia nell’ambito dell’articolo 1218 del Codice civile. In entrambi i casi l’esercente deve dimostrare – per andare esente da responsabilità – di avere adottato tutte le misure idonee ad evitare il danno. Riguardo poi la prova del danno subito, la Cassazione precisa che in tema di illecita segnalazione alla Centrale Rischi il pregiudizio si indentifica sempre in un danno conseguenza, cioè in un accadimento connesso alla lesione di una situazione protetta e non può essere configurato quale danno in re ipsa (Cassazione, sentenza n. 7494/2018, Cassazione, sentenza n. 31537/ 2018; Cassazione, Sezioni Unite, sentenza del 22 luglio 2015, n. 15350). Ciò significa che il danno richiesto (ad esempio il discredito, il danno all’immagine, etc.) va sempre allegato e provato, sia nell’an che nel quantum. Va anche dimostrato il nesso di causalità tra la condotta della banca ed il pregiudizio subito (Cassazione, ordinanza dell’8 ottobre 2019, n. 25037). (Antonella Pedone, legale, consulente Aduc)

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Il trattamento delle malformazioni cranio-facciali

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Roma, 8 novembre 2019, ore: 08.30 • 14.00 Policlinico Universitario Agostino Gemelli, Aula: 715 ala A VII PIANO Emergenza Sorrisi, con il contributo di Fondazione Terzo Pilastro, organizza presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli, il convegno “Il trattamento delle malformazioni cranio-facciali” destinato a medici chirurghi di tutte le discipline, infermieri e infermieri pediatrici. Il convegno propone un workshop dedicato al trattamento delle malformazioni facciali all’interno del quale saranno eseguiti dal Prof. Fabio Massimo Abenavoli due interventi di chirurgia in diretta su pazienti provenienti dai Paesi dove opera l’organizzazione.
“La chirurgia delle malformazioni cranio-facciali richiede un approccio multi-specialistico. Attraverso questo convegno vogliamo mettere a sistema esperienze diverse per un approccio sempre più multidisciplinare nei confronti dei pazienti. Le difficoltà di chi nasce con una grave malformazione del volto nei Paesi in via di Sviluppo non sono ancora conosciute abbastanza: è fondamentale quindi affrontare il problema cercando di rendere le cure sempre più accessibili nell’ottica di una buona sanità internazionale” – spiega Fabio Massimo Abenavoli, Presidente di Emergenza Sorrisi. Porteranno i propri saluti istituzionali S.E. Ahmad A.H.Bamarni, Ambasciatore della Repubblica dell’Iraq a Roma, il Prof. Pierpaolo Sileri, Vice Ministro della Sanità, Il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, Presidente di Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, Il Prof. Foad Aodi Consigliere e Coordinatore Area rapporti con i comuni e affari Esteri dell’Ordine dei Medici di Roma e Presidente di Amsi. Chairman del convegno sarà il Prof. Achille Lucio Gaspari, Direttore Emerito della Cattedra di Chirurgia Generale dell’Università di Tor Vergata e Consigliere Emergenza Sorrisi Ong.

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Il Fuorisalone di Merano WineFestival

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 novembre 2019

Merano Dall’8 all’11 novembre, Corso Libertà. dalle 10.00 alle 20.00, degustazioni, focus ed experience dedicate a territori, aziende e produttori emergenti del panorama italiano. Iconico lo spazio dedicato a Tannico, un originale Double Decker – il bus inglese a due piani – trasformato in wine&cocktail bar, dove ogni giorno due Master Experience propongono degustazioni di bottiglie ricercate, annate eccezionali, perle rare italiane e francesi; oltre ad eventi speciali, colazioni, pranzi e party notturni. Lo stand della Camera di Commercio di Nuoro, sviluppato nell’ambito del concorso enologico nazionale B’NU, ospita uno spazio dedicato alla Sardegna e ai suoi prodotti food&wine con approfondimenti, interventi, mini-lezioni e percorsi di degustazione alla scoperta di vini premiati B’NU 2019 e non solo. Imperdibile l’appuntamento wine & music organizzato da Signorvino, celebre azienda italiana che ha portato nelle principali piazze del Paese vini ricercati e di qualità: in programma tutti i giorni alle 18.00 DjSet in vinile con vini al calice e taglieri in abbinamento, mentre la mattina la colazione è servita con Caffè Illy e Offella Antica di Verona. Per il secondo anno, il Consorzio Garda DOC presenta il corner Spumante Garda DOC con tutte le etichette dei produttori provenienti dal territorio che si estende da Verona a Brescia passando per Mantova, oltre alla novità della nuova collezione Rosé che proprio a Merano fa il suo debutto. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, primo terroir produttivo della Lombardia, propone l’Area Bollicine d’Oltrepò, fra esclusivi aperitivi e interessanti incontri in cui le aziende si raccontano. Infine, il Consorzio del Sannio offre un programma di degustazioni guidate dall’AIS, riflessioni con comunicatori e degustatori, aperitivi, finger food e assaggi che vedono protagonisti i prodotti tipici della regione del Sannio. Partecipa al Fuorisalone anche la storica Forsterbräu Meran che per l’occasione apre le sue porte al tappeto rosso della manifestazione e ai suoi visitatori. Il Fuorisalone prevede un ricco programma di intrattenimento a due passi dal Kurhaus, dove esplorare nuovi territori e culture attraverso un percorso sensoriale che propone esclusive esperienze eno-gourmet. Un’occasione di svago e relax all’insegna dell’eccellenza, che si identifica con l’essenza di Merano WineFestival.

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