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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 25 Maggio 2021

Sassoli: Fatti di Minsk gravissimi

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

Estratti del discorso del Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, al Consiglio europeo del 24 maggio 2021. Durante il discorso di apertura del Consiglio europeo del 24 maggio, il Presidente del Parlamento europeo ha sottolineato la necessità di una risposta forte e comune in merito ai recenti avvenimenti in Bielorussia:“I fatti di ieri relativi all’atterraggio forzato a Minsk del volo Ryanair da Atene a Vilnius sono di una gravità inaudita. Il regime del Presidente Lukashenko ha privato della libertà Roman Protasevich ed un’altra persona che lo accompagnava e ora si trovano detenuti a Minsk. Chiediamo l’immediato rilascio di entrambi senza condizioni e la possibilità per loro di lasciare il paese”.“È senz’altro necessaria un’indagine internazionale per verificare se la sicurezza del trasporto aereo e dei passeggeri è stata messa a repentaglio da uno stato sovrano e se siamo in presenza di una violazione della Convenzione di Chicago”. “Ma la nostra risposta dev’essere forte, immediata e unitaria. L’Unione Europea deve agire senza esitazioni e punire i responsabili. Stasera avete una grande responsabilità per dimostrare che l’Unione non è una tigre di carta”.Sulle sanzioni russe, Sassoli ha aggiunto: “Risulta evidente che le ultime sanzioni della Russia non erano dirette soltanto contro la mia persona e quella della Vice Presidente Jourova ma anche contro le nostre rispettive istituzioni. Anziché intimidirci, questo ci incoraggia a non fermarci. La Russia rilasci Alexei Navalny”. Durante il suo discorso il Presidente Sassoli ha anche ribadito la necessità di un sistema europeo sulla migrazione, delineando tre aree in cui l’UE dovrebbe agire:“Primo, salvare vite umane. Questo è un obbligo giuridico e morale e non possiamo lasciare questa responsabilità solo alle ONG che svolgono una funzione di supplenza nel Mediterraneo. Dobbiamo tornare a pensare a una grande operazione comune dell’Unione Europea nel Mediterraneo che salvi vite e tolga terreno ai trafficanti. Occorre un meccanismo europeo di ricerca e salvataggio in mare, che utilizzi le competenze di tutti gli attori coinvolti, dagli Stati membri alla società civile alle agenzie europee”.“Secondo, le persone bisognose di protezione devono poter arrivare nell’Unione Europea in modo sicuro e non rischiando la vita. Abbiamo bisogno di canali umanitari da definire insieme all’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati e di un sistema europeo di reinsediamento fondato sulla nostra responsabilità comune. Stiamo parlando di persone che possono dare un contributo importante anche alla ripresa delle nostre società colpite dalla pandemia e dal calo demografico, grazie al loro lavoro e alle loro competenze”.“Infine, abbiamo bisogno di una politica europea di accoglienza degli immigrati. Il Parlamento europeo ha adottato proprio la scorsa settimana la sua risoluzione in materia”.Il Presidente Sassoli ha anche accolto con favore il recente accordo sul certificato europeo COVID-19, dichiarando:“Siamo particolarmente soddisfatti per il lavoro svolto insieme al Consiglio sul certificato Covid-19 per evitare un mosaico di soluzioni nazionali che avrebbe effetti dannosi per i cittadini, per il turismo e per la ripresa economica”.“Per il Parlamento, il certificato non può essere una condizione ostativa per la libera circolazione. Abbiamo inoltre indicato chiaramente che nessuno deve essere discriminato per le sue condizioni di salute o le scelte sanitarie e vogliamo che soltanto i dati necessari vi siano inclusi”.“La vera svolta sarà rappresentata dalla rapidità della campagna vaccinale nell’Unione Europea. Inoltre, data la situazione sanitaria attuale in molti paesi del mondo, è fondamentale pensare e agire al di là delle nostre frontiere. Per questo, come ho detto al forum globale per la salute del G20, occorre che tutti seguano l’esempio dell’Unione Europea esportando i vaccini e donando le dosi in sovrannumero ai paesi a basso e medio reddito”.“Ma non basta. Occorre impegnarsi per potenziare la produzione in questi paesi e, nel medio periodo, consentire la condivisione obbligatoria delle licenze per questo fine – utilizzando le flessibilità già consentite all’interno degli accordi TRIPS in sede OMC”.

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Mostra Giancarlo Cerri. Quando l’orbo ci vedeva bene

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

Milano Fino al 26 giugno 2021 dalle 18 alle 21 Orari di apertura al pubblico lun-ven 10.00-13.00, 14.00-18.00; sab 15-19Ingresso libero Centro Culturale di Milano Largo Corsia dei Servi 4. A Milano Giancarlo Cerri presenta 43 opere, la maggior parte disegni a carboncino o inchiostro su carta, divise su quattro sezioni: 20 figure tra ritratti e nudi femminili, 9 tra paesaggi e nature morte, 8 sequenze e 6 dipinti di arte sacra. I lavori presenti a Milano, molti dei quali mai esposti sino ad ora, sono stati tutti realizzati tra gli anni Sessanta e il 2004, anno in cui la grave maculopatia ha costretto l’artista prima a rallentare e poi a fermare per oltre dieci anni la propria attività pittorica. La mostra, nata in collaborazione con il Centro Culturale di Milano e che rappresenta anche un ulteriore segnale da parte della città di Milano di far ripartire la cultura in città dopo l’emergenza Covid-19, vuole essere un omaggio all’incanto del bianco e nero, ricerca dell’essenziale, le due estremità della tavolozza, i “non-colori” che sembrano incapaci di interagire con l’anima ma che invece, come nessun altro, determinano fortissime tensioni emotive.Artista e grafico pubblicitario sin dagli anni Cinquanta, convinto da sempre che la pittura e la personalità di un pittore si esprimano “in parete”, Giancarlo Cerri ha attraversato appieno gli anni 60/70 dell’arte milanese conoscendone alcuni dei principali protagonisti. Sebbene come artista abbia trovato il maggiore riscontro di notorietà a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, in realtà Cerri si era già fatto notare con due personali alla storica galleria Barbaroux di Milano, nel 1969 e nel 1972, ovvero in uno dei templi della grande pittura figurativa novecentesca, che lo aveva subito percepito come la “costola” di due suoi campioni, Carrà e Tosi.

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Al via la mostra “Castello di Gallipoli – Un mare di storie”

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

Dal 12 giugno al 14 novembre (inaugurazione venerdì 11 giugno – ore 18, info e prenotazioni 0833262775), dopo sette mesi di chiusura al pubblico, il Castello di Gallipoli, in provincia di Lecce, riapre con una mostra “immersiva” creata e dedicata interamente a Kalè polis, la città bella per antonomasia, alla sua storia e al suo Castello.La mostra “Castello di Gallipoli – Un mare di storie. Un viaggio experience”, prodotta dall’Agenzia di comunicazione Orione, che gestisce l’antico maniero dal 2014, e curata da Creation, fa parte di un progetto più ambizioso finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito di “Custodiamo la cultura in Puglia 2021 – misure di sviluppo per lo spettacolo e le attività culturali”, e realizzato in sinergia con l’Amministrazione Comunale. Il progetto nasce da un’inedita commistione di linguaggi e dal dialogo tra tradizione e innovazione, pubblico e privato, cittadini e turisti, passato e futuro, in un mosaico di echi e suggestioni.Un nuovo modo di coinvolgere il visitatore, un salto sorprendente dal passato al futuro per un’esperienza unica da vivere. Il viaggio emozionale sarà “accompagnato” dall’incontro “virtuale” con tre importanti personaggi storici che hanno caratterizzato la storia di Gallipoli: il famoso architetto, ingegnere e pittore toscano Francesco di Giorgio Martini (1439 – 1501), autore di uno dei più importanti trattati di architettura civile e militare del Rinascimento, progettista di tanti palazzi e castelli in giro per l’Italia al quale si deve la forma attuale del Castello di Gallipoli; il paesaggista Jakob Philipp Hackert (1737-1807), artista tedesco e pittore di corte di sua Maestà Ferdinando IV di Borbone re di Napoli, che alla fine del Settecento approdò anche nella città ionica con l’incarico di rappresentare le città portuali del Regno; la “zarina” Caterina II, imperatrice di Russia (1729 – 1796), che, nei palazzi di San Pietroburgo, già ravvivati da musiche napoletane, alimentava lampadari e lucerne con l’olio lampante, che dal porto di Gallipoli veniva esportato in tutto il mondo per l’illuminazione pubblica e privata, per la lavorazione della lana e per fabbricare il sapone.Il percorso culminerà nella sala ennagonale, un gioiello raro e unico esempio di architettura militare di tale forma e dimensione, con un diametro di 20 e un’altezza di 10 metri, con un avvolgente spettacolo “fulldome experience”. Una proiezione a 360° emozionerà il pubblico con un videomapping animato sull’epoca d’oro di Gallipoli e sul suo “mare di storie” passando per il racconto dei tre “compagni di viaggio” e arrivando anche a “visitare” alcune delle bellezze architettoniche del centro storico come la concattedrale di Sant’Agata e Santa Maria della Purità.

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Biden piace ai liberal ma non tanto in affari esteri

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

By Domenico Maceri “Parla come moderato ma sta governando per soddisfare l’estrema sinistra”. Con queste parole, Mitch McConnell, senatore del Kentucky e leader della minoranza repubblicana al Senato, commentava la politica di Joe Biden. McConnell ha continuato spiegando che nella campagna elettorale Biden aveva promesso un governo bipartisan ma difatti governa come “un socialista”. Queste asserzioni di McConnell sono comuni fra i repubblicani per strizzare l’occhio all’ala destra del loro partito, ma contengono in un certo senso una dosi di verità. Biden sta difatti sorprendendo molti con la sua politica liberal specialmente negli affari interni ma su quelli esteri si tratta di un’altra cosa.Bill Clinton, il 42esimo presidente, 1993-2001, spiegò agli americani che “The era of big government is over” (L’era dei grandi programmi governativi è finita) riprendendo in un certo senso il concetto di Ronald Reagan che il governo non è amico del popolo. Con Biden si direbbe che “The era of big government is back” (Si ritorna ai grandi programmi governativi). E difatti l’American Rescue Plan (il pacchetto di 1900 miliardi di dollari) per fare fronte alla pandemia, già approvato con voti solo democratici, si è rivelato popolare anche con i legislatori repubblicani. Alcuni di loro hanno infatti lanciato annunci reiterando che sussidi alle piccole aziende stanno arrivando nonostante il fatto che loro avevano votato contro. La popolarità del disegno di legge ci viene anche confermata da non pochi sindaci e governatori repubblicani che hanno visto i benefici per i loro cittadini. Persino gli elettori di Kevin McCarthy, leader della minoranza repubblicana alla Camera, ne hanno beneficiato in maniera significativa, specialmente a causa dei loro bassi redditi. Il pacchetto avrà anche un impatto notevole poiché ridurrà il livello della povertà del 50 percento. Trentanove milioni di famiglie americane di basso reddito, infatti, riceveranno assegni familiari di 300 dollari al mese per ogni figlio al di sotto di 6 anni e 250 dollari per quelli da 6 a 17 anni.Inoltre, la proposta sulle infrastrutture di 2300 miliardi ci chiarisce che Biden intende investire in grande per il futuro dell’America. Questo piano, però, avrà bisogno di voti repubblicani i quali hanno già indicato che lo vorrebbero ridurre a 800 miliardi. Di questi giorni si sta negoziando ma in caso di mancanza di un accordo bipartisan Biden potrebbe usare la strada della “reconciliation” come ha fatto per il pacchetto contro la pandemia, anche se questa strada non è tanto facile. Tutto sommato, l’ala sinistra del Partito Democratico è rimasta soddisfatta ed ha fatto quadrato intorno a Biden. Non si sono sentite voci di dissenso nemmeno dai più noti rappresentanti della sinistra come Bernie Sanders, (senatore del Vermont), Elizabeth Warren (senatrice del Massachusetts) e Alexandria Ocasio-Cortez (parlamentare del 14esimo distretto di New York).Ciò non vuol dire che la sinistra sia completamente soddisfatta con l’operato di Biden specialmente per quanto riguarda il mancato aumento del salario minimo a 15 dollari l’ora, il supporto della Green New Deal, e la proposta di Medicare for All (Sanità pubblica per tutti). Si crede però che Sanders potrebbe essere soddisfatto con una riduzione da 65 a 60 o 55 anni per qualificare al Medicare. Non coprirebbe tutti ma si tratterebbe di un notevole passo avanti.Se la politica interna di Biden ha soddisfatto la sinistra, quella estera ha dimostrato in grande misura un centrismo tradizionale che si rifà alle radici dell’attuale inquilino della Casa Bianca. Va ricordato che Biden è stato un politico moderato per quasi tutti i 51 anni di vita politica. Negli ultimi anni del suo percorso, quello da presidente, però si è spostato a sinistra in parte perché spinto dal cambiamento del suo partito ma anche come reazione ai quattro anni di presidenza di Donald Trump. L’ex presidente, al di là della sua politica strampalata, si è concentrato sulla riduzione delle tasse ai benestanti e la nomina di giudici per soddisfare i bisogni del suo partito.Biden, però, ha fatto sorridere la sinistra in politica estera con l’annuncio del ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan annunciata per il mese di settembre dell’anno in corso. Per quanto riguarda la recentissima patata bollente del conflitto nel Medio Oriente, Biden ha agito in maniera molto cauta. All’inizio ha dichiarato che l’Israele ha il diritto di difendersi se attaccato ma evidentemente in privato ha spinto Benjamin Netanyahu, Primo ministro israeliano, per un cessate il fuoco, l’iniziativa egiziana, che al momento di scrivere è stato annunciato da Israele e Hamas. Biden ha avuto poche carte da giocare ma alla fine sembra che avrà avuto un impatto per la sospensione degli attacchi.Alcuni analisti sono stati sorpresi dalla politica liberal di Biden ma in realtà riflette la sua mancanza di preconcetti ideologici che reiterano la sua capacità di produrre risultati senza atteggiamenti dogmatici. Va ricordato che scelse Kamala Harris come sua vice nonostante i duri attacchi in campagna elettorale subiti dall’allora senatrice della California. In un’intervista a David Brooks del New York Times, Biden ha sostenuto di non essere cambiato poiché lotta per i diritti dei poveri da decenni. Il 46esimo presidente ha spiegato che ciò si deve in parte alle sue radici irlandesi. Gli antenati di Biden per secoli furono sottomessi dagli inglesi e lui capisce molto bene il concetto di “dignità”, identificandosi con quelli senza potere. A 78 anni, Biden ha capito anche che con ogni probabilità gli rimangono tre anni di mandato poiché si crede che non si ricandiderà. Dunque il tempo limitato a sua disposizione rifletterà la politica di un presidente che agisce con i suoi veri ideali pensando alla storia e al senso di giustizia invece di possibili vantaggi politici futuri. Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California.

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Ponte sullo Stretto: un altro Ponte dei Sospiri

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

La prima domanda che bisogna porsi è se il Ponte sullo Stretto, o un attraversamento stabile qualsiasi, sia utile.Il Ponte soddisfa, come tutti i ponti, due tipi di traffico: locale, in questo caso tra Reggio Calabria (200.000 abitanti) e Messina (240.000 abitanti), e di lunga distanza, ad esempio, tra Roma e Palermo.Il traffico locale è attualmente servito da navi veloci che in 20-30 minuti attraversano lo Stretto con partenze ogni 40 minuti. Purtroppo, il trasporto pubblico a terra è insoddisfacente e non esiste alcuna integrazione. I passeggeri, spesso pendolari, sono costretti a fare tre abbonamenti o tre biglietti diversi.In attesa del Ponte dei Sospiri, si potrebbero intanto risolvere questi disservizi. Il Ponte però, una volta costruito, servirebbe molto male il traffico locale. Gli abitanti dello Stretto, per utilizzarlo, tra Reggio Calabria e Messina, dovrebbero fare un lungo giro di oltre 30 km, con l’effetto negativo di incentivare l’uso del mezzo proprio in un’area già oggi in condizioni critiche per il traffico.Il traffico di lunga distanza oggi è servito dal trasporto aereo che con 1 ora di viaggio collega Roma a Palermo. Se si vuole l’alternativa ecologica, ci sono i traghetti tra Napoli e Palermo: si può partire la sera e arrivare la mattina, circa 9 ore, un viaggio confortevole e rilassante, in una comoda cabina, potendo portare anche la propria auto.La ferrovia, la seconda alternativa ecologica, impiega circa 11 ore. L’Alta Velocità (AV), prolungata da Salerno a Reggio Calabria, come prevede il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), è dal punto di vista trasportistico e economico ingiustificabile e non è sicuramente una priorità nazionale. L’AV si giustifica se c’è il Ponte. Così le due opere, gigantesche e ingiustificate, si sostengono mutualmente: Alta Velocità fino a Palermo e Ponte sullo Stretto.L’ultima alternativa, la meno ecologica e la più pericolosa, è il percorso Roma – Palermo via strada, con passaggio al traghetto Reggio Calabria – Messina. Un percorso di circa 900 km e 10 ore di viaggio; il Ponte farebbe risparmiare circa 1 ora.Da rilevare l’adempimento alle 35 prescrizioni di carattere tecnico e ambientale, richieste nel parere della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e dal Comitato interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), per un’opera imponente in un’area particolarmente vulnerabile, per i rischi sismici e idrogeologici, e per mitigare gli impatti su una delle aree a più alta biodiversità del Mediterraneo, con 12 siti delle Rete Natura 2000, tutelati dall’Europa, ai sensi delle Direttive Habitat e Uccelli. Anche nel 2010 emerse che il Ponte non era economicamente giustificato, perché i traffici ferroviari e stradali stimati erano modesti. Ma allora perchè continuiamo a parlarne?E’ perchè la cifra elevata, e adesso anche indeterminata, di per sé attira una schiera vasta di amministratori, politici, cittadini, imprese di costruzione, economisti, ingegneri, professori, esperti e professionisti vari.L’attenzione è anche per il dopo. Il Ponte, considerando che il Golden Gate di S. Francisco costa annualmente 65 milioni di dollari e impiega 1800 persone, richiederà un forte e permanente sostegno finanziario da parte dello Stato, cioè dei contribuenti, visto lo scarso traffico stimato da più studi. D’altra parte, anche l’Eurotunnel della Manica è stato economicamente e finanziariamente un fiasco e conta sul sostegno dei governi per gestire gli enormi debiti accumulati. Se si vuole lo sviluppo economico, altri fattori sono importanti. La struttura e la composizione dei mercati del lavoro, le competenze della forza lavoro, la disponibilità di aree attrezzate, la disponibilità di incentivi per investimenti, la presenza di capacità imprenditoriali, la qualità dell’ambiente, le conoscenze e l’informazione. Gli investimenti nelle infrastrutture di trasporto possono potenziare questi fattori ma non sostituirli. La scarsa produttività e capacità di crescere dell’Italia e in particolare del Meridione non dipende dalla mancanza dell’AV, di ponti e strade, sarebbe relativamente facile provvedere se fosse così, ma da quattro principali debolezze strutturali, che ci distinguono dagli altri paesi europei: 1. La difficoltà di fare impresa, la frammentazione del tessuto produttivo con un’eccessiva presenza di piccole e medie imprese di proprietà familiare, incapaci di investire in innovazione, la specializzazione verso produzioni tradizionali a basso contenuto tecnologico. 2. La spesa in ricerca e sviluppo, le competenze e le tecnologie digitali, l’uso di servizi internet e la connettività. 3. Il numero di laureati e il disallineamento fra i percorsi di studio scelti e le richieste del mercato del lavoro. 4. Il settore pubblico incapace da tempo di incrementare il suo valore aggiunto, l’inefficienza della pubblica amministrazione e della giustizia. É l’occasione per un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo, rimuovendo le debolezze strutturali che hanno fortemente compromesso la crescita negli ultimi decenni, lasciando perdere la suggestione delle grandi, costose e inutili, infrastrutture di trasporto. Francesco Filippi, collaboratore Aduc, già Professore di Trasporti e Logistica presso Università degli Studi di Roma, La Sapienza.

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Tasse e sprechi. Italia: Paese strano

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

Anima il confronto politico la proposta del segretario Pd per ulteriormente tassare i patrimoni ereditati oltre i 5 milioni di euro. Stroncata dal presidente Mario Draghi con una frase ad effetto (“non è il momento di prendere ma di dare”), si possono leggere ed ascoltare ovunque i partigiani del sì e del no. Sembra che il prelievo avrebbe riguardato l’1% della popolazione con un vantaggio fiscale di 2,8 miliardi da devolvere sotto varie forme a 280.000 diciottenni.Dal punto di vista di politica economica sarebbe stato, come giustamente fatto notare dal capo del governo, un segnale negativo. Economicamente, invece, avrebbe leso in piccola parte i diritti acquisiti di poche persone. Socialmente avrebbe avuto un certo impatto, forse come quello del Reddito di cittadinanza (pur con le dovute differenze). Se fosse stato giusto o meno, allo stato dei fatti, non ci interessa. Mentre prendiamo atto del continuo metodo utilizzato ed auspicato per far fronte ai problemi reali dovuti alla pandemia: lo Stato si fa imprenditore e tutore e poi dispensa (maggiormente alle lobby che si sono fatte meglio valere). Non si è scelto di far riferimento ai consumi e alle utenze: ridurre/eliminare le varie aliquote sì che utenti e consumatori fossero aiutati nell’abituale utilizzo di prodotti e servizi.Non solo, ma le politiche di spreco di denaro pubblico non sembra che abbiano avuto una qualche modifica. Due soli esempi: Atac di Roma e Alitalia, due aziende cotte e decotte mantenute solo dai soldi dello Stato, e la cui reiterazione del mantenimento è oggetto anche di decisioni attuali. E quindi ad ogni neonato diamo una dote di 44mila euro di debito pubblico. Sta, intanto, per diventare realtà la prossima sfornata di aiuti (“Ristori”) anche se quelli precedenti non sono stati ancora elargiti. Questo il meccanismo grazie al quale economia e la società dovrebbero riprendersi, con tanto di “super” Mario Draghi alla guida. Noi vediamo tanta continuità che, probabilmente, va bene a chi ha come obiettivo il ritorno alla cosiddetta normalità del pre-covid. Noi avevamo sperato di aver appreso una lezione da questa pandemia. Ma ognuno è a modo suo in questo strano Paese. Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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Webinar “Agire per il clima: l’Agenda 2030 a scuola”

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

Parma. Mercoledì 26 maggio, alle 17 su piattaforma Teams, si svolgerà il webinar “Agire per il clima: l’Agenda 2030 a scuola” che sarà tenuto da Antonella Bachiorri, coordinatrice del CIREA-Laboratorio di Ricerca Interdisciplinare per l’Educazione Ambientale alla Sostenibilità del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale dell’Università di Parma. Il webinar, rivolto a docenti di tutte le discipline, educatori e tutti gli interessati, rientra nell’iniziativa “All4Climate Italy 2021 – Una staffetta per il clima”, calendario di appuntamenti legati al tema dei cambiamenti climatici e agli obiettivi dell’Accordo di Parigi, sostenuto e coordinato dal Ministero della Transizione Ecologica, in vista della 26ma Conferenza delle Parti (COP26) della Convenzione delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (UNFCCC), che si terrà a Glasgow a novembre.La Staffetta per il clima comprende 24 eventi, disseminati in 14 regioni italiane, consistenti in momenti formativi, tavole rotonde, convegni, contest, mostre, dibattiti e incontri per la presentazione di progetti pilota/buone pratiche/casi studio in materia di educazione ai cambiamenti climatici. A simboleggiare l’unione e la collaborazione dei membri di questa iniziativa nazionale, tutti gli eventi collaboreranno per passarsi un testimone, seppur virtuale, che accompagnerà l’inizio di ogni tappa.La staffetta è iniziata il 18 marzo in Sicilia e si concluderà con un evento nazionale in ottobre.La tappa in Emilia-Romagna passa per il CIREA dell’Università di Parma. L’obiettivo 13 dell’Agenda 2030 dell’ONU relativo ai cambiamenti climatici e le principali opportunità che offre dal punto di vista didattico verranno discussi durante il webinar di Antonella Bachiorri.L’evento sarà trasmesso dal sito web del CIREA.

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11° edizione Cortona On The Move

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

Conferenza Stampa online Piattaforma zoom e diretta Facebook 10 giugno 2021 alle ore 11.30 “We are Humans” è il tema dell’undicesima edizione del festival internazionale di visual narrative Cortona On The Move 2021 che dal 15 luglio al 3 ottobre porterà nel centro storico della città toscana e alla Fortezza del Girifalco un racconto narrativo diffuso che mette al centro l’umanità e le sue relazioni. Giovedì 10 giugno alle 11.30, in diretta sulla pagina Facebook del festival, si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’undicesima edizione di Cortona On The Move. “Siamo tutti protagonisti di questa edizione, l’essere umano torna al centro nella sua quotidianità, con le sue relazioni, gli affetti e la condivisione di esperienze, un omaggio all’ordinario e allo straordinario della nostra condizione umana” spiega Arianna Rinaldo, direttrice artistica di Cortona On The Move 2021.Tra i fotografi presenti dell’undicesima edizione Paolo Pellegrin, fotografo italiano di fama mondiale dell’agenzia Magnum Photos, che ha accolto la proposta di Cortona On The Move e Intesa Sanpaolo, main partner del festival, di realizzare un progetto fotografico sugli effetti della pandemia da Covid-19 sui rapporti tra le persone. Pellegrin ha deciso di ritrarre persone fuori fuoco, volti che emergono dal buio, fronti corrugate e bocche nascoste dalle mascherine. Queste immagini raccontano l’indebolimento dei rapporti umani, il timore verso il prossimo, le distanze che ci imponiamo o che ci vengono imposte. “L’Altro” è ambientato in Italia, in bianco e nero e alterna ritratti a paesaggi urbani. Insieme alla mostra di Paolo Pellegrin verrà proposta una selezione di fotografie dell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo. Un dialogo per immagini che racconterà come il quotidiano sia diventato eccezionale in questa fase successiva all’emergenza pandemica.Cortona On The Move 2021 ospiterà il fotografo statunitense Alec Soth, americano che ha fatto delle mitologie e delle stranezze che proliferano nelle comunità disconnesse d’America il centro del suo lavoro fotografico. I Know How Furiously Your Heart is Beating è l’ultimo lavoro di Soth che viene esposto in Italia per la prima volta, prodotto dopo una lunga pausa dell’artista. Un’esplorazione poetica sui limiti della rappresentazione fotografica, rivela un nuovo approccio del fotografo ai soggetti ritratti. Le immagini, scattate a colori e in grande formato, sono state eseguite in tutto il mondo, ma non riguardano alcun luogo o popolazione in particolare. “Quando sono tornato alla fotografia – racconta Soth – volevo dedicare del tempo a guardare altre persone e, si spera, intravedere la loro vita interiore”.Un’edizione, quella 2021, che riprende una forma più tradizionale, dopo quella dello scorso anno segnata dall’emergenza Covid-19, sia nei temi che nello svolgimento.

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Agricoltura: Sostenere danni gelate e apicoltori

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

“Al notevole calo di produzione di miele causato dalla crisi climatica, si sono aggiunti i danni provocati dalle gelate e brinate nelle scorse settimane. Siamo pronti a sostenere il comparto apistico, salvaguardando i livelli occupazionali, con un emendamento al Dl Sostegni-bus per stanziare ristori per gli apicoltori”. Lo annuncia Paolo Parentela (M5S), deputato della commissione Agricoltura. “Stiamo affinando il testo – prosegue -, su cui siamo al lavoro attraverso il confronto con le associazioni di settore, soprattutto per quanto concerne le coperture. La richiesta di ristori per danni da gelate è stata ribadita, peraltro, durante l’ultimo Tavolo di filiera”. “Le api svolgono un ruolo imprescindibile per l’ambiente e la biodiversità ma per salvarle è necessario sostenere gli apicoltori e il loro importante lavoro” conclude.

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“Fondi d’investimento e istituzioni finanziarie attori protagonisti nella ripartenza del Paese”

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

“Non intervenire sulle singole imprese o su specifici settori economici, ma creare i presupposti necessari per il rilancio collettivo del nostro Paese. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, presentato al Parlamento dal Premier Mario Draghi, si pone un obiettivo ambizioso all’altezza delle sue potenzialità: rinverdire i fasti di un nuovo miracolo economico italiano. Dall’innovazione e la digitalizzazione al rafforzamento delle infrastrutture, dall’istruzione e la ricerca alla salute, senza tralasciare tematiche sempre più rilevanti quali l’inclusione sociale e la transizione ecologica. Tutti aspetti attentamente trattati nelle sei missioni che si pone il Pnrr congiuntamente alle riforme della pubblica amministrazione e della giustizia”. Lo ha dichiarato nel suo intervento sul blog istituzionale di Deloitte Italia l’amministratore delegato del Financial Advisory, Antonio Solinas, sottolineando come “il miracolo italiano del Secondo Dopoguerra sia stato il frutto di un contesto geopolitico e sociale molto diverso da quello attuale, ma ad ogni modo oggi le persone avvertono l’esigenza di importanti cambiamenti strutturali. Dietro alle imprese ci sono le persone, la spinta per la ripartenza arriva dalla collettività dopo aver dimostrato per lunghi mesi resilienza e abilità nel fronteggiare i periodi più complessi. Non a caso il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato delle risorse europee non solo come base per ripartire, ma come ‘trampolino di lancio per un salto in avanti, verso la rinascita della nostra comunità attraverso uno sforzo corale delle istituzioni e delle forze economiche e sociali’. Proprio in questi giorni Deloitte ha annunciato l’avvio di una partnership con primari operatori di mercato, quali ad esempio Redo Sgr i cui principali azionisti sono Cdp e Intesa Sanpaolo, per lo sviluppo di progetti aventi a oggetto social housing, residenze universitarie convenzionate, infrastrutture sociali, operazioni di rigenerazione urbana e recupero di immobili inutilizzati a Milano e nelle principali città lombarde. “Questo è un segnale – ha aggiunto Solinas – che fondi di investimento e istituzioni finanziarie sono pronte ad aprirsi a nuove iniziative con orizzonti di investimento di lungo termine, come nel caso del lancio del fondo infrastrutturale Pramerica ITER. Iniziative che non guardano solo alle aziende, ma alle persone che ci sono dietro alle aziende. Bisogni nuovi che cambieranno i modelli operativi delle aziende per soddisfare in modo diverso le esigenze di clienti e stakeholder. Quando si pensa alla crisi attuale non bisogna pensare tanto a situazioni patologiche, quanto alla possibilità di crescere e innovare i business perché, come sottolineato di recente dalla Banca d’Italia, ‘sostenere nel tempo gli effetti sulla crescita degli interventi previsti nell’ambito del Pnrr richiede attenzione alla loro efficacia nell’aumentare non solo la domanda aggregata, ma anche la capacità produttiva del Paese e che le riforme previste abbiano concreta attuazione’.

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Melanoma: Come possiamo evitare gli ostacoli ad una diagnosi precoce

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

Il melanoma, un tumore della pelle particolarmente aggressivo in fase metastatica, è in costante aumento nel nostro Paese e, nel 2020, sono stati stimati quasi 14.900 nuovi casi. Il progetto “Bersaglio Melanoma”, avviato nel 2019, ha l’obiettivo di comprendere le motivazioni che possono causare diagnosi tardive, per ridurre i casi individuati in fase avanzata aumentando così le probabilità di guarigione. “Bersaglio Melanoma” è promosso dalle associazioni di pazienti AIMAME (Associazione Italiana Malati di Melanoma e tumori della pelle), APaIM (Associazione Pazienti Italia Melanoma), Emme Rouge e Melanoma Italia Onlus (MIO), con il patrocinio di ADOI (Associazione Dermatologi-Venereologi Ospedalieri Italiani), AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), IMI (Intergruppo Melanoma Italiano) e SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse).Le Associazioni dei pazienti e le società scientifiche coinvolte nel progetto hanno stilato un decalogo con le raccomandazioni per migliorare il percorso di diagnosi precoce del melanoma. Il documento sarà presentato giovedì 27 maggio alle 11 in una conferenza stampa on line con gli interventi di Giovanni Pellacani (Direttore Struttura Complessa di Dermatologia Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena), Ketty Peris (Presidente SIDeMaST), Paola Queirolo (Direttore Divisione Melanoma, Sarcoma e Tumori rari Istituto Europeo di Oncologia di Milano), Ignazio Stanganelli (Presidente IMI) e Chiara Puri Purini (Vicepresidente MIO).

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Quanto costa garantire la vaccinazione in tutto il mondo

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

Sarebbe sufficiente che i paesi ricchi del G7, che si riunirà il prossimo mese, investissero solo 80 centesimi di dollaro alla settimana per ogni loro cittadino si potrebbero fornire i vaccini Covid-19 ai paesi più poveri. Questa l’analisi di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro[1], che avverte che un mancato impegno a garantire la vaccinazione globale potrebbe costare ai paesi ricchi un prezzo 35 volte superiore all’investimento necessario per offrire invece i vaccini. L’analisi di Save the Children viene pubblicata lo stesso giorno in cui i leader si riuniscono per il Global Health Summit, con la richiesta ai leader stessi di voltare pagina impegnandosi ad aumentare il sostegno all’ACT-A (“Access to COVID-19 Tools Accelerator”) e ad intraprendere azioni urgenti per supportare una equa distribuzione dei vaccini.Mentre i paesi ricchi si stanno infatti avvicinando a tassi di copertura vaccinale pari al 50% della popolazione adulta, la copertura in gran parte dell’Africa subsahariana non ha ancora raggiunto il 2%. E se i paesi più ricchi discutono se vaccinare i bambini e fornire i richiami, gli operatori sanitari nei paesi più poveri stanno combattendo la pandemia in prima linea senza protezione.Secondo i dati ufficiali la pandemia ha fatto 3 milioni di vittime, ma il numero reale è probabilmente molto più grande. Nel 2020 142 milioni di bambini sono precipitati nella povertà e al culmine della pandemia, secondo le stime, 1,6 miliardi di studenti a livello globale – il 91% del totale – non ha frequentato la scuola.Un’intera generazione di bambini in tutto il mondo, per la prima volta nella storia umana, ha subito interruzioni dell’attività scolastica. Senza un piano d’azione globale sui vaccini, i bambini avranno difficoltà nel ritornare a scuola, e questo ostacolerà le loro opportunità di crescita e di apprendimento.Se visto come una polizza assicurativa, la spesa per ACT-A è un premio con un rimborso enorme. Per i cittadini di tutto il G7, l’equità globale sui vaccini fornirà un’assicurazione contro le minacce alla salute pubblica, di nuovi lockdown e di una ripresa economica indebolita dalla minaccia della persistenza della pandemia.Secondo l’autorevole modello della Camera di Commercio Internazionale, tassi bassi di vaccinazione nei paesi più poveri avrebbero un impatto negativo sul commercio e ritarderebbero la ripresa, con un costo di 1,3 trilioni di dollari per le economie ricche del G7.“Lo vediamo sempre più chiaramente. Quando si tratta di affrontare la pandemia, la solidarietà e l’interesse personale coincidono e sono la stessa cosa. I bambini e le famiglie di tutto il mondo dipendono dalle decisioni che i leader del G7 prenderanno il mese prossimo. Non devono sprecare questa opportunità di poter risolvere la crisi Covid ovunque e per tutti “, spiega ancora Bidisha Pillai.Save the Children chiede ai paesi del G7 di finanziare adeguatamente l’iniziativa globale per affrontare la pandemia, Access to COVID-19 Tools Accelerator” (ACT-A). Si stima che ACT-A avrà bisogno di circa 66 miliardi di dollari in due anni per fornire dosi sufficienti per vaccinare gli adulti nei paesi più poveri del mondo. Secondo il piano previsto dalla campagna, i paesi ricchi che parteciperanno al vertice del G7 investirebbero 43 miliardi di dollari, circa due terzi del totale. Analizzando il contributo necessario da ciascuno di questi paesi, Save the Children ha scoperto che la parte rimanente ammonta a una media di soli 80 centesimi di dollaro a settimana per cittadino dei paesi stessi.Se confrontato con l’investimento richiesto – sottolinea l’Organizzazione – il costo del non agire supera di gran lunga quello necessario all’assistenza per le conseguenze della pandemia. Per ogni dollaro investito nella vaccinazione globale, il G7 eviterà collettivamente circa 35 dollari di perdite economiche. Le cifre esatte variano tra le nazioni, a seconda dei loro contributi e della proiezione sulle perdite economiche previste.Save the Children sottolinea infine che il finanziamento è una parte fondamentale di un pacchetto che deve includere anche l’impegno dei paesi ricchi a condividere una parte dei vaccini che hanno già ordinato e a fare ogni sforzo per mettere in comune le tecnologie e il know-how necessari a massimizzare la capacità del mondo di produrre le dosi necessarie.

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“Vigilare e prevenire le infiltrazioni ecocriminali”

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

“L’ultimo rapporto pubblicato da Legambiente sulle Ecomafie riporta nuovamente al centro della pubblica attenzione un tema per noi fondamentale: la prevenzione e la difesa contro le illegalità ambientali. Oggi più che mai, in vista anche delle importanti risorse che l’Italia riceverà grazie al Recovery Fund, è necessario creare una rete tra amministrazioni comunali, regionali e centrali, al fine di vigilare e arginare le infiltrazioni ecocriminali. Secondo il rapporto, in Italia i reati ambientali sono aumentati oltre il 23% nel 2019 rispetto all’anno precedente. In Veneto sono quasi quadruplicati. Dobbiamo tutelare gli imprenditori onesti e gli investimenti pubblici, garantendo un sistema di controllo che intercetti i fenomeni illeciti, come il traffico non autorizzato di rifiuti, le aree abusive, gli scarichi clandestini”. Lo dichiara la presidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Alessia Rotta (Pd).

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Scuola: Dispersione alunni

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

Lo Stato ha il dovere di elevare la cultura dei suoi cittadini. L’allontanamento dei giovani dalla scuola è una sconfitta per lo Stato. Lo sostiene il sindacato autonomo Anief, che attraverso il suo presidente Marcello Pacifico manda un segnale al Governo perché intervenga con politiche e norme efficaci al fine di ridurre il tasso di abbandono scolastico, la cui media nazionale è quasi 5 punti percentuali maggiore di quella europea, con tassi altissimi in alcune province del Sud.“Solo con gli organici differenziati e riducendo il numero di alunni per classe si possono mettere gli insegnanti nelle condizioni di portare avanti le azioni di recupero, incidendo in modo efficace sul progetto di crescita degli apprendimenti di ogni studente, a partire da quelli che hanno maggiori difficoltà”. È bene che si faccia subito, utilizzando i fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza, oltre 33 miliardi destinati a Scuola, Università e Ricerca: “si parta dal Sud dove il tasso di dispersione scolastica è molto elevato”, ha concluso il presidente della giovane organizzazione sindacale.

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Scuola e mobilità docenti

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

l Decreto Sostegni bis cambia qualcosa per le procedure ordinarie di mobilità, ma nulla per le assegnazioni provvisorie. Una decisione, fa osservare la stampa specializzata, dettata anche dall’intenzione “del Ministero di anticipare le operazioni, chiudendo le immissioni in ruolo a fine luglio e tutte le altre operazioni (assegnazioni provvisorie, supplenze) entro il 31 agosto 2021”.Il vincolo quinquennale riguarda i docenti immessi in ruolo nel corrente anno scolastico 2020/21, per i quali il vincolo quinquennale vale non solo per la mobilità territoriale e professionale, ma anche per la mobilità annuale. Per questi docenti, infatti, rimane valido quanto stabilito nel comma 17-octies dell’art. 1 del D.L. n. 126/2019, coordinato con la Legge di conversione n. 159/2019 dove viene disposto che: “A decorrere dalle immissioni in ruolo disposte per l’anno scolastico 2020/2021, i docenti a qualunque titolo destinatari di nomina a tempo indeterminato possono chiedere il trasferimento, l’assegnazione provvisoria o l’utilizzazione in altra istituzione scolastica ovvero ricoprire incarichi di insegnamento a tempo determinato in altro ruolo o classe di concorso soltanto dopo cinque anni scolastici di effettivo servizio nell’istituzione scolastica di titolarità, fatte salve le situazioni sopravvenute di esubero o soprannumero […]”L’unica eccezione a tale impossibilità, come stabilito nella succitata normativa riguarda i docenti soprannumerari, dichiarati tali in seguito a contrazione nell’organico della scuola di titolarità. Questi docenti, infatti, potranno presentare domanda di mobilità a prescindere dal vincolo quinquennale. Potranno infine chiedere lo spostamento i docenti beneficiari della precedenza legata all’articolo 33, commi 3 e 6, della Legge n.104/92, a condizione che tali situazioni riferite alla legge 104 siano intervenute successivamente alla data di iscrizione dei concorsi o dell’aggiornamento delle Gae.

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Scuola: Decreto Sostegni bis e assunzione dei precari

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha rilasciato un’intervista ai microfoni dell’agenzia Italia Stampa tornando a parlare di scuola e precariato. Il leader del giovane sindacato ha dichiarato che “nel Decreto Legge Sostegni bis si inizia a parlare di fase transitoria per i precari. Il fatto che si attinga dalle graduatorie provinciali per le supplenze per nominare personale di ruolo è una cosa molto importante, ma il problema è che nella soluzione trovata dal Governo si guarda solo a una piccola fetta di precari” Tra le novità del Decreto Sostegni bis ci sono le assunzioni a tempo indeterminato degli insegnanti che hanno svolto almeno tre annualità di servizio nell’ultimo decennio. Individuato il docente, da prima fascia Gps, partirà il percorso annuale di formazione, seguito da una prova disciplinare, che si intenderà superata dai candidati che raggiungeranno la soglia di idoneità e valutata da una commissione esterna. In caso di positiva valutazione del percorso annuale di prova e formazione, il docente verrà assunto a tempo indeterminato e confermato in ruolo nella medesima istituzione scolastica in cui ha prestato servizio annuale. “Inoltre – continua Pacifico – c’è anche il paradosso che chi è in prima fascia deve aver prestato tre anni di servizio nella scuola statale, dimenticando tra l’altro di chi ha insegnato nella scuola paritaria. Dunque questo provvedimento, così come è stato strutturato, pur con le buone intenzioni non solo non risolve le problematiche del precariato, ma continua a perpetrare ingiustizie tra intere categorie di precari che lavorano nelle nostre scuole. Ecco perché noi riteniamo che appena si sarà insediato il Tavolo politico che segue il Patto per la Scuola sottoscritto ieri si debba tutti insieme, Governo e parti sindacali, trovare una soluzione condivisa che si trasformi in un emendamento al testo. Qualcuno dice che i tempi non ci sono, ma non è vero, perché nel testo si dice che potranno essere assunti o il 1° settembre o durante l’anno scolastico: la cosa importante è assumerli. Poi per Anief è anche fondamentale eliminare quest’ulteriore prova che devono fare dopo l’anno di prova. Già di per sé l’anno di prova, di valutazione collegiale, è fondamentale per dare idoneità all’insegnamento, quindi rifare un ultimo esame è inutile. Non ci si vuole rendere conto che ci sono dei professionisti che lavorano da anni nelle nostre scuole e valutano i nostri figli: queste persone non possono essere discriminate per la durata del contratto di lavoro, ma devono essere inseriti nei ruoli dello stato. Questa è la nostra idea per quanto riguarda il meccanismo di assunzione dalle supplenze”.

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Dossier Caritas: per una finanza al servizio dell’umanità

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

Al termine dell’Anno Speciale di Anniversario dell’Enciclica “Laudato si’”, iniziato nel 2020, Caritas Italiana pubblica un Dossier con dati e testimonianze dal titolo “Per una finanza a servizio dell’umanità. Mettere la vita davanti al debito”. L’Enciclica è una cartina di tornasole che ci aiuta a leggere le sfide del mondo di oggi, messo a dura prova dalla pandemia, ma le cui tensioni e contraddizioni hanno radici ben più in profondità. Questo dossier racconta perché il debito è tornato a essere un problema solo pochi anni dopo le grandi iniziative di remissione del debito sviluppatesi attorno al Grande Giubileo del 2000, che caratteristiche ha oggi questo fenomeno, quale tipo di cambiamento è necessario nel modo in cui le questioni finanziarie sono gestite a livello globale.Per costruire una vera alleanza tra l’umanità e il pianeta è necessario superare un sistema che non rispetta la dignità delle persone, non si ferma davanti ai limiti della biosfera e ai diritti delle generazioni future. Un sistema in cui la finanza ha un peso superiore a quello della vita delle persone, dove il debito continua a generale relazioni distorte tra le nazioni e limitare i diritti delle persone più vulnerabili. La reazione alla pandemia richiede un rinnovato impegno dei governi nell’assicurare la costruzione di sistemi di protezione sociale realmente accessibili ai più poveri: proprio sulle loro spalle pesa in modo intollerabile il macigno del debito.Caritas Internationalis, rilanciando l’appello che Papa Francesco ha ripetuto in questi ultimi mesi per una finanza giusta e per un peso del debito ormai nuovamente insostenibile, intende sollecitare l’attenzione di tutto il mondo Caritas e di tutta l’opinione pubblica mondiale con una campagna su questo tema, che verrà promossa nei prossimi mesi. Con l’obiettivo di chiedere politiche più giuste e più rispettose della vita delle persone e del pianeta a tutti i livelli, aiutando a cogliere le connessioni tra tematiche complesse e diverse, ma strettamente legate.Molti paesi erano sulla soglia di una crisi del debito già alla fine del 2019. Questa situazione si è aggravata molto nel corso del 2020. La situazione attuale richiede una risposta molto più netta di quanto sia stato fatto finora: una chiara riduzione del debito e l’identificazione di risorse finanziarie che possano aiutare i governi a rispondere alle sfide del momento. Oltre a questo è necessario un meccanismo internazionale per affrontare le crisi di sovraindebitamento: un meccanismo neutrale e indipendente, sotto l’egida delle Nazioni Unite che non lasci i paesi alle prese di una crisi debitoria e finanziaria alla sola mercé dei creditori. Ma occorre anche chiedere con forza che si affrontino le cause strutturali e sistemiche che causano il debito e aggravano i vincoli finanziari dei paesi più poveri: per questa ragione è necessario chiedere una nuova cooperazione fiscale internazionale; sistemi fiscali che chiedano ai più ricchi di contribuire in modo commisurato al loro patrimonio; una vera lotta contro l’evasione internazionale e contro i flussi finanziari illeciti.Il Dossier è disponibile online sul sito http://www.caritas.it

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Covid-19: il punto sull’impatto cardiovascolare a lungo termine

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

I casi lievi di Covid-19 che non richiedono ricovero ospedaliero non hanno effetti cardiovascolari duraturi su individui altrimenti sani. Così si conclude uno studio presentato al congresso annuale EuroCMR della European Association of Cardiovascular Imaging svoltosi dal 6 all’8 maggio scorso e pubblicato su JACC: Cardiovascular Imaging. Il trial, che ha confrontato 75 operatori sanitari che non sono risultati positivi al test Covid-19 con 74 coetanei positivi, non ha trovato prove di danno cardiaco all’imaging.«Dopo 6 mesi di follow-up le infezioni lievi non hanno lasciato lesioni cardiovascolari misurabili sulla struttura del ventricolo sinistro, sulla sua funzione, sulla rigidità aortica o sui biomarcatori sierici» scrivono gli autori, coordinati da George Joy del Barts Heart Centre di Londra. I ricercatori britannici hanno reclutato 149 partecipanti al progetto COVIDsortium, uno studio prospettico in corso su oltre 700 operatori sanitari di tre ospedali londinesi. I 74 individui sieropositivi presentavano sintomi lievi che includevano febbre, tosse secca, perdita dell’olfatto e perdita o distorsione del gusto. «Più della metà di chi è risultato positivo era asintomatico. A 6 mesi entrambi i gruppi sono stati sottoposti a fenotipizzazione cardiovascolare con risonanza magnetica cardiaca e test dei biomarcatori» spiega Joy, precisando che a quel tempo l’11% della coorte totale presentava alcuni sintomi: mal di gola (3%); affaticamento (3%); naso che cola (3%); mancanza di respiro (2%); e tosse produttiva, brividi, diarrea o perdita dell’olfatto o del gusto (1%), senza differenze tra individui sieropositivi e sieronegativi.E i risultati parlano chiaro: non è emersa alcuna differenza significativa tra i gruppi per nessuno degli endpoint primari: LVEF, volume telediastolico indicizzato, potenziamento del gadolinio tardivo, T1 e T2 settali. Né per gli endpoint secondari: indice di massa del ventricolo sinistro, indice di area atriale sinistra, accorciamento longitudinale globale, mappatura della frazione di volume extracellulare del setto e distensibilità aortica. «Lo studio si aggiunge a risultati precedenti che dipingono un quadro rassicurante, come per esempio una recente lettera di ricerca su Circulation: su 137 atleti universitari con infezioni lievi da Covid-19, nei test di imaging sono state rilevate solo cinque anomalie cardiache lievi» conclude Joy. (fonte doctor33)

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Fattibilità di una piattaforma in grado di diagnosticare il cancro del colon retto

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

Il Centro di ricerca del Parco scientifico e tecnologico di Pula (Ca) gestito dal socio unico Sardegna Ricerche, insieme alla società Ennova Research hanno recentemente sottoscritto un accordo di collaborazione per sviluppare congiuntamente progetti di ricerca e promuovere applicazioni nel campo dell’energia e ambiente, ICT e scienze della vita. Complementarietà e sinergia di CRS4 e Ennova Research riguarderanno in particolare le applicazioni e l’uso di tecnologie abilitanti relative alla sanità, all’intelligenza artificiale, al cloud computing, ai big data e al calcolo parallelo, alla domotica, alle smart city e all’Internet delle cose (IoT).Il primo progetto che da avvio a questa collaborazione, finanziato dell’Azienda ospedaliera-universitaria di Cagliari (AOU), è lo studio di fattibilità di una piattaforma che, a partire da immagini ecografiche e attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale, aiuti i medici a diagnosticare più facilmente il tumore al colon retto, patologia particolarmente invalidante, con un alto tasso di mortalità se non individuata per tempo.L’attività in corso tra CRS4 e Ennova Research rientra all’interno di un appalto pre-commerciale di ricerca e sviluppo bandito dall’AOU di Cagliari, al quale sono stati ammessi anche altri 4 soggetti. Superata la prima fase di studio sulla fattibilità di uno strumento a supporto della diagnosi medica, tutti gli ammessi concorreranno alle fasi successive per la realizzazione e la sperimentazione della piattaforma.Giacomo Cao, amministratore unico del CRS4 sottolinea: “Questa collaborazione si inserisce nell’ambito di tutte quelle attività che il Centro porta avanti da tempo nel settore della salute digitale, che rappresenta, a sua volta, un’importante frontiera di ricerca e sviluppo a livello regionale, nazionale e internazionale”.“La partnership tra CRS4 e Ennova Research è una combinazione fortissima”, dice Raffaele Andreace, amministratore delegato di Ennova Research. “Ennova Research ha un dna improntato alla ricerca e sviluppo, per portare sul mercato soluzioni innovative, human-driven e tech-driven con metodologie industriali. La profonda esperienza del CRS4 nel settore della salute digitale ci permetterà di concepire, progettare e realizzare la prossima generazione di prodotti e piattaforme digitali per la sanitá. Lavorando come una sola squadra, sbloccheremo il pieno potenziale delle tecnologie abilitanti in tali ambiti a vantaggio di tutti, inclusi certamente i nostri clienti e partner”. By CRS4

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Il libro della follia

Posted by fidest press agency su martedì, 25 Maggio 2021

E’ dedicato alla figlia dell’autrice, Joy, è diviso in due parti. La prima sezione è intitolata Trenta poesie ed è un ritorno alla poesia confessionale di Sexton; la seconda è intitolata Carte di Gesù e contiene nove poesie basate sul personaggio di Cristo e alcune storie del Nuovo Testamento. Nell’edizione pubblicata da Houghton Mifflin nel 1972 l’autrice aveva incluso tre racconti, che sono poi stati espunti nell’edizione di Sterling: Ballare la giga, Il balletto del buffone e Cala le ciocche., qui pubblicati per la prima volta. ANNE SEXTON (1928-1974), nata Anne Grey Harvey a Newton, Massachusetts, inizia a scrivere poesie durante il collegio. A diciannove anni sposa Alfred Muller Sexton da cui ha due figlie. Affetta da disturbo bipolare, viene incoraggiata dal suo medico a recuperare l’interesse per la poesia e nell’autunno 1957 frequenta gruppi di scrittura a Boston incontrando autori come Maxine Kumin, Robert Lowell e Sylvia Plath. Negli anni sessanta pubblica i suoi primi libri, To Bedlam and Part Way Back (1960) e All My Pretty Ones (1962). Nel 1965 viene eletta Fellow della Royal Society of Literature a Londra e nel 1967 riceve il premio Pulitzer per la poesia per la sua terza raccolta, Live or Die. Ha pubblicato sette volumi di poesie, e quattro libri per bambini con Maxine Kumin, ricevendo numerosi riconoscimenti tra cui una Guggenheim Fellowship, il Shelley Memorial Prize, il Levinson Prize e la Frost Fellowship alla Bread Loaf Writers Conference. Ha insegnato alla Boston University e alla Colgate University. È morta suicida il 4 ottobre 1974. collana i Venti, a cura di Rosaria Lo Russo, pp. 224, 18 euro Testo inglese a fronte.

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