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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 134

Archive for 14 settembre 2017

Stato dell’Unione: sfruttiamo lo slancio attuale per definire un futuro ambizioso

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

Portrait of Antonio TajaniIl Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha dato il benvenuto al Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, al Collegio dei Commissari e alla Presidenza estone del Consiglio per il dibattito annuale sullo “Stato dell’Unione”. Ha poi delineato le aspettative dei cittadini europei per una maggiore cooperazione tra le istituzioni dell’UE e gli Stati membri in materia di migrazione, terrorismo, crescita economica e diritti sociali.La stabilità di bilancio, il numero più alto di sempre di persone in occupazione e la ripresa economica aprono una finestra di opportunità per un’ambiziosa riforma dell’Unione europea, fondata sulla libertà, sulla parità dei diritti e sullo Stato di diritto, ha dichiarato Juncker. Juncker ha annunciato proposte per un ministro delle Finanze europeo, l’immigrazione legale, la cyber sicurezza, i diritti dei lavoratori, il commercio internazionale e l’Unione della difesa.
Il presidente del gruppo PPE Manfred Weber (DE) ha evidenziato le preoccupazioni delle persone, come la paura della globalizzazione: “abbiamo bisogno di un’economia sociale di mercato”, e anche di “garantire le nostre frontiere per fermare l’immigrazione clandestina”. La gente è anche preoccupata per la Turchia, che “non può diventare membro a pieno titolo dell’UE”. “Abbiamo bisogno di un’Unione europea di difesa per difendere lo stile di vita europeo”, ha aggiunto.
Il leader del gruppo S&D Gianni Pittella (IT) ha proposto di “colpire tutte le multinazionali che hanno frodato il fisco obbligandole a restituire tutto” e di adottare misure “contro lo sfruttamento dei giovani” e una “children guarantee: non un bambino deve rimanere senza educazione, senza casa”. Sulla migrazione, Pittella ha chiesto di “avere il coraggio di aprire canali legali”, non soltanto chiudere le rotte illegali.
Jean-Claude JunckerSyed Kamall (ECR, UK) ha affermato che, se vuole davvero proteggere i cittadini, “l’Europa non può essere protezionista”. Affinché l’economia europea prosperi, “dobbiamo creare maggiori opportunità e non più norme”, sottolineando che “i piani di crescita dell’UE non creano posti di lavoro, le imprese creano occupazione”.
Secondo il leader dell’ALDE Guy Verhofstadt (BE), il discorso di Juncker era “pieno di visione e ambizione per il 2019”, grazie anche al fatto che la “primavera populista” si è arrestata in Austria, nei Paesi Bassi e in Francia. Ha poi sottolineato che la maggioranza dei cittadini dell’UE vuole azione europea e che l’UE è necessaria “per far fronte ai governi della destra alternativa”.
Patrick Le Hyaric (FR), vicepresidente del gruppo GUE/NGL, ha suggerito a Jean-Claude Juncker di “trasformare il fondo che gli ha dato il nome in un grande fondo sociale e ambientale”. C’è urgente bisogno di “costruire un’Unione che combini l’umanesimo sociale e il progresso ecologico”, ha aggiunto.
european parliamentPhilippe Lamberts (BE), co-presidente del gruppo Verdi/ALE, ha suggerito a Juncker quello che avrebbe dovuto dire: “ridurre le disuguaglianze”, “limitare il nostro impatto ecologico ai limiti imposti dalla natura”,”congelare l’entrata in vigore del CETA” e “eliminare il glifosato e rafforzare la definizione degli interferenti endocrini”.
“Non avete imparato nulla dalla Brexit”, ha affermato Nigel Farage (EFDD, UK), che ha criticato la proposta del Presidente Juncker di approfondire l’integrazione europea” senza “il consenso del popolo”. Farage ha poi paragonato l’UE ai regimi passati: “il modo in cui lei tratta l’Ungheria e la Polonia deve ricordare loro come era vivere sotto i comunisti sovietici”.
Harald Vilimsky (ENF, AT) ha detto che il suo gruppo non vuole che l’euro “fallimentare” sia utilizzato da altri paesi e si oppone a un’Unione della difesa e alla libera circolazione dei lavoratori all’ interno dell’UE. Le frontiere interne devono essere mantenute per fermare i “milioni di africani e arabi che invadono l’Unione”, ha concluso.

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Lucio Fontana Leads Christie’s “Thinking Italian”

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

lucio fontanaLondon – This October, during London’s Frieze Week, Christie’s will present Thinking Italian, a showcase of the very best in Italian Art of the 20th Century. The auction will follow Christie’s Post-War and Contemporary Art Evening Auction on 6 October 2017 and present a tightly curated selection of artists across the century; from Marino Marini, to Alberto Burri, Lucio Fontana, Michelangelo Pistoletto and Maurizio Cattelan. Defined by eclecticism, revolution and a deeply rooted yet ever-changing dialogue between the past and the present, Italian art of the 20th Century encompasses some of the most influential artistic creations of our times. A selection of works will tour to the MAXXI Museum in Rome from 14-15 September and then to Turin from 20-21 September, before the full sale exhibition in London from 30 September to 6 October 2017.Leading the auction, Lucio Fontana’s Concetto spaziale, In piazza San Marco (1961, estimate on request) is from the much-celebrated cycle of paintings titled Venezie. This sequence of 22 ornate, large-scale, baroque-inspired oil paintings are today recognised as the painterly culmination of Fontana’s Spatialist vision. An ever-changing animated play of light, space and colour, the work is a spatial concept of St Mark’s Square in Venice. It reflects the floating city’s history as a place of love, mystery, romance and illusion. Fontana used light-reflecting black paint, sparkling Murano-glass stones and an architectural grid of punctured black holes to conjure a sensation of the piazza at night from multiple viewpoints. Unique in the Venezie cycle, this work’s title includes the name of Fontana’s wife Teresita. The dedication suggests that not only is St Mark’s Square a romantic location but that it holds personal significance for the artist and his wife. The work combines a highly specific sense of earthly time and place with a broader, Spatialist understanding of the universal play of light, space and time throughout the cosmos.
Mariolina Bassetti, Chairman Italy, Head of Southern Europe Post-War & Contemporary Art: “This year we are looking forward to introducing a new concept to the London sale with ‘Thinking Italian’, which will be dedicated to Italian masterpieces and works important to the specificity of the history of art in Italy. Fontana’s Concetto spaziale, In piazza San Marco di notte con Teresita is without doubt a highpoint in the career one of the most sought-after artists today. The dialogue and understanding of Post-War and Italian Art grows year on year, and in 2017 we are looking forward to a Christie’s Education conference dedicated to Italian art at The Italian Cultural Institute (ICI), alongside many other events dedicated to the importance and influence of Italian Art in the world.”

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La direttiva Bolkestein e gli interessi italiani

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

commissione europea“La direttiva Bolkestein reca oggettivamente danni significativi ad almeno due settori importanti della nostra economia nazionali: il commercio ambulante e le concessioni marittime demaniali. Il primo riguarda circa duecentomila imprese con un indotto di un milione di italiani, l’altro circa trentamila piccole e medie imprese con trecentomila occupati. Due settori che vedrebbero a grave rischio il proseguimento delle proprie attività in forza dell’applicazione di questa direttiva, perché la messa a gara delle concessioni demaniali e la procedura di selezione delle autorizzazioni del commercio ambulante metterebbero in crisi queste imprese, in quanto le porrebbero in concorrenza con le multinazionali del turismo o con le grandi imprese del settore”. Lo ha detto Pietro Laffranco, deputato di Forza Italia, intervenendo nell’Aula di Montecitorio, sulla direttiva Bolkestein. “E cioè – ha aggiunto – non ci sarebbe più la certezza degli investimenti e degli occupati. Insomma, bisognerebbe prendere atto che questa direttiva non può essere applicata a questi settori”, anche perché è del “2006 e da quell’anno a oggi ne è passata di acqua sotto i ponti. C’è stata, ad esempio, la più grande crisi finanziaria ed economica del secolo, insieme a quella del ’29. Le situazioni di concorrenza – ha continuato l’esponente azzurro – si sono completamente modificate. C’è, cioè, la necessità che i singoli Paesi portino le loro specificità in Europa affinché questa si riformi e non crolli definitivamente”. Proprio per questo, ha concluso Laffranco “il governo avrebbe dovuto dare risposte diverse, senza ulteriori rinvii e verifiche”.

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Tiburtino III, Campidoglio: “Condanna per ogni forma di violenza ed estremismo”

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

laura baldassarreRoma. L’Amministrazione capitolina condanna ogni forma di violenza, fisica e verbale e invita i cittadini a isolare i comportamenti intimidatori provenienti da qualsiasi estremismo.“Purtroppo oggi alcune minoranze, appartenenti a differenti schieramenti politici, hanno impedito il regolare svolgimento del consiglio straordinario del Municipio IV che si sarebbe dovuto tenere presso il centro anziani di via del Badile. Ringraziamo le forze dell’ordine per l’impegno profuso che ha garantito la sicurezza dei cittadini”, sottolinea il delegato alla Sicurezza della Sindaca di Roma Capitale Marco Cardilli. “Mi sono recato al Consiglio straordinario per esprimere vicinanza e solidarietà alla presidente, alla giunta e ai consiglieri. Siamo sempre favorevoli al confronto democratico, siamo invece contrari a chi usa metodi violenti e non democratici. Nessun soggetto ha quindi goduto di corsie preferenziali: condanniamo, in egual modo, ogni forma di estremismo. L’azione del governo del IV Municipio andrà avanti con la stessa determinazione di prima”, commenta l’assessore allo Sport, Politiche Giovani e Grandi Eventi Cittadini Daniele Frongia. “Il consiglio straordinario è stato annullato a causa di alcune minoranze violente. Il Tiburtino III è un quartiere sano che non è rappresentato in alcun modo da un manipolo di estremisti che concepiscono la politica soltanto come strumentalizzazione. La Costituzione ripudia ogni forma di fascismo e rispecchia perfettamente la nostra visione. Siamo al lavoro, assieme all’assessora Laura Baldassarre, per mettere a sistema le numerose iniziative e i tantissimi progetti promossi dalla maggioranza sana, realmente attiva e virtuosa del nostro territorio”, afferma la presidente del Municipio IV Roberta Della Casa. (n.r. A questo riguardo gli esponenti ci Casa Pound ci hanno inviato un filmato dove è stata commentata un’aggressione e fatto vedere delle chiazze di sangue sul pavimento della sala dove era prevista la riunione consiliare. A loro dire sono intervenuti per evitare che i presenti subissero le violenze di alcuni facinorosi. Resta agli inquirenti, come sempre, l’accertamento delle relative responsabilità.)

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Giovanni Boldini: La Stagione della Falconiera

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

boldiniPistoia, Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi 9 settembre 2017 – 6 gennaio 2018 sarà allestita la mostra GIOVANNI BOLDINI. La Stagione della Falconiera. L’esposizione, voluta dalla banca del Gruppo Intesa Sanpaolo come evento culturale di spicco tra quelli attivati nel corso del 2017, è stata curata da Francesca Dini con la collaborazione di Andrea Baldinotti e Vincenzo Farinella e rappresenta una delle esposizioni più importanti dell’anno programmate dal Museo ed una delle più interessanti nel cartellone delle iniziative di Pistoia Capitale. Il titolo della mostra prende ispirazione da un ciclo di pitture murali a tempera che Giovanni Boldini ha eseguito durante il suo periodo toscano, sul finire degli anni sessanta dell’Ottocento, presso la Villa La Falconiera, che apparteneva allora alla mecenate inglese Isabella Falconer.
Il ciclo di pitture murali oggi è interamente custodito all’interno dei Musei dell’Antico Palazzo dei Vescovi. La riscoperta delle pitture si deve a Emilia Cardona Boldini, giovane vedova nonché prima biografa del maestro. Alla fine degli anni Trenta del Novecento, la Cardona vagava per la Toscana per ritrovare un ciclo di pitture murali al quale Giovanni Boldini aveva lavorato in epoca giovanile, in una città di cui il ferrarese non ricordava il nome, ma che iniziava sicuramente con la lettera “P”. Emilia giunse, sulla scia di vaghe voci raccolte strada facendo, a Villa La Falconiera e dopo averla ispezionata, in procinto di andarsene venne attratta da una rimessa di attrezzi agricoli che altro non era che l’antica, ormai irriconoscibile, sala da pranzo della mecenate inglese Isabella Falconer, proprietaria della dimora negli anni Sessanta dell’Ottocento e interamente decorata dal giovane Boldini all’età di 25 anni. La vedova decise di acquistare la proprietà nel 1938 e a seguire vi trasferì da Parigi tutte le cose appartenute a Boldini, dalle suppellettili ai dipinti, ivi stabilendo la propria dimora. La conoscenza di questo importante ciclo pittorico è stata tuttavia graduale, solo dopo il distacco dai muri della villa (1974), il restauro e la collocazione nel Palazzo dei Vescovi a Pistoia è divenuto oggetto di studi ma è tuttora poco conosciuto al grande pubblico.
Del periodo macchiaiolo del Boldini saranno in esposizione sedici capolavori realizzati durante gli anni toscani (1864-1871), provenienti da collezioni private e da pubblici musei. Tra questi la Marina (1870) custodita a Milano, che ha una trasposizione a tempera in una scena nel ciclo della Falconiera; i ritratti di Telemaco Signorini (1870) e di Cristiano Banti (1866), custoditi presso la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze, artisti, legatissimi al Boldini, tanto da averlo sostenuto e promosso non solo durante il suo soggiorno toscano; l’innovativo, per posa e colori, Giovane paggio che gioca con un levriero 1869; il raffinato ritratto di Alaide Banti in abito bianco (1866) e il superbo ritratto del Generale Spagnolo, eseguito durante l’inverno trascorso in Costa Azzurra con la signora Falconer, tra novembre 1867 e marzo 1868 e considerato il capolavoro che ha proiettato il giovane Boldini nell’emisfero dei più grandi ritrattisti di tutti i tempi. Il catalogo, a cura di Francesca Dini come la mostra, è edito da Sillabe. (foto: boldini)

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Charlotte Gainsbourg annuncia l’uscita del suo quarto album in studio, ‘Rest’

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

Charlotte GainsbourgE’ in uscita il 17 Novembre su Because Music / Warner. Tutte le tracce sono state prodotte da SebastiAn (produttore dell’ultimo acclamato album di Frank Ocean, di Kavinsky…), ad esclusione di “Rest,” composta e scritta insieme a Guy-Manuel de Homem-Christo, e “Songbird in a Cage,” composta e scritta da Paul McCartney. Rest vede anche le collaborazioni con Owen Pallett, Connan Mockasin, e altri.Il background nella musica elettronica di SebastiAn rispecchia il desiderio della Gainsbourg di un suono con un taglio inquietante, meccanico, ispirato a Giorgio Moroder e, forse prevedibilmente per una rispettata attrice di cinema che ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, dalle colonne sonore in particolare quella di Pino Donaggio e il classico dell’orrore anni ’70 Carrie di Brian De Palma, così come Le Mépris Jean-Luc Godard con musiche di Georges Delerue fino alle atmosfere inquietanti di film come The Shining di Stanley Kubrick e Rebecca di Hitchcock.
“Rest” è una moderna e toccante ninna nanna, che indica quanto l’approccio della Gainsbourg si sia focalizzato sulla scrittura dei testi. “Sono state le prime parole che ho cantato nell’album” spiega Charlotte. “Sono arrivata con lì miei testi …ed era davvero troppo e Guy-Man mi diceva, ‘non puoi dire tutto quello che vuoi, devi semplificare’ e ha ridotto il numero delle parole a tre! E’ sembrato così ingenuo in un certo senso ma era esattamente quello di cui avevo bisogno in quel momento”. Alla fine in effetti la canzone è caratterizzata da ben più di tre parole e include l’omaggio a “Walking in the Air,” la canzone del cartone animato The Snowman del 1982 (uno dei cartoni di Natale preferiti dell’artista durante la sua infanzia). Detto questo, la semplice nudità del linguaggio utilizzato nella canzone mette in mostra la complessità della singola parola: “Rest,” la prima parola scritta su una lapide (Rest in Peace), è una parola che in francese significa anche “rimani” e che viene usata per invitare una persona che si ama a non andare via o una memoria a non svanire. (foto: Charlotte Gainsbourg)

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Paesaggi Rurali Storici: altre tre Città del’Olio vicine al traguardo

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

venafroDopo il traguardo raggiunto dalla Città dell’Olio di Vallecorsa che ha festeggiato lo storico ingresso dei suoi meravigliosi Oliveti terrazzati nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali del Mipaaf, arrivano le prime buone notizie anche per gli altri territori che ambiscono allo stesso prestigioso riconoscimento.
Prosegue senza sosta la corsa degli altri 15 territori candidati grazie alla campagna lanciata e sostenuta dall’Associazione nazionale Città dell’Olio, e per altre tre Città dell’Olio – Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, Trequanda e Fascia Olivata Assisi-Spoleto – il traguardo sembra essere molto vicino. Per loro, infatti, si entra nella fase più delicata, la fase successiva al superamento della prima selezione avvenuta dopo la presentazione ufficiale della candidatura e cioè quella della presentazione del dossier ufficiale. E sui dossier si giocherà la partita finale, perchè ora che sono stati acquisiti dal Ministero, saranno esaminati dall’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale, delle Pratiche Agricole e Conoscenze Tradizionali entro l’anno.
“Con la presentazione dei dossier ufficiali relativi alle candidature di Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, Trequanda e Fascia Olivata Assisi-Spoleto le nostre speranze diventano più concrete – ha commentato Enrico Lupi presidente dell’Associazione nazionale Città dell’Olio – Ci auguriamo di poter festeggiare molto presto l’ingresso di altre 3 delle 15 Città dell’Olio candidate, nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali del Mipaaf. Queste città con i loro straordinari paesaggi rappresentano l’eccellenza della nostra bella Italia e da parte nostra come Associazione che riunisce oltre 330 territori olivetati, abbiamo scommesso su di loro perché crediamo che questo riconoscimento rappresenti un’occasione unica di sviluppo economico. Siamo convinti che la bellezza dei nostri oliveti costituisca un potente polo d’attrazione per costruire un’offerta turistica sempre più in grado di incuriosire e appassionare tutti i visitatori, non solo i cultori dell’olio”. http://www.reterurale.it. (foto: venafro)

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“Crediamo in un mondo con i libri”

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

Gianandrea RedaelliLa Tipografica Varese (LTV), una delle più importanti realtà europee per la stampa di libri. La procedura ha permesso di preservare da eventi pregiudizievoli l’azienda durante le delicate fasi della ristrutturazione. Gianandrea Redaelli, quarta generazione della famiglia in azienda, commenta: “Per il risanamento de La Tipografica Varese è stato fondamentale lavorare sui nostri tre asset tradizionali: tecnologie all’avanguardia, personale specializzato, clienti primari. Gli sforzi che abbiamo fatto in sintonia con i lavoratori che, con le loro rappresentanze, sono stati parte integrante e attiva della riorganizzazione – e a loro va il nostro ringraziamento per il sostegno e l’impegno dimostrati – ci hanno permesso di superare la fase più acuta della crisi. Il risanamento non sarebbe stato possibile senza la fiducia dei fornitori e degli istituti di credito: hanno creduto nel nostro progetto, e noi siamo soddisfatti di essere riusciti a portarlo a compimento, soprattutto se consideriamo che non sono molte le aziende che hanno concluso positivamente la procedura di concordato. Ora siamo consapevoli di dover affrontare questa nuova fase continuando a ricercare sempre maggiore efficienza, con attenzione, prudenza e oculatezza, per evitare ricadute e continuare ad essere una realtà di riferimento per i tanti editori nazionali e internazionali che da decenni ci accordano la loro fiducia. Lo dobbiamo a loro, e alle 130 famiglie che lavorano con noi: un valore sociale importantissimo per questo territorio, in cui operiamo da novant’anni. Crediamo in un mondo con i libri e vogliamo continuare ad esserci in futuro per stamparli”.La scelta di LTV di proseguire l’attività, di ricostruire e riequilibrare gli aspetti patrimoniali, economici e finanziari dell’azienda ha richiesto grandi sforzi in un momento molto delicato e reso ancora più difficile non solo dalla crisi economica mondiale, ma anche dalla smaterializzazione di librialcuni prodotti storici, che si è aggiunta alla generale contrazione della capacità di spesa delle famiglie. I libri sono stati infatti uno dei primi “lussi” ad essere tagliati. Il rapporto “L’editoria, la filiera distributiva, la lettura in Lombardia (2007-2015)”, a cura dell’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Editori (Aie) su dati Istat, ha certificato una contrazione del mercato: si è passati dai 145 milioni di libri venduti nel 2007 ai 79 milioni nel 2014.
La Tipografica Varese Srl, fondata nel 1927 da Pietro Giuseppe Redaelli, è un riferimento europeo nel mondo della stampa dei libri e una realtà di rilievo del tessuto economico e sociale del territorio varesino. Con una struttura produttiva ‘a ciclo completo’ – dalla pre-stampa alla legatoria – realizza una vasta gamma di prodotti editoriali (tradizionale produzione libraria, saggistica e scolastica, dizionari, bibbie, codici e guide turistiche, riviste e cataloghista industriale).
Con 18 milioni di euro di fatturato nel 2016 (48% export), 130 dipendenti, un sito produttivo di 22mila metri quadrati e tecnologie all’avanguardia, LTV serve i maggiori editori italiani ed europei come Mondadori, Rizzoli, DeAgostini, Pearson, Gruppo Hachette, Sejer, Editis, Dalloz, Cambridge University Press. (foto: Gianandrea Redaelli)

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Birra, birra e ancora birra

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

Oktoberfest 2017 palermo1Palermo Sabato 16 settembre alle 19 da Spillo la Birroteca – all’interno del Cortile di San Giovanni degli Eremiti di via dei Benedettini (accanto Palazzo dei Normanni, raggiungibile da piazza della Pinta e via del Bastione, a ridosso della chiesa arabo-normanna di San Giovanni degli Eremiti), in pieno percorso storico arabo-normanno – si celebra il primo giorno di “Oktoberfest 2017”, ovvero il più importante evento popolare sul mondo birrario del mondo.A decretare il gemellaggio virtuale tra la città tedesca e il capoluogo siciliano, sarà la cerimonia di stappo della prima botte da trenta litri. Per farlo si dovrà inserire, a forza di potenti colpi di martello, il rubinetto nella botte inaugurale. Una volta fatto, sarà pronunciata la celebre frase “O’Zapft is!” (in dialetto bavarese, traducibile come “È stappata!”) e la festa avrà ufficialmente inizio. Tutti i trenta litri della botte saranno offerti a chi verrà a Oktoberfest 2017 palermobrindare all’inaugurazione dell’Oktoberfest 2017 di Spillo. Ma non è tutto. La serata sarà accompagnata alle 21,30 dalla musica degli Swing cafè. Leonardo Triassi alla voce e all’armonica, Roberto Gervasi alla fisarmonica, Salvo Agate alla chitarra Manouche e Giuseppe D’Amico al contrabbasso.La band, attiva dal 2003, renderà omaggio a Django Reinhardt, un’artista e un genio capace di segnare un’era, caposcuola assoluto di una genere che tutt’ora pulsa e vive più che mai, grazie a grandi interpreti e musicisti come Stochelo Rosenberg, Bireli Lagrene e Tchavolo Schmit.La formazione propone, con le sonorità tipiche che caratterizzano questo stile e con una attenta ricerca tecnica, un repertorio che parte dalla tradizione manouche fino ad arrivare ad un repertorio di composizioni originali con forti influenze mediterranee e popolari. La band si rifà alle sonorità delle piccole formazioni a corda tipicamente europee, attive soprattutto in Francia negli anni Trenta e in Italia negli anni immediatamente successivi alla liberazione: musica piena di poesia e di ritmo, virtuosistica ma anche ironica, un po’ jazz e un po’ popolare, ma sempre e comunque coinvolgente. (Oktoberfest 2017 palermo)

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Allagamento dei locali del garage

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

cassazioneLa Cassazione conferma: “La responsabilità è del Comune”. In seguito alle forti piogge dei giorni scorsi che hanno messo in ginocchio la Capitale, sono state raccolte dall’Associazione Codici una serie di segnalazioni da parte di condomini che hanno subito ingenti danni ai loro garage.Impianti fognari completamente da ripensare, lavoro di pulitura dei tombini e delle caditoie oltre che delle alberature da effettuare costantemente, anno dopo anno, in vista di episodi straordinari come l’ultima pioggia che ha colpito Roma, ma anche di semplici rovesci che comunque causano disagi ai cittadini. Al di là di tale situazione a cui bisogna necessariamente porre rimedio, arriva una sentenza della Corte di Cassazione che tutela i cittadini. La Cassazione, infatti, ha nuovamente confermato che «gli impianti fognari, da chiunque realizzati, una volta inseriti nel sistema delle fognature comunali, rientrano nella sfera di controllo dell’ente pubblico che, come custode, risponde, ai sensi dell’art. 2051 cod. civ., dei danni causalmente collegati alla cosa, salva la prova del fortuito».Salvo l’ipotesi del caso fortuito, si conferma nuovamente il diritto a richiedere il risarcimento dei danni subiti a seguito di allagamento delle strade o dei locali adibiti a garage nei confronti del Comune proprietario delle condotte fognarie, in qualità di custode. Principio quest’ultimo confermato già nel 2009 dal Tribunale di Roma, con conseguente condanna del Comune di Roma, stante che «va affermata la responsabilità del Comune di Roma dovendosi escludere che rientri nel caso fortuito il provato scoppio del tombino per intasamento della fogna come attestato dalla relazione dei Vigili del Fuoco intervenuti nell’immediatezza sul luogo e confermato dal teste V. M. il quale, sul punto, ha affermato di avere visto che dopo la disostruzione dei tombini da parte degli addetti l’acqua defluiva regolarmente».

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Quando le immagini e gli scritti ricordano il passato

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

Dux-1“Sono contrario all’abbattimento di monumenti, ma l’abrasione della scritta è una cosa che è stata fatta in Italia in tanti posti. L’abrasione della sola scritta è giusta”. Così Emanuele Fiano, onorevole del Pd e promotore della legge sull’apologia del fascismo, ha risposto alla domanda di Luca Telese a 24Mattino su Radio 24 sulla proposta di abradere la scritta ‘Mussolini dux’ sull’obelisco del Foro Italico a Roma.
Su Predappio Fiano ha poi spiegato: “Accoglierei la proposta del sindaco di Predappio che, al posto di quei negozi, ha proposto l’istituzione di un museo storico anche in quella città che ovviamente ha un legame con la figura di Mussolini, un museo di spiegazione di cosa è stato il fascismo, di tutto il percorso della sua storia, di ciò che ha prodotto, causato, di ciò di cui è colpevole. In Germania ci sono esempi di musei legati alla storia del nazismo che insegnano alle nuove generazioni o anche a quelle vecchie esattamente tutto quello che è successo. Raccontare, spiegare anche introdursi nelle contraddizioni di un pezzo di storia è giusto senza infingimenti”. Telese ha poi chiesto se il vino Dux è un gadget che fa propaganda al fascismo e Fiano ha risposto: “Ci sono casi in cui questo è oggetto di propaganda, ci sono vetrine in Italia in cui viene propagandata l’ideologia fascista e in più c’è la bottiglia con l’effige di Benito Mussolini o di Hitler e altri casi in cui è un esercizio di collezione privata. Rifacendo l’esempio della Germania, in Germania è reato vendere oggetti con quelle effigi e nessuno se ne scandalizza. Il problema della legge è la propaganda non l’opinione, bisogna esercitare l’atto di propaganda”. (foto: dux)

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Vaccini: Scatta l’obbligo per 6 milioni di alunni

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

vacciniScatta l’obbligo per 6 milioni di alunni, ma mancano 100mila docenti, 15mila Ata, 2mila presidi e Dsga: così il diritto alla salute prevarica quello allo studio, Anief fa ricorso. Ad essere esentati sono quindi solo gli studenti dell’ultimo triennio della scuola secondaria di secondo grado. La disposizione arriva nell’anno in cui la popolazione studentesca nella scuola statale perde 33mila unità rispetto all’anno scolastico precedente. Il numero di iscritti in flessione, che secondo l’Istat è destinato a continuare nei prossimi anni, si deve principalmente alla denatalità che ora coinvolge anche le famiglie di alunni stranieri. Ma una quota va ascritta anche all’alto numero di alunni che lasciano ancora gli studi senza un titolo di studio e che poi diventano Neet: tendenze che prevalgono al Sud, dove trovano il loro habitat migliore perché è più forte la crisi economica e i servizi degli enti locali sono ridotti ai minimi termini. Ecco perché pesa tanto, sulla qualità dell’offerta formativa, l’altissima percentuale di posti scoperti e precari ancora da stabilizzare in tutti i ruoli. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Il balletto di posti d’inizio anno andava cancellato. Inoltre, per vincere gli abbandoni servono organici differenziati e l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni, con avvio della primaria a 5 anziché a 6 anni. Mancano all’appello almeno 40mila docenti specializzati su sostegno, ancora assunti nei posti in deroga da precari, a fronte dei 235mila alunni con disabilità certificata e dei 100mila in ruolo. È in questo quadro che il decreto vaccini si va quindi a collocare: in un contesto scolastico dove i problemi aumentano, con gli organici abbattuti e stracolmi di precari, si vanno a caricare di ulteriori impegni le segreterie scolastiche già ridotte all’osso. Premesso che in tal modo lo Stato è andato oltre le proprie competenze, lo studio legale Anief, dopo un’analisi del decreto, e le circolari che ne sono seguite, ha appurato che vi sono i presupposti giuridici per bloccarlo: in settimana depositeremo il ricorso.

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Scuola: Si invecchia insegnando

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

scuola-digitale-casnati-como-800x500_cSecondo i dati ufficiali Miur, l’organico degli insegnanti in questo nuovo anno scolastico raggiungerà il livello record di 762mila posti, ma la media dell’età è ancora alta, nonostante le immissioni in ruolo di giovani dall’ultimo concorso: l’età media dei professori italiani – quasi l’83% sono donne – è di 51,2 anni, in aumento rispetto ai 50,7 anni del 2015/2016. I docenti con più di 50 anni superano di gran lunga il 50% dell’organico: nella scuola media sfioriamo il 60%, alle superiori quasi il 70 per cento. Gli under 30 non arrivano allo 0,5%, mentre in Francia sono l’8,3%. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Incurante di tutto ciò, il Governo italiano allunga di due anni il percorso per far entrare di ruolo i candidati più giovani. Ma dimentica anche i nuovi precari nei processi di reclutamento, preferendo ad essere condannato alle spese per risarcimenti. La logica adottata dall’Esecutivo italiano rasenta l’autolesionismo quando si mandano a vuoto un terzo delle assunzioni dell’ultimo concorso. Con docenti selezionati, formati e abilitati lasciati a fare i precari, perché inseriti nella graduatoria B, quella d’istituto, anziché la A, le GaE. È una decisione che fa scalpore, perché in principio, con la Siss, dopo sei anni dall’iscrizione universitaria di poteva entrare di ruolo. Poi con il Tfa e il Pas, subentrati dopo il 2011, nello stesso arco di tempo un aspirante docente era costretto a fare il precario. E ora con il FIT si farà il supplente con lo stipendio da tirocinante, con il pericolo di non essere confermato nei ruoli dopo 8 anni. E iniziare daccapo, come al gioco dell’Oca. Così lo Stato allontana le nuove generazioni dall’insegnamento. Per non parlare dell’estensione a 67 anni dell’età pensionabile che arriverà a 70. Approvata in barba alla riduzione dell’aspettativa di vita e non considerando che proprio tra i docenti – alcuni dei quali arrivano al ruolo solo dopo i 60 anni – i rischi di patologie derivanti da stress professionali risultano tra i più alti in assoluto.

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Scuole Centro Italia

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

scuole pericolantiRoma. Una ricostruzione che procede con passo incerto, troppi ritardi, poca trasparenza e scarso coinvolgimento delle comunità locali. In vista della riapertura delle scuole nelle regioni del Centro Italia colpite dal terremoto, ActionAid ha analizzato lo scenario nei territori del cratere e lancia un appello a governo ed enti locali affinché facciano maggiore chiarezza sulle risorse disponibili e si mettano all’ascolto della cittadinanza. A oltre un anno dalla prima scossa, molti bambini – degli oltre 30 mila studenti che tra pochi giorni dovranno affrontare il nuovo anno scolastico nei territori del cratere – si apprestano a tornare a scuola in strutture d’emergenza. Nelle ordinanze del Commissario straordinario specifiche sulla ricostruzione, il governo ha previsto 72 scuole di nuova costruzione nelle quattro regioni colpite dalle scosse (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria), mentre per altre 40 sono in programma interventi per adeguare, completare, migliorare o ampliare le strutture. Dall’analisi della documentazione resa pubblica, non è tuttavia possibile capire quando gli studenti potranno tornare in edifici non provvisori. “Ricominciare dalle scuole” è il motto della ricostruzione post terremoto, ma sono ancora troppi i punti poco chiari sulla ricostruzione e sull’agibilità degli edifici scolastici. “Una ricostruzione efficace non può che essere trasparente e partecipata. Ad oggi non sappiamo ancora quante sono le risorse totali messe in campo grazie alle donazioni, ai fondi pubblici e a quelli privati. Per una vera rinascita, non solo materiale, sono indispensabili strumenti di trasparenza informativa e percorsi di partecipazione mirati alla costruzione di spazi di dialogo aperto, inclusivo e informato tra istituzioni e cittadini in merito alla ricostruzione e allo sviluppo del territorio”, dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia.
Nel complesso, la gestione della ricostruzione appare piuttosto accentrata: le decisioni sono prese dal Commissario Straordinario e dai governatori delle quattro regioni colpite, in qualità di vice commissari per la ricostruzione, senza un reale coinvolgimento delle comunità locali. Inoltre, non è chiaro perché le risorse della terza campagna di raccolta fondi post sisma – arrivata a quota 3,2 milioni di euro con l’obiettivo specifico di ricostruire le scuole – siano stati destinati anche ad altre opere pubbliche.
A seguito del terremoto ActionAid ha scelto di intervenire nelle scuole perché ritiene che siano la base per ricostruire le comunità e il tessuto sociale, così profondamente segnati dall’evento sismico. L’organizzazione ha lavorato insieme al Ministero dell’Istruzione (MIUR) per accompagnare studenti e insegnanti nella difficile ripresa dell’anno scolastico. In particolare, ActionAid ha avviato il progetto “METE – Percorso di riscoperta della Memoria e dell’idEntità Territoriale localE” nelle scuole di Camerino, Pieve Torina e Valfornace nelle Marche. ActionAid ha inoltre partecipato al corso “A scuola di resilienza: apprendere e insegnare dopo una catastrofe”, organizzato dal MIUR con la Direzione scientifica dell’Università dell’Aquila, un percorso formativo rivolto ai docenti per accompagnarli nella difficile ripresa delle lezioni.Nelle province di Ascoli Piceno e Macerata, ActionAid opera in tre istituti comprensivi (Pieve Torina, Camerino e Acquasanta Terme) che abbracciano otto località: Pieve Torina, Valfornace, Visso, Muccia, Camerino, Fiastra, Acquasanta Terme e Arquata del Tronto.Anche nel cratere aquilano, dove ActionAid è presente dal 2009 ancora sono tante le domande senza risposta. Ad oggi nessun progetto di ricostruzione delle scuole pubbliche è partito e migliaia di ragazzi riprenderanno le lezioni per l’ottavo anno consecutivo in strutture “temporanee”. La struttura che ospita il maggiore liceo della città (oltre 1000 studenti) viene dichiarata inagibile e gli studenti divisi in tre differenti plessi, mentre mancano le verifiche di vulnerabilità in altre strutture di competenza comunale e provinciale.

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Maltempo e danni preannunciati

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

roma pioggia«Sono bastate le prime piogge di fine estate per far scattare la conta di morti, feriti e danni materiali che, con tragica puntualità, in Italia accompagna qualsiasi fenomeno meteorologico di intensità superiore alla norma. Più che la violenza delle precipitazioni, non c’è dubbio che a fare la differenza sia la capacità di un territorio di rispondere in modo il più possibile elastico a tali eventi. Ciò non può ovviamente verificarsi laddove siano state effettuate scelte urbanistiche scellerate: impermeabilizzazione sistematica del suolo; urbanizzazione massiccia lungo fiumi e torrenti con conseguente spostamento, riduzione o addirittura copertura degli spazi a disposizione dei corsi d’acqua; eliminazione della piantumazione; assenza di sistemi di chiuse e di aree ad hoc dove poter effettuare esondazioni in sicurezza».Lo dichiara l’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA.«Un elenco che comprende solo alcuni degli errori più macroscopici e che si sposa perfettamente con l’incuria che la maggioranza delle amministrazioni locali riserva a fondamentali azioni di prevenzione come la ripulitura dei fondi dei fiumi o la manutenzione degli argini. Ma è un’attenzione complessiva alle tematiche legate all’ambiente che sembra mancare nel nostro Paese: ciò sia da parte dei cittadini, che spesso prendono posizione sui massimi sistemi salvo disinteressarsi di problematiche altamente impattanti per la loro quotidianità, sia da parte delle forze politiche, che in molti casi hanno colpevolmente eliminato le questioni ambientali dalle rispettive agende. Non è un caso – prosegue Simoncini – che da quasi un anno e mezzo in Parlamento ci sia un disegno di legge per contrastare il consumo del suolo che giace agonizzante o che gli ultimi quesiti referendari su tematiche “verdi” siano stati trattati con una sufficienza ai limiti del boicottaggio, con tanto di invito agli elettori a restarsene a casa. Come se gli oltre 7 milioni di cittadini che vivono in territori ad elevata pericolosità idrogeologica non esistessero o non rispondesse al vero che il 90% dei Comuni italiani sia costantemente esposto al rischio di frane e alluvioni».

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Legge elettorale: Il PD sfoglia la margherita

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

MARGHERITA“Il Partito democratico faccia chiarezza: vuole o non vuole fare la legge elettorale a partire da domani qui alla Camera? A luglio si è rimandato; a settembre, alla ripresa, si è rimandato di una settimana. Ora questa è la settimana cruciale per approvare il testo base in Commissione, per poi arrivare, entro il mese di settembre, in Aula a Montecitorio.Noi abbiamo detto di ripartire da dove si era lasciato, ossia dal ‘modello tedesco’, e di verificare tutte le sue possibili varianti. Che il Pd dica qualcosa. Se vuole andare avanti ed arrivare in Aula, oppure se getta la palla in tribuna, come temiamo”.Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, parlando con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio.“Noi vogliamo che il Parlamento faccia una legge elettorale, che deve farsi con il massimo consenso possibile, non contro qualcuno, tanto meno contro il Partito democratico. Ma una legge elettorale in Parlamento va fatta. Il cosiddetto Consultellum non è una legge elettorale, sono due tronconi di due sentenze della Corte costituzionale di fatto inapplicabili, come ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”.

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Cambiamenti climatici e maltempo

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

livorno pioggia“Non credo che questa sia una emergenza, sarebbe sbagliato chiamarla emergenza…”. Lo ha detto il ministro per l’ambiente Gian Luca Galletti arrivando a Livorno per un vertice al centro operativo, sottolineando così come quanto successo ieri nella città toscana è il frutto “dei cambiamenti climatici e non solo”. Come governo abbiamo stanziato milioni di euro per ripulire i fiumi e i tombini, questi soldi vanno spesi”.
Non abbiamo elementi per sostenere, di conseguenza, che quanto accaduto sia responsabilita’ delle amministrazioni locali che non sono state in grado di fare prevenzione coi mezzi e fondi messi a loro disposizione. Ma le parole di un ministro non vanno mai prese alla leggera. A corollario, pensiamo -pur nella sua ridotta dimensione nel contesto italiano ed internazionale (Irma in primis)- a quanto accaduto nella capitale Roma, allagata per l’ennesima mancanza di pulizia di caditoie et simili, cosi’ come denunciamo da anni. E poi, ogni citta’, inclusa quella da cui scriviamo Firenze, ha la sequela di danni e disastri che, sostanzialmente, accadono per la mancanza di prevenzione e/o sottovalutazione degli eventi climatici.
Cosa accade? Lo sanno tutti, pochi ci pensano, e ancor meno pochi cercano di agire.
Il cambiamento climatico, con l’aumento delle temperature, non e’ piu’ armonizzato ai nostri modelli di vita e di sviluppo. Per fare solo un piccolo e “banale” esempio: la casetta -anche economica- agognata proprio sul mare, nelle Keys Island di fronte a Miami, o la casetta sulle coste genovesi, sono un pericolo per la nostra vita. O ancora, gli alberi dei viali delle nostre citta’, oltre ad essere belli ed ombrosi, vanno valutati per la loro resistenza ad intemperie con ben oltre 100 Km/h (come se Trieste con la sua bora fosse ovunque). Niente di nuovo. Abbiamo sempre visto (e sottovalutato) le immagini di eventi climatici estremi in Paesi del Terzo e Quarto Mondo, con case e citta’ sventrate, morti a bizzeffe, essenzialmente per la mancanza di resistenza delle infrastrutture…. Ebbene, questa mancanza di resistenza, sia per la accentuata forza degli eventi sia perche’ gli stessi si manifestano in luoghi prima solo marginalmente toccati, oggi riguarda anche noi. E sembra che siamo solo agli inizi di una esclation sempre piu’ cruenta, diffusa e che raggiungera’ luoghi considerati fino ad oggi sicuri (per restare a casa nostra: qualcuno pensava o prevedeva quello che e’ accaduto a Livorno?).
Siamo allarmisti, visto che anche le piu’ alte autorita’ (pensiamo ai ministri della nuova amministrazione Usa) ridimensionano fenomeni e preoccupazioni? Non lo sappiamo. Registriamo, fotografiamo, ascoltiamo, ci informiamo e leggiamo -per esempio- quello che ha detto il nostro ministro Galletti.
Gia’ sentiamo le voci dei cosiddetti realisti dell’oggi: “Eh, ma quanto ci costerebbe rivedere tutti i nostri modelli e le nostre realizzazioni infrastrutturali? Impossibile agire, meglio mettere i tamponi quando ci sono i buchi”. Crediamo che questo approccio forse poteva andare bene fin all’altro ieri, ma oggi, anche in termini economici, siamo sicuri che costa meno tappare i buchi che non spendere per i cambiamenti prima che i buchi si manifestino? Sempre, ovviamente, di voler guardare oltre il proprio naso e il proprio giardino.
Il particolare e il generale. Questa e’ una riflessione per la conseguenziale azione di ognuno nel proprio ambito: il legislatore che deve approvare le norme, l’amministratore che deve renderle esecutive, fino al privato che deve mettere -piu’ resistente, piu’ costosa e coi materiali del caso- la tettoia al proprio capanno o la tenda alla propria veranda. (Vincenzo Donvito, presidente Aduc) (foto fonte: Il fatto quotidiano)

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Roma Capitale Piove: Baloccarsi o amministrare

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

campidoglio“Domani piove, gonfiate i gommoni”, diceva la consigliere di opposizione Virginia Raggi; “Con noi al governo di Roma nei primi sei mesi azione devastante per la pulizia tombini, chiusi, scoli e fogne”, dicevano i suoi, mentre il deputato Alessandro Di Battista chiedeva le dimissioni del sindaco Marino, che era al governo dallo stesso periodo di tempo trascorso oggi dalla la sindaca Raggi, salvo dichiarare che, per giudicare l’operato della Raggi, occorre attendere la fine del mandato, cioè il 2022; il garante Beppe Grillo, prima dell’estate, nell’elencare i “43 successi di Virginia Raggi”, al punto 18, richiamava il “piano caditoie”. Chiacchiere. Sta facendo, comunque, il giro del mondo l’immagine di un cassonetto dei rifiuti che galleggiava sullo sfondo del Colosseo. Sarà stato un “gombloddo” degli immigrati che invocano la pioggia per vendere ombrelli ad ogni angolo delle strade? Alcune operazioni per annullare, o quantomeno diminuire, l’impatto della pioggia sulla città ci sono: pulire tombini e caditoie. Perlomeno, individuare i punti critici e intervenire su quelli. E’ lapalissiano. Inoltre, si può imporre alle imprese che scavano (Acea, Italgas, Tim, ecc.) di pulire anche i pozzetti del tratto di strada interessato allo scavo. Poiché, tutte le strade romane prima o poi saranno interessate dai lavori, il problema troverebbe soluzione nel volgere di qualche anno e senza costi aggiuntivi per la comunità. Come s’impone alle ditte di ricoprire con l’asfalto superfici di strada maggiori della larghezza dello scasso da loro operato, così si può imporre la ripulitura di tombini e caditoie.Insomma, si tratta di governare la città. La sindaca Raggi, oltre a invitare i cittadini a limitare gli spostamenti ed evitare di frequentare i parchi, farebbe bene ad adoperarsi per quello per cui è stata eletta e a “guadagnarsi” i 117 mila euro annuali che costa ai contribuenti. Baloccarsi o governare, dire e fare, sono verbi diversi. Altrimenti rimane da esercitare l’istituto delle dimissioni. (Primo Mastrantoni, segretario Aduc)

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La Calabria di Cesare Malpica

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

Museo Nazionale ArcheologicoCassano all’Ionio (Cosenza) sabato 23 settembre ore 17,30 presso la sala convegni del Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, si terrà la presentazione del volume di Leonardo Alario La Calabria di Cesare Malpica (Ed. Il Coscile). Saranno presenti all’incontro con l’autore, autorevole antropologo, studioso e conoscitore della letteratura calabrese: Adele Bonofiglio, direttore Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide; Anna Lucia Casolaro, responsabile Servizi Educativi del Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide; Rossella Juele, assessore all’archeologia del comune di Cassano all’Ionio; Giorgio Delia, critico letterario; Mimmo Sancineto, editore; Maria Rosaria Arcidiacono che leggerà alcuni brani scelti dall’opera e il duo Anna Stella Cirigliano (viola) e Rosalba Adele BonofiglioCirigliano (arpa) che eseguirà degli intermezzi musicali. Sarà l’occasione per riaffermare la missione educatrice della letteratura di viaggio che in quest’opera mira a far risaltare il fascino dei luoghi e della storia della Calabria ed in particolare della Magna Grecia. Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide colloca la presentazione del volume La Calabria di Cesare Malpica di Leonardo Alario nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2017, manifestazione promossa dal 1991 dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea finalizzata all’educazione al Patrimonio Culturale, anello di congiunzione tra tutela e valorizzazione, con l’obiettivo di favorire la conoscenza del Patrimonio Culturale e contribuire alla formazione di cittadini consapevoli della dimensione di questo patrimonio quale bene comune del Paese, strumento di crescita e integrazione sociale. Il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide afferisce al Polo Museale della Calabria diretto da Angela Acordon. (foto: Museo Nazionale Archeologico, Adele Bonofiglio)

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Messa in memoria del cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 settembre 2017

Chiesa di Santa Maria della ScalaRoma 15 settembre 2017 alle ore 10 presso la Chiesa di Santa Maria della Scala, Piazza della Scala 23, si celebrerà una Santa Messa Solenne di ringraziamento in occasione della morte del cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân. Il 4 maggio scorso, il Santo Padre ha firmato il Decreto che riconosce le virtù eroiche del cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân e ne autorizza la venerabilità. Pochi come lui, nel nostro tempo, sono stati davvero eroici, soprattutto nella virtù della speranza. I tredici anni in carcere, in condizioni durissime, lo hanno reso, infatti, “testimone della speranza”, tema al quale ha dedicato numerosi pensieri e scritti che sono diventati best seller in tutto il mondo.

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