Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 145

Archive for 20 settembre 2015

A manufactured crisis

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

obamaThere’s a lot going on right now, but we can’t lose track of this: As of today, Congress has just six scheduled days of work to avoid another government shutdown.It’s deja vu — just like they did in 2013, extreme voices in Congress are taking pet political issues that have nothing to do with funding our government and using them to manufacture a crisis.It’s simply beyond irresponsible — if they refuse to do their jobs, it’ll affect millions of Americans.And let’s be clear: It’s Congress’ job to pass a budget. Putting together a budget isn’t the time to play political games to try and take health care away from millions, restrict women’s health care options, or block efforts to cut back on carbon pollution They’ve done it before, and it cost us $24 billion — an unnecessary and very real expense, and one that doesn’t even begin to describe the damage done to people’s lives by deferred paychecks and the loss of services that businesses and working families depend on.There’s still time for Congress to come together to pass a smart budget. But if Congressional leaders choose politics over people, we’ll be headed toward a shutdown soon. It’s going to be up to OFA supporters to fight back, just like we did to end the shutdown in 2013. Like President Obama said: “We’ve fought back because of you. We shouldn’t slip back because of Congress. I urge them to send me a budget that invests in our future.” (Photo: obama)

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Miami Luxury Home Prices, Total Inventory Rise in 2Q

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

miami1Miami-Dade County’s luxury properties saw a rise in median sales prices while total luxury residential listings surged 26.7 percent in the second quarter, according to new data from the MIAMI Association of REALTORS® (MIAMI), the nation’s largest Realtor group with 38,000 members.Single-family homes priced at $1 million or above had a median sales price of $1.75 million in the second quarter of 2015, a 6.06 percent increase from $1.65 million in the same time period last year. Luxury condos had a median sales price of $1.6 million in the second quarter of 2015, a 1.43 percent rise from $1,577,500 million in the 2015 first quarter.Total inventory for all luxury residential properties increased 26.7 percent, from 1,894 in the second quarter of 2014 to 2,400 in the second quarter of 2015.“Miami’s luxury properties are among the most sought-after properties in the world,” said Christopher Zoller, a 27-year Miami-based Realtor and the 2015 Residential President of MIAMI. “In addition to offering picturesque oceanfront views, Miami’s luxury market offers buyers the ability to live, work, and play in what is America’s second most important financial hub behind New York City. The recent growth in luxury listings and median prices is another sign of growing seller confidence in this sector.” Miami ranked as the sixth most important city in the world to ultra-high-net-worth individuals (UHNWI), according to the prestigious 2015 Knight Frank Wealth Report. UHNWI are defined as having a net worth of at least $30 million. Miami and New York were the only North American cities to make the top-10 list of the Wealth Report, which is issued annually by London-based real estate consultancy Knight Frank. London, New York, Hong Kong, Singapore, and Shanghai rounded out the top-five.
Miami luxury single-family homes declined 10.6 percent in second-quarter sales compared to the same period last year, from 310 to 277. The $1 million-plus properties spent 77 median days on the market in the second quarter, a 2.5 percent decrease from 79 days in the second quarter of 2014.Luxury single-family homes continue to see an increase in new listings as seller confidence in Miami’s luxury market continues. In the second quarter, 739 luxury single-family homes were placed into the market. That’s a 15.8 percent increase from 638 in the second quarter of 2014.The inventory for luxury single-family homes reached 1,227 in the recently completed second quarter, a 17.3-percent rise from the 1,046 listed in the second quarter of 2014.
Miami luxury condominiums saw a 9.4 percent year-over-year decline in sales in the second quarter of 2015, from 307 to 278. The median days on the market for luxury condos was 105, an 8.2 percent increase from 97 days in the same period in 2014.Luxury condos had 21.9 percent more new listings in the recently completed second quarter, growing from 676 to 824. In the second quarter of 2015, the number of property listings for $1 million-plus condos grew to 1,661, a 32.2 percent increase from 1,256 in the second quarter of 2014.

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Nuovo rapporto GEM: i giovani tra i 18 e i 34 anni hanno un più spiccato spirito imprenditoriale rispetto agli adulti

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

produzione-industrialeÈ ufficiale. I giovani sono più dinamici e dimostrano una maggiore volontà imprenditoriale rispetto agli adulti. Secondo il nuovo rapporto “Future Potential – a GEM perspective on youth entrepreneurship 2015” pubblicato il mese scorso dal Global Entrepreneurship Monitor (GEM), i giovani, considerati come gruppo, mostrano livelli significativamente più elevati di volontà imprenditoriale rispetto agli adulti. In tutte e cinque le zone del mondo prese in considerazione, i giovani tra i 18 e i 34 anni hanno 1,6 volte più di probabilità di voler avviare un business in giovane età rispetto a quando sono adulti.Il rapporto ha analizzato i dati raccolti dal 2012 al 2014 e mette in evidenza i diversi motori che spingono i giovani imprenditori e gli elementi che influiscono sul loro successo (o il loro fallimento) in cinque zone geografiche: l’Africa sub-sahariana (SSA); Medio Oriente e Nord Africa (MENA); Asia meridionale e orientale (S&EA); America Latina e Caraibi (ALC) e i paesi di cultura europea (ECC).
Mike Herrington, direttore esecutivo di GEM, spiega le ragioni del focus del rapporto sulla gioventù: “La carenza di opportunità di lavoro, soprattutto tra i giovani, è un grave problema in tutto il mondo. Questa è stata esacerbata dalla crisi finanziaria e dalla recessione economica globale. La promozione dell’attività imprenditoriale tra i giovani è vista come una strategia di sviluppo fondamentale per integrarli nel mercato del lavoro e sfruttare al meglio il loro potenziale per contribuire allo sviluppo economico sostenibile”.Tuttavia, un ostacolo importante per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile è la mancanza di dati affidabili e analisi aggiornate. Il rapporto GEM colma questa lacuna, e permette di approfondire le pratiche imprenditoriali dei giovani di età compresa tra 18 e 34 anni, tenendo in considerazione tre variabili principali: le differenze intergenerazionali, le differenze di genere e le differenze geografiche.
Secondo Thomas Schøtt, Professore presso il dipartimento di Entrepreneurship and Relationship Management dell’Università della Danimarca del Sud e autore principale del rapporto, mentre i giovani in tutte le zone geografiche si sono dimostrati in generale più attivi nell’avviare nuove attività rispetto agli adulti, la ricerca ha scoperto che non tutte le imprese create da giovani sono in grado di generare un numero significativo di posti di lavoro (il 73% dei business gestiti da giovani sotto i 24 anni di età sono imprese individuali). I giovani hanno anche meno probabilità di dirigere le imprese che sono sopravvissute più di tre anni e mezzo, mentre gli adulti di più di 34 anni hanno 1,7 volte più di probabilità di dirigere imprese mature.I giovani di sesso maschile hanno inoltre 1,3 volte più di probabilità delle giovani donne di avviare un’impresa e 1,6 volte più di probabilità di dirigere imprese mature. Gli uomini hanno anche il doppio delle probabilità di offrire posti di lavoro a più di cinque persone rispetto alle imprese controllate da giovani donne.Il rapporto mostra anche variazioni significative rispetto alle intenzione imprenditoriali nelle diverse zone geografiche: i giovani in Africa sub-sahariana sono molto più propensi a esprimere l’intenzione di avviare un business (52%) e hanno molte più probabilità di aprire realmente un business (28%) rispetto ai giovani nei paesi di cultura europea. Solo il 19% dei giovani dei paesi di cultura europea esprimono intenzioni imprenditoriali e solo l’8% sono effettivamente impegnati in un’attività imprenditoriale (misurata come percentuale della popolazione adulta).Thomas Schøtt spiega che trovare modi per rendere le imprese giovanili più sostenibili e individuare e sostenere aziende a alto potenziale e che creano posti di lavoro in contesti diversi è un messaggio centrale della ricerca di GEM: “Dobbiamo trovare il modo di capitalizzare sulla motivazione dei giovani desiderosi di avviare nuove imprese ma che non dispongono delle competenze e del network per farlo con successo”.Negli ultimi 16 anni la ricerca di GEM ha svolto un ruolo cruciale nel promuovere la comprensione della diversità imprenditoriale in tutto il mondo e contribuire a individuare strategie adeguate a sostenere e rendere possibile l’imprenditoria in contesti diversi.
Uno dei risultati più importanti che emergere è che esiste un forte legame tra istruzione in generale e training specifico per l’avvio di un’impresa e comportamento imprenditoriale. Questa ricerca dimostra quindi che i giovani in tutte le zone geografiche analizzate hanno più probabilità degli adulti di essere educati. Le formazioni specifiche sull’imprenditoria nelle scuole sono raddoppiate da una generazione a quella successiva.Tuttavia, il rapporto conclude che c’è ancora molto da fare per creare un ecosistema favorevole per i giovani imprenditori a livello globale, in particolare per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti e alle infrastrutture tecnologiche. I dati mostrano che, per esempio, con l’eccezione della regione ECC (paesi di cultura europea), e in una certa misura nella regione MENA, Internet è sottoutilizzato nel commercio, con appena il 16% dei giovani in Africa sub-sahariana che vendono prodotti o servizi on-line.
“Adeguate politiche e programmi di sostegno all’imprenditoria aiuteranno a concretizzare le intenzioni dei giovani, che stanno attualmente sostenendo il peso maggiore di un’economia globale stagnante”, conclude Mike Herrington.

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Aflibercept in persone con edema maculare diabetico

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

bayer_healthcareNizza. Bayer Healthcare ha diffuso i risultati a tre anni dello studio VIVID-DME di fase 3 con aflibercept in soluzione iniettabile intravitreale per il trattamento della riduzione dell’acuità visiva dovuta a edema maculare diabetico (DME). I risultati, presentati oggi al 15° Congresso EURETINA, a Nizza dal 17 al 20 settembre, hanno mostrato miglioramenti sostenuti della miglior acuità visiva corretta (BCVA) fino a tre anni con aflibercept 2 mg, rispetto alla fotocoagulazione laser retinica. “Permettere alle persone con vista compromessa a causa del diabete di ristabilire e conservare la visione nel tempo è importante per mantenere le normali attività quotidiane come guidare e lavorare – ha affermato il prof. Jean-Francois Korobelnik, Principal Investigator del VIVID-DME trial e Chief of Ophthalmology, CHU Bordeaux, che ha presentato oggi i dati al congresso EURETINA. – I risultati a tre anni sono incoraggianti in quanto indicano che i pazienti che hanno ottenuto un consistente miglioramento della visione nel primo anno l’hanno mantenuta per tre anni. Questi ‘outcome’ positivi a lungo termine sono molto importanti per questa popolazione di pazienti relativamente giovani, ancora in età lavorativa, che possono quindi convivere con questa malattia cronica per decenni”. Lo studio VIVID-DME si è concluso. I pazienti sono stati randomizzati a ricevere aflibercept 2 mg ogni mese (n = 136), aflibercept 2 mg ogni due mesi (dopo un’iniezione mensile per 5 dosi consecutive) (n = 135) oppure il trattamento di confronto con fotocoagulazione laser (n = 132). Dopo 24 mesi, i pazienti randomizzati alla terapia laser hanno potuto ricevere, come da criteri di ritrattamento specificati nel protocollo (PRN), aflibercept 2 mg. Dopo tre anni, i pazienti che hanno ricevuto aflibercept ogni mese hanno manifestato un miglioramento della BCVA di 10,3 lettere rispetto al basale, quelli che hanno ricevuto il farmaco ogni due mesi hanno avuto un miglioramento di BCVA di 11,7 lettere, mentre i pazienti sottoposti al trattamento di fotocoagulazione laser hanno mostrato una variazione rispetto al BCVA basale di 1,6 lettere. Inoltre, dopo tre anni, il 41,2% dei pazienti nel gruppo trattato una volta al mese e il 42,2% di quelli trattati ogni due mesi con aflibercept 2 mg hanno mantenuto miglioramenti significativi di almeno 15 lettere, o di tre righe, quando misurati con scala ETDRS (Early Treatment Diabetic Retinopathy Scale), uno strumento standardizzato utilizzato in ricerca per calcolare l’acuità visiva, rispetto al 18,9% nel gruppo sottoposto a trattamento laser. In questo studio, aflibercept è stato ben tollerato, con un’incidenza globale di eventi avversi simile in tutti i gruppi di trattamento con il farmaco e nel gruppo sottoposto a terapia laser. Gli eventi avversi erano tipici e corrispondevano a quanto osservato in altri studi su pazienti diabetici che hanno ricevuto terapia anti-VEGF intravitreale. Gli eventi avversi oculari più frequenti nei gruppi trattati con aflibercept includevano emorragia congiuntivale, cataratta e aumentata pressione intraoculare; quelli non oculari più comuni erano nasofaringite e ipertensione. Eventi tromboembolici arteriosi, come definito dall’Anti-Platelet Trialists’ Collaboration (ictus non fatale, infarto miocardico non fatale e morte vascolare) si sono manifestati in 14 dei 136 pazienti (10,3%) che hanno ricevuto aflibercept una volta al mese, in 6 dei 135 pazienti (4,4%) trattati con aflibercept ogni due mesi e in 7 dei 133 pazienti (5,3%) nel gruppo con laser.
Aflibercept è stato approvato per il trattamento dei pazienti con degenerazione maculare neovascolare legata all’età (wet AMD), compromissione della visione per edema maculare diabetico (DME) ed edema maculare secondario all’occlusione della vena centrale della retina (RVO centrale). In Europa, Giappone e Stati Uniti, aflibercept è stato approvato per il trattamento della compromissione della visione secondaria a edema maculare per RVO (RVO di branca o centrale). In Giappone, Tailandia e Corea, è stato inoltre approvato per il trattamento della compromissione della visione causata da neovascolarizzazione coroideale miopica. Più di quattro milioni di dosi di aflibercept sono state somministrate dal suo lancio in tutto il mondo.
Bayer Healthcare e Regeneron Pharmaceuticals Inc. collaborano per lo sviluppo globale di aflibercept. Regeneron mantiene i diritti esclusivi su aflibercept negli Stati Uniti; Bayer Healthcare possiede i diritti esclusivi di marketing fuori dagli Stati Uniti, mentre entrambe le compagnie condividono in modo equo i profitti delle vendite di aflibercept, eccetto in Giappone dove Regeneron riceve una percentuale sulle vendite nette.

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Epatite C: buone prospettive con i nuovi trattamenti

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

Epatite_C. progressioneIntervista a Savino Bruno Professore Straordinario di Medicina Interna, Humanitas University Medicine, Rozzano (Milano).
D. Il virus HCV rappresenta, e rappresenterà nel prossimo futuro, una delle maggiori cause di malattia cronica di fegato nel nostro Paese, anche a causa degli aumentati flussi migratori; in questo scenario in costante cambiamento l’ampliamento delle terapie disponibili alimenta interessanti prospettive di trattamento. Questo è uno dei temi portanti del 6° “Expert Meeting on the management of patients with HCV infection”: qual è il futuro della lotta all’epatite C?
Nella lotta all’epatite C si prospetta certamente un futuro migliore con molecole più potenti, più efficaci e che necessiteranno di un minor numero di pasticche, di minore durata della terapia (da 12 settimane ad 8, fino ad arrivare a 6 settimane), con minori effetti collaterali e maggiore tollerabilità. Tali peculiarità miglioreranno ulteriormente le prospettive di guarigione e l’accesso alla terapia in confronto ai trattamenti già disponibili.
D. L’associazione grazoprevir/elbasvir è una delle nuove opportunità terapeutiche per il trattamento dell’epatite C, che ha dimostrato in diversi studi clinici efficacia e sicurezza anche per le popolazioni di pazienti cosiddetti “difficili” da trattare, tanto da ottenere la designazione di terapia innovativa dall’FDA e, recentemente, il via libera di EMA con procedura accelerata alla domanda di autorizzazione all’immissione in commercio. Quali sono i vantaggi e i punti di forza di grazoprevir/elbasvir?
R. L’utilizzo di grazoprevir ed elbasvir somministrati in una sola pillola rappresenta il punto di forza più importante di questa terapia semplificata. Altri vantaggi di un regime estremamente semplice come questo, sono rappresentati dalla breve durata (12 settimane), dalla possibilità di poterlo utilizzare in tutte le tipologie di pazienti inclusi quelli con cirrosi, quelli con valori di funzionalità renale gravemente compromessi e in dialisi, e infine dalla necessità di combinarla con la ribavirina solo in alcuni sottogruppi come i null responders con genotipo 1a.
D. Recentemente sono stati pubblicati i risultati relativi allo studio C-SALVAGE: quali sono le caratteristiche cliniche salienti della popolazione arruolata in questo studio?
R. Nello studio C-SALVAGE, che fa parte del più ampio corpus di studi clinici sull’infezione da HCV, sono stati arruolati 79 pazienti genotipo 1 non responsivi alla terapia con Antivirali Diretti (DAA) di prima generazione (Telaprevir, Boceprevir, Simeprevir) e ai farmaci tradizionali come l’interferone e la ribavirina, con cirrosi. Insomma la popolazione di pazienti finora più difficili da trattare. Ebbene i tassi di risposta virologica sostenuta (SVR) a 12 settimane sono stati del 96%.
D. La popolazione dei pazienti con insufficienza renale cronica rappresenta un aspetto problematico nella terapia dell’HCV: quali sono i dati di maggiore interesse che emergono dalla sperimentazione della combinazione grazoprevir/elbasvir sui pazienti con co-morbidità renale? (Studio C-SURFER)
R. I pazienti con insufficienza renale cronica e infezione da virus dell’epatite C rappresentano una categoria molto peculiare, sia perché l’infezione può contribuire al danno renale e rappresenta un limite all’accesso al trapianto, sia perché l’insufficienza renale limita la possibilità di curare l’infezione da HCV. La gestione del trattamento antivirale in questo gruppo di pazienti è dunque molto delicata. Tuttavia l’associazione grazoprevir/elbasvir ha dimostrato in questi pazienti un profilo farmacocinetico favorevole e un buon profilo di efficacia e sicurezza, tanto da essere al momento la migliore scelta strategica tra i regimi indirizzati all’eradicazione di HCV in questa categoria di pazienti.
D. Qual è il valore aggiunto di un regime terapeutico con i nuovi Antivirali ad Azione Diretta (DAA) che assicurano un’elevata efficacia terapeutica anche senza l’utilizzo di ribavirina? In quali tipologie di pazienti può essere utilizzata la combinazione grazoprevir/elbasvir senza l’aggiunta di ribavirina?
R. Gli elevati tassi di efficacia sono sicuramente l’aspetto più importante dei nuovi DAA che assicurano anche buon profilo di sicurezza e tollerabilità e, quindi, maggiore aderenza proprio nella categorie di pazienti più difficili come quelli sopra descritti.
D. La ricerca non si ferma e la combinazione grazoprevir/elbasvir non è il punto di arrivo: sono infatti allo studio anche altre molecole che potranno essere aggiunte a queste due in un regime a tre farmaci, senza interferone e senza ribavirina. Di cosa si tratta e quali ricadute potrà avere?
R. La ricerca non si ferma, il lavoro da fare è ancora tanto nonostante le ampie opzioni terapeutiche disponibili. Dobbiamo ottimizzare al meglio la terapia, ottenere tempi di trattamento più brevi e abbandonare del tutto interferone e ribavirina. Grazoprevir ed elbasvir presto saranno accompagnati da molecole di nuova generazione, attualmente in fase di sperimentazione, a formare la cosiddetta “tripletta”: grazoprevir combinato ad elbasvir o ad un inibitore potentissimo di NS5A, MK-8408, molto più potente dello stesso elbasvir più MK-3682, un potentissimo inibitore di nuova generazione della polimerasi di HCV. Queste molecole saranno combinate in una fixed dose a tre farmaci dotata di alcune importanti peculiarità: assunzione una sola volta al giorno senza necessità di ribavirina, azione pangenotipica, minore durata di trattamento, buon profilo di tollerabilità.

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Lotta all’epatite C per un futuro migliore

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

epatite-CBaveno, Torna sul Lago Maggiore uno degli appuntamenti scientifici più importanti dell’infettivologia mondiale: l’Expert Meeting on the management of patients with HCV infection, giunto alla sesta edizione, anche quest’anno ha un respiro internazionale. A numero chiuso, come di consueto, il workshop seriale ha riunito circa sessanta esponenti dell’infettivologia in veste di discenti e più di venti speakers, in tutto circa novanta persone tra clinici e ricercatori. Sul tavolo dei lavori: il futuro della lotta all’epatite C. Molti i temi dibattuti, dalla sostenibilità alla scelta dei trattamenti e la gestione dei pazienti nei vari stadi di malattia, inclusa quella più avanzata; dal problema della gestione dei non rispondenti alle combinazioni dei nuovi Antivirali ad Azione Diretta (DAA – Direct Acting Antivirals), alle nuove molecole in arrivo che amplieranno la disponibilità terapeutica e miglioreranno i bisogni insoddisfatti dei pazienti.
«Nella lotta all’epatite C si prospetta certamente un futuro migliore con molecole più potenti, più efficaci e che necessiteranno di un minor numero di pasticche, di minore durata della terapia (da 12 settimane ad 8, fino ad arrivare a 6 settimane) con minori effetti collaterali e maggiore tollerabilità – afferma Savino Bruno, Professore Straordinario di Medicina Interna all’Humanitas University Medicine di Rozzano (Milano) e chairman del Meeting di Baveno – tali peculiarità miglioreranno ulteriormente le prospettive di guarigione e l’accesso alla terapia in confronto ai trattamenti già disponibili».
L’Expert Meeting ripropone anche quest’anno i lavori a piccoli gruppi e le lezioni frontali che sono state, in parte, la chiave del suo successo sin dalla prima edizione nel 2010. Ampio spazio nelle sessioni a una delle nuove opportunità terapeutiche per il trattamento dell’epatite C: l’associazione di grazoprevir, un inibitore della proteasi NS3/4A dell’HCV, ed elbasvir, inibitore del complesso di replicazione NS5A del virus HCV. Questa terapia, grazie all’elevata efficacia in tutte le tipologie di pazienti con HCV genotipo 1, 4 e 6 e grazie all’ottimo profilo di tollerabilità e sicurezza anche nei pazienti più “difficili” da trattare è stata designata lo scorso aprile da FDA “terapia fortemente innovativa” per il trattamento dei pazienti con infezione cronica da HCV genotipo 1, con insufficienza renale terminale in dialisi e per i pazienti con infezione cronica da HCV genotipo 4.

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Manifestazione fieristica FORLENER

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

Gemma_AmprinoTorino nella Sala Stampa della Regione Piemonte, in piazza Castello a Torino, è stata presentata la manifestazione fieristica FORLENER, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino e dedicata al mondo forestale e della bioenergia. Alla conferenza stampa è intervenuta la Consigliera metropolitana Gemma Amprino, delegata all’Agricoltura, Montagna, Ambiente, Tutela della fauna e della flora, Parchi e aree protette.Torino è da sempre la capitale italiana dell’innovazione scientifica e tecnologica: d’ora in avanti lo sarà anche con una fiera che guarda al futuro, alla possibilità di valorizzare in modo sostenibile e a beneficio delle economie locali le biomasse agroforestali. “Ben 175 dei 315 Comuni della Città Metropolitana di Torino sono in aree montane, nelle quali la risorsa forestale è di particolare importanza- ha sottolineato nel suo intervento la Consigliera Amprino – Da giovedì 24 settembre FORLENER apre nel capoluogo della Città Metropolitana una importante vetrina per realtà ambientale e produttiva fondamentale per lo sviluppo economico sostenibile che dobbiamo impostare per i prossimi decenni. Nelle grandi città come Torino deve affermarsi la consapevolezza dell’importanza della tutela delle aree naturali extraurbane e della gestione sostenibile della risorsa forestale. Perché la salvaguardia e la valorizzazione del territorio montano e del suo ambiente naturale vanno a vantaggio anche e soprattutto dei grandi agglomerati urbani. FORLENER offre ai cittadini e agli amministratori pubblici l’occasione per conoscere le ultime novità scientifiche, tecniche e gestionali in materia di utilizzo delle biomasse rinnovabili per la produzione di energia”. La Consigliera Amrino ha anche ricordato che la Città Metropolitana di Torino ha ereditato le competenze dell’ex Provincia ed una serie di progetti e di esperienze significative nella tutela dell’ambiente e nella valorizzazione delle risorse forestali. Tredici anni fa ad Usseaux, in Val Chisone, per iniziativa della Provincia è partito il progetto “Bosco e Territorio”, che ha affiancato alla manifestazione fieristica BOSTER una serie di azioni per la riorganizzazione della filiera del legno, la messa in rete degli operatori, la certificazione del legname da costruzione e la creazione di un Cluster del Legno, di cui fanno parte aziende, Enti pubblici ed istituzioni scientifiche. Oggi “Bosco e Territorio” è un progetto che prosegue contando sulle risorse private e la manifestazione fieristica biennale si è spostata in Valle di Susa, ad Oulx. Ma il ruolo degli Enti pubblici è ancora importante. La Consigliera metropolitana Gemma Amprino ha sottolineato inoltre che“in dodici anni di lavoro sul progetto Bosco e Territorio, sul progetto transfrontaliero ‘Bois-Lab’ e sulla certificazione forestale, la Provinciadi Torino ha messo a disposizione dei territori montani le proprie competenze tecniche e le proprie risorse umane, impegnate in un delicato lavoro di coordinamento di studi ed iniziative per valorizzare le risorse forestali e la filiera del legno. Quel lavoro di coordinamento e promozione è ancora una missione importante per la Città Metropolitana, che ha ereditato le competenze della Provincia ed ha assunto importanti funzioni di tutela dell’ambiente e di promozione dello sviluppo economico e sociale dei territori, in particolare di quelli montani. Il lavoro continua, dunque, perché la sfida di una green economy fondata sulla valorizzazione energetica ed edilizia del legname è tutta da giocare”. (foto: forlener, gemma amprino)

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Europa, migranti e decisioni

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

fuga migranti2La divisione dell’Unione è eclatante tra visioni di chiusura e controllo e timide aperture e compromessi, comunque molto selettivi e condizionati al rafforzamento della frontiera esterna. Non esistono migranti di seria A, i richiedenti asilo, e migranti di serie B, quelli per cosiddette motivazioni economiche. I migranti comunque decidono di lasciare le proprie comunità per avere maggiori opportunità di sostenere la propria famiglia. L’aspirazione ad una vita migliore è universale. Non è giusto restringere l’accoglienza solo ai cosiddetti richiedenti asilo. E’ necessaria una risposta più ampia e articolata dell’Unione europea, mentre invece è tutta centrata sull’emergenza.
In particolare, tutta l’attenzione è ora focalizzata sulla creazione dei cosiddetti Hotspots per l’identificazione e registrazione, perché il vero interesse di tutti i paesi membri è la salvaguardia dello spazio Schengen e quindi evitare di esercitare i controlli sulle frontiere interne. La priorità non sono le vite dei migranti, ma la libertà di circolazione dentro l’Europa. Ebbene, che questi Hotspots non siano nuovi centri di detenzione! Lotteremo con tutte le nostre forze perché non lo diventino.
La creazione di questi Hotsposts andrà di pari passo con la ripartizione dei richiedenti asilo (120 mila + 40 mila), obbligatoria come richiesto da Commissione e stati membri occidentali (i ricchi e buoni?), contro quelli orientali (i poveri e cattivi?) che si oppongono e al limite chiedono la volontarietà. Anche in questo caso non si tiene conto dei diritti dei migranti, restringendo la ripartizione ad alcune nazionalità (solo siriani, afgani, iracheni ed eritrei), e mantenendo il divieto della loro mobilità dentro l’UE. Chiediamo invece che venga applicato il mutuo riconoscimento dello status di rifugiati tra i paesi membri per consentire la libertà di circolazione. E che gli Hotspots siano luoghi aperti e integrati nei territori e con le società civili.
Intanto si allarga il fossato con i paesi vicini e africani. Si decide di aumentare l’aiuto ai campi profughi e le iniziative di sviluppo solo con un fine strumentale, affinché tutto “stia là”, se possibile con regimi che garantiscano ordine e stabilità, e lo si fa chiedendo maggiori operazioni di rimpatrio, soprattutto forzate, mentre alcuni premier europei lanciano messaggi contro i migranti musulmani e per salvaguardare la cristianità e un’Europa bianca. Numerosi segnali purtroppo rimandano a uno scontro europeo tra fascismo e democrazia. Ecco la posta in gioco più alta!
La cooperazione allo sviluppo, così come i rimpatri volontari assistiti che rispondono ad esigenze umanitarie, non devono essere strumentalizzati agli interessi di controllo delle migrazioni. Occorre fare un discorso di verità. Molte analisi scientifiche mostrano come la cooperazione allo sviluppo debba andare di pari passo con il riconoscimento della mobilità (si veda ad esempio il Rapporto UNDP del 2009). Non è con più cooperazione “per aiutarli a casa loro e … farli stare là” che si risolvono i problemi dello sviluppo e delle migrazioni. Peraltro gli studi evidenziano come con la crescita economica le migrazioni aumentino (e non diminuiscano!) fino a che non si riduce in modo significativo il differenziale con i paesi di destino. E’ piuttosto con un cooperazione tra società civili, piccole imprese e cooperative, assieme ad opportunità di mobilità, e soprattutto con politiche commerciali e finanziarie coerenti e responsabili che favoriscono lo sviluppo delle comunità del Sud, che si potranno creare le condizioni per ridurre la necessità di migrare. Combattere la speculazione e i paradisi fiscali e finanziari, gli investimenti che rubano terra e risorse naturali, il commercio sleale e che sfrutta i lavoratori … sono queste le vere azioni, con una sana cooperazione allo sviluppo, che chiediamo da tempo.
Ci attendiamo che la fuoriuscita da questa situazione incancrenita imperniata sulla difesa dei confini (aprendo comunque a maggiori flussi di richiedenti asilo: e questa è la nota positiva), che le ondate di emotività per lo scandalo di alcune tragedie e il richiamo ai nostri interessi di medio-lungo periodo più di tanto non smuovono, sarà comunque al ribasso. Come società civile non possiamo che ribadire il nostro impegno per una Europa solidale, sostenendo tutte quelle iniziative (e sono molte e nascoste) che rispondono al diritto alla vita dei migranti, a un lavoro dignitoso e allo sviluppo delle comunità, per una Europa democratica. Come organismi parte di Concord siamo per una risposta operativa collettiva a favore di una Europa solidale con i migranti, sono diverse le iniziative concrete a favore delle comunità del Sud nell’ottica di creare relazioni e ponti con l’Europa, reti tra famiglie e comunità oltre le frontiere, e non chiusure e respingimenti.

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Teatro del Fuoco® tra i festival più cool del mondo

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

teatro del fuocoLa rivista statunitense Forbes Magazine ed il website Forbes.com pubblicano i 12 festival più cool del mondo, quelli per cui vale la pena fare un viaggio, in lista tra questi il Teatro del Fuoco, festival italiano, ideato e prodotto dalla giornalista palermitana Amelia Bucalo Triglia.Forbes, nota per la classifica annuale degli uomini più ricchi del mondo, si occupa di economia e finanza, ha la sua sede nella quinta strada a New York; il sito Forbes è fonte di credibilità per il giornalismo su internet.
Il Teatro del Fuoco® è un brand italiano creato nel 2008, per valorizzare la cultura italiana attraverso un network di artisti internazionali e linguaggi espressivi di alto standard qualitativo ed è unico nel suo genere in Italia; premiato nel 2009 dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano come prodotto di marketing turistico culturale innovativo, unisce in unica coreografia: musica, danza, mimo, acrobatica fuoco e luce. Da otto anni è in tour tra le Isole Eolie, Catania, l’Etna, Palermo, le Isole Egadi, con artisti provenienti da Repubblica Slovacca, Ungheria, Polonia, Argentina, Francia, Germania, Nuova Zelanda, Israele, Australia, Kenia. Persone che condividono i codici culturali della Civilità dell’Empatia di Jeremy Rifkis, nel comportamento individuale e di gruppo. Con il Teatro del Fuoco, Amelia Bucalo Triglia ha creato lo show Tricolore per il Ministero della Difesa del Governo Italiano a Roma nel 2013. Lo spettacolo che è stato giudicato particolarmente adatto per sedurre gli spettatori, in questi anni ha raccontato temi di attualità quali l’energia, la femminilità, la fertilità, la passione ed altri. -“E’ un onore, ed una meritata soddisfazione per tutto il network di artisti e collaboratori – afferma Amelia Bucalo Triglia, autrice di grandi eventi – noi abbiamo creduto sin dall’inizio nella forza di uno show multietnico che avesse un’anima italiana, per emozionare e coinvolgere, senza mai escludere l’alta qualità tecnica. Nel 2008 abbiamo iniziato a Stromboli in un momento in cui l’economia era ancora florida, siamo andati incontro ad un periodo di crisi mondiale, aggiungendo tappe al tour per raccontare la nostra cultura in modo innovativo ai turisti di tutto il mondo.
Come scrive su Forbes la giornalista Ann Abel, i Festival sono il modo migliore per entrare in contatto con le culture straniere ed – continua Amelia – oggi, che il turismo è l’unica risorsa in crescita in Sicilia è opportuno consolidare le potenzialità più evidenti per produrre il vero sviluppo sociale. Il nostro prossimo obbiettivo è la campagna di crowfunding per esportare la nostra cultura con questo incantevole spettacolo italiano anche all’estero.
Le agenzie specializzate in turismo di lusso, come la Black Tomato, consapevoli delle preferenze dei loro viaggiatori hanno scelto le mete presenti nella lista dei festival più cool della rivista Forbes. Ecco i 12 festival più cool per cui vale la pena fare un viaggio: Teatro del Fuoco, Sicilia – Raymi, Cusco, Perù – Festival di Hemis, Ladakh, India – Haro Wine Festival, La Rioja, Spagna – Festival Naadam, Mongolia – Gion Matsuri, Kyoto -Mt. Hagan Sing-Sing, Papua Nuova Guinea – Onam, Kerala, India – Festival Reitaisai, Kanagawa, Giappone -Esala Perahera, Kandy, Sri Lanka – Thimpu Tshechu, Bhutan – Fiesta de la Mercè, Barcellona. (foto: teatro del fuoco)

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Astronomi per una notte

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

osservatorio vareseVarese giovedì 24 settembre dalle 19,30 alle 20.30 FAI-Villa e Collezione Panzadalle speciale opportunità di visita notturna alle installazioni di Robert Irwin e James Turrell. Vi sarà una conferenza dedicata alla scoperta del nostro argenteo e solitario satellite. A fine conferenza sarà possibile osservare la luna dal parco della Villa, guidati dagli astronomi dell’Osservatorio di Varese.
Durante la conferenza per i bambini Un’affascinante fiaba li accompagnerà nell’esplorazione delle installazioni “spaziali” degli artisti Flavin, Irwin e Turrell.

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Progetto Ceta: Conferenza Internazionale di Malaga

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

malagaMalaga il 22 settembre la Camera di Commercio di Malaga ospiterà la Conferenza Internazionale di presentazione del Progetto di cooperazione turistica europea CETA (Cross border electronic Exchange for the tourism business accommodation units: information services to match offer and demand). L’iniziativa vede capofila la Camera di Commercio di Bari, attraverso la propria azienda speciale Aicai ed è realizzato in collaborazione con la Camera di Commercio di Corfù, Innova Puglia SpA e l’Università delle Isole Ioniche.
Il Progetto CETA ha l’obiettivo di promuovere un’offerta turistica di nicchia nell’area Mediterranea e con la realizzazione di una borsa elettronica del turismo intende facilitare e migliorare l’informazione e la comunicazione nel settore del turismo extra-alberghiero. Come? Attraverso un portale web http://www.cetaproject.eu che funziona da vetrina per le strutture ricettive e applicazioni multimediali a supporto del turista sia nell’organizzazione del suo viaggio che nella scelta dei siti culturali e naturali da visitare, per accompagnarlo fuori dei “soliti binari” a scoprire itinerari e percorsi insoliti e patrimoni locali.
Finanziato con i fondi del Programma Europeo di Cooperazione Territoriale Grecia – Italia 2007-2013, sviluppa strumenti di marketing intelligence pensati e realizzati a vantaggio delle PMI del turismo extralberghiero.
Gli operatori di settore unitamente agli organi di stampa spagnoli saranno presenti per la Conferenza che avrà inizio alle ore 08:45. Per la Camera di Commercio di Bari interverrà la Dott.ssa Ida Borrelli, Project Manager di Progetto, che presenterà l’output delle attività finora svolte e illustrerà il piano di sostenibilità futura.
A seguire interverranno gli altri partner di Progetto: la Camera di Commercio di Corfù, la Ionian University e l’Agenzia di Sviluppo della Regione Puglia “Innova Puglia.” (foto: economy)

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Premiati a Firenze i quattro vincitori del Cittadino Europeo 2015

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

firenzeFirenze. L’Istituto di medicina Solidale Onlus, Don Michele De Paolis (Emmaus), Gaia Ferrara (associazione Viandando) e Medici con l’Africa Onlus – CUAMM, sono i quattro vincitori italiani fra i 47 premiati in Europa dell’edizione 2015 del Premio del Cittadino del Parlamento europeo.
La cerimonia di premiazione, svoltasi a Firenze nell’Istituto Europeo di Villa Salviati, ha visto la partecipazione straordinaria di Niccolò Fabi, sostenitore (insieme a Daniele Silvestri e Max Gazzè), dell’associazione Medici con l’Africa Cuamm, a cui i tre cantautori hanno dedicato la canzone Sweet Life. Dal 2008, il Premio Cittadino Europeo viene assegnato a cittadini singoli o a gruppi che si sono distinti per rafforzare l’integrazione europea e il dialogo tra i popoli, mettendo in pratica i valori della Carta dei diritti fondamentali dell’UE.. L’eurodeputata Elena Gentile (S&D), membro della commissione Occupazione e Affari Sociali del Parlamento Europeo, che ha partecipato alla premiazione, ha dichiarato: “In un momento così cruciale e difficile per l’Unione Europea, la lotta quotidiana delle persone che premiamo oggi è una lotta per creare un’Europa che sia luogo di restituzione di diritti e dignità a ogni essere umano.
Il messaggio che i vincitori del Premio Cittadino del Parlamento Europeo ci trasmettono è che si può donare sé stessi e la propria passione civile per creare un nuovo modo di stare insieme e di concepire la comunità. Il loro è un protagonismo positivo perché l’Europa si faccia paladina di più giustizia sociale, e più solidarietà nei confronti dei più deboli”.I vincitori del Premio saranno invitati alla sessione solenne del Parlamento europeo che avrà luogo a Bruxelles nel mese di ottobre.
La vicepresidente del Parlamento Europeo, Sylvie Guillaume (S&D, Francia), e la giuria del “Premio cittadino europeo 2015” di cui la Guillaume è presidente, hanno premiato gli sforzi dei cittadini in ambiti quali l’assistenza sanitaria per i più poveri, gli aiuti alimentari ai bisognosi, il salvataggio dei migranti, la solidarietà nei confronti dei più deboli, l’educazione universale, la lotta contro la radicalizzazione e la protezione dei diritti LGBTI. Il lavoro quotidiano di questi cittadini è essenziale per la coesione sociale dei nostri paesi.

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Multe semafori laser

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

semaforoIl ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel parere n. 3805/2015, ha sostenuto che i dispositivi count down “devono essere sottoposti a procedura di approvazione”, ma, non essendo ancora stato emesso il decreto ministeriale, “alla data odierna non sono ancora stati omologati”, pertanto, “nelle more di futuri procedimenti di omologazione, non è possibile installare i dispositivi”. Non solo, si comunica anche “che non è possibile installare dispositivi che variano il ciclo semaforico in relazione alla velocità di percorrenza dei veicoli, non essendo tali sistemi previsti dalle attuali norme” e che i dispositivi count down “non devono interferire con alcun dispositivo di controllo delle infrazioni al semaforo, né con il semaforo rosso”.
“Ora tutti gli automobilisti che sono stati multati con semafori attivati dal rilevamento della velocità dei veicoli in arrivo, possono far ricorso al Prefetto entro 60 giorni dal ricevimento della multa, allegando il parere del Ministero, chiedendo l’annullamento della sanzione. La nostra associazione è a disposizione per chiarimenti” ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori. L’associazione di consumatori, però, fa ulteriori richieste al ministero e ai prefetti:
1) i proventi delle multe già incassate indebitamente dai comuni vanno restituiti ai consumatori e, soprattutto, vanno restituiti i punti della patente.
2) i comuni devono annullare le multe con un provvedimento di autotutela, per non costringere i multati a presentare migliaia di ricorsi al Prefetto, intasando gli uffici. Per questo si chiede al Ministero di emanare un decreto ad hoc che li costringa a restituire il maltolto.
3) i Prefetti ed il Ministero devono far rimuovere tutti quei semafori che fanno scattare il rosso quando si supera una certa velocità e di cui ormai l’Italia è piena. “Una pratica che non solo, come chiarito con questo parere, è illegale, ma anche pericolosissima. E’ di tutta evidenza, infatti, che se un automobilista incosciente va troppo forte, facendo scattare apposta il rosso si corre il rischio che il veicolo non riesca a fermarsi in tempo, prima dell’incrocio, aumentando la possibilità di incidenti” ha concluso Dona.

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Profili molecolari del Parkinson

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

Parkinson04Bologna 22 settembre, alle 12, all’Hotel Relais Bellaria, in via Altura 11 bis. 4 gli anni per scoprire i profili molecolari del Parkinson, 6 i milioni di euro di finanziamento, 100 i ricercatori di 5 Paesi coordinati dall’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna (ISNB) e, infine, la più ampia banca dati esistente sulla malattia. Sono i numeri di Propag-Ageing, il progetto di ricerca finanziato dall’Unione Europea che avrà il suo kick-off meeting presso la sede dell’ISNB, a Bologna. Saranno presenti Agostino Baruzzi, direttore scientifico dell’ISNB, Claudio Franceschi, professore di Immunologia all’Università di Bologna e coordinatore del progetto di ricerca per l’ISNB, Chiara Gibertoni, direttore generale dell’Azienda USL di Bologna.

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Merano entra nella storia delle città fiorite d’Europa

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

premiazioneMerano (Alto Adige) entra nella storia delle città fiorite d’Europa, con una medaglia d’oro che brilla sopra il cielo di Bristol, Gran Bretagna, dove ieri sera (18 settembre) si è svolta la premiazione di Entente Florale Europe, il circuito che ogni anno vede misurarsi, da tutto il continente, villaggi e città che vengono visitate e valutate da una giuria di esperti, provenienti dagli 11 stati che aderiscono all’Association Europeene pour les Fleurissement et du Paysage (AEFP): partner per l’Italia è il circuito nazionale dei Comuni Fioriti, promosso dall’Associazione Produttori Florovivaisti Italiani (AsProFlor). Oltre a Merano è festa anche per La Magdaleine (Aosta), che sale sul podio europeo con la medaglia di bronzo.Come detto, la premiazione si è svolta quest’anno in Inghilterra, introdotta dal sindaco di Bristol George Ferguson e del presidente di turno di Entente Florale, l’austriaco Herbert Titz. Per la delegazione italiana erano presenti Renzo Marconi, presidente di Comuni Fioriti e Asproflor, oltre ai giudici Jacopo Fontaneto, Mauro Paradisi e Alberto Peyron.Presenti a Bristol le delegazioni di Merano e la Magdeleine, quest’ultima capitanata dal sindaco Edi Emilio Dujany.Tanta emozione nel ritirare i premi (anche perché i nomi dei vincitori vengono tenuti rigorosamente sotto segreto fino al momento degli awards) consegnati direttamente dal jury-chair di Entente Florale, il belga Rudi Geerardyn. La manifestazione si è conclusa con il passaggio della ‘bandiera’ di Entente Florale da Bristol alla città che accoglierà la premiazione il prossimo anno, ovvero Brno (Repubblica Ceka): quest’oggi, invece, la festa è proseguita in piazza con il tradizionale ‘mercatino europeo’ che espone le specialità artigianali e agroalimentari dei villaggi e delle città che hanno preso parte all’edizione 2015.Soddisfatti i rappresentanti delle due amministrazioni comunali, dunque, come pure il presidente Marconi “di un successo nato dalla condivisione, dall’impegno e dalla valorizzazione delle bellezze naturali e floreali del nostro Paese, che Merano e La Magdeleine hanno saputo valorizzare al meglio”.La vittoria delle medaglie matura dopo la visita della giuria internazionale, che lo scorso a luglio ha toccato le due candidate di Valle d’Aosta e Alto Adige: prima ancora, ci sono stati lunghi mesi di preparazione, con la consulenza dei giudici italiani di Entente Florale.
Ora l’appuntamento è con la premiazione nazionale di Comuni Fioriti, che si terrà il 14 e 15 novembre ad Alba. La provincia di Cuneo sarà dunque protagonista dell’evento in una particolare ricorrenza: proprio dieci anni fa, infatti, l’Italia partecipava per la prima volta ad Entente Florale candidando proprio la ‘capitale del vino e dei tartufi’: da allora è stato un crescendo di successi, con ben sei medaglie d’oro vinte in appena 10 anni di concorso: se le sono aggiudicate Limone Piemonte (Cuneo) nel 2007, Cervia (Ravenna) nel 2008, Pré Saint Didier (Aosta) nel 2009, Grado (Gorizia) nel 2011, Etroubles nel 2013 e, da ultimo, Merano. (foto: premiazione)

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Golf: Al via la Pro Am della Speranza

Posted by fidest press agency su domenica, 20 settembre 2015

VolturnoGolf 03Fiano (Torino) – Lunedì 21 Settembre 2015, presso il “Golf Club Royal Park I Roveri” si svolgerà la XVII Pro Am della Speranza, il torneo golfistico di beneficenza a sostegno della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. 22 professionisti, più di 60 amateur e oltre 30 sponsor insieme per la ricerca e la solidarietà nella location del golf Club torinese per il quarto anno consecutivo. Fra i professionisti – di cui 8 giocatori direttamente dall’Open d’Italia – hanno già confermato la loro presenza Edoardo Molinari, Peppo Canonica, Lorenzo Gagli, Josè Manuel Lara, Ricardo Gonzales, Felipe Aguilar e il vincitore dell’Open d’Italia nel 2009, Daniel Vancsik. Fra gli altri nomi di prestigio che prenderanno parte alla competizione anche Marco Berry e Cristina Chiabotto, testimonial della Fondazione e madrina d’eccezione dell’evento. La Pro Am della Speranza nasce nel 1998 con lo scopo di finanziare la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Sino ad oggi sono stati raccolti 2,5 milioni di euro impiegati per la realizzazione della Seconda Torre della Ricerca e per l’acquisto di alcune importanti apparecchiature tecnologiche per l’Unità di Anatomia Patologica dell’Istituto per la Ricerca e la Cura sul Cancro di Candiolo – IRCCS. Di questa importante cifra ben 700.000 euro, raccolti in soli quattro anni, sono frutto della storica partnership tra Royal Park, Sadem e il gruppo Arriva Italia – che sostengono l’evento in qualità di title sponsor – sinergia consolidata con grandi risultati anche dal punto di vista charity. I fondi raccolti con la Pro Am della Speranza 2015 saranno finalizzati all’acquisto di due colonne endoscopiche 3D di ultima tecnologia per la attività di gastroenterologia dell’Istituto di Candiolo. La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, presieduta da Allegra Agnelli, sostiene da quasi 30 anni la ricerca sul cancro. Infatti, l’Istituto di Candiolo è oggi una realtà viva ed operante. E’ l’unico Centro italiano realizzato solo attraverso donazioni di cittadini ed enti privati, grazie ai quali è stato possibile dotarlo della miglior tecnologia esistente sul mercato per la diagnosi e la cura. Vi lavorano circa 500 persone tra medici, ricercatori, infermieri e tecnici. E’ anche l’unico Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico del Piemonte (IRCCS), riconosciuto dal Ministero della Salute, testimonianza delle “importanti scoperte” fatte a Candiolo e pubblicate sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali

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