Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 136

Archive for 27 novembre 2019

Il Parlamento elegge la nuova Commissione di Ursula von der Leyen

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

EP-096472A_WT_commissionLa nuova Commissione presentata mercoledì in Plenaria dalla Presidente eletta Ursula von der Leyen è stata approvata con 461 voti favorevoli, 157 contrari, 89 astensioni. Il collegio entrerà in carica il 1° dicembre per cinque anni. La procedura delle audizioni ha stabilito l’idoneità dei candidati. Prima donna alla presidenza della Commissione e maggior numero di commissari donna. Durante il suo discorso, la Presidente eletta della Commissione europea Ursula von der Leyen ha ribadito gli impegni assunti in Aula a luglio e quelli assunti dai commissari designati nel corso delle audizioni.Prima delle elezioni di mezzogiorno, i gruppi politici hanno tenuto delle brevi riunioni per decidere le loro intenzioni di voto, seguite dalle dichiarazioni dei loro leader in Plenaria. La rappresentanza femminile nella Commissione è la più alta di sempre: oltre alla Presidente eletta, l’attuale composizione della Commissione comprende 11 donne e 15 uomini. Risultati delle precedenti votazioni di investitura della Commissione:
22/10/2014 Jean-Claude Juncker 423 voti favorevoli – 209 contrari – 67 astensioni (numero totale dei deputati – 751)
09/02/2010 José Manuel Barroso 488-137-72 (numero totale dei deputati – 736)
18/11/2004 José Manuel Barroso 478-84-98 (numero totale dei deputati – 732)
15/09/1999 Romano Prodi 510-51-28 (numero totale dei deputati – 626)
18/01/1995 Jacques Santer 417-104-59 (numero totale dei deputati – 626)
La nuova Commissione deve essere formalmente nominata dal Consiglio europeo. Il suo mandato quinquennale dovrebbe iniziare il 1° dicembre. Il Presidente eletto von der Leyen presenta la sua squadra e la sua visione al Parlamento prima del voto per l’elezione della Commissione.

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Manovra: lavoro d’intesa con i comuni

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

Sono molto contenta per l’apprezzamento di ANCI rispetto al grande lavoro che stiamo facendo insieme, soprattutto per il potenziamento degli investimenti, con la norma Spagna-Fraccaro che diventa strutturale, l’accorpamento dei tributi minori e sul tema delle semplificazioni.
Siamo a lavoro per migliorare la Manovra sui temi del Fondo di garanzia dei crediti commerciali, sul fondo crediti di dubbia esigibilità e sulla ristrutturazione dei debiti per per i Comuni. Il dialogo con i Comuni proseguirà con altri tavoli nei prossimi giorni. La buona salute dei Comuni è fondamentale per la vita dei cittadini”. Lo ha detto, a margine dell’incontro con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani tenutosi a Palazzo Chigi, il Vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

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Istituto Ixè – Cartabianca RAI 3 – Intenzioni di voto

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

Le intenzioni di voto di questa settimana confermano la battuta d’arresto della Lega (31,5%), cui si accompagna anche un lieve scivolamento della fiducia in Salvini, che, dopo settimane di costante avvicinamento, ora perde nuovamente terreno su Conte.
Prosegue invece la crescita di Fratelli d’Italia, che per la prima volta sfonda quota 10, attestandosi al 10,6%.
Nell’area di governo si segnala il calo del PD (20,4%) e la sostanziale stabilità del Movimento 5 Stelle (16,4%) e di Italia Viva (4,5%).
La recente decisione del Movimento 5 Stelle di correre autonomamente alle prossime regionali dell’Emilia-Romagna e della Calabria è condivisa solo dal 61% del suo elettorato, mentre il 23% si dichiara contrario.

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L’uomo «fa corpo» sempre di più con la tecnologia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

uomo macchinaRoma lunedì 2 dicembre alle ore 18:30 Palazzo Farnese, Piazza Farnese, sede dell’Ambasciata francese nell’ambito dei “Dialoghi del Farnese” e del ciclo di incontri su Leonardo e il progresso MONDO MACCHINA E MONDO VIVENTE, l’Ambasciata di Francia in Italia e l’Institut français Italia hanno invitato a dibatterne quattro esperti relatori dalle diverse professioni: il robotico Antonio Bicchi, l’artista Marco Donnarumma, la psicoanalista Cristina Lindenmeyer e la scrittrice Gaëlle Obiégly.
Nel settore della sanità così come nella vita quotidiana, l’ibridazione uomo-macchina sta accelerando. Protesi, impianti, sensori: l’uomo «fa corpo» sempre di più con la tecnologia e ripara, aumenta, trasforma le sue capacità fisiche e mentali. Il beneficio di queste innovazioni è indiscutibile, eppure non riduce il senso originale d’impotenza e l’illusione di poter in futuro andare oltre i limiti. Su questa base, la cultura del transumanesimo spinge oggi all’estremo l’ideale neo-prometeico su cui si fondano le nostre società, e alimenta le narrazioni – più spesso distopiche che euforiche – della fantascienza. (foto: uomo macchina copyright Institut français)

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Brasilia: i progressi dei BRICS

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

Al recente summit dei BRICS, a Brasilia, rispetto alle crescenti preoccupazioni sullo stato dell’economia e della finanza globale i presidenti dei paesi membri hanno mostrato al mondo quello che loro stanno facendo a sostegno della crescita e dello sviluppo dei settori portanti dell’economia reale. Dal 2010 a oggi la loro quota del pil mondiale è cresciuta dal 30 al 36%.. Ecco perché la New Development Bank dei BRICS è stata al centro del summit. Fondata nel 2014 con lo scopo primario di finanziare lo sviluppo delle infrastrutture, la NDB attualmente può contare su un capitale di base di 50 miliardi di dollari da rendere totalmente disponibile entro il 2027. Dieci sono già stati versati. Alla fine di quest’anno saranno già stati finanziati una cinquantina di progetti per un totale di 15 miliardi di dollari.
La banca è molto attiva. In Brasile ha finanziato la costruzione di hub logistici per migliorare la connettività fisica con le aree più remote. Anche durante il summit è stato firmato il finanziamento per il “North Region Transportation Infrastructure Improvement Project” per migliorare la capacità di trasporto di materie prime dalle miniere verso i porti. Invece, in Russia, oltre alle infrastrutture, vengono finanziati progetti per migliorare l’accessibilità ai centri storici e culturali del paese. In India gli investimenti riguardano la gestione delle acque e i collegamenti tra le zone rurali e i mercati. La Cina utilizza i finanziamenti della banca per il miglioramento dell’ambiente, mentre il Sud Africa si concentra su progetti per l’energia e l’acqua.
La dirigenza della NDB ha confermato ai presidenti dei paesi BRICS e all’audience mondiale il suo impegno centrale di concedere crediti in monete locali, tanto che il 40% del suo portfolio in Sud Africa è in rand. Sta crescendo notevolmente anche la domanda di prestiti in yuan per i progetti cinesi. Anche l’espansione organizzativa della banca continua. Dopo le sedi di Johannesburg, Shanghai e San Paolo, l’anno prossimo saranno aperte quelle di Mosca e New Delhi. Non solo, ma intende anche ammettere altri soci dei paesi emergenti per arrivare a un capitale di base di ben 90 miliardi di dollari entro il 2027. L’impostante istituto creditizio ha intenzione anche di sviluppare innovativi strumenti finanziari, non speculativi, garantiti dal capitale e dagli investimenti. Inoltre, con l’appoggio della banca centrale cinese, la NDB ha già raccolto 6 miliardi di yuan attraverso l’emissione di obbligazioni sul mercato di Shanghai. A Brasilia si sono, quindi, discussi anche i progressi raggiunti dal BRICS Local Currency Bond Fund per lo sviluppo dei mercati obbligazionari locali. Sono tutte operazioni miranti a sottrarsi progressivamente al controllo dominante del sistema del dollaro. Si ricordi che, con l’istituzione della NDB, fu creato anche il Contingent Reserve Arrangement (CRA) con il compito di proteggere le economie e le finanze dei BRICS in caso di instabilità dei mercati e delle monete. Nel meeting è stato evidenziato anche lo stato di allerta del citato CRA, che ha appena tenuto con successo un secondo test di preparazione per fronteggiare eventuali crisi economiche esterne. Nella dichiarazione finale di Brasilia è stato riaffermato l’impegno per superare le crescenti minacce al multilateralismo, ponendo l’accento sul ruolo centrale delle Nazioni Unite negli affari internazionali. Si è affermata anche la necessità di riformare le organizzazioni internazionali quali l’Onu, il Fmi e l’Organizzazione Mondiale del Commercio per dare più spazio ai paesi emergenti e a quelli in via di sviluppo nell’ottica di un ordine internazionale multipolare più equo e solidale. L’OMC, il WTO, in particolare, è chiamato a svolgere un ruolo indipendente e più sollecito rispetto ai tanti conflitti sui commerci.Non potevano, ovviamente, mancare le grandi preoccupazioni per le continue tensioni commerciali “che hanno un effetto negativo sulla fiducia, sul commercio, sugli investimenti e sulla crescita”a livello globale. Lo stesso presidente brasiliano Bolsonaro ha dovuto condividere la politica indipendente dei BRICS riaprendo “a suon di contratti” i rapporti con la Cina, dopo la sua iniziale e frettolosa vicinanza alle politiche di Trump sui dazi e sulle altre questioni internazionali. Gli altri impegni presi interessano vasti campi, dalla protezione dell’ambiente alla biodiversità, dalla difesa del suolo alla lotta contro l’avanzamento dei deserti e allo sviluppo spaziale pacifico.Infine, però, per l’ennesima volta i BRICS hanno lamentato che sia passato un altro anno senza la ridefinizione delle quote del Fmi. La cosa va avanti dal 2010! Che gli Usa e il sistema del dollaro temano di perdere il loro attuale potere economico e monetario è forse comprensibile. Che l’Ue e i paesi europei stiano al gioco di Washington lo è meno. Sicuramente è autolesionista. (Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista)

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Gli infermieri sono pronti ad assistere gli anziani

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

“A casa loro e accanto a loro. È uno dei nostri primi target sul territorio e l’infermiere di famiglia che sta nascendo in tutte le regioni con il nuovo Patto per la salute e le proposte di legge di maggioranza presenti in Parlamento ne è la prova e la soluzione ai loro bisogni di salute”.Barbara Mangiacavalli, presidente ella Federazione nazionale degli oltre 450mila infermieri – la Federazione più grande d’Italia – ordini delle professioni infermieristiche, interviene così a Rimini alla cerimonia di apertura del congresso nazionale Senior Italia FederAnziani, la federazione delle associazioni della terza età fondata nel 2006 con lo scopo di tutelare i diritti e migliorare la qualità della vita delle persone Senior. Senior Italia FederAnziani riunisce numerose associazioni per un totale di 3.700 Centri Sociali per Anziani (CSA) su tutto il territorio nazionale ed oltre 3,8 milioni di persone aderenti.“L’anziano sano – spiega Mangiacavalli – deve cercare quanto più possibile di mantenere il benessere, ma spesso è soggetto a patologie croniche e, speriamo il meno possibile, a non autosufficienza che ne limitano la qualità della vita. C’è bisogno di assistenza quindi. Nel 2028, tra la popolazione della classe di età 45-74 anni, gli ipertesi saranno 7 milioni, quelli affetti da artrosi/artrite 6 milioni, i malati di osteoporosi 2,6 milioni, i malati di diabete circa 2 milioni e i malati di cuore più di 1 milione. Inoltre, tra gli italiani ultra 75enni 4 milioni saranno affetti da ipertensione o artrosi/artrite, 2,5 milioni da osteoporosi, 1,5 milioni da diabete e 1,3 milioni da patologie cardiache”.Secondo gli ultimi dati Eurostat l’Italia è già al primo posto nel 2018 in Europa per percentuale di over 65: 35,2% (circa 21 milioni), contro una media Ue del 30,5 per cento. La buona notizia è che nel 2050 l’Italia non è più prima e a batterla è il Portogallo con il 65,8% di ultrasessantacinquenni, ma la cattiva notizia è che il nostro paese è al secondo posto con ben il 64,7 per cento. E le cose peggiorano dopo altri 50 anni, nel 2100, quando la Croazia è al top col 71,7%, l’Italia raggiunge il 66,7%: oltre due terzi della popolazione è over 65.E ancora. In un anno sono stati trattati secondo le rilevazioni del ministero della Salute poco meno di un milione di casi di assistenza domiciliare integrata – nell’80% dei casi da infermieri -, di cui nell’82,3% dei casi si è trattato di anziani. Ma gli over 65 nel nostro paese superano ormai i 13,6 milioni e la maggior parte ha bisogni di salute.
Secondo gli ultimi dati Istat Gli indici ISTAT solo l’1,2% di anziani (over 65) in Italia ha usufruito dell’assistenza domiciliare integrata nel 2015: -0,6% rispetto a dieci anni prima, nel 2005, quando erano l’1,9 per cento. A livello provinciale poi la percentuale maggiore di anziani assistiti in ADI nel 2015 è stata a Bolzano (4,9%), seguita da Aosta (4,7%), Belluno (3,8%) e quindi una provincia del Sud, Ogliastra in Sardegna con 3,6 per cento. Quella minore a Pisa (0,1%) e a Perugia e Pistoia (entrambi 0,2%). E comunque sono sotto l’1% 53 Province e la media nazionale si ferma all’1,2 per cento. Per,3%) mentre l’aumento più consistente è ad Aosta (+2.3%).L’infermiere geriatrico oggi, quindi, è il risultato di un processo clinico – assistenziale e sociale importante e in questo senso deve essere sviluppata e codificata la specializzazione, così come dovrebbe esserlo per chiunque operi in sanità accanto al malato, a questo nuovo malato che invecchia sempre di più.
“Anche per questo – conclude – la priorità per il futuro è per quasi l’80% degli italiani l’istituzione della figura dell’infermiere sul territorio, analoga a quella del medico di medicina generale: l’infermiere di famiglia. Una figura molto apprezzata da tutti e su cui sono presenti due recenti proposte di legge in Parlamento, che rende ottimale l’assistenza in un settore chiave per ridurre l’utilizzo improprio dell’ospedale. Questi professionisti, oltre a dare assistenza ai pazienti, possono facilitare il percorso tra le strutture ospedaliere, le strutture territoriali e, sul territorio, tra i medici di famiglia e gli altri attori dell’assistenza e coordinare le attività assistenziali a livello territoriale e domiciliare. Tra gli obiettivi c’è la riduzione delle ospedalizzazioni evitabili e il ricorso improprio al pronto soccorso a favore dei pazienti. Anziani in testa ovviamente”.

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Il Black Friday diventa solidale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

Venerdì 29 Novembre, per ogni acquisto effettuato nella sezione imperdibili, il sito eCommerce donerà 1€ a favore di Make-A-Wish Italia Onlus. Il venerdì nero di eBay.it si veste dei colori della solidarietà con lo scopo di provare ad esaudire un numero più alto possibile di sogni di bambini in difficoltà. L’eCommerce presenta una nuova iniziativa di beneficenza #eBayDonaPerTe: durante la giornata del Black Friday, per ogni oggetto acquistato all’interno della pagina Imperdibili, eBay donerà 1€ a favore di Make-A-Wish Italia Onlus, un’organizzazione non profit che realizza i desideri di bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 17 anni, affetti da gravi patologie per portar loro gioia, forza e speranza.Le persone che vorranno supportare l’iniziativa, grazie alla collaborazione tra eBay e The Walt Disney Company Italia, avranno anche a disposizione una selezione di prodotti Disney e Star Wars presenti all’interno della pagina dedicata al Black Friday su eBay.it. La partnership nata ad inizio anno si rinnova così con un video che anticipa l’arrivo del Black Friday e poi con un secondo video nel mese di dicembre, in occasione dell’uscita di “Star Wars: L’ascesa di Skywalker”, ultimo film della popolarissima saga stellare.eBay ha voluto cogliere l’opportunità del Black Friday per dare un valore aggiunto alla scelta d’acquisto dei consumatori, durante uno dei momenti diventati fra i “più caldi” in termini di shopping. Lo confermano i dati interni di eBay che durante l’ultimo quadriennio (2014 – 2018) hanno visto aumentare gli acquisti proprio in queste 24 ore del 60%. Un appuntamento entrato a far parte della vita degli italiani, basti pensare che tra il Black Friday e il Cyber Monday passati ben il 64% degli intervistati* ha dichiarato di aver già fatto acquisti, un atteggiamento che coinvolge anche i consumatori più maturi. Sono infatti 1 su 2 coloro che, fra i 55 e i 64 anni, hanno comprato in occasione delle promozioni*.E anche per il 2019 il trend non sembra cambiare: il 56% degli italiani conferma la sua intenzione di effettuare acquisti durante queste giornate speciali. Si stima quindi il coinvolgimento di oltre 20,5 milioni di italiani pronti a spendere oltre 2 miliardi e 380 milioni di euro, per una media di 116€ a persona. Quali sono le categorie più gettonate per gli acquisti del Black Friday? Dall’indagine emerge come sia elettronica, indicata dal 62% dei rispondenti, seguita da abbigliamento, scarpe e accessori (43%), articoli per casa e giardino (14%) e Fai Da Te (12%).

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I consigli per gli acquisti on line

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

Il Black Friday è ormai un fenomeno in ascesa esponenziale anche in Italia, come attestato dalla stessa Istat, secondo la quale, stando a quanto riportato nel comunicato dello scorso anno relativo al commercio al dettaglio di novembre 2018, la voce Elettrodomestici, radio, tv registrò un boom delle vendite dell’11,7% rispetto a novembre 2017 ed il commercio elettronico registrò un rialzo del 22,4%, sempre su base annua.”Se si mantiene il trend degli ultimi anni, le vendite on line saliranno del 25,8% rispetto al novembre 2018, quando già si era registrato un incremento quasi da primato. Un balzo che si collocherebbe al terzo posto delle crescite tendenziali più alte mai state registrate dall’Istat, ossia dal 2016, considerato che le serie storiche cominciano nel gennaio 2015″ afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Al primo posto resta il mese di luglio 2017, +28% e al secondo posto settembre 2019, con un +26,3%. Anche per questo, per evitare fregature, è bene ricordare le regole per gli acquisti on line” conclude Dona.Di seguito i dieci consigli per lo shopping online in sicurezza:
1) Acquistate solo su siti protetti da sistemi di sicurezza internazionali come SSL e SET: sono riconoscibili dal simbolo di un lucchetto chiuso nella barra di indirizzo;
2) Confrontate le varie offerte prima di procedere all’acquisto, cercando anche online maggiori dettagli sulla reputazione del venditore;
3) Non fatevi prendere dalla fretta o dall’ansia; molti siti giocano su una comunicazione emotiva (timer che scadono, avvisi che indicano che l’articolo è in esaurimento, etc.) ma è il caso di ignorarla;
4) Diffidate dalle offerte estremamente vantaggiose (potrebbero essere siti che “giocano” con l’Iva o che mettono in vendita merce di incerta provenienza);
5) Non fatevi attrarre dallo sconto, ma chiedetevi sempre se state acquistando quello di cui realmente avete bisogno;
6) Controllate il prezzo finale comprensivo di spese di spedizione e altri costi aggiuntivi;
7) Controllate la data di consegna per scongiurare il rischio che il vostro acquisto non arrivi per tempo, se si tratta di un regalo o venga consegnato in un periodo in cui siete in vacanza;
8) Stampate sempre una copia dell’ordine e della pagina contenente l’offerta per conservarla in vista di future contestazioni;
9) Scegliete pagamenti con carta di credito prepagate o paypal (meglio evitare il bonifico) e non comunicate mai i riferimenti o altri dati personali via email (a riguardo leggi anche “Pagamenti on-line, quale scegliere?“)
10) Ricordate che comprando on-line vale il diritto di recesso (da esercitare qualora abbiate cambiato idea comunicandolo entro 14 giorni dalla data di consegna del prodotto). (by Mauro Antonelli)

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I problemi macroeconomici e strutturali penalizzano le banche

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

A cura di Francis Ellison, Gestore di portafoglio clienti di Columbia Threadneedle Investments. È lecito affermare che il settore bancario sia stato il flagello del mercato azionario europeo. Se a fine 2007 rappresentava il 17,6% del mercato (come misurato dall’MSCI Europe Index), ad agosto 2019 tale percentuale era scesa all’8,5% a causa di performance deludenti rispetto al resto del mercato (e praticamente a qualsiasi altro settore). Ciò nonostante, le banche rappresentavano ancora una parte significativa dell’indice, ed è proprio questo fattore strutturale che spiega in gran parte perché le azioni europee sembrano costantemente sottoperformare il mercato statunitense. Mentre l’Europa è stata tradizionalmente dominata dalle banche, gli Stati Uniti sono stati trainati dai colossi tecnologici della California. Ciò è dovuto a ragioni in parte macroeconomiche e in parte strutturali. In termini macroeconomici, una politica monetaria persistentemente accomodante ha avuto ricadute negative sul settore. I margini d’interesse netti delle banche risultano raramente entusiasmanti in contesti di tassi d’interesse contenuti, e ancora meno quando i tassi sono negativi. I tassi d’interesse negativi rappresentano addirittura un rischio esistenziale per determinate parti del settore bancario: perché affidare i propri risparmi a una banca quando quest’ultima vi fa pagare per tale privilegio? Mettete i soldi sotto il materasso e risparmierete questi costi. Ma vi sono altre minacce esistenziali che pesano sul settore bancario tradizionale. Negli ultimi due decenni le banche hanno investito miliardi nella tecnologia. Sono finiti i tempi in cui i bonifici personali venivano effettuati tramite un sistema di assegni via posta e richiedevano quasi una settimana prima di poter essere incassati. Oggi la maggior parte dei consumatori utilizza servizi online tramite app per dispositivi mobili e i bonifici istantanei costituiscono la norma. Tuttavia, questo investimento nella tecnologia rende le enormi reti di filiali e i costi del personale annessi sempre più discutibili. Se effettuo tutte le mie operazioni bancarie online, perché dovrei sovvenzionare implicitamente la rete di filiali di cui si serviva la generazione dei miei genitori? E se non nutro alcun interesse verso tale rete e il suo marchio storico, perché non passare a un provider dinamico che opera esclusivamente online e che è in grado di soddisfare le mie esigenze imprevedibili e in continua evoluzione? Le banche tradizionali possono offrire molto di tutto ciò, ma molte di esse si ritrovano con basi di costi ereditate dal passato, che forniscono servizi onerosi e raramente utilizzati. Tale analisi potrebbe essere difficile da digerire per alcuni, ma c’è dell’altro. La verità è che ci sono troppe banche in Europa, e l’euro non ha fatto altro che esacerbare le pressioni competitive, oltreché imporre tassi d’interesse bassi in tutto il continente. Il cliente di una banca a Parigi o a Francoforte non si sente più tenuto da ragioni culturali, normative o valutarie a scegliere un operatore locale. L’euro ha abbattuto i confini nazionali e ha creato un mercato unico. Le banche francesi non sono più esclusivamente in concorrenza l’una con l’altra, ma devono fare i conti anche con istituti tedeschi, italiani e spagnoli che cercano di accaparrarsi la loro clientela. L’aumento della concorrenza è accompagnato da un aumento della regolamentazione, ed errori in aree quali il riciclaggio di denaro e la violazione di sanzioni hanno esposto le banche a indagini, ammende e persino pene detentive per i dipendenti più sfortunati. La cattiva stampa pesa sugli azionisti che sono sempre più consapevoli delle loro responsabilità in fatto di governance. Si delinea pertanto un quadro cupo, e non c’è da stupirsi se il settore ha registrato performance così deludenti nell’ultimo decennio, peggiori anche rispetto alla controparte statunitense. Oltreoceano, i severi provvedimenti intrapresi per affrontare i problemi sorti in seguito al crollo di Lehman Brothers e alla crisi finanziaria globale hanno infatti dato i loro frutti. Gli Stati Uniti contano un minor numero di banche più efficienti con migliori livelli di capitale e portafogli prestiti più sani. Ma in qualità di investitori ci viene sempre chiesto di considerare il futuro, non il passato. Cosa riserva il futuro alle banche? Sulla base del rapporto price/tangible book value (prezzo/valore contabile tangibile), le valutazioni stanno precipitando ai livelli del 2009 e del 2012, e in alcuni casi quotano a metà di tali valori o ancora più in basso. Uno sconto è indubbiamente appropriato per le società caratterizzate da una redditività del capitale proprio ampiamente inferiore al costo del capitale, ma la situazione ci è forse sfuggita di mano? Concentriamoci su cosa potrebbe cambiare. In primo luogo, un consolidamento (ossia una riduzione del numero di banche) è indispensabile e fornirebbe un importante sostegno alle quotazioni azionarie del settore. L’Irlanda ha conosciuto questa situazione molto presto: la crisi finanziaria aveva colpito così duramente le banche del paese e il suo impatto sull’economia nel suo complesso era stato così doloroso che sono state prese misure drastiche. Le banche locali sono state nazionalizzate (integralmente o in parte) e i concorrenti esteri si sono ritirati. Ci si è liberati dei crediti inesigibili attraverso svalutazioni e l’isolamento in una “bad bank”. I prezzi degli attivi hanno registrato una correzione e il debito è diminuito. L’Irlanda è quindi un esempio di un modello di successo, ma rappresenta solo una piccola parte dell’Europa, soprattutto in termini di mercati azionari, ed attualmente è minacciata dal rischio Brexit. Anche la Spagna è intervenuta, anche se più tardi e in modo meno aggressivo: il settore delle casse di risparmio è stato consolidato tramite fusioni e ricapitalizzazioni. La Spagna conta ora un numero minore di banche attive, anche se i grandi istituti operano a livello globale e hanno una marcata esposizione all’America Latina, che non necessariamente potrebbe piacere a tutti. In Germania sono necessari ulteriori interventi (il che risulterà difficile data la predominanza di società mutue e non quotate) come del resto anche altrove, e il consolidamento transfrontaliero, seppur impegnativo sul piano politico, contribuirebbe a ridurre la sovraccapacità e le carenze di capitali. Qualsiasi segnale in questo senso sarebbe ben accolto dal mercato. Ma se il problema è in parte macroeconomico, ci saranno soluzioni anche su questo piano? Qualsiasi incremento dei tassi d’interesse, dell’inflazione e della crescita migliorerebbe la redditività, anche se l’esposizione del bilancio di alcuni istituti alle obbligazioni comporta un certo rischio di erosione del capitale in un contesto di tassi in aumento. Dati i livelli depressi di redditività, non è necessario che tale rialzo sia elevato. È possibile che siamo semplicemente arrivati a un punto di minimo e che questo settore, così poco apprezzato e così trascurato dagli investitori professionali, debba ancora avere il suo momento di gloria. Ma gli eventuali acquirenti potrebbero anche essere motivati da questioni tattiche piuttosto che strategiche, in quanto non ci sono segnali di cambiamenti sufficienti per identificare i modelli di business veramente solidi e sostenibili caratterizzati da una crescita o da un pricing power reale e duraturo; per questo sono necessari ulteriori interventi.

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L’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” forma i nuovi Data Scientist

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

Il prossimo 3 febbraio 2020 partirà all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” a Roma, in collaborazione con SAS, la settima edizione del Master di II livello in Customer Experience & Social Media Analytics. E’ il primo master in Italia che ha l’obiettivo di formare Data Scientist, scienziati dei dati capaci di trasformare in conoscenza i Big Data, ed esperti altamente qualificati che, nell’ambito del settore Sales & Marketing di organizzazioni pubbliche e private, siano in grado di pianificare, implementare e monitorare strategie e piani di marketing.Molte le aziende che promuovono questo Master, fornendo ai candidati più meritevoli borse di studio a copertura parziale dei costi di iscrizione, oltre all’opportunità di accedere alle borse INPS per figli di dipendenti pubblici e alle borse istituite dalle Regioni.
Il 2 dicembre avrà luogo l’Open Day presso l’Università degli studi di Roma “Tor Vergata” nell’Aula TL della Facoltà di Economia. Interverrà il prof Enrico Giovannini, sul tema “La Data Revolution per lo sviluppo sostenibile: opportunità e rischi per le imprese e la società”.Sempre nei primi giorni di Dicembre verrà pubblicato il Bando sul sito del Master che darà il via alle procedure di ammissione.La didattica full time del Master alterna momenti di lezione frontale, esercitazioni pratiche e testimonianze aziendali. L’approccio pratico consente agli studenti di provare in laboratorio le conoscenze teoriche acquisite anche grazie alla presenza di esperti di SAS e delle aziende partner che trasferiranno agli studenti le loro competenze maturate presso i clienti. I corsi sono contenuti in quattro macro moduli:Generale, dove si acquisiscono le conoscenze di Digital Marketing e Management, Programmazione in Python, Programmazione SAS, Advanced Statistical Reasoning; Analytics, con i corsi di Data Mining & Web Mining, Big Data Exploration & Visualization, Machine Learning & Deep Learning;
Social Media Analytics, dove si approfondiranno le tematiche dei Social Media & Textual Analysis, Sentiment Analysis e la Social Network;
Customer Experience, dove si vedranno le tecniche legate all’ottimizzazione delle Campagne di Marketing (Marketing Automation) e al Real Time Decision Management.

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Osservatorio sul mondo dell’industria

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

E’ la fotografia scattata dall’Osservatorio sui bilanci delle SRL – Settore Industria pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. Industria: rallenta la crescita delle SRL dopo l’ascesa degli anni scorsi. Nel 2018 sono aumentati gli addetti (+2,4%), il fatturato (+4,7%) e il valore della produzione (+4,9%) ma in netta decelerazione al confronto del 2017 che segnava un incremento del +3,6% per gli addetti, +5,8% nel fatturato e +6,3% nel valore della produzione. Una frenata ancora più significativa se guardiamo al valore aggiunto che dal+6,4% del 2017 è lievitato solo del +3,7% l’anno scorso. Questo il quadro emerso dall’Osservatorio sui bilanci delle SRL – Settore Industria pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. L’analisi, sulla base della banca dati Aida –Bureau Van Dick ha riguardato i bilanci 2018 di 88.000 srl appartenenti al settore industria, pari al 21% del totale di srl attive, con un numero di addetti equivalente al 31% del globale. La performance migliore in termini di fatturato si è avuta nel comparto della fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (+16,8%); un settore questo che rappresenta solo lo 0,2% delle Srl, lo 0,3% degli addetti e il 2,3% dei ricavi. Tra i comparti più significativi, invece, spicca quello della fabbricazione dei prodotti in metallo (+7%) seguito dalle industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (+5,4%), mentre un po’ a distanza troviamo il comparto della fabbricazione di macchinari ed apparecchiature (+3,8%). Tra gli altri, si segnala la crescita del comparto fabbricazione di computer e prodotti elettronici (+7,1%), seguito dal comparto della fabbricazione di articoli in pelli e simili (+6,3%), dal comparto della metallurgia (+6,1%), dal comparto della carta e di prodotti di carta (+5,6%) e dal comparto della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (+5,3%). Nessuno registra un calo dei ricavi, solo due comparti registrano un incremento inferiore all’1% e sono il comparto della fabbricazione di prodotti farmaceutici e il comparto della fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (+0,8%).A livello geografico, il risultato migliore è quello del Nord –Est dove si rileva un aumento del fatturato del +6,8% e del valore aggiunto pari a +7,7%. Piccolo non è bello. Le microimprese (fatturato fino a 350.000 euro) sono in sofferenza con valori decisamente negativi (-9,3% di addetti e -3,6% di fatturato) al confronto delle SRL con fatturato superiore ai 10 milioni che presentano un incremento sia del fatturato (+6,7% ) che dei lavoratori (+5,2).

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Si è riunito il Comitato Nazionale del Sindacato Aeronautica Militare – SIAM

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

A sei mesi esatti dalla costituzione del SIAM, si è riunito a Roma il Comitato Nazionale. Il Segretario Generale che ha presieduto l’assemblea, ha fatto il punto della situazione evidenziando i significativi progressi in tema di iscritti e di radicamento sul territorio, grazie alla costituzione di numerosi comitati territoriali, presto seguiti da altri. Inoltre ha delineato le linee operative per la futura campagna elettorale e le regole che dovranno disciplinare il primo Congresso che avrà luogo nella prima metà di Maggio 2020.Il dibattito che si è sviluppato, nel corso di una riunione partecipata, ha indicato le tappe di avvicinamento al Congresso nazionale, con lo svolgimento delle assemblee congressuali locali entro la prima metà di marzo e definito il relativo regolamento. Per quanto riguarda la campagna tesseramenti che sarà aperta già dal prossimo mese di dicembre, si è voluto premiare la fiducia degli iscritti della prima ora, garantendo il rinnovo ai tesserati del 2019, sempre a 10 euro. Mentre i nuovi tesserati potranno comunque aderire versando una quota di poco superiore e pari a 15 euro. Infine è stata approvata la linea di presenza concreta nei vari reparti, dando ulteriore impulso alla costituzione di nuovi Comitati Locali, in un’ottica di vicinanza al personale laddove è più necessaria, ossia sul luogo di lavoro.Gli interventi dei vari soci hanno, inoltre, testimoniato come siano in corso alcune azioni da parte di soggetti dell’Amministrazione, i quali avvicinando gli iscritti del SIAM, mettono in atto comportamenti minacciosi e di disinformazione, nell’intento di dissuadere il personale a partecipare alle iniziative del nostro sindacato.
Questa azione è stata ritenuta unanimemente grave e chiaramente riconducibile ad una attività antisindacale illegittima, per la quale è stato dato mandato al Segretario Generale di adottare tutte le azioni necessarie per pretendere l’immediata interruzione di tali comportamenti, disinnescarne la portata e rassicurare tutto il personale sulla legittimità dell’operato del SIAM, nella piena aderenza a quanto stabilito dalla sentenza 120 del 2018 della Corte Costituzionale.

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Forme uniche della continuità nello spazio

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

La notizia che nei giorni scorsi, presso la casa d’aste Christie’s di New York, è stato venduta l’opera bronzea di Umberto Boccioni (1882-1916) Forme uniche della continuità nello spazio per 16 milioni 165mila dollari (diritti compresi), pari a 14 milioni e 636.903 euro, dà, di riflesso, enorme lustro alla Galleria nazionale di Cosenza. Nelle sale espositive di Palazzo Arnone, infatti, i visitatori possono ammirare gratuitamente una versione “gemella” della preziosa opera del grande scultore reggino donata alla Galleria nazionale di Cosenza dal mecenate Roberto Bilotti. L’opera è uno dei bronzi numerati, realizzati tra il 1971 e 1972 su commissione del direttore della galleria d’arte “La Medusa” di Roma, Claudio Bruni Sakraischik. Forme uniche della continuità nello spazio è stata modellata su un calco del 1951 di proprietà del conte Paolo Marinotti, il quale, nel frattempo, aveva ottenuto l’originale dalla vedova di Filippo Tommaso Marinetti, ritenuto il fondatore del movimento futurista. La celebre scultura è stata concepita da Boccioni nel 1913 ed è oggi raffigurata anche sul retro dei venti centesimi di euro, proprio quale icona del Futurismo che più di tutte ha influenzato l’arte e la cultura del XX secolo. Il manufatto originale è in gesso e non è stato mai riprodotto nella versione in bronzo nel corso della vita dell’autore. Quella presente nella Galleria nazionale di Cosenza, dunque, rappresenta un’autentica rarità che aspetta solo di essere goduta, insieme ai tanti altri tesori artistici e storici esposti negli spazi di Palazzo Arnone. La Galleria Nazionale di Cosenza, il cui referente è lo storico dell’arte Faustino Nigrelli, è afferente al Polo museale della Calabria, guidato dalla dottoressa Antonella Cucciniello.

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Cuore e ossa: un legame a doppio filo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

In Italia il 14,7% degli over 60 presenta un rischio alto o molto alto di mortalità causata da un evento cardiovascolare, rispetto al 10,3% della media europea. La percentuale sale al 77,2%, se consideriamo un rischio moderato (contro il 74,4% dell’Europa).Per quanto riguarda, invece, le fratture osteoporotiche maggiori, il 20,5% degli Italiani con più di 60 anni manifesta un alto rischio, in relazione alla media europea del 22,5%.Le percentuali, poi, tendono a salire, se puntiamo i riflettori sull’alto rischio di mortalità cardiovascolare negli uomini over 65, che nel nostro Paese arriva al 42,9% (contro il 35% della media europea), e su quello delle fratture osteoporotiche maggiori, che si riscontra nel 22,7% delle donne italiane ultrasessantacinquenni, rispetto al 34,7% dell’Europa.Questi, in estrema sintesi, i risultati dello screening eseguito lo scorso anno in 5 città europee (Barcellona, Bruxelles, Monaco, Nizza, Zurigo e Rimini) nell’ambito della campagna #ProtectUrLife, sviluppata per sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari e dell’osteoporosi, molto diffuse ma, ancora oggi, sotto-diagnosticate e sotto-trattate.
La Campagna #ProtectUrLife, promossa da Amgen e sviluppata in collaborazione con EIT Health, Università Tecnica di Monaco, Università di Barcellona e BePatient (società specializzata nella gestione di database sanitari), con il supporto dell’International Osteoporosis Foundation e della World Heart Federation, nasce dalla consapevolezza che le cause di eventi come fratture da fragilità, infarti e ictus, siano in molti casi sovrapponibili e si alimentino a vicenda (es. scorretto regime alimentare, sedentarietà, fumo, eccessivo consumo di alcol, ecc.). Da qui l’idea di dare vita a uno screening che potesse far emergere e “misurare” i fattori di rischio della salute cardiovascolare ed ossea degli over 60, a seconda del genere, dell’età e del Paese d’origine, con l’obiettivo di indurre una correzione dei propri stili di vita, mettendo in atto piani di prevenzione e di trattamento che tengano in considerazione i rischi di entrambe le patologie.
“Il problema consiste nel fatto che le malattie cardiovascolari – afferma il Professor Arrigo Cicero – oltre ad essere nel nostro Paese ancora la prima causa di morte (responsabili del 44% di tutti i decessi 1), danno origine ad eventi ‘intermedi’ (come infarto e ictus) che possono determinare una grave perdita di autonomia. Per questo motivo – continua Cicero – se si riuscisse ad applicare una buona prevenzione, si potrebbe evitare o ritardare l’insorgenza di eventi che compromettono la qualità di vita di una persona.” Fra le patologie croniche che affliggono gli anziani, quelle cardiovascolari sono sicuramente quelle di cui si conoscono meglio i fattori di rischio.
Le conoscenze medico-scientifiche, sempre più approfondite, hanno messo in luce come i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari possano coincidere, se non perfino alimentare, quelli dell’osteoporosi, e viceversa come, ad esempio, l’età avanzata, il fumo, l’inattività fisica, l’eccessivo consumo di alcol. Non solo, la diminuzione della massa ossea aumenta il rischio di mortalità cardiovascolare-correlata e di malattia coronarica. Allo stesso tempo, la qualità delle ossa può essere ridotta nei pazienti con diabete, uno dei fattori di rischio cardiovascolari. Alla luce di questo, anche i piani di prevenzione e di trattamento dovrebbero considerare questa realtà.All’incremento del rischio di fratture da osteoporosi concorrono diversi fattori: costituzionali, genetici e ambientali, anche se il principale fattore di rischio è il fatto di aver già avuto un’altra frattura da fragilità.

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Ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

Si intensifica l’asse Tokyo-Milano nell’ambito della ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. L’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (SR-Tiget) di Milano rientra fra le tappe del progetto “Core Leader Program” che vede coinvolti la delegazione giapponese dell’Organizzazione per lo scambio giovanile e lo sviluppo internazionale e la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il progetto, che si ripete ogni anno, consiste nella visita alle realtà più importanti dei paesi particolarmente avanzati nella ricerca scientifica.Nato nel 1995 grazie alla joint venture tra Fondazione Telethon e Ospedale San Raffaele, l’istituto SR-Tiget è oggi un punto di riferimento a livello internazionale per le terapie avanzate: proprio qui infatti è stata messa a punto la prima terapia genica con cellule staminali diventata un farmaco disponibile per tutti, e altre sono in fase di sviluppo. Un’eccellenza riconosciuta anche da parte di un paese notoriamente avanzato in materia di nuove tecnologie come il Giappone, che ha ravvisato in questa realtà una possibile fonte di ispirazione, anche dal punto di vista della presa in carico dei pazienti: particolare attenzione è stata data infatti anche al programma “Come a casa”, che offre un’accoglienza a tutto tondo ai bambini e alle loro famiglie in arrivo all’Ospedale San Raffaele per ricevere questi trattamenti così innovativi.La delegazione giapponese, composta da nove persone, pianifica ogni anno questo tipo di missione, che mira allo sviluppo delle operazioni pratiche e delle capacità di gestione delle organizzazioni senza scopo di lucro impegnate nell’ambito delle persone con disabilità.«Siamo molto orgogliosi di aver ospitato presso il nostro istituto la delegazione di un Paese così prestigioso come il Giappone, da sempre in prima linea nel campo dell’innovazione – ha dichiarato Francesca Pasinelli, Direttore Generale di Fondazione Telethon – Il nostro auspicio è che questo modello possa essere di spunto anche per altri Paesi, per offrire una vera opportunità di cura a bambini affetti da malattie gravi e invalidanti. Sarebbe l’ulteriore conferma di come la ricerca da noi finanziata in tutti questi anni possa avere un impatto a livello globale, ben al di fuori dei confini nazionali». «La sinergia tra IRCCS Ospedale San Raffaele e Fondazione Telethon ha permesso di raggiungere traguardi riconosciuti in tutto il mondo che fanno del nostro SR-Tiget un fiore all’occhiello della ricerca scientifica italiana e un punto di riferimento internazionale» afferma Elena Bottinelli, amministratore delegato dell’IRCCS Ospedale San Raffaele.

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Le Biblioteche di Roma alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

Roma 4-8 dicembre 2019 Viale Asia 40. Torna anche per il 2019 il tradizionale appuntamento con i libri al Roma Convention Center La Nuvola per la diciottesima edizione di Più libri più liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, e le Biblioteche di Roma, partecipano con un programma di iniziative, incontri, laboratori, spettacoli, mostre e proiezioni, che punta alla partecipazione attiva di famiglie, scuole, librerie. Particolare attenzione è stata riservata allo scrittore Gianni Rodari che il 23 ottobre 2020 avrebbe compiuto 100 anni. Tanti gli incontri e gli appuntamenti dedicati alla figura e all’opera del grande scrittore che continua ad affascinare il pubblico dei grandi e dei piccini con l’ironia, la fantasia e la capacità di immaginare un mondo migliore. Si comincia con la proiezione del film restaurato La Freccia Azzurra come anticipazione della Fiera (2 dicembre dalle ore 14.00 -Teatro San Raffaele al Trullo). Si prosegue con l’inaugurazione della mostra inedita ” Munari per Rodari” e con la presentazione del calendario delle celebrazioni e dei festeggiamenti in occasione dell’anno rodariano che sta per cominciare (4 dicembre h. 11.00 – Spazio ragazzi). “ Bruno Munari e Gianni Rodari Hanno liberato le immagini e le parole, che con tanta fatica, la nostra tradizione culturale voleva inscatolare e ridurre a schemi rigidi e rassicuranti” cosi il Presidente di Biblioteche di Roma Paolo Fallai. A seguire, nei giorni successivi, tutti gli altri appuntamenti: “Gianni Rodari. Una storia romana” (5 dicembre h.12 – Spazio arena); ” I gatti del Colosseo. Roma per Rodari” (6 dicembre h. 10.30 – Spazio arena), all’incontro saranno presenti alcuni rappresentanti del Comune di Omegna (luogo di nascita di Rodari); “Di Andersen in Andersen: il discorso di Rodari del 1970” (6 dicembre h.15.30 – Spazio ragazzi); “Rodari fra i libri”( 6 dicembre h. 17.30 –Spazio ragazzi); Rodari. La fantasia che si connette al reale (7 dicembre h.10.30 – Spazio arena); “Insegnare la disubbidienza. Date risposte oneste ai bambini”, (7 dicembre h.15.30 – Spazio ragazzi); “ Chimica rodariana. Gianni e la scienza” (8 dicembre h.10.30 – Spazio arena). Gli incontri saranno moderati da Vanessa Roghi. Tra le novità di quest’anno ci sono gli incontri con i rappresentanti dei municipi su “La nuova città delle biblioteche. Il bookcrossing – prendi un libro, libera un libro”, una riflessione sulla nuova esperienza del bookcrossing realizzata grazie alla collaborazione tra Biblioteche di Roma ed i municipi II III IV V VI VII VIII IX e XV che hanno aderito all’iniziativa (4-5-6-7-8 dicembre h. 17.00 -Spazio arena).
Cuore del programma è lo Spazio Ragazzi, 400 mq divisi in area Incontri e area Laboratori a disposizione dei bambini/e e dei ragazzi/e che potranno giocare, sperimentare e apprendere in piena libertà. In questo spazio, infatti, sono in programma, oltre alle visite guidate, agli incontri, ai laboratori e alle letture ad alta voce, alcune esposizioni di illustratori. I bambini e le bambine (0-6 anni) potranno, inoltre, avventurarsi fra i libri di storie illustrate, favole, filastrocche da leggere o sfogliare scoprendo la magia della lettura condivisa e provare il piacere della lettura con Nati per leggere. Spazio anche alle altre mostre: nell’area Nati per leggere sarà allestita una mostra inedita Prendilo!, a cura di Babalibri, di Matthieu Maudet e Michaël Escoffier; inoltre in occasione dei 60 anni dall’uscita di “Piccolo blu e piccolo giallo” e a 20 anni dalla morte di Leo Lionni, Babalibri curerà l’allestimento di una mostra dedicata all’opera dell’artista. Sempre nello Spazio ragazzi sarà allestita la Mostra “Libri senza parole. Destinazione Lampedusa”, anteprima della quarta edizione del progetto internazionale, realizzato da IBBY International e IBBY Italia in collaborazione con il Palazzo delle Esposizioni, che ha portato alla nascita della Biblioteca IBBY Lampedusa.
Tutte le mostre saranno accompagnate da momenti di approfondimento, laboratori, letture;
un reportage fotografico sulle biblioteche Aldo Fabrizi, Collina della Pace e Laurentina, pone l’attenzione sulla vita del quartiere e sul ruolo fondamentale che esse svolgono nel tessuto sociale di quel territorio. Il reportage è accompagnato da un insieme di parole, come partecipazione, sapere, integrazione aggregazione, incontro, suggerendo così una visione artistica delle biblioteche e del loro valore.
Il tema dell’Europa sarà il Leitmotiv di tutta la Fiera e le Biblioteche ospiteranno la mostra Cosa diventeremo? Riflessioni sulla natura di Antje Damm curata in collaborazione con il Goethe Institut e la casa editrice Orecchio Acerbo dedicata all’approfondimento del tema dell’ambiente presente nel dibattito in Europa.
Non mancherà, inoltre, il consueto focus sul tema intercultura: Storie d’amore e di migranti e Roma Multietnica per la promozione della cultura curda nella città. L’Arena Biblioteche sarà, come di consueto, anche lo spazio nel quale illustrare i principali servizi e progetti sviluppati dall’Istituzione Biblioteche nel corso del 2019: il progetto Bookcrossing, Vent’anni in libertà. Le Biblioteche in carcere a Roma; La Casa della Memoria. Raccontare la Storia tra documenti, testimonianze e progetti; Il progetto Bibliopoint. Una scelta vincente; Mediateca Roma. La nostra storia in video.

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Assistenza invernale destinata a rifugiati e sfollati siriani

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, stima che circa 3,8 milioni di rifugiati siriani e iracheni, nonché di sfollati interni e rifugiati di altre nazionalità, quest’inverno necessiteranno di assistenza supplementare in Siria, Iraq, Libano, Giordania ed Egitto. Per molti siriani, si tratta del nono inverno consecutivo che affronteranno fuori da casa. Grazie ai preparativi per l’assistenza cominciati a settembre sarà garantito sostegno continuo per tutto l’inverno fino a marzo dell’anno prossimo. I preparativi includono la consegna di beni di prima necessità per l’inverno quali coperte termiche di qualità elevata, teloni impermeabili e indumenti pesanti. Gli alloggi dei rifugiati sono in fase di riparazione e rimodernamento per renderli resistenti alle intemperie. Altre attività includono il miglioramento degli impianti di scarico e di altre infrastrutture, sia nei campi sia negli insediamenti informali. Alle famiglie rifugiate vulnerabili l’UNHCR sta erogando assistenza in denaro per soddisfarne le ulteriori necessità legate ai freddi mesi invernali.
In tutta la Siria, l’UNHCR mira ad assistere 1,6 milioni di sfollati interni siriani (320.000 famiglie). È prioritaria l’assistenza di sfollati interni e rimpatriati vulnerabili, famiglie sfollate di recente, persone che vivono in aree remote difficili da raggiungere e in alloggi al di sotto degli standard, coloro che hanno fatto ritorno volontariamente, nonché quanti si trovano in aree alle quali è divenuto possibile accedere solo di recente e che non hanno ricevuto aiuto in passato. Ad oggi, le distribuzioni sono avvenute nel nordest della Siria, dove l’UNHCR, nell’ambito degli interventi interagenzie, ha assicurato aiuti e beni di prima necessità per l’inverno a più di 177.500 sfollati di recente presso le comunità locali, gli alloggi collettivi e i campi, comprese le oltre 86.500 persone accolte nei campi di Al-Hol, Areesha, Roj e Mahmoudli.
In Iraq, l’UNHCR intende assicurare aiuti invernali a oltre 660.000 sfollati interni (110.000 famiglie), 157.700 rifugiati siriani (38300 famiglie), e 16.800 rifugiati di altre nazionalità (4.200 famiglie). Nel solo mese di ottobre, più di 89.000 sfollati interni e persone che hanno fatto ritorno (quasi 15.000 famiglie) hanno ricevuto assistenza in denaro per la stagione invernale. Quasi una famiglia su tre era composta da una donna coi propri figli.
In Libano, l’UNHCR sta distribuendo aiuti invernali a più di 860.000 rifugiati siriani (circa 172.000 famiglie) e 9.000 rifugiati iracheni (3.000 famiglie) al di sotto della soglia di povertà. Il 73 per cento delle famiglie siriane rifugiate in Libano vivono al di sotto della soglia di povertà che è di 3,84 dollari USA pro capite al giorno. Queste famiglie non sono in grado di soddisfare le necessità essenziali per la sopravvivenza quali cibo, salute e alloggio. Di conseguenza, aumentano le esigenze di protezione e il rischio di ricorrere a meccanismi di risposta negativi quali lavoro minorile, matrimonio precoce od offerta di prestazioni sessuali per sopravvivere. Quasi nove famiglie su dieci sono indebitate, dato che indica chiaramente come alle famiglie rifugiate siriane manchino le risorse per soddisfare le necessità essenziali. Durante l’inverno, tale situazione è esacerbata dagli shock economici associati alle condizioni climatiche avverse e alla riduzione di opportunità redditizie già limitate. Inoltre, molte famiglie dovranno far fronte a ulteriori rischi per la salute dal momento che non potranno vivere al caldo. Si verificano inondazioni e l’accesso all’assistenza sanitaria è già limitato. Alla luce della grave crisi economica che colpisce il Libano attualmente, la campagna invernale dell’UNHCR quest’anno permetterà di assistere un numero maggiore di famiglie vulnerabili rispetto agli anni precedenti assicurando che possano trascorrere l’inverno al caldo nonostante la loro situazione si vada deteriorando rapidamente.
In Egitto, a partire da novembre l’UNHCR intende erogare assistenza in denaro per l’inverno a più di 87.000 rifugiati siriani (29.000 famiglie) e 3.934 rifugiati iracheni (1.659 famiglie).L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati esprime gratitudine per l’appoggio mostrato fino ad oggi dai donatori governativi e del settore privato volto a sostenere gli sforzi per aiutare e proteggere i rifugiati e gli sfollati interni siriani. Tuttavia, il finanziamento complessivo delle operazioni dell’UNHCR a favore dei siriani sfollati interni e di quelli rifugiati nei Paesi confinanti nel 2019 attualmente copre il 43 per cento dei 2,180 miliardi di dollari USA richiesti. I siriani continuano a costituire la popolazione rifugiata più numerosa a livello mondiale. Oltre 5,6 milioni vivono nei Paesi limitrofi e in tutto il Nord Africa. Si stima che altri 6,2 milioni siano sfollati internamente in Siria.

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L’insicurezza ostacola l’accesso alle popolazioni sfollate nel nordest del Burkina Faso

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e i suoi partner stanno incontrando serie difficoltà nell’accedere alle popolazioni rifugiate e sfollate in Burkina Faso a causa dell’insicurezza che attanaglia le regioni nordorientali del Paese.Mentre il numero di sfollati è ormai arrivato a quasi 500.000, la recente recrudescenza di attacchi violenti perpetrati dai militanti nei confronti di militari e civili stanno costringendo alla fuga altre migliaia di persone per salvarsi. Sono circa 300.000 le persone che sono dovute fuggire solo negli ultimi quattro mesi. Il numero di sfollati potrebbe arrivare a 650.000 entro la fine dell’anno.Le persone in fuga dalle violenze riferiscono di attacchi nei villaggi perpetrati da estremisti che spesso reclutano con la forza i cittadini maschi sotto la minaccia delle armi, uccidendo quanti oppongono resistenza. I militanti, inoltre, hanno fatto razzìa di bestiame e altri possedimenti. Terrorizzati dagli attacchi, i residenti sono fuggiti, molti cercando rifugio a Dori – un paese di circa 20.000 abitanti vicino al confine col Mali e col Niger.L’UNHCR rimane molto preoccupata per l’incolumità e le condizioni di sicurezza dei residenti e dei 26.000 rifugiati maliani colpiti dai recenti attacchi violenti perpetrati dai militanti nella regione burkinabè del Sahel.La sorte di coloro che vivono a ridosso del confine nordorientale nella città di Djibo – compresi i circa 7.000 rifugiati del campo di Mentao – costituisce particolare motivo di apprensione. Le vie di accesso sono chiuse da inizio novembre in seguito a una serie di attacchi a opera dei militanti. Gli aggressori hanno assassinato il sindaco, distrutto le case e gettato nel caos la vita quotidiana.All’interno del campo di Mentao i rifugiati vivono nella paura. Tutte le scuole sono state chiuse e l’accesso umanitario al campo è divenuto sempre più problematico, ostacolando seriamente la distribuzione degli aiuti, comprese le scorte alimentari. L’UNHCR si è vista costretta a trasferire temporaneamente il proprio personale da Djibo per lavorare a distanza.L’UNHCR collabora coi propri partner per fornire aiuti a coloro che si trovano ancora a Djibo e per assicurare assistenza anche ai cittadini e ai rifugiati che sono giunti a Dori, Bobo Dioulasso e Ouagadougou.Le famiglie sfollate hanno disperato bisogno di ricevere alloggio, acqua potabile e cibo. Molte dormono all’aperto, dal momento che prendere in affitto dai residenti le piccole abitazioni in muratura rappresenta una spesa non sostenibile. L’UNHCR sta distribuendo tende speciali – conosciute come unità abitative per rifugiati (Refugee Housing Units/RHU) – dotate di maggiore ventilazione, porta con serratura e un piccolo pannello solare sul tetto che permette di illuminare l’interno o ricaricare le batterie dei telefoni.Si stima che, attualmente, solo il 10 per cento delle necessità di alloggio delle persone sfollate in Burkina Faso sia soddisfatta. L’UNHCR sta intensificando il proprio intervento al fine di acquistare con urgenza ulteriori alloggi, oltre alle 3.335 unità già distribuite e alle 1.880 attualmente in fase di costruzione sia nel Sahel sia nelle regioni centrosettentrionali. Per le comunità locali e per quanti sono costretti alla fuga, l’accesso ai documenti di identità è essenziale per potersi vedere garantita libertà di movimento. Per gli sfollati interni, l’UNHCR ha facilitato e finanziato il rilascio di carte d’identità, nonché di certificati di nascita e di altri documenti necessari per dimostrare l’identità, circolare liberamente o richiedere assistenza.L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati chiede maggiori sforzi volti a garantire la sicurezza della popolazione civile e l’accesso umanitario a tutte le persone colpite nella regione. A settembre di quest’anno, Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger hanno adottato le “Conclusioni di Bamako” riaffermando il loro impegno per proteggere i civili. Attualmente, tutte le 13 regioni del Burkina Faso accolgono persone in fuga dalle violenze. La regione del Centro-Nord accoglie il numero più esteso – oltre 196.000 persone nella sola provincia di Sanmatenga – seguita dalla regione del Sahel – con quasi 133.000 persone nella provincia di Soum.

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Più di 200 milioni di € per promuovere i prodotti agroalimentari europei all’interno e all’esterno dell’UE

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

Il programma di lavoro 2020 relativo alla politica di promozione, adottato oggi dalla Commissione, definisce le principali priorità del sostegno. La politica dell’UE nella promozione dei prodotti agroalimentari si prefigge di aiutare il settore ad approfittare al meglio del mercato agroalimentare globale, sempre più grande e dinamico, di sensibilizzare i cittadini sui regimi di qualità, compresi i prodotti biologici, e di sostenere i produttori che si trovano a far fronte a turbative di mercato o alla perdita di fiducia dei consumatori.Nel 2020 più della metà del bilancio (118 milioni di €) sarà destinato a campagne per mercati al di fuori dell’UE con un elevato potenziale di crescita, come Canada, Cina, Giappone, Corea, Messico e Stati Uniti. Le campagne selezionate dovrebbero migliorare la competitività e il consumo dei prodotti agroalimentari dell’Unione, ottimizzarne l’immagine e aumentare la loro quota di mercato nei paesi interessati.Le campagne informeranno inoltre i consumatori dell’UE e del resto del mondo dei vari regimi e delle diverse etichette di qualità dell’UE, quali le indicazioni geografiche. Le campagne intendono inoltre mettere in evidenza gli elevati standard di sicurezza e qualità, la diversità e gli aspetti tradizionali dei prodotti agroalimentari dell’UE. Infine, all’interno dell’UE, l’accento sarà posto sulla promozione di un’alimentazione sana e sull’aumento del consumo di frutta e verdura fresca nel quadro di un’alimentazione equilibrata.Gli inviti a presentare proposte per le prossime campagne saranno pubblicati nel gennaio 2020. Un’ampia gamma di organismi, come le organizzazioni professionali, le organizzazioni di produttori e i gruppi agroalimentari responsabili delle attività di promozione, possono presentare proposte e richiedere finanziamenti.
I cosiddetti programmi “semplici” possono essere presentati da una o più organizzazioni del medesimo Stato membro; i programmi “multipli” coinvolgono almeno due organizzazioni nazionali provenienti da almeno due Stati membri o da almeno una o più organizzazioni europee.Per il 2020 i programmi semplici riceveranno 100 milioni di € e i programmi multipli 91,4 milioni di €.Un importo supplementare di 9,5 milioni di € è riservato alle iniziative della Commissione. Tra queste figurano la partecipazione a fiere e campagne di comunicazione, nonché iniziative diplomatiche promosse dal commissario per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale e accompagnate da una delegazione commerciale.

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Accordo sul bilancio dell’UE per il 2020: lotta ai cambiamenti climatici e realizzazione delle priorità dell’UE

Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 novembre 2019

Le tre istituzioni dell’UE hanno raggiunto oggi un accordo sul bilancio dell’UE per il 2020, che consentirà all’Unione di concentrare le sue risorse sulle priorità che contano per i cittadini: cambiamenti climatici, occupazione, giovani, sicurezza e solidarietà nell’UE. Il bilancio per l’anno a venire, che sarà il settimo ed ultimo esercizio nel quadro dell’attuale ciclo di bilancio a lungo termine per il periodo 2014-2020, preparerà inoltre la transizione verso il prossimo ciclo di bilancio. Il bilancio dell’UE per il 2020 prevede 168,69 miliardi di € in stanziamenti di impegno (ovvero i finanziamenti che possono essere stabiliti nei contratti in un determinato anno) e 153,57 miliardi di € in stanziamenti di pagamento (ovvero i finanziamenti che saranno erogati). Tra gli elementi principali del bilancio figurano i seguenti:il 21% del bilancio complessivo sarà destinato a misure volte ad affrontare i cambiamenti climatici. Il programma LIFE per l’ambiente e l’azione per il clima, ad esempio, riceverà 589,6 milioni di € (+5,6% rispetto al 2019). Orizzonte 2020, che tradizionalmente apporta un contributo sostanziale al conseguimento degli obiettivi climatici, otterrà un importo pari a 13,46 miliardi di € (+8,8% rispetto al 2019). Alla componente Energia del meccanismo per collegare l’Europa, che investe nella diffusione su vasta scala delle fonti rinnovabili, nel potenziamento delle infrastrutture esistenti per la trasmissione dell’energia e nello sviluppo di nuove infrastrutture, saranno assegnati 1,28 miliardi di € (+35% rispetto al 2019). La componente Trasporti del meccanismo per collegare l’Europa riceverà un sostegno pari a 2,58 miliardi di €; quasi la metà dei fondi – 83,93 miliardi di € in stanziamenti di impegno (+4,1% rispetto al 2019) – contribuirà a rendere la nostra economia maggiormente competitiva. Di tali fondi, 58,65 miliardi di € (+2,5% rispetto al 2019) saranno destinati a ridurre il divario economico negli Stati membri e tra di essi, a stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro e a promuovere la convergenza attraverso i Fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE); il sistema globale di navigazione satellitare europeo Galileo beneficerà di un sostegno pari a 1,2 miliardi di € (+74,7% rispetto al 2019) per aumentare la sua diffusione sul mercato a livello mondiale fino a raggiungere 1,2 miliardi di utenti entro la fine del 2020; un importo di 255 milioni di € offrirà incentivi alle imprese europee affinché collaborino per sviluppare prodotti e tecnologie della difesa nel quadro del programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa; i giovani beneficeranno di una serie di programmi: 2,89 miliardi di € saranno destinati all’istruzione tramite Erasmus+ (+3,6% rispetto al 2019), mentre il Corpo europeo di solidarietà offrirà opportunità di volontariato o lavoro nell’ambito di progetti nel proprio paese o all’estero grazie a uno stanziamento di 166,1 milioni di € (+15,9% rispetto al 2019); gli agricoltori europei beneficeranno di 58,12 miliardi di €; La sicurezza e la gestione della migrazione continueranno a ricevere un sostegno. Ad esempio, 2,36 miliardi di € confluiranno nel Fondo Asilo, migrazione e integrazione, nel Fondo sicurezza interna e nelle agenzie che operano in questo settore [Europol, Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), EASO, eu-LISA].

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