Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 145

Archive for 11 giugno 2019

Il Presidente Mattarella accoglie una delegazione della LILT

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

mattarellaIl Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto stamane, nel corso di un’udienza privata al Quirinale e alla presenza del Ministro della Salute On. Giulia Grillo, una delegazione della LILT- Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
Il Presidente della LILT Nazionale Francesco Schittulli ha ringraziato sentitamente per l’incontro il Presidente Mattarella, davanti al quale ha pronunciato un discorso sull’operato della LILT e il suo impegno continuo per diffondere la cultura della prevenzione e supportare concretamente chi sta vivendo o ha vissuto l’esperienza cancro: “La LILT è articolata capillarmente in tutte le Province, con oltre 200.000 soci, 20.000 volontari e dispone di circa 400 ambulatori. La LILT sviluppa e finanzia anche progetti di ricerca, grazie ai sia pur modesti fondi provenienti dal 5/ooo, collaborando con enti ed istituzioni sanitarie e scientifiche – ha spiegato il Presidente Schittulli – ma l’anima della LILT resta comunque la Prevenzione, nelle sue 3 forme: primaria (>1.000 italiani ogni giorno ricevono la diagnosi di cancro), secondaria (diagnosi sempre più precoce) e terziaria (circa 4.5000.000 gli italiani che nel 2020 avranno vissuto, e si spera superato, l’esperienza cancro). Pensiamo di aver anche noi contribuito ad elevare la percentuale di guaribilità dal cancro (attestatosi oggi al 67%), con il nostro costante e silenzioso volontariato. Ma sappiamo anche che, se mettessimo in atto ogni forma oggi disponibile di prevenzione, la guaribilità supererebbe l’80%” e ha concluso “Nostro obiettivo, sig. Presidente della Repubblica, è poter avvicinarci, quanto più possibile, alla mortalità 0 per cancro nel 2022, anno del centesimo anniversario della LILT”.
Al fianco del Presidente Lilt, anche Albano Carrisi, testimonial e amico della LILT, Gerardo Sacco, orafo di fama internazionale, che ha donato a Mattarella un’opera raffigurante Igea, Dea della Salute.

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Concorso DSGA: Oggi si parte, tantissimi i candidati giovani

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Si entra nel clou, parte la selezione: 103 mila candidati si sfideranno in tre giorni – 11, 12 e 13 giugno – per affrontare i 100 quesiti della dura prova preselettiva concorso Dsga da cui soltanto 6 mila di loro passeranno alla prova successiva, quella scritta. Molti dei candidati sono giovanissimi. La partita si concluderà con la nomina dei 2.004 vincitori probabilmente dal 1° settembre 2020. Ma ecco l’altra faccia della medaglia, poiché sino a qui è stata tanta la confusione: infatti sono tante le inesattezze e le risposte errate nella batteria dei 4mila test. Inoltre il giovane sindacato lancia i ricorsi per tutelare i candidati che dopo le prove preselettive si ritroveranno esclusi dalla prosecuzione del concorso, nonostante abbiano raggiunto la soglia della sufficienza e comunque rientreranno nel numero compreso tra tre a quattro volte i posti banditi in regione.
Marcello Pacifico (Anief): Abbiamo proposto un ricorso avverso la previsione del bando di ammettere all’ammissione alla prova scritta un numero di candidati triplo rispetto ai posti disponibili e non di tutti i candidati che avranno superato la prova preselettiva con un punteggio finale pari o superiore a 60/100. Altresì, il bando commette una grave illegittimità nella parte in cui prevede che si proceda alla prova preselettiva se il numero dei candidati partecipanti in regione supera le 4 volte il numero dei posti banditi e poi specifica che ammetterà alle prove scritte coloro i quali supereranno la preselettiva e si collocheranno entro le 3 volte il numero dei posti banditi
Si entra nel clou, al via la selezione: 103 mila candidati si sfideranno oggi, domani e giovedì per affrontare i 100 quesiti della dura prova preselettiva concorso Dsga. Soltanto 6 mila di loro passeranno alla prova successiva, quella scritta. Come riporta la rivista specializzata Tutto Scuola, rappresentano una buona fetta di partecipanti i “giovani laureati di età compresa tra i 22 e i 35 anni: ben 47.300, pari al 45% di quell’esercito di candidati. In diverse regioni settentrionali la quota di quei giovani ha addirittura raggiunto o superato il 50% del totale, come, ad esempio, in Piemonte dove è stato raggiunto il 53,4%, o in Lombardia (50,4%) oppure in Emilia Romagna (50%)”. All’interno della porzione di giovani, è “di ulteriore interesse la quota di giovanissimi di età inferiore a 30 anni: sfiorano le 17 mila unità, per una percentuale superiore al 16% (un giovanissimo ogni sei candidati)”. I candidati concorso Dsga di età superiore ai 55 anni sono soltanto l’1,7%. Anief ha deciso di ricorrere per tutelare i candidati che dopo le prove preselettive si ritroveranno esclusi dalla prosecuzione del concorso, nonostante abbiano raggiunto la soglia della sufficienza e comunque rientreranno nel numero compreso tra tre a quattro volte i posti banditi in regione.

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Salute: dati allarmanti sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Se la sanità pubblica va male, quella privata (il secondo pilastro) va peggio e non funziona neppure la spesa diretta (out of pocket) dei cittadini. È a tinte fosche il quadro delineato questa mattina dal Dott. Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, presentando il quarto rapporto sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale.
Un rapporto che segna una forte sintonia con le analisi di Federconsumatori che richiedono ciò che da anni manca alla sanità italiana: centralità politica, volontà e capacità riformatrice. Una svolta profonda che deve riguardare la parte pubblica, il secondo pilastro, la cui attuale scarsa utilità è conclamata, e la spesa diretta dei cittadini.
L’intervento del dott. Andrea Urbani, Direttore Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, legittimamente volto a difendere alcune eccellenze della sanità italiana (cura dei tumori e delle cardiopatie) lascia il campo al vero vulnus per i cittadini, ovvero al fatto che, se esiste una copertura pubblica e sostanzialmente gratuita per patologie acute e ospedalizzate, per tutto il resto (cronicità, riabilitazione, odontoiatria, per fare solo alcuni esempi) si vive una situazione di abbandono, drammatica in alcune aree del Paese.Il discorso finale del Ministro Giulia Grillo, concentrato sulla più stretta attualità, si è trasformato in un appello al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia a non tagliare la spesa sanitaria nella prossima manovra di bilancio e ha lanciato una tre giorni sul tema salute, coinvolgendo tutte le parti interessate, comprese le rappresentanze dei cittadini, quale è Federconsumatori.“Auspichiamo questo confronto avvenga a breve: il rilievo della partecipazione dei cittadini è stato uno dei fili conduttori della giornata. – afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori – In tal senso Federconsumatori da tempo insiste sul fatto che molte riforme, tagli alle inefficienze, e migliore efficacia si possono realizzare anche a costo zero con il coinvolgimento dei cittadini in termini di informazione e di partecipazione attiva alle politiche della salute.”

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Ricardo Franco Levi confermato presidente dell’Associazione Italiana Editori

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Ricardo Franco Levi è stato confermato presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), l’associazione di categoria degli editori che pubblicano libri, riviste scientifiche e prodotti di editoria digitale e che proprio quest’anno celebra i suoi 150 anni. Lo ha eletto oggi, 11 giugno, l’assemblea degli editori, riunita a Milano.
Giornalista con esperienza parlamentare e di governo nelle Istituzioni italiane ed europee, guiderà AIE per il prossimo biennio: “Quella della lettura, o, per essere più precisi, della mancanza di lettura, è una emergenza nazionale – ha dichiarato il presidente in assemblea agli editori (l’intervento integrale è in allegato) -. Non stiamo parlando di noi. Non stiamo parlando per noi. Stiamo parlando dell’Italia e per l’Italia. Non c’è, non abbiamo futuro se non mettiamo l’istruzione, la conoscenza, il sapere al centro dell’agenda politica nazionale. E se non ora quando?”.“Vigileremo con attenzione costante e determinazione per arrivare al varo di una credibile e sostanziosa politica per il libro e la lettura. Così come vigileremo a tutela del diritto d’autore: in Europa abbiamo vinto la prima battaglia ma un’altra, non meno impegnativa, ci aspetta in Italia per il recepimento della direttiva, per la traduzione in legge italiana di quanto approvato dall’Europa”.L’assemblea ha eletto anche i presidenti dei gruppi (che ricoprono anche la carica di vicepresidenti dell’AIE) in cui è strutturata l’Associazione: Marco Tarò (Gruppo Editoriale Mauri Spagnol) presidente del gruppo Editoria di varia, Andrea Angiolini (Il Mulino) presidente del gruppo Accademico professionale, Giovanni Bonfanti (Rizzoli Education) presidente del gruppo Educativo e Diego Guida (Guida Editori) presidente del gruppo Piccoli editori.L’AIE ha tra i suoi compiti quelli di tutelare gli editori e favorirne la crescita professionale, di promuovere iniziative che contribuiscano alla diffusione del libro, della lettura, del diritto d’autore e della cultura italiana in Italia e nel mondo.

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Nasce l’Executive Master Operations & Supply Chain Management di CUOA Business School

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Altavilla Vicentina (VI) CUOA Business School, da oltre 60 anni all’avanguardia nell’interpretare le esigenze di formazione delle imprese grandi e piccole, integra la propria offerta formativa con un nuovo executive master. In partenza il prossimo 20 settembre, l’Executive Master Operations & Supply Chain Management è rivolto a manager, responsabili di funzione e professionisti, che vogliono apprendere le strategie necessarie per rendere efficace la gestione della catena di costruzione del valore verso il cliente finale.
La globalizzazione non implica solo che i mercati di vendita siano sempre più internazionali, ma soprattutto che lo diventino i mercati di fornitura. La competitività va necessariamente cercata, quindi, a livello di global supply network. A ciò si deve aggiungere l’elemento della trasformazione digitale che agisce in tutti i processi coinvolti e che impatta sulle diverse strategie di produzione messe in atto dalle aziende del supply network.Il percorso proposto da CUOA è modulare, con il corso JobLeader Operations & Supply Chain Management, che ne costituisce asse portante, e prevede oltre 300 ore di attività d’aula. I percorsi specialistici, tra i quali i partecipanti potranno scegliere sulla base delle proprie esigenze, sono tre: Procurement, Supply Chain Planning & Control, Lean Transformation, e sono sempre integrati con un modulo dedicato allo sviluppo di soft skills.Fattori distintivi del master sono la centralità di metodi didattici esperienziali, quali visite aziendali, testimonianze di professionisti e manager, e l’utilizzo di una Faculty eterogenea, composta da docenti universitari, formatori esperti, manager, consulenti, che assicura concretezza e aderenza alle reali esigenze delle aziende e rappresenta un canale preferenziale per l’aggiornamento professionale dei partecipanti. Inoltre, ogni partecipante sarà seguito singolarmente da un coach durante il percorso. Le selezioni sono aperte fino al 13 settembre 2019.

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L’Arciconfraternita per la Festa del Santo

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Padova. Dopo il successo della cerimonia conclusiva del quarantacinquesimo Premio nazionale della Bontà sabato 1 giugno sul sagrato della Basilica antoniana in diretta televisiva su Telechiara, in questi giorni fremono i preparativi e le attività presso la Scoletta del Santo, sede storica dell’Arciconfraternita di sant’Antonio di Padova, la più antica delle realtà associative laicali dedicate al Santo. Dalla preparazione del pane, alla vendita dei drappi per finestre e balconi, all’accoglienza dei Confratelli olandesi di Maastricht, alle visite guidate della Scoletta del Santo e dell’Oratorio dei Colombini numerosi sono Consorelle e Confratelli, che con spirito di devozione si stanno adoperando all’insegna dell’Accoglienza.
Già da sabato sono circa 1.500 i panini che vengono confezionati ogni giorno presso la cancelleria della Scoletta del Santo e per oggi martedì 11 è previsto l’arrivo di una delegazione della Confraternita antoniana di Maastricht, che parteciperà alla processione cittadina del 13 giugno per la terza volta indossando il proprio abito e recando i propri banner.Il prossimo fine settimana sarà arricchito da visite guidate alla scoperta delle attuali sedi dell’Arciconfraternita la prestigiosa Scoletta del Santo e l’Oratorio antoniano di S. Maria del Pianto detto dei Colombini, riaperto dal 2017 grazie alla concessione dei proprietari la nobile famiglia Papafava Antonini de Carraresi.In questi giorni scottano anche i social media dell’Arciconfraternita con una Pagina Facebook che sta raggiungendo i 10.000 MI PIACE e sulla quale trovano rivista i manifesti delle numerosissime feste, che in tutta la penisola, si stanno per svolgere in onore del Santo.
Si rende noto, altresì,che sarà il Cappellano dell’Arciconfraternita il M. Rev. P. Andrea Vaona, OFM Conv. a commentare la diretta televisiva di Telechiara che giovedì 13 giugno p.v. permetterà a molti di seguire la S. Messa solenne delle ore 17:00 che sarà presieduta dal nuovo Padre Generale dell’Ordine di Frati Minori Conventuali seguita dalla tradizionale processione per le vie della città con la reliquia del mento del Santo.

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Il 20 giugno sciopero USB all’Atac

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

L’Unione Sindacale di Base ha proclamato per giovedì 20 giugno uno sciopero di 24 ore del personale di Atac. Uno sciopero per difendere la salute e la sicurezza tanto dei lavoratori quanto degli utenti, perché nel trasporto pubblico romano il problema non sono più soltanto i bus che prendono fuoco e le aggressioni al personale, ma anche le polveri sottili nelle gallerie e nelle stazioni della metro, polveri micidiali i cui valori arrivano a sforare anche di 5 volte i limiti di legge.Dopo le denunce di USB e Orsa sulla sospensione da un anno e mezzo della depolverizzazione delle gallerie, che ha lasciato depositare e respirare a dipendenti e utenti polveri sottili, nonché sull’assenza di rilevazioni dallo scorso mese di ottobre, lunedì 3 giugno il prefetto di Roma ha accolto le sollecitazioni delle due organizzazioni sindacali, disponendo che Atac effettui celermente nuovi rilievi, per i quali l’azienda ha incaricato subito l’Università di Tor Vergata.Più in generale USB denuncia la quasi totale assenza di servizi igienici ai capolinea, la negazione continua di ferie adeguate a un sufficiente recupero psico-fisico, lo stato usurato dei mezzi, l’assenza di aria condizionata nei mesi caldi, tutte situazioni che causano un peggioramento delle condizioni di salute dei lavoratori.Le continue aggressioni al personale operativo, causate dalla gestione insufficiente del servizio, aggiungono infine altro stress e altro disagio a lavoratori che svolgono già un’attività di per sé usurante.Il 20 giugno i lavoratori sciopereranno non solo per tutelare la propria salute e la propria sicurezza ma anche quelle degli utenti. È a loro che ci rivolgiamo e chiediamo comprensione e sostegno, perché vittime in egual misura di una gestione inefficiente di un servizio pubblico che è patrimonio di tutti.
Il personale viaggiante di Atac si fermerà dalle ore 08:30 alle ore 17:00 e dalle 20:00 a fine servizio.

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Un italiano su due ormai usa la banca online

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Anche i risparmiatori italiani hanno ormai superato il tabù di Internet: uno su due sceglie il web per gestire il conto corrente e monitorare i movimenti di denaro. I dati dell’indagine realizzata da Doxa per Findomestic in occasione del lancio del nuovo corrente digitale tracciano “l’identikit di un utente sempre più smart e a proprio agio con il mondo online” sottolinea Claudio Bardazzi delle relazioni media. “E’ anche questo il motivo per cui Findomestic – dichiara Gilles Zeitoun, Direttore Generale della banca – da sempre attenta al cliente e all’evoluzione delle sue esigenze, ha deciso di completare la gamma dei propri servizi con un conto corrente che ha nell’interfaccia digitale uno dei suoi principali punti di forza”.
Sono diversi i segnali che confermano la crescente confidenza dei risparmiatori con l’online banking. Ad esempio, dimostrano i risultati dell’indagine realizzata da Doxa per Findomestic, è in aumento la quota di coloro che si affidano al digitale per effettuare operazioni bancarie abituali: secondo le rilevazioni, da luglio 2018 a oggi la percentuale di utenti che utilizzano il sito della propria banca è passata dal 49,1% al 52,1%, mentre app e mobile banking sono attualmente scelti dal 23,2% a fronte del 22,4% del luglio scorso. Anche le operazioni più complesse fanno sempre meno paura: il 28,5% fa ricorso a Internet anche per i casi più delicati e meno frequenti, dato in crescita di ben 7 punti percentuali rispetto alla rilevazione dell’estate passata.
Un po’ a sorpresa gli habitué dell’e-banking non sono i più giovani: è la fascia tra i 55 a i 64 anni a ricorrere più spesso (nel 58,4% dei casi) ai servizi bancari sul web. I millennials, invece, preferiscono il mobile: il 44,6% degli utenti tra i 18 e i 24 anni gestisce il proprio conto corrente dallo smartphone.
Non a caso la società di credito al consumo del Gruppo BNP Paribas, per il debutto del suo conto bancario ha puntato su un’offerta digitale con funzionalità orientate alla gestione consapevole del budget e al risparmio. Una di queste è il trasferimento automatico del denaro dal conto allo strumento di deposito quando la giacenza raggiunge una soglia prestabilita. Inoltre è possibile rateizzare sul conto i pagamenti Findomestic in essere dilazionando la spesa in tre o sei mesi.
L’indagine realizzata da Doxa per Findomestic ha chiesto inoltre al campione quali sono le caratteristiche più importanti di un conto corrente: i bassi costi di gestione risultano l’esigenza più diffusa (55,2%) oltre alla chiarezza e trasparenza dei costi (40,2%) e alla possibilità di gestire tutto online (39,2%). In risposta a questa esigenza, Findomestic propone un canone fisso, con due tariffe: 6,90 euro al mese per il tutto compreso e 3,90 al mese nella versione che comprende l’operatività ordinaria. Il canone mensile del conto è costruito per rendere consapevoli i clienti di quanto si sta spendendo e tutta l’operatività ordinaria del conto corrente è direttamente integrata nel canone senza spese aggiuntive per il cliente. Il canone può anche diminuire di 1 euro se si accredita lo stipendio sul conto, di un 1 euro se si ha già un finanziamento in corso con Findomestic e di un ulteriore euro se è stata stipulata tramite la società una copertura assicurativa. Con queste possibili riduzioni il conto diventa tra i più competitivi del mercato: la versione all inclusive può scendere da 6 euro e 90 centesimi a 3,90 mese, quella base da 3,90 a 0,90 centesimi.

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Rette Residenze sanitarie assistenziali

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Il Consiglio di Stato, con sentenza pubblicata il 21 marzo scorso ha chiarito un importante aspetto dell’interpretazione normativa in materia di Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) e di diritto alla salute, in relazione alla cura ed ai ricoveri nelle Residenze sanitarie Assistenziali (RSA) dei soggetti non autosufficienti e degli anziani: se il malato continua ad esser tale, anche dopo che siano trascorsi i tempi previsti per le cure intensive ad esclusivo carico del Servizo Sanitario Nazionale (SSN), anche della fase di “lungoassistenza” i costi saranno a carico delle Aziende Sanitarie Locali (Asl) competenti (e non come adesso per metà quota a carico dei comuni e dell’utente).
La pronuncia si inserisce in un più ampio contesto. L’azione promossa da alcune associazioni che tutelano le persone disabili e gli anziani, aveva principalmente ad oggetto la riforma della sentenza del Tar Lazio, concernente la legittimità del Dpcm con cui si sono riformati i LEA (del 12.01.2017). In questo contesto, però i giudici si sono pronunciati, fra le altre cose, anche sul riparto dei costi di ricovero nella “lungoassistenza” e sull’applicabilità dei limiti temporali relativi alle cure ai soggetti non autosufficienti ed anziani ricoverati in struttura,Ed invero, le normative secondarie (ex decreto LEA DPCM 29 novembre 2001, poi sostituito dai nuovi LEA come definiti nel DPCM 12.01.2017) prevedono, in contrasto con la norma primaria e con l’art. 32 della Costituzione, che la copertura integrale del SSN avvenga solo per 30, 60 o al massimo 18 o 36 mesi, dopo di che il costo diviene in parte a carico di Comuni ed utenza (la cosiddetta quota sociale).Il Consiglio di Stato, invece, ha ritenuto che tali limiti temporali (oggi le famiglie pagano circa 1500 euro al mese a titolo di quota sociale, per capirsi), non possono elidere il nucleo essenziale del diritto alle cure. E se le condizioni di salute e di bisogno permangono dopo i predetti tempi, il SSN deve continuare a farsi carico integralmente dei costi. In altre parole, ai fini del riparto, contano le terapie necessarie alla cura e non i tempi che occorrono per effettuarle.Tali limiti, che oggi costituiscono un tetto massimo di copertura dei costi da parte del SSN, a parere dei giudici, cozzano, se rigidamente applicati, con la normativa di rango primario e costituzionale. Essi, devono, infatti, esser ritenuti “meramente indicativi” e, laddove il paziente, al termine del periodo intensivo, abbia ancora bisogno di (lungo) assistenza socio-sanitaria a prevalente carattere sanitario (e non meramente socio assistenziale), essa è ad integrale carico del SSN.Un malato con patologie croniche ingravescenti, che riceve prestazioni socio-sanitarie “ad alta integrazione sanitaria” (art. 3 septies d.lgs 502/92), è improbabile che dopo 30, 60, 18 mesi o 36 mesi possa tornare alla normalità. E’ probabile che sia ricoverato a lungo, e a tempo indeterminato in Rsa e, in tal caso, i costi delle prestazioni spettano all’Asl di competenza.Si tratta di una pronuncia importante, che avvalora e rende concreto il diritto alla salute di molti anziani e/o soggetti non autosufficienti. Importante anche per le loro famiglie, su cui ancora troppo spesso gravano, illegittimamente, i costi del ricovero. E’ anche utile a prender coscienza che i costi dell’assistenza agli anziani non autosufficienti sono e saranno sempre più esplosivi, in un periodo di invecchiamento della popolazione e di contemporaneo miglioramento delle possibilità terapeutiche. Occorre allora porsi una questione importante di risorse e di bilancio e di correlate scelte politiche. (Claudia Moretti, legale, consulente Aduc)

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Protocollo di Intesa per la salute dei bambini

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo e il Rettore della Saint Camillus International University of Health Sciences Giovanni Crisostamo Profita, nel corso della Conferenza Organizzativa dell’UNICEF Italia che si tiene a Roma in questi giorni, hanno firmato un protocollo di intesa della durata di quattro anni per unire le proprie forze e competenze in ambito sanitario e di cooperazione per i bambini più vulnerabili.
“Ogni giorno nel mondo 7.000 bambini muoiono nel primo mese di vita. Il primo gennaio di quest’anno sono nati nel mondo oltre 395.000 bambini, circa 1.335 in Italia. È con grande senso di responsabilità che abbiamo deciso di impegnarci in questa collaborazione per i bambini più vulnerabili in Italia e nel mondo. Ogni bambino deve avere un accesso adeguato a cure mediche di qualità che consentano un suo corretto e sano sviluppo.” – ha dichiarato Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia. “Questa collaborazione porterà a risultati concreti e positivi e sono orgoglioso di averne dato notizia in occasione della conferenza organizzativa annuale dell’UNICEF Italia che riunisce i Presidenti provinciali e locali UNICEF, i volontari, il nostro staff, il grande cuore pulsante della nostra organizzazione.”“Insieme con l’UNICEF promuoveremo attività congiunte per la salute e il benessere dei bambini, collaboreremo per la definizione di specifici programmi di ricerca, porteremo avanti progetti nell’ambito della tutela della famiglia e dell’infanzia e della riduzione delle povertà socio educative attraverso la formazione di figure specializzate nel settore sanitario. Questa collaborazione è per noi un grande orgoglio, che porterà beneficio a tanti bambini in Italia e nel mondo”, ha dichiarato il Rettore della Saint Camillus International University of Health Sciences Giovanni Crisostamo Profita.

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115 milioni di ragazzi e uomini nel mondo si sono sposati da bambini

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Secondo l’UNICEF – che oggi lancia il primo studio approfondito sugli sposi bambini – circa 115 milioni di ragazzi e uomini nel mondo si sono sposati da bambini, di questi 1 su 5 – circa 23 milioni – prima dei 15 anni. Attraverso i dati da 82 paesi, lo studio rileva che il matrimonio precoce tra i ragazzi è diffuso in diversi paesi nel mondo, che vanno dall’Africa sub sahariana all’America Latina e i Caraibi, dall’Asia del Sud all’Asia dell’Est e il Pacifico. Secondo i dati, il tasso più alto di matrimoni precoci di bambini si registra in Repubblica Centrafricana con il 28%, seguono Nicaragua con il 19% e il Madagascar con il 13%. I nuovi dati portano il numero totale di spose e sposi bambini a 765 milioni. Le ragazze rimangono quelle maggiormente colpite, con 1 giovane donna su 5 tra i 20 e i 24 anni che si è sposata prima del suo diciottesimo compleanno, rispetto a 1 giovane uomo su 30.
Mentre la percentuale, le cause e l’impatto dei matrimoni precoci tra le ragazze sono stati ampiamente studiati, sui matrimoni precoci di ragazzi e bambini sono state realizzate poche ricerche. I bambini maggiormente a rischio di matrimoni precoci provengono dai famiglie più povere, vivono in aree rurali e sono poco o per nulla istruiti.“Il matrimonio ruba l’infanzia” – ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale UNICEF. “Gli sposi bambini sono costretti ad assumersi responsabilità da adulti, per le quali potrebbero non essere pronti. Il matrimonio precoce comporta paternità precoce, e di conseguenza maggiore pressione di dover provvedere alla famiglia, l’interruzione dell’istruzione e scarse opportunità lavorative. Nell’anno in cui celebriamo l’anniversario dei 30 anni dall’adozione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, dobbiamo ricordare che costringere al matrimonio ragazzi e ragazze quando sono ancora dei bambini è in contrasto con i diritti sanciti dalla Convenzione” – ha dichiarato Fore. “Attraverso ulteriori ricerche, investimenti e l’empowerment, possiamo porre fine a questa violazione.” Sito-web: http://www.unicef.it.

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UNICEF Italia: impegno per 1,2 milioni di bambini in povertà assoluta nel nostro paese

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Dichiarazione del Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo all’Assemblea dei volontari riunita a Roma.“L’Italia, mai come oggi, come ho detto 11 mesi fa al mio insediamento, deve essere il terreno su cui ci impegneremo sempre di più come UNICEF. Ogni giorno assistiamo ad episodi incresciosi che riguardano i nostri bambini. Figli feriti o uccisi per mano dei genitori, bambine vittime di violenza, anche all’interno della scuola, discriminazioni nelle mense scolastiche e fenomeni crescenti di bullismo.
Per non parlare dell’insicurezza in cui si trovano a vivere stretti tra la povertà di alcune periferie – in Italia vivono oltre 1,2 milioni di bambini in povertà assoluta ed il 25,7% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 non studia, non lavora né è inserito in programmi di formazione- e l’indifferenza colpevole dei grandi centri urbani, bambini e adolescenti; come accaduto a Napoli giorni fa, quando la piccola Noemi ha rischiato la vita per un proiettile sparato in pieno giorno da un folle criminale mentre lei giocava in un parco con la mamma e la nonna. A Noemi e alla sua famiglia va l’abbraccio di questa Assemblea mentre resta intollerabile che tutto questo avvenga nel nostro Paese. Per questo motivo ritengo sempre più necessaria una forte attività di advocacy che non solo coinvolga la nostra struttura nazionale ma che veda l’UNICEF sempre più protagonista a livello locale attraverso l’attivismo dei nostri volontari integrati e in rete con società civile, scuola, genitori e istituzioni. Siamo a disposizione del Governo per aprire da subito un tavolo sulla condizione dell’Infanzia nel nostro Paese.L’UNICEF del futuro, quella che ho in mente è questa. Una comunità di persone che mettono la propria vita al servizio di una missione oggi complessa. Non è facile essere volontari nel 2019, in un mondo che mette in discussione tutto, che tenta di screditare chi fa del bene, che attraverso le fake news è capace di dire tutto il contrario di tutto. Per questo sono necessarie idee, motivazioni e grandi ideali. Il nostro, quello di proteggere i bambini, va difeso e sostenuto ogni giorno”.

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Giornata Nazionale per la lotta contro Leucemie, Linfomi e Mieloma

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Il 21 giugno si celebra la 14° edizione della Giornata Nazionale per la lotta contro Leucemie, Linfomi e Mieloma, posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e istituita permanentemente dal Consiglio dei Ministri. La Giornata sarà un’occasione speciale per illustrare i progressi della Ricerca Scientifica e per essere ancora più vicini ai malati ematologici, adulti e bambini, attraverso incontri e manifestazioni di sensibilizzazione e raccolta fondi.
In occasione dei 50 anni di attività al fianco dei malati ematologici e a sostegno della ricerca scientifica, un’ampia delegazione di AIL, composta dai Presidenti delle 81 sezioni provinciali, da esponenti del mondo del volontariato, della ricerca scientifica e da ex pazienti che hanno combattuto la malattia, sarà ricevuta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella Sala degli Specchi del Palazzo del Quirinale.
Per l’intera giornata di venerdì 21 giugno sarà attivo uno Speciale Numero Verde AIL – Problemi Ematologici 800.22.65.24, al quale otto illustri ematologi risponderanno per offrire a tutti coloro che chiameranno consigli sulla malattia e sui centri di terapia di tutto il territorio nazionale.
Appuntamento centrale della Giornata sarà, anche quest’anno, “…Sognando Itaca”, un lungo viaggio in barca a vela da Napoli a Palermo, in programma dal 3 al 18 giugno. Testimonial d’eccezione dell’iniziativa è la campionessa olimpionica di windsurf, Alessandra Sensini. L’iniziativa ha lo scopo di promuovere la vela come metodo terapeutico volto alla riabilitazione psicologica e al miglioramento della qualità della vita dei pazienti.

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Convegno Retail Design

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Roma giovedì 13 giugno al Plesso Aule delle Scienze del Campus Scienze e Tecnologie dell’Università di Parma, nel convegno Retail Design: Le dimensioni fisiche nell’era digitale, organizzato da RetaiLab con il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali e con il patrocinio della Società Italiana di Marketing.Nel corso dell’appuntamento, che si aprirà alle 9.30 e sarà caratterizzato dalla presenza di diversi docenti dell’Università di Parma in veste di relatori (Silvia Bellini, Guido Cristini, Beatrice Luceri, Maria Grazia Cardinali, Davide Pellegrini, Edoardo Sabbadin, Tania Vergura, Cristina Ziliani del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali), ci si confronterà su come l’architettura, il layout, i servizi, le persone e il packaging siano elementi fondamentali per influenzare la shopping experience.RetaiLab, laboratorio di ricerca nato dalla pluriennale esperienza dei ricercatori di marketing dell’Università di Parma, intende offrire un’occasione di confronto tra la comunità scientifica e la business community sui temi di frontiera che riguardano la relazione tra l’industria di marca e la distribuzione moderna: branding, neuromarketing, nutrition shopper marketing, digital law, retail design innovation e omnichannel retailing. https://www.retail-lab.it/workshop-2019/
Programma:
9.30 Welcome coffee e registrazione dei partecipanti
10.00 Saluti di apertura Gaetano Aiello, Accademia Italiana di Economia Aziendale
10.10 Presentazione di RetaiLAB e delle attività sviluppate Cristina Ziliani e Davide Pellegrini, Università di Parma
10.25 Introduzione ai temi dell’incontro e moderazione degli interventi Luigi Rubinelli, Retailwatch.it
10.30 Il punto vendita del futuro: costruire relazioni e valore con il design thinking
Sigurdur Thorsteinsson, Design Group Italia
10.50 Pack design: da emozioni a scelte di acquistoBeatrice Luceri e Tania Vergura, Università di Parma Discussant: Federico Casotto, Design Group Italia
11.30 La differenziazione d’Insegna attraverso i reparti del fresco: la comunicazione di packaging Guido Cristini e Silvia Bellini, Università di Parma Discussant: Vittorio Brinati, Esselunga, Francesco Mandolini, Esselunga
12.20 La Blockchain: uno strumento per rifondare la fiducia nei mercati Andrea Ausili, Gs1
12.45 Traiettorie evolutive del punto vendita: la dimensione della sostenibilitàDialogo tra Mariagrazia Cardinali, Università di Parma, e Chiara Faenza, Coop Italia
13.20 Considerazioni conclusive e lancio ricerca 2020 Edoardo Sabbadin, Università di Parma

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«Ciclovia Alpe Adria ed enogastronomia saranno trainanti per l’estate regionale»

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Sauris (Udine). «Ci aspettiamo ottimi riscontri per questa estate da parte di chi ama il “turismo attivo”, in particolare da Nord Europa e zone dell’Est. La ciclovia Alpe Adria potrà fare la differenza». È la chiave di lettura offerta, per i prossimi mesi, da Paola Schneider, presidente di Federalberghi Fvg, che vede questa infrastruttura come un ulteriore volano per la crescita regionale, dalla Bassa ai monti. «Tarvisio, grazie a chi frequenta la ciclabile, ha vissuto e vivrà un vero boom di chi si ferma a dormire e mangiare in zona. Ma anche ad Aquileia si lavora bene e pure a Palmanova, tanto per citare dei casi. Quello legato al cicloturismo è un mercato in più che possiamo offrire, può dare molte soddisfazioni». Non soltanto Alpe Adria, però: a favore degli amanti delle due ruote ci sono anche altre opportunità, come alcuni esempi riportati da Schneider: «Sullo Zoncolan sono presenti sentieri non soltanto per mountain bike, ma anche per e-bike dedicati a turisti magari meno allenati, ma che vogliono comunque scoprire le nostre bellezze». A quali mercati guarda questo il turismo su due ruote? «Penso a Olanda e Svizzera, ma anche ad altri Paesi emergenti come Polonia o Slovacchia». Oltre alle bici, c’è di più: «A favorire le nostre strutture ricettive della Carnia – dice la presidente di Federalberhi Fvg – ci penserà anche l’agroalimentare di qualità, con un’offerta di buon cibo, dai salumi ai formaggi, a location meravigliose, quali le malghe ancora monticate».
In merito al trend per l’estate 2019 in Friuli Venezia Giulia, Schneider ha le idee chiare: «Una volta le vacanze si prenotavano con largo anticipo, ora non è più così. Dunque è difficile fare previsioni per i prossimi mesi. Ci auguriamo di raggiungere i numeri positivi dello scorso anno e confidiamo nell’aiuto del meteo: maggio è stato disastroso, da ora in avanti può soltanto essere meglio. L’inizio di giugno promette bene e ha mosso qualcosa». Poi, uno sguardo alle singole zone: «Tarvisio resta zona importante, sia di passaggio sia per il turismo stanziale, la Carnia è un “diesel”, la stagione parte piano ma poi, quando entra nel vivo… si corre. Per quanto riguarda il mare, Grado è una località dove il turismo ha un andamento più omogeneo, mentre Lignano ha scontato il clima infelice dello scorso mese e sta iniziando ora a decollare. Ma siamo fiduciosi, per un periodo estivo in grado di dare soddisfazioni».Restando in tema lignanese, nel fine settimana arriverà un assaggio di stagione grazie ai tanti austriaci che raggiungeranno la località balneare friulana per la Pentecoste: «È – conclude Schneider – una apertura generale dell’estate, tanto i turisti quanto gli albergatori e i titolari di attività commerciali ci tengono molto. Rappresenta un viatico importante per partire con il piede giusto in vista dei mesi a seguire».

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Il numero di rifugiati e migranti venezuelani supera i 4 milioni

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

L’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati, e l’OIM, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, hanno annunciato oggi che il numero di venezuelani in fuga dal proprio paese ha raggiunto i 4 milioni. Quello dei venezuelani è uno degli esodi più massicci a livello mondiale.Il flusso di persone in fuga dal Venezuela è cresciuto a un ritmo impressionante. Alla fine del 2015 i rifugiati e i migranti venezuelani erano circa 695.000, mentre a metà del 2019 il loro numero ha superato i 4 milioni, secondo i dati forniti dalle autorità nazionali per l’immigrazione e da altre fonti. In soli sette mesi a partire dal novembre 2018 il numero di rifugiati e migranti è cresciuto di un milione.I paesi dell’America Latina ospitano la gran parte dei venezuelani: 1,3 milioni si trovano in Colombia, 768.000 in Perù, 288.000 in Cile, 263.000 in Ecuador, 168.000 in Brasile e 130.000 in Argentina. Anche il Messico e altri paesi in America Centrale e nei Caraibi ospitano un numero significativo di rifugiati e migranti provenienti dal Venezuela.“Queste cifre allarmanti sottolineano l’urgente necessità di sostenere le comunità dei paesi ospitanti,” ha affermato Eduardo Stein, Rappresentante Speciale di UNHCR e OIM per i rifugiati e i migranti venezuelani. “I paesi dell’America Latina e dei Caraibi stanno rispondendo a questa crisi senza precedenti, ma non possono continuare a farlo senza il sostegno della comunità internazionale.”I governi della regione hanno creato meccanismi per coordinare la loro risposta e facilitare l’inclusione legale, sociale ed economica dei cittadini venezuelani. Tra questi, il meccanismo principale è il Processo di Quito, che ha riunito i paesi latinoamericani interessati dall’esodo di rifugiati e migranti venezuelani. Al fine di integrare questi sforzi, un Piano umanitario Regionale di Risposta alla situazione dei rifugiati e dei migranti (Regional Refugee and Migrant Response Plan – RMRP) è stato lanciato lo scorso dicembre, ed è rivolto a 2,2 milioni di venezuelani e a 580.000 persone delle comunità ospitanti in 16 paesi. Ad oggi, il Piano Regionale di Risposta è stato finanziato solo al 21%.

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I medici sono i professionisti più ricchi ma i laureati restano pochi

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

I medici si confermano più “ricchi” degli altri professionisti e trovano tutti -o quasi – lavoro a 5 anni dalla laurea; le lauree scientifiche sono una sicurezza per trovare lavoro e, più spesso delle altre, pure buoni stipendi. Tuttavia, i laureati in Italia restano pochi, non abbiamo recuperato i livelli ante-crisi; e persiste una forte migrazione di diplomati nel Sud per studiare negli atenei del Centro-Nord. Il rapporto Almalaurea 2019 presentato nei giorni scorsi non solo conferma, ma consolida i dati presentati tre anni fa Napoli da cui emergeva un gap tra il Sud, esportatore di studenti universitari, e il resto d’Italia. Se dal Nord si sposta il 2,8 degli studenti (a Roma in genere), e dal Centro la mobilità è del 12,2%, al Sud emigra il 26,4% di studenti; di solito tra i diplomati vanno via figli di famiglie facoltose che possono permettersi gli studi fuori sede, la laurea per uno studente del Sud pesa economicamente di più. Ma in quali materie il titolo la ripaga? Intanto, una premessa: dopo la Romania siamo il paese con minore incidenza di laureati, negli ultimi 15 anni gli atenei hanno perso 40 mila matricole, c’è stato un crollo tra 2008 e 2014 del 17% di occupati a un anno per le lauree triennali e del 15% per le magistrali. In assoluto, dal 2003 in poi hanno guadagnato solo le lauree scientifiche, aumentate del 13%. Ora va meglio. Nel 2017-18 c’è stato un aumento del 9,3% di immatricolazioni, dunque una ripresa che però non copre il dato di fondo: in Italia più che all’estero la frequenza universitaria è legata al reddito. Per trovare lavoro, la laurea, di primo o secondo livello, triennale o quinquennale, conta ancora; per trovarlo ricco come vedremo conta il tipo di corso. A cinque anni ha trovato lavoro il 78,7% dei laureati contro il 65,7% dei diplomati, 12 punti in più; ed è più appetibile lo stipendio, ma solo del 3,8%: tra laureati e non, il gap stipendiale è 20 volte più ampio in Germania, ad esempio. Almalaurea, il consorzio di 75 atenei che ha svolto l’indagine su 640 mila ex studenti e 280 mila laureati, ha evidenziato tra 2014 e 2018 una ripresa in termini di posti di lavoro: tra i laureati di primo livello trova occupazione il 72% e tra quelli di secondo, con due anni di studi in più, il 69,4%; i primi sono cresciuti di 6 punti rispetto alla rilevazione 2014, i secondi di quattro punti. Le due categorie a inizio carriera pari valgono, ma va tenuto conto del crollo precedente tra le immatricolazioni a lauree di primo livello che ha diminuito il numero di questi laureati. Se si guarda alle retribuzioni medie, dal 2008 al 2014 quelle dei laureati di primo livello a un anno dal conseguimento del titolo sono salite del 13% a una media di 1169 euro e quelle dei laureati di secondo livello sono salite a 1232 euro, del 14%, nessuna ha però recuperato il gap di circa 20 punti percentuali persi tra il 2004 e il 2014. Tra le professioni, a 5 anni dalla discussione della tesi i medici sono la prima e più “conveniente” in assoluto sia per tasso di occupazione, il 92,4%, sia per stipendio, con 2007 euro mensili netti. In termini di tasso di occupazione sono tallonati da agrari e veterinari che trovano posto a 5 anni per l’89%, laureati chimico-farmaceutici che trovano posto all’88,9%, architetti (86,8%). I laureati giuridici seguono con il 76,7%. I medici fanno un possibile balzo in avanti anche rispetto alla precedente rilevazione del 2013 dove erano però raggruppati con le altre professioni sanitarie e il loro stipendio mensile era 1500 euro circa. Rispetto a 5 anni prima sono salite da 1470 a 1595 euro medi netti mensili le retribuzioni nel chimico-farmaceutico, fisse quelle di veterinari (1380 euro), laureati giuridici (1340 euro) architetti (1376 euro). (by Mauro Miserendino – fonte Doctor33)

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Il rapporto di Mueller: l’insufficienza della parte scritta

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Il notissimo attore Robert De Niro, vincitore del Premio Oscar nel 1974 e 1980, in tempi recentissimi sta interpretando il ruolo di Robert Mueller nel programma satirico “Saturday Night Live”. De Niro ha ricordato questo ruolo in una lettera rivolta a Mueller pubblicata dal New York Times nella quale dissente dall’ex procuratore speciale quando questi ha detto che il suo rapporto parla per lui e che non ha intenzione di dire altro sul soggetto. Va ricordato che Mueller, dopo avere chiuso l’ufficio sulle indagini del Russiagate, ha parlato per otto minuti sintetizzando il rapporto di 448 pagine e alla fine ringraziando i suoi collaboratori per la loro professionalità e “integrità” nel corso delle indagini.De Niro ha colto nella sua lettera che il rapporto di Mueller non rappresenta la fine del lavoro del procuratore speciale. L’attore insiste che i parlamentari e gli avvocati devono leggere il rapporto e capirlo ma l’americano medio ha bisogno di chiarimenti. Ha ragione. Le conseguenze del silenzio di Mueller si sono già viste. Quando lui ha consegnato il rapporto a William Barr, il ministro di Giustizia, il 22 marzo del corrente anno, ha suggerito che i riassunti preparati dalla sua squadra potrebbero essere resi pubblici. Barr ha però preferito preparare una breve sintesi di sua stesura secondo la quale Donald Trump è scagionato di collusione e anche dichiarato innocente di ostruzione poiché Mueller non lo ha incriminato.Questa “traduzione” del rapporto non è stata gradita da Mueller il quale pochi giorni dopo, il 27 marzo per essere precisi, ha inviato una lettera a Barr nella quale dimostrava il suo disappunto con la sintesi perché “non ha colto appieno il contesto, la natura e la sostanza” delle indagini contenute nel rapporto. Barr, testimoniando davanti alla Commissione Giudiziaria al Senato, ha caratterizzato questa lettera di “snitty”, sgradevolmente nervosa, mostrando la sua delusione che il suo “amico” non gli avesse telefonato invece di scrivere la lettera.Mueller ha messo nero su bianco invece di usare il suo cellulare perché sapeva che le parole scritte rimangono mentre quelle orali spesso vengono dimenticate o private del senso originale. In ogni probabilità, Mueller si era visto tradito dalla sintesi fatta da Barr e ha voluto indicarlo pubblicamente. L’ex procuratore speciale ha capito che quando sono gli altri a parlare del suo rapporto le loro interpretazioni non sono necessariamente affidabili.Questa ovvia conclusione ci farebbe credere che Mueller vorrebbe “difendere” l’integrità del suo rapporto poiché se un amico come Barr lo ha frainteso o storpiato per scopi personali o politici, altri potrebbero fare peggio. Ciononostante, Mueller ha deciso di non dire di più e ha anche dichiarato che se il Congresso lo interpellerà a testimoniare lui si limiterà ad additare al rapporto.De Niro ha capito che questa strada presa da Mueller non è quella giusta come ci ha già dimostrato l’interpretazione di Barr, il quale ha creato una falsa narrativa di Trump come innocente. Il rapporto di Mueller non raggiunge questa conclusione ma lo fa con un linguaggio poco chiaro anche se suggestivo. Muller ha scritto che “Se fossimo stati convinti che il presidente non avesse commesso un reato lo avremmo detto”. Si deve concludere che Trump non è innocente e che dovrebbe essere incriminato come nel caso di una trentina di altre persone, alcune delle quali sono già in carcere. Mueller continua a spiegare, sempre con un linguaggio poco accessibile all’americano medio, che il presidente in carica può essere giudicato ma solo dal Congresso.Il Congresso è un organo legislativo ma anche politico. Per giudicare l’ostruzione di Trump, reato su cui Mueller include una dozzina di possibili esempi, i legislatori devono agire ma allo stesso convincere il popolo americano che l’impeachment sarebbe la strada indicata nel rapporto. Per caldeggiare l’opinione pubblica ci vuole qualcosa in più di un rapporto di 448 pagine che parli da sé. È necessario anche ribaltare la falsa narrativa creata da Barr che Trump sia innocente. Al momento, il 76 percento degli elettori democratici crede che Trump meriti l’impeachment. Il 41 percento di tutti gli americani lo considera appropriato. Una cifra significante specialmente se la si compara a quella dell’inizio dell’impeachment di Richard Nixon, prevenuto solo dalle sue dimissioni.
Il numero di parlamentari che si è già dichiarato favorevole all’impeachment ha raggiunto 61 democratici e un repubblicano (Justin Amash, Michigan). Se Trump non può essere giudicato dal sistema giudiziario poiché occupa la carica di presidente, come ha detto Mueller, le due Camere sono l’unico percorso. Bisogna però comunicare chiaramente alla nazione. Ecco quello che ha spiegato De Niro nella sua lettera. L’attore italo-americano ha concluso che “il paese ha bisogno dell’autentica voce di Mueller per fare chiarezza in modo autorevole” poiché il procuratore speciale è la voce del rapporto e il Paese ha bisogno di “ascoltare questa voce”.Nei suoi otto minuti di discorso a conclusione del suo lavoro Mueller ha detto che i russi hanno interferito chiaramente nell’elezione del 2016, il che “merita l’attenzione di tutti gli americani”. Giusto. Anche lui è americano e sicuramente sarà preoccupato. Questa preoccupazione sarà sufficiente a seguire il consiglio di De Niro?
Lo vedremo fra breve. La commissione Giudiziaria alla Camera presieduta da Jerry Nadler, parlamentare di New York, inizierà una serie di audizioni titolate “Lezioni del rapporto di Mueller: l’ostruzione presidenziale e altri reati”. Rimane in dubbio se Mueller si presenterà a testimoniare per chiarire e difendere l’integrità del suo rapporto. Il fatto che il suo “amico” Barr sta investigando gli investigatori, tramite nuove indagini sulla legalità delle azioni che hanno scatenato l’inchiesta del Russiagate, convincerà Mueller a porre fine alla sua reticenza?
Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California. Alcuni dei suoi articoli hanno vinto premi della National Association of Hispanic Publications.

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Governo ripristini agevolazioni Ires

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

“L’abrogazione delle agevolazioni Ires, decise con l’ultima legge di Bilancio, rischiano di mettere in difficoltà le aziende sanitarie pubbliche, già penalizzate dalla riduzione dei finanziamenti derivanti dal Fondo Sanitario Nazionale, e le strutture ospedaliere private. E a pagarne le conseguenze sarebbero i cittadini, visto che questo taglio porterebbe ad un sostanziale incremento dei costi sia diretti e sia indiretti”. A dirlo il senatore di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini, che ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Economia e delle Finanze e della Salute.”Per questo chiedo che il governo non soltanto ripristini le agevolazioni Ires, ma introduca anche un meccanismo di destinazione vincolata delle somme risparmiate. Così da consentire che queste risorse siano investite nel miglioramento della qualità dei servizi erogati ai cittadini e nell’innovazione delle strutture stesse. Il governo non può restare a guardare o far finta di nulla. In gioco è il diritto ad avere cure e assistenza medica adeguate e di livello” conclude il senatore Calandrini.

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Strage di Bologna

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Mollicone (FdI): “Procura di Bologna senta l’ex agente Monti. Fico renda pubblici i documenti sulla strage” E prosegue:”Le rivelazioni contenute nel libro dell’ex agente Adriano Monti, nome in codice “Siegfried”, mette in dubbio la tesi della pista “nera” della strage di Bologna.Monti racconta che la bomba sia esplosa per errore, mentre due palestinesi erano intenti nel trasporto. I giudici di Bologna -dice l’ex agente della rete Gehlen- ne erano stati informati dai servizi segreti italiani.
L’esplosivo sembra dovesse arrivare a Trieste ed essere usato per un attentato alla base militare di Aviano. Entrambi i palestinesi pare siano deceduti nella deflagrazione dell’ordigno. La fonte sarebbe lo stesso Abu Omar.La pista “palestinese” è una tesi già emersa grazie ai parlamentari Fragalá e Raisi -e il lavoro di Giampaolo Pellizzaro e degli altri consulenti, fra cui mi onoro di essere stato- nelle commissioni di inchiesta Stragi e Mithrokin, che va rivalutata.Mi chiedo cosa aspetti ora la procura di Bologna a sentire l’ex agente Monti come persona informata dei fatti. Il presidente della Camera Roberto Fico, facendo seguito agli annunci durante le celebrazioni della Giornata Nazionale dedicata alla memoria delle vittime del terrorismo dello scorso 9 maggio, renda possibile la consultazione dei documenti della commissione Mithrokin, fra cui ci sono anche le carte relative ai fatti di Bologna. Il centrosinistra mise un vincolo di “fatto” alla consultazione nonostante l’avvenuta declassificazione: l’autorizzazione alla consultazione può essere data solo dall’ente originatore, che spesso è disciolto come i servizi esteri dei paesi dell’ex Patto di Varsavia. È necessario un vero atto di trasparenza.”
È quanto dichiara Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia già consulente della commissione Mithrokin.

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