Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Archive for 24 Maggio 2021

Funivia Mottarone, il cordoglio della Faisa Cisal

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

“La Faisa-Cisal esprime profondo cordoglio ai familiari delle vittime e dei feriti del disastro che oggi si è consumato sul Mottarone in Piemonte. A loro va la nostra più profonda vicinanza in un momento così drammatico – scrive in una nota Mauro Mongelli, Segretario Generale della Federazione Autonoma Italiana Sindacale degli Autoferrotranvieri, Internavigatori ed Ausiliari del Traffico. Il bilancio dell’incidente che riporta la perdita di vite umane, ci porta a osservare un doveroso e rispettoso silenzio per la sofferenza di chi è stato colpito da questo triste evento – prosegue Mongelli – ma l’accertamento delle responsabilità, delegato agli organi competenti, resta prioritario. La nostra Federazione – conclude il leader della Faisa-Cisal – auspica la ricerca, da parte di tutti, in modo consapevole e responsabile, di soluzioni finalizzate a evitare che nell’ambito del trasporto pubblico locale compreso quello a fune, si ripetono simili tragedie. Tra questi auspici, aldilà degli immaginabili e scontati messaggi di solidarietà, speriamo nell’’immediata attivazione di un percorso ministeriale e datoriale, comprese le autorità di controllo che operano in tal senso, al fine di consolidare con atti percepibili, il concetto ed la cultura della sicurezza”.

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Certificato Covid digitale UE: accordo provvisorio tra Parlamento e Consiglio

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

Bruxelles. Il certificato sarà disponibile sia in formato digitale che cartaceo. Attesterà se una persona è stata vaccinata contro il coronavirus o ha un risultato recente di test negativo o è guarita dall’infezione. In pratica, si tratta di tre certificati distinti. Il quadro comune dell’UE permetterà agli Stati membri di emettere tali certificati che saranno poi accettati negli altri paesi dell’UE.Second l’accordo, il regolamento del Certificato Covid digitale UE resterà in vigore per 12 mesi. Il certificato non sarà una precondizione per esercitare il diritto alla libera circolazione e non sarà considerato un documento di viaggio.Per sostenere la disponibilità di “test abbordabili e accessibili”, la Commissione europea si è impegnata a mobilitare “almeno 100 milioni di euro” nell’ambito dello Strumento di sostegno di emergenza per l’acquisto di test (tamponi) per l’infezione da SARS-CoV-2 allo scopo di rilasciare i certificati UE. Di tale finanziamento dovrebbero beneficiare in particolare le persone che quotidianamente o frequentemente attraversano le frontiere per andare al lavoro o a scuola, visitare parenti stretti, cercare cure mediche, o per prendersi cura dei propri cari, così come i lavoratori essenziali.I negoziatori hanno concordato che, se necessario, potrebbero essere mobilitati ulteriori finanziamenti oltre i 100 milioni, previa approvazione delle autorità di bilancio.I Paesi UE non devono imporre ulteriori restrizioni di viaggio, come la quarantena, l’autoisolamento o i tamponi, “a meno che non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica” in risposta alla pandemia di COVID, tenendo conto anche delle prove scientifiche disponibili, “compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC)”. Tali misure dovrebbero essere notificate agli altri Stati membri e alla Commissione al più tardi 48 ore prima.I Paesi UE devono accettare i certificati di vaccinazione rilasciati in altri Stati membri per le persone che hanno ricevuto un vaccino autorizzato ndall’Agenzia europea dei medicinali (EMA) (attualmente Pfizer-BioNTech, Moderna, AstraZeneca e Janssen). Spetterà ai Paesi UE decidere se accettare anche i certificati delle vaccinazioni effettuate con gli altri vaccini utilizzati in base alle procedure di autorizzazione di emergenza nazionali o con quelli elencati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per l’utilizzo di emergenza. I certificati saranno verificati per prevenire frodi e falsificazioni, così come l’autenticità dei sigilli elettronici inclusi nel documento. I dati personali ottenuti dai certificati non possono essere immagazzinati negli Paesi UE di destinazione e non ci sarà una banca dati centrale stabilita a livello UE. La lista delle entità che tratteranno e riceveranno i dati sarà pubblica, in modo che i cittadini possano esercitare i loro diritti di protezione dei dati in base al regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).

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Sassoli: In questa emergenza è assolutamente necessaria la condivisione dei brevetti

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

Estratti del discorso del Presidente del Parlamento europeo al Vertice Mondiale sulla Salute a Roma. “A un anno e mezzo dallo scoppio della Pandemia – che colpì per prima l’Italia nell’inverno del 2020 – abbiamo insieme percorso un importante tratto di strada e possiamo preparare un quadro comune di azione internazionale per prevenire e proteggerci da future crisi sanitarie”. “Questo vertice è quindi una grande occasione per trovare soluzioni concrete nel segno della nostra interdipendenza. Di agire insieme per il bene comune globale”.“Questo significa in primo luogo sapere che un solo filo lega salute umana, benessere animale e protezione dell’ambiente. La salute è una sola – One Health. L’azione contro il cambiamento climatico, contro il degrado ambientale, la perdita di biodiversità e per una produzione alimentare sostenibile è fondamentale per proteggere gli esseri umani dagli agenti patogeni emergenti”.“In secondo luogo, la crisi ci ha ricordato l’importanza della cooperazione multilaterale. La cooperazione e il coordinamento nel quadro dell’OMS e della OMC sono essenziali per uscire tutti insieme da questa crisi globale”. “In linea con la sua adesione di lunga data al multilateralismo, l’UE ha deciso sin dall’inizio della pandemia di esportare i vaccini prodotti nel suo territorio e di finanziare la piattaforma COVAX con 2,2 miliardi di EUR, permettendo la fornitura di 68 milioni di dosi a paesi a medio e basso reddito. Non solo. Gli Stati Membri dell’Unione europea hanno anche annunciato la condivisione di oltre 11 milioni di dosi in sovrannumero con Paesi in via di sviluppo”.“E credo sarebbe un passo molto concreto se tutti i Paesi membri del G20 decidessero anch’essi di condividere una quantità ragionevole di vaccini con i Paesi in difficoltà, di eliminare le restrizioni all’esportazione – e in particolare lo facessero per le dosi destinate allo strumento COVAX”.“È una questione di responsabilità e di convenienza, perché non vi è sicurezza per nessuno, se non mettiamo tutti in sicurezza. Queste decisioni di breve periodo sono fondamentali, ma sappiamo che occorre ragionare ora nel medio e lungo termine”.“Dobbiamo esplorare soluzioni coordinate in sede multilaterale che prevedano non solo la condivisione volontaria di licenze per la produzione – uno strumento efficace per rafforzare la produzione – ma anche forme obbligatorie di condivisione delle licenze nel quadro di una situazione di emergenza quale quella attuale”.“L’intera comunità internazionale che deve assumersi una responsabilità condivisa. Per questo sosteniamo la richiesta di negoziare un nuovo trattato globale per rafforzare il sistema comune di monitoraggio e risposta alle epidemie”.

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Allarme desertificazione in Italia

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

L’andamento climatico sta spingendo zone interne di Abruzzo e Molise, nonché aree del siracusano in Sicilia, verso la desertificazione: ad indicarle in zona rossa sono le elaborazioni dell’European Drought Observatory (EDO) secondo il parametro CDI ottenuto, combinando tre indicatori di siccità: SPI (confronto tra le precipitazioni attuali e quelle degli anni passati nello stesso periodo), SMA (anomalia di umidità del suolo) e FAPAR (valutazione dell’impatto della siccità sulla vegetazione); lo stesso indicatore classifica “arancioni” una vasta porzione del Piemonte, la costa romagnola, territori sparsi di Toscana ed Umbria, ma intacca sorprendentemente anche zone alpine di Val d’Aosta ed Alto Adige, sconfinando pure in Austria Svizzera. Le macrotendenze del parametro CDI sono confermate dall’andamento settimanale secondo l’analisi dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.La situazione più preoccupante resta quella della Sicilia, i cui bacini stanno registrando un volume complessivo pari a 498,99 milioni di metri cubi, cioè il 50,66% della capacità totale (mc. 984,75 milioni), confermando il trend decrescente del decennio, ma soprattutto risultando inferiore al 2020 caratterizzato da una forte siccità nell’Isola (fonte: Dipartimento Regionale dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico Sicilia).Anche i fiumi marchigiani sono in calo e con le altezze idrometriche più basse del recente quadriennio, così come i bacini.Iniziata definitivamente la stagione irrigua, è finito il periodo di accumulo idrico per gli invasi della Basilicata (- 1 milione circa di metri cubi in una settimana, ma l’anno scorso, a causa dell’assenza di precipitazioni, furono quasi 4 milioni) e di Puglia (calati di oltre 3 milioni di metri cubi in 7 giorni).Nel Lazio cala il Tevere, mentre gli altri fiumi restano stabili; continua a crescere, invece, il lago di Bracciano. In Campania, i dati idrometrici si presentano, per la settima settimana consecutiva, complessivamente con livelli superiori alla media del quadriennio 2017-2020: i fiumi Sele e Volturno si presentano stabili, mentre è in lieve calo il Sarno, compensato però dalla crescita del Garigliano; stabile è il lago di Conza della Campania, mentre gli invasi del Cilento segnalano una moderata diminuzione (elaborazione: ANBI Campania).Andamento simile si registra per i fiumi della Toscana, dove all’ottima prestazione del Serchio corrispondono l’Arno che, pur crescendo, resta sotto media ed il costante calo dell’Ombrone, che si mantiene ben al di sotto della portata standard del mese.In Emilia-Romagna, ancora una volta, si evidenzia una situazione idricamente differenziata a seconda delle zone: restano sotto media i fiumi Savio (in calo), Reno (stabile) e Secchia (in crescita),mentre tornano a superarla il Trebbia e l’Enza.Grazie alle abbondanti precipitazioni a monte sono in ripresa le portate del fiume Po, tornando complessivamente in media col periodo in attesa dello scioglimento delle nevi.Delle piogge hanno abbondantemente beneficiato un po’ tutti i fiumi piemontesi (ad eccezione del Pesio), mentre in calo sono i livelli dei corsi d’acqua valdostani.In salita evidente sono i livelli dei grandi bacini lacustri del Nord: il lago Maggiore guadagna 85 centimetri, Garda ed Iseo sono rispettivamente al 98,6% ed al 93,6% del riempimento, gli apporti del Lario incrementano notevolmente la portata del fiume Adda in Lombardia. In crescita, infine, sono i fiumi veneti ed in particolare l’Adige, il cui livello è salito di un metro e la Livenza che, tra alti e bassi, supera ora di quasi 2 metri l’altezza della scorsa settimana.“La quantità di pioggia è sempre la stessa, il problema è che piove male – afferma il Presidente di ANBI Veneto Francesco Cazzaro – Le precipitazioni, in termini di volumi d’acqua, sono nella media, ma si concentrano in pochi eventi di forte entità e che interrompono periodi siccitosi talvolta molto lunghi.”Ne sono esempio gli apporti meteorici di Aprile (cm.95), attestati perfettamente sulla media storica (1994-2020) del mese, ma concentrati tra i giorni 11 e 13 ed a fine mese, mentre nulla o quasi, si è registrato nel resto dei giorni. L’indice SPI, che definisce il livello di siccità nelle campagne, si attesta comunque su valori di normalità, cui si aggiunge ancora uno spessore delle nevi alpine e prealpine, superiore alla media del periodo e che garantisce tranquillità sul progressivo riempimento dei bacini montani. Soddisfacente, infine, è anche la presenza di acqua nelle falde freatiche (elaborazione: ANBI Veneto).“A fronte di questi dati – conclude Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – si conferma l’obbiettivo ventennale dei 2000 laghetti multifunzionali da Nord a Sud della Penisola, e poi la necessità di finanziare, attraverso il Piano di Ripresa e Resilienza, i 139 progetti definitivi ed esecutivi, interessanti altrettanti bacini da realizzare, completare o bisognosi di manutenzione straordinaria, ricompresi nel Piano ANBI di Efficientamento della Rete Idraulica del Paese.”

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Valore dei contadini custodi della terra

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

“Nella giornata che celebra la biodiversità di interesse agricolo e alimentare, Montecitorio dà nuovo valore all’agricoltore contadino, custode del proprio territorio e delle sue tradizioni, figura chiave del contrasto al cambiamento climatico e della tutela della biodiversità animale e vegetale, attraverso la gestione sostenibile del suolo, la diversificazione e gli avvicendamenti colturali”. Lo dichiara il deputato Dedalo Pignatone (M5S), relatore della proposta di legge ‘Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell’agricoltura contadina’ approvata oggi alla Camera. Si tratta di un risultato storico – prosegue -, frutto di un proficuo lavoro svolto in commissione e di cui andiamo molto fieri. Finalmente i nostri contadini e allevatori di ‘piccola scala’ avranno una legge che li tutela nelle loro peculiarità. Una categoria che spesso si trova a lavorare in territori difficili, più disagiati, con infrastrutture spesso inesistenti, strade distrutte, in territori di montagna. Per tali ragioni, abbiamo reputato necessario diversificare e semplificare gli obblighi e gli adempimenti di chi svolge questo tipo di agricoltura”. “Grazie a questa legge, che passa ora al vaglio del Senato, verrà istituita la Giornata nazionale dell’agricoltura contadina, un Registro dedicato al Mipaaf e la Rete italiana per catalogare documentazioni e testimonianze sulla cultura e le tradizioni contadine presso il Ministero della Cultura. Infine, anche attraverso la ricomposizione fondiaria e il recupero dei terreni agricoli abbandonati, contrastiamo e preveniamo lo spopolamento delle aree marginali del Paese” conclude.

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No alla legge che accredita l’agricoltura biodinamica

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

Il Gruppo 2003 per la ricerca scientifica invita a non approvare, per le parti relative alla cosiddetta “agricoltura biodinamica”, il Disegno di legge 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare, e dell’acquacoltura con metodo biologico”, legge peraltro importante per il settore alla luce del Green Deal europeo e delle Strategie d e Biodiversità. Nella formulazione attuale, il DDL, in discussione oggi al Parlamento, inserisce infatti in diversi articoli (1, 5, 8) riferimenti a questo metodo palesemente antiscientifico che fa riferimento a una filosofia che si basa su credenze esoteriche che con questa legge potrebbero diventare disciplinari accreditati. Tale metodo viene dal DDL equiparato al metodo dell’agricoltura biologica, con il rischio di screditare dal punto di vista scientifico l’intero settore. Il Gruppo 2003 invita il legislatore a basarsi su dati ed evidenze più volte richiamate dalle società scientifiche di riferimento e invita i parlamentari a togliere tutti i riferimenti all’agricoltura biodinamica.

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Finalmente approvata dal Senato la Legge italiana sull’agricoltura biologica!

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

Dopo anni d’attesa, è stata approvata oggi in via definitiva dal Senato la Legge italiana sull’agricoltura biologica. FederBio esprime grande soddisfazione per la recente approvazione del Disegno di legge n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico “ e ringrazia i gruppi politici che hanno espresso con convinzione il loro voto favorevole raggiungendo l’unanimità. Il testo dovrà ora essere sottoposto all’ultimo passaggio definitivo presso la Camera dei Deputati. La legge sul biologico è uno strumento normativo fondamentale per supportare la transizione agroecologica e permettere di allineare l’Italia agli obiettivi ambiziosi del Green Deal europeo e delle strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030, che puntano a triplicare la superficie coltivata a biologico e a ridurre del 50% l’uso di pesticidi e antibiotici e del 20% quello dei fertilizzanti entro il 2030.La legge n. 988 introduce elementi particolarmente significativi a sostegno del biologico. Tra questi, la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, di istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e di adottare un Piano nazionale per sostenere lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico. FederBio giudica estremamente positiva anche la delega al Governo per la revisione e razionalizzazione della normativa sui controlli, che rafforza il sistema delle verifiche all’insegna di una maggiore trasparenza grazie anche all’impiego di piattaforme digitali e alla semplificazione delle norme. Con una superficie agricola utilizzata del 15,8%, contro una media europea del 7,8%, il biologico è l’elemento di punta del sistema agroalimentare italiano. Negli ultimi 10 anni ha fatto registrare trend di crescita a doppia cifra: le superfici bio in Italia, circa 2 milioni di ettari, sono aumentate del 79%, mentre le aziende bio, che attualmente sono oltre 80.000, del 69%. Inoltre, nel 2020 il mercato del biologico ha raggiunto i 6,9 miliardi di euro, di cui 4,3 miliardi relativi al mercato interno con un incremento del +142% dal 2010. Questi dati confermano una trasformazione del modo di produrre e consumare cibo, che la pandemia ha ulteriormente accentuato mettendo ancora di più in evidenza la stretta connessione tra la salute dell’uomo e quella del pianeta.“Siamo particolarmente soddisfatti per l’approvazione in Senato della legge sull’agricoltura biologica, che stavamo aspettando da oltre 15 anni. Si sblocca finalmente una norma attesissima da tutto il mondo del biologico e dai cittadini, la cui domanda di un cibo sano, prodotto nel rispetto dell’ambiente, è cresciuta sensibilmente negli ultimi anni. Adesso occorre che la Camera approvi in via definitiva il provvedimento in tempi rapidi, per riuscire così a cogliere tutte le opportunità di questa fase di cambiamento strategico per i sistemi agricoli e alimentari nel nostro Paese e in tutta Europa. Infatti, nonostante questa legge sia rimasta ferma così a lungo, arriva proprio nel momento giusto: a distanza di poco tempo dall’adozione del Piano d’azione europeo per il biologico, redatto in attuazione della Strategia Farm to Fork, e all’avvio del percorso di stesura del Piano Strategico Nazionale della PAC. Il Piano Strategico italiano deve puntare su obiettivi ambiziosi di crescita del biologico e attivare tutti gli strumenti necessari per raggiungerli, sia in termini di aumento della produzione agricola che in termini di crescita della domanda di prodotti bio da parte dei cittadini, per favorire l’incremento della produzione e dei consumi. Proprio in una fase decisiva per il biologico come quella attuale, l’approvazione della legge può costituire la spinta giusta affinché il Governo metta a punto un Piano d’azione nazionale per il biologico, come indicato anche dal Piano d’azione europeo, attraverso un percorso partecipato con tutte le associazioni del settore bio, quelle agricole e l’insieme dei portatori di interesse che sono stati indicati anche nel tavolo di lavoro previsto nella legge. Per il nostro Paese il biologico rappresenta un’opportunità strategica per contribuire alla transizione ecologica, alla valorizzazione del territorio rurale e a creare spazi innovativi per giovani e donne che vogliano lavorare in agricoltura”, ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio. FederBio (feder.bio) è una federazione nazionale nata nel 1992 per iniziativa di organizzazioni di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, con l’obiettivo di tutelarne e favorirne lo sviluppo. FederBio socia di IFOAM e ACCREDIA, l’ente italiano per l’accreditamento degli Organismi di certificazione, è riconosciuta quale rappresentanza istituzionale di settore nell’ambito dei tavoli nazionali e regionali. Attraverso le organizzazioni associate, FederBio raggruppa la quasi totalità della rappresentanza del settore biologico, tra cui le principali realtà italiane nei settori della produzione, distribuzione, certificazione, normazione e tutela degli interessi degli operatori e dei tecnici bio. La Federazione è strutturata in cinque sezioni tematiche e professionali: Produttori, Organismi di Certificazione, Trasformatori e Distributori, Operatori dei Servizi e Tecnici, Associazioni culturali. FederBio garantisce la rigorosità e la correttezza dei comportamenti degli associati in base al Codice Etico e verifica dell’applicazione degli standard comuni.

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Allarme biodiversità: 31.000 specie animali e vegetali sono a rischio estinzione

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

Cambiamento climatico, inquinamento, ma anche conflitti, epidemie e tanti altri fattori stanno mettendo a rischio la biodiversità del pianeta. Gli ecosistemi naturali sono in calo in media del 47% rispetto al loro stato primordiale e più di 31.000 delle specie animali e vegetali esaminate (il 27% del totale) sono a rischio estinzione[3]. In più, dall’alba della civiltà umana a oggi è andato perduto l’82% dei mammiferi selvatici e, dalla preistoria, l’integrità biologica è in calo del 23%[4]. Un quadro complesso, che richiede sforzi comuni anche da parte delle aziende e delle istituzioni. È proprio per questo che BNP Paribas Asset Management (‘BNPP AM’) e la non-profit CDP (Carbon Disclosure Project) hanno annunciato oggi una partnership per approfondire e favorire lo sviluppo di parametri comuni sulla reportistica aziendale relativa alla biodiversità. Due gli elementi su cui è necessario moltiplicare l’impegno, anche sotto il profilo degli investimenti sostenibili: l’acqua e le foreste. Secondo l’analisi internazionale svolta da BNP Paribas Asset Management sui propri portafogli – presentata oggi in occasione dell’evento Biodiversity 2021: come investire nella tutela e nel recupero della biodiversità – solo il 17% delle aziende quotate in cui la società investe divulgano dati sull’esposizione allo stress idrico e all’intensità idrica. In media queste imprese attingono il 6% dell’acqua di cui necessitano da aree sottoposte ad uno stress idrico. Rispetto alla media mondiale, però, gli investimenti sovrani di BNPP AM sono relativamente meno esposti allo stress idrico. Per quanto riguarda le foreste, l’esposizione ai settori più inclini a contribuire ai rischi di deforestazione è costituita per più di un terzo da società con una struttura di regole o di tracciabilità insufficiente, se non del tutto assente.Con il supporto di BNPP AM, CDP inizierà a sviluppare un quadro condiviso a livello globale di parametri aziendali di reportistica sulla biodiversità, in grado di intensificare l’impegno in favore della natura nel settore privato.CDP, che gestisce un sistema globale di disclosure ambientale, sta espandendo il suo operato per rafforzare la protezione e il recupero delle risorse naturali. La partnership con BNPP AM punterà ad accrescere la sensibilità su questo progetto creando un nuovo modello per la reportistica sulla biodiversità e, così facendo, consentire l’integrazione su scala globale dei dati sulla biodiversità negli investimenti, nelle attività aziendali e nel processo decisionale politico.

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Agricoltura e decreto sostegni

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

“Con l’approvazione definitiva alla Camera, il Dl Sostegni diviene legge. Nell’attesa che venga emanato dal Consiglio dei Ministri il ‘Bis’, sono diverse le misure di interesse per il comparto primario. Oltre al contributo a fondo perduto, abbiamo stanziato 301 milioni di euro per l’esonero contributivo previdenziale e assistenziale per il mese di gennaio e ulteriori 150 milioni di euro per il Fondo di sviluppo e sostegno delle Filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura che si aggiungono ai 160 milioni della Legge di Bilancio e al 1,2 miliardi del Fondo complementare al PNRR”. Lo dichiara la deputata Chiara Gagnarli, capogruppo M5S in commissione Agricoltura dopo il voto finale tenutosi ieri sera a Montecitorio.“Abbiamo previsto, inoltre, il trattamento di integrazione salariale per i lavoratori dipendenti agricoli a tempo indeterminato (CISOA) – prosegue -, lo stanziamento di un milione di euro per le attività di acquacoltura, pesca e ripopolamento concessionarie di aree demaniali anche per la realizzazione di manufatti destinati al prodotto ittico nonché 500mila euro per l’accordo Mipaaf-Enama (Ente nazionale meccanizzazione agricola) per l’innovazione e la sostenibilità delle macchine agricole. Infine, abbiamo introdotto nuove disposizioni sui prodotti ortofrutticoli di quarta gamma, prorogato norme in materia di imballaggi ed esteso il ‘Conto Termico 2.0’ sino al 31 dicembre 2022 per impianti di piccole dimensioni di imprenditori agricoli”.“Siamo pronti a metterci al lavoro sul Dl Sostegni Bis per implementare le misure che il Governo emanerà per il doveroso contributo al comparto primario a fronte della pandemia che stiamo cercando di lasciarci alle spalle” conclude.

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Canapa: settore in espansione

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

“Per valorizzare concretamente il lavoro degli agricoltori canapicoltori e, di conseguenza, potenziare la filiera della canapa agroindustriale, abbiamo impegnato il Governo a prevedere un intervento specifico, nell’ambito di un prossimo provvedimento normativo, sulla legge 242 del 2016”. Lo dichiara il deputato Alberto Manca (M5S), a seguito dell’accoglimento a Montecitorio dell’ordine del giorno dei pentastellati durante l’approvazione del Dl Sostegni.“La canapa agroindustriale – prosegue – è una delle filiere che senza dubbio si sta espandendo nel corso degli ultimi anni e che sta dimostrando, nonostante alcune criticità legate alla tipologia di prodotto e alle conseguenti implicazioni normative, la sua potenzialità. Grande impulso è stato dato dalla legge 242/2006, fortemente voluta dal MoVimento 5 Stelle durante la scorsa legislatura, ma che, seppur rivoluzionaria per alcuni aspetti, merita degli approfondimenti e necessita di modifiche che possano garantire maggiore sostegno al settore, interessato da notevoli investimenti nell’ultimo periodo”. “Accanto al lavoro del Tavolo di filiera avviato al Ministero delle Politiche agricole, attendiamo infine l’approvazione del decreto attuativo che assegnerà al settore canapicolo parte dei 10 milioni di euro stanziati in Legge di Bilancio per progetti di sostegno alle cosiddette filiere minori” conclude.

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Con questa Pubblica Amministrazione, l’Italia non ripartirà mai. Il caso Corecom Lazio

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

Come associazione, abbiamo spesso a che fare con uffici pubblici inefficienti e impiegati pubblici che ignorano i diritti del cittadino, certi che non subiranno alcuna conseguenza per il loro comportamento. Prendiamo ad esempio il Corecom Lazio, dove si svolgono le conciliazioni e le definizioni delle controversie tra utenti e compagnie telefoniche. Il caso: istanza di conciliazione depositata nel 2019, ad oggi nessuna udienza è stata fissata. Il termine previsto dalla normativa sarebbe di 30 giorni. Ovviamente nessun cittadino sano di mente si illude che un termine così “nordeuropeo” possa minimamente essere rispettato da una pubblica amministrazione italiana. Ma due anni per fissare una conciliazione di 15 minuti rischia di mettere in pericolo il primato che la giustizia civile ha sempre goduto in termini di efficienza… Per questo abbiamo scritto al Corecom Lazio, facendo presente che l’istanza giace ignorata da quasi due anni. In casi analoghi, altri Corecom hanno subito rimediato, chiedendo scusa. Ma non certo il Corecom Lazio, che risponde: non sappiamo che dirle, le udienze le decide il sistema informatico. La rivoluzione digitale incontra la PA italiana: da qui in avanti, la colpa sarà del sistema informatico.Questa la risposta del Corecom Lazio:“non è possibile stabilire una tempistica di attesa per lo svolgimento della stessa udienza, essendo questa effettuata automaticamente dalla piattaforma ConciliaWeb in base all’ordine cronologico di ingresso delle relative istanze, all’Operatore di telecomunicazione nei confronti del quale si è avviato il ricorso e dalla disponibilità dei calendari sulla piattaforma stessa.” Pietro Moretti, vicepresidente Aduc

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“Difendiamo i prodotti italiani. Presto iniziative in tutte le piazze d’Italia”

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

Parte – o meglio, riparte – da Viterbo la battaglia di Fratelli d’Italia contro il NutriScore, il sistema di etichettatura “a semaforo” dei prodotti alimentari che l’Unione Europea vorrebbe rendere obbligatoria in tutti gli stati membri.L’iniziativa è stata presentata questa mattina dal senatore e responsabile nazionale del Dipartimento Agricoltura FdI, Luca De Carlo, dal deputato Mauro Rotelli, e dai responsabili del settore agricoltura di Fratelli d’Italia della Regione Lazio e della Provincia di Viterbo, rispettivamente Roberto Bedini e Pietro Narduzzi.A ribadire la posizione del partito è stato il senatore De Carlo: “Già a febbraio dello scorso anno alla Camera presentammo una mozione per impegnare il Parlamento a dirsi fermamente contrario a questo sistema. Stava passando sotto silenzio l’avanzata di questo provvedimento che sarebbe una vera mazzata per le produzioni italiane, riconosciute un’eccellenza a livello mondiale e proprio per questo osteggiate e temute dalle altre nazioni e dalle multinazionali”. Ad avvalorare queste parole, De Carlo ha poi ribadito come l’italian sounding – l’imitazione di prodotti italiani tramite ad esempio nomi storpiati, riferimenti geografici o immagini di monumenti e luoghi della nostra nazione – costi all’Italia circa 100 miliardi di euro all’anno e come l’agricoltura italiana sia al sesto posto mondiale tra quelle più sostenibili: “È universalmente riconosciuto come dietro a un prodotto con bandiera italiana ci sia grande qualità, frutto di anni di attenzione, di lavoro e di ricerca. Ora le grandi multinazionali vorrebbero punire tutto questo, a vantaggio di cibi che sanno poco di terra e molto di laboratorio e che possono essere facilmente costruiti per rientrare nei parametri del semaforo verde di NutriScore, che peraltro è altamente discriminatorio perchè non considera le diverse necessità e abitudini alimentari di un italiano rispetto a quelle di un cittadino del Nord Europa; se ne stanno accorgendo anche in Spagna, nazione tra le primi sostenitrici di questo sistema”. “Noi siamo per la biodiversità ambientale e umana, per il coniugare tradizione e innovazione”, ha concluso De Carlo. “Per questo, da qui partirà una campagna contro il NutriScore che toccherà tutte le piazze d’Italia per far capire ai cittadini quali sono i rischi per la nostra agricoltura, per la nostra tradizione e per la nostra economia. Dobbiamo far capire l’importanza di salvaguardare il prodotto italiano, anche in sede europea”.

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“Anticipo degli scrutini. Un’interpretazione che mette in difficoltà le scuole”

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

La circolare emanata dall’USR del Lazio sull’anticipo degli scrutini entro il prossimo 8 giugno, ad avviso delle scriventi sigle sindacali, per l’indebita estensione che opera oltre le fattispecie previste dalla legge, costituisce un errore sotto il profilo giuridico e un gratuito ulteriore aggravio a carico delle istituzioni scolastiche del Lazio, costrette ad anticipare lo svolgimento degli scrutini, anche quando la procedura non coinvolga docenti rientranti nel cosiddetto organico COVID.Questa è l’interpretazione che proviene dall’USR del Lazio dell’art. 231 bis del Decreto Legge 34/2020, che ha istituito l’organico aggiuntivo, stabilendo, nel contempo, che i relativi contratti avessero fine entro il termine delle lezioni fissato dalle Regioni (8 giugno), e autorizzando gli uffici scolastici regionali a consentire che lo svolgimento degli scrutini fosse anticipato, in modo da cadere entro quella data. È del tutto evidente che l’anticipo degli scrutini di cui si parla sia funzionalmente legato alla durata dei contratti COVID da un rapporto di concausa.Basta, per rendersene conto, un minimo di lettura sistematica, non filtrata da preoccupazioni di tipo burocratico, che, nel caso di specie, sono del tutto prive di fondamento. Il fatto che tutte le scuole del Lazio che abbiano supplenti in scadenza entro il giorno 8 giugno debbano svolgere necessariamente gli scrutini nei termini suddetti, anche se, come accade a tutte le scuole superiori della Regione, non hanno docenti COVID che vi debbano partecipare, è un provvedimento in controtendenza a quanto si registra in altre regioni (ad esempio, Lombardia); un aggravio per le scuole che debbono coordinare gli impegni di docenti il cui orario è frammentato su diverse istituzioni scolastiche; di fatto, la conclusione largamente anticipata dell’anno scolastico, causa la concomitanza con il ponte di fine mese. La prossima settimana sarà sostanzialmente l’ultima settimana di lezioni, salvo poi andare alla ricerca di “estensioni estive”; un danno per gli studenti che avranno minori opportunità di sottoporsi a valutazione nelle fasi finali dell’anno scolastico. Non è difficile prevedere che l’aver esteso a tutti i casi l’obbligo di effettuare gli scrutini entro il giorno 8 giugno significa che gli studenti avranno un minor numero di valutazioni e che ciò potrà essere fatto valere in una eventuale sede di contenzioso. Inaccettabile, poi, la fictio iuris per cui i dirigenti potranno chiedere delle deroghe a quanto previsto dall’ufficio, motivando adeguatamente le ragioni della richiesta. Quando sarebbero adeguate le motivazioni per chiedere una fine di anno scolastico vicina alla normalità, nel contesto di un anno che normale non è stato?

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Il patto per la Scuola al centro del Paese in una visione inclusiva

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

“Apprendiamo con soddisfazione la notizia secondo la quale il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e le Organizzazioni Sindacali hanno firmato il “Patto per la Scuola al centro del Paese”. Le parti concordano 21 punti che trattano dal reclutamento alla sicurezza, dal tema della dispersione a quello dell’inclusione, dalla formazione iniziale alla formazione continua, dalla valorizzazione alla mobilità del personale. In particolare, Ancodis apprezza la visione che traspare anche per un nuovo modello organizzativo e contrattuale nel quale tutte le risorse professionali troveranno meritata attenzione e conseguente valorizzazione. “Sembra emergere, afferma il Presidente Rosolino Cicero, una nuova visione inclusiva che, coerentemente al Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale sottoscritto nello scorso mese di marzo, mette al centro la scuola nella sua complessità”. Nel Patto per il rilancio della Pubblica Amministrazione, infatti, si vuole costruire un nuovo modello che dopo decenni di involuzione sociale deve risorgere investendo sulle risorse umane e professionali e ponendo la necessaria attenzione al “giusto riconoscimento di chi con merito lavora quotidianamente al servizio dello Stato e nelle sue articolazioni”. “In particolare, continua Cicero, l’idea di rilanciare il sistema educativo-scolastico italiano a partire dalla valorizzazione di tutto il personale e di tutte le professionalità oggi impegnate nella quotidiana azione organizzativa, amministrativa e didattica vede i docenti Collaboratori del Dirigente scolastico fiduciosi in un cambiamento culturale di chi è sempre stato seduto al tavolo del confronto”. Scorrendo i 21 punti, Ancodis legge con favore il punto “prevedere efficaci politiche salariali per la valorizzazione del personale docente e ATA con il rinnovo del prossimo CCNL tramite le risorse previste nel Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” e il punto “prevedere in un’ottica pluriennale forme di valorizzazione di tutto il personale della scuola a partire dalla legge 207/2015 art. 1 comma 592 che appunto prevede un finanziamento di 30 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2020”. Infine, il punto nel quale si legge di “prevedere nell’atto di indirizzo un adeguato riconoscimento di tutte le professionalità operanti nella scuola” ci lascia ben sperare sul fatto che finalmente le figure di sistema e i collaboratori del Ds possano avere una precisa identità giuridica e contrattuale. E in questa nuova identità professionale caposaldo deve essere la formazione specifica in gestione, monitoraggio, coordinamento e pianificazione organizzativa, sicurezza, progettazione, coordinamento e pianificazione didattica per chi vuole percorrere una carriera integrata alla progressione per fasce stipendiali. Secondo Ancodis, “per attuare questa “rivoluzione culturale” è necessario un confronto tra tutte le componenti nei costituendi tavoli tecnici ai quali i docenti Collaboratori del Ds – sulla base della loro quotidiana esperienza nei due campi della didattica e del funzionamento organizzativo – ritengono di poter dare un costruttivo contributo”. Attendiamo soltanto di essere invitati per poter dire che davvero il sistema scolastico ha assunto veri caratteri inclusivi nei confronti di tutte le sue professionalità.

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Più personale e sedi scolastiche, meno alunni per classe

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

In vista del nuovo anno scolastico, da avviare nella massima sicurezza, diventa imprescindibile revisionare gli organici del personale scolastico, ripristinare i plessi scolastici cancellati e ridurre il rapporto alunni-docenti: a sostenerlo sono Cisal e Anief, che – all’indomani del Patto per la Scuola sottoscritto a Palazzo Chigi – hanno presentato specifici emendamenti al decreto legge n. 59 del 6 maggio scorso sulle “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”, già fatti pervenire alla V Commissione della Camera dei Deputati. L’obiettivo è quello di arrivare alla “riduzione del numero di alunni per classe e per istituzioni scolastiche, a partire dal prossimo anno scolastico, alla luce dell’andamento demografico della popolazione, finalizzato le risorse per migliorare il servizio e favorire la diffusione del tempo pieno” Le risorse serviranno anche, a regime, a finanziare quanto previsto per le scuole normodimensionate ai sensi del comma 978 dell’articolo 1 della legge 178/2020.Utilizzare i fondi del Recovery plan per rilanciare la scuola, agendo sul personale e sugli alunni: a chiederlo sono la Confederazione Cisal e il sindacato Anief, attraverso la richiesta di precise modifiche al decreto legge n. 59, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale serie generale n. 108 del 07 maggio 2021: nella proposta si rileva che “la missione 4 “Istruzione e ricerca” è uno dei capitoli che nel tempo ha subito maggiori modifiche in fatto di risorse, passando dai 33,81 miliardi della prima versione di cui 30,88 miliardi dal PNRR + 1,93 mld da React-EU + 1 miliardo dal fondo complementare ai 30,88 dell’ultima versione”.Tuttavia, ad oggi risulta “assente, nel Disegno di legge in esame, una previsione di finanziamento complementare all’istruzione che garantirebbe la realizzazione di misure prioritarie in vista della prosecuzione dell’emergenza e della riapertura dell’a.s. 2021/22”. Per questi motivi, il sindacato chiede “un miliardo da destinare all’Istruzione con il seguente programma di intervento (M4C1 PNRR, Investimento 1.2 Piano di estensione del tempo pieno e prolungato e Riforma 1.3 Riforma dell’organizzazione del sistema scolastico): Revisione dei parametri per la costituzione degli organici del personale amministrativo, educativo e docente e del dimensionamento delle sedi scolastiche con la diminuzione di un punto del rapporto alunni/docenti”.

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Insegnanti di religione cattolica, richiesta di confronto

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

Alessandro Manfridi, delegato Anief per gli Insegnanti di religione cattolica, ritiene necessario un confronto con le senatrici Bianca Laura Granato e Luisa Angrisani di “L’Alternativa c’è” in merito alle loro affermazioni nei confronti della categoria dei docenti di religione cattolica da loro ingiustamente ed erroneamente attaccata. Il docente chiede alle senatrici, “alla luce di queste precisazioni, un confronto, perché tutta la categoria degli insegnanti di religione cattolica, che vivono nelle scuole italiane con gli stessi diritti e gli stessi doveri dei loro colleghi, con non minore professionalità e abnegazione per il loro servizio didattico, siano riconosciuti da tutti come parte integrante e risorsa per tutto il mondo della Scuola”.La questione nasce da un emendamento, durante la XXVIII Legislatura, in 1° Commissione permanente, come riportato dal Resoconto sommario n. 245 del 04/05/202 su Conversione in legge del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, recante misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici il senatore Andrea Rampi (PD) presentava emendamento 10.27 che passava nella discussione nel Senato della Repubblica con 144 voti favorevoli il 13 maggio 2021; l’emendamento chiede: Dopo il comma 1, aggiungere il seguente: «1-bis. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, ai fini della partecipazione alle procedure concorsuali, per il reclutamento di personale delle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2 del decreto legislativo 30 maggio 2001, n. 165, il possesso del titolo di laurea magistrale in scienze delle religioni (LM64), secondo la classificazione indicata dal decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 22 ottobre 2004, n. 270, spiega i medesimi effetti del titolo di laurea magistrale in scienze storiche (LM84), scienze filosofiche (LM78) e in antropologia culturale ed etnologia (LM01).»L’emendamento dunque spiega e afferma che i laureati in Scienze delle Religioni (LM64) possono accedere, oltre alle attuali classi di concorso A18 e A19 anche ad altre classi di concorso alle quali si accede con le LM84, LM78 e LM01.Proprio in queste settimane Anief sta organizzando una serie di Assemblee sindacali dedicate allo stato giuridico dei docenti di religione cattolica. Il Concordato del 1929 e la sua revisione del 1984 prevedono l’insegnamento della religione cattolica non come elemento confessionale ma per motivi culturali e per le finalità della stessa scuola italiana, riconoscendo le radici della nostra stessa società nei valori del cristianesimo cattolico. La Costituzione della Repubblica Italiana ha confermato i Patti Lateranensi nell’Art 7. Per quel che riguarda la “materia alternativa” di Etica, Storia delle Religioni o Filosofia teoretica, questa è prevista in solo 12 nazioni su 47 in Europa. L’Emendamento Rampi non riguarda in alcun modo gli insegnanti di religione cattolica in servizio nella scuola italiana, perché non è inerente al titolo della Laurea Magistrale in Scienze Religiose conseguita negli Istituti riconosciuti dall’autorità ecclesiastica, si riferisce invece alla Laurea Magistrale LM64 conseguita nelle Facoltà dello Stato Italiano di Lettere, Storia e Filosofia.

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Oggi i precari si assumono da Graduatorie provinciali per le supplenze

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

Va bene assumere in ruolo i precari da Gps, ma è bene fare delle modifiche a quanto sinora stabilito. “La verità – ha spiegato il professor Marcello Pacifico – è che dopo 24 mesi si deve essere stabilizzati ed essere inseriti in un percorso per il ruolo. E deve riguardare anche le scuole comunali, paritarie e la formazione professionale. Queste cose devono cambiare. Sarebbe bene avere una proposta unitaria per risolvere il problema. Con i partiti che si devono prendere le loro responsabilità”. Il leader del sindacato autonomo ha ricordato che “a settembre avremo almeno 60mila precari” su posti vacanti, più tantissimi in organico di fatto e in deroga su sostegno. Per evitare questo “bisogna approvare subito un emendamento, reclutando dalla seconda fascia. Noi vogliamo aprire a tutti. Cerchiamo di capire dove arriva la politica”, ha concluso Pacifico.

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Vaccinazioni domiciliari per i più fragili: in campo infermieri e infermieri pediatrici

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

Ministero della Salute, Regioni e FNOPI hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che basandosi sulla possibilità di deroga all’esclusiva per gli infermieri dipendenti prevista nel decreto Sostegni e allargando la platea degli assistiti anche agli over 18 per gli infermieri pediatrici, prevede che tutti gli infermieri, in autonomia svolgano, con adozione di adeguato “Triage prevaccinale (anamnesi standardizzata)” per verificare la presenza di controindicazioni e/o di precauzioni da seguire prima di somministrare il vaccino, il servizio di vaccinazione al domicilio dei soggetti che hanno difficoltà a muoversi per raggiungere i siti vaccinali.Il servizio sarà organizzato dai Distretti delle Asl territorialmente competenti che provvederanno anche a fornire a quanti dei 270.000 infermieri e infermieri pediatrici del Ssn daranno la propria disponibilità, le dosi vaccinali anti SARS-CoV-2, farmaci, dispositivi e presidi sanitari necessari per le attività di vaccinazione e per l’intervento sui possibili eventi avversi collegati alla vaccinazione.“Ringraziamo per la piena valorizzazione dei nostri professionisti – commenta Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) – il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, che hanno accolto la disponibilità, l’impegno e la professionalità degli infermieri per dare uno sprint decisivo alla campagna vaccinale”. Le motivazioni del protocollo sono nel fatto che l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus rende indispensabile e urgente la “necessità di rafforzare strutturalmente la resilienza, la prossimità e la tempestività di risposta del Sistema sanitario nazionale, condividono che la somministrazione a domicilio dei vaccini anti SARS-CoV-2 per le persone che non possono recarsi presso i siti vaccinali organizzati dalle Regioni e dalle Province autonome sia fondamentale per incrementare la copertura vaccinale della popolazione”. In questo senso per gli infermieri vaccinatori che operano dopo l’orario di lavoro grazie al superamento dell’esclusiva, a questo punto grazie al protocollo anche a domicilio, è previsto lo stesso compenso già stabilito per le altre professioni: 6,16 euro a inoculazione.Previsione che amplia il ventaglio delle nuove possibilità di retribuzione a disposizione delle Regioni per gli infermieri oltre la previsione già indicata dell’utilizzo a questo scopo dei compensi aggiuntivi.Per tutto, sarà previsto un necessario finanziamento aggiuntivo a integrazione del fondo sanitario nazionale, progressivamente definito sulla base dell’andamento della campagna vaccinale. “Questo ulteriore tassello costruito dalla Federazione – conclude Mangiacavalli – testimonia ancora una volta il ruolo e la rilevanza di un’assistenza infermieristica organizzata secondo i canoni di risposta vera ai bisogni dei cittadini che non sono solo sanitari, ma anche sociali: i fragili vanno tutelati ed è il sistema e l’assistenza a dover andare verso di loro, non il contrario. E questo è da sempre l’obiettivo e l’azione degli infermieri. Un grazie infine all’attività di interlocuzione e mediazione istituzionale svolta del portavoce FNOPI Tonino Aceti che ha permesso di raggiungere questo obiettivo e ai colleghi impegnati nella rappresentanza istituzionale”.

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Disney store abbandona l’Italia

Posted by fidest press agency su lunedì, 24 Maggio 2021

Ultimi mesi in Italia per Disney Store, la catena internazionale di negozi specializzati nella vendita di prodotti Disney. La direzione societaria ha comunicato alle organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs di voler chiudere tutti i negozi sul nostro territorio. Più di 230 dipendenti occupati nei circa 15 punti vendita, sono ora con il fiato sospeso per la terribile e inaspettata notizia, peraltro arrivata a cose fatte, con la messa in liquidazione della società avvenuta il 19 maggio scorso. Dopo l’emergenza sanitaria e le tante restrizioni, i periodi di cassa integrazione alternati a periodi di lavoro non certo brillanti, dopo l’anno più difficile, ora più di 230 famiglie dovranno affrontare un’ulteriore fase difficile e piena di incertezza. Una decisione grave, di un marchio importante, punto di riferimento in molti centri storici per adulti e bambini, che ha comunicato la decisione senza dare nessuna prospettiva o avanzare proposte per la tutela occupazionale. Immediata la reazione dei sindacati e dei lavoratori che hanno convocato un’assemblea unitaria per il prossimo 25 maggio: un primo urgente confronto sulle iniziative di lotta da mettere in campo.

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