Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 137

Archive for 13 luglio 2020

Parlamento europeo: Agenda – Settimana 13 – 19 luglio 2020

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

Bruxelles Settimana 13 – 19 luglio 2020 Riunioni di Commissione.Consiglio europeo/Recovery Plan. Venerdì il presidente del Parlamento europeo David Sassoli si rivolgerà ai capi di Stato e di governo al vertice dell’UE per illustrare la posizione del Parlamento sul Recovery Plan europeo e sul bilancio a lungo termine, seguirà una conferenza stampa. Il gruppo di contatto del Parlamento europeo sul Quadro Finanziario Pluriennale e sulle risorse proprie si riunirà martedì, prima del Consiglio.
Polonia/Stato di diritto. La Commissione Libertà civili voterà una relazione per fare il punto sulla proposta della Commissione europea ai sensi dell’articolo 7 del trattato sull’UE, in cui l’esecutivo di Bruxelles chiede al Consiglio di esaminare la situazione dello stato di diritto in Polonia. La bozza del testo fa riferimento alle preoccupazioni relative al sistema legislativo ed elettorale della Polonia, all’indipendenza giudiziaria e alla situazione dei diritti fondamentali, nonché alla mancanza di progressi nel far fronte alla situazione da parte degli Stati membri. Nella bozza di relazione si chiede inoltre un’azione immediata, comprese le misure di bilancio e l’istituzione di un meccanismo di monitoraggio permanente (martedì e giovedì).
Carenza di medicinali nell’UE. Martedì la Commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare voterà su una risoluzione che si occupa delle cause profonde della carenza di medicinali e della necessità di una maggiore risposta dell’UE per affrontare la questione. I deputati si concentreranno sul ritorno all’indipendenza dell’UE nel settore sanitario, che deve essere ottenuto riducendo la sua dipendenza dalle apparecchiature e attrezzature importate da paesi extra UE e intensificando l’azione europea per coordinare e integrare meglio le politiche sanitarie nazionali.
Presidenza tedesca. I ministri tedeschi continueranno a spiegare le priorità della Presidenza di turno dell’UE alle Commissioni parlamentari, in una seconda tornata di riunioni. La Germania manterrà la Presidenza del Consiglio fino alla fine del 2020 (lunedì, mercoledì e giovedì).
Indagine sulla risposta dell’UE al COVID-19 e recovery plans. Martedì pomeriggio sarà pubblicata la prima serie di risultati di un nuovo sondaggio commissionata dal Parlamento. Il ruolo dell’UE nella lotta contro la pandemia, la solidarietà tra gli Stati membri e la ripresa economica sono alcune delle questioni affrontate dagli intervistati.
Webinar per i media sul Next Generation EU. La direzione dei media del Parlamento europeo ha organizzato un seminario online per i giornalisti su “Next Generation EU e Quadro Finanziario Pluriennale: la posta in gioco”. Saranno presentati in anteprima i risultati di un nuovo sondaggio sull’opinione pubblica nei 27 Stati membri; i giornalisti potranno inoltre discutere con gli eurodeputati della squadra negoziale del PE sul pacchetto di misure dell’UE (martedì mattina).
Lunedì il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, terrà una videoconferenza con il sindaco di Strasburgo Jeanne Barseghian e un incontro con il primo ministro del Montenegro Duško Marković.
Mercoledì Sassoli sarà a Madrid, per incontrare Meritxell Batet, la Presidente del Congresso dei deputati, a cui seguirà probabilmente un punto stampa (TBC).Giovedì Sassoli avrà un breve incontro con la Presidente della Camera dei deputati spagnola Pilar Llop e con il vice premier e ministro dei Diritti Sociali e Agenda 2030, Pablo Iglesias.Sempre giovedì, il Presidente parteciperà alla cerimonia di Stato in memoria delle vittime del COVID-19.

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Meeting of the Committee on Industry, Research and Energy (ITRE)

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

Brussels Thursday 16 July 2020, 9.00 – 11.30 József Antall (4Q1), Brussels and via videoconference.Most MEPs will attend the committee meeting via remote participation (Members will be able to view and listen to the proceedings, ask for the floor and intervene in the meeting). Presentation of the Council Presidency’s programme : Exchange of views with Mr Peter Altmaier, Federal Minister for Economic Affairs and Energy (industry, SMEs, ICT, energy, space) Amending Regulation (EU) 2015/1017 as regards creation of a Solvency Support Instrument : consideration of draft opinion Next meeting: 1 September 2020, 9.00 – 11.00 in Brussels.

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Joint hearing on the consequences of the German Constitutional Court decision

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

Brussels Tuesday, 14 July 2020, 9.30 – 11.00 European Parliament in Brussels, Altiero Spinelli building, room 1G-3, with remote participation. The hearing will bring together MEPs from the two competent European Parliament Committees and a number of experts, with a view to discussing the legal and constitutional consequences of this ruling from an EU law perspective. Markus Ludwigs (Julius-Maximilians-Universität in Würzburg), Renáta Uitz (Central European University in Budapest), Diana Urania Galetta (University of Milan) and Joseph H.H. Weiler (NYU School of Law & Harvard Centre for European Studies) will present their views and answer MEPs’ questions during the ensuing discussion.
On 5 May 2020, the Second Senate of the German Federal Constitutional Court delivered a judgement concerning the implementation in Germany of the bond-buying programme of the European Central Bank (ECB), declaring that the public assets purchases programme (PSPP) exceeds the competences of the ECB. Although this ruling does not affect the ability of the ECB and the European System of Central Banks (ESCB) to continue the implementation of the programme, it has put in question the role and attributions of the European Court of Justice (CJEU) in the constitutional architecture of the European Union, and to a certain extent, the primacy of EU law.

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Previsioni economiche di estate 2020: recessione ancor più grave, disparità ancor più ampie

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

Secondo le previsioni economiche di estate 2020, l’economia della zona euro subirà una contrazione dell’8,7 % nel 2020, per poi crescere del 6,1 % nel 2021, mentre l’economia dell’UE si contrarrà dell’8,3 % nel 2020, per crescere del 5,8 % nel 2021. Per il 2020 è attesa pertanto una contrazione significativamente superiore ai livelli del 7,7 % per la zona euro e del 7,4 % per l’intera UE che figuravano nelle previsioni di primavera. Anche la crescita nel 2021 sarà leggermente meno consistente di quanto previsto in primavera.L’impatto della pandemia sull’attività economica è stato già considerevole nel primo trimestre del 2020, anche se la maggior parte degli Stati membri ha iniziato a introdurre misure di confinamento solo a partire da metà marzo. Con un secondo trimestre del 2020 caratterizzato da un periodo più lungo di perturbazioni e di confinamento, si prevede che la produzione economica avrà subito una contrazione significativamente maggiore rispetto al primo trimestre.Tuttavia i primi dati relativi a maggio e giugno indicano che il peggio potrebbe essere passato. Si prevede che la ripresa acquisti vigore nella seconda metà dell’anno, pur rimanendo incompleta e disomogenea tra gli Stati membri.Lo shock subito dall’economia dell’UE è simmetrico, in quanto la pandemia ha colpito tutti gli Stati membri, ma si prevede che tanto il calo della produzione nel 2020 quanto il ritmo della ripresa nel 2021 saranno caratterizzati da notevoli differenze. In base alle previsioni attuali, le differenze a livello di entità dell’impatto della pandemia e di rapidità del recupero nei diversi Stati membri saranno ancora più pronunciate rispetto a quanto previsto in primavera.
Le prospettive generali in materia di inflazione sono sostanzialmente immutate rispetto alle previsioni di primavera, anche se sono cambiate in modo significativo le forze sottostanti che determinano i prezzi.Sebbene i prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari siano aumentati più del previsto, si prevede che l’effetto sia controbilanciato dalle prospettive economiche più deboli e dall’effetto delle riduzioni dell’IVA e di altre misure adottate in alcuni Stati membri.
L’inflazione nella zona euro, misurata dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), è attualmente stimata allo 0,3% nel 2020 e all’1,1% nel 2021. A livello UE le previsioni indicano un’inflazione allo 0,6 % nel 2020 e all’1,3 % nel 2021.
La portata e la durata della pandemia e delle eventuali misure di contenimento che potrebbero rivelarsi necessarie rimangono essenzialmente un’incognita. Le previsioni si basano sulle ipotesi che le misure di contenimento andranno via via allentandosi e che non si verificherà una “seconda ondata” di contagi. Vi sono rischi concreti che il mercato del lavoro possa subire a lungo termine ripercussioni maggiori del previsto e che le difficoltà di liquidità possano tradursi in problemi di solvibilità per molte imprese. Vi sono inoltre rischi per la stabilità dei mercati finanziari ed esiste il pericolo che gli Stati membri non riescano a coordinare in misura sufficiente le risposte politiche nazionali. Anche l’eventuale mancata conclusione di un accordo sulle future relazioni commerciali tra il Regno Unito e l’UE potrebbe rallentare la crescita, in particolare nel Regno Unito. Più in generale, le politiche protezionistiche e un’eccessiva presa di distanza rispetto alle catene di produzione globali potrebbero inoltre incidere negativamente sugli scambi commerciali e sull’economia a livello mondiale.
Del piano di ripresa proposto della Commissione, che si incentra su un nuovo strumento, NextGenerationEU, le presenti previsioni non tengono conto, in quanto non è stato ancora approvato. Anche un accordo sulla proposta della Commissione è considerato quindi un rischio in senso positivo.
Dato che le future relazioni tra l’UE e il Regno Unito non sono ancora chiare, le proiezioni per il 2021 si fondano sull’ipotesi puramente tecnica dello status quo in termini di relazioni commerciali. Si tratta di un’ipotesi formulata unicamente a fini di previsione, che non comporta anticipazioni o pronostici sull’esito dei negoziati tra l’UE e il Regno Unito relativi alle loro relazioni future.
Le previsioni si basano su una serie di ipotesi tecniche relative ai tassi di cambio, ai tassi di interesse e ai prezzi delle materie prime, aggiornate al 26 giugno. Per tutti gli altri dati, comprese le ipotesi relative alle politiche governative, le previsioni tengono conto delle informazioni disponibili fino al 30 giugno incluso. A meno che le politiche non siano sufficientemente dettagliate e annunciate in modo credibile, le proiezioni presuppongono che restino invariate.Le prossime previsioni economiche della Commissione europea saranno le previsioni economiche d’autunno 2020, la cui pubblicazione è prevista per novembre 2020.

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Tariffe residenti per tutti per rilanciare il turismo delle isole minori siciliane

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

Da Ustica arriva la proposta al Governo della Regione Siciliana per rendere più accessibile e disponibile il turismo delle Isole a tutti gli italiani. Gli operatori turistici di Visit Ustica supportati dalla uno@uno e da Taste&win chiedono al Governo regionale di ragionare e valutare sull’opportunità di applicare per la stagione estiva 2020 , quella post Covid, al fine di incentivare le presenze turistiche sulle isole minori siciliane, un’unica tariffa ridotta come quella applicata ai residenti per tutti coloro che decidono di trascorrere una vacanza ad Ustica o su un’altra isola siciliana.Questa iniziativa, secondo i promotori, certamente favorirebbe la voglia di visitare e scoprire sia Ustica, che altre isole come l’Eolie, l’Egadi o le Pelagie.La tariffa residente è molto conveniente e invoglierebbe sia i siciliani che gli italiani a scegliere le isole siciliane per le loro vacanze estive o autunnali, un ottima strategia per aumentare i flussi turistici e allungare la stagione 2020 sino a dicembre considerate le condizioni climatiche che caratterizza il nostro territorio. “Si applichino i prezzi dei residenti locali a tutti i Siciliani – chiede Girolamo Gigi Tranchina presidente di Visit Ustica – il Governo Regionale è chiamato ad intervenire con urgenza per aiutarci a superare le grandi difficoltà del settore Turistico-Alberghiero derivanti da Covid 19. Viste le difficoltà di spostamento che l’epidemia ha causato, ed il conseguente annullamento di tantissime prenotazioni estive, vogliamo puntare sul turismo Siciliano. Per far questo chiediamo al Governo Regionale che si possano applicare a tutti i Siciliani le tariffe di noi residenti delle isole minori, facilitando in questo modo il turismo dell’Isola, riempiendo i Traghetti e invitando tutti i Siciliani a venire a visitare le nostre meraviglie. Sono tantissime le iniziative possibili, da scontistiche per chi soggiorna per più notti ad altre agevolazioni. Crediamo però che la soluzione più efficace sia proprio l’agevolazione della tariffa; diminuendo il prezzo dei traghetti sarà possibile migliorare la continuità territoriale. Restituiamo tutta la Sicilia ai Siciliani”.

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Investire nello sviluppo e nell’innovazione

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

Nelle settimane di lockdown è emersa in tutta la sua evidenza la necessità di adeguare le infrastrutture tecnologiche alle esigenze dei cittadini, che hanno diritto di poter accedere alla Rete in tutte le aree del Paese. Nei mesi scorsi gli utenti hanno utilizzato diverse tipologie di strumenti tecnologici per accedere a servizi e attività online, soprattutto per coloro i quali hanno dovuto confrontarsi con lo smartworking e con l’istruzione a distanza. Il forzato trasferimento “in remoto” di alcune attività ha evidenziato il digital divide esistente in Italia: un’importante percentuale della popolazione si vede, di fatto, negato il cosiddetto “diritto all’accesso” ad internet.Abbiamo più volte chiamato gli operatori e le istituzioni a stanziare gli investimenti necessari in direzione di una estensione ed un potenziamento delle infrastrutture per renderle pienamente e diffusamente fruibili. Ora anche l’Antitrust ha rilevato la medesima problematica in una segnalazione trasmessa a Parlamento, Governo, AGCom e Anci e ha giustamente evidenziato il ruolo delle infrastrutture di telecomunicazioni nello sviluppo e nella crescita dell’intero sistema.
Accogliamo quindi positivamente l‘intervento dell’AGCM e chiediamo che le istituzioni pubbliche rispondano con azioni rapide ed efficaci alla richiesta dell’Autorità di rimuovere gli ostacoli all’installazione di infrastrutture di tlc e di promuovere l’utilizzo di servizi di comunicazione elettronica. Il diritto all’accesso, non ci stanchiamo di ribadirlo, deve essere garantito a tutti.

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Ipotesi tamponi a tappeto per la riapertura delle scuole a settembre

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

Lo riporta Il Fatto Quotidiano. “L’ipotesi è di effettuare lo screening a tutto il personale scolastico tra l’inizio di agosto e i primi di settembre, in tempo per l’avvio del nuovo anno”. Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ai microfoni di Italia Stampa, ha fatto il punto della situazione, sottolineando come sia di primaria importanza, per arrestare la corsa del Covid-19, strutturare in maniera adeguata il distanziamento sociale in classe e rispettare le stesse direttive dentro la scuola e fuori dalle aule.Pacifico, leader del sindacato, ha infatti affermato che “con il ritorno in classe giungono nuove indicazioni, che provengono dal ministero della Salute e che riguardano la necessità, per i dipendenti pubblici ma soprattutto per il personale della scuola, di fare dei tamponi. Fermo restando che il tampone è una delle misure cautelative utili, va detto che è limitato a un determinato momento. Poiché gli insegnanti e il personale Ata saranno sempre a contatto con gli alunni tutto l’anno scolastico, significa che, così come per i medici e gli infermieri, dovrebbero fare dei tamponi periodici. Tutto questo, però, non impedisce la diffusione del Coronavirus, perché la migliore forma di arresto è, come è stato detto in tutti i modi dai membri del Comitato tecnico scientifico, il distanziamento sociale, la distanza cioè di un metro tra alunno-alunno e alunno-insegnante”.Inoltre il sindacalista autonomo ha fatto notare come “tutto ciò debba essere recepito dai nostri studenti anche al di fuori della scuola, altrimenti essa diviene un luogo rigido e invece al di fuori ognuno può fare quello che vuole. Dunque, è necessario un approccio culturale ed educativo anche da parte delle famiglie e della popolazione tutta, che porti a rispettare questo distanziamento dentro la scuola e fuori dalle aule. Per le classi si sta andando nella giusta direzione, ma aspettiamo indicazioni affinché si possa avere più spazio e attivare in sicurezza la didattica in presenza e non di emergenza. Noi siamo del parere che, anche alla scuola secondaria, non si debba arrivare a praticare didattica mista in presenza e a distanza, perché la Dad l’abbiamo fatta per due mesi, non eravamo preparati, ma non possiamo pensare che possa sostituire le lezioni frontali in presenza. Quindi invitiamo tutti gli Uffici scolastici regionali, che adesso sono autorizzati per legge ad attivare nuovi organici e nuove classi in deroga ai vincoli esistenti, a tenere presente questo, insieme ai dirigenti scolastici, e a utilizzare non solo i 3mila plessi che erano stati dismessi, ma anche gli altri 10mila che usavamo fino a 15 anni fa e che servono per far ripartire la scuola in sicurezza”.

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236 milioni stanziati dal Ministero dell’Istruzione per il diritto allo studio

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

In particolare per l’acquisto da parte delle scuole di libri di testo, dispositivi digitali e materiali per studenti con bisogni educativi speciali, sono un passo importante verso politiche efficaci di contrasto della povertà educativa – ha dichiarato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi –. Come Associazione abbiamo documentato, sia in occasione degli Stati Generali sia con la Commissione Bianchi, il tema della povertà economica ed educativa e abbiamo sottolineato la necessità dell’aiuto alle famiglie più bisognose nel pagare i costi dell’educazione dei propri figli, consapevoli come siamo che dalla scuola e dalla cultura passa la crescita e lo sviluppo economico e civico del Paese. Siamo lieti dell’ascolto e della risposta del Governo e della politica al nostro grido di allarme”.
Adesso il Paese ha di fronte una sfida ancora più difficile: fare in modo che nessuno studente rimanga indietro perché nato in famiglie povere, o che lo sono diventate – e sono molte – a causa dell’epidemia. Ringraziamo il Governo e la ministra Lucia Azzolina in particolare per questa misura a contrasto della povertà educativa.

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Scuola: Diplomati magistrale, l’esperienza di una vita non può essere tradita dal segno di una penna

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, attraverso una diretta Facebook dal suo profilo personale, ha fatto il punto della situazione sulla bozza delle Gps e delle sentenze che riguardano i diplomati magistrale: “Non ci arrendiamo e continuiamo le nostre battaglie, l’esperienza di chi insegna da anni nelle nostre scuole ha un peso specifico e non ci fermeremo fino a quando non sarà scritta la parola Verità su questo processo”Il leader Anief ha chiarito “cosa ha detto il tribunale amministrativo: che anche rispetto ai regolamenti preventivi di giurisdizione, non ritiene che la materia sia mutata. Noi diciamo che ne riparleremo in Consiglio di Stato, sono le prime due sentenze, noi non ci arrendiamo davanti alle ingiustizie, poiché è stato violato il giudicato; infatti, ci sono 3mila maestre che grazie alle sentenze del Consiglio di Stato sono entrate nei ruoli. Non demordiamo fino a quando non sarà scritta la parola verità su questo processo. Dunque faremo questo appello. Inoltre, il Consiglio di Stato ha anche detto che sta all’amministrazione valutare con i poteri di autotutela se confermare i ruoli, per esempio, a chi aveva o non aveva la clausola rescissoria. Non è scontato tutto questo e noi lo avevamo scritto; abbiamo anche chiesto il parere di uno dei più grandi esperti in Italia del diritto giuslavoristico, il professore emerito presidente della Cassazione De Luca, che ci aveva chiarito come secondo lui, in un parere pro veritate che abbiamo inviato ai ministri che si sono succeduti in questi anni, bisogna confermare i ruoli a chi ha avuto una clausola rescissoria e anche a chi non l’ha avuta perché il fatto stesso di essere individuato come persona che ha fatto l’anno di prova” avrebbe dato loro diritto a non essere licenziati.In conclusione, Pacifico ha affermato che “c’è la volontà del sindacato di lottare a fianco di chi ha un diploma magistrale ma anche degli altri insegnanti, che sono persone qualificate che hanno appreso e maturato questa qualifica durante il servizio svolto nelle nostre scuole. Perché non chiedere alle famiglie se questi insegnanti devono continuare a fare il loro lavoro? Hanno diritto a insegnare. Noi continueremo a chiederlo ai giudici, ai parlamentari, Anief c’è. Se in questi 4 anni è stato fatto un primo concorso straordinario per il personale della scuola dell’infanzia, se in questi 4 anni chi ha un diploma magistrale è stato inserito nella seconda fascia delle graduatorie d’istituto e ora sarà inserito nella prima fascia delle Gps, è per l’azione del sindacato. Sono cose che abbiamo ottenuto. Noi non demordiamo, ma dobbiamo stare uniti, ci dovete dare forza. Non dobbiamo pensare che l’esperienza di una vita sia tradita dal segno di una penna”.

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Scuola docenti: Azzolina annuncia 80 mila assunzioni

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

La ministra dell’Istruzione lo ha detto stamane parlando in Commissione Istruzione di Palazzo Madama: il numero che corrisponde all’attuale organico di diritto per Pacifico non è corretto. Comunque ora è al vaglio del ministero dell’Economia e delle Finanze che sta valutando le coperture finanziarie. Secondo il sindacato Anief, la richiesta di oltre 80 mila assunzioni a tempo indeterminato, sempre se accordata dal ministero dell’Economia, rappresenta un atto importante ma insufficiente per sconfiggere la piaga del precariato. Le cattedre davvero vacanti e disponibili sarebbero quasi più del doppio, al netto dei 60 mila trasferimenti: mancano all’appello oltre 70 mila posti in deroga di sostegno e altre decine di migliaia collocati forzatamente in organico di fatto pure essendo cattedre libere. La certezza è che il contingente di immissioni in ruolo si ridurrà anche quest’anno a meno della metà di quello autorizzato, per via del rinvio dei concorsi – non voluto dal ministro – ma richiesto da tutti in ragione dell’epidemia.

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JTI annuncia una nuova policy per il congedo parentale

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

Ginevra. JTI (Japan Tobacco International) ha annunciato una nuova politica di congedo familiare paritario per tutti i propri dipendenti che punta a superare le differenze e andare oltre i piani nazionali dei governi inoltre l’80% dei 130 paesi in cui l’azienda opera. La nuova policy prevede un minimo di 20 settimane di congedo- totalmente retribuite – per i neo-genitori, indipendentemente dal genere e dall’orientamento sessuale. Gli stessi diritti si estendono anche a tutti coloro che diventeranno mamma o papà mediante adozione o maternità surrogata.[1]Il nuovo piano sarà attivo dal 1° gennaio 2021.“La nostra nuova policy di congedo familiare paritario costituisce un passo importante nel cammino che stiamo compiendo verso la valorizzazione delle diversità e l’uguaglianza di genere. Siamo orgogliosi di presentare questa nuova policy che supporta le famiglie, offrendo a ogni genitore uguali opportunità per trascorrere il tempo con i propri figli, senza preoccuparsi dell’impatto che questo potrebbe avere sulle proprie finanze o sulle carriere” ha dichiarato Eddy Pirard, Presidente e CEO di JTI.Il nuovo piano globale farà davvero la differenza per tutti quei dipendenti che si trovano in Paesi in cui la legislazione nazionale non prevede politiche ad hoc per il congedo familiare o in cui il parental leave è concesso soltanto a uno dei due genitori.
Christiane Bisanzio, Vicepresidente del dipartimento Diversity and Inclusion di JTI, dichiara: “Capita ancora oggi che alcuni uomini e donne possano sentirsi svantaggiati perché pensano di aver perso tempo durante il loro percorso professionale. Il nostro obiettivo è combattere tali percezioni e pregiudizi sul luogo di lavoro, soprattutto per coloro che ricoprono posizioni di responsabilità. Con la nostra nuova policy di congedo familiare, vogliamo sostenere tutti i genitori, nonché le loro scelte e stili di vita. Un altro autentico e importante impegno di JTI nella strategia verso la valorizzazione delle diversità e l’inclusione.”Al fine di garantire un processo di attuazione regolare e il corretto utilizzo dei benefici, per un numero limitato di sedi la nuova misura stabilisce un approccio graduale per i caregiver secondari, a partire da un minimo di quattro settimane di ferie retribuite.
Con questa nuova strategia globale, JTI sostiene il benessere dei propri dipendenti aiutandoli nelle prime fasi di costruzione del proprio progetto familiare, che potranno così continuare ad avere successo professionale contando su un sostegno equo che gli consenta di trascorrere del tempo con la propria famiglia indipendentemente da dove vivono e lavorano.

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Realizzazione delle opere pubbliche in Italia

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

 

“Non solo per colpa delle procedure di gare, spesso impugnate per incompetenza di chi le predispone, ma soprattutto perché si mettono a bando progetti e capitolati di massima».E’ quanto dichiara il prof. Sandro Simoncini, urbanista e docente a contratto di economia delle imprese all’Università Uninettuno.«Nel nostro Paese – continua Simoncini – la complessità delle procedure di gara e delle relative normative è solo uno dei motivi che impediscono lo sviluppo di nuove infrastrutture. Il problema principale, che fa lievitare tempi e costi, sono le cosiddette varianti in corso d’opera, obbligatoriamente necessarie per la carenza progettuale delle infrastrutture appaltate».«Questo perché – conclude Simoncini – sia che si tratti di grandi opere pubbliche che di semplici ristrutturazioni di appartamenti, nessun professionista è in grado di elaborare un progetto esecutivo che garantisca modi, tempi e costi certi».

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Bando 2017 su sicurezza e riqualificazione plessi scolastici

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

“Un bando del 2017 che doveva servire a dare risorse destinate alla messa in sicurezza e alla riqualificazione degli immobili adibiti ad uso scolastico è tuttora senza graduatoria. Restano così nel limbo risorse pari a 350 milioni di euro tuttora non assegnate. Fondi che sarebbero indispensabili a maggior ragione adesso che c’è bisogno di più spazi per le scuole, vista la necessità di garantire il distanziamento sociale a causa del Covid-19. Per questo ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione per sapere se non intenda predisporre una rapida conclusione delle procedure. Il bando in questione, infatti, fu emanato il 16 agosto 2017 ed era volto in particolare per l’adeguamento e miglioramento sismico, adeguamento impiantistico e interventi di messa in sicurezza finalizzati all’ottenimento dell’agibilità degli edifici, bonifica dall’amianto e da altri agenti nocivi, accessibilità e superamento delle barriere architettoniche, efficientamento energetico e, in senso più ampio, miglioramento dell’ecosostenibilità degli edifici. Nonostante le candidature siano state chiuse il 12 febbraio 2018, a luglio 2020 non risulta non esserci ancora la graduatoria, e ciò impedisce la liquidazione dei finanziamenti. Un’attesa ormai lunga tre anni pregiudica la riuscita stessa degli obiettivi del bando, oltre a mettere in difficoltà gli enti e gli istituti scolastici che contavano su quelle risorse. Difficoltà aggravate dalla situazione di emergenza sanitaria in corso, che sta costringendo a dover reperire ulteriori spazi da adeguare e destinare all’uso scolastico. Ritengo tale ritardo inaccettabile, per questo mi auguro una celere risposta del ministro che garantisca lo sblocco dell’iter burocratico e una rapida assegnazione delle risorse per la messa in sicurezza degli edifici destinatari”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini, capogruppo in Commissione Bilancio.

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Raggi: “Preoccupazione per elevato numero positivi provenienti dal Bangladesh”

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

“Sono preoccupata per l’alto numero di persone arrivate a Roma dal Bangladesh risultate positive al coronavirus. È fondamentale mantenere alta l’attenzione e potenziare i controlli su coloro che provengono da Paesi dove la curva di contagio è ancora alta. Non possiamo in alcun modo permettere di vanificare gli sforzi che i romani hanno compiuto finora”. Così in una nota la Sindaca di Roma, Virginia Raggi.

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‘Torino a Cielo Aperto’

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

E’ il ricco cartellone di eventi culturali e ricreativi diffusi su tutto il territorio che si pone l’obiettivo di invitare i cittadini a riappropriarsi degli spazi pubblici e dei parchi cittadini dopo il lockdown dovuto all’emergenza sanitaria determinata dal Covid-19.Il progetto – proposto dagli assessorati alla Cultura, ai Giovani, al Turismo e Commercio, all’Ambiente e all’Istruzione della Città di Torino, in collaborazione con Fondazione per la Cultura Torino e grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo e Iren – presenta 22 ‘punti estivi’ realizzati da associazioni culturali con il contributo della Città; 4 arene cinematografiche; la programmazione ‘Blu Oltremare’ che si realizza nel cortile di Combo a cura del Teatro Stabile di Torino con la collaborazione del Teatro Regio, di TPE – Teatro Piemonte Europa e Fondazione TRG, Piemonte dal Vivo, Todays, TJF e MITO per la Città, Torino Spiritualità/Circolo dei lettori e alcune delle compagnie del progetto Torino Arti Performative; ‘Spettacoli a Cielo Aperto’ nell’arena della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani; gli eventi estivi nei cortili e i Festival.Gli appuntamenti saranno organizzati nel pieno rispetto delle nuove prescrizioni dettate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per garantire al pubblico di assistere in sicurezza e con assoluta tranquillità a tutte le iniziative.
Sono inoltre stati individuati spazi pubblici e spazi insoliti nelle 8 circoscrizioni cittadine con l’obiettivo di avviare sperimentazioni volte all’aggregazione. Nello specifico sono stati schedati circa 220 cortili e, quelli considerati compatibili con l’organizzazione di attività, ospiteranno appuntamenti culturali, ricreativi, sociali e/o di intrattenimento, con una particolare attenzione alla sostenibilità dal punto di vista ambientale. Le iniziative culturali e commerciali di quest’anno vanno, infatti, nella direzione di una Torino vivibile e partecipata. Il territorio finalmente diventa fisicamente il luogo attrattivo per eccellenza.
Il calendario della rassegna è consultabile anche su CityAROUND (www.cityaround.it). L’app gratuita, nata a Torino e pensata per il Turismo Sostenibile, garantisce la sicurezza e il distanziamento fisico. È una porta digitale con cui immergersi, grazie a un semplice tocco sul proprio device, nei circuiti tematici, turistici e outdoor più belli della città da visitare a piedi o in bicicletta. Nell’app esiste anche una sezione dedicata ai principali eventi e manifestazioni. Scaricabile dall’8 luglio in tutti gli store, sarà l’agenda digitale e il navigatore ufficiale di tutti gli eventi.

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L’estate dal punto di vista dei mercati

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

A cura di Antonio Cesarano, Chief Global Strategist, Intermonte SIM. Iniziamo ad entrare nel vivo dell’estate con i mercati che, almeno nei primi giorni di luglio, sono sembrati indifferenti alla forte escalation delle infezioni di virus (soprattutto in alcuni paesi fino agli Usa).Il ragionamento di fondo sembra ancora essere: se le cose peggiorano sul fronte Covid le banche centrali faranno di più, se le cose migliorano sul fronte macro (come sta emergendo da alcuni ultimi indicatori come ad esempio gli indici ISM Us) le banche centrali stanno rassicurando sul fatto che non molleranno la presa e probabilmente implementeranno ulteriori manovre per frenare l’eventuale rialzo dei tassi (la cosiddetta yield curve control). In altri termini, il tema è ancora quello della forte liquidità che guida incessantemente le performance dei mercati. I mercati sanno che per tutto il prossimo anno almeno ne avranno a iosa, e forse anche oltre quel che ad oggi è lecito attendersi.Tutto questo comporta il fatto che aspetti macro e temi Covid tendono a diventare una sorta di corollario rispetto al tema di fondo che ripeto è l’abbondante liquidità.
La Lagarde lo scorso fine settimana ha sottolineato che ci aspettano un paio di anni di disinflazione/deflazione che, tradotto dal gergo di un banchiere centrale, significa assicurazione sul fatto che le banche centrali sono lì per rimanere con le loro manovre.
Emblematico quanto accaduto sui mercati ieri, martedì 7 intorno alle 17:30 ora italiana, quando cioè il mondo ha avuto la conferma che anche Bolsonaro è stato infettato. La notizia in sé ha portato probabilmente gli algo a sintonizzarsi sul tema Covid generando in giornata marcate vendite sui mercati azionari a fronte di acquisti sui bond. I tassi reali Us sono fortemente calati con i Tips a 5 anni arrivati in prossimità del -1% e l’oro che lentamente si è avvicinato alla soglia importante (anche da un punto di vista tecnico) dei 1800$/oncia, confermandosi al momento come uno dei migliori asset da inizio anno con un + 18%.
In altri termini il tema Covid, per ora sottotraccia, sembra comunque essere potenzialmente un tema che i mercati potrebbero prendere in considerazione da agosto, soprattutto perché potrebbe essere un elemento importante anche per la campagna elettorale Us. Negli ultimi due mesi si è registrato un marcato incremento dei casi di Covid negli Stati dove Trump trionfò nel 2016, e questo contestualmente all’aumento del divario di consensi tra Trump e Biden.Provo allora a delineare i principali appuntamenti tra luglio ed agosto prima di avventurarmi in un’ipotesi di scenario estivo.
Il mese di luglio ha alcuni momenti centrali:
Metà mese con BCE (16 luglio) e Consiglio europeo (17/18) su tema Recovery Fund
Seconda parte del mese con le trimestrali Us ed il 29 la riunione Fed oltre eventualmente ad un secondo Consiglio europeo
Il 20 luglio il Congresso riapre dopo le ferie ed il 31 scadono diversi sussidi.
Ad agosto pertanto Trump è chiamato a prorogare i sussidi oltre a presentare un piano di infrastrutture alternativo a quello già presentato (e votato alla Camera) dai democratici. Trump avrà molto bisogno di cercare di recuperare il forte gap con Biden e non è escluso che possa far ricorso al classico nemico esterno, la Cina.
Tutto questo porta ad ipotizzare un mese di luglio sostanzialmente laterale ma tendenzialmente calante con l’indice S&P500 nel range 2950/3200. Il trend calante di tanto in tanto potrà essere interrotto da interventi anche solo verbali delle banche centrali. Ad agosto il clima potrebbe diventare più caldo. Non vi sono riunioni di calendario di Fed/BCE e la tematica delle presidenziali Us mista al tema Covid potrebbe entrare nel focus degli operatori. In questa fase l’indice S&P 500 potrebbe spingersi fino ad area 2600.In altri termini, il mese di agosto potrebbe ancora essere un mese di turbolenze come effetto di minore liquidità sui mercati e precipitato di tutti i timori dell’autunno in arrivo cui quest’anno si uniscono i timori per le presidenziali. Parto dal presupposto di fondo che le banche centrali sono lì per rimanere ed in autunno implementeranno ulteriori manovre espansive, a partire dalla Fed, come confermato proprio ieri da autorevoli membri del calibro di Clarida, Vice Presidente. La liquidità continuerà pertanto a segnare il trend primario dei mercati. Complessivamente mantenimento di posizioni lunghe di dollari fino ad area 1,08/1,10. Riduzione del peso dell’equity nei portafogli con leggero sovrappeso dell’equity europeo (a patto che il Recovery Fund venga varato entro luglio) vista la possibile maggiore turbolenza Us per il tema elettorale Approfittare però del calo atteso dei mercati azionari tra agosto e settembre per comprare su debolezze, incluso anche i Btp nel caso di spread che si spingesse in area 200/2220 pb in vista dei timori post-elettorali del 21 settembre Approfittare dell’eventuale storno dell’oro (causa margin calls) per continuare ad accumulare e portare la percentuale in portafoglio almeno al 10%. Il tutto, ribadisco, sul presupposto che le banche centrali faranno di tutto per invertire i cali che di tanto in tanto ci sono sui mercati e, come dimostrato già da aprile in poi, hanno ancora ampio potere per farlo.

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Limitare la propensione al rischio

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

A cura di Maya Bhandari, Gestore di portafoglio di Columbia Threadneedle Investments. Il termine “propensione al rischio” può generare ambiguità. In parole semplici, rispecchia le attese di remuneratività della volatilità, tenendo presente che a prospettive di rendimento più elevate per unità di rischio corrisponde una maggiore propensione al rischio, e viceversa.A marzo, mentre le economie erano afflitte da “improvvise interruzioni” dell’attività economica, man mano che i vari paesi adottavano misure di lockdown per contenere l’epidemia di Covid-19, la paura è filtrata nelle valutazioni di pressoché tutte le classi di attivi. Le obbligazioni societarie investment grade, ad esempio, incorporavano un premio per il rischio d’insolvenza pari a 50 volte il tasso storico, mentre le quotazioni di svariati indici azionari sono scese o si sono avvicinate al valore contabile, trascinate fino al valore di realizzo degli attivi in liquidazione. Allo stesso tempo, però, una serie di misure di stimolo senza precedenti ha inondato i mercati del credito e del lavoro a livello globale. Credevamo che, per quanto fosse prevedibile una forte recessione, molto più profonda di qualsiasi altra osservata nel dopoguerra, si sarebbe trattato di uno shock temporaneo e che l’economia statunitense, ad esempio, avrebbe riguadagnato i livelli del quarto trimestre 2019 entro la fine del 2022.E così a marzo e aprile, con la prospettiva di rendimenti eccezionali, abbiamo cercato di esporci a mercati di rischio selezionati che sembravano ben posizionati per un rialzo. Investendo in obbligazioni societarie ad alto rating e incrementando e ruotando la nostra esposizione azionaria dalle aree cicliche di Giappone e Regno Unito verso gli Stati Uniti, abbiamo contemporaneamente aumentato la qualità e la quantità del rischio nei portafogli multi-asset total return.
Questa modifica non implica un orientamento difensivo; in realtà, ci lascia piuttosto esposti sia al rischio azionario sia al rischio di credito, che continuiamo a preferire nell’ambito del nostro approccio complessivamente neutrale al rischio. Inoltre, benché le attuali posizioni degli investitori siano la conseguenza della correzione di marzo, sembrano esserci ancora ampi margini per ulteriori rialzi: ad esempio, le posizioni azionarie degli investitori non bancari sono ancora ai minimi del periodo successivo alla crisi Lehman e al di sotto delle medie storiche, con elevati saldi di cassa di compensazione. Non siamo timorosi, solo un po’ meno avidi.

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Trimestre da record per i mercati azionari, le valutazioni sono troppo alte?

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

Commento a cura di Roberto Rossignoli Portfolio Manager di Moneyfarm, L’ultimo mese è stato caratterizzato da una volatilità elevata sui principali listini, sebbene sia stata in parte riassorbita rispetto ai momenti più acuti della crisi (Vix a circa 30.4). L’andamento di mercato, caratterizzato da diverse settimane da una crescita continua e costante dell’azionario intramezzata da veloci correzioni, riflette quelli che sono i fattori principali che stanno muovendo i mercati. Bisogna sottolineare che il trimestre che si è appena chiuso è stato il migliore per l’azionario americano dal 1987. Una performance del genere impone una riflessione su quello che potrebbe essere il percorso nei prossimi mesi. Ma andiamo con ordine: le settimane appena passate sono state caratterizzate da una serie di dati positivi, sia da un punto di vista dei dati macro, sia per quanto riguarda la fiducia degli operatori. L’indice di sorpresa economica pubblicato da Bank of America ha fatto segnare un record positivo. Questo vuol dire che le notizie che giungono dall’economia reale, per quanto negative, sono state comunque meno negative di quanto ci si aspettasse nel trimestre caratterizzato dalla quarantena.
La previsione degli investitori è che i dati macroeconomici positivi si trasmetteranno sui risultati delle aziende, dati che verranno pubblicati nelle prossime settimane. Una stagione degli utili in grado di sorprendere le aspettative renderebbe le valutazioni azionarie più sostenibili.
Il prezzo relativo dei mercati azionari, calcolato come costo delle azioni in relazione agli utili generati dalle aziende, resta infatti uno dei grandi punti interrogativi di questa fase. Se ci dovessimo limitare a una sola valutazione dell’indicatore Prezzo/Utili troveremmo che in questo momento è posizionato piuttosto in alto rispetto alla storia.In realtà questo dato non è rilevante da solo, ma va valutato nel contesto. Innanzitutto, come abbiamo già ricordato, c’è l’effetto positivo che potrebbe derivare dalla pubblicazione dei risultati di metà anno delle aziende in caso di sorpresa positiva. In seconda analisi, bisogna considerare nell’equazione il livello dei tassi. Quando i tassi sono bassi come in questo momento anche valutazioni così elevate diventano maggiormente sostenibili. Come mai?
Gli utili futuri sono scontati a un tasso più basso, il valore attuale di quegli utili – o il prezzo fondamentale – sale, e di conseguenza il rapporto prezzo/utili, ma anche le altre metriche di valutazione, salgono.
Dal punto di vista macroeconomico, si può assumere che un costo del capitale generalmente più basso favorisca il mondo delle imprese, in particolare quelle ad alto potenziale di crescita che riescono a investire con prospettive di rendimento più alte.
Sempre dal punto di vista macro, è interessante la relazione tra tassi e inflazione. Tassi bassi e poco volatili riflettono anche un’inflazione bassa e sotto controllo. E questo è positivo per l’azionario.
Ovviamente la condizione per cui questo avvenga è una progressiva risoluzione dell’emergenza sanitaria. I dati delle ultime settimane non sono incoraggianti, specialmente negli Stati Uniti e in Sud America, ma non bisogna incorrere nell’errore di drammatizzarli eccessivamente. In generale, anche in caso di un riemergere dei contagi, il livello di preparazione dei governi sarebbe sicuramente superiore rispetto a pochi mesi fa e ciò ci dà confidenza per continuare a riposizionare gradualmente le nostre allocazioni verso gli obiettivi di redditività e volatilità di medio-lungo termine.

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“Attivare la circular economy attraverso l’open innovation”

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

A cura di Riccardo Porro, Chief Operations Officer di Cariplo Factory. La pandemia da Coronavirus ha messo a nudo la fragilità del nostro modello di sviluppo economico rendendo evidenti due facce della stessa medaglia: da un lato, l’evidenza che nessun settore è abbastanza solido per resistere a un cambiamento radicale senza un processo di continua innovazione.
Ora più che mai, è indispensabile ripensare il ciclo economico in termini di economia circolare: un sistema pensato per potersi rigenerare, fondato sulla valorizzazione degli scarti, l’estensione del ciclo di vita dei prodotti, la condivisione delle risorse, l’impiego di materie prime da riciclo e di energia da fonti rinnovabili. Ma un cambiamento di rotta di questa portata, una trasformazione così radicale, non può gravare sulle spalle delle singole imprese. Servono, da un lato, sostegno a livello economico e finanziario, e dall’altro, la capacità di portare il paradigma dell’open innovation anche nella circular economy: vale a dire, fare in modo che le imprese che hanno bisogno di rinnovarsi per andare verso la circular economy possano entrare in contatto con delle realtà in grado di fornire loro gli strumenti per farlo.
Dal primo Rapporto nazionale 2019 sul modello dell’economia circolare realizzato dal Circulary Economy Network, l’Italia è N.1 in Europa in questo ambito: con un punteggio di 103, batte il Regno Unito (90 punti), la Germania (88), la Francia (87) e la Spagna (81). Secondo il rapporto “La bioeconomia in Europa”, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Assobiotec e il Cluster SPRING, il mercato è già enorme e in Italia vale circa 345 miliardi di euro e due milioni di occupati: numeri che ci mettono al terzo posto in Europa alle spalle di Germania (414 miliardi) e Francia (359 miliardi).
Vuol dire che siamo perlomeno agganciati al treno di testa. Eppure, rischiamo di perdere contatto, perché dal punto di vista normativo la legislazione del settore è ancora agli albori. Dopo anni di discussioni, ancora oggi tutto il tema dei rifiuti viene trattato secondo specifiche normative su base regionale o comunale, quando invece l’obiettivo finale sarebbe quello di far scomparire le discariche per trasformare gli scarti in materie prime seconde. Motivo per cui abbiamo bisogno di un disciplinare chiaro che tratti i rifiuti come un bene produttivo.La mancanza di una normativa centralizzata genera inevitabilmente grovigli burocratici che allungano i tempi e spesso finiscono per dissuadere le imprese dall’intraprendere la strada della circolarità. Un caso emblematico è quello di Fater, l’azienda leader in Italia nei prodotti assorbenti per la persona (suoi i marchi Pampers e Lines). Per riuscire a recuperare pannolini e assorbenti usati, con l’obiettivo di rimettere la cellulosa nel ciclo produttivo, Fater ha investito milioni di euro in tecnologia. Ma ha poi ha dovuto aspettare quasi 7 anni per il via libera amministrativo.Oggi però a riaccendere i riflettori sull’economia circolare sono i piani di rilancio dell’economia presentati dalla task force di Vittorio Colao e dal governo. È proprio dal sostegno da parte delle istituzioni che in Italia dovrebbe passare il rilancio dell’economia basato su un modello circolare: norme chiare, meno burocrazia e soprattutto un piano di incentivi: non solo da parte dello Stato, ma anche con il sostegno del comparto creditizio – come quello offerto da Intesa Sanpaolo con un plafond da 5 miliardi di euro.
Le aziende hanno ormai compreso che non si tratta di costi, ma di investimenti premiati dalla Borsa, tuttavia a mancare sono ancora le competenze per governare il cambiamento. Ma queste si possono acquisire attraverso l’open innovation, che abilita l’accesso alle idee esterne, in particolare quelle sviluppate da startup innovative. Perché non si possono avere al proprio interno tutti gli strumenti per cambiare. Serve allora, come detto all’inizio, la capacità di portare il paradigma dell’open innovation anche nella circular economy, perché nessuno è in grado di affrontare da solo la complessità dei temi e delle frontiere che portano cambiamenti del genere.

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I mercati finanziari sono pazzi? Non proprio…

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 luglio 2020

Il trimestre che si è chiuso il mese scorso ha visto, forse, la più grande contraddizione fra le prospettive dell’economia reale e le valutazioni delle corrispondenti attività finanziarie che si siano mai verificata a memoria d’uomo.Per un buon numero di attività finanziarie (azioni ed obbligazioni) i prezzi sono paragonabili, se non superiori, a quelli dell’epoca pre-covid, ma le prospettive economiche sono quelle della peggiore crisi nell’economia reale che si sia mai avuta da quando si registrano questi dati. Come è possibile? Come si spiega questa distanza? Dobbiamo dire semplicemente che i mercati finanziari sono pazzi?
Le cose sono molto più complicate, o meglio: complesse.
La teoria prevalente nel mondo accademico su cui si fonda la comune operatività nel settore degli investimenti finanziari prende il nome di “efficient-market hypothesis (EMH)” o teoria dei mercati efficienti. L’assunto di base di questa teoria è che i prezzi riflettono tutte le informazioni disponibili. In che senso?L’assunto ancora più basilare è che gli operatori dei mercati finanziari (cioè chi compra-vende) sono agenti razionali che scelgono di agire avendo come unico criterio quello di massimizzare il rendimento monetario dei capitali impiegati. In altre parole, gli agenti finanziari, in questa teoria, sarebbero dei “calcolatori” i quali tradurrebbero tutte le informazioni disponibili in modelli matematici che suggerirebbero cosa comprare e cosa vendere al fine di massimizzare le probabilità di avere il maggior denaro possibile in futuro. Questa è la teoria. Ovviamente, la realtà è ben distante.Negli ultimi decenni, questa teoria è stata messa in crisi dalla cosiddetta “finanza comportamentale” (in particolare la “Prospect Theory” di Kahneman e Tversky), la quale ha posto tutta una serie di obiezioni relative alla capacità degli esseri umani di fare scelte razionali.Una teoria molto più sensata è stata proposta da Andrew Lo, professore di finanza e direttore del laboratorio di ingegneria della finanza al MIT Sloan School of Management.L’approccio di base consiste nell’applicazione del modello evoluzionistico ai mercati finanziari. In questa teoria, i mercati finanziari sono assimilati ad un “ambiente” popolato da una serie di “specie” (investitori individuali, fondi d’investimento, banche, fondi pensione, hedge fund, grandi investitori, fondi sovrani, ecc. ecc. ecc.) in lotta fra loro per la “sopravvivenza” garantita all’accaparramento del “cibo” corrispondente ai guadagni monetari. Le varie “specie” hanno caratteristiche diverse e l’ambiente interagisce con queste specie favorendone alcune a scapito di altre. .
In questa chiave di lettura, il fatto che l’economia stia andando molto male è sicuramente un’informazione che influisce sui prezzi delle azioni, ma è solo uno (e non necessariamente il più importante) dei fattori e non si può dire a priori se li faccia alzare o abbassare.Bisogna considerare che per molte “specie” (in particolare gli “intermediari”), la sopravvivenza non è garantita dal rendimento degli strumenti compravenduti, ma dalla mediazione e gestione degli stessi, se poi avranno rendimenti negativi, loro comunque hanno garantita la sopravvivenza immediata (se la cosa continua all’infinito, ovviamente, il discorso cambia).Non investire nei mercati finanziari, per la quasi totalità degli agenti professionali, semplicemente non è un’opzione in campo, perché la loro sopravvivenza sarebbe irreparabilmente compromessa.Abbiamo visto, quindi, che gli agenti finanziari sono di diverse specie, con interessi e caratteristiche molte diverse. Anche l’ambiente è caratterizzato da diversi fattori. I mercati finanziari sono fatti in primo luogo da una combinazione di regole e regolatori. Questi fattori cambiano nel tempo. A partire dal 2008, ad esempio il ruolo dei regolatori, cioè delle Banche Centrali, è stato sempre più determinante (di fatto i prezzi delle obbligazioni sono stati determinati dalle scelte dei regolatori).
La quantità di moneta circolante nel sistema è uno dei fattori più importante. La tecnologia in uso è un’altro fattore ambientale chiave. I mercati finanziari prima dell’avvento dei computer sono un ambiente completamente diverso da quello degli anni ‘90, i quali, a loro volta sono molto diversi da quelli attuali dominati da internet, l’intelligenza artificiale e l’high-frequency trading.
L’invenzione di determinati tipi di contratti e molti altri aspetti più tecnici che qui non è il caso di trattare sono tutte caratteristiche che mutano, talvolta in modo significativo, l’ambiente. Anche per quanto riguarda l’ambiente esistono dei meccanismi di retroazione che rendono “non lineare” la relazione tra una variabile del sistema ed il suo risultato finale.
Quest’ultima frase necessita di una spiegazione ulteriore perché la differenza tra relazione lineare e non lineare non è chiara alla maggioranza dei lettori.
Un’analisi meno superficiale del funzionamento dei mercati finanziari, rispetto a quella che sta alla base della teoria classica, mostra che sostanzialmente i mercati finanziari sono matematicamente imprevedibili. Non esistono modelli matematici basati su equazioni lineari che possono descrivere in modo accettabilmente una relazione fra un fatto qualsiasi e l’andamento futuro dei prezzi.Qualunque considerazione di “causa-effetto” basata sul buonsenso (ad esempio: “poiché c’è la pandemia le azioni scenderanno”) è destinata ad infrangersi nella complessità di un sistema strutturalmente, matematicamente, imprevedibile.
In presenza di questo dato di fatto, le opzioni possibili per fare scelte finanziarie ragionevoli sono solo due: 1) ignorarla, facendo finta che sia possibile applicare relazioni lineari ad un sistema complesso governato da equazioni non lineare oppure 2) applicare la teoria delle decisioni in condizioni d’incertezza ed inglobare l’imprevedibilità nei nostri processi decisionali.
E’ triste osservare come in finanza predomini di gran lunga la prima scelta e questo perché gli interessi degli investitori finali sono profondamente diversi dagli interessi degli intermediari finanziari. (Alessandro Pedone, responsabile Aduc Tutela del Risparmio – in abstract)

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