Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 136

Archive for 14 luglio 2020

Comuni snodo economia circolare

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

“Il reddito di cittadinanza ed il sistema di ammortizzatori sociali, assieme alle reti di solidarietà comunali, ci hanno aiutato a reggere durante la fase più acuta dell’emergenza Covid-19. Ha ragione il Presidente Antonio Decaro quando lo sottolinea, ora serve un ulteriore passo in avanti per fare in modo che le aziende siano aiutate a mantenere i livelli occupazionali, anche quando fisiologicamente verrà tolto il blocco dei licenziamenti.
Questa pandemia ci ha insegnato sicuramente molte cose, prima tra tutte l’importanza di una rete di protezione sociale. Ma ci ha insegnato anche che il mercato del lavoro può cambiare repentinamente, che il mondo dell’impresa può essere chiamato a riconvertirsi rapidamente su altri settori.
Defiscalizzazione, sblocco degli investimenti, semplificazione, digitalizzazione e infrastrutture digitali, assieme ad una riconversione green, rappresentano la base di un nuovo modello di società che punta al miglioramento della qualità della vita dei cittadini”.Lo scrive, su Facebook, il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

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Villa Torlonia diventa il primo “parco culturale” di Roma

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Roma. Con la firma dell’accordo operativo tra la Sovrintendenza Capitolina, il Dipartimento Ambiente e Zètema Progetto Cultura per la cura e la manutenzione del verde di Villa Torlonia, prende vita – per la prima volta – un parco curato e promosso dall’ambito culturale dell’Amministrazione. L’accordo – in questa prima fase sperimentale – durerà fino al 31 dicembre 2022. La decisione d’intraprendere questo nuovo modello di gestione nasce dalla considerazione che Villa Torlonia, fra le ville storiche di Roma Capitale, è quella che più di tutte si presenta come un sistema integrato, definito e inscindibile, di edifici di pregio storico-artistico e di patrimonio ambientale e vegetazionale.
L’interesse pubblico che si intende conseguire sta nella creazione di un modello gestionale che permetta di innescare un complessivo e progressivo incremento della qualità e della fruibilità dell’intero complesso storico-artistico e culturale da parte dei cittadini. Per questo è stato deciso di assegnare anche la manutenzione del verde alla Sovrintendenza Capitolina sotto l’alta sorveglianza, per quanto attiene alla conoscenza e competenza specifica in ambito vegetazionale, del Dipartimento Tutela Ambientale. La Sovrintendenza opererà attraverso Zètema Progetto Cultura, società in house di Roma Capitale, cui è già affidata la gestione dei servizi dei 13 edifici storici a destinazione museale che la Villa ospita in continuo dialogo e corrispondenza con il parco che li circonda (Casino Nobile, Casina delle Civette, Casino dei Principi, Teatro, Serra e Torre Moresca, Villino Medievale, Limonaia, Scuderie Vecchie, Tempio di Saturno, Campo dei Tornei, Propilei, False Rovine e i Bunker di Mussolini).Al Dipartimento Ambiente, oltre alla funzione di alta sorveglianza, rimangono le competenze sulle aree ludiche e sportive, la manutenzione degli arredi del parco (panchine, cestini per la raccolta dei rifiuti, ecc.), la progettazione di eventuali nuovi interventi di ripristino dell’assetto primigenio della Villa, nonché gli adempimenti non delegabili, quali, a fronte di specifici eventi meteorologici o di altra natura, le decisioni in merito ad eventuali chiusure e riaperture della Villa, in ragione della verifica della sussistenza delle condizioni di sicurezza.Costruita e definita con un progetto unitario, fortemente voluto dal Principe Giovanni Torlonia e poi dal figlio Alessandro che nel 1832 l’aveva ereditata, interpretato dai più valenti architetti dell’epoca (per primo Giuseppe Valadier, poi Giovan Battista Caretti, Quintiliano Raimondi ed infine con Giuseppe Jappelli), la villa si presenta ancora oggi come un nucleo compatto di edifici tutti costruiti o modificati nel giro di pochi anni. Espropriata alla famiglia Torlonia dopo anni di abbandono nel 1977 e aperta al pubblico nel 1978, la villa non ha mai perso questa forte caratterizzazione unitaria di “luogo delle meraviglie” ed ha visto già dagli anni ’90 un grande investimento dell’amministrazione capitolina per il restauro e la fruizione al pubblico di tutti i suoi edifici ed il recupero del patrimonio ambientale.

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Workshop Nazionale Giovani Ricercatori

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Milano. Si è tenuta nei giorni scorsi una serie di incontri nell’ambito del Workshop Giovani Ricercatori per le aree interne promosso dal Politecnico di Milano, al quale hanno partecipato le dottorande del curriculum Civil law and Constitutional legality dell’Università di Camerino Silvia Montecchiari e Karina Zabrodina.
L’iniziativa è stata promossa dalla Rete nazionale per le aree interne, costituita da un gruppo di giovani ricercatori e dottorandi di diverse aree disciplinari del Politecnico di Milano, con il supporto dei dottorati di ricerca in Preservation of the Architectural Heritage, in Urban Planning, Design and Policy, in Management, Economics and Industrial Engineering e del progetto DAStU, Dipartimento di Eccellenza sulle Fragilità Territoriali 2018-2022.
Lo scopo del workshop è stato quello di riunire giovani ricercatori di diverse discipline che, da diverse prospettive, si stanno occupando del grande tema delle Aree Interne, per offrire loro l’opportunità di incontrarsi e di confrontarsi sui propri lavori e riuscire a tracciare così una vera e propria geografia delle ricerche sul tema. La dottoranda Karina Zabrodina ha partecipato al tavolo del 29 giugno incentrato sul tema Aree Interne Ed Innovazione Sociale, portando un contributo sulla Leadership culturale per lo sviluppo locale, in cui ha analizzato la necessità dell’informazione degli stakeholders e della formazione di una cittadinanza attiva. La dottoranda Silvia Montecchiari ha preso parte al tavolo di lavoro e dibattito Presidio del Territorio e Rischio Idrogeologico dello scorso 8 luglio, in cui ha portato uno sguardo giuridico all’interno del dibattito, sostenendo la necessità dell’introduzione di una normativa post-sisma unitaria per l’intero territorio italiano, che permetterebbe di superare l’attuale frammentarietà, disomogeneità e scarsa efficacia delle risposte ai sismi e accoglierebbe le indicazioni delle più avanzate convenzioni internazionali in materia. Il dottorato civilistico Unicam, coordinato dalla Prof.ssa Lucia Ruggeri, subito dopo il sisma del 2016, grazie al sostegno di Fondazione Intesa Sanpaolo, ha attivato uno specifico programma incentrato sullo studio delle zone interne e sul loro rilancio; il programma si inserisce in un più ampio quadro di collaborazioni con università straniere impegnate al pari dell’Ateneo camerte nella rivitalizzazione di aree colpite da disastri naturali come la Toyo University di Tokyo e la Louisiana State University impegnata nelle aree investite dall’uragano e ora chiamate a fronteggiare una seconda crisi economica dovuta alla pandemia. Il recente intervento normativo a sostegno di dottorati che formino giovani ricercatori impegnati nel rilancio delle zone interne trova in Unicam un Ateneo già pronto a cogliere ed affrontare questo nuovo compito e questa sfida.

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Approvato il primo Pacchetto Mobilità Europeo

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Si è concluso positivamente l’iter di approvazione del primo Pacchetto Mobilità per la riforma dell’autotrasporto che pone un primo freno alla concorrenza sleale. Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano, associazione insieme alla quale già nel 2014 aveva avanzato all’Unione Europea una serie di proposte per la tutela delle aziende italiane, riconoscono che un primo passo in avanti è stato fatto, ma non è ancora sufficiente per contrastare il fenomeno della concorrenza sleale e del dumping sociale.
“In seguito alla pesante crisi che aveva investito il settore dell’autotrasporto, in rappresentanza dei nostri soci, nel 2014 avevamo avanzato una serie di proposte all’Unione Europea con l’obiettivo di fermare il fenomeno sempre più dilagante del dumping sociale” dichiara Secondo Sandiano, Presidente nazionale di Assotrasporti e Vicepresidente vicario di Eumove.
“Con una lettera inviata all’allora Commissario europeo per l’industria e l’imprenditoria, Antonio Tajani, avevamo presentato diverse criticità e relative proposte per il miglioramento delle condizioni di lavoro nel settore dell’autotrasporto. Successivamente, in seguito all’approvazione della legge francese che vietava la possibilità di effettuare il riposo settimanale regolare a bordo del veicolo su tutto il territorio nazionale e alla pubblicazione della relazione della Commissione Europea sul tema dell’integrazione del mercato interno dei trasporti su strada, avevamo inviato una lettera all’allora Presidente della Commissione Europea, Josè Manuel Barroso, e ai Commissari competenti, per richiedere un loro intervento urgente” aggiunge Sandiano.
“In accordo con quanto dichiarato dall’Unione Europea, Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano avevano espresso soddisfazione per quanto proposto dalla Commissione Europea, la quale aveva delineato la giusta strada da percorrere per iniziare a risolvere le criticità del settore. Da sempre favorevoli alle semplificazioni, con l’obiettivo di porre al centro delle riforme il trasportatore, riconoscevamo la proposta di legge francese come una scelta coraggiosa, della quale avrebbe dovuto farsi carico l’Unione Europea stessa per porre un definitivo freno al dumping sociale e alla concorrenza sleale” ricorda Sandiano.
“Rispetto alla riforma attuale, invece, riconosciamo che i tre atti normativi che costituiscono il primo Pacchetto Mobilità appena approvato introducono norme per rendere il settore dell’autotrasporto europeo più equo. In questo momento di profonda crisi dovuta all’emergenza sanitaria per il Coronavirus, l’esito positivo dell’iter di approvazione della riforma europea non può che essere accolto con soddisfazione dalle nostre associazioni. Tuttavia, sottolineiamo che si tratta di un primo passo in avanti nella giusta direzione per la tutela delle aziende, ma non è ancora sufficiente a garantire equità nel settore. Fino a quando non sarà garantita equità di condizioni di trattamento delle aziende europee sia a livello di costi (il costo del lavoro, i premi assicurativi, la tassa di circolazione, l’effettivo pagamento dei pedaggi e del carburante etc.) sia a livello fiscale, il fenomeno del dumping sociale e della concorrenza sleale (anche con delocalizzazione abusiva e improprio utilizzo di fondi comunitari) continueranno a svilupparsi. L’unico modo per combattere questa piaga e ridare ossigeno e futuro alle aziende italiane è quello di metterle in condizione di essere competitive a livello europeo. Su questo tema, oltre alla normativa comunitaria, molto potrebbe fare il nostro governo riconoscendo che l’azienda di trasporto non è un’attività stanziale ma svolge lo stesso servizio indipendente dallo stato dove ha la sede e quindi rendendola competitiva senza costringerla a chiudere o delocalizzare” conclude Sandiano.

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Perugia. Nuovo corso di laurea in digital humanities

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Perugia. “Certo, imparare ad usare la tecnologia e conoscerne potenzialità e portata conviene, in primo luogo per non esserne fagocitati ed evitare il disadattamento sociale”. Ha esordito così l’iperconnesso e sempre avanguardista Gianluca Nicoletti alla domanda del prof. Antonio Allegra – docente di Filosofia presso la Stranieri e studioso del transumano- sull’opportunità o meno di “essere tecnodigitali”.“La ricetta è antica – ha proseguito l’autore di Golem -: la tecnologia nasce e si sviluppa costantemente per aiutarci, ma al tempo stesso ci cambia. Più il nostro uso di essa sarà consapevole, ovvero basato sulla conoscenza degli strumenti, maggiore potrà essere la capacità critica nei riguardi di ciò che la nuova technè, oggi il digitale, produce per noi ed intorno a noi”.Nicoletti ha tenuto a sottolineare la difficoltà di adottare tale approccio, in ragione dell’accelerazione che lo sviluppo tecnologico-digitale ha avuto negli ultimi 40 anni; un processo che ha generato per la prima volta nella storia dell’uomo la compresenza sul pianeta di analfabeti digitali (nati ben prima dell’avvento del computer), protopraticanti, utenti digitali loro malgrado – sempre in affanno – , insieme a professionisti di settore, tecnocrati, nativi e naturalizzati digitali.“Io a 65 anni vivo immerso nella tecnologia – ha esemplificato a riguardo il giornalista perugino – ma posso ricordare che mia zia che aveva pudore a spogliarsi davanti al televisore spento, temendo che la spiasse, mentre mio figlio prova il piacere della scoperta “dell’antico“ nell’adoperare oggi prodotti già annoverabili nell’ambito dell’archeologia digitale, come i primi modem o dispositivi di gioco orami desueti. Quindi l’eterogeneità è grande sotto il cielo“.Ma come regolarci con la postverità dei social, a cui tutti siamo esposti – domanda allora Antonio Allegra-? “Per dare senso pieno alla nostra esperienza umana è a mio avviso fondamentale viverla con il massimo della consapevolezza e della profondità – ha risposto Nicoletti -. Ciò detto andrebbe dato costante stimolo a comprendere le dinamiche sociodigitali per ciò che sono al momento: vi trionfa non il desiderio di confronto sui contenuti, ma l’espressione del proprio pregiudizio, basata sempre più sugli effetti di input comunicativi di natura emotiva. Informarsi, analizzare, conoscere è troppo impegnativo, si prediligono oggi certezze già ruminate da altri” .Nicoletti si poi è soffermato sull’opportunità di non vivere una relazione nostalgica con il passato, in questo senso, né di tentare fughe in avanti; sottolineando tuttavia come stare al margine del presente comporti la perdita di tante buone occasioni. Il giornalista ha poi parlato della nostra “ombra digitale“, ovvero di tutti i dati che sopravviveranno alla mostra morte fisica, immessi in rete nel corso della nostra esistenza, e della necessità di normarne la gestione, nonché della forte fatica emotiva e cognitiva cui il nostro cervello è sottoposto da qualche decennio a questa parte, per la necessità di agire su più piani in regime di sincronicità, e dei ‘cambiamenti’ evidenziatisi in esso “nell’agire digitale“: i cervelli dei ragazzini che brillano nei giochi al computer sembrano avere diffusamente sviluppato qualità percettive che i loro genitori hanno scarsamente.

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Crisi del settore del banqueting e del catering

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Un intervento normativo che riconosca lo stato di crisi del settore del banqueting e del catering che alimenta un giro di affari annuo pari a circa 2 miliardi e 200 milioni di euro di fatturato ed è parte fondamentale del sistema turistico italiano, con oltre 2.200 imprenditori che operano su tutto il territorio nazionale e circa 100mila addetti di cui 13.500 con contratto a tempo determinato. E’ la richiesta congiunta rivolta al Governo contenuta in Avviso Comune condiviso dalle parti sociali della contrattazione nazionale di settore, i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e l’associazione imprenditoriale Fipe Confcommercio. Le parti sollecitano la proroga in continuità del Fondo di Integrazione Salariale fino al 31 dicembre 2020 per il sostegno al reddito dei lavoratori, con rifinanziamento delle misure, con semplificazione delle procedure e con tempi di erogazione certi e rapidi. E ancora interventi economici e fiscali, anche in riferimento al cuneo fiscale, volti a supportare la continuità dell’attività imprenditoriale, quale strategia fondamentale per consentire la conservazione del tessuto aziendale esistente e fattore determinante per mantenere nel tempo, anche dopo la fase emergenziale, l’occupazione.
«L’intero settore turistico italiano ha subito e sta subendo i drammatici riflessi economici della grave situazione causata dalla pandemia da Covid-19 con perdite stimate di fatturato dell’80% anche considerata l’impossibilità di prevedere una ripresa certa delle attività in tempi rapidi» ha dichiarato il segretario nazionale della Fisascat Cisl Fabrizio Ferrari sottolineando anche «le pesanti ripercussioni su tutta la filiera di migliaia di piccole e medie aziende dell’indotto generato dal comparto turistico che quest’anno subiranno gravi perdite a causa della pandemia». «Tutto questo rischia di compromettere la tenuta delle attività di impresa e dei livelli occupazionali, con le immaginabili conseguenze in termini di costo sociale, di perdita delle professionalità faticosamente costruite e di ulteriore calo dei consumi» ha aggiunto il segretario generale della categoria cislina Davide Guarini. «I provvedimenti del Governo fin qui adottati – ha concluso – rischiano di rivelarsi insufficienti. Sono necessarie misure a lungo termine che accompagnino il settore verso l’auspicata ripresa a pieno regime delle attività».

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Telemedicina e diabete

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Da anni i sistemi sanitari europei hanno l’obiettivo socio-sanitario-assistenziale di offrire al paziente, in particolare cronico, servizi e cure mediche più capillari per un miglior controllo del suo stato di salute, presa in carico e ottimizzazione dei costi. In Italia, in epoca Covid, è emerso il grave ritardo nella riforma dei servizi territoriali mostrando la necessità indifferibile di spostare il fulcro dell’assistenza dei malati cronici dall’ospedale al territorio, necessità che si acuisce in alcune Regioni rispetto ad altre. È arrivato il momento di partire dalla consapevolezza della reale importanza della telemedicina come investimento per il Sistema Sanitario e non un costo e del suo potenziale impatto sulla società e sulla salute. Per fare in modo che l’adozione della telemedicina nella presa in carico del paziente cronico, e nello specifico della persona con diabete, non sia più appannaggio di pochi eletti, ma una realtà concreta per tutti. “L’emergenza COVID-19 ha reso evidenti le difficoltà maggiori del SSN, il quale comunque ha resistito all’impatto dell’onda epidemica, grazie anche agli enormi sacrifici dei cittadini italiani. Si può dire in sintesi che il migliore risultato ottenuto consiste nell’aver impedito il più possibile al virus di attaccare le debolezze preesistenti del SSN. Il valore sociale, ancor prima che medico, di questa scelta è notevole e deve essere sottolineato, ma anche studiato nei suoi effetti e conseguenze futuri. Una di tali conseguenze è già presente: il SSN si trova di fronte a una lista d’attesa di pazienti cronici, oncologici, con malattie rare, con disabilità, oppure in situazioni di fragilità, che reclamano i servizi sanitari che sono stati sospesi nella forma tradizionale. Sappiamo che i ritardi di erogazione sono in grado potenzialmente di causare gravi conseguenze sulla salute delle persone e invece non sappiamo fino a quando dovremo osservare norme di distanziamento e di restrizione degli spostamenti. Quindi, Il Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità ha dedicato nel Rapporto ISS COVID-19 sulla Telemedicina (https://tinyurl.com/yb62nocz) una particolare attenzione alle concrete possibilità assistenziali disponibili, mostrando quanto sia fondamentale utilizzarle per garantire il più possibile la continuità di cura anche nel periodo di emergenza. Esse però non possono essere improvvisate e vanno fornite prioritariamente attraverso le moderne tecnologie digitali e di telecomunicazione computer assistite, che offrono le migliori opportunità operative rispetto all’uso delle tecnologie precedenti. Inoltre, ci sono anche dei limiti pratici che vanno considerati nel mettere a disposizione sistemi di Telemedicina. Quindi in sintesi, non basta disporre di tecnologie e non è detto che esse, anche se di eccellente fattura, siano anche efficaci dal punto di vista medico. È fondamentale strutturare il servizio a distanza in base alle differenze nelle possibili situazioni locali di fruizione e alle reali necessità delle persone”, ha dichiarato Francesco Gabbrielli, Direttore Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità. Come è stato evidenziato dal periodo di pandemia da Coronavirus, la stretta collaborazione tra Pubblico e Privato è fondamentale per costruire un Servizio Sanitario Nazionale che sia orientato a garantire universalismo, uguaglianza ed equità per almeno altri 40 anni, in cui la telemedicina rappresenta uno strumento per innovare in medicina e garantire qualità di assistenza a tutti i cittadini. “Sono stati mesi di emergenza collettiva che hanno lasciato il segno in tutti noi, ma che hanno anche evidenziato come sia possibile costruire una collaborazione solida, tra le Istituzioni e le Aziende private, quando l’obiettivo comune è aiutare i pazienti e consentire loro di poter accedere alle migliori cure in qualsiasi momento, anche in piena emergenza”, ha spiegato Rodrigo Diaz de Vivar, Amministratore Delegato di Roche.

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Governo. La sceneggiata e il nuovo ponte di Genova

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

“Non attenderemo i tempi della giustizia” aveva proclamato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo la tragedia del ponte Morandi (43 morti). Eppure, Conte è un giurista, professore universitario, sapeva, e sa bene che è la magistratura, con sentenza definitiva, che deve appurare le responsabilità della tragedia. Non lo decide lui né i suoi ministri. Allora, perché una frase del genere? Aveva annunciato la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia (Aspi), ma sono passati due anni e nulla è accaduto.Ieri, è tornato sulla revoca. Vedremo.Sempre per memoria, ricordiamo che, nel 2008, la concessione alla società Autostrade fu decisa dal Governo Berlusconi (FI e Lega), limitando fortemente le richieste dell’Anas per migliori opere di interesse pubblico.Del governo faceva parte Giorgia Meloni e il deputato Matteo Salvini votò a favore della concessione.
Il PD espresse voto contrario.Passiamo al M5S, che in questi giorni si è stracciato le vesti perché, al termine dei lavori, il ponte doveva essere restituito alla società Autostrade.Chi lo diceva? L’allora ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli (M5S) che, in una lettera del febbraio 2019, inviata al Commissario per la ricostruzione del ponte, scriveva “al termine dei lavori, l’infrastruttura in questione deve ritenersi riassorbita nel rapporto concessorio vigente al momento del trasferimento”; tradotto, significa che il ponte ricostruito va consegnato ad Autostrade per l’Italia.Dunque, di cosa ciarlano Toninelli e i penta stellati?Per evitare la consegna del ponte ad Autostrade sarebbe necessario revocare la concessione che è ancora vigente, nonostante la minaccia del ministro Luigi Di Maio di revoca immediata, che fece nel 2018. Nel frattempo, sono passati due anni. Nei prossimi giorni vedremo cosa succederà, intanto è bene sapere come sono andati i fatti e non farsi fuorviare da sceneggiate che servono solo a carpire consenso elettorale. (Primo Mastrantoni, segretario Aduc)

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Scuola: Stipendi docenti e Ata, col taglio del cuneo fiscale da luglio il netto aumenta fino a 100 euro

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Adesso è ufficiale: con lo stipendio di fine mese e poi con quello di agosto, quando entrerà a regime, è in arrivo il taglio del cuneo fiscale per i dipendenti pubblici, quindi anche per i docenti e il personale Ate. Sul portale NoiPa del ministero dell’Economia viene ora spiegato nel dettaglio come si definirà l’incremento: come si calcola, quando viene erogato, come si usa il self service per la gestione del bonus. Come previsto dal D.L. 5 febbraio 2020, n. 3 convertito con Legge del 2 aprile 2020, n. 21, è riconosciuta una somma a titolo di trattamento integrativo di importo pari a 600 euro nel 2020 e di 1.200 euro a decorrere dal 2021, ma solo se il reddito annuo complessivo individuale non supera i 28.000 euro.“Come Anief – dice il suo presidente nazionale Marcello Pacifico – reputiamo positiva l’iniziativa del Governo di agire sul cuneo fiscale. Rimane però un dato di fatto che gli aumenti degli ultimi dodici anni rimangono fermi al 3,48% (meno di 80 euro lordi) accordati con l’ultimo rinnovo contrattuale del 2018. Una circostanza che non ha coperto nemmeno gli 8 punti percentuali persi tra il 2007 e il 2015 per via dell’inflazione. Per il nuovo contratto, noi continuiamo a chiedere 240 euro mensili di aumento, mentre siamo fermi di 70 euro: incrementi più bassi non basterebbero a cancellare l’attuale gap di mille euro medi in meno al mese rispetto alla media UE. Lo abbiamo detto alla ministra della Funzione Pubblica, Fabiana Dadone e siamo pronti a ribadirlo non appena si avvierà, speriamo quanto prima, la contrattazione per il rinnovo contrattuale vero”.Prende consistenza l’ultima manovra di bilancio, con la quale il Parlamento ha stabilito un nuovo bonus nelle buste paga a partire dalla prossima mensilità, in sostituzione del “Bonus Renzi di 80 euro”.

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Rapimento della minorenne cattolica pakistana Huma Younus

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Tabassum Yousaf, avvocatessa dell’Alta Corte del Sindh, la provincia pakistana con capoluogo Karachi, è attualmente impegnata nella difesa dei genitori della quindicenne cattolica Huma Younus, rapita nell’ottobre 2019 e costretta alla conversione all’Islam. La legale, in un colloquio con Aiuto alla Chiesa che Soffre, ha fornito un drammatico aggiornamento della situazione personale e giudiziaria dell’adolescente. «Huma ha chiamato i genitori informandoli che è rimasta incinta a causa della violenza carnale subita. A seguito della richiesta del padre di lasciare l’abitazione del sequestratore per tornare a casa la minorenne ha risposto che non le è permesso di uscire e che la sua vita è diventata ancor più difficile essendo imprigionata dentro le mura di una camera», ha riferito l’avv. Tabassum Yousaf. Il rapitore, il musulmano Abdul Jabbar, ha un fratello di nome Mukhtiar, impiegato dei Rangers, una forza di sicurezza. «Quest’ultimo ha chiamato i genitori di Huma con video-telefonate e, facendo vedere loro le armi, li ha minacciati dicendo che li avrebbe uccisi qualora avessero cercato la figlia. Lo stesso Mukhtiar ha aggiunto, tramite messaggi-audio, che anche se tutti i cristiani si mettessero insieme per riavere Huma lui ucciderebbe sia i genitori sia chiunque intenda aiutare questi ultimi». Sul piano giudiziario, ha spiegato la legale della famiglia di Huma, il tribunale di primo livello (Third Judicial Magistrate di Karachi Est) ha chiuso il caso per mancanza di prove. E’ stato presentato ricorso in appello al medesimo giudice al fine di riesaminare le prove documentali, e il magistrato ha interessato la competente autorità pubblica, il NADRA, al fine di acquisire il certificato di nascita dell’adolescente. La prossima udienza è fissata per il 13 luglio 2020. L’avvocatessa dei genitori della ragazza aveva peraltro già fornito, nel corso di una delle udienze, due documenti ufficiali da cui risulta la minore età: un attestato della scuola e il certificato di battesimo della parrocchia cattolica St. James di Karachi. Entrambi i documenti riportano la data di nascita di Huma: 22 maggio 2005. Quanto all’Alta Corte del Sindh, è ancora chiusa a causa della pandemia da coronavirus e probabilmente riaprirà nel mese di agosto. Solo successivamente si potrà ottenere la fissazione di un’udienza presso la medesima Corte.
Il legale del rapitore Jabbar, spiega l’avvocatessa di Huma, punta a guadagnare tempo sfruttando ogni cavillo legale perché tra 3 anni l’adolescente sarà 18enne e il caso, con grande probabilità, sarà archiviato definitivamente. La Corte Suprema del Pakistan, la stessa che ha assolto Asia Bibi, teoricamente potrebbe esaminare e giudicare il caso in tempi brevissimi ma la società islamica radicale del Pakistan non permette al sistema giudiziario di essere autonomo. Inoltre quando è in gioco il diritto delle minoranze religiose si tende a dilazionare perché esso non viene considerato né prioritario né urgente. Il già citato caso Bibi rappresenta da questo punto di vista un precedente eloquente. Circa la diffusione del fenomeno di cui è rimasta vittima Huma, l’avv. Tabassum Yousaf riferisce che molte ONG forniscono stime dei casi registrati e resi noti all’opinione pubblica, aggiungendo che non tutti vengono riportati, «per cui secondo la mia lettura basata sull’esperienza i casi simili sono 2.000 all’anno, sia registrati sia non registrati». Secondo la legale della famiglia di Huma «una giustizia in ritardo è una giustizia rifiutata, per cui ogni ritardo nelle decisioni per la difesa dei diritti delle minoranze religiose rappresenta una negazione di tali diritti. Il tribunale ha ritardato e continua ritardare la giustizia a beneficio di Huma solo perché è una minore cristiana. Se si fosse verificato un caso analogo ai danni di una minore musulmana tutte le autorità si sarebbero date da fare. Sono sicura in qualità di avvocato che il Presidente della Corte Suprema del Pakistan potrà assicurare la giustizia ai genitori della minore e ad Huma stessa. Ad ogni altro livello inferiore dell’ordinamento giudiziario la giustizia per le minoranze non sarà possibile», conclude amaramente la legale.

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Rilancio dell’economia italiana e del brand “Made in Italy” nel mondo

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

ll Sole 24 Ore e Financial Times, leaders di riferimento nel settore dell’informazione economico, finanziaria, normativa e tributaria, a livello nazionale ed internazionale, annunciano un accordo di partnership per la realizzazione di un percorso di eventi digitali destinati a rappresentare il punto di riferimento per il rilancio e la ripartenza nel mondo delle eccellenze del made in Italy.Unendo competenze ed autorevolezza e la rispettiva esperienza nel settore degli eventi, i due top player dell’informazione internazionale danno vita ad un evento unico nel panorama delle iniziative che promuovono il rilancio del Paese: “MADE IN ITALY: THE RESTART – Relaunching the Italian Economy in a post-COVID world”. Una tre giorni di eventi digitali moderati dai migliori giornalisti del Sole 24 Ore e del Financial Times e trasmessi via streaming da Milano e da Londra e con traduzione simultanea italiano-inglese.
L’evento, in programma il 15-16-17 settembre 2020, sarà aperto il primo giorno da un appuntamento istituzionale di altissimo profilo, che coinvolgerà le più alte figure istituzionali, top manager di aziende ed esponenti dei settori più rappresentativi del made in Italy per un’analisi dello stato dell’arte, dalle azioni poste in essere ed ancora da attivare e delle prospettive per la ripartenza.L’iniziativa proseguirà nei giorni successivi con due appuntamenti verticali che vedranno il coinvolgimento, tra gl’altri, di imprenditori italiani che incarnano un esempio di eccellenza del made in Italy riconosciuto a livello internazionale: il primo sarà dedicato alle “3 F” del Made in Italy – FASHION, FURNITURE e FOOD – il secondo, “ITALIAN EXCELLENCE & MANUFACTURING”, alle eccellenze in campo industriale e manufatturiero.
La Conferenza inaugurale sarà scandita in due sessioni. La prima sarà dedicata al New Deal del “Made in Italy” tra economia, export e innovazione tecnologica per lo sviluppo del Paese e vedrà l’intervento di esponenti del Governo. La seconda vedrà istituzioni ed esperti a confronto sulle strategie e azioni per il rilancio dell’Italia: dalla comunicazione per la campagna rebranding Italy ai sistemi di promozione integrata su fondi Maeci, dall’offerta di informazione-formazione per le PMI al nuovo portale Ice-Sace-Simest, dallo sviluppo dei marketplace per e-commerce alle fiere virtuali e B2B fino agli strumenti di finanza agevolata.L’evento digitale della seconda giornata – Le “3 F” del Made in Italy: Fashion, Furniture & Food – inizierà puntando i riflettori sul Made in Italy nel Fashion & Luxury con particolare attenzione al ruolo dell’artigianalità contemporanea: tradizioni artigianali e alto di gamma, ma anche l’unicità della filiera italiana, dai tessuti ai grandi marchi. Non mancherà un focus su globalizzazione e pandemia per analizzare la resilienza del sistema moda italiano.A seguire verrà analizzata la ripartenza del settore del Design Made in Italy che ha nella forza della creatività la sua leva principale. I distretti da valorizzare, la rivoluzione dei canali di vendita, il passaggio generazionale come leva strategica per il rilancio, le nuove strategie di internazionalizzazione per le imprese italiane tra ruolo delle istituzioni e aiuti alle imprese sono alcuni dei temi che verranno affrontati dal ricco panel.
La giornata si concluderà con il focus su Food & Wine tra sviluppo, sostenibilità e innovazione. I maggiori rappresentanti del settore si confronteranno sulla ripartenza del canale ho.re.ca., sulla wine economy tra incognite e nuove opportunità di mercato, sul ruolo delle produzioni DOC e DOP e sull’impatto del lockdown sull’export.
La terza giornata, “ITALIAN EXCELLENCE & MANUFACTURING”, sarà dedicata alle eccellenze tecnologiche italiane nei settori energia, farmaceutico e aerospazio e approfondirà il ruolo della seconda industria manifatturiera d’Europa.

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La famiglia nella società post-familiare

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Il Rapporto Cisf 2020 mette a tema la società post-familiare, in cui le famiglie si frammentano, scomponendosi e ricomponendosi per dare spazio a un individuo teso a sperimentare tutte le libertà dei “possibili altrimenti” e a creare sempre nuove relazioni, favorite dalle nuove tecnologie comunicative. La recente pandemia del Covid-19 ha accelerato l’alfabetizzazione delle famiglie italiane al nuovo mondo digitale, che presenta molte opportunità ma anche tanti rischi.
Siamo in pieno family warming, un vero e proprio surriscaldamento delle relazioni familiari che rischia di portare a una evaporazione della famiglia, in un mondo proiettato verso il cosiddetto post-umano. Le famiglie stesse, del resto, di fronte alle difficoltà, si sono ritirate nel privato e hanno perduto il senso della trasmissione generazionale, mentre la società le ha abbandonate a loro stesse, in preda al mercato e alle mode che l’accompagnano.
L’alternativa sta nel promuovere una famiglia relazionale, nella quale le relazioni fra uomini e donne, così come fra generazioni, sono caratterizzate da fiducia, cooperazione e reciprocità come progetto riflessivo di vita. Del resto proprio la pandemia ha confermato che la famiglia è ancora un soggetto economico e sociale cruciale per l’intera società, facendoci toccare con mano che le relazioni – in famiglia come altrove – contano più del denaro. Solo una ripresa della solidarietà familiare e del capitale sociale comunitario potrà favorire un modello di autentico sviluppo sociale del Paese.Centro Internazionale Studi Famiglia, La famiglia nella società post-familiare. Nuovo Rapporto CISF 2020, Edizioni San Paolo 2020, pp. 432, euro 35,00

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Agricoltura: Negoziati europei

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Negli incontri bilaterali del premier Conte con i suoi omologhi europei, ci auguriamo ci sia la volontà di discutere anche di agricoltura e delle misure necessarie per la sua riconversione verde – dichiara il presidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso. Durante gli Stati Generali, il presidente del Consiglio si è impegnato affinché l’Italia sfrutti appieno l’opportunità offerta dai fondi Ue per lo sviluppo agricolo, migliorando le sue capacità di spesa. Il Governo è chiamato ora a dare all’agricoltura il posto che merita anche nei negoziati europei, in vista del Consiglio straordinario di Bruxelles in programma il 17 e 18 luglio.
L’Italia genera quasi un quinto del valore aggiunto dell’intero sistema agricolo della Ue, sebbene il nostro settore primario riceva meno sussidi rispetto ad altri Stati membri – prosegue Tiso. Forte di questi numeri, il nostro Paese è tra i più autorevoli quando si discute di politiche agricole e deve far valere il suo ruolo anche in Europa. Con il Dl Rilancio, il Governo ha stanziato un miliardo e 150 milioni per l’agricoltura. Se ben allocate, queste risorse possono essere un forte stimolo per ripartire dopo l’emergenza. Più ancora di altri settori, tuttavia, le sorti dell’agricoltura dipendono dalle decisioni prese a Bruxelles. Senza agricoltura non si può discutere di rilancio dell’economia. Se questo è vero in Italia, lo è a maggior ragione in Europa. Auspichiamo quindi che dalla serie di incontri bilaterali in corso possano emergere novità positive anche per il settore primario.

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Nasce Sicily Target

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Si chiama Sicily target e punta a promuovere le eccellenze siciliane. L’idea alla base è semplice: portare i prodotti siciliani in giro per il mondo e aiutare gli imprenditori a riprendersi dopo questo periodo di chiusura delle attività. L’idea è venuta a tre imprenditori siciliani che proprio non ne hanno voluto sapere di restare con le mani in mano in questo periodo di stasi per tutti e, anzi, ne hanno approfittato per unirsi e si sono prefissati il compito di far conoscere le eccellenze della Sicilia – le aziende della categoria food ma anche gli artigiani locali – attraverso un percorso di partecipazione alle fiere di settore e lo sviluppo di incontri enogastronomici in collaborazione con i villaggi turistici, le strutture alberghiere e le dimore storiche che hanno sposato l’iniziativa.
Il progetto sarà presentato ufficialmente il 17 luglio alle 17 al Pollina Resort, primo excellence tour, durante un convegno dal titolo “Lo sviluppo dell’export nel processo di internazionalizzazione delle eccellenze siciliane”, saranno presenti le autorità civili e militari di Pollina, le autorità regionali, le aziende che fanno parte del progetto e contestualmente una ristretta selezione di aziende presenterà le proprie produzioni. Ospite d’onore Lorenzo Zurino, fondatore di The One company, azienda specializzata nella promozione delle imprese italiane sui mercati esteri, nonché presidente del forum italiano dell’export. Zurino è uno dei più importanti operatori export italiani nel mondo, presente soprattutto nei mercati degli Usa, del Canada e dell’Australia, interverrà al convegno del 17 e poi sarà ospite si Sicily Target, per il prosieguo della serata. La stampa o gli imprenditori interessati a partecipare possono chiedere un pass a Sicily Target contattando Laura Arcilesi al numero 3453012523. Intanto alcune precisazioni. Sicily Target, tramite il sito http://www.sicilytarget.it, è già partito. Un centinaio di aziende hanno già aderito, altre se ne aggiungeranno. L’adesione consentirà di far conoscere le aziende siciliane – dentro e fuori la propria terra – attraverso una serie di iniziative (quali ad esempio gli excellence tour all’interno delle strutture) con il chiaro marchio “Tutto Siciliano”. Sarà anche sviluppato un marketplace ad hoc in cui verranno inseriti i prodotti delle aziende di volta in volta.
Vediamo come. Il Progetto Sicily Target porterà fisicamente le eccellenze in tour all’interno di complessi alberghieri e villaggio turistici creando un nuovo format che unisce turismo, artigianato, valorizzazione territoriale e spettacolo. All’interno delle strutture sarà infatti organizzato un villaggio gastronomico/artigianale, dove ogni azienda potrà presentare i propri prodotti agli utenti presenti nella struttura in vacanza e ad eventuali ospiti esterni, attirati dalle iniziative di spettacolo organizzate con la partecipazione di Sonia Hamza che cura la collaborazione con gli artisti.I clienti potranno acquistare e ricevere i prodotti direttamente a casa, attraverso un sistema di Qr Code collegandosi al sito internet di Sicily Target dove è presente il marketplace online e sceglierli. Le aziende, per dirlo in soldoni, in questa prima fase presenteranno il proprio prodotto organizzando degustazioni, presentazioni, show cooking e dimostrazioni artistiche. L’iniziativa, dovrà essere vissuta dalle aziende, non solo come un momento di lavoro, ma anche di confronto, di condivisione e, perché no, di svago. Poi, appena sarà possibile, si potrà partecipare alle fiere di rilievo nel settore food e non.”Siamo convinti che fare sistema è il miglior modo per crescere e per competere”, dice Carmelo Bonetti di “Bonetti eventi e servizi”.”Diciamo sempre di vivere in una regione che è un giacimento prezioso e noi vogliamo usarlo, non sfruttarlo”, dice Leonardo La Bara di “Arte per te”.

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Sodexo Italia scende in campo al fianco di 1000 aziende con la campagna “RISE”

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Sodexo Italia, l’azienda dei 100 mestieri leader nei servizi per la qualità della vita, scende in campo al fianco di oltre 1000 aziende italiane con la campagna “Rise”, un programma creato per affiancare i clienti nella ripartenza e nella crescita attraverso un approccio sistemico che presidia cinque aree di intervento (pianificare per la ripartenza, proteggere la salute e sicurezza delle persone, attivare il miglior percorso dei consumatori calibrato sui loro bisogni, supportare il benessere e la corretta informazione, ridisegnare spazi e ambienti per combinare comfort ed efficienza). L’iniziativa vuole creare un impatto positivo sul business e consentire di tornare gradualmente ad utilizzare e vivere gli ambienti di lavoro, vecchi e nuovi, per coniugare il bisogno di relazione e benessere delle persone con quello di innovazione, sviluppo ed efficienza del business. A frenare imprese e lavoratori italiani è l’eredità più pesante di questo periodo di lockdown: incertezza e paura. Come testimoniato da diversi studi, questi stati emotivi nelle grandi pandemie hanno molti volti caratteristici; dall’incertezza per il futuro, allo spaesamento di fronte alle novità, al timore di non essere in grado di proteggere sé stessi e i propri cari, all’incognita del lavoro. Per superare questi timori serve un rinnovato patto di collaborazione tra lavoratori e imprese basato sull’ascolto, sulla fiducia reciproca e sul sostegno. Una modalità che Sodexo suggerisce ai propri clienti proprio perché l’ha sperimentata per prima. “Oggi siamo pronti a ricominciare perché non abbiamo mai smesso – ha spiegato Enrico Bartoli, Direttore Divisione Corporate di Sodexo Italia – Le nostre persone sono sempre state a fianco dei tanti clienti che non hanno mai interrotto la propria attività, condividendo con loro le medesime paure ed incertezze, trovando insieme le soluzioni in un genuino spirito di partnership. La fiducia e la tranquillità sul posto di lavoro l’abbiamo raggiunta grazie alla grande esperienza del nostro gruppo in tutti i settori in cui operiamo, mutuando nelle aziende clienti le stesse modalità operative precedentemente riservate al comparto sanitario e facendo tesoro dei suggerimenti arrivati dai nostri colleghi internazionali che hanno gestito l’emergenza prima di noi. Inoltre, questo lavoro è stato possibile grazie anche al nostro pool di 30 esperti della sicurezza, specializzati per tipologia di settore (aziendale, istruzione, sociosanitario) e ambiti operativi, che hanno curato sette protocolli specifici per gli ambiti della ristorazione e delle pulizie, della manutenzione, del workplace, dei servizi educativi per i nidi, per l’infanzia e l’adolescenza. I contenuti dei protocolli, resi accessibili a tutti con infografiche, vademecum e segnaletica, permettono anche la diffusione tra i dipendenti della cultura e delle “buone maniere” dell’igiene attraverso un linguaggio semplice e innovativo. “Siamo un’azienda leader nel settore dei servizi alla persona – ha sottolineato Stefano Biaggi, Amministratore Delegato di Sodexo Italia – E con oltre 10mila collaboratori e diverse relazioni con fornitori delle filiere agroalimentari, delle manutenzioni, della sanificazione, dei servizi educativi, ci siamo rimboccati le maniche perché sentiamo la responsabilità di fare la nostra parte proponendo alle aziende e agli enti pubblici e privati soluzioni per la nuova normalità”.

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Oltre USD 1,1 miliardi di raccolta per il fondo di fondi di private equity Monte Rosa V

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Pictet Alternative Advisors (PAA), lo specialista negli investimenti alternativi del Gruppo Pictet, ha annunciato oggi la chiusura finale a USD 1,164 miliardi di Monte Rosa V, il quinto veicolo di una serie di fondi di private equity multimanager diversificati.
Monte Rosa V investirà prevalentemente in fondi di buyout nordamericani ed europei e in minor misura in altre regioni (ad es. Cina, Australia e mercati emergenti) e altre strategie (venture capital, growth e turnaround). Circa il 20% del patrimonio verrà impiegato in co-investimenti e in transazioni di mercato secondario. Al momento della chiusura, il programma aveva impegni di capitale per il 50%.Questo lancio ha registrato un notevole interesse sia dai precedenti investitori nei fondi Monte Rosa sia da un nuovo insieme di clienti diversificati a livello geografico.Pictet utilizza un approccio coerente di costruzione del portafoglio che è rimasta invariata in tutti i suoi fondi di private equity, indipendentemente dal capitale raccolto. Pictet ha costruito nel tempo importanti relazioni con un numero limitato di case di private equity che sarebbero altrimenti difficilmente accessibili da parte dei fondi d’investimento. PAA ha creato la gamma Monte Rosa nel 2008 e lanciato Monte Rosa I con l’obiettivo di offrire il private equity a un universo di clienti più ampio. Oggi PAA gestisce USD 15,5 miliardi nel private equity, di cui USD 12,5 miliardi in conti separati e USD 2,9 miliardi nel programma di fondi di fondi Monte Rosa. I programmi maturi hanno generato una performance netta annualizzata (IRR netto) superiore al 13% e un total value to paid-in (TVPI) netto di 1,65x*. Tra gli investitori vi sono fondi pensione, istituti finanziari, fondazioni, family office e HNWI.Dall’inizio della sua attività, circa 30 anni fa, PAA si è impegnata in più di 150 fondi di private equity e ha partecipato a 155 co-investimenti, di cui 90 sono stati realizzati generando un multiplo pari a 2,70x* il capitale investito.

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“Green New Deal”

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

E’ il grande tema della ricostruzione post pandemia a cui è dedicato il nuovo libro di Giuseppe Sabella (allievo di Giulio Giorello) “Ripartenza verde. Industria e globalizzazione ai tempi del covid”, da oggi in libreria. Ripartenza verde è l’immagine della ricostruzione post covid e della politica di rilancio della produzione sempre più proiettata verso l’intelligenza artificiale e la transizione ecologica ed energetica. Verde è anche il motore digitale che rende l’industria più produttiva e sostenibile. E più giovane. Digitale è infatti sinonimo di giovane. I giovani sono i veri portatori di innovazione e sono coloro che conoscono
meglio le nuove tecnologie. Questa società vecchia ha un bisogno enorme di giovani e di nuova linfa: oggi ha la grande occasione di allargare lo spazio che ha loro riservato, non solo perché è giusto ma anche perché ne ha bisogno. L’industria è il principale responsabile della crisi ambientale ma è, allo stesso tempo, il principale attore che può ripristinare un equilibrio
nel pianeta, sia per le potenti risorse di cui dispone, sia per la capacità che da sempre esprime per interagire, anche in modo virtuoso, con l’ambiente esterno. Perché possiamo a ragione dire queste cose? Perché il digitale, il nuovo motore, ha introdotto un nuovo modello produttivo, oltretutto soggetto a evoluzione potente e velocissima, basato sul minor consumo di risorse. Sta a noi proseguire su questa strada, sfruttando anche le potenti innovazioni combinatorie tra tecnologia e fonti energetiche alternative che ci daranno sorprese inimmaginabili. Ancora una volta il driver del cambiamento non è l’ideologia ma l’imprevedibile evoluzione di scienza e tecnica (è ciò che l’autore, allievo di Giulio Giorello, ha appreso da lui in anni di studio, amicizia e collaborazione). L’ambientalismo ha infatti spesso prestato il fianco a derive antindustriali e della decrescita. E, contrariamente alla narrazione dominante, sostenibilità e velocità della trasformazione ci inducono a pensare che – superata la turbolenza planetaria – l’era digitale sarà migliore dell’era industriale. È oggi del tutto evidente che ciò che ha reso la Cina il più importante baricentro, e non soltanto la fabbrica del mondo, ha avuto inizio con la delocalizzazione di attività manifatturiere. Anche per questo le produzioni stanno rientrando e la pandemia sta accelerando la riorganizzazione delle catene del valore.
L’industria è il soggetto della globalizzazione e all’inizio di questo nuovo corso – più orientato alla regionalizzazione dell’economia – si è finalmente compreso, anche in Europa, che non c’è futuro senza innovazione e senza una nuova centralità della produzione. È la sfida del Green New Deal, occasione decisiva per l’Italia. La crisi che attraversa oggi il mondo avanzato è in parte dovuta alla pandemia, per altri versi anche alla debolezza di risposte che sono seguite alla contrazione del 2008. Difatti, oltre le politiche monetarie si è fatto poco altro. In questi anni, l’Europa – come gli usa del resto – ha recuperato parte delle sue attività produttive sparse per il mondo, in Cina in particolare, ma non è riuscita a impostare un piano programmatico
per la crescita dell’industria e dell’economia. È lo sforzo di oggi, del Recovery plan e del Green New Deal. È evidente che in questo momento l’economia è in contrazione e che impresa e lavoro vano sostenuti. Ma è questo il momento per progettare il
futuro. Il domani non può essere il recupero del passato, il domani è soprattutto il nuovo. E il nuovo, per Europa e Italia, è il Green New Deal e la modernizzazione delle produzioni. In questo spazio vi sono, anche, la speranze per l’industria italiana e per la nostra economia. Se sapremo inserirci in modo virtuoso nella trasformazione dell’industria, torneremo ad essere un Paese che produce ricchezza. A differenza degli anni che sono seguiti alla crisi del 2008, questa volta le risorse non dovrebbero mancare. Ma il punto è che non sono sufficienti: bisogna investirle nel modo giusto e proiettare il Paese verso
il futuro.

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Lettura e consumi culturali nell’emergenza Covid-19

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Sarà presentato il prossimo 16 luglio il primo rapporto dell’Osservatorio sulla lettura e sui consumi culturali nelle famiglie durante l’emergenza Covid-19, a cura del Centro per il libro e la lettura (Cepell) e dell’Associazione Italiana Editori (AIE). L’evento sarà trasmesso in diretta online a partire dalle 11.00 sui siti del Cepell e di AIE e sui profili Facebook del Centro per il libro e la lettura e di Più libri più liberi. Si tratta della prima indagine in Europa di questa portata in grado di analizzare in tempi così brevi e con tale approfondimento l’impatto della pandemia e della successiva crisi economica sul settore editoriale.
Con la moderazione di Paolo Conti (Corriere della Sera) e dopo un saluto di Paola Passarelli (Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo), interverranno Angelo Piero Cappello (direttore Cepell), Diego Marani (presidente Cepell) e Ricardo Franco Levi (presidente AIE). Illustrerà l’indagine Giovanni Peresson (Ufficio studi AIE).Come stanno cambiando lettura e consumi culturali? Chiusi in casa gli italiani hanno letto di più? E che cosa, libri o eBook? È aumentata la concorrenza di altre forme di intrattenimento e consumo culturale? Che ruolo hanno giocato le biblioteche? Quali sono oggi gli indicatori da monitorare per sviluppare efficaci politiche di promozione della lettura? Sono alcune delle domande a cui questo primo report risponde.La presentazione del 16 luglio è il primo passo pubblico di un ampio progetto di ricerca in collaborazione tra Centro per il libro e la lettura ed AIE, e con il contributo di Pepe Research, per capire come è cambiata la lettura nei due mesi di eccezionalità dell’emergenza e come – e in quale direzione – cambierà prossimamente, trasformazione che verrà analizzata grazie a una successiva rilevazione a settembre-ottobre. Il progetto si concluderà quindi a novembre con la pubblicazione di un rapporto di ricerca che raccoglierà i risultati emersi e individuerà una serie di iniziative organiche per la promozione della lettura e il sostegno alle aziende della filiera del libro.

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Il ritorno alla stabilità e produttività passa dal welfare aziendale

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

Centralità del benessere non solo fisico ma anche emotivo e finanziario dei dipendenti, valorizzazione dell’innovazione e creatività nate durante questo periodo difficile, soddisfazione dei bisogni immediati rendendoli sostenibili a lungo termine. Questi sono alcuni dei consigli che Willis Towers Watson, leader nel brokeraggio e nelle soluzioni per le imprese, rivolge alla comunità italiana delle risorse umane, basandosi sui risultati delle proprie ricerche, in particolare l’indagine Global Benefits Attitudes 2019 condotta su oltre 1000 dipendenti di aziende di medie e grandi dimensioni in Italia.Analizzando la reazione delle aziende all’emergenza Covid-19 e la relativa opinione dei dipendenti, Willis Towers Watson ha identificato le azioni fondamentali da intraprendere nei diversi ambiti, dalla salute al pensionamento, per un ripristino della stabilità e, successivamente, dell’operatività, trasformando le difficoltà in opportunità.La Global Benefits Attitudes evidenzia come sia mutato l’atteggiamento dei dipendenti nei confronti dei benefit aziendali che, nei principali contratti collettivi nazionali di lavoro, non sono cambiati molto con l’emergenza. Il primo pensiero è al futuro e alla salute, per il 60% dei dipendenti assume una nuova rilevanza il piano pensionistico, il 50% ritiene più rilevante il piano sanitario, mentre il 34% il pacchetto di benefit. Il 54% sarebbe quindi disposto a pagare un importo più alto per il fondo pensione e il 34% per il piano sanitario.Se si prende in esame la soddisfazione dei dipendenti rispetto all’offerta dei benefit, emerge come la formula preferita sia un numero moderato di opzioni che gli permetta di scegliere in autonomia ma senza perdersi in troppe possibilità che potrebbero creare confusione.I dipendenti individuano inoltre nella formazione e comunicazione (46%) e negli strumenti a supporto del processo decisionale (38%) le azioni più efficaci per migliorare l’employee experience.“I vertici aziendali devono comprendere che questo momento è determinante – dichiara Cesare Lai, Head of Health & Benefits Willis Towers Watson in Italia -. Con l’emergenza si sono intrapresi nuovi modi di lavorare che devono essere considerati nella definizione del welfare aziendale del futuro. È necessario sviluppare un piano di rientro al lavoro che includa policy di prevenzione in grado di creare fiducia e creare degli strumenti che garantiscano il benessere per incoraggiare il ritorno alla produttività”.“In ambito pensionistico è necessario valutare l’impatto della recessione economica e dei nuovi tempi di lavoro (part time, smartworking) sui piani di pensionamento – aggiunge Andrea Scaffidi, Head of Retirement di Willis Towers Watson in Italia -. Nell’operatività post-crisi saranno invece fattori fondamentali la creazione di canali di educazione finanziaria a supporto dei dipendenti e la digitalizzazione dei processi”.I risultati del Global Benefits Attitudes Survey 2019-2020 si basano sulle risposte di oltre 40.000 dipendenti in tutto il mondo, di cui 1.011 in Italia. Il sondaggio è stato condotto tra luglio e settembre 2019.

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Status Roma capitale

Posted by fidest press agency su martedì, 14 luglio 2020

“Roma è Capitale d’Italia non per sua scelta, ma perché i movimenti risorgimentali l’hanno voluta conquistare armi in pugno, hanno cercato di negoziarne prima la resa con le truppe pontificie e poi l’hanno fatta assalire ripetute volte dai Bersaglieri italiani fino allo sfondamento, il giorno della Breccia di Porta Pia. Al nuovo Stato unitario, voluto principalmente da piemontesi e lombardi, quell’annessione serviva per richiamarsi alla grandezza dell’antico Impero Romano e ai simboli internazionali che evocava. Serviva a dare autorevolezza alla nuova claudicante creatura e a proteggerla dagli appetiti famelici degli altri Stati nazionali europei facendo ricorso alle suggestioni di quella grande storia. Ma esiste ora verso la Capitale un’ostilità odiosa quanto diffusa, un pregiudizio che in altre epoche fu stroncato da statisti del calibro del milanese Bettino Craxi, artefice della legge per Roma Capitale, con cui si tentava di metterla in competizione con Berlino, Parigi e Londra, per farne un volano economico utile all’intera nazione. Oggi per una certa classe politica pare invece che Roma debba competere con Milano, Torino e Napoli e tutti gli altri bellissimi comuni italiani, in uno stucchevole e mortificante derby campanilistico tutto introflesso nei confini della nostra penisola. Lo Stato deve riappacificarsi con la sua Capitale, smettendo di sfruttarne l’immagine senza garantire quegli strumenti indispensabili per governarne le complessità e lo sviluppo. Poteri, risorse e beni devono essere trasferiti velocemente in vista dei 150 anni di Roma Capitale, in modo che si possa rilanciarne il ruolo nazionale e internazionale senza indugiare sommando nuovo degrado a un tessuto urbano al collasso. Governo e forze politiche programmino le azioni di cui Roma e l’Italia hanno bisogno per celebrare con l’attuazione di una riforma funzionale e con opere adeguate questo appuntamento strategico”. È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia intervenendo al convegno Roma Metropoli Universale organizzato da Aspesi Immobiliare presso la Camera di Commercio di Roma.

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