Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Archive for 10 novembre 2019

Attentato in Iraq: cinque militari italiani coinvolti

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

“Piena solidarietà e vicinanza ai cinque soldati italiani rimasti coinvolti, oggi, in un attentato in Iraq”. Lo dichiara il Questore della Camera Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia): “Mi auguro che i nostri militari che, da anni, sono in missione in Iraq per garantire sicurezza e libertà al popolo iracheno, vengano assistiti nel migliore dei modi. Il Governo italiano, tramite il Ministero della Difesa, faccia la sua parte. Ci auguriamo – conclude Cirielli – una pronta guarigione loro e degli altri soldati colpiti dall’ordigno”.
A sua volta Giorgia Meloni scrive su Facebook: «Seguiamo con apprensione le preoccupanti notizie che arrivano dall’Iraq, dove 5 militari italiani impiegati in attività di addestramento in favore delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta all’Isis sono rimasti feriti in un attentato esplosivo. Ci stringiamo ai feriti, alle loro famiglie e all’Esercito Italiano».

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Iraq: Rojc, vicini a militari feriti in missione

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

“Stiamo vicini ai cinque soldati rimasti feriti oggi, alle loro famiglie e a tutti le donne e gli uomini impegnati nelle missioni all’estero: i nostri militari fanno un lavoro difficile e pericoloso ma fondamentale per la sicurezza del nostro Paese. Ne siamo sempre convinti e lo ripetiamo con maggior forza in questa circostanza”. Lo afferma la senatrice Tatjana Rojc (Pd), componente della commissione Difesa a Palazzo Madama, a proposito dell’attentato in cui sono rimasti feriti cinque militari italiani in Iraq.
Per la senatrice “questo sciagurato attacco deve risvegliare l’attenzione nazionale ed europea sul pericolo che rappresentano tuttora l’Isis e le forze della destabilizzazione, che non vanno sottovalutate né tantomeno considerate battute. Ringraziamo chi è sul campo e lavora per fermare i nemici della civiltà e di tutte le religioni”.

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Iraq, Foad Aodi (Co-mai): Condanna con fermezza all’attentato con solidarietà ai militari italiani feriti

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

Subito dopo la divulgazione della notizia dell’attentato contro militari italiani che ha causato 5 feriti di cui 3 feriti gravi in Iraq, le comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e l’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) condannano l’attentato e esprimono solidarietà e vicinanza ai familiari e ai colleghi dei militari feriti. “Co-mai e Amsi ringraziano e apprezzano il lavoro e impegno dei militari italiani nel mondo a favore della pace e della difesa dei civili, donne e bambini sia in Iraq sia in tutti i paesi dove c’è l’impegno italiano sempre manifestato con umanità e coraggio e senza mai tirarsi indietro a favore della popolazione locale. E’ quanto dichiara Foad Aodi Presidente Amsi e Co-mai e membro Gdl Salute Globale Fnomceo. Si appella, altresì, al Governo italiano affinché si faccia promotore per la convocazione di una conferenza internazionale per discutere e mettere in agenda soluzioni diplomatiche per i conflitti in atto e ormai dimenticati dove si muore tutti i giorni senza darne più notizie come nello Yemen, Siria, Libia, Iraq e Sudan.

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La corretta informazione sulla salute diventa “virale”

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

La Fondazione Mondo Digitale, con il contributo non condizionante di MSD Italia, lancia “Viral but healthy”, un programma formativo per aiutare i giovani a comprendere l’importanza della prevenzione e a proteggersi da fake news sulla salute. L’11 novembre, a partire dalle ore 9, l’appuntamento è alla Palestra dell’Innovazione di Roma con il “White hackathon”, una maratona di creatività alla ricerca di soluzioni efficaci per una corretta informazione sulla prevenzione delle patologie più diffuse. Sono stati invitati rappresentanti del MIUR e della Regione Lazio. Una fake news in sanità fa danni enormi con costi sociali ed economici altissimi. E quelle sulle vaccinazioni hanno un rischio maggiore di condivisione e percezione di veridicità, seguite molto a distanza dalle informazioni sui vari screening (prostata, colon-retto e seno). Lo rileva la recente ricerca “Impatto delle fake news in ambito sanitario”, finanziato dal ministero della Salute e condotto dal Ceis-Eehta (Economic Evaluation and Hta) della Facoltà di Economia dell’Università Tor Vergata in collaborazione con la Kingston University di Londra. Come si possono aiutare i cittadini a interpretare correttamente le notizie e a valutare le scelte giuste per la salute? Quale ruolo può giocare la scuola per formare una consapevolezza critica nei più giovani? Sensibilizzare sull’importanza della prevenzione, promuovere una corretta comunicazione per le famiglie, diffondere nelle scuole strumenti di informazione consapevole, combattere le derive delle “cure social”: sono solo alcune delle sfide lanciate dal progetto “Viral but Healthy”, realizzato dalla Fondazione Mondo Digitale con il contributo non condizionante di MSD Italia. L’immunoprofilassi è pericolosa? Gli antibiotici funzionano contro ogni tipo di infezione? Come valutare l’affidabilità di una notizia? Come distinguere scienza da falsa scienza? L’originale programma “per le competenze trasversali e per l’orientamento” (ex Alternanza scuola-lavoro) coinvolge 55 studenti del liceo scientifico Vito Volterra di Ciampino: guidati da esperti ragazze e ragazzi imparano a conoscere i meccanismi della comunicazione scientifica e a comprenderne rischi e potenzialità, per diventare portatori di una comunicazione sana, capace di contagiare la comunità.

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Agenda della settimana del Parlamento Europeo

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

Bruxelles. 11 – 17 novembre 2019. Audizioni dei commissari designati, sessione plenaria e riunioni delle commissioni. Diritti dei minori. Alla vigilia del trentesimo anniversario della firma della Convezione sui diritti dell’infanzia, il 20 novembre, i deputati discuteranno dei progressi fatti durante gli ultimi trent’anni e lanceranno una riflessione sulle nuove sfide che i minori e i giovani si trovano ad affrontare. Una risoluzione sarà posta in votazione nella sessione plenaria di fine novembre (mercoledì).
Plenaria:
Caduta del Muro di Berlino. Durante una seduta speciale della sessione plenaria, il Parlamento celebrerà il trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre 1989. Interverranno il Presidente David Sassoli e il Presidente del Bundestag Wolfgang Schäuble (mercoledì).
Educazione sessuale in Polonia. Il Parlamento sarà chiamato a votare una risoluzione sulla criminalizzazione dell’educazione sessuale in Polonia. Durante l’ultima sessione plenaria, molti deputati hanno sollevato dubbi sulla proposta di legge polacca, invitando il governo a cambiarla o a ritirarla (giovedì).
Migranti. I parlamentari discuteranno della situazione degli hotspot situati sulle isole greche e in Bosnia Erzegovina con la Commissione europea e con la presidenza Finlandese del Consiglio europeo (giovedì).
Aiuto agli ex dipendenti di Carrefour in Belgio. I deputati si preparano a varare un aiuto di 1,6 milioni di euro per 400 ex dipendenti di Carrefour Belgio che hanno perso il loro posto di lavoro a causa dell’aumento degli acquisti effettuati via internet. Il fondo li sosterrà nella ricerca di un nuovo lavoro attraverso percorsi di orientamento e di formazione (giovedì).
Diritti dei minori. Alla vigilia del trentesimo anniversario della firma della Convezione sui diritti dell’infanzia, il 20 novembre, i deputati discuteranno dei progressi fatti durante gli ultimi trent’anni e lanceranno una riflessione sulle nuove sfide che i minori e i giovani si trovano ad affrontare. Una risoluzione sarà posta in votazione nella sessione plenaria di fine novembre (mercoledì).
Attività di perforazione in Turchia. I parlamentari discuteranno gli sviluppi e della crisi in atto fra i paesi dell’area del Mediterraneo dell’est a seguito delle attività di perforazione avviate dalla Turchia nelle acque sottoposte all’uso economico esclusivo di Cipro (mercoledì).
Commissioni parlamentari
Bilancio europeo 2020. I parlamentari ed i governi nazionali continueranno le trattative sul bilancio europeo per il 2020. Il Parlamento chiede maggiori investimenti sul cambiamento climatico, lo Youth Employment Initiative e l’Erasmus+, oltre a misure di supporto alle PMI, alla ricerca e digitalizzazione, alle politiche migratorie ed alla politica estera, inclusa la cooperazione allo sviluppo e gli aiuti umanitari (tutta la settimana).
Agenda del Presidente. Giovedì il Presidente David Sassoli incontrerà i commissari designati Olivér Várhelyi e Thierry Breton. Mercoledì la commissaria Julia King, Wolfgang Schäuble, Presidente del Bundestag tedesco e Giuseppe Provenzano, Ministro italiano per il Mezzogiorno. Inoltre, parteciperà alla celebrazione del trentennale della Rivoluzione di Velluto. Giovedì, il Presidente incontrerà il commissario designato Janez Lenarcic.
Seminario stampa sulle priorità del Parlamento. Il servizio stampa del Parlamento europeo organizza un seminario per giornalisti degli Stati membri dal titolo “Una nuova agenda politica per l’Europa: le priorità per i capigruppo del Parlamento Europeo”, con la presenza del Presidente Sassoli e dei leader dei diversi gruppi politici (Mercoledì e Giovedì).
Briefing pre-sessione. Il servizio stampa del Parlamento europeo organizza, lunedì alle 10:00, un briefing sulle attività della settimana (sala Anna Politkovskaya, press centre Bruxelles).

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Europe as a Project – Being Protagonist of our Future

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

Roma 18 novembre, alle ore 17:30, la Pontificia Università Gregoriana Piazza della Pilotta 4 ospiterà la presentazione del libro Europe as a Project – Being Protagonist of our Future, curato da Mons. Samuele Sangalli ed edito da Rubbettino. Il testo è frutto del complesso lavoro di ricerca (studio individuale, lavoro di gruppo, scrittura di testi, sessioni plenarie, pubblicazione finale), durato tutto lo scorso anno accademico, e svolto dagli studenti di Scuola Sinderesi, istituita presso il Centro Fede e Cultura Alberto Hurtado della Gregoriana. I circa 60 giovani ricercatori, coordinati dal curatore e da vari docenti esperti in materia, seguendo l’innovativa metodologia di analisi consolidatasi da ormai nove anni nella Scuola, hanno indagato, nel contesto del secondo ciclo triennale titolato “Fenomeni Epocali”, sul “progetto Europa”, analizzandone le sfide e le prospettive future.Secondo Scuola Sinderesi il motto della UE, “Uniti nella diversità”, potrebbe esprimere non solo la comune eredità di popoli provenienti da diverse lingue, culture e tradizioni; ma sarebbe ancor più chiamato a rappresentare la stessa missione dell’Unione, per una sua leadership morale nella presente età della globalizzazione. Infatti, l’intera storia europea è segnata dalla fioritura di realtà plurali, talvolta tra loro in contrasto, ma complessivamente fedeli a quella raffinata “cura dell’anima”, o difesa della dignità di ogni individuo, che rappresenta lo specifico della nostra società aperta, oggi giuridicamente espresso nell’Articolo 2 del Trattato di Lisbona (2007). In proposito, stimolati dalle domande dei giovani ricercatori, ne discuteranno l’attuale Presidente del Parlamento Europeo, On. Dr. David Sassoli, il Presidente emerito – attuale presidente della Fondazione Adenauer – Dr. Hans-Gert Pöttering, e il Vescovo, S.E. Mons. Mariano Crociata, Vice- Presidente della COMECE.La serata, aperta a tutti ma soprattutto ai giovani e ai molti che operano in ambito formativo, sarà introdotta dai saluti del Rettore della Gregoriana, P. Nuno Da Silva Gonçalves S.J., dalla Prof.ssa Stella Morra, nuova Direttrice del Centro Fede e Cultura “Alberto Hurtado” e dalla Dott.ssa Caroline Kanter, Direttrice della Fondazione Adenauer a Roma che, insieme all’Acton Institute ed alla Fondazione Sinderesi, hanno patrocinato anche quest’anno l’iniziativa. La conclusione sarà affidata allo stesso Mons. Sangalli.

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I direttori preferiti da Radio e TV

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

È Enrico Mentana, il direttore più citato dai media nel mese di ottobre con oltre 400 menzioni, seguito da Alessandro Sallusti a quota 266, mentre sul terzo gradino del podio c’è Marco Travaglio che si ferma a 237citazioni. A mettere in evidenza questi dati è il monitoraggio svolto da Mediamonitor.it sulle principali radio e tv nazionali e le maggiori emittenti locali, utilizzando tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da oltre 30 anni nella fornitura di soluzioni per la gestione dei contenuti provenienti dal parlato. Il primato di Mentana, famoso per le maratone elettorali, è dovuto anche alla sua peculiarità: è l’unico direttore a condurre le edizioni di punta del suo telegiornale. In quarta posizione della classifica stilata da Mediamonitor.it dei direttori più citati da tv e radio troviamo Maurizio Belpietro de La Verità che si ferma a 209 menzioni. Al quinto posto troviamo la prima radio: Massimo Giannini, direttore di Radio Capital, con 186 menzioni è il più citato tra i responsabili editoriali di emittenti radiofoniche, anche grazie alla sua trasmissione quotidiana condotta sull’emittente da lui diretta. Al sesto posto si posiziona Fabio Tamburini (186), direttore del Sole 24 Ore, il principale quotidiano economico italiano, mentre settimo è Claudio Cerasa de Il Foglio Quotidiano (106). Al terzultimo posto, con 94 menzioni, c’è Michele Brambilla del Quotidiano Nazionale mentre a chiudere la top ten sono Antonio di Biella di Rai News (87) e Pietro Senaldi (79) di Libero.
Ma come si classificano i direttori dei grandi quotidiani? Bisogna scendere fino all’11 posizione per trovare Maurizio Molinari de La Stampa che si ferma a 68 citazioni seguito a ruota da Marco Tarquinio di Avvenire (65) e Carlo Verdelli de La Repubblica (63). Più defilato Luciano Fontana de il Corriere della Sera che con 49 citazioni guadagna la quattordicesima posizione. Subito alle sue spalle, in quindicesima posizione, una “sorpresa”: Gaetano Pedullà (38), direttore de LaNotiziaGiornale.it, quotidiano online molto vicino al Movimento 5 Stelle.

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Crociere, negli Emirati Arabi +124% di prenotazioni

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

Occhi puntati sul Medio Oriente per i big delle crociere, in particolare sugli Emirati Arabi. L’Osservatorio Ticketcrociere rivela un aumento percentuale di prenotazioni nel 2019 del +124% rispetto al 2018. Si tratta di una destinazione sempre più richiesta, che coniuga storia, cultura, avventura, shopping di lusso, sport, divertimento e mare. E se prima turismo nel Golfo Persico significava Dubai, dopo alcuni anni è arrivata Abu Dhabi e adesso è cresciuto l’interesse per città come Doha, in Qatar, già protagonista della scena sportiva internazionale e adesso anche porto e scalo delle grandi navi.
Grazie all’aumento delle navi posizionate negli Emirati durante autunno e inverno, il porto di Dubai quest’anno fa segnare un +135% di prenotazioni rispetto al 2018, quello di Abu Dhabi un +49% e Doha che diventa anche porto di imbarco è la novità del 2019.
«I numeri delle crociere continuano a crescere e sono tante le destinazioni che quest’anno hanno davanti il segno più – commenta Nicola Lorusso, amministratore di Ticketcrociere – Ci sono Sud e Nord America, Mediterraneo, Caraibi, ma nessuna è cresciuta come gli Emirati».Terra di contrasti e contraddizioni, dove i grattacieli più alti del mondo convivono con deserti attraversati dai beduini, e i centri commerciali ultramoderni sorgono non molto distanti dai villaggi dei pescatori. Negli Emirati Arabi si va dalla ricerca del lusso in una tra le aree più ricche al mondo, che ha nel petrolio la fonte di guadagno principale, all’esplorazione dei siti archeologici, delle dune del deserto o della barriera corallina.Meta più visitata e principale porto di imbarco e tappa delle crociere negli Emirati Arabi Uniti è Dubai, grande e multiculturale, spesso definita la città dei grattacieli. Negli ultimi anni è cresciuta e si è trasformata, ampliando l’offerta turistica. Si può, per esempio, assistere a uno spettacolo al Dubai Opera, vedere il centro della città dall’alto degli 828 metri del Burj Khalifa oppure trascorrere la serata esplorando i suq vicino al canale Creek. La città offre anche divertimento e adrenalina per tutte le fasce di età con attrazioni come l’Img Worlds of Adventure, il parco acquatico a tema e coperto più grande del mondo; Bounce, il parco di trampolini collegati tra loro, l’Acquario di Dubai, Ski Dubai, Legoland, il paracadute su Palm Jumeirah.La capitale degli Emirati Arabi Uniti è Abu Dhabi, anch’essa porto di imbarco delle principali compagnie, che fino a cinquant’anni fa era un piccolo villaggio di pescatori e oggi è una delle città più ricche al mondo e detiene circa l’8% delle risorse petrolifere mondiali. Da un lato moderna, lussuosa e commerciale come Dubai, dall’altro custode di tradizioni millenarie tra moschee e minareti. È circondata dal deserto e da spiagge: c’è la Corniche, tra le acque blu del Golfo arabico e il celebre lungomare; la sabbia bianchissima di Saadiyat Island, dove ogni anno nidificano decine di migliaia di tartarughe; Yas Island dove fare escursioni in canoa tra le mangrovie. Inoltre, da dicembre scorso è aperto Al Hosn, simbolo di Abu Dhabi, il sito culturale più antico della città: complesso architettonico monumentale comprendente il forte Qasr Al Hosn, la Fondazione culturale, il National consultative council e la Casa degli artigiani. Oltre naturalmente al Louvre Abu Dhabi, attrazione da milioni di turisti. Poco distante da Abu Dhabi c’è Sir Bani Yas, tappa di alcuni itinerari crocieristici, isola deserta che ospita migliaia di animali in libertà e magnifici paesaggi desertici. È la sommità emersa di una cupola salina ed è una terra ricca di tesori archeologici, come i resti di uno dei monasteri cristiani più antichi al mondo.Novità di questo autunno è la partenza delle crociere da Doha, capitale del Qatar, famosa soprattutto per gli eventi sportivi. Sarà il Qatar, tra l’altro, a ospitare i prossimi Mondiali di calcio nel 2022 e per l’occasione nella città stanno costruendo anche uno stadio sotterraneo, il Wall Stadium. Doha dista 500 chilometri da Dubai e Abu Dhabi e finora è stata meno conosciuta a livello turistico. Conserva le tradizioni dei tanti suq, tra cui il Gold Suq, dove l’oro viene venduto a peso. Da non perdere nella città, la Moschea del Fanar, esempio di architettura islamica con un particolare minareto a spirale.

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Casi di bambini e adolescenti colpiti da emicrania con aura

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

La scuola è iniziata da pochi mesi ma già insegnanti e genitori registrano casi di bambini e adolescenti colpiti da emicrania con aura. Questa particolare forma della malattia presenta sintomi come disturbi della vista, formicolii, difficoltà motorie e di linguaggio. Colpisce oltre il 5% dei giovanissimi italiani e ne rende difficile la vita quotidiana, in particolare quella scolastica, limita l’apprendimento oltre ad essere responsabile di molte assenze. “Il mal di testa non è solo un problema dell’adulto – afferma il prof. Cristiano Termine, docente di Neuropsichiatria Infantile dell’Università dell’Insubria -. La patologia si manifesta con attacchi dolorosi, spesso bilaterali e più brevi. Nel periodo che va da settembre a giugno i nostri ambulatori e studi si affollano di piccoli pazienti che non riescono più a svolgere le normali mansioni scolastiche a causa del dolore. Spesso siamo costretti ad intervenire in ritardo perché i genitori si rivolgono allo specialista solo quando la patologia non permette più di studiare con serenità. Invitiamo quindi tutti a non sottovalutare il disturbo e a rivolgersi tempestivamente ad un medico in caso di ripetuta comparsa dei sintomi”. Per trovare un rimedio efficace e privo di effetti collaterali è stato condotto uno studio in cinque centri italiani (La Sapienza Sant’Andrea di Roma, Ospedale Gaslini di Genova, Ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, Ospedale Businco di Cagliari e l’Ospedale Universitario di Sassari). E’ stato utilizzato per 16 settimane un prodotto naturale combinando tre diverse sostanze: due piante, la griffonia (o fagiolo africano), il partenio (una pianta molto diffusa in Italia) più magnesio, chiamato Aurastop. “E’ una cura che ha una dimostrata sicurezza e soprattutto non presenta effetti collaterali rilevanti – aggiunge l’esperto -. Il trattamento con il prodotto ha dimostrato di ridurre del 50% il numero di episodi di mal di testa. Il nutraceutico deve essere assunto, per avere un effetto terapeutico, due volte al giorno. In particolare riscontriamo come i genitori siano più propensi e contenti di utilizzare un nutraceutico rispetto ad un farmaco tradizionale il quale va somministrato per molti mesi. Viene quindi considerato come una cura più leggera e meno invasiva. Questo favorisce l’aderenza alla terapia che rappresenta un grande problema quando bisogna trattare il mal di testa. Spesso, infatti, questo disturbo non viene considerato come una vera e propria malattia”. L’emicrania risulta in forte crescita in tutti i Paesi Occidentali e questo fenomeno interessa anche i giovanissimi. “I primi episodi si registrano sempre prima in quanto l’adolescenza è più precoce rispetto al passato – conclude il prof. Termine -. Diagnostichiamo emicrania con aura anche in bambini di 11 o 12 anni. Lo sviluppo precoce sta determinando un aumento dell’incidenza della malattia. Prima della pubertà colpisce in egual misura sia i maschi che le femmine. Dopo la comparsa del menarca le più interessate sono invece le giovanissime. Per questo è importante avere a disposizione diverse opzioni terapeutiche. Prodotti sicuri e di origine alimentare come Aurastop rappresentano quindi un’interessante alternativa. Le sue grandi potenzialità devono essere approfondite con ulteriori studi clinici”.

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“Sogno o chimera: a che punto siamo con la fusione nucleare?”

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

Parma mercoledì 13 e giovedì 14 novembre, alle ore 16.30, nel Plesso Fisico del Campus Scienze e Tecnologie: il primo nell’aula Galilei, il secondo nell’aula Newton.
Organizzati dal Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche ed Informatiche, gli incontri, curati da Raffaella Burioni, docente di Fisica che cura l’attività seminariale del dipartimento, e dal prorettore alla Ricerca Roberto Fornari, avranno come protagonista Franco Cozzani, fisico e funzionario della Commissione Europea. Molti saranno gli spunti di riflessione: la storia della fusione nucleare controllata è stata caratterizzata da una successione di spettacolari annunci, seguiti dalla constatazione di come invece la fusione sia rimasta, ad oggi, qualcosa di sempre relegato al futuro. Perché questo contrasto tra speranze e risultati di laboratorio? Ma è proprio corretto dedurre che la fusione controllata miri a riprodurre sulla terra le reazioni che forniscono energia al sole? E ancora: sarà la fusione nucleare “semplicemente” migliore della fissione? Sono giustificate le ingenti spese per l’esperimento Iter (il mega reattore nucleare che “copierà” il sole), quando le energie rinnovabili sono per molti destinate a far fronte integralmente ai nostri fabbisogni energetici?A queste e ad altre domande si proverà a rispondere durante gli incontri, richiamando temi quali la fusione “termonucleare”, l’ingegneria dei futuri reattori a fusione ed il problema dei materiali. Durante i seminari si avrà anche modo di comprendere meglio il ruolo dell’Unione Europea, il significato geopolitico dell’esperimento Iter e gli aspetti legati all’economia.
Franco Cozzani si è laureato in Fisica (indirizzo di Fisica Teorica) all’Università di Parma nel 1981 ed ha conseguito un Ph. D. all’Università del Texas ad Austin nel 1985. Entrato negli organi della Commissione Europea a Bruxelles nel 1989, ha diretto la partecipazione europea al progetto per una sorgente di neutroni (Ifmif) per la caratterizzazione dei materiali per il reattore a fusione. Ha inoltre diretto gli studi di valutazione economica e societaria della fusione; ha rappresentato l’Unione Europea nel Consiglio del Cern e nei comitati scientifici dell’Ocse; ha diretto il Dipartimento “Strategia” dell’iniziativa Eureka e si è occupato, quale capo unità aggiunto, della ricerca per il carbone e l’acciaio, della gestione delle conoscenze e, attualmente, dei metodi di lavoro innovativi in seno alla Direzione Generale Ricerca ed Innovazione della Commissione Europea. Conta pubblicazioni su diversi argomenti: dal campo della teoria del trasporto collisionale e delle instabilità resistive nei plasmi, all’accettabilità societaria della fusione. Ha scritto e tenuto lezioni in varie sedi sull’evoluzione degli armamenti nucleari e sul ruolo che la bomba atomica ha avuto nella conclusione della Seconda Guerra Mondiale.

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Rivoluzione cosmologica: l’Universo è davvero piatto?

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

Roma. Un team internazionale guidato dalla Sapienza ha scoperto, durante l’analisi dei dati forniti dal satellite Planck, discordanze significative che potrebbero portare a una crisi del modello cosmologico attuale e indurci a cambiare radicalmente le nostre convinzioni sulla struttura e geometria dell’Universo. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista Nature Astronomy. Il modello di Universo oggi più accreditato e che finora ha superato brillantemente un numero considerevole di verifiche sperimentali è quello di un Universo in espansione infinita a partire da un Big Bang primordiale. Una delle predizioni fondamentali del modello è che la sua geometria sia Euclidea, vale a dire un Universo “piatto”. La geometria Euclidea è la geometria che sperimentiamo nella nostra vita di ogni giorno e che abbiamo più o meno tutti studiato sui banchi di scuola. In questa geometria due rette parallele non si incontrano mai e la somma degli angoli interni di un triangolo è esattamente pari a 180 gradi. La Relatività Generale lascia tuttavia aperta la possibilità a geometrie differenti. In Relatività Generale la materia influisce sullo geometria dello spazio che la contiene. In particolare, se consideriamo distanze cosmologiche, pari a miliardi di anni luce, è possibile che la geometria non sia quindi Euclidea. Un modo per misurare tale geometria è attraverso le osservazioni accurate delle anisotropie della radiazione di fondo cosmico. Queste anisotropie, formatesi miliardi di anni fa, hanno attraversato praticamente l’intero Universo. La loro forma può permetterci di capire se l’ipotesi di geometria Euclidea sia verificata o meno. L’esperimento BOOMERANG ed il satellite WMAP hanno prodotto mappe molto precise delle anisotropie della radiazione di fondo cosmico negli anni passati, mostrando una compatibilità elevata con l’ipotesi di piattezza e confermando quindi le predizioni del modello cosmologico standard.Tuttavia una recente elaborazione dei dati ottenuti dal satellite Planck da parte del team internazionale guidato da Alessandro Melchiorri ha significativamente migliorato le misure precedenti, mostrando però un Universo non più piatto ma “chiuso”. In questo caso la geometria Euclidea non è più valida. Come sulla superficie di una sfera, due rette parallele si possono incontrare e la somma degli angoli interni di un triangolo è maggiore di 180 gradi. Ci troveremmo quindi come intrappolati sulla superficie di una sfera ma in tre dimensioni. Percorrendo alla velocità della luce una distanza cosmologica in linea retta potremmo tornare al punto di partenza. Questa nuova determinazione ha ovviamente delle implicazioni enormi dal punto di vista cosmologico, ma l’analisi di Melchiorri non si ferma a questo. Se l’Universo è chiuso entra in crisi anche l’accordo tra le misure di Planck e le recenti survey di galassie quali BOSS. Entrambe le misure fornivano valori compatibili riguardo l’abbondanza di materia ed il valore della costante di Hubble. Tuttavia, se l’Universo è chiuso, questo non é più vero, portando ad una vera e propria crisi del modello cosmologico. In pratica non abbiamo più un modello capace di spiegare l’insieme complessivo delle osservazioni. “I nuovi dati ottenuti da Planck – spiega Alessandro Melchiorri, corresponding author dello studio – mostrano che l’Universo è solo il 4% più curvo di quanto si pensasse. Questa percentuale è però sufficiente a creare una discordanza con le rimanenti osservazioni astrofisiche, mostrando tensioni e differenze”. La scoperta di anomalie ha spesso portato a una rivoluzione nella nostra concezione dell’Universo. Si pensi all’orbita ellittica di Marte che ha portato alla legge di gravitazione di Newton o alla precessione anomala del perielio di Mercurio che ha poi portato alla Relatività Generale. “Ovviamente c’è ancora la possibilità che un effetto sistematico ancora non rivelato sia alla base delle discrepanze osservate – afferma Melchiorri – Esperimenti di anisotropie futuri quali il Simons Observatory chiariranno sicuramente la situazione. La porta per una rivoluzione in cosmologia sembra però ora aperta ed i prossimi esperimenti potrebbero portare risultati ancora più esaltanti”.

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Codici: caos seggiolini antiabbandono

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

È entrato in vigore oggi l’obbligo di montare sulle auto i dispositivi antiabbandono per i seggiolini. Si tratta degli ormai famosi sistemi di allarme, previsti per bambini fino a 4 anni e studiati per evitare di dimenticarseli in auto, come purtroppo accaduto in alcuni casi finiti sulle cronache nazionali per il tragico epilogo. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 23 ottobre, il regolamento è entrato in vigore dopo 15 giorni. Un periodo troppo limitato secondo l’Associazione Codici, che lancia un invito alla tolleranza nei confronti dei consumatori.“Molti cittadini sono stati colti di sorpresa – dichiara il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – fino a pochi giorni fa sui giornali si leggevano notizie contrastanti, c’era chi parlava di un’entrata in vigore del regolamento a marzo 2020. Inoltre non è ancora chiaro come accedere all’incentivo di 30 euro per l’acquisto del dispositivo e nemmeno quali modelli rispettano i requisiti previsti. Non parliamo di dettagli. I prezzi superano i 50 euro e, come purtroppo spesso accade in questi casi, sono anche lievitati per approfittare della situazione. Una spesa non indifferente, anche perché magari alcune famiglie avranno bisogno di due dispositivi, per installarne uno su una seconda auto. Salato è anche il prezzo delle multe, che vanno da 81 a 326 euro, con la decurtazione di 5 punti dalla patente. Alla luce di questa situazione caotica – conclude il Segretario Nazionale di Codici Ivano Giacomelli – chiediamo di sospendere le sanzioni fino a quando non sarà fatta piena chiarezza, informando adeguatamente i consumatori sulla nuova normativa, sui modelli omologati e sulle modalità per accedere all’incentivo”.

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L’Italia rischia una crisi energetica

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

Se non investe rapidamente in impianti moderni, efficienti e a basso impatto ambientale: più elettricità da fonti rinnovabili come vento, sole, acqua, biomasse; più centrali alimentate da metano; nuove connessioni per rafforzare la rete di alta e media tensione; sistemi di accumulo, realizzati soprattutto nel Mezzogiorno.“Per fare questi investimenti è urgente un progetto forte di politica energetica che aiuti la transizione e l’uscita dal carbone”, avverte Alessandro Marangoni, economista di Althesys, intervenuto nell’incontro “Il futuro del sistema elettrico italiano, decarbonizzazione, rinnovabili, reti” a Key Energy, la rassegna della IEG sulle nuove energie in corso a RiminiFiera. “Finora ci salvano le importazioni, ma presto non basteranno più – dice ancora Marangoni. Gli scenari NET, lo strumento Althesys di analisi sui trend del mercato elettrico, indicano una serie di criticità nel medio termine, tra cui la necessità di realizzare al 2026 nuove centrali a gas per 5 GW e accumuli per 3 GW, per limitare deficit, e di ulteriori 8 GW a gas e oltre 4 GW di accumuli al 2030.Accade infatti che, mentre altri Paesi europei non intendono rinunciare a bruciare forsennatamente il carbone, in primo luogo la Polonia e la “virtuosa” Germania, l’Italia ha deciso di chiudere entro 6 anni le sue centrali a carbone, come quelle di Brindisi, di Civitavecchia, quelle in Sardegna e quelle in Alta Italia: a Fusina, nel comune di Venezia e a Monfalcone, in provincia di Gorizia. Per compensare il cosiddetto phase-out occorre mettere mano al rafforzamento delle reti sulla dorsale Sud-Nord e ad un nuovo collegamento triterminale tra Sardegna, Sicilia e Campania. È inoltre necessario sviluppare i necessari sistemi di accumulo strategici per l’equilibrio del sistema, prevedendo 3 GW in più rispetto agli obiettivi della Sen per il Sud e le isole, ma anche nuova generazione FER al 2025 per 9,3 GW di fotovoltaico e 3,6 GW di eolico.“Purtroppo le sole fonti rinnovabili non basteranno a sostituire i grandi impianti a carbone. E nel frattempo – aggiunge Marangoni – le politiche climatiche e ambientali dovrebbero spostare i consumi verso l’elettricità, anche quelli termici e dei trasporti”. L’Italia dovrà dunque rivedere al rialzo il target di cui alla proposta PNIEC 2019 (30%), andando oltre il 55,4% per l’elettrico. Il fotovoltaico dovrebbe quindi superare i 50 GW indicati dal piano, arrivando a produrre più di 74 TWh/anno, mentre l’eolico dovrebbe più che raddoppiare, passando da 10,4 a 18,4 GW.“Appare, dunque, evidente – conclude Marangoni – che è necessario mettere mano a una riforma complessiva del mercato elettrico, andando così oltre le indicazioni del Clean Energy Package la cui revisione del market design pare oggi di non ampio respiro”.

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Concerti per mandolino di Vivaldi

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

Roma mercoledì 13 novembre 2019 alle 18.00 nell’Auditorium “E. Morricone” (Università di Roma “Tor Vergata”, Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1) per la stagione di Roma Sinfonietta presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Ne sono protagonisti l’orchestra Barocca Musica Antiqua Latina, con il direttore e violoncello solista Giordano Antonelli, il violino solista Luca Giardini e il mandolino barocco Emanuele Buzi.Così il direttore Giordano Antonelli presenta questo concerto: “Il cosmopolitismo della città lagunare fluisce nelle opere di Vivaldi in un vocabolario stilistico che dalle forme nord-europee si tinge di colori esotici e levantini. Nato e vissuto vita natural durante nel quartiere diremmo oggi multietnico della Riva degli Schiavoni, nei pressi di San Giovanni in Bragora, in mezzo al viavai di Greci, Dalmati, Valacchi, Turchi, giocoforza ne trae una inventiva immaginifica ai limiti del visionario. Nella infinita varietà delle innumerevoli composizioni e degli organici più stravaganti si può evidenziare l’utilizzo di un contrappunto scarno ma sapientissimo, a favore di melodie rusticane, di giochi ritmici irregolari, di atmosfere rarefatte, di virtuosismi zigani”. Il programma Vivaldi Project-Concertanti – continua Giordano Antonelli – delinea “un percorso alternativo, tra inediti come la Sinfonia RV125 Anh.56, conservata nell’Archivio storico di Berlino, mancante della parte dei bassi (ricostruita ‘filologicamente’ dal nostro ensemble) ed opere in cui possiamo apprezzare lo sguardo verso il linguaggio germanico, o splendide passacaglie di sapore seicentesco con influssi napoletani. Il violino, strumento elettivo del Prete Rosso, cuspide di un magistero tecnico insuperato, in questo programma ‘concerta’ con lo strumentario vivaldiano più onirico, come il mandolino lombardo, il flauto dritto, il fagotto, il colascione, la tiorba”. In programma rarità come il Concerto RV 425 per mandolino, il Concerto da camera RV 96 per flauto, violino, fagotto e basso continuo, i due Concerti Rv 413 e 405 per violoncello, le Sinfonie RV 125 Anh. 156 e 168, ma anche il notissimo Concerto “L’estate” dalle “Quattro stagioni”.Giordano Antonelli ha ricoperto il ruolo di primo violoncello solista presso Il Giardino Armonico, l’Orchestra del Theatre Royale La Monnaie di Bruxellesl’Orchestra Barocca di Sevilla, la Camerata Rousseau di Basilea, la Prague Mozart Orchestra, la Gustav Mahler Jugend Orchester. È fondatore e direttore dell’ensemble barocco Musica Antiqua Latina.Il romano Emanuele Buzi è tra i migliori mandolinisti della sua generazione. Ha iniziato lo studio del mandolino con il nonno Giuseppe Anedda, il primo a riscoprire il repertorio di musica classica per mandolino. Vanta collaborazioni con i più importanti enti lirici quali La Scala di Milano, ed è stato diretto dai maestri Riccardo Muti, Mstislav Rostropovich, Georges Prêtre e Antonio Pappano. All’estero si è esibito in Turchia, Albania, Germania, Francia, Spagna, Portogallo e Giappone.Luca Giardini è uno dei più richiesti violinisti specializzati nella prassi esecutiva barocca ed èha collaborato con i migliori ensemble in quel campo, come Europa Galante, Accademia Bizantina, Giardino Armonico, Ensemble Zefiro, Modo Antiquo, Ensemble Concerto, Il RossignoloMusica Antiqua Latina, la Venexiana, Orchestra of the Age of Enlightenement, Al Ayre Espanol. Musica Antiqua Latina, ensemble barocco su strumenti originali internazionalmente riconosciuto, è stato creato nel 2000 da Giordano Antonelli e promuove la riscoperta e la diffusione del grande repertorio barocco italiano, di cui Roma, dove il gruppo è residente, è stato uno dei centri di massima creatività. Ha ricevuto recensioni entusiastiche da diverse riviste specializzate ed è stato premiato con 5 stelle dal Magazine Amadeus.

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Al via “Sapienza Year”

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

Roma Sapienza conferma la sua vocazione all’internazionalizzazione con l’istituzione per l’anno accademico 2019-2020 del primo “Sapienza Foundation Year, un percorso formativo di preparazione destinato a consolidare le competenze delle aspiranti matricole straniere per consentire il raggiungimento dei requisiti minimi previsti dal sistema universitario italiano. La platea interessata è quella degli studenti dei Paesi in cui si arriva al diploma con meno di 12 anni di studio e che quindi, per iscriversi alle università italiane, necessitano di un anno integrativo durante il quale ripercorreranno i programmi dell’ultimo anno del liceo e impareranno l’italiano.
Ll’edificio Marco Polo è la nuova moderna struttura della Sapienza nel quartiere San Lorenzo che ospita le aule, i laboratori, le biblioteche per le attività di didattica e ricerca delle lingue e culture straniere, sono ufficialmente iniziate le lezioni per i primi venti studenti provenienti da nove Paesi del mondo (Russia, Brasile, Stati Uniti, Kazakistan, Uzbekistan, Hong Kong, Bielorussia, Qatar, Ucraina).“Per il primo anno di attivazione abbiamo raggiunto un ottimo risultato, formando una classe con studenti che provengono da tutte le parti del mondo” – spiega Federico Masini, direttore del Corso e docente di Lingue e letterature della Cina e dell’Asia sud-orientale – “Ciò consentirà di svolgere un attività formativa davvero ricca e stimolante”.Il corso del Foundation Year è costituito da 400 ore di lezioni erogate in lingua inglese che prevedono una parte comune di lingua e cultura italiana (200 ore) e due percorsi dedicati rispettivamente agli Studi umanistici (Storia, Arte e Archeologia) e alle Scienze (Chimica, Fisica, Biologia, Matematica) per un totale di 150 ore ciascuno.I partecipanti riceveranno una preparazione utile anche per il superamento delle prove di ingresso per i corsi universitari di base in Medicina, Architettura, Ingegneria, Design, Lettere, Economia, Scienze.“Come Sapienza stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro lungo e complesso che ha come obiettivo l’internazionalizzazione, per il quale in questi anni abbiamo moltiplicato gli accordi di collaborazione e attivato un numero sempre maggiore di corsi in lingua inglese” spiega il Rettore Eugenio Gaudio” e gli indicatori diffusi nell’ultimo Rapporto di Alma Laurea confermano tra i nostri iscritti la presenza del 5,8 % di cittadini esteri, con un picco per le lauree magistrali del 7,1%, cioè ben al di sopra della media nazionale che è del 3,5”.L’avvio del Foundation Year costituisce una delle numerose attività che la Sapienza promuove per favorire lo scambio culturale e linguistico a tutti i livelli nel percorso scolastico non solo tra gli studenti stranieri ma anche tra quelli italiani. In questa direzione si inserisce il progetto di studio della lingua cinese nelle scuole promosso dall’Istituto Confucio Sapienza che dieci anni fa ha attivato il primo corso di lingua cinese presso il Convitto nazionale di Roma.

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Governo. Acciaierie di Taranto: tra schizofrenia, citrullismi e drammi

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

Gli impianti sono sotto sequestro giudiziario e nel periodo di transizione, fino al raggiungimento degli obiettivi di risanamento ambientale, i dirigenti rischiavano di finire sotto indagine della magistratura. A garanzia, fu approvato il cosiddetto “scudo penale”, prima applicato ai commissari Ilva e, poi, ai dirigenti della società Arcelor-Mittal. Il provvedimento, quindi, non è stato fatto appositamente per la Arcelor-Mittal.Le fasi sono queste:
1. Il governo Pd approva lo “scudo penale”.
2. Il governo Conte 1, M5s-Lega, abolisce lo “scudo penale”.
3. Il governo Conte 1, M5s-Lega, ripristina lo “scudo penale”.
4. Il governo Conte 2, M5s-Pd, abolisce lo “scudo penale”.
Subito dopo l’abolizione dello “scudo penale”, da parte del governo Conte 1, la Arcelor-Mittal, comunica che, senza “scudo penale”, si vedrà costretta ad abbandonare la conduzione delle acciaierie, sicchè, il governo Conte 1 ripristina lo “scudo penale”. Poi arriva il governo Conte 2 e abolisce lo “scudo penale”. La Arcelor-Mittal conferma, quindi, il suo disimpegno.Arrivati a questo punto, con un po’ di difficoltà a capire la schizofrenia (politica, s’intende) possiamo passare alle dichiarazioni del presidente Conte 2, che così si esprime: “Saremo inflessibile nel rispetto degli impegni” e, a motivo di tale dichiarazione, rileva che lo “scudo penale” non c’è nel contratto. Vero è che Conte si è dichiarato “l’avvocato del popolo”, ma occorre rilevare che c’è una sostanziale differenza tra un provvedimento legislativo, che inserisce lo “scudo penale”, e un contratto tra due parti e, comunque, nel contratto c’è scritto che “l’accordo prevede la possibilità di recesso nel caso di un cambiamento di normative rilevanti”, che ci pare proprio il caso. Il tutto finirà in tribunale.Nel frattempo, interviene il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli che dichiara: “avevano già deciso di andarsene”. Già, ma se così è, le è stata data l’occasione, offerta su un piatto d’argento, con l’abolizione dello “scudo penale”.
Trattasi di citrullismo, sempre politico, s’intende.In finale, il Conte 2 auspica un nuovo contratto e un nuovo “scudo penale”. E chi ci crede più, dopo quello che è successo?Sullo sfondo di questa commedia, esplode il dramma di 15 mila posti di lavoro in pericolo e della desertificazione industriale del Sud Italia. Interessa? (Primo Mastrantoni, segretario Aduc)

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Il Medicare-for-All di Warren: specifico ma troppo “socialista”?

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

“Lo sta inventando tutto. È impossibile”. Questa la reazione di Joe Biden mentre commentava in un’intervista alla Pbs (Public Broadcasting Service) il piano di Medicare-for-All di Elizabeth Warren, la quale ha recentemente lanciato il programma in tutti i suoi dettagli. L’ex vicepresidente e altri candidati alla nomination del Partito Democratico avevano aspramente criticato la Warren all’ultimo dibattito. La senatrice del Massachusetts era stata attaccata per mancanza di trasparenza nel suo programma. I dettagli svelati da Warren, però, non hanno messo a tacere le critiche. Infatti, la specificità del programma ha magnificato i dubbi, concentrando l’attenzione sulla senatrice del Massachusetts che in parecchi sondaggi nazionali e statali si è conquistata il titolo di frontrunner per la nomination democratica.Il piano della Warren offrirebbe copertura sanitaria a tutti gli americani, usando un approccio già noto in Canada e parecchi Paesi occidentali, dove il governo ha un ruolo fondamentale nella sanità. L’assicurazione privata, secondo Warren, verrebbe eliminata in un periodo di transizione di 5 anni, sostituendola con un programma nazionale. Verrebbero eliminati i ticket e il piano include anche copertura dentale e sanità mentale che non fanno parte del Medicare attuale per gli over 65. La Warren eliminerebbe le grandi disuguaglianze sanitarie che al momento esistono fra ricchi e poveri che influiscono negativamente sulle cure mediche. Va ricordato che il 40 percento degli americani spesso salta test medici a causa degli alti costi e il 32 percento non prende alcune medicine per le spese eccessive.Uno degli attacchi più severi al concetto di Medicare-for-All ha ovviamente a che fare con i costi. Il piano della Warren prevede una spesa addizionale di 20mila miliardi di dollari in 10 anni, cifra molto vicina a quella citata dall’Urban Institute, un think tank basato a Washington, D. C., con tendenze liberal. La cifra totale appare quasi incomprensibile e forse anche spaventosa. La Warren ci spiega però che i fondi per offrire sanità universale verrebbero in parte da aumenti alle tasse ai benestanti ma anche a un consolidamento delle risorse attuali, da risparmi, e anche da una ristrutturazione dell’assicurazione privata offerta dalle aziende ai loro dipendenti. La Warren non aumenterebbe le tasse alla classe media come farebbe invece Bernie Sanders, il quale ha un programma di sanità simile che prevede un aumento fiscale del 4 percento alle famiglie con reddito superiore ai 29mila dollari annui.
Le tasse verrebbero aumentate del 6 percento ai miliardari e grandi corporation, che significherebbero un totale di 6mila miliardi di dollari. Altri 2mila miliardi verrebbero aggiunti da un rigoroso controllo che l’IRS, il fisco americano, metterebbe in atto poiché la Warren aumenterebbe il numero di agenti, che con Trump sono stati ridotti. Un’altra tassa del 6 percento sulla patrimoniale verrebbe imposta a coloro in possesso di beni valutati a un miliardo di dollari o più mentre coloro con meno di un miliardo e più di cinquanta milioni vedrebbero le loro tasse aumentate del 2 percento. Tasse verrebbero anche imposte alle transazioni finanziarie in borsa. Le corporation che cercherebbero di trasferire i loro profitti all’estero verrebbero severamente controllate. Il piano della Warren include anche tagli alle spese militari.Una tassa verrebbe imposta anche alle aziende che al momento offrono assicurazione ai loro dipendenti per un costo di 9mila miliardi. La cifra dipende da quello che queste aziende pagano al momento per la copertura dei loro dipendenti. Le spese dei governi locali e statali (Medicaid) per la sanità, 6mila miliardi, continuerebbero ma verrebbero integrate al programma nazionale. La Warren otterrebbe anche risparmi mediante la negoziazione con le aziende di farmaceutici e anche con gli ospedali e medici. Si otterrebbero anche risparmi dai servizi burocratici che con le aziende di assicurazione attuali usano il 16 percento della spesa totale per la sanità mentre con il programma di Medicare si spende solo il 4 percento.Gli Stati Uniti spendono 11mila dollari a persona per la copertura sanitaria, il doppio di Paesi industrializzati, secondo una ricerca del Journal of the American Medical Association. Il piano sul Medicare della Warren apporterebbe gli Stati Uniti vicinissimi agli altri Paesi industrializzati e offrirebbe copertura universale anche ai milioni che al momento fanno senza. D’altra parte l’ambiziosità e la specificità del piano offrirà facili bersagli agli attacchi non solo dai candidati centristi come Biden e Pete Buttigieg, i due principali avversari di Warren al momento. Gli attacchi diventerebbero più feroci dalle aziende di assicurazione che perderebbero il loro business e i loro profitti.I centristi del Partito Democratico come Biden e Buttigieg preferiscono un sistema sanitario che faccia progressi senza però eliminare la aziende private di assicurazione. Anche Nancy Pelosi, l’efficace ma prudente speaker della Camera, si è dichiarata poco favorevole al Medicare-for-All. La Warren, però, ha capito che nelle elezioni primarie bisogna cercare di “sedurre” gli elettori del Partito Democratico e lei si sta concentrando su di loro. Il fatto che lei abbia avuto il coraggio di fornire dettagli sul suo piano sanitario vuol dire che non è solamente la prima della classe nei sondaggi ma anche nella trasparenza. Biden e Buttigieg hanno attaccato Warren ma loro non hanno ancora fornito dettagli sui loro piani eccetto per il loro tentativo di non virare troppo a sinistra e spaventare gli elettori. Warren però non sembra avere paura. La sua sfida non è stata lanciata solo agli elettori democratici ma anche a tutti gli americani. Si tratta di una sfida già intrapresa da Sanders della quale lei si è impossessata. Nell’elezione del 2016 il senatore del Vermont perse la nomination a Hillary Clinton, una centrista, la quale poi è stata sconfitta da Trump con l’Electoral College, nonostante il fatto che l’ex first lady abbia vinto 3 milioni di voti in più. Forse questa volta i democratici dovrebbero cambiare rotta e nominare un candidato di “sinistra”? (By Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California)

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Castelli, “Serve contaminazione positiva per aumentare efficienza Stato”

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

Roma – “Con la norma GtoG, introdotta nel Decreto Fiscale, aumentiamo la competitività del Paese e contribuiamo a valorizzare le eccellenze italiane, che spesso coincidono anche con le aziende partecipate di Stato.
Fino ad oggi l’Italia non poteva svolgere attività contrattuale per conto delle imprese che operano nel settore della cooperazione e dell’assistenza tecnico-militare, in un settore quindi strategico, ora autorizziamo il Governo ad intervenire nell’ambito degli accordi GtoG. Ci parifichiamo così ai più importanti Paesi industriali. È un punto di partenza importante, per la prima volta un tema come questo viene affrontato all’interno del Decreto Fiscale.Adesso dobbiamo intervenire sulla programmazione dei fondi europei per il prossimo settennato, per fare in modo che vengano impiegati tutti e bene. Dobbiamo lavorare attraverso una contaminazione positiva, per aumentare l’efficienza dello Stato in tutti i settori e per innovarlo”.Lo ha detto il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, nel corso dell’evento “Tra le sfide dell’Europa e le esigenze della NATO. Quali prospettive per la Difesa Italiana e la sua Industria”, organizzato dalla Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza.

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Emmanuel Macron’s stark warning to Europe

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

In his Elysée Palace office, the French president spoke to The Economist in apocalyptic terms. NATO, the transatlantic alliance, is suffering from “brain-death”, he says; Europe needs to develop a military force of its own. The European Union needs to act not just as a market but as a political bloc, with policies on technology, data and climate change. And it must embrace realpolitik, for example by rebuilding relations with Russia. With protectionism and authoritarianism on the rise, Europe needs to wake up and prepare itself for a tougher, less forgiving world. It is hard to overstate the scale of the change Mr Macron is asking from his fellow Europeans. Is he right? At the very least, he deserves an answer. (from The Economist)

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EU-Turkey: MEPs raised questions about future cooperation regarding refugees

Posted by fidest press agency su domenica, 10 novembre 2019

The situation of Syrian refugees in Turkey and the effects of the budgetary support provided by the EU to the Turkish government were assessed on Wednesday by MEPs.Representatives of the European Commission briefed MEPs of the Civil Liberties, Foreign Affairs and Development committees, particularly on the results of the EU Facility for Refugees in Turkey, but also on the general implementation of the EU-Turkey statement, agreed with Ankara in 2016 to halt the flow of refugees from Turkey into the EU.
Several MEPs referred to the unilateral intervention by Turkish forces in North East Syria and insisted that EU funds should not be used to force Syrian population back into their country. Some also complained that the EU has not made any progress in the last years, while the arrival of refugees to European soil decreased, towards the establishment of a well-functioning common asylum system.Civil Liberties MEPs also discussed the situation on the Greek islands, first with Michalis Chrisochoidis, Greek Minister for Citizens’ Protection, and in a subsequent debate with representatives of the European Commission, the EU Agency for Fundamental Rights, the EU Asylum Support Office and Médecins sans Frontières.Most of the speakers praised the efforts by the Greek authorities and criticised the lack of solidarity of other EU member states, while stressing the horrific conditions in which thousands of asylum-seekers live in the Greek islands. MEPs denounced the overcrowding of the facilities, the lack of basic health care and the absence of protection measures for the most vulnerable, among other aspects.

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