Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

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Archive for 30 ottobre 2017

Presentazione del progetto per Barberini Corsini Gallerie Nazionali

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

Barberini RomaRoma martedì 31 ottobre 2017, ore 15.00 Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma Palazzo Barberini ­ Sala dei Marmi via delle Quattro Fontane, 13 interverranno Flaminia Gennari Santori, Direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, Gianni Letta, Presidente Associazione Civita, Cesare Avenia, Presidente Comitato “Innovazione e Cultura” Associazione Civita, Dario Franceschini, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. E’ un’iniziativa per la valorizzazione delle Gallerie attraverso la messa a sistema di soluzioni tecnologiche offerte da un gruppo di imprese ed Enti associati a Civita – Avvenia, Consorzio Glossa, Data Management PA, Enea, Ericsson, Gruppo DAB, Logotel, Mastercard, Oracle, Vodafone e Wind Tre – con l’obiettivo di garantirne una più efficace fruizione del museo da parte dei visitatori.In occasione della presentazione, alla presenza del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, verranno firmati il contratto di sponsorizzazione tecnica fra il Museo e le suddette imprese nominate, oltre che un atto esecutivo con l’Enea, che sanciscono la realizzazione del progetto WeACT³. Questo accordo rappresenta, senz’altro, un’unicità nel rapporto pubblico-privato. Per la prima volta un gruppo di undici imprese, coordinate dall’Associazione Civita, giunge alla firma congiunta di un contratto di sponsorizzazione tecnica mettendo a disposizione, in maniera barberini roma1integrata – da qui lo slogan Agire Insieme – una serie di interventi tecnici a vantaggio delle Gallerie Nazionali di Roma, un museo con due sedi, Palazzo Barberini e la Galleria Corsini, due luoghi di cultura del nostro Paese di assoluto valore storico-artistico, per prestigio dei capolavori custoditi e che assieme raccontano la storia di come l’arte è stata guardata e goduta dal periodo Barocco ad oggi.
WeACT³ è un progetto innovativo, dunque, i cui punti di forza risiedono nel processo e nel modello proposti: un’efficiente partnership pubblico-privata sostenibile in cui, in un’ottica di fattiva e concreta collaborazione, si incontrano la capacità strategica di imprese capaci, grazie alla propria esperienza, di produrre risultati concreti, e le competenze scientifiche e di indirizzo della Direzione delle Gallerie. La proposta progettuale WeACT³, che è frutto di un accurato lavoro di analisi dei due siti da parte delle imprese nonché di un ascolto puntuale delle linee strategiche e delle necessità espresse dalla Direzione del Museo, si basa sull’adozione di soluzioni tecnologiche innovative volte ad attrarre e fidelizzare nuovi pubblici, anche attraverso il coinvolgimento dei giovani, nonché ad incrementare la partecipazione di cittadini avvicinandoli alla conoscenza delle collezioni delle Gallerie attraverso la partecipazione alla vita culturale promossa da queste ultime.

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Legge elettorale e il gioco delle tre carte

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

ElezioniLogodi Vincenzo Olita. Società Libera, associazione culturale quanto mai distante dalla quotidianità politica, sulla legge elettorale ritiene però di dover esprimere alcune considerazioni e una certezza.
Non ci soffermeremo sugli argomenti che hanno costituito le principali contrapposizioni tra le forze politiche. Riteniamo secondario discutere sulla correttezza del ricorso ai voti di fiducia, secondaria l’approvazione a fine legislatura, secondaria la più o meno mutata composizione della maggioranza, argomento obsoleto di cui solo il partito di Bersani e qualche anima candida dell’informazione non erano a conoscenza. Sono contrasti attinenti alla lotta e alle sensibilità politiche, scarsamente influenti sulla tenuta di uno stato di diritto, così come il cambio di casacca del Presidente del Senato.
Di primaria importanza, invece, è che lo strumento principe per la disciplina del consenso popolare risulterà incomprensibile alla maggioranza degli elettori, come lo è già anche per un’aliquota di addetti ai lavori – per alcuni sondaggisti parte degli stessi ambienti politici favorevoli alla nuova legge non ne saprebbe valutare gli effetti.
Il sistema elettorale viene presentato semplicisticamente indicando che 232 deputati saranno eletti in collegi uninominali, 386 con metodo proporzionale e 12 nelle circoscrizioni estere.
Sì, ma come si ottiene questo risultato? Quali regole e meccanismi il votante dovrebbe opportunamente conoscere per esprimere un voto consapevole? La legge prevede che nei collegi uninominali basta barrare il nome del candidato o il simbolo del partito; se si barra solo il nome del candidato il voto si stende proporzionalmente alle liste che lo appoggiano. Nei collegi proporzionali i partiti presentano una lista bloccata – non si possono esprimere preferenze – da due a quattro candidati, che concorrono al riparto proporzionale calcolato su scala nazionale.
Ci si può candidare in un solo collegio uninominale e massimo in tre plurinominali, se si è eletti in entrambi prevarrà il primo. In caso di elezione in più collegi plurinominali verrà assegnato al collegio in cui la lista a lui collegata avrà ottenuto meno voti. Se un candidato appartiene ad un partito che non supera il 3%, ma viene eletto nel maggioritario, ottiene comunque il seggio.
Tutto chiaro?
In tale ginepraio non risulterà certo irrilevante lo scarto tra la volontà degli elettori e l’effettivo risultato, non è accettabile essere chiamati alle urne per esprimersi su una scheda che prevede più possibilità di utilizzo del voto. Così si mette in discussione la democrazia sostanziale come sistema di regole certe, condivise e trasparenti, altro che disperare per voti di fiducia e maggioranze mutate, confidando su precari calcoli pre e post elettorali.
Con leggi simili, ed è questa la certezza di cui parlavamo, il rapporto tra politica e cittadini non può che incrementare il suo deterioramento; al termine di un’accesa campagna elettorale la partecipazione potrà anche non subire decrementi, ma così non sarà per il coinvolgimento, l’adesione, la complicità e il rispetto per il sistema Italia. Forse, per guardare il futuro con ottimismo, si avvicina il tempo in cui occorrerà riconsiderare, rivalutandolo, lo stesso concetto di cittadinanza e ritornare ad uno dei fondamenti della democrazia, in cui una testa vale un voto e questo vale quanto tutti gli altri. Di questo parleremo ancora. (fonte: http://www.societalibera.org)

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Fluence to Commission First MABR System in Mainland United States

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

Fluence's MABR UnitFluence Corporation Limited (ASX:FLC) (“Fluence” or the “Company”) has signed an agreement with Stanford University to deploy, test and evaluate the Company’s MABR wastewater treatment technology at Stanford’s Codiga Resource Recovery Center (“CR2C”).
The Fluence MABR unit is expected to be operational at CR2C’s test facility as early as January 2018. The installation introduces MABR to the continental United States, and California specifically, where there is a high demand for wastewater treatment technology. The agreement follows the MOU the parties executed earlier in 2017.The MABR unit will allow CR2C faculty and research students to conduct independent evaluations of the MABR wastewater treatment technology and processes.Deploying the MABR Unit will pave the way for Fluence to test and achieve California’s strict Title 22 requirements for water reuse and allow observation of the plant in operation. MABR systems represent a cost-effective decentralized treatment for reuse, as well as being an affordable upgrade to a large existing installed base of conventional treatment plants aiming to achieve effective nitrogen and phosphorous removal.“Fluence’s innovative MABR technology as a reuse solution solves the water scarcity problem efficiently and cost-effectively in the U.S., specifically in California,” said Henry Charrabé, Fluence’s Managing Director and CEO. “Especially in regions where power is at a premium, our smart packaged decentralized MABR units produce the highest quality output while minimizing power consumption, operation and maintenance costs.” This is the second MABR unit deployed in the United States, and the first on the mainland. The first MABR plant was built and commissioned at the end of last year in Bordeaux, St. Thomas, US Virgin Islands. The Bordeaux plant, which has been in operation for almost one year, received approval from the Environmental Protection Agency in May 2017. The plant was fully operational within a few hours of Hurricane Irma striking the island, reflecting the technological reliability and robustness of the MABR unit. (photo: Fluence’s MABR Unit)

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L’antropofago

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

l'antropofago(Saggistica Vol. 1) (Italian Edition) Kindle Edition di Riccardo Alfonso. Non è la solita storia dell’antropofago ripescata dalle barbare usanze dell’entroterra africano o della Papuasia o dalle allucinanti deviazioni di una mente malata che vive e si pasce nel culto della nostra civiltà. Da qui il tema si amplia e si articola in tante modalità in sé perverse ma pur inquadrabili in una logica esistenziale che può forse apparirci sconcertante e drammatica e per certi versi incomprensibile, ma a ragionarci intorno si può spiegare con la stessa ragione che ci illustra la vita e chiude il ciclo con la morte così come accade per tutti gli esseri viventi e per le stesse cose inanimate. La storia del cannibale diventa non più l’aspetto di una devianza culturale o legata e limitata al contingente, ma è animata dalla stessa regola di vita e ci offre uno spettacolo d’insieme che va oltre la semplice risultanza di un fatto per inquadrarsi in una visione di più ampio respiro e che c’induce a riflettere e a guardare le cose della vita con occhio più attento e indagatore.

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Immune-stimulatory Activity with RGX-104 in Advanced Cancer Patients

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

PhiladelphiaPhiladelphia. Rgenix, Inc., a clinical stage biopharmaceutical company developing first-in-class small molecule and antibody cancer therapeutics, announced today preliminary data from an ongoing Phase 1a/b clinical trial with its lead oral investigational agent, RGX-104. These data demonstrate immune-stimulatory activity in solid tumor patients with highly-refractory malignancies, including patients who have failed prior checkpoint inhibitors. Also presented were pre-clinical data establishing the immune-modulatory and anti-tumor effects of RGX-104. The company presented the data at the AACR-NCI-EORTC International Conference on Molecular Targets and Cancer Therapeutics in Philadelphia. RGX-104 is a liver X receptor (LXR) agonist that upregulates the expression of the target gene, Apolipoprotein E (ApoE), triggering several downstream effects via ApoE receptors. In pre-clinical data presented today, treatment with RGX-104 in mouse models resulted in dual effects on myeloid-derived suppressor cells (MDSCs) and dendritic cells (DCs), both innate immune cells that play a central role in regulating anti-tumor immunity and response to checkpoint inhibitors. Innate immune activation with RGX-104, coupled with a reduction in tumor blood vessels, resulted in anti-tumor activity as a monotherapy as well as synergy with checkpoint inhibitors (CPI) in several drug-resistant mouse models. These data provide rationale for Rgenix’s ongoing Phase 1a/b trial of RGX-104 in advanced cancer patients and support evaluation of RGX-104 as both a monotherapy as well as in combination with CPIs.
As part of the ongoing Phase 1a/b clinical trial, 15 patients with a variety of solid tumors have been treated with escalating doses of RGX-104 monotherapy. Patients treated with RGX-104 had a median of six prior therapies with a range of 1-12, highlighting a population of patients with profoundly resistant disease.Activation of the LXR-ApoE pathway with oral administration of RGX-104 was associated with immune-stimulatory activity in 9 of 10 evaluable patients. This was demonstrated by an increase (up to 11-fold) in activated circulating PD-1+CD8+ T cells during treatment. T cell activation was observed in patients who experienced modulation of the innate immune system during treatment. The effect of RGX-104 on the innate immune system consisted of both MDSC depletion (up to 95% decrease) as well as DC activation as indicated by induction of PD-L1 expression (up to 100% increase). In most cases these effects were observed within two weeks of treatment initiation and generally preceded the onset of T cell activation.
Safety data demonstrate good tolerability with on-target safety findings in the first three dosing cohorts. One patient experienced a DLT of grade 4 reversible neutropenia – a known potential effect of LXR agonism – that reversed within one week, allowing the patient to subsequently tolerate a 50% dose reduction. No MTD has been reached to date. Stable disease has been observed in 4 of 12 evaluable patients, including three who have failed prior checkpoint inhibitor therapy, for periods of at least 8 weeks.Rgenix plans to enroll subsequent dose-escalation cohorts of the RGX-104 monotherapy trial in Q4 2017. Additionally, Rgenix is planning to initiate the Phase 1b expansion component of the study, comprised of disease directed cohorts receiving RGX-104 monotherapy as well as cohorts receiving RGX-104 combined with a CPI, projected to begin in 1H 2018.The LXR-ApoE pathway was discovered as a cancer target using a microRNA (miRNA) based target discovery approach originally developed at The Rockefeller University and now exclusively licensed to Rgenix.

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Sant’Egidio: condanna dell’agguato contro due stranieri

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

mercatocampodefioriRoma. La Comunità di Sant’Egidio esprime vicinanza e solidarietà ai due cittadini stranieri, bengalese ed egiziano, vittime di un terribile agguato la notte scorsa nel cuore di Roma mentre tornavano dal lavoro che svolgono in un ristorante del centro storico.La violenza, accompagnata da un linguaggio di disprezzo, è spesso il frutto di una “predicazione dell’odio” nei confronti di chi si ritiene diverso, alimentata da pregiudizi e ignoranza o da colpevoli strumentalizzazioni. A farne le spese sono, troppo spesso, persone innocenti, in questo caso lavoratori già inseriti nel tessuto produttivo della città.
Roma non può accettare che prevalga questo clima: c’è bisogno di costruire una rete che favorisca l’incontro fra realtà diverse, la conoscenza e l’integrazione tra i suoi abitanti, soprattutto nelle periferie. Il fatto che gli autori dell’agguato siano tutti giovanissimi richiede inoltre un impegno importante di educazione al rispetto e alla non violenza che deve coinvolgere tutti, a partire dalle scuole e dalle famiglie.

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A New Humanitarian Envoy to Support Refugees Worldwide

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

business wireIn a significant step to bolster their ongoing life-saving relief operations, The Big Heart Foundation (TBHF), one of the world’s leading humanitarian organisations based out of the United Arab Emirates (UAE), has appointed Sheikh Sultan bin Ahmed Al Qasimi, Chairman of Sharjah Media Council, as its Humanitarian Envoy. Since its establishment first as a fundraising campaign in 2013, and then transforming into a full-fledged humanitarian foundation in 2015, TBHF has actioned positive change in the lives of more than 600,000 refugees and people in need, especially women and children who fled regions affected by wars and crises in countries including Palestine, Lebanon, Syria, Iraq, Jordan, Turkey, Egypt, and Indonesia among other countries.Based out of the UAE’s third largest emirate, Sharjah, and Chaired by Her Highness Sheikha Jawaher bint Mohammed Al Qasimi, Wife of His Highness the Ruler of Sharjah, TBHF made the announcement in recognition of Sheikh Sultan bin Ahmed Al Qasimi’s remarkable efforts in charitable fields across the UAE and the MENA region.As TBHF Humanitarian Envoy, Sheikh Sultan bin Ahmed Al Qasimi will contribute to mobilising community support both regionally and internationally, to advocate for refugees and less fortunate people around the world, and will support TBHF with building stronger humanitarian partnerships in the UAE, the GCC region and beyond.The appointment reinforces Sharjah’s leading role in the international community in driving and supporting humanitarian campaigns worldwide.TBHF also plays a major role in facilitating increased cooperation with local and regional government bodies, international humanitarian organisations and UN agencies. TBHF and its partners operate in a range of countries and terrains – from major cities to remote villages – and tailor their programmes to fit the varying realities of individual conflict zones. http://tbhf.ae/donate-bigheart/ (Photo: Sheikh Sultan bin Ahmed Al Qasimi during his visit to Al Zaatari Refugee Camp Business Wire)

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Inscope Medical Solutions Launches First Laryngoscope with Integrated Suction

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

Handle inscopeInscope Medical Solutions, an innovative medical device company, today announces the first laryngoscope with integrated, controllable suction. The Inscope Direct is a disposable laryngoscope that allows clinicians to maintain a clear view of the airway. Designed to be the best choice for trauma intubations, the device eliminates the need to juggle between yankauer suction and the endotracheal tube while securing the airway. Inscope Direct’s integrated suction removes secretions allowing a clear view of vocal cords for easy placement of the endotracheal tube. The device features a built-in LED light source and an anti-clog design with two controllable suction inlets eliminating the need for a yankauer suction catheter as it easily removes existing and re-accumulating secretions. Inscope Direct connects to standard suction tubing and is compatible with wall suction and powered portable suction. The convenient MAC 3.5 blade size fits most adults and each device is disposable to eliminate the risk of cross contamination.“Using the Inscope Direct is addicting. It’s easy to use and the controllable suction in the mouth throughout procedures keeps the right hand free to focus on passing the endotracheal tube,” said Co-founder and Chief Medical Officer, Dr. Mary Nan Mallory. “Being able to easily suction while starting and throughout the intubation process is a game changer – it makes the first view a clear view, simplifying direct laryngoscopy every time.” “Inscope Direct was born out of a real-life need following an incident where a founding physician had to treat a patient with life-threatening injuries, but struggled through the intubation process by juggling multiple pieces of equipment to clear the airway and pass the breathing tube. Every second is critical in emergency situations, and we knew there just had to be a better way,” said Co-founder and CEO Maggie Galloway. “We are thrilled to bring the Inscope Direct to market – not only for emergency intubations, but also planned intubations when secretions can unexpectedly become an issue. Now with the Inscope Direct, clinicians have at their disposal a tool that makes the intubation process more efficient and can improve outcomes for patients.”In addition to the Inscope Direct, Inscope Medical plans to leverage its existing integrated suction technology in a forthcoming video laryngoscope.To learn more, visit Inscope Medical Solutions at ACEP17 in booth 2411 in the main expo or at the Innovation Playground in innovateED for a hands-on demo. For more information on Inscope Direct visit http://www.inscopemedical.com. (photo: handle inscome)

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Letture Bergamasche presenta “Canzoniere e romanzero di assenze”

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

letture bergamascheBergamo Domenica 5 novembre alle ore 11 presentazione presso il Museo Cividini del Canzoniere e romanzero di assenze di Miguel Hernandez, per la cura e la traduzione di Gabriele Morelli, Passigli, 2014. Saranno presenti i professori Gabriele Morelli e Mimma Forlani, letture di Diego Bonifaccio.
Ci sono vite tragiche sulle quali la malasorte infierisce con particolare crudeltà: Miguel Hernández si iscrive a pieno diritto nell’album degli sventurati. Nato a Orihuela (Alicante) nel 1910 da una famiglia di pastori, frequenta saltuariamente le scuole della città fino al 1925, anno in cui per ordine del “Padre-padrone” va a custodire le pecore. La sua vocazione poetica non cessa, tuttavia, di vivere perché è lava incandescente, vento inarrestabile, è forza creativa alimentata dalla lettura di San Juan de la Cruz, Gabriel Miró, Paul Verlaine, Virgilio e degli scrittori del siglo de oro. In vita, i suoi maestri e protettori saranno i poeti Vincente Aleixandre e Pablo Neruda. Il poeta-pastore pubblica Perito en lunas (1933), El rayo que no cesa (1936). Faticosamente trova un ruolo nel ricco panorama letterario madrileno e un impiego come segretario e redattore dell’enciclopedia Los toros. Sono questi gli anni in cui esperimenta la passione amorosa per la pittrice Maruja Mallo, la musa ispiratrice dei sonetti di Rayo que no cesa. Nel luglio 1936, la guerra civile lo vede combattente nelle file dei Repubblicani. La voce poetica di Miguel diventa quella di un uomo in lotta per la democrazia e la libertà del proprio popolo. Nel 1937 sono pubblicati i poemi civili di Viento del pueblo e i drammi Teatro en la guerra.
Dopo la sconfitta dei Repubblicani, Miguel è un uomo braccato. La sua fuga si ferma solo un giorno: il 9 marzo del 1937 a Orihuela dove sposa Josefina Manresa. Scappa di nuovo e raggiunge il Portogallo. La polizia di Salazar lo cattura e lo consegna alla Guardia Civile; inizia così la sua via crucis per le carceri spagnole. Scrive Pastor de la muerte e numerose poesie che confluiranno nella silloge El hombre acecha, pubblicata postuma così come Canzoniere e romanzero di assenze, curato da Gabriele Morelli. Il professore di spagnolo della nostra Università si trattò di Miguel Hernandez già nella sua tesi di laurea; ora ritorna al suo primo amore occupandosi soprattutto delle ultime liriche di questo poeta che muore nell’infermeria della prigione di Alicante nel 1942. Gli occhi aperti che nessuno riuscirà a chiudere. Il Canzoniere e romanzero di assenze è il diario poetico di un uomo che fluttua tra sogno e disperazione. La privazione della libertà, l’indigenza e la crudeltà del carcere, dove gli unici frequentatori sono i topi, ci raccontano un uomo, un poeta che riesce a sopravvivere pensando a Josefina, la sua Sulamita. Donna dagli occhi neri, neri e dallo sguardo dorato.
letture bergamasche1Da prigioniero egli canta lo slancio amoroso di due innamorati che entrano nel giardino dell’abbraccio e danzano il loro giro di valzer intorno al rosso roseto. Mai sazio di abbracci e di baci, Miguel arde dal desiderio amoroso: baciarsi, donna,/ al sole, è baciarci/ per tutta la vita(.) Baciarsi alla luna,/ donna, è baciarci/ per tutta la notte. La sua poesia è un canto di vita e di morte. In quegli anni la donna con la falce in mano visita dapprima il figlio Miguel Ramon che muore a pochi mesi dalla sua nascita. Tuttavia, la vita rifiorisce con Miguel Miguel che nasce nel gennaio del 1939, al quale il padre dedicherà La Ninna nanna della Cipolla. Divertito e straziante canto d’amore paterno. Una delle ultime poesie di Miguel che ama la parola, ne conosce il peso, la fatica e la capacità trasformante.
Nel settantacinquesimo anno della sua morte, la Spagna sta ricordando ovunque questo poeta dal volto di terra. “Scaturito dalla natura come la pietra intatta, con verginità selvatica e forza vitale travolgente”, come scrisse Neruda. In Italia qualcuno lo ricorderà? A Bergamo sicuramente. Grazie all’opera amorevole del prof. Gabriele Morelli e dell’artista Pierantonio Volpini che apre il suo atelier per gli incontri di “Letture Bergamasche” programmati, da ormai dieci anni, la prima domenica di ogni mese alle ore 11. (Mimma Forlani) (foto: letture bergamasche)

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A proposito di Grasso che lascia il PD

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

pietro grassoDecaro, sindaco di Bari, a Radio 24: Grasso? “mi spiace, spero ci ripensi. C’è bisogno di partito importante a sinistra”. Errori nel Pd? “Con più dialogo avremmo evitato emorragia”. “Mi dispiace che Grasso se ne sia andato, forse con più dialogo nel Pd si sarebbe potuto evitare”. Così Antonio Decaro, sindaco di Bari del Pd e presidente dell’Anci a Si può fare su Radio 24 torna sulle dimissioni del presidente del Senato dal Pd. “Come ha detto Veltroni il Pd è nato anche per persone come Grasso, mi spiace che se ne sia andato” ha detto Decaro che ha aggiunto su Radio 24: “spero ci ripensi. Il paese ha bisogno di un partito importante a sinistra, e io credo che il partito democratico risponda a questa esigenza del paese”. Ma qualcuno ha sbagliato in questo addio? chiede il giornalista al sindaco di Bari che risponde:“Se ci fosse stato più dialogo tra le varie anime del partito probabilmente non avremmo avuto una emorragia. Poi certo c’è una parte che è andata via solo perché non sopporta il leader. Ma noi il leader lo abbiamo scelto con le primarie. Se qualcuno non lo sopporta poteva evitare di partecipare alle primarie.” (n.r. Per le dimissioni di Grasso nel Pd, dopo una prima imbarazzante presa d’atto della sua dirigenza, la parola d’ordine sembra quella di decantare l’evento classificandolo a un problema di natura strettamente personale. Non è così ovviamente. E’ che il PD ha perso la sua matrice di sinistra diventando di fatto un centro-destra tanto che da voci sempre più insistenti si viene a sapere che sottobanco è stato siglato un patto con Berlusconi per un futuro governo di larghe intese. Ciò spiega il motivo del perché Renzi ha cercato la rottura con la sinistra interna al suo partito. Avrebbe reso difficile un dialogo con i berlusconiani e questi ultimi hanno bisogno dei voti del Pd per compensare l’eventuale abbandono di Fratelli d’Italia e forse parte della Lega. In tutto questo è necessario circondarsi di fedelissimi per evitare possibili ribaltoni. Chi all’interno del Pd è, ovviamente in buonafede, pensa ancora a un partito di centro sinistra si vedrà amaramente smentito nel dopo voto, quando oramai i giochi saranno fatti alla luce del sole.)

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La vincitrice della 13a edizione del Premio Bianca d’Aponte

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

federica morroneAversa. E’ la diciottenne Federica Morrone, la vincitrice della 13a edizione del Premio Bianca d’Aponte – Città di Aversa, l’unico in Italia riservato alla canzone d’autore femminile, che si è svolto venerdì e sabato al Teatro Cimarosa. Il riconoscimento della critica – che da quest’anno prende il nome di “Premio Fausto Mesolella”, dallo storico direttore artistico della manifestazione, scomparso improvvisamente nella primavera scorsa – è andato invece al duo Fede ‘N’ Marlen. Federica Morrone si è aggiudicata anche la menzione per la miglior musica, mentre a Nòe da Menfi (AG) è andata quella per l’interpretazione e a Marta De Lluvia da Recanati (MC) quella per il testo. La manifestazione è stata fitta di omaggi a Fausto Mesolella, a cominciare da quello del suo gruppo storico, gli Avion Travel, nella serata di venerdì, quando anche Fausta Vetere e Corrado Sfogli della Nuova Compagnia di Canto Popolare hanno ricordato con due brani il grande musicista casertano. Il sabato invece Kaballà ha interpretato una propria canzone in siciliano scritta appositamente per lui ed Alessio Bonomo ha offerto un duetto virtuale con Mesolella.
Nella prima serata sono saliti sul palco anche Giuseppe Anastasi, Alessio Arena, Katres e la vincitrice della scorsa edizione, Sighanda, in scena pure il giorno dopo. Anche sabato 28 sono stati molti gli ospiti di rilievo, a partire da Rachele Bastreghi dei Baustelle, che è stata la madrina del concorso e ha interpretato fra l’altro “Non ci credevo più”, un brano di Bianca d’Aponte, la cantautrice a cui il festival è dedicato. Con lei si sono esibiti Mauro Ermanno Giovanardi, Bruno Marro, Musica Nuda (Magoni e Spinetti), Mariella Nava e la giovanissima Frida Bollani Magoni, di soli tredici anni, la grande rivelazione del d’Aponte 2018. Figlia di Stefano Bollani e Petra Magoni, ha incantato il pubblico accompagnandosi al pianoforte in una suggestiva interpretazione di “Stay” di Rihanna.
La vincitrice Federica Morrone è di Castel San Giorgio (SA). All’età di cinque anni ha partecipato allo Zecchino d’oro e a otto ha iniziato lo studio del pianoforte. In qualità di pianista dal 2009 ha ottenuto risultati lusinghieri in vari concorsi. Dopo alcune apparizioni televisive come cantante in erba nel 2013 ha iniziato a scrivere canzoni e a partecipare a contest per cantautori. Come vincitrice del premio assoluto potrà esibirsi in un tour di otto concerti in luoghi prestigiosi reso possibile grazie a NuovoImaie (progetto realizzato con i fondi dell’art.7 L. 93/92). Avrà a disposizione inoltre una borsa di studio di 1000 euro, anche quest’anno attribuita dalla Federazione degli autori, rappresentata ad Aversa da Mario Lavezzi. Fede ‘n’ Marlen sono un duo napoletano nato nel 2013 e formato da Federica Ottombrino e Marilena Vitale. Lo scorso anno è uscito il loro primo album, “Mandorle”, che le due hanno presentato in un lungo tour in tutta Italia. Musicalmente in loro convivono la canzone d’autore italiana e sudamericana, la canzone napoletana, l’amore per gli strumenti acustici e federica morrone1tradizionali e altro ancora. In qualità di vincitrici del “Premio Fausto Mesolella” hanno diritto a una borsa di studio di 800 euro e alla partecipazione al Premio Lunezia 2018.Diversi sono stati i riconoscimenti esterni del contest: quello dell’etichetta Suoni dall’Italia di Mariella Nava, con la proposta di un contratto discografico, se l’è aggiudicato Ima di Torino; quello di Soundinside Basement Records, con la realizzazione di un video live in studio, Nòe; quello del Virus Studio, chiamato Premio “’Na stella” (titolo di una canzone di Mesolella), è andato invece a Patrizia Capizzi di Caltanisetta, che avrà a disposizione due giorni in sala d’incisione per realizzare un brano con la produzione artistica di Ferruccio Spinetti.
Il contest vedeva in gara anche: Marialuisa De Prisco da Gesualdo (AV), Francesca Marì da Taranto, Frida Neri da Fano (PU) e Francesca Romana Perrotta da Lecce. A presentare le serate di Aversa è stata Chiara Morucci (vincitrice della seconda edizione del Premio), affiancata il venerdì da Maria Cristina Zoppa ed il sabato da Roberta Balzotti. Il Premio Bianca d’Aponte è organizzato dall’Associazione Bianca d’Aponte con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Aversa. Partner sono Emergency, Mau, Suoni dall’Italia, Nuovo Imaie, Premio Andrea Parodi, Soundinside, Virus studio, Blogfoolk, L’isola che non c’era. Media partner è Rai Radio live, che trasmetterà in differita ampi stralci delle due serate.(foto: federica morrone)

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Tumore del rene: un paziente su 4 ha meno di 50 anni

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

tumore reneIl tumore del rene è una malattia che interessa sempre più i giovani, il 25% dei pazienti ha meno di 50 anni al momento della diagnosi. Solo dieci anni fa questa percentuale non raggiungeva il 10%. La neoplasia può essere correlata a stili di vita scorretti come fumo, dieta non equilibrata ed eccesso di peso. Eliminare le sigarette può ridurre del 20% la probabilità di sviluppare un adenocarcinoma. Un consumo di grassi animali può essere una concausa mentre una dieta ricca di vegetali potrebbe avere un ruolo protettivo anche nei confronti del carcinoma renale. Per questo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha lanciato nei mesi scorsi una campagna educazionale che si è articolata nella realizzazione di un minisito e una forte attività on line sui social media, distribuzione di opuscoli e altro materiale informativo e un convegno nazionale presso il Ministero della Salute. Tutte queste iniziative sono state realizzate grazie al supporto non condizionato di Ipsen. I primi risultati del progetto sono presentati oggi a Roma in occasione della giornata conclusiva del XIX Congresso nazionale della Società Scientifica. “Abbiamo voluto insegnare ai cittadini di ogni fascia d’età come stare alla larga da una neoplasia ancora poco conosciuta – sostiene Carmine Pinto, Presidente Nazionale AIOM -. In particolare ci siamo rivolti a quelle persone che devono essere considerate particolarmente a rischio. Chi ha parenti di primo grado affetti da carcinoma può avere una maggiore probabilità di essere colpito dal tumore rispetto alla popolazione generale. Adesso vogliamo concentrarci sugli over 65 e dobbiamo insegnare loro come riconoscere i campanelli d’allarme. Più della metà delle diagnosi è, infatti, casuale e avviene di solito tramite un’ecografia addominale eseguita per altri motivi. I principali sintomi sono sangue nelle urine, dolore al fianco e presenza di una massa palpabile a livello addominale. E, come nel passato, andremo ad incontrare gli anziani sul territorio per tenere speciali lezioni di salute”. Quest’anno il tumore del rene colpirà circa 13.600 italiani (9.000 uomini e 4.600 donne). Grazie a terapie sempre più “personalizzate” e alle diagnosi precoci, sette pazienti su dieci riescono a sconfiggere la malattia. “Se riusciamo a intervenire durante le prime fasi della patologia allora i tassi di sopravvivenza superano il 50% – afferma Giacomo Cartenì, Direttore dell’Oncologia Medica del Cardarelli di Napoli -. Negli ultimi anni è stata sviluppata una nuova classe di farmaci a bersaglio molecolare che hanno la capacità di colpire obiettivi cellulari precisi e impedire la crescita del cancro. Possono svolgere, per esempio, un’azione anti-angiogenica riuscendo a fermare la formazione di vasi sanguigni. Tra questi abbiamo nuovi inibitori tirosin-chinasi come cabozantinib, che hanno dimostrato di essere particolarmente efficaci anche per i pazienti in fase metastatica. In Italia tale molecola sta finalizzando l’iter per la rimborsabilità con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Più armi a disposizione che vanno inserite in una strategia di cura che vede chirurgia, farmaci orali TKi multitarget, immunoterapia. Tutto questo per rendere sempre più “cronica” una malattia neoplastica come il carcinoma renale avanzato”. Un altro pericolo per i pazienti è rappresentato dall’ipertensione arteriosa. “Chi ne soffre corre un maggiore rischio di sviluppare un carcinoma del rene rispetto a un normoteso – prosegue Claudio Cricelli, Presidente Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), che sostiene la campagna AIOM -. E’ una tipica condizione che contraddistingue la terza età, interessa un italiano su tre e si tratta di uno degli aspetti che noi medici di famiglia dobbiamo costantemente tenere monitorato. Le patologie cardiovascolari e le neoplasie renali sono strettamente collegate ed è possibile evitarle entrambe seguendo gli stessi semplici accorgimenti come non fumare, limitare il più possibile il consumo di bevande alcoliche, svolgere regolarmente attività fisica e seguire sempre una dieta sana ed equilibrata. Non è mai troppo tardi per conoscere e mettere in pratica le regole della prevenzione”. Al congresso AIOM di Roma gli oncologi e i pazienti rinnovano l’appello alle Istituzioni per favorire l’accesso alle migliori cure su tutto il territorio. “Nelle varie regioni esistono ancora troppe differenze di accesso ai trattamenti terapeutici, sia per quanto riguarda i nuovi farmaci sia la qualità dei centri di chirurgia oncologica – sottolinea Francesco De Lorenzo, presidente della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) -. Consistenti miglioramenti anche sul piano legislativo sono comunque stati ottenuti e molto è stato fatto per far conoscere ai pazienti – attraverso http://www.oncoguida.it – il rischio chirurgico presente in quei centri il cui numero dei casi di rene trattati chirurgicamente è addirittura inferiore a 5 l’anno”.

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La promozione della Regione Campania passa per la Costiera Cilentana e Amalfitana

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

amalfiI flussi turistici destinati alla Regione Campania sono in costante crescita e la loro gestione diventa cruciale per consentire uno sviluppo uniforme nelle diverse aree del nostro territorio. E’ così che un Fam Trip (letteralmente viaggio di familiarizzazione), organizzato dalla filiale canadese dell’Enit e dal tour operator Transat, diventa un importante momento di confronto tra le diverse anime che il territorio campano esprime. Il tour, che ha visto impegnati agenti di viaggio ed operatori turistici locali, è durato una settimana (dal 16 al 22 ottobre) toccando i luoghi più significativi dell’offerta turistica e culturale campana, concludendosi a Maiori in Costiera Amalfitana. Soddisfazione per l’assessore regionale al turismo, Corrado Matera, impegnato nelle politiche di promozione del territorio cilentano e di destagionalizzazione per la Costiera Amalfitana e Sorrentina. Durante questi sette giorni, quattro dei quali spesi tra le bellezze della Costa Cilentana, gli agenti hanno potuto vivere in prima persona l’esperienza unica di una vacanza fatta di luoghi magici, ricchi di storia dove profumi e sapori si fondono in un’emozionante avventura che porta i fortunati ospiti a ricercare quanto di bello e di buono questa terra sa offrire. E’ stata l’occasione perfetta per godere dell’ospitalità della contessa Cecilia Bellelli Baratta, con un corso esclusivo di cucina, visitare i templi di Paestum, ispezionare gli alberghi più esclusivi della Costiera Amalfitana, guardando e soprattutto toccando con mano le creazioni delle Ceramiche Casola di Positano che da quattro generazioni arredano le case più belle del mondo. Gli agenti hanno avuto anche la possibilità di visitare Sorrento con un’intera mattinata dedicata allo shopping. Cena conclusiva alla Torre Normanna di Maiori, dove gli operatori hanno soggiornato nei tre giorni dedicati alla Costa d’Amalfi, coccolati dalle pietanze degli Chef Luigi e Massimo Proto oltre che delle attenzioni di Ivano e Daniele lasciando un indelebile ricordo che avrà la sua ricaduta in termini di nuovi arrivi dal Canada.

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A Rovigo tra le luci del teatro sociale

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

rovigoRovigo in autunno sa trascinare il turista curioso nella magia di una città grazie alle Idee Weekend di Rovigo Convention Bureau (www.rovigocovetionbureau.com) che lasciano spazio alla scoperta del centro storico, al ricco calendario del Teatro Sociale che inaugura la stagione con il “Barbiere di Siviglia” il 3 novembre e alla visita alla mostra di Palazzo Roverella.
Al patrimonio polesano e alle ricchezze artistiche si aggiungono il ricco al calendario del Teatro Sociale, inserito tra i teatri nazionali di tradizione, con i suoi oltre 200 anni di storia.
Lirica, prosa, danza, concertistica, teatro ragazzi. Quest’anno la Stagione del Teatro Sociale di Rovigo si presenta particolarmente ricca con un programma che soddisfa le esigenze di un pubblico sempre più eterogeneo e trasversale che visita Rovigo anche solo per un weekend. In calendario: quattro opere liriche, dieci spettacoli di prosa con la rassegna “Donne da palcoscenico” e il lavoro del Teatro del Lemming, sette spettacoli di danza, dieci concerti, due spettacoli per famiglie, sei proposte di Teatro ragazzi e quattro eventi speciali. Il teatro rappresenta per la città polesana un momento di condivisione dove si generano emozioni e avvicinare le persone per farle innamorare del Teatro e della città è l’obiettivo del Comune di Rovigo con lo slogan che ben si abbina alla stagione 2017-18 ed al cartellone entusiasmante che rientra nelle proposte weekend promosse da Rovigo Convention Bureau.
Il cartellone che tra le novità, vede una coproduzione con la Fondazione Rovigo Cultura per due spettacoli di lirica: “Il Barbiere di Siviglia” e “Tosca”.
Per la prosa, oltre a classici come “Medea” proposta da Franco Branciaroli e “Uno, Nessuno e Centomila” di Enrico Lo Verso anche Twist con Sandra Milo e la 4^ edizione della rassegna “Donne da palcoscenico” quest’anno intitolata “Donne dell’altro mondo” con Ambra Angiolini in “Balkan Burger” e Francesca Reggiani i “Tutto ciò che le donne (non) dicono”. La danza aprirà con una anteprima d’eccezione, l’evento Viva Momix Forever in programma l’11-12 Novembre e la prima nazionale di rovigo1“Cenerentola” della Compagnia Fabula Saltica. La stagione concertistica vedrà il ritorno dei “venerdì in jazz” al Ridotto del Teatro con un calendario che, accanto a grandi nomi come Ares Tavolazzi e Annika Borsetto, presenta proposte nuove che abbracciano jazz, lirica e blues e una conferenza sul tango. Non mancherà il Teatroragazzi con appuntamenti per famiglie e le opere con i giovani studenti che in percorsi di avvicinamento imparano a conoscere la meraviglia dell’Opera. Sono in programma anche eventi speciali per stupire, divertire e far conoscere il bellissimo mondo del teatro e della cultura, Rovigo e le sue bellezze.A ciò si aggiunge la mostra di Palazzo Roverella “Secessioni Europee – L’onda della modernità in calendario fino al 21 gennaio 2018, che propone un panorama delle vicende storico-artistiche dei centri in cui si svilupparono le Secessioni: Monaco, Vienna, Praga e Roma evidenziando le differenze, le affinità dei diversi linguaggi espressivi nel primo vero scambio culturale europeo.
Per chi riesce a ritagliarsi qualche ora in più le idee weekend del Rovigo Convention Bureau includono anche momenti per scoprire i bellissimi dintorni​ dove storia, arte e natura si fondono in un territorio ricco di eccellenze ancora poco conosciute, ma capaci di sorprendere il viaggiatore ​anche in autunno. (foto: rovigo) ​

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Giornalisti. Verna, “le mie priorità: precarietà, retribuzioni e querele temerarie”

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

Giornalisti“Il Giornalismo ha una funzione sociale estremamente rilevante per il Paese e per la qualità della vita degli italiani. Ci sono temi prioritari: in primis difendere i giornalisti, tutti hanno diritto a vivere senza il peso delle minacce, ma quando si minaccia un giornalista si minaccia lo Stato, la funzione sociale che ricopre. La scorta mediatica, che noi fortemente promuoveremo, non è al giornalista, ma al cittadino come diritto ad essere informato, una scorta alla democrazia del Paese”. Carlo Verna, nuovo presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti rilascia al giornalista Paolo Borrometi di Articolo21 la prima intervista dopo la sua elezione. “Sulle querele temerarie bisogna intervenire tutti quanti insieme ad una voce: Ordine, Fnsi, perché quando si va in una sede politica e si parla a più voci affermando cose diverse, solitamente l’interlocutore cancella il tema dall’agenda e certi aspetti non possono più attendere. Dobbiamo affermare subito dei concetti, come quello che le leggi dello Stato si rispettano. La legge 150, ad esempio, quella sugli uffici stampa non è stata rispettata ed io in questi casi farò il furioso”. Per il neo presidente, “nessun rimpianto crepuscolare per ciò che in passato non è stato fatto, guardiamo al futuro, tutti insieme”. Fondamentale sarà fare squadra con “il coordinamento degli Enti, è un interesse unico, dei giornalisti e del giornalismo”.Nessun rimpianto, ma su certi temi come precarietà e retribuzione Verna non nasconde l’obbligo “per l’Ordine di fare un’autocritica e ripartire. Si doveva capire che qualcosa stava cambiando e già la legge del 63 era insufficiente. Se l’albo è diventato di oltre 100mila iscritti, c’è una riserva importante che mette in condizione l’editore di fare ciò che vuole ed il sindacato in difficoltà”. Insomma, “prima cosa da fare è la riforma, seconda cosa la riforma, terza cosa la riforma”. (fonte: http://www.articolo21.org)

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Che ne vogliamo fare dei pensionati?

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

federanzianiE’ evidente che tra i pensionati esiste un’area di povertà e di emarginazione molto elevata: poveri, rassegnati, frustrati. Eppure cercano di stringere i denti e di vivere dignitosamente.
Lo fanno, sovente, togliendosi il pane di bocca per infilare qualche banconota di 50 euro nelle tasche dei nipoti, studenti, precari, disoccupati, con famiglia monoreddito.
I pensionati, in Italia, sono circa 18 milioni e diventeranno qualcosa di più tra qualche anno. Molti di loro riescono a star bene in salute ma con solo qualche acciacco alle ossa, per lo più. Altri sono meno fortunati in salute. Altri, ancora, risentono l’abbandono dei familiari o vivono soli perché non hanno figli e nipoti per via di fratelli e sorelle. Li troviamo seduti sulle panchine dei giardini pubblici, a discutere per strada con i loro coetanei a fare la spesa, a portare a spasso i nipotini, a frequentare la parrocchia, a cercarsi qualche hobby. Sono ancora una risorsa ma loro non sembrano rendersene conto. Lo Stato con le imposte, con le addizionali degli enti locali, con le tasse su tutto non fa altro che erodere le loro modeste rendite. Si sentono assediati, si sentono a volte inutili. Non sono più i nonni di un tempo che attiravano i loro nipoti raccontando storie di vita e si riscaldavano intorno al camino e i loro volti s’illuminavano alle fiammate che aggredivano il ciocco posto sulla brace. La memoria non è più la stessa. Restano solo i ricordi lontani, belli e tristi di giovani vogliosi di crescere, di lavorare, di trovare un posto nella vita, un amore che riscaldasse i loro cuori. Poi si cede il passo ai più giovani e gli anni l’età diventa un peso a volte insopportabile per sé e per gli altri. Possibile che si debba fare tanto per allungare la vita e poi con questa vita allungata si diventa superflui? Possibile che non vi è un’opportunità d’uscire da questo mondo con dignità? (Riccardo Alfonso)

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Cultura tra passato e presente

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

pennaEsiste un problema di ordine culturale e psicologico non meno grave dei problemi posti dallo sviluppo della scienza contemporanea e della critica storica. Il dramma del nostro presente sta tutto qui con giovani che non riescono più a volgere lo sguardo al passato ma che si crogiolano con il loro presente e persino negando un ruolo chiave al loro futuro. Vivere e godere i frutti del presente sembra essere una parola d’ordine che ha un suo innegabile fascino. Con ciò si vogliono spezzare i legami con un passato e disconoscerne il suo primato nella continuità, prima ancora che nella tradizione, per affermare quei valori deformanti del capitalismo e del consumismo che rendono, in pratica, più aspri e conflittuali i rapporti non solo generazionali ma di vita in comune. Mi riferisco, nello specifico, a quei giovani dell’abbandono scolastico, che si stordiscono con le droghe leggere o pesanti che siano, che si abbandonano a gesti teppistici, a violenze di genere. Cosa essi possono sapere della cultura moderna, delle libertà civili, degli ordinamenti democratici? E’ un ritorno all’analfabetismo di nuova formulazione che non s’identifica con il non saper scrivere e leggere ma nel non conoscere o riconoscere i sentimenti che sono generati da un vivere comune fondato su determinati valori che trovano la loro continuità dal passato proprio perché non sanno di vecchio ma semmai di eterno. Sono deformazioni che i giovani se le portano nel loro DNA non sapendo più distinguere un evento sportivo sano a uno deformato dalla violenza e dal teppismo, dall’istruzione come base per una ricerca sistematica del sapere a vantaggio di una devianza aberrante degli stessi insegnamenti. E’ una strada che si trasforma in un vicolo cieco di là del quale non vi sono sbocchi possibili. (Riccardo Alfonso)

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Antipolitica: ragioni e limiti

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

camera deputatiPer quanto da anni siamo costretti a digerire nella conduzione della politica in Italia, di certo ci resta solo il disgusto e sicuramente comprendiamo il malessere che da tutto ciò promana. Va, tuttavia, fatto un distinguo per meglio chiarire il concetto. La politica, come giustamente si osserva da più parti fa parte della nostra vita. Ciò significa che la “nausea” non è nella parola e nel suo ruolo espresso nel sociale e civile, quanto nel comportamento di chi si avvale di questa bandiera per farne un vessillo per proprio uso e consumo. E il danno d’immagine e la percezione che ne ricaviamo rendono ancora odioso quest’andazzo poiché rischia di trasformarsi in una tendenza accettata come normale dai soliti opportunisti. E molti dei politici, che oggi rappresentano questa visione comportamentale, sia appartenenti all’attuale coalizione di governo che delle stesse opposizioni, assumono agli occhi dell’opinione pubblica qualcosa di incomprensibile e finiscono con l’identificarsi in una sorta di difesa ad oltranza della casta e con tutte le sue ambiguità e doppiezze. E ancor più grave appare la situazione poiché si ha la convinzione che non sia possibile un ricambio non tanto generazionale ma nel modo di fare politica. Ciò spiega la reazione di chi oggi afferma che non intende andare a votare (siamo già al 38% degli elettori) perché se ha perso la fiducia nel proprio riferimento politico, lo è altrettanto per il suo opposto. Ne deriva un difficile recupero d’immagine anche perché lo stesso outsider espresso anni fa da Silvio Berlusconi, che volle significare una discontinuità nel rapporto politica/elettori, è oggi fallito miseramente anche se oggi è tentato a riproporlo di nuovo sperando nella memoria corta degli italiani. D’altra parte sarebbe impensabile supporre che vi possa essere, sic et simpliciter, un azzeramento dell’attuale classe politica e la sua sostituzione con personaggi nuovi di zecca. Ciò potrebbe verificarsi a una sola condizione: se ci fosse una guerra civile e non è certo il caso in cui potrebbe imbattersi l’Italia. Non solo. Anche se ciò accadesse, non è detto che il “ricambio” fosse assicurato. La caduta delle stesse dittature dal fascismo al nazismo e al franchismo in Spagna dimostrarono che non pochi dirigenti legati al precedente regime rimasero a galla o furono regolarmente riciclati nel nuovo ordine istituzionale. A mio avviso ci sarebbe una sola risposta: la nascita di un partito fatto di persone in prevalenza legate al mondo del lavoro, non tanto giovani se non altro per potervi riconoscere il loro modus vivendi per il vissuto e la loro non ingerenza nelle pastoie dell’attuale andazzo politico e relativo sistema lobbistico. Alla fine dovremmo dire che non è la politica che va cambiata ma gli uomini che la rappresentano a condizione che siano dei fanatici della democrazia, della libertà e della giustizia. Senza dubbi e senza tentennamenti. Forse con ciò entriamo nel mondo delle utopie. Forse. (Riccardo Alfonso)

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La politica degli scontenti

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

beppe_grillo-fonte-wikipediaHo litigato di brutto con il macellaio dopo l’acquisto di una fettina di carne di vitello. Non certo per quello che costa, oramai ci sono abituato, anche se non accetto le speculazioni di mercato che fanno surrettiziamente lievitare i prezzi. La materia del contendere è stato il ruolo di Grillo e del suo movimento. Il macellaio insisteva nel dire che Grillo l’ha deluso perché non ha cercato di allearsi con il Pd per una nuova maggioranza di governo e con l’aggravante che ha permesso, in tal modo, di rilanciare Berlusconi e dargli nuove opportunità per ricattare il Paese.
Il motivo del mio palese malumore si è improvvisamente scaricato su uno dei tanti che ha avuto la sventura, probabilmente in modo inconsapevole, d’interferire dialetticamente sul mio pensiero. Già un anno fa sostenevo che se volevamo offrire al Movimento5stelle il ruolo necessario per governare il paese e fare piazza pulita degli “inciuciari” di professione ma occorreva che gli italiani lo votassero almeno al 43%. L’aver raggiunto, invece, il 25% è stata una “disgrazia” per Grillo perché al buon risultato in termini assoluti vi corrispondeva l’impossibilità d’essere un protagonista della storia politica italiana. Ora sono consapevole che se la prossima risposta elettorale ruoterà intorno al 20-25% e persino al 35% il movimento potrà solo vivacchiare e finire nel vortice di quelle cadute d’immagine decisamente irreversibile. Perché sarebbe due volte beffeggiato con questa nuova legge elettorale che favorisce le coalizioni. Ma per uscire da questa spirale perversa occorre, a mio avviso, fare un altro avanzamento. Sta bene la rete, stanno bene i comizi in piazza, ma starebbero altrettanto bene i rapporti diretti con categorie di cittadini, ad esempio i pensionati. Perché proprio costoro? Per il semplice motivo che sono le persone che più delle altre si vedono per strada, fanno capannello a gruppetti di 3-4, occupano le panchine dei giardini, vanno a fare la spesa e sono diventati, in pratica, il passaparola ideale per un confronto dialettico. E anche perché sono gli interlocutori ideali con i giovani. Li seguono e li aiutano di più dei loro genitori spesso distratti dal lavoro. (Riccardo Alfonso)

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La lezione che ci viene dal passato e le ideologie che si trasformano

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2017

Gramsci AntonioLeggo sempre con interesse la pubblicistica che mi perviene da “La voce” del “nuovo” Partito comunista italiano per riprendere il discorso sul valore e la portata di un movimento che ha fatto la storia di gran parte del XX secolo ma che con l’entrata del XXI mostra segni di cedimento nel consenso delle “masse popolari”. Già ebbi modo di osservare, sommessamente, che vi sono due aspetti che i comunisti di oggi dovrebbero considerare nell’esporre le loro tesi.
Il primo è che il linguaggio va modernizzato e il secondo che le ideologie hanno perso il loro carisma e al loro posto esiste una semplificazione di fatto che vede solo due culture: quella dell’avere e quella dell’essere. Se analizziamo tali aspetti noi dovremmo convenire che esiste una stragrande maggioranza nella popolazione mondiale che ha bisogno di una guida per riscattarsi dalle violenze e dagli abusi di cui costantemente e quotidianamente è sottoposta. Pensiamo alla ricchezza di pochi, alla loro arroganza e al modo come fanno scempio delle libertà, della democrazia e dei diritti di quelli che ritengono i loro sottoposti, alias schiavi. Come si può, ad esempio, tollerare che un paese ricco come il Venezuela debba avere gente che muore di fame e di malattie, altrimenti curabili, perché la ricchezza è concentrata in poche mani? Quanti di questi esempi esistono nel mondo? Troppi. Odiosamente tanti e li troviamo persino in quella che è ritenuta la patria della democrazia come gli Usa dove solo se si hanno i soldi ci si può curare e che persino una mezza riforma assistenziale è messa in discussione dall’attuale capo di governo ritenendola troppo onerosa per le casse dello stato mentre è di tutt’altra natura spendere miliardi di dollari per gli armamenti e armare i paesi terzi per ricavarvi enormi profitti. Sulla base di queste considerazioni, e di molte altre analoghe, ci chiediamo il perché non vi sia un movimento trasversale che vada oltre i confini nazionali per risvegliare le coscienze di tutti e farci capire che non si possono avere miliardi di emarginati a fronte di poche decine di milioni di approfittatori. Non solo. Si permettono persino di scatenare guerre tra poveri nella logica del divide et impera. A questo punto possiamo anche non chiamarci “comunisti” e i nostri competitors definirli “imperialisti” perché come accadeva agli albori del XX secolo dove si insisteva per una classe operaia culturalmente evoluta oggi abbiamo bisogno di persone che riflettono e sanno distinguere la validità e la correttezza dei messaggi che recepiamo attraverso i media e la loro capacità disinformativa. E’ questa la vera lotta proletaria che distingue il chi è, e i loro lacchè, dal chi ha. (Riccardo Alfonso direttore del Centro studi politici ed economici della Fidest)

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