Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 5 Maggio 2021

Giornata internazionale dell’Ostetrica/o

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

By Dott.ssa Elisabetta Cannone. «Celebrare la Giornata internazionale dell’Ostetrica/o non è solo un appuntamento da calendario, ma significa soprattutto ricordare l’importanza dell’assistenza qualificata e basata su evidenze scientifiche erogata dall’Ostetrica/o: professionista adeguatamente formata nelle scienze ostetrico neonatali e ginecologiche, con un ruolo chiave storico per la salute delle donne, delle madri, dei neonati, delle famiglie e della comunità. L’essenza di questo messaggio è racchiusa nello slogan coniato per la celebrazione del 2021 dall’International Confederation of Midwives: “Follow the data: invest in Midwives”, che invita a focalizzarci sulle evidenze scientifiche che dimostrano come investire nelle Ostetriche/ci migliori gli esiti di salute materno-feto/neonatali», affermano le componenti del Comitato centrale FNOPO. «Già nel dicembre del 2020, un articolo del Lancet Global Health, aggiornando l’analisi svolta nel 2014, ha stimato l’impatto dell’assistenza ostetrica sugli esiti di salute materni e feto/neonatali dimostrando ancora una volta che investire e valorizzare il ruolo delle Ostetriche e modelli organizzativi di continuità assistenziale (presa in carico della donna e della sua famiglia nel periodo perinatale) può ridurre, entro il 2035, del 67% le morti materne e del 64% le morti neonatali prevedibili. Questi risultati non si riferiscono solo ai Paesi a basso reddito, poiché anche in Occidente i Modelli di assistenza a gestione autonoma dell’Ostetrica/o sono associati a migliori esiti di salute: riduzione dei parti pre-termine, delle morti endouterine fetali e degli interventi ostetrici, con un maggior grado di soddisfazione materna.Prestare attenzione ai dati significa programmare e attuare politiche sanitarie e di welfare appropriate e sicure attraverso un maggiore investimento sulla professione ostetrica per il suo ruolo strategico nel promuovere strategie di prevenzione e di empowerment che rafforzano le competenze delle donne all’interno di una relazione di “care” fondata sul rispetto, sulle necessità individuali, sulla promozione dei normali processi riproduttivi e che prevede il trattamento tempestivo delle situazioni complicate e di emergenza – spiegano le rappresentanti nazionale della professione ostetrica -. Anche la pandemia da Covid-19 ha fatto emergere il valore dell’assistenza ostetrica e neonatale territoriale che si realizza attraverso la presa in carico delle donne da parte delle ostetriche/ci e il potenziamento dei servizi di prevenzione nel periodo perinatale ed in ogni fase della vita della donna. L’Ostetrica/o rappresenta, quindi, la chiave per il miglioramento della salute pubblica: la connessione nel tempo (dal parto alla vita adulta) e nei luoghi (dal domicilio, al territorio, fino ai servizi ospedalieri), nonostante il limitato riconoscimento e investimento sul suo ruolo. Molti interventi di salute erogati dalle Ostetriche/i italiane in ogni setting assistenziale, 7 giorni su 7, 24 ore su 24, si sono dimostrati efficaci nel ridurre la diffusione della pandemia e nel garantire standard assistenziali raccomandati anche alle donne con malattia da SarsCovid-19. In particolare, sono state attivate strategie per intercettare e assistere le donne che, temendo il contagio, avrebbero rinunciato all’offerta di incontri ed esami perinatali raccomandati e indifferibili – spiegano le rappresentanti nazionali della professione Ostetrica. Anche da un punto di vista economico e di tenuta di bilancio dei Governi, investire su questa professione si traduce in una spesa maggiormente sostenibile e, di conseguenza, migliori esiti anche in termini economici.Sebbene abbiamo i dati e le evidenze, spesso però mancano i fatti della politica. La FNOPO, in rappresentanza delle 21mila Ostetriche/i italiane, persevera nella propria azione di dialogo e confronto con i politici e i decisori, affinché prendano coscienza che la formazione accademica, le normative che definiscono l’esercizio professionale dell’Ostetrica/o nonché la robusta letteratura sul ruolo delle Scienze Ostetrico-Ginecologiche Neonatali (Midwifery) nei processi di salute di genere, della donna e dei bambini, impongono di rivedere il paradigma organizzativo orientandolo all’ottimizzazione della risorsa Ostetrica/o in favore di esiti di benessere e salute di donne e bambini maggiormente raggiungibili.Ad esempio, l’implementazione del modello di “Ostetrica di famiglia e di comunità” nel SSR – SSN persegue l’obiettivo di realizzare un sicuro presidio di assistenza continua ed una costante interfaccia con le diverse organizzazioni pubbliche e del privato sociale, Consultori famigliari pubblici e privati, scuole e Servizi sociali, punti nascita e Università, Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta. Un modello che sviluppa un empowerment di comunità, a partire dalla realizzazione del reticolo inter-organizzativo per l’attivazione delle reti solidali socio-sanitarie e di comunità e per il rafforzamento della presa in carico integrata delle donne, dei minori e delle famiglie.L’appello, dunque, è alla responsabilità della Politica, affinché dia risposte alle domande di salute delle donne e delle loro famiglie, non solo in occasione di ricorrenze ma soprattutto con atti normativi per un rinnovamento del welfare sociosanitario basato anche sul potenziamento della dotazione di personale Ostetrico in base alle esigenze della popolazione e con adeguati finanziamenti.Infine – concludono i vertici Fnopo -, per questa edizione 2021 della Giornata internazionalmente dedicata all’Ostetrica/o, la FNOPO ha deciso di realizzare due iniziative: l’ideazione di un logo dedicato all’evento che vuole essere un ringraziamento per la dedizione con cui ogni giorno le colleghe e i colleghi sono accanto alle donne, alle madri, ai bambini e alla comunità e un video che raccoglie immagini della celebrazione delle passate edizioni della giornata del 5 maggio, iniziative e/o eventi realizzati dagli Ordini territoriali per rinforzare la partnership con la loro comunità e le donne».

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Natalità in calo. Trasformare in bene un apparente male

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

L’istat (dati provvisori) ci fa sapere che nel 2020 i nati sono 404mila, i morti 746mila. Tasso di fecondità: 1,24 figli per donna, rispetto a 1,27 del 2019 (https://www.aduc.it/notizia/natalita+calo+istat_137941.php). L’effetto covid si registra solo per le nascite di dicembre, perché solo da marzo 2020 abbiamo vissuto la pandemia (concepimento a marzo, nascita dopo nove mesi a dicembre). Per una comprensione di quanto la pandemia possa aver condizionato il calo occorrerà attendere i dati 2021.I motivi attuali: – oltre all’avanzare del cambio di una cultura che non ha più centralità nella famiglia minimo di 4 persone e che, nella sua forma estrema, fa crescere i nuclei single, maschili e femminili; – oltre al progredire dell’emancipazione individuale (soprattutto femminile) che induce a concepire figli più in là negli anni e, di conseguenza, meno disponibilità e interesse per una prole; – il motivo principale non può che essere economico. I figli costano. Il nostro modello di Stato assistenziale è deficitario di per sé e per la burocrazia. A ragion veduta si dice sia basato sui nonni. In famiglia sono sempre di più le donne che aggiungono il loro reddito a quello dell’uomo, ma non necessariamente per i figli, quanto per una conquistata libertà individuale anche di spesa.Occorre prendere atto che la società e la famiglia sono cambiate. In meglio, soprattutto per le donne, anche se c’è ancora molto da fare. Nuova società che integra migranti da Paesi poveri: i figli più numerosi rispetto ai nostri nuclei e che, nonostante un certa xenofobia nazionalista rumorosa ma numericamente scarsa, non potrà che essere in crescita. Ma al momento si tratta di una crescita limitata, anche se non da sottovalutare. Poi dobbiamo aggiungere gli effetti del covid, quello in corso e quelli futuri.Le reazioni a questa situazione sono di due tipi: incentivare la natalità o prendere atto della realtà. L’incentivazione ci appare anomala perché non risponde agli interessi dei singoli che, pur se incentivati (i bonus bebé, per esempio, si sono sprecati in questi ultimi anni), non hanno mostrato grande interesse in merito. Prender atto della realtà significa far stare bene quelli che ci sono, adattando assistenza, strutture e infrastrutture a questo bene.In sostanza: il numero non fa la forza di un’economia, uno Stato, una società (come è stato nei due secoli precedenti), ma la qualità può fare questa forza. Qualità significa benessere degli esistenti, proiettati anche al futuro. O forse qualcuno crede che chiuderemo i confini ad ogni immigrazione, e/o in famiglia le donne torneranno a svolgere la funzione di allevatrici come in passato? Non vediamo, infatti, altri motivi, ad un cambio di tendenza.Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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Piani di ripresa: presentati 13 su 27. Lo Stato dell’Italia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

Sono 13 i Paesi che hanno presentato i Piani di ripresa e resilienza entro il 30 aprile: Italia, Spagna, Germania, Francia, Grecia, Portogallo, Slovacchia, Belgio, Austria, Slovenia, Lettonia, Danimarca e Lussemburgo.Entro luglio, dopo le valutazioni comunitarie, dovrebbe arrivare l’anticipo del 13% di quanto spettante dei 750 miliardi del Next Generation EU, il fondo europeo per sostenere gli Stati membri colpiti da pandemia Covid-19.L’Italia dovrebbe beneficiare di 191 miliardi, dei quali 69 sono sovvenzioni a fondo perduto e 122 in prestiti.L’Italia è il maggio beneficiario degli interventi comunitari, perché è quella che ha maggiore necessità, infatti: a) Nel 2020, il prodotto interno lordo si è ridotto dell’8,9 per cento, a fronte di un calo medio nell’Unione Europea del 6,2%. b) Tra il 1999 e il 2019, in 20 anni, il Pil in Italia è cresciuto in totale del 7,9%, cioè lo 0,3% annuo; in Spagna è cresciuto del 44%, in Francia del 32% e in Germania del 30%. c) Il Pil per ora lavorato in Italia, in 20 anni, è cresciuto del 4,2 per cento, mentre in Francia e Germania è aumentato del 21 per cento. In sintesi, l’Italia è quella che è messa peggio di altri Paesi.Il programma di aiuti dell’Unione Europea è una occasione unica e irripetibile.Il problema è che agli investimenti devono corrispondere anche riforme strutturali. Caso esemplare è la giustizia civile dove sono necessari 500 giorni per avere una sentenza di primo grado (ce ne sono altre due, in Appello e in Cassazione).La difficoltà del presidente del Consiglio, Mario Draghi, è relativa al fatto che negli ultimi 20 anni hanno governato le forze politiche, di destra e sinistra, che ora sono al governo.Riuscirà il presidente Draghi a superare gli ostacoli che gli attuali partiti hanno frapposto alle riforme? Non rimane che attendere.Primo Mastrantoni, segretario Aduc

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Biotecnologie agrarie

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

“Siamo soddisfatti del lavoro svolto dalla Commissione UE che ha finalmente fatto chiarezza, applicando una netta distinzione, tra nuove biotecnologie e Organismi geneticamente modificati ‘tradizionali’, anche conosciuti come OGM. Una decisione di grande importanza, che inciderà positivamente su tutta la filiera agroalimentare che potrà continuare a svilupparsi raggiungendo obiettivi di efficienza e sostenibilità ambientale”. Lo dichiara Lea Pallaroni, Segretario Generale ASSALZOO-Associazione Nazionale tra i Produttori di Alimenti Zootecnici dopo la pubblicazione da parte della Commissione UE dei risultati di uno studio sul tema, richiesto dal Consiglio, sulla base del quale prenderà avvio una consultazione finalizzata all’elaborazione di un nuovo quadro giuridico per le biotecnologie.“Si ribaltano le conclusioni cui era giunta nel luglio 2018 la Corte di Giustizia europea – aggiunge Pallaroni. La Commissione ha infatti chiarito la netta distinzione tra le nuove tecniche genomiche e i vecchi ‘organismi geneticamente modificati’. Queste nuove tecniche genomiche, cosiddette TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), rappresentano uno strumento indispensabile per consentire all’agricoltura di elevare il proprio grado di sostenibilità, di aumentare il proprio grado di efficienza per adempiere alle severe sfide del cambiamento climatico e della strategia del Farm to Fork, in linea anche con il Patto con i consumatori lanciato dall’Unione europea da qui ai prossimi anni. Nello specifico, le nuove biotecnologie sostenibili, a differenza degli OGM tradizionali che prevedono il trasferimento di geni tra specie diverse, si basano infatti sulla combinazione di geni intra-specie, con l’obiettivo di velocizzare processi che avverrebbero in natura con tempi lunghissimi. L’obiettivo, per tutta la filiera, è di sviluppare varietà in grado di resistere alle avversità meteoclimatiche, di produrre di più impiegando meno risorse, di resistere a malattie e condizioni climatiche avverse, di tutelare la biodiversità e le varietà tipiche del nostro territorio, assicurando maggiore qualità e minori costi economici”.“La vecchia normativa europea sugli OGM – conclude Pallaroni – è stata da tempo sopravanzata dal progresso scientifico e tecnologico e va aggiornata con urgenza per dare all’agricoltura quegli strumenti indispensabili a centrare l’obiettivo della neutralità climatica. Spetta ora al legislatore europeo accelerare questo processo, recuperando il tempo perduto, con un riordino urgente del quadro normativo che risale ormai a venti anni fa. L’industria mangimistica è al fianco degli agricoltori ed auspica che ora in materia vengano emanate norme chiare e uniformi in tutta l’Unione europea, facendo tesoro degli errori del passato e garantendo a tutti libertà di impresa e accesso all’innovazione, fondamentali per favorire in modo concreto la sfida della sostenibilità e della sicurezza alimentare”.

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Ritrovamento della testa imperiale ad Isernia finisce sul giornale del liceo “Augusto” di Roma

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

“Nei giorni scorsi c’è stato un importante ritrovamento archeologico ad Isernia, nel Molise. Durante i lavori per il ripristino di un muraglione crollato anni fa in via Occidentale, dal terreno è emersa una testa di statua in marmo attribuita all’imperatore Augusto. Ecco perché, come studenti di questo liceo, ci sentiamo un po’ tutti coinvolti”. Comincia così l’articolo pubblicato sul giornale “Augustus”, organo del liceo classico “Augusto” di Roma, nel quartiere Appio, frequentato da circa 900 studenti. Il legame con l’imperatore romano che dà il nome al proprio liceo e a cui è dedicato un grande murale proprio all’ingresso dell’istituto non poteva lasciare gli studenti insensibili al ritrovamento avvenuto in Molise.“La scultura è di ottima fattura e la somiglianza con altre statue dell’imperatore c’è tutta – si legge ancora nell’articolo. “La stessa Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise ha confermato l’attribuzione: ‘Si, è proprio lui… l’imperatore Augusto, testa di statua in marmo rinvenuta oggi nel corso dello scavo’ ha scritto l’organismo sul post inserito nella propria pagina Facebook”. Il pezzo pone l’accento anche sull’antichissima storia di Isernia: “È stata fiorente città sannita: dal 91 all’88 avanti Cristo ha rivestito il ruolo di capitale della Lega Italica, che comprendeva Campani, Frentani, Iapigi, Irpini, Lucani, Marrucini, Marsi, Peligni, Pentri, Piceni, Pretuzi, Venusini e Vestini, in contrapposizione a Roma. Per questo i molisani orgogliosamente dicono di avere avuto la prima capitale d’Italia. In seguito, come Aesernia, è stata Municipium romano – si legge ancora nel pezzo, dove si ricorda anche “un antico tempio dedicato al culto di Priapo, dio protettore della virilità. Tale culto sarebbe continuato anche con l’avvento del Cristianesimo, addirittura fino al Settecento, poi sostituito con i Santi medici Cosma e Damiano”.Il liceo “Augusto” di via Gela ha quasi un secolo di vita e tra i suoi ex allievi include il filosofo Lucio Coletti, lo storico Alberto Asor Rosa, il magistrato Achille Serra, l’ex sindaco di Roma Clelio Darida, gli attori Flavio Insinna, Laura Morante e Gigi Proietti, i personaggi televisivi Diego Bianchi (Propaganda live) e Mario Tozzi (Sapiens) e numerosi parlamentari.

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Il Gruppo Editoriale ELi sempre più leader nella formazione

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

Oltre 500 ore di webinar per più di trentamila iscritti. Il Gruppo Editoriale ELi è un gruppo editoriale didattico con oltre 350 impiegati tra personale interno e collaboratori esterni. Il Gruppo comprende diversi marchi produttivi, impegnati in settori diversi: capostipite del gruppo è la ELI, casa editrice di riferimento per il mercato delle lingue straniere e dell’insegnamento dell’italiano come seconda lingua, con libri e riviste pubblicati in 8 lingue diverse (inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo, cinese, italiano e latino) e distribuiti in oltre 90 nazioni del mondo; la casa editrice La Spiga, dedicata alle produzioni didattiche di materie extra-linguistiche; il marchio PLAN, editore didattico unico della Scuola Internazionale di Cucina italiana ALMA, grazie al quale il Gruppo Editoriale ELi è leader nel mercato degli istituti enogastronomici; la EBF, affermata nel mercato per le pubblicazioni del settore umanistico; dalla fine del 2020, sono entrate nel Gruppo Editoriale ELi anche Principato e CETEM, storiche case editrici milanesi, contribuendo ad ampliare una produzione che contava già oltre 300 titoli annui e oltre 100 tra app e libri digitali.Per quanto riguarda il mercato italiano, dove la ELi è leader nazionale nel settore della scuola primaria, sono stati predisposti più di 80 webinar di formazione con numeri sorprendenti: più di 200 messe in onda che sono risultate fruibili per 25.000 iscritti. Gli argomenti dei webinar hanno toccato tutte le materie in programma, tanto per la scuola primaria quanto per la scuola secondaria, analizzando anche aspetti fondamentali della didattica al tempo del Covid, tra cui l’inclusività. La formazione della scuola secondaria, oltre ad aver contribuito ad approfondimenti legati al mondo dell’enogastronomia fondamentali per gli istituti alberghieri, ha visto l’allestimento di webinar in quattro lingue straniere: inglese, francese, spagnolo e tedesco.Molto apprezzato (circa 1.500 iscritti singoli) il webinar di approfondimento su Gianni Rodari, nella ricorrenza del centenario dalla nascita dello scrittore piemontese, tenuto da Maria Annunziata Procopio; nella scuola secondaria, invece, è stato il focus sui TED Talks – conferenze di ambito tecnologico e scientifico – avente come formatore Lewis Lansford del National Geographic. A questa messa in onda, infatti, si sono iscritte quasi 500 persone tra docenti e studenti.L’impegno non è certo stato inferiore per il mercato estero: più di 50 eventi di formazione erogati in 5 lingue (inglese, italiano, francese, tedesco e spagnolo), disponibili per 5.000 iscritti da tutto il mondo. Il successo è stato globale, dal momento che sono stati eventi organizzati in maniera specifica per Paesi dell’America Latina (Costa Rica e Brasile), del Medio Oriente (Turchia ed Emirati Arabi Uniti), dell’Africa (Algeria e Marocco) e anche del Sud-est asiatico (Malesia). L’evento più seguito, con oltre 600 iscritti, è stato “Picture this!” una lezione tenuta da Andy Cowle sull’insegnamento di grammatica e lessico inglesi attraverso l’uso di immagini.Decisivo è stato anche l’apporto dato dal Campus L’Infinito e dalla Scuola “Dante Alighieri”: la struttura, che annualmente riceveva a Recanati 1.500 studenti da tutto il mondo per insegnare la lingua italiana, ha messo in campo la sua esperienza ottenendo risultati eccezionali. Oltre ai webinar in collaborazione con ELi, sono stati infatti realizzati dei corsi di lingua disponibili sulla piattaforma Scuola.me, più di 40 dirette sul canale Facebook della scuola per garantire la formazione ad alunni e docenti esteri, lezioni online per istituzioni argentine e brasiliane, interventi di cultura italiana su media internazionali, due cicli di lezioni di lingua italiana per gli studenti Erasmus in collaborazione con la Fondazione GaragErasmus e corsi online di conversazione, aprendo 6 classi per più di 100 partecipanti. A riprova che il Gruppo Editoriale ELi non si è fatto abbattere dalle difficoltà della pandemia, ma ha saputo sfruttare gli strumenti a sua disposizione per continuare a fornire un servizio e un prodotto di qualità ai suoi utenti. Inoltre, in vista dei prossimi anni scolastici, la ELi ha stipulato una convenzione con l’Università di Macerata, istituendo un osservatorio permanente che valuti il rispetto della parità di genere sui propri testi scolastici. Un ulteriore attestato di qualità che va a incrementare il valore dei prodotti del Gruppo Editoriale ELi.

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Scuola: Decreto legge contenimento Covid-19

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

Sono stati presentati in I Commissione del Senato molti degli emendamenti richiesti da Anief. Da evidenziare quelli su semplificazione concorso ordinario, assunzioni e contenzioso relativo ai concorsi per dirigente scolastico, per i facenti funzione Dsga, per gli idonei insegnanti dell’attuale concorso straordinario. Ancora, proposte inerenti al concorso per titoli per gli insegnanti di religione cattolica, alla conferma dei ruoli dei diplomati magistrale assunti dalle GaE, alla mobilità straordinaria – vincoli triennali, assegnazione provvisoria – aliquote al 40%. Emendamenti poi per la trasformazione dei posti in deroga in organico di diritto su sostegno, per l’aggiornamento della prima fascia Gps, l’assunzione da elenchi sostegno di tutto il personale specializzato, abilitato e non.

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Scuola: L’ex premier Conte chiede il riscatto gratuito della laurea

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

Quando la politica dice che occorre andare incontro ai giovani, bisogna farlo con i fatti. Quelli che vorrebbe realizzare l’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Assieme alla riscrittura delle norme che regolano il lavoro, la riformulazione dei diritti dei dipendenti, a iniziare da quelli dei precari, che non possono continuare a essere considerati su un piano diverso rispetto ai colleghi di ruolo, Conte ha chiesto espressamente di finirla con il riscatto oneroso del diploma di laurea: bisogna offrire, ha detto l’ex premier, “il riscatto gratuito degli anni di laurea in modo da rendere più conveniente la formazione superiore e l’arricchimento culturale senza compromettere la sostenibilità del nostro sistema pensionistico”.Anief plaude alla proposta formulata dal Presidente del Consiglio uscente. Quando, lo scorso anno, con la Legge di Bilancio 2020 è stato aperto il riscatto della laurea agevolato. Pure grazie all’azione del sindacato, anche ai lavoratori che temporalmente posizionano i propri periodi di studi prima del 1996, quindi senza più distinzioni tra i diversi periodi di studi universitari svolti, il giovane sindacato ha detto che si trattava di un segnale ma che bisognava fare di più: ha subito spiegato di non accettare la decisione di considerare quegli anni con il sistema contributivo, abbattendo quindi ulteriormente l’assegno pensionistico. Ora lo ribadisce, ricordando che per un lavoratore ad oggi il riscatto della laurea ai fini previdenziali rimane un onere non accessibile a tutti: l’Inps ha calcolato che occorrono oltre 5.200 euro per ogni anno di studi.Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “aprire al riscatto gratuito della laurea sarebbe un segnale importantissimo. Come anche il calcolo retributivo per almeno tutti coloro che l’hanno conseguita fino al 1996: l’assegno di quiescenza sta infatti progressivamente diventando sempre più lontano e piccolo, sempre più vicino alla soglia di povertà. È bene che lo Stato consideri che si sta tirando la corda in modo eccessivo. Per rimanere nella scuola, oggi un docente o un amministrativo è troppo penalizzato dalle ultime riforme previdenziali: a fine carriera c’è un gap rispetto a colleghi europei, come quelli tedeschi, di circa mille euro al mese. E si va in pensione con assegni in media del 40% più bassi dell’ultimo stipendio. Si sta veramente esagerando, diamo un segnale importante. Ha fatto bene Giuseppe Conte a fare questa proposta. Esortiamo il Governo a portarla avanti”.

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Scuola: Concorso straordinario: pubblicata una graduatoria su sei

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

La metà dei candidati non potrà avere un ruolo ma continuerà a essere chiamata come supplente. Quasi in mille idonei, nonostante abbiano superato la prova, saranno esclusi. Più della metà dei posti banditi rimarrà vacante, specie su sostegno, nonostante in 20 mila si specializzeranno a giugno. Ancora in migliaia devono fare le suppletiva. E di fronte alle insensate scelte della politica e all’evidenza dei fatti, Anief annuncia per tutti ricorsi in tribunale. Il sindacato attiva azioni legali per tutelare i docenti risultati idonei, che hanno comunque partecipato alla selezione o che intendono partecipare alle prove suppletive, impediti dal Covid. Queste sono le azioni legali portate avanti al Tar Lazio. Il sindacato Anief, per tutelare chi ha diritto a entrare nei ruoli, come ha già ottenuto in tribunale, intende far presentare ricorso al Tar del Lazio per ottenere il superamento del limite dei vincitori rispetto ai 28 mila posti messi a bando per ciascuna regione, per ottenere così la possibilità per tutti gli idonei di essere individuati quali vincitori del concorso per scorrimento delle graduatorie. L’adesione è riservata a coloro che hanno superato la prova concorsuale. Per coloro che invece non hanno superato la prova selettiva ma hanno comunque partecipato è possibile ugualmente ricorrere per chiedere l’inserimento nelle graduatorie finali che saranno utilizzate laddove esaurite le ex graduatorie permanenti per le immissioni in ruolo, in virtù del rispetto delle norme comunitarie. Per aderire, cliccare qui. Il sindacato ha rilanciato, dopo aver vinto in tribunale, anche ricorsi per coloro che non hanno potuto partecipare alle prove selettive ma che presentato specifica istanza di prove suppletiva causa Covid-19 e per coloro che vogliono partecipare per i posti di sostegno a seguito della pronuncia del Tar Lazio che ha sollevato questione di legittimità costituzionale per chi sta per conseguire il titolo di specializzazione con il Tfa sostegno.

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Scuola: ANCODIS verso il Sindacato dei collaboratori del Ds e figure di sistema

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

ANCODIS ha attivato il percorso per la trasformazione in Associazione professionale a valenza sindacale, ponendosi l’obiettivo strategico di dare finalmente una voce autorevole, chiara e credibile al “terzo anello” della scuola italiana, costituito dai docenti che assumono incarichi e responsabilità negli staff organizzativi e didattici.Si tratta di un momento di svolta orientato al riconoscimento e alla valorizzazione professionale del personale docente che assicura ogni giorno il funzionamento degli istituti, senza cui la scuola italiana non potrebbe offrire il suo servizio istituzionale in modo efficiente e efficace.ANCODIS è pronta a dare un solido e credibile punto di riferimento a oltre 100.000 docenti che si dedicano non solo all’attività di insegnamento, ma anche al funzionamento organizzativo e didattico della scuola e al conseguente sviluppo del piano triennale dell’offerta formativa di ciascuna autonomia scolastica. Dall’acquisto della personalità giuridica e dell’autonomia da parte delle istituzioni scolastiche unitamente al conferimento della qualifica dirigenziale ai presidi, per quanto riguarda il tema della governance la scuola – per “miopia politica” e “inerzia sindacale” – si è fermata al comma 16 dell’articolo 21 della legge delega 59 del 15/3/1997! Oggi non si deve più lasciare ai margini del dibattito delle parti sociali il tema del riconoscimento e della tutela della professionalità di diverse migliaia di docenti che continuano a subire una insopportabile indifferenza da parte delle forze politiche e delle OO.SS.. Siamo consapevoli che il percorso non sarà semplice; il lavoro di chi – vivendo la scuola oltre gli obblighi contrattuali – assume gli incarichi necessari per portare avanti il piano organizzativo e il progetto didattico, deve trovare in tutte le sedi, rispetto professionale, adeguato riconoscimento e meritata valorizzazione, temi che oggi sembrano lontani nella cultura sindacale del comparto istruzione che – dal nostro punto di vista – ci appare arcaica, conservatrice e discriminatoria nei nostri confronti. ANCODIS promuoverà un incontro nazionale nelle prossime settimane per far conoscere la piattaforma sindacale della quale si chiederà la condivisione e il sostegno a quanti riterranno di avere diritto ad una voce autorevole e credibile presso le Istituzioni ed il mondo sindacale. Oltre la conquistata visibilità nel panorama scolastico italliano, il “terzo anello” avrà finalmente piena rappresentanza della sua identità unitaria e sindacale! Prof. Rosolino Cicero

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Scuola: “Decreto Sostegni, ultimo treno per i docenti “immobilizzati”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

Nella scuola ci sono molti docenti che guardano con attenzione ad alcuni degli emendamenti segnalati dai gruppi parlamentari e proposti anche dall’Anief: un paio di questi riguardano la cancellazione dell’obbligo di permanenza nella sede di assunzione per cinque anni. “Siccome tra i lavoratori della scuola la realtà è variegata – spiega Marcello Pacifico – c’è molta mobilità tra le varie zone del Paese. E diventa fondamentale per la politica”. Il sindacato ricorda che per quanto riguarda il Decreto Legge “Sostegni”, già approvato dal CdM, pubblicato in Gazzetta Ufficiale e che oggi approda nell’Aula di Palazzo Madama per la votazione finale, sono state formulate delle precise richieste per trovare una soluzione ai docenti “immobilizzati. Tra questi, sono presenti quelli a firma del senatore Antonio Iannone (FdI) suggeriti dal sindacato Anief per la riduzione da cinque a tre anni del vincolo sulla mobilità (31.0.8) e sulla prossima assegnazione provvisoria (31.0.16).

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«Trasformazione della laurea magistrale in medicina veterinaria in laurea abilitante»

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

«Questa evoluzione del titolo di laurea e delle caratteristiche dell’esame di laurea – scrive nella nota – deve essere necessariamente accompagnata da una robusta e coerente definizione del tirocinio, elemento essenziale all’ingresso nel mondo professionale. Siamo certi che sia obiettivo condiviso la formazione di laureati adeguatamente formati, che non siano penalizzati rispetto ai colleghi europei e che siano quindi nelle condizioni di sfruttare al meglio la mobilità dei professionisti nel territorio UE». «La riforma – prosegue Penocchio – prevede tra le lauree abilitanti la laurea in “medicina veterinaria” cha abilita alla professione di “veterinario”. Questo ci consente una osservazione. È evidente l’incongruenza tra il corso di laurea in “medicina veterinaria” e la professione di “veterinario”. Nel DDL in discussione chiediamo si trovi l’opportunità di superare questa incoerenza parlando finalmente della professione di “medico veterinario” che trova i suoi presupposti nella laurea abilitante in medicina veterinaria». «FNOVI non esprime ostacoli al rendere la laurea in medicina veterinaria abilitante alla professione di medico veterinario». E poi aggiunge: «Il vero punto politico sta nel fatto che non tutti i nostri Dipartimenti universitari sono pronti a gestire un congruo numero di ore/crediti di formazione pratica coniugando la stessa con la parte teorica; ne segue la necessità di rivedere e omogeneizzare il core curriculum del piano di studi. In assenza di una riforma costituzionale, segnatamente dell’art. 33 della Carta nel quale viene prescritto un esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio professionale, la sola via percorribile è quella di riconoscere il periodo di tirocinio pratico come direttamente abilitante alla professione». Essenziale «è la necessità della piena attuazione del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 “Riordino della disciplina in materia sanitaria” richiamato anche nell’Analisi Tecnico -normativa del disegno di legge, anche per la medicina veterinaria per il quale le università, le regioni le unità sanitarie locali, gli istituti zooprofilattici stipulano specifici protocolli di intesa per disciplinare le modalità della reciproca collaborazione ai fini della formazione dei professionisti. Lo svolgimento del tirocinio curricolare – prosegue – non può essere svolto esclusivamente all’interno dei Dipartimenti universitari, ma deve essere esternalizzato presso strutture pubbliche o private, con queste ultime accreditate in base a requisiti misurabili che dovranno essere stabiliti dal successivo Decreto del MUR». E conclude: «La verifica delle conoscenze e abilità acquisite nel corso del tirocinio deve essere svolta in un momento separato e antecedente l’esame di laurea ed effettuata da una commissione paritetica professionisti indicati dagli Ordini e docenti universitari iscritti all’Albo dei medici veterinari».

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Importante scoperta sul rapporto tra materiali argillosi e terremoti

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

I materiali argillosi delle faglie presenti nelle zone di subduzione, cioè dove una placca tettonica scivola al di sotto di un’altra placca, trattengono al loro interno un “cuscinetto d’acqua” e ciò fa sì che essi favoriscano terremoti potenzialmente capaci a provocare tsunami. Questo è il risultato dello studio “Fluid pressurisation and earthquake propagation in the Hikurangi subduction zone”, condotto grazie alla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, le Università di Pisa e Padova, e la University College London, su alcuni campioni provenienti dalla zona di Hikurangi in Nuova Zelanda. Il lavoro è stato pubblicato di ‘Nature Communications’.“Nelle zone di subduzione” spiega Stefano Aretusini, ricercatore dell’INGV e primo autore dello studio, “lo scivolamento sismico che avviene a profondità crostali ridotte può portare alla generazione di tsunami e terremoti. A causa delle difficoltà sperimentali nel deformare i materiali presenti in queste aree, i processi fisici che riducono la resistenza della spinta cui è sottoposta la faglia sono poco conosciuti. Analizzando in laboratorio il comportamento dei campioni prelevati nella zona di subduzione di Hikurangi”, prosegue il ricercatore, “abbiamo scoperto che le argille presenti tendono ad avere una bassa resistenza alle spinte sismiche a causa dell’acqua in pressione che trattengono al loro interno”.Per studiare il comportamento di queste argille provenienti dalla faglia i ricercatori hanno condotto degli esperimenti sui numerosi campioni raccolti durante la campagna internazionale di perforazione “Integrated Ocean Drilling Program 375” effettuata nel 2018 a largo dell’Isola Nord della Nuova Zelanda, a cui ha partecipato la professoressa Francesca Meneghini dell’Università di Pisa, seconda autrice del lavoro pubblicato.Le polveri sono state testate nel Laboratorio Alta Pressione e Alte Temperature (HP-HT) dell’INGV attraverso un sofisticato apparato, SHIVA (Slow to High Velocity Apparatus) finanziato dall’European Research Council su un progetto di Giulio Di Toro, dell’Università di Padova e co-autore di questo studio, e riproduce il “motore” dei terremoti (la faglia) permettendo di osservare quello che accade all’interno della crosta terrestre e le deformazioni subite dalla roccia sotto fortissime pressioni. All’interno di SHIVA, le polveri sono state analizzate attraverso un nuovo metodo che ha consentito di trattenere al loro interno l’acqua mentre erano deformate alle velocità tipiche dei terremoti. Attraverso i test di controllo condotti su un materiale le cui caratteristiche sono note, una polvere di marmo di Carrara, i ricercatori sono arrivati alla conclusione che queste argille favoriscono lo scorrimento sismico della faglia proprio a causa della loro capacità di trattenere acqua, caratteristica che le rende più ‘deboli’

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From the seas of New Zealand an important discovery on the relationship between clayey materials and earthquakes

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

The clayey materials of the faults present in the subduction areas, that is, where a tectonic plate slides under another plate, retain a “water buffer” inside them. This means that they favor earthquakes potentially capable of causing tsunamis. This is the result of the study “Fluid pressurization and earthquake propagation in the Hikurangi subduction zone” conducted thanks to the collaboration between the Italian Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, the Universities of Pisa and Padua, and the University College London, on some samples from the Hikurangi area in New Zealand. The work was published in Nature Communications. “In subduction zones”, explains Stefano Aretusini, researcher at INGV and first author of the study, “the seismic sliding that occurs at shallow crustal depths can lead to the generation of tsunamis and earthquakes. Due to the experimental difficulties in deforming the materials present in these areas, the physical processes that reduce the resistance of the thrust to which the fault is subjected are poorly understood. Analyzing in the laboratory the behavior of the samples taken in the Hikurangi subduction zone”, continues the researcher, “we discovered that the clays present tend to have a low resistance to seismic movement due to the pressurized water they retain inside”.To study the behavior of these clays coming from the fault, the researchers conducted experiments on the samples collected during the international drilling mission “Integrated Ocean Drilling Program 375” carried out in 2018 off the North Island of New Zealand, attended by Professor Francesca Meneghini of the University of Pisa, second author of the published work.In detail the samples of the rocks present inside the fault have been pulverized. The powders have been tested in the High Pressure and High Temperature (HP-HT) Laboratory of the INGV through a sophisticated apparatus, SHIVA (Slow to High Velocity Apparatus), funded by the European Research Council on a project by Giulio Di Toro, from University of Padua and co-author of this study, and reproduces the “engine” of earthquakes (the fault) allowing to observe what happens to the interior of the earth’s crust, with the deformations that the rock undergoes under high pressures.Inside SHIVA, the powders have been analyzed using a new method to retain the water inside them while they are deformed at the typical speeds of earthquakes”. Through the control tests conducted on a material whose characteristics are known, a Carrara marble powder, the researchers came to the conclusion that these clays favor the seismic slip of the fault precisely because of their ability to retain water, a characteristic that makes them ‘weak’.

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Vaccini a mRna per Covid-19, chi ha allergie può essere immunizzato senza problemi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

I vaccini contro il Covid-19 sono sicuri anche per le persone che soffrono di allergie gravi a cibi, farmaci orali, lattice, veleno di api, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology: In Practice. La Food and Drug Administration (Fda) degli Stati Uniti consiglia di non effettuare i vaccini contro Covid-19 a individui con una storia nota di grave reazione allergica a qualsiasi componente del vaccino stesso. I Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) consigliano inoltre alle persone con una storia di reazione allergica immediata a un vaccino o a qualsiasi farmaco iniettabile un’osservazione di 30 minuti dopo la vaccinazione per Covid-19. Tutti gli altri individui devono restare in osservazione per 15 minuti.«Le segnalazioni di possibili reazioni allergiche hanno sollevato preoccupazione nell’opinione pubblica. Per fornire rassicurazione e supporto durante la campagna di vaccinazione globale, gli allergologi devono offrire una guida chiara agli individui sulla base delle migliori informazioni disponibili, ma anche in conformità con le raccomandazioni più ampie delle agenzie di regolamentazione» spiega Kimberly Blumenthal, del Massachusetts General Hospital, autrice senior del lavoro. I ricercatori hanno esaminato i dati di oltre 65.000 persone immunizzate con i vaccini Pfizer e Moderna, e hanno osservato che le reazioni allergiche gravi sono state molto rare. Dopo aver effettuato una stratificazione del rischio, gli esperti suggeriscono che un triage iniziale con semplici e chiare domande sia sufficiente per identificare chi può ricevere i vaccini, e che non vi sia la necessità di effettuare una visita allergologica. Solamente gli individui che abbiano avuto una precedente reazione allergica grave al polietilenglicole, uno degli eccipienti del vaccino, devono chiedere consiglio allo specialista, che potrà effettuare dei test per approfondire la questione. «Con l’esperienza, siamo in grado di restringere in modo significativo il gruppo di pazienti con precedenti allergie che richiedono una valutazione specialistica prima della vaccinazione Covid-19» conclude Blumenthal. (fonte doctor33)

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Vaccinazioni agli anziani

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

“Finalmente guardando i numeri delle vaccinazioni possiamo affermare che i senior cominciano a vedere la luce in fondo al tunnel della pandemia: il 33,3% degli over 60, infatti, ha ricevuto almeno una dose del vaccino, il 24% ha completato l’intero percorso vaccinale e ciò significa che il 57,2% della popolazione ultrasessantenne ha avuto accesso alla vaccinazione, tra prima dose o ciclo completo. Insomma, stiamo imboccando la strada giusta, e per questo vogliamo rivolgere un plauso al generale Figliuolo e allo slancio che ha saputo imprimere alla campagna vaccinale, avendo ben chiara la priorità di tutelare i senior e le persone fragili” dichiara Roberto Messina Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani. “Andando a vedere le singole fasce d’età possiamo constatare che è stato vaccinato con prima dose il 25,8% della popolazione di età compresa tra 60 e 69 anni e l’8,2% con entrambe le dosi, il 53,2% della fascia 70-79 con prima dose e il 10,1% con entrambe le dosi, il 18% della fascia 80-89 con sola prima dose e il 69,4% con entrambe, il 22,3% degli ultra novantenni ha ricevuto la prima dose e il 67,5% ha completato il ciclo vaccinale. Gli ultrasettantenni nel loro complesso hanno una copertura del 38,56% con la prima dose e del 35,19% con entrambe. Ciò nonostante vediamo che nelle fasce d’età più elevate la progressione della percentuale dei vaccinati è oramai molto più lenta rispetto alle altre fasce, a dimostrazione del fatto che c’è uno zoccolo duro di popolazione over 80 che si riesce a raggiungere con difficoltà. Per questo è fondamentale svolgere un’azione capillare e di sensibilizzazione sull’importanza di vaccinarsi. Nel complesso il nuovo passo della campagna vaccinale sta già producendo evidenti conseguenze nella riduzione del numero dei decessi, la cui media è scesa a 253 al giorno, un dato che insieme all’annuncio dell’arrivo di 42 milioni di dosi vaccinazioni lascia ben sperare in merito alla possibilità di un imminente ritorno alla normalità. Un ulteriore plauso, infine – conclude Messina – va alla Regione Lazio per l’impeccabile organizzazione delle vaccinazioni, in particolare nel centro vaccini de La Nuvola”.

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Economie emergenti: l’aumento dell’inflazione costringe le banche centrali a inasprire le politiche monetarie

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

Secondo le previsioni del FMI di aprile 2021, le economie emergenti saranno più penalizzate in maniera permanente dalla crisi attuale rispetto alle economie avanzate.Nel 2024, il PIL delle economie emergenti registrerà 4 punti percentuali in meno rispetto a quello che sarebbe stato osservato senza la crisi COVID. Per le economie avanzate, il divario sarà solamente di un punto (contro i 10% nel corso della crisi finanziaria mondiale). Molteplici ragioni spiegano questa discrepanza attesa tra la ripresa delle economie avanzate e quelle emergenti. In primo luogo, sul piano sanitario, la campagna vaccinale ha preso maggior piede nei paesi avanzati, con l’eccezione di qualche economia emergente: Emirati Arabi Uniti, Cile e, in misura minore, Turchia e Marocco, dove lo scorso 8 aprile almeno il 10% della popolazione aveva completato il ciclo di vaccinazione. A parte alcuni casi, l’acquisizione della maggior parte dei vaccini disponibili da parte di Stati Uniti ed Europa lascia poche dosi disponibili per gli altri. Tra le quattro principali aree produttrici di vaccini (Cina, Stati Uniti, Europa occidentale e India), la tentazione di attuare misure protezioniste è sempre più forte. Ad esempio, l’India ha già annunciato una chiusura temporanea dell’esportazione di vaccini allo scopo di privilegiarne la distribuzione sul territorio nazionale, dove il numero di casi è aumentato considerevolmente da inizio marzo. Oltre a queste incertezze sanitarie ancora elevate, buona parte delle economie emergenti resta ancora penalizzata dall’esposizione ai settori di attività, a lungo colpiti dalla crisi (turismo e trasporti in particolare).Quanto alle buone notizie, l’aumento dei prezzi del petrolio o delle principali materie prime agricole costituiscono una boccata di ossigeno per le economie che l’anno scorso sono state colpite dalla tendenza inversa. Le prospettive positive per i consumi americani dovrebbero alimentare forti volumi di esportazioni soprattutto per i produttori di beni di consumo.Al contrario, il peggioramento del deficit di bilancio americano favorisce fuoriuscite di capitali dai mercati emergenti, poiché le revisioni al rialzo delle prospettive di crescita del PIL americano, incoraggiano un incremento dei tassi di interesse a lungo termine negli Stati Uniti, una riduzione del divario con le sue controparti dei paesi emergenti e minor attrattiva per i mercati finanziari di quest’ultimi. Di conseguenza, questo porta a un deprezzamento delle valute emergenti, in particolare in Turchia e Brasile.

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Gli Stati Uniti guidano la ripresa mondiale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

Da inizio 2021, si osservano alcune sorprese positive, malgrado le molteplici incertezze sanitarie. Il divario di crescita atteso tra area euro e Stati Uniti è un fenomeno normale, soprattutto in fase di ripresa. La spiegazione risiede in parte nell’indebolimento degli stabilizzatori automatici negli Stati Uniti che accelerano gli aggiustamenti in materia di occupazione e reddito. In questa circostanza, le ragioni della disparità in favore degli Stati Uniti sono diverse: le restrizioni alla mobilità meno restrittive rispetto all’area euro, sia nel 2020 che a inizio 2021, così come la somministrazione più rapida dei vaccini alla popolazione.Anche le differenze in materia di politica economica spiegano la performance americana. La Fed ha ulteriormente aumentato la dimensione del proprio bilancio- il programma di acquisto di asset è aumentato all’incirca di 13 punti del PIL nel 2020, contro i 9 punti della BCE. Infine, i cospicui aiuti fiscali consentiranno all’economia americana di tornare al livello del PIL pre-crisi.Approvato a marzo 2021, il nuovo piano di sostegno americano da 1900 miliardi di dollari (USD), porterà il totale della risposta fiscale alla crisi a un equivalente del 27% del PIL americano, più di tutte le altre economie avanzate. Coface stima che il piano di rilancio potrebbe portare a un ulteriore deficit pari a 56 miliardi.Questa strategia ha l’obiettivo di mettere l’economia americana in modalità di “pressione elevata”, ossia attuare politiche economiche monetarie e fiscali fortemente espansive per favorire il ritorno all’occupazione di alcune categorie (disoccupati di lunga durata o inattivi a causa della sfiducia, persone scarsamente qualificate e categorie di popolazione che subiscono discriminazioni nell’assunzione).Nel contesto attuale, l’area euro ritroverà il livello del PIL pre-crisi non prima del 2022. Se le principali misure di limitazione alla mobilità e alle attività venissero revocate entro la fine dell’estate, ciò andrà di pari passo con una graduale interruzione delle misure di sostegno alle imprese, portando a un potenziale aumento della disoccupazione. Inoltre, l’incremento del debito delle imprese, reso possibile a condizioni favorevoli attraverso prestiti garantiti dagli Stati, dovrebbe limitare in modo permanente la loro capacità di investimento.Finora, i principali aiuti messi in atto da parte dei governi nel 2020 non sono stati ancora soppressi. Malgrado l’effetto stabilizzatore degli aiuti pubblici, lo stato di salute finanziaria delle imprese si è sensibilmente deteriorato nel 2020 – con il rischio normalmente di un aumento delle insolvenze. Secondo Coface, nel 2020 le insolvenze sarebbero dovute aumentare del 19% in Spagna, del 6% in Francia, del 6% in Germania e del 7% in Italia. Coface stima il numero delle insolvenze nascoste intorno al 44% delle insolvenze registrate nel 2019 per la Francia, al 39% per l’Italia, al 34% per la Spagna e al 21% per la Germania.

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Confcommercio: -130 miliardi di consumi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

Secondo la Confcommercio, nel 2020 c’è stata una riduzione dei consumi di quasi 130 miliardi di spesa persa e per la prima volta in 25 anni si è ridotta la quota di valore aggiunto del terziario del 9,6% rispetto al 2019.”Uno tsunami si è abbattuto sul commercio. Se per alcuni settori, come abbigliamento e calzature, con la fine del lockdown è atteso un logico e consistente rimbalzo, per recuperare quanto non acquistato nel 2020, per altri, come trasporti, ricreazione, alberghi e cultura, nonostante sia lecito attendersi una ripresa e una ritrovata voglia degli italiani di tornare a spendere, circolare e vivere come prima, non si potranno riprendere i miliardi persi durante la pandemia” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Insomma, sono settori che impiegheranno anni per riprendersi per davvero, anche perchè il crollo del reddito disponibile delle famiglie avvenuto nel 2020, una caduta del 2,8% pari a 32 miliardi, peserà per molto sulle spese non obbligate. Per questo urge una riforma fiscale che ridia capacità di spesa ai ceti meno abbienti” conclude Dona.

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LGIM: il 2021 sarà l’anno record per gli ETF in Europa?

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 Maggio 2021

Fino a oggi, il mercato europeo degli ETF ha già registrato afflussi per 70 miliardi di dollari americani. Ne è conseguito che il volume complessivo di questo mercato ha toccato quota 1,38 trilioni in meno di quattro mesi. Per fare un confronto, il volume di denaro in entrata negli ETF nell’arco di tutto il 2020 è stato di 120 miliardi di dollari. Se questo trend dovesse continuare, il 2021 potrebbe essere l’anno dei record per gli ETF.Dall’inizio dell’anno, gli afflussi netti attribuibili agli ETF azionari di attestano poco sotto i 60 miliardi di dollari, ovvero circa l’85% del totale. Nel 2020 il quadro era diverso, visto che gli ETF azionari hanno rappresentato il 55% del totale degli afflussi, mentre gli ETF obbligazionari erano attorno al 33% (40 miliardi); un anno record per questa asset class. Tuttavia, questi ultimi rappresentano meno di un quarto dell’intero mercato europeo degli ETF. In generale, ritengo che questo comparto offra ancora margini di crescita.È interessante notare come, all’interno della gamma degli ETF azionari, quelli classificati come “sostenibili” rappresentino oltre un terzo degli afflussi di quest’anno, ovvero oltre 20 miliardi di dollari. Questo rappresenta uno sviluppo positivo, visto che questa categoria è ancora solo l’11% del totale degli ETF azionari.Similmente a quanto accaduto con gli ETF obbligazionari, quest’anno si è visto un turnaround negli ETF sull’oro fisico: mentre nel 2020 gli ETF sull’oro hanno attratto flussi per oltre 13 miliardi di dollari, quest’anno hanno visto flussi in uscita per oltre 2 miliardi.Infine, è incoraggiante come gli ETF tematici continuino il trend di nuovi afflussi netti positivi su base mensile, nonostante la forte ondata di vendite nel settore del tech avvenuta a marzo. Fino ad oggi, hanno visto afflussi netti positivi in tutti i mesi del 2021, similmente a quanto avvenuto nel 2020. Ma le buone notizie non finiscono qui: gli inflow di gennaio e febbraio si sono attestati su livelli record, entrambi sopra i 3,5 miliardi; il precedente record di flussi netti di 2,5 miliardi era stato registrato il mese prima, nel dicembre del 2020.

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