Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 145

Archive for 28 novembre 2016

Sosteniamo la Croce d’oro di Cervo

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

croce_oro_cervocroce_oro_cervo2Nasce in Provincia di Imperia, a Cervo, uno dei borghi più belli d’Italia, un’iniziativa per riuscire a mantenere in tutto il golfo dianese, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, il “Servizio Ambulanze”. Il Comune di Diano San Pietro, rappresentato dal Sindaco Claudio Mucilli e dall’Assessore al Territorio e Ambiente Dott.ssa Silvia Fenoglio, si è subito attivato per aiutare i volontari della Croce d’Oro che, da oltre 25 anni, sono al servizio della cittadinanza.
Il 7 dicembre, alle ore 21,00, presso l’incantevole Oratorio medioevale Santa Caterina di Cervo, si terrà l’opera ” Sarto per Signora “, con ingresso ad offerta minima di 5 euro. Il ricavato sarà utilizzato per l’acquisto di materiale necessario alla Croce d’Oro.
La rappresentazione, a cura del gruppo “Amici del Teatro”, Associazione San Matteo di San Bartolomeo al Mare, vedrà la presenza di un gruppo di artisti del posto, guidati dal regista Ermanno Vanoli.
croce_oro_cervo1La Croce d’Oro di Cervo ci tiene a far sapere che : ” La situazione economica che investe molte aree del nostro paese, compreso anche il nostro territorio, ci ha portato a compiere ogni giorno importanti sacrifici in termini di uomini, di ore di formazione e di fondi per il continuo ricambio delle attrezzature, per la cura dei mezzi impiegati e per tutte le innumerevoli necessità che un servizio sanitario richiede e, pertanto, ci ha messo nella condizione di chiedere aiuto. La Croce d’Oro non deve andare persa, tutt’altro, deve rinascere per poter progredire con il suo servizio e poter programmare un futuro per l’ associazione, che altro non è che la tutela del bene comune e assicurare ai cittadini un servizio fondamentale ed imprescindibile.
Oggi oltre sessanta volontari a turno mantengono viva la realtà. Inoltre in questo momento si trovano quattro ragazzi immigranti, che svolgono lavori di volontariato accanto ai nostri ragazzi, sicuri che tutto quanto stanno imparando potrà essergli di lezione e bagaglio per il futuro.” (Christian Flammia) (foto: croce_oro_cervo

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Venezia La ricerca che cambia

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

veneziaVenezia Giovedì 1 Dicembre 2016, ore 9:00 / 2 Dicembre 2016 Università IUAV di VeneziaPalazzo Badoer La Prof.ssa Lucia Nucci, in rappresentanza del Dottorato Paesaggi della Città contemporanea. Curriculum architetture dei paesaggi urbani, partecipa al tavolo La ricerca nell’area della Pianificazione e progettazione urbanistica e territoriale: temi, problematiche, potenzialità coordinato dal Prof. Michelangelo Savino, che si terrà giovedì 1 dicembre nell’ambito del secondo convegno nazionale dei Dottorati italiani dell’Architettura, della pianificazione e del design La ricerca che cambia che si terrà all’Università Iuav di Venezia il 1° e 2 dicembre 2016.

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Università. Agenda Roma tre martedì e mercoledì 29 e 30 novembre 2016

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

shakespeareRoma La via dell’additive manufacturing e dell’investment casting
Martedì 29 Novembre 2016, ore 9:00 Dipartimento di Ingegneria, Aula Conferenze Via Vito Volterra 62 Workshop componenti speciali per applicazioni aerospaziali. La via dell’additive manufacturing e dell’investment casting. Il workshop intende evidenziare le potenzialità e i limiti della microfusione per rispondere alle esigenze aerospaziali, focalizzando l’attenzione sui contributi che le più moderne tecniche di prototipazione rapida possono offrire in modo da ridurre i tempi e i costi legati alla realizzazione di prototipi o di piccole serie. Il workshop è promosso dal consorzio MATRIS nell’ambito del Progetto MANUSPACE finanziato dalla Regione Lazio. Il consorzio MATRIS è costituito dal Centro Sviluppo Materiali e dalle Università di Roma: La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre.
Il workshop è gratuito.
Shakespeare fra teatro e cinema: il Romeo and Juliet di Kenneth Branagh
Mercoledì 30 Novembre 2016, ore 9:30 Cinema Giulio Cesare Viale Giulio Cesare 229 Nell’ambito delle iniziative di terza missione e di orientamento in ingresso del Dipartimento di Lingue Letterature e Culture Straniere dell’Università degli Studi Roma Tre, la professoressa Maddalena Pennacchia (Letteratura inglese) introduce mercoledì 30 novembre alle 9.30 al Cinema Giulio Cesare (Viale Giulio Cesare 229) la proiezione dello spettacolo Romeo and Juliet di William Shakespeare prodotto dalla Kenneth Branagh Theatre Company per il Garrick Theatre di Londra.L’evento è organizzato in occasione della distribuzione dello spettacolo nelle sale cinematografiche italiane (29 e 30 novembre) in sinergia con Fabio Amadei, responsabile del progetto Young Cinema for Roma 2016/2017 e con gli studenti e i docenti del Liceo Statale Terenzio Mamiani, del Liceo Statale Virgilio e della Scuola Pontificia Pio IX che hanno aderito all’iniziativa. Il titolo dell”intervento di Maddalena Pennacchia sarà Shakespeare fra teatro e cinema: il Romeo and Juliet di Kenneth Branagh. Seguirà la proiezione dello spettacolo e una sessione di Q&A.
Bob Dylan: Just Like a Poet. Un Nobel al confine dei generi
Mercoledì 30 Novembre 2016, ore 11:00 Scuola di Lettere Filosofia Lingue , Aula 18 Via Ostiense 234 L’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura a Bob Dylan ha aperto un dibattito acceso tra scrittori e critici letterari. C’è chi è contro. C’è chi è a favore. C’è chi è convinto che Dylan sia un artista imprescindibile, ma che la letteratura sia un’altra cosa. Ma cos’è oggi la letteratura? Cos’è la poesia? E’ saggio ampliare i confini della poesia fino a includere la canzone? Bob Dylan è un poeta? Il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere e la Scuola di Lettere Filosofia Lingue lo chiedono ai critici letterari e americanisti.

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Lunedì 28 Università Roma eventi: Master di primo livello Linguaggi del Turismo e Comunicazione Interculturale

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

roma eurRoma Lunedì 28 Novembre 2016, ore 10:00 Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere – Sala Ignazio Ambrogio Via del Valco di San Paolo, 19 una Giornata di studi organizzata dal Master Linguaggi del turismo e comunicazione interculturale. Parleremo dell’accoglienza dei turisti a Roma, del Polo Museale di Bolsena e del cineturismo su Roma.
La battaglia per l’abolizione della pena di morte in Uganda
Lunedì 28 Novembre 2016, ore 12:00 Dipartimento di Giurisprudenza, Aula 1 Via Ostiense 159 Dalla collaborazione tra la professoressa Enrica Rigo del Dipartimento di Giurisprudenza e gli Universitari di Sant’Egidio di Roma Tre è nata l’idea di approfondire il tema della pena di morte a partire dal caso dell’Uganda, paese africano che si sta avviando verso l’abolizione grazie alla battaglia di una donna, Susan Kigula. Susan ha trascorso 15 anni nel braccio della morte in Uganda, condannata per un omicidio, di cui si è sempre professata innocente. Nel frattempo si è laureata in Legge, studiando e dando gli esami “per corrispondenza” all’università di Londra. Ha portato avanti la sua battaglia scrivendo una petizione che ha spinto la Corte suprema dell’Uganda a sospendere la pena di morte. È uscita di prigione da meno di un anno.
Gazebo, la tv social che piace
Lunedì 28 Novembre 2016, ore 15:30 Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo, Aula 16 Via Ostiense 234 Ospiti di ComunicaTre Diego Bianchi e Marco Dambrosio I protagonisti della trasmissione in onda su Raitre incontrano gli studenti di Scienze della Comunicazione. Riprende il ciclo di incontri Comunica(T)re, la rassegna promossa dal Corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Roma Tre, realizzata in collaborazione con Roma 3 Radio, che promuove e favorisce il confronto tra i personaggi del mondo del giornalismo, dello spettacolo, dei media e gli studenti.Ad introdurre i lavori Francesco Ferretti, Coordinatore del Corso di laurea in Scienze della Comunicazione, Anna Bisogno, docente in Storia e linguaggi della radio e della televisione e Marta Perrotta, docente di Format e narrazioni televisive al DAMS di Roma Tre. La particolarità del progetto didattico è legata alla compartecipazione organizzativa degli studenti che, in tal modo, diventano protagonisti attivi e promotori, insieme all’Istituzione accademica, dell’offerta culturale.
Proiezione del film ‘Miele’. La rilevanza penale delle pratiche di fine vita: uno spazio libero dal diritto?
Lunedì 28 Novembre 2016, ore 16:00 Dipartimento di Giurisprudenza – Aula 1 Via Ostiense 159.Il film Miele di Valeria Golino, presentato a Cannes nel 2013 (sezione Un certain Regard), offre una riflessione profonda ed equilibrata sul questioni relative all’eutanasia. La proiezione rappresenterà dunque l’occasione per discutere del tema La rilevanza penale delle pratiche di fine vita: uno spazio libero dal diritto? All’incontro parteciperanno le sceneggiatrici del film Francesca Marciano (Io non ho paura, La bestia nel cuore, Sono pazzo di Iris Blond, La pazza gioia) e Valia SantellaA (Fai bei sogni, Pericle il Nero, Mia madre). Interverranno inoltre il dott. Mario Riccio, l’anestesista del “caso Welby”, e l’avv. Giuseppe Rossodivita, difensore del dott. Riccio nel processo che si è concluso con la sua assoluzione. L’incontro è aperto a tutti. Il conseguimento dei 2 CFU relativi all’attività formativa “Diritto penale al Cinema” è subordinato alla presenza degli studenti interessati a tutti gli incontri in programma. L’attività formativa “Diritto penale al Cinema” è attiva sulla piattaforma elearning.giur.uniroma3.it, da cui è possibile ottenere materiale relativo ai film proiettati e alle questioni giuridiche discusse durante gli incontri.
Colloquium di Matematica
Lunedì 28 Novembre 2016, ore 16:00 Dipartimento di Matematica e Fisica, Aula FLargo San Leonardo Murialdo, 1 Speaker: Pascucci Valerio (Univ. Utha)Titolo: Multi-scale Morse theory for science discovery. Advanced techniques for analyzing and understanding Big Data models are a crucial ingredient for the success of any supercomputing center and data intensive scientific investigation. Such techniques involve a number of major challenges such as developing scalable algorithms that run efficiently on the simulation data generated on the largest supercomputers in the world or incorporating robust methods are provably correct and complete in their extraction of features from the data.In this talk, I will present the application of a discrete topological framework for the representation and analysis of large scale scientific data. Due to the combinatorial nature of this framework, we can implement the core constructs of Morse theory without the approximations and instabilities of classical numerical techniques. The inherent robustness of the combinatorial algorithms allows us to address the high complexity of the feature extraction problem for high resolution scientific data. Our approach has enabled the successful quantitative analysis for several massively parallel simulations including the study turbulent hydrodynamic instabilities, porous material under stress and failure, the energy transport of eddies in ocean data used for climate modeling, and lifted flames that lead to clean energy production.
During the talk, I will provide a live demonstration of the effectiveness of some software tools developed at the Center for Extreme Data Management Analysis and Visualization (CEDMAV) and discuss the deployment strategies in an increasing heterogeneous computing environment including DOE parallel supercomputers such as Titan or Mira.
Scaffale aperto a Oriente
Lunedì 28 Novembre 2016, ore 16:00 Biblioteca di Area Umanistica, Sala Joris Coppetti Via Ostiense 236 si svolgerà il primo incontro della rassegna Scaffale aperto a Oriente, promossa dalla Biblioteca di Area Umanistica, in collaborazione con la cattedra di Lingue e letterature della Cina e dell’Asia Sud-Orientale. Alle ore 16 Bruno Bertuccioli, Federico Masini e Marina Miranda presentano il volume Il palazzo di primavera. Arte ed eros in Cina, L’Asino d’oro, 2015. Quattro album di pitture erotiche cinesi, risalenti al periodo tra le dinastie Ming e Qing, e conservati nei secoli da un abile collezionista. Immagini mai pubblicate prima, che conducono in un mondo lontano e per tanti versi ancora inesplorato. Introducono e coordinano il dibattito Chiara Romagnoli e Miriam Castorina. Salutano Maria Lupi, Presidente del Consiglio scientifico della Biblioteca e Luca Pietromarchi, Direttore del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere.

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Come il PD controlla i media

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

roberto-ficodi Roberto Fico Esiste un metodo scientifico con cui il Partito democratico di Matteo Renzi controlla i telegiornali della Rai. Il presupposto è che lui stesso li ha nominati tramite il duo Maggioni-Dall’Orto piazzato ai vertici del servizio pubblico con la complicità dell’amico Berlusconi. Il metodo funziona così: nelle edizioni principali, quella di pranzo e quella di cena, i telegiornali Rai aprono con un servizio su Renzi. Ci sono le sue parole prese da palchi e conferenze stampa, sempre senza contraddittorio. Seguono elogi della statura politica del presidente del Consiglio, mentre quando va bene vengono citati i sistematici scontri di piazza che inseguono Renzi in ogni regione.Dopo l’onnipresente premier tocca in ordine sparso alle opposizioni, quelle finte come Forza Italia, e quelle vere, come il Movimento 5 Stelle. In occasioni di grandi eventi ci sono servizi dedicati, nelle altre occasioni i direttori e i capiredattori ordinano i cosiddetti ‘pastoni’, ovvero quei servizi televisivi che contengono un po’ di tutto.Poi ecco arrivare anche la posizione della maggioranza, che ovviamente ricalca quella del governo. Quindi via libera ai vari Casini, CIcchitto e Romano che fanno da scudieri o da incursori, sfruttando il loro spazio (sì perché neanche loro sono mai intervistati ma dichiarano a tema libero). E quindi ecco l’effetto ‘panino’, con il Movimento 5 Stelle sempre schiacciato fra due posizioni. Non è un’opinione, sono i dati del monitoraggio televisivo che fa l’Autorità per le comunicazioni: al Tg1 Renzi e i suoi parlano per circa il 70% del tempo nella scorsa settimana, al Tg2 invece poco meno del 60%, infine il Tg3 dove lo spazio è poco sotto il 40%. Ed è successo anche ieri: sul Tg1 servizio su Renzi, poi le opposizioni e quindi due minuti di intervista al ministro Boschi; sul Tg2 servizio su Renzi, poi le opposizioni e quindi due minuti di intervista al ministro Padoan. Questa è una vera e propria occupazione. Un’occupazione legittimata dalla stessa Autorità per le comunicazioni, che dovrebbe essere garante ma garante non è perché di fronte a questi numeri e a questi comportamenti non interviene.Non solo, in Rai succede anche un’altra cosa agghiacciante. E’ l’ufficio stampa del Pd a decidere i servizi sul Movimento 5 Stelle. Infatti bastano due-tre comunicati stampa del partito renziano che qualunque notizia, senza alcun filtro giornalistico, diventa un servizio televisivo. E i complici non sono quei giornalisti che provano a fare il proprio mestiere ma quei direttori, vicedirettori e caporedattori che per tenersi saldi alla poltrona spesso diventano più realisti del re, si sdraiano per terra e si fanno calpestare e umiliare dal renzismo.
Questo non è servizio pubblico, la Rai che funziona così non ha ragione di esistere perché equivale a Mediaset, dove le tre reti sono di Berlusconi di nome e di fatto. Una seria legge sul conflitto d’interessi non esiste, così Matteo e Silvio si dividono la torta.
Con il M5S al governo arriveranno subito due riforme: fuori la politica dalla Rai dove i vertici saranno scelti solo per curriculum e via i partiti anche dall’Autorità garante per le comunicazioni che deve tornare ad essere garante per davvero. E poi una vera legge sul conflitto d’interessi, perché il M5S non dovrà rendere conto a nessuno se non ai cittadini italiani.

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Miss Italia a miss Mondo

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

giada-tropea-miss-italiaLa bellissima Giada Tropea, incoronata Miss Mondo Italia lo scorso 11 giugno a Gallipoli, pronta per l’affascinate avventura che la vedrà protagonista nella finale internazionale di Miss World. La splendida ragazza Calabrase di Lamezia Terme infatti, partirà per Washington il prossimo 26 novembre dove rappresenterà ufficialmente l’Italia al concorso di bellezza e talento più importante al mondo con oltre 130 nazioni partecipanti. Il via all’ambitissimo evento è fissato per domenica 18 dicembre.
Giada non ancora diciottenne, vive a Lamezia terme, dove studia al Liceo Scientifico. E’ la tipica bellezza mediterranea, alta un metro e 75 centimetri, taglia 40, occhi castani, capelli scuri lunghi, parla correntemente italiano ed inglese. Da evidenziare che Giada nella disciplina “Talent” si cimenterà in una prova su pattini a rotelle. Terminata la scuola, Giada vorrebbe iscriversi alla facoltà di medicina per diventare un bravo medico. Nel corso dell’estate appena trascorsa ha voluto vivere un’esperienza unica al fianco dei bambini ricoverati nel reparto di Onco-Ematologia Pediatrica dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, diretto dalla dottoressa Assunta Tornesello. Giada ha poi concluso il suo tour sanitario nella sua importante veste di testimonial dell’ANISC “Associazione Nazionale Senologica Italiana” con la visita nel reparto di Senologia presso la struttura ospedaliera di “Città di Lecce” diretta dal dottor Luigi Manca. Intanto la città di Lamezia con a capo il suo primo cittadino l’avocato Paolo Mascaro, lunedì 14 novembre presso la Piscina Comunale, ha salutato Giada, ambasciatrice di bellezza italiana nel mondo. L’abito che Giada Tropea indosserà alla finale di Miss Word è stato disegnato dallo stilista pugliese Erasmo Fiorentino.

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Ciclo di lezioni sullo sviluppo sostenibile

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

paolo-viRoma 1 dicembre 2016 ore 16:30 – 18:00 Pontificia Università Gregoriana Piazza della Pilotta, 4 La Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana ha voluto per questo dedicare il suo annuale ciclo di lezioni pubbliche a «Lo sviluppo sostenibile. Dalla Populorum Progressio ad oggi». Gli incontri, coordinati dal gesuita spagnolo Ferdinando de la Iglesia Viguiristi, si svolgeranno tra dicembre e maggio, il giovedì, dalle ore 16:30 alle 18:00.
Si affronteranno non solo tematiche di taglio storico quali la preparazione della Populorum Progressio (Diego Alonso Lasheras, S.I., Gregoriana), ma confronti tra la situazione mondiale di allora e quella odierna (Francesco Maria Sanna, “Sapienza” Università di Roma), la questione della fame nel mondo nel mondo contemporaneo (Carlo Cafiero, FAO), l’istituzione del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, recentemente riformato nel nuovo Dicastero per il servizio dello «sviluppo integrale dell’uomo» – espressione tratta proprio da Populorum Progressio (Flaminia Giovanelli, Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace), il rapporto tra crescita della popolazione e sviluppo (Emilia Palladino, Gregoriana), nonché gli obiettivi dello sviluppo sostenibile (Fernando de la IglesiaViguiristi, S.I., Gregoriana).
La recente istituzione della Giornata mondiale dei Poveri da parte di papa Francesco ha riportato l’attenzione sull’opzione preferenziale per gli ultimi e gli esclusi, una delle affermazioni fondamentali della dottrina sociale della Chiesa. Una tappa imprescindibile nel cammino della riflessione ecclesiale, che a tale opzione pose le premesse, fu l’enciclica Populorum Progressio del beato Paolo VI, sensibilizzato dai suoi viaggi in America Latina, Africa, India e Medio Oriente. Nel marzo 2017 ricorreranno 50 anni dalla promulgazione di quest’enciclica oggi riconosciuta come profetica per l’affermazione della necessità della giustizia sociale per un autentico sviluppo, e che tuttavia registrò allora dure critiche da parte di testate nazionali e di alcuni settori ecclesiali, paragonabili a quelle suscitate dall’enciclica Laudato Si’. (foto: Paolo VI)

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Hasta la victoria siempre

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

fidel-castroCon Fidel Castro è morto l’uomo che ha lottato tutta la vita per la giustizia sociale nel suo paese, pur fra incomprensioni e autoritarismo, ma senza velleitarismi personalistici. Basterebbe prendere in esame alcuni aspetti dell’azione politica e sociale del Leader Maximo per fare un bilancio tra “bene” e “male” per affidare alla Storia il personaggio controverso ma che ha dato al suo paese una delle migliori assistenze sanitarie del mondo, permettendo ai peones di godere di una assistenza sanitaria che molte nazioni cosiddette “civili”, con USA in testa, non hanno. I leaders di tutto il mondo hanno espresso commenti di cordoglio, affidando alla Storia il giudizio finale. Nota fortemente stonata, è stata quella di Trump, neo eletto “uomo più potente del mondo”, che lascia presagire una ripresa delle angherie che la nazione più potente del pianeta ha elaborato contro il piccolo Stato cubano. Obama ha cercato di migliorare i rapporti, aprendo ad una collaborazione che Trump vorrebbe stroncare sul nascere. L’arroganza del potere finirà con il negare diritti per far prevalere le ragioni della forza. Sarebbe auspicabile che il mondo intero intervenisse per contrastare, sul nascere, una rinnovata violenza che inizia con le parole, ma minaccia di passare ai fatti.Donald Trump genererà una cappa di piombo sulle relazioni internazionali, e l’Europa è già nel mirino di questo esemplare di politico arroccato sulla tutela degli interessi delle minoranze che gestiscono il potere economico in tutto il pianeta. Hasta la victoria siempre. (Rosario Amico Roxas)

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Renzi e il paese bloccato

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

palazzo consultaPer il presidente del Consiglio pro tempore, Matteo Renzi, la decisione della Consulta in merito alla riforma della Pubblica amministrazione del ministro Marianna Madia ‘dimostra che Paese è bloccato’. Eh no, caro Renzi… La Consulta non dimostra che il Paese è bloccato, la Consulta dimostra che tu non rispetti le leggi e purtroppo questo ti accade troppo spesso nel tuo agire politico. Te ne freghi delle norme e delle regole, e pensi solo al tuo tornaconto personale. Questo è vero il problema dell’Italia, non la Consulta”. Semmai la bocciatura della riforma della PA è paradigmatica: questo governo non è capace e non è in grado di fare alcuna riforma, men che meno quella Costituzionale”.Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. (n.r. Dobbiamo proprio alla Corte costituzionale se è stata riconosciuta l’illegittimità del blocco delle pensioni, del fermo del contratto ai pubblici dipendenti e altre cosette del genere. E’ che la Consulta, per quanto già ora fortemente condizionata, resta l’unico baluardo all’invadenza del potere esecutivo e di questa maggioranza del Parlamento agli abusi e alle illegittimità perpetrate ai danni dei ceti medi che pure costituiscono la maggioranza assoluta del paese ma che viene sistematicamente ingannata e ricattata con lo spettro dell’ingovernabilità e della instabilità sistematica del paese.)

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Colosseo: Danno a Roma togliere fondi Soprintendenza speciale

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

colosseo-interno“I ricavi generati dal Colosseo e dal Fori sono indispensabili per la tutela del patrimonio storico-archeologico della capitale che per valore, dimensioni e concentrazione in una singola città, non ha eguali nel mondo. L’emendamento approvato dalla Camera dei Deputati su proposta dell’Onorevole Bonaccorsi sembra aprire la via ad una nuova rivoluzione nella gestione dei beni archeologici di Roma a pochi mesi da quella appena conclusasi con la riorganizzazione delle Soprintendenze di Stato”. Lo dichiara in una nota l’assessore alla Crescita culturale, Luca Bergamo. “Si parla di normalizzazione e di standard, ma temo che questo significhi che i ricavi derivanti dai biglietti pagati per la visita al Colosseo e ai Fori saranno gestiti centralmente dal Ministero e non più, come accade oggi, in autonomia dalla Soprintendenza per la cura dell’intera area UNESCO. Se così fosse – continua Bergamo – la città di Roma perderebbe voce sulla principale fonte di finanziamento per la tutela dell’immenso patrimonio che ha in custodia per conto del mondo intero. Faccio fatica ad immaginare che un’eventualità del genere possa essere vantaggio per il paese e che sia scaturita dalla penna di un parlamentare romano. Mi sfugge come questo possa conciliarsi con lo spirito dell’accordo di valorizzazione siglato tra MIBACT e Comune di Roma”. “Attendiamo chiarimenti e certezze che non possono essere delegate a provvedimenti attuativi su cui il Parlamento non abbia controllo”, conclude

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Teatro: Povero da morire

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

povero-da-morirefrancesco-di-chioRoma Dal 29 novembre al 4 dicembre 2016 al Teatro dei Conciatori Via dei conciatori, 5 (dal martedì al sabato ore 21,00 domenica ore 18,00 BIGLIETTI: € 18,00 + tessera obbligatoria di 2 €) sarà in scena POVERO DA MORIRE scritto e diretto da Francesco Di Chio. In scena: Simone Borrelli, Simona Di Bella, Marina Savino, Fabio Orlandi, Alberto Marino. Simone Borrelli, Simona Di Bella, Alberto Melone, Marina Savino, Fabio Orlandi. Mattia è bello, simpatico e disoccupato. In piena crisi economica, trascorre le sue giornate ospite dal suo migliore amico, senza porsi troppe domande, inviando curriculum e correndo dietro alla ragazza di turno. All’improvviso, attanagliato dai debiti e da Equitalia, decide di attuare un piano “perfetto”… Così, da un espediente particolare quanto curioso, prende vita la commedia, sviluppandosi poi attraverso una serie di equivoci, inganni e colpi di scena.All’interno di un microcosmo riconoscibile da ognuno di noi e accompagnato da personaggi divertenti quanto realistici, Mattia cerca di fuggire dal mondo che lo circonda (e forse anche da se stesso), spingendoci verso un epilogo inaspettato.
La commedia, atto unico di Francesco Di Chio, con ironia e un linguaggio attuale, affronta il delicato tema della crisi economica e della disoccupazione (non solo giovanile) con l’obiettivo di raccontare questo nostro momento storico – sociale, senza l’ambizione di dare risposte, ma con la volontà, cercando di far sorridere per novanta minuti, di stimolare riflessioni, strizzando l’occhio alle tanto apprezzate commedie amare del neorelismo italiano. (foto:Francesco Di Chio, povero da morire)

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Bassa invasività e valvole Sutureless: Il futuro della cardiochirurgia

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

lateranense_ingressoAggiornare sulle più rilevanti novità nell’ambito delle tecniche e delle soluzioni cardiochirurgiche. Questo lo scopo di ‘Nuovi device per il cuore: dall’adulto al bambino’, il convegno organizzato nell’aula magna della Pontificia Università Lateranense a Roma da Artemisia onlus, nata con lo scopo di proteggere le gravidanze a rischio, e l’Unità Cardiochirurgica del Klinikum Nurnberg-Paracelsus Medical University. Cardiochirurgia e cardiologia interventistica hanno avuto un’evoluzione straordinaria negli ultimi anni, con il perfezionamento di tecniche e protesi all’avanguardia, attraverso una ricerca mirata alla minore invasività possibile. Passi in avanti che vanno incontro ad un problema, quello delle patologie cardiache, che continua ad essere la prima causa di morte nei Paesi occidentali.
La popolazione che ne soffre è sempre più anziana e affianca alla malattia cardiaca altre patologie. Dalle nuove possibilità offerte dalle Tac e dalle risonanze cardiache rispetto alla riduzione di radiazioni e liquido di contrasto, alle protesi di ultimissima generazione utilizzate dalla tecnica di intervento Tavi (Transcatheter aortic valve implantation), dagli approcci chirurgici meno invasivi con mini-sternotomia e mini-toracotomia fino all’utilizzo delle valvole sutureless (senza suture) presentata dal professor Theodor Fischlein del Klinikum Nurnberg come il futuro della sostituzione della valvola aortica.
Questi gli argomenti approfonditi dai vari relatori tra i quali la dottoressa Federica Ciolina, il dottor Francesco Pollari e la dottoressa Michela Cuomo. Un convegno rivolto a medici specialisti in cardiologia e medicina interna, cardiochirurghi, medici di base, pediatri, fisioterapisti, tecnici della fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, medici chirurghi e infermieri, interessati a capire quali sono i dispositivi di ultima generazione a disposizione per garantire ai propri pazienti un grado di qualità della vita elevato e, soprattutto ridurre al minimo l’invasività delle tecniche chirurgiche e il rischio di mortalità in caso di installazione di device. Tecnologie che vanno in direzione di una maggiore individualizzazione dell’approccio al paziente, attraverso un’attenta valutazione dei dati clinici e della qualità della vita prevista.
Tre le sessioni in cui il convegno ha diviso gli interventi e le tematiche affrontate. La prima dedicata agli adulti e moderata dal responsabile scientifico di progetti di ricerca finanziati dall’Universita’ di Roma Tor Vergata, dal Murst, dal Cnr e dal ministero della Sanita’, l’ex rettore dell’università di Roma Tor Vergata Renato Lauro, la seconda dedicata alla cardiochirurgia pediatrica, moderata dal cardiochirurgo della Klinikum Nurnberg Francesco Pollari e una terza sessione in cui è stato preso in esame l’aspetto fisioterapico e della valutazione multidimensionale negli anziani bisognosi di un intervento. Al termine, una tavola rotonda per confrontarsi sui temi trattati. L’evento è in linea con l’obiettivo di assicurare alla comunità la ‘Medicina di eccellenza in un Servizio di Qualità’ della dottoressa Maria Stella Giorlandino, fondatrice di Artemisia onlus, che metterà a disposizione dei suoi pazienti e del suo staff medico la consulenza e il supporto scientifico dell’Unità di Cardiochirurgia del Kl inikum Nurnberg-Paracelsus Medical University e le consulenze del professor Theodor Fischlein, con analisi, visite e screening cardiologici condotti presso i centri ArtemisiaLab e un’area dedicata presso il centro ArtemisiaLab Alessandria di via Piave 76. La consulenza internazionale sarà disponibile dal mese di dicembre.

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Le Sonate del dodicenne Gioachino Rossini con Roma Sinfonietta

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

anna-chulkinaRoma mercoledì 30 novembre 2016 alle 18.00 ai concerti dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” (Auditorium “Ennio Morricone” della Macroarea di Lettere e Filosofia in via Columbia 1) le “Sonate a quattro” di Gioachino Rossini saranno eseguite dall’Ensemble Roma Sinfonietta. Rossini aveva soltanto dodici anni quando compose sei “Sonate a quattro” durante le vacanze estive del 1804, passate presso Ravenna nella tenuta della famiglia Triossi. Le compose in appena tre giorni e subito vennero eseguite da alcuni membri di quella ricca famiglia, in cui tutti erano appassionati di musica: uno di loro suonava il violino, uno il violoncello e un altro il contrabbasso, mentre Rossini stesso suonava il secondo violino ed era “il meno cane di tutti”, come egli stesso disse alcuni anni dopo col suo ben noto umorismo. La freschezza e l’originalità di questi lavori e in particolare le gustose melodie e la verve ritmica rivelano già il futuro autore del “Barbiere di Siviglia”. È sorprendente anche la padronanza tecnica di questo musicista poco più che bambino. D’altronde Rossini dopo pochi anni, quand’era appena diciottenne, era già pronto per rappresentare la sua prima opera. L’Ensemble Roma Sinfonietta (Anna Chulkina e Manfred Croci violini, Kyung Mi Lee violoncello e Massimo Ceccarelli contrabbasso) eseguirà tre di queste vivacissime e piacevolissime “Sonate a quattro”, precisamente le n. 3, 4 e 5. (foto: Anna Chulkina)

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Per la Scuola la solita “manovrina”

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

scuolaQuasi tutte le modifiche chieste per sanare i mali della scuola e le storture della riforma approvata dal Governo non sono state accolte. Passano soltanto lo “School bonus” (con le donazioni effettuate da privati destinate alla scuola di preferenza e non al bilancio dello Stato), la “specifica” sulle supplenze oltre 36 mesi (il cui conteggio parte dal 1° settembre 2016), il Fondo risarcimenti supplenze (con il modesto rifinanziamento di 2 milioni di euro all’anno per il triennio 2017-2019), il contributo alle materne paritarie per la realizzazione di nuovi istituti (25 milioni di euro da erogare entro il 31 ottobre 2017), il ‘Bonus ‘Stradivari’ per l’acquisto di strumenti musicali da parte di studenti dei conservatori e scuole superiori musicali (al massimo da mille a 2.500 euro e potrà coprire il 65% della spesa). Niente da fare per l’Ape social, di cui beneficeranno solo insegnanti dell’infanzia e gli educatori dei nidi. Mentre è previsto il raddoppio del contributo aggiuntivo per le scuole d’infanzia paritarie (da 25 a 50 milioni di euro) e l’incremento dell’importo massimo detraibile per spese di frequenza, compresa la mensa scolastica (detrazione Irpef sempre al 19%, gli importi annuali passano da 400 euro per l’anno in corso a 564 euro per il 2016, 717 per il 2017, 786 per il 2018 e 800 dal 2019).
Disco rosso per le richieste del giovane sindacato, che partono dalla modifica della Legge 107/2015 e dall’adozione di provvedimenti urgenti per eliminare la piaga del precariato. Verranno ripresentanti a Palazzo Madama, unitamente alle modifiche delle norme che regolano le GaE e le graduatorie d’istituto. Oltre che sugli idonei e vincitori non assunti del Concorso a cattedra 2016; sulle prossime selezioni pubbliche nazionali, anche per Dirigenti, Dsga, Coordinatori di segreteria, con riserve per alcune categorie; sulla carriera del personale; sullo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale; sull’abolizione del Tfr; sul blocco del primo gradone stipendiale per i neo-assunti dal 2011; sull’estensione dell’Ape “social” a tutti i docenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): così facendo, l’Esecutivo mantiene la linea assunta con l’approvazione della riforma della scuola, pur avendo tutti contro. Quell’atteggiamento, lo ha detto anche di recente il premier Renzi, ha condotto a un malcontento generale, aggravato dal protrarsi del mancato rinnovo contrattuale o dell’accordo con somme ridicole, prodotto in questi giorni, con l’assenso dei soliti sindacati rappresentativi. Bisognava cambiare le norme, nonché valorizzare il personale attraverso finanziamenti adeguati e non con ‘mance’ di facciata da 85 euro lordi, se tutto va bene. L’ultima possibilità è ora quella di approvare quegli emendamenti in Senato: in caso contrario, la frattura sarà insanabile.

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“Crescere in digitale”

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

sanità-digitaleAl centro di JOB&Orienta, salone nazionale dell’orientamento, la scuola, la formazione e il lavoro, che si chiude oggi in Fiera a Verona, anche il tema delle digital skills, nuova leva per accrescere la competitività delle imprese e contribuire così allo sviluppo del Paese.
È quanto è emerso in queste tre giornate nei workshop di Unioncamere e nel convegno “Its per l’Italia 4.0”, che ha evidenziato come all’offerta formativa degli Its (istruzione tecnica superiore), e in particolare a quelli riferibili all’area tecnologica del made in Italy, sia affidato il compito di realizzare un ampio progetto di digitalizzazione dei processi produttivi delle piccole, medie e grandi imprese, così come previsto nell’ambito del Piano nazionale “Italia 4.0” recentemente varato dal Governo. Nati per sostenere i distretti produttivi dei diversi territori, con particolare attenzione ai fabbisogni di innovazione e di aggiornamento tecnologico delle piccole e medie attività, gli Its sono infatti frutto di una strategia innovativa, fondata sulla connessione delle politiche d’istruzione, formazione e lavoro con le politiche industriali. Per questo motivo il Piano “Industria 4.0” prevede per il biennio 2017/18 il raddoppio del numero degli studenti degli Its che gravitano intorno ai settori connessi. «I giovani impegnati in questi percorsi sono formati per essere le nuove figure professionali del futuro e per innovare anche i mestieri della tradizione» commenta Domenico Mauriello di Unioncamere, che prosegue: «Diverso invece il discorso per le altre scuole, le secondarie di secondo grado: qui è molto più difficile che tali competenze siano già trasferite e apprese a scuola: perciò lo strumento dell’alternanza scuola lavoro si rivela necessario ed efficace, dunque da potenziare». «L’innovazione permetterà di rivitalizzare il manifatturiero e le professioni tradizionali come quelle operaie. Al centro resta l’uomo nell’industria 4.0, e non la macchina: è l’uomo che con le proprie competenze interagisce con le tecnologie».
Guardando ai dati, sono richieste competenze digitali alla metà dei laureati in architettura, in scienze politiche e in economia cercati per un’assunzione dalle imprese italiane nel 2016. Lo dice la fotografia scattata dal Sistema informativo Excelsior, che Unioncamere realizza in collaborazione con il Ministero del Lavoro, nel focus specifico sulle 91mila figure professionali più richieste con profilo e competenze digitali. Stessa richiesta per quattro laureati su dieci in lingue o in ingegneria. E, tra i diplomati, la capacità di usare internet è ritenuta essenziale dalle aziende non solo per quanti hanno un titolo di scuola secondaria con indirizzo informatico, ma anche per un terzo dei diplomati con indirizzo amministrativo e un quarto di quelli con indirizzo elettronico.
Tra i settori industriali, il chimico-farmaceutico nonché il comparto elettronico e dell’elettrotecnica sono maggiormente alla ricerca di competenze digitali. Anche al 21% dei nuovi lavoratori nel settore collegato all’industria automobilistica è richiesto un livello base di conoscenze informatiche e digitali.
Ma pure fra i comparti più tradizionali del made in Italy la caccia ai digital è aperta. Tra i servizi, spiccano per la domanda di digital skills, i servizi informatici e delle telecomunicazioni, seguiti da quelli dei media e i servizi finanziari e assicurativi. E più l’impresa ha una prospettiva internazionale, più tende a ricercare conoscenze digitali: le aziende “export-oriented” richiedono competenze informatiche al 30% delle assunzioni programmate. Lo stesso vale per le imprese che hanno introdotto innovazioni di prodotto/servizio: per il 31,4% delle assunzioni previste sono richieste e-skills, contro il 19,2% rilevato nel caso di attività che non hanno innovato. Ed è il comparto Ict dei servizi il settore che traina maggiormente queste assunzioni.«Le competenze digitali richieste sono quelle che permettono oggi di connettere la realtà quotidiana dell’azienda con la rete, la realtà virtuale – afferma sempre Mauriello –. In tutti i settori di attività, le competenze richieste non sono più quelle del programmatore, dello sviluppatore e dell’informatico, ma dell’esperto di marketing e del comunicatore. In particolare nelle pmi il marketing si fa ora tramite i social e sempre meno con campagne sui media perché i social sono più accessibili e più idonei ai prodotti della piccola azienda artigianale».Ad accompagnare le imprese nel mondo del web e a promuovere la digitalizzazione dei territori partendo dall’incremento della componente Ict nelle attività aziendali, sono anche i giovani “digitalizzatori” di Crescere in Digitale (ex “Eccellenze in digitale”), progetto promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell’ambito del “Piano Garanzia giovani”, e attuato da Unioncamere in partnership con Google. Sono giovani come Sara, 27 anni, laurea in lingue per la comunicazione turistica e commerciale all’Università di Verona, rientrata in Italia da un’esperienza all’estero grazie a un corso di Garanzia Giovani, ora collabora con LoveMarketing, azienda che si occupa di formazione digitale per il business. Laura, 31 anni, laurea in economia internazionale dei sistemi produttivi è stata digital strategist per “Distretti sul web”, primo progetto di partnership Unioncamere-Google. Terminato il progetto e dopo numerosi incarichi di consulenza, è diventata coordinatore dell’unità di progetto nordest per l’Agenzia per l’Italia digitale. E ancora, Carmine, 29 anni, studi in pianificazione territoriale, urbanistica e Gis, si è formato con “Eccellenze in digitale” ed è ora digital manager per “Crescere in digitale”.
Sono oggi più di 78.000 in tutta Italia i giovani iscritti a “Crescere in Digitale”, oltre 7.200 hanno già concluso il corso e 6.200 hanno superato il test online; quasi 4.000 le aziende iscritte. Sono stati realizzati circa 70 laboratori in più di 90 province, che hanno coinvolto circa 2.300 giovani sui circa 4.200 “neet” (giovani che non studiano e non lavorano) convocati. 900 i tirocini già attivati, di cui più di 200 già arrivati al termine. Positivi anche i dati sulle previsioni di assunzione a seguito del tirocinio: già quasi il 50% dei tirocinanti che ha concluso il proprio percorso dichiara di aver ricevuto una proposta lavorativa, in oltre la metà dei casi (68%) proveniente dalla realtà ospitante. E per il 30% dei tirocinanti è arrivata una proposta di assunzione.

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Appello dal mondo della filosofia del diritto NO alla proposta di riforma costituzionale

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

costituzione-de-nicola-de-gasperi_650x447Siamo docenti, ricercatori e ricercatrici universitari di Filosofia del diritto, Sociologia del diritto e Informatica giuridica, che esprimono diverse impostazioni teoriche e differenti orientamenti politici. Ci accomuna una forte preoccupazione per la riforma costituzionale che il 4 dicembre sarà sottoposta a referendum, per i modi in cui è stata elaborata in parlamento, per i contenuti che essa propone, nonché per gli scenari che si aprirebbero se fosse confermata dagli elettori.L’attuale parlamento è stato eletto in base a una legge largamente incostituzionale (sentenza 1/2014 della Corte Costituzionale); ed è del tutto improprio che si sia attribuito addirittura un ruolo costituente, arrivando a modificare 47 articoli della Carta su 139. In un unico quesito, peraltro, confluiscono questioni, interrogativi e soluzioni fra loro molto diversi e non sempre di facile comprensione, da accettare o rifiutare in blocco. I contenuti della riforma sono preoccupanti. Contrariamente a quanto molti ritengono, nel sistema italiano il governo esercita già un’influenza pervasiva nel processo legislativo, utilizzando ampiamente gli strumenti della decretazione d’urgenza, delle leggi-delega, della questione di fiducia, tanto che più dei 4/5 delle leggi approvate sono di iniziativa governativa. Questi poteri non vengono in alcun modo limitati, e se ne aggiungono ulteriori, a cominciare dalla corsia preferenziale per le leggi che il governo indica come essenziali per l’attuazione del suo programma (art. 72) e dalla possibilità di invocare l’“interesse nazionale” per le materie di competenza delle Regioni (art. 117). Ciò rischia di condurre a una forte riduzione delle autonomie territoriali, della partecipazione e del pluralismo sociale.
In questo contesto, altro dato a nostro avviso assai preoccupante, non vengono rafforzati i contrappesi costituzionali. Al contrario, la riduzione del Senato ad una rappresentanza non più eletta direttamente dai cittadini indebolirà il ruolo del Parlamento, con dirette ricadute sull’elezione del Presidente della Repubblica e dei membri della Corte Costituzionale. Inoltre, tutto ciò che la riforma prevede in termini di garanzie (statuto delle opposizioni, leggi di iniziativa popolare, referendum propositivi) è enunciato in modo vago e rimanda a leggi e regolamenti parlamentari successivi, legati alle contingenze politiche del momento.
Infine, la riforma è scritta in modo confuso, a tratti contraddittorio (art. 57), con una pletora di perifrasi e rimandi interni (art. 70) che, oltre a rendere difficile la comprensione del testo perfino a esperti giuristi, ingenererà conflitti di interpretazione. Temiamo che anche questo sia un sintomo della tendenza a considerare la Costituzione come una carta nel gioco della politica quotidiana, a ritenere che ogni governo sia legittimato a fare la “propria” riforma costituzionale. Se così fosse, sarebbe messo a repentaglio il patrimonio del costituzionalismo contemporaneo, nel quale le costituzioni sono sovraordinate alla legislazione ordinaria e pertanto costituiscono la garanzia dei principi fondamentali dell’ordinamento, dei diritti dei cittadini e delle cittadine.
Per queste ragioni, di metodo e di merito, voteremo NO al referendum del 4 dicembre e invitiamo tutti i cittadini e le cittadine della Repubblica democratica a esprimersi in questo senso.
Adesioni Adalgiso Amendola (Univ. di Salerno), Luca Baccelli (Univ. di Camerino), Mauro Barberis (Univ. di Trieste), Barbara Giovanna Bello (Univ. di Milano Statale), Ilario Belloni (Univ. di Pisa), Lucia Bellucci (Univ. di Milano Statale), Francesco Belvisi (Univ. di Modena e Reggio Emilia), Giovanni Bisogni (Univ. di Salerno), Patrizia Borsellino (Univ. di Milano – Bicocca), Alessandra Callegari (Univ. di Ferrara), Giuseppe Campesi (Univ. di Bari), Thomas Casadei (Univ. di Modena e Reggio Emilia), Anna Cavaliere (Univ. di Salerno), Fabio Corigliano (Univ. di Trieste), Marco Cossutta (Univ. di Trieste), Alfredo D’Attorre (Univ. di Salerno), Corrado Del Bò (Univ. di Milano Statale), Enrico Diciotti (Univ. di Siena), Luigi Ferrajoli (Univ. di Roma Tre), Isabel Fanlo Cortés (Univ. di Genova), Tommaso Gazzolo (Univ. di Sassari), Valeria Giordano (Univ. di Salerno), Marco Goldoni (Univ. di Glasgow), Guido Gorgoni (Univ. di Padova), Tommaso Greco (Univ. di Pisa), Riccardo Guastini (Univ. di Genova), Dario Ippolito (Univ. di Roma Tre), Giulio Itzcovich (Univ. di Brescia), Massimo La Torre (Univ. di Catanzaro), Marina Lalatta (Univ. di Bologna), Letizia Mancini (Univ. di Milano Statale), Leonardo Marchettoni (Univ. di Parma), Costanza Margiotta (Univ. di Padova), Valeria Marzocco (Univ. di Napoli Federico II), Fabrizio Mastromartino (Univ. di Roma Tre), Tecla Mazzarese (Univ. di Brescia), Lorenzo Milazzo (Univ. di Pisa), Luigi Pannarale (Univ. di Bari), Elena Pariotti (Univ. di Padova), Paola Parolari (Univ. di Brescia), Stefania Pellegrini (Univ. di Bologna), Stefano Pietropaoli (Univ. di Salerno), Giorgio Pino (Univ. di Palermo), Valerio Pocar (Univ. di Milano Bicocca), Tamar Pitch (Univ. di Perugia), Andrea Porciello (Univ. di Catanzaro), Geminello Preterossi (Univ. di Salerno), Michele Prospero (Univ. di Roma La Sapienza), Ivan Pupolizio (Univ. di Bari), Giovanni Battista Ratti (Univ. di Genova), Lucia Re (Univ. di Firenze), Eligio Resta (Univ. di Roma Tre), Francesco Riccobono (Univ. di Napoli Federico II), Daniele Ruggiu (Univ. di Padova), Filippo Ruschi (Univ. di Firenze), Simona Sagnotti (Univ. di Perugia), Michele Saporiti (Univ. di Milano Bicocca), Alberto Scerbo (Univ. di Catanzaro), Alessandra Sciurba (Univ. di Bergamo), Anna Simone (Univ. di Roma Tre), Francescomaria Tedesco (Univ. di Camerino), Persio Tincani (Univ. di Bergamo), Antonio Tucci (Univ. di Salerno), Vito Velluzzi (Univ. di Milano Statale), Massimilano Verga (Univ. di Milano Bicocca), Silvia Vida (Univ. di Bologna), Annalisa Verza (Univ. di Bologna), Vittorio Villa (Univ. di Palermo), Silvia Zullo (Univ. di Bologna).

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Università Roma tre: Inaugurazione anno accademico

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

università roma treRoma Martedì 29 novembre 2016 ore 10.30 Aula Magna della Scuola di Lettere Filosofia Lingue Via Ostiense 234/238  inaugurazione dell’anno accademico 2016-2017.Sarà possibile seguire la cerimonia in streaming al link http://streaming.uniroma3.it PROGRAMMA
Ore 10:40 Intervento del Rappresentante degli studenti, Marco de Cesare Intervento del Rappresentante del personale tecnico amministrativo e bibliotecario, Adina Maria Pop
Relazione del Direttore generale di Roma Tre, Pasquale Basilicata
Relazione del Rettore di Roma Tre, Mario Panizza
Ore 11:40 Lectio Magistralis di Matthew Anthony Evangelista, President White Professor of History and Political Science, Department of Government at Cornell University – NY “Diritti umani, conflitti armati e il diritto internazionale: il ruolo dell’individuo nel contesto europeo”

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Le nuove frontiere dell’osteoncologia? Bloccare le micrometastasi scheletriche

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

corpo-umano25La neoplasia e l’utilizzo di terapie antitumorali, come l’ormonoterapia e le chemioterapie, possono causare perdita di massa ossea, riduzione della resistenza e conseguente aumento di fratture sia nella donna che nell’uomo, anche in assenza di traumi. All’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena un team multidisciplinare di specialisti (endocrinologo, ortopedico, oncologo, radiologo, radioterapiasta, fisioterapista, infermiere), accompagna i pazienti in un percorso diagnostico e terapeutico condiviso e tiene conto di tutti gli aspetti connessi alla malattia ossea.Si stima che nel 2016 in Italia verranno diagnosticati oltre 365.000 nuovi casi di tumore maligno (dati AIRTUM). Le due neoplasie più frequenti, il tumore della prostata negli uomini e quello della mammella nelle donne, per il tipo di trattamento chemioterapico ed ormonale cui vengono sottoposti sono quelle più a rischio di osteopenia/ostepoporosi. Il 53% degli uomini con cancro della prostata soffre di osteoporosi. Considerando che in Italia ci sono circa 400.000 pazienti con carcinoma della prostata, risulta che oltre 200.000 uomini sono colpiti da danno osseo legato al trattamento antiormonale. Mentre circa 700.000 donne che hanno avuto un carcinoma della mammella sono lungo sopravviventi, e potenzialmente colpite da danno osseo legato ai trattamenti ricevuti. Le donne con tumore del seno hanno, inoltre, un rischio di frattura di circa il 31% più alto rispetto a donne sane.
A detta degli esperti, inoltre, le modificazioni del riassorbimento osseo, nei pazienti oncologici, possono predisporre all’insorgenza di metastasi scheletriche, determinando quella che si definisce “nicchia pre-metastatica”. “La malattia neoplastica – spiega Marialuisa Appetecchia, Responsabile dell’Endocrinologia IRE- dipende dall’interazione tra cellula cancerosa e microambiente. Recenti studi hanno fornito nuove interpretazioni in tema di sopravvivenza, espansione, invasività e quiescenza della cellula neoplastica.
Sopratutto per quanto riguarda il tumore del seno, è di osservazione clinica non rara la comparsa di metastasi osteo-midollari dopo decenni (5-25 anni) dalla diagnosi iniziale, il che fa pensare a una lunga sopravvivenza di cellule cancerose, di tipo staminale, disseminate in una fase precoce di malattia. Le cellule cancerose disseminate formano una nicchia osteo-midollare. Queste cellule tumorali “dormienti” godono di un vantaggio di sopravvivenza, essendo resistenti alle chemioterapie, efficaci limitatamente a un “target” di cellule proliferanti. Inoltre questa sorta di “nascondino” protegge le cellule neoplastiche anche dall’attivazione della risposta immunitaria.”
“Smascherare tali meccanismi – prosegue Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico IRE – può aprire la strada a nuove terapie rivolte miratamente a contrastare il “risveglio” delle cellule inattive, e quindi il passaggio da micrometastasi silenti a macrometastasi sintomatiche.” Di tutto questo si è parlato oggi all’Istituto Regina Elena all’incontro “La salute dell’osso nel paziente oncologico: stato dell’arte e prospettive future”, Responsabile Scientifico Marialuisa Appetecchia L’osso è un tessuto in continuo cambiamento. Sin dalla nascita è costantemente sottoposto a rimodellamento: il tessuto osseo maturo viene eliminato (riassorbimento osseo) e ne viene deposto di nuovo (neoformazione ossea) che una volta mineralizzato acquista caratteristiche di robustezza, solidità ed elasticità. La malattia oncologica e le terapie antitumorali sono responsabili della modificazione del metabolismo osseo. Il paziente a rischio di sviluppare eventi scheletrici è indirizzato presso l’ambulatorio dedicato alla patologia dell’osso dell’Istituto Regina Elena. La presa in carico del paziente è importante anche alla luce delle nuove scoperte che vedono nell’alterazione dell’osso del paziente oncologico una “nicchia pre-metastatica”.
“L’ambulatorio dedicato di osteoncologia dell’ Endocrinologia IRE – evidenzia Appetecchia – lavora alla definizione di percorsi ed alla formazione di una Rete per la gestione del paziente.”
“La prospettiva di studio più immediata – conclude Ciliberto – è l’identificazione precoce del paziente a rischio e del farmaco specifico per ciascun soggetto, al fine di contenere la spesa farmaceutica e i costi sociali legati alle fratture. Di certo l’obiettivo più ambizioso è la prevenzione di eventi scheletrici metastatici attraverso terapie a bersaglio molecolare osseo.”

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Il prof. Mauro Galeazzi alla guida del Sir

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

mauro-galeazziSi è chiusa a Rimini la 53° edizione del Congresso Nazionale SIR che ha visto la partecipazione di 1600 persone tra reumatologi, infermieri, fisioterapisti, associazioni pazienti, giornalisti ed espositori, con oltre 130 esperti coinvolti in numerose sessioni di approfondimento scientifico. Con l’occasione, il Consiglio Direttivo della Società Italiana di Reumatologia annuncia l’elezione del nuovo Presidente, Professor Mauro Galeazzi. L’incarico alla Presidenza della Società Scientifica prevede un mandato biennale non prorogabile che entra in vigore a partire dal 26 novembre 2016. Il neo presidente Mauro Galeazzi, nato a Roma nel 1948, subentra al Professor Ignazio Olivieri, alla guida della SIR dal 2014. Il prestigioso incarico di Presidente per Galeazzi, professore Ordinario di Reumatologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Siena e Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Reumatologia della AOU Senese, rappresenta il coronamento di una carriera professionale dedicata all’assistenza e alla ricerca scientifica in ambito reumatologico, con il raggiungimento di una fama internazionale.“Desidero ringraziare tutti per la fiducia dimostratami – ha dichiarato il Presidente Mauro Galeazzi – Tracciando le linee guida del mio mandato posso sostenere che la Società Italiana di Reumatologia proseguirà il percorso di apertura che l’ha contraddistinta finora, impegnandosi nei prossimi anni sia in una direzione di maggiore integrazione delle rappresentanze locali e regionali e di potenziamento dei servizi sul territorio per il paziente, sia sul piano della ricerca scientifica e delle collaborazioni fuori dai confini nazionali”. Il Prof. Galeazzi è stato per 6 anni Presidente della Sezione Toscana della Società Italiana di Reumatologia, membro dell’American College of Rheumatology e in precedenza anche della British Society of Rheumatology nonché referee del Ministero della Salute per la valutazione degli eventi formativi ECM e referee per diverse riviste specialistiche italiane e straniere. Il Prof Galeazzi è stato coordinatore europeo (15 centri universitari da 7 nazioni) di una ricerca genetica sul lupus eritematoso sistemico (BIOMED 1 – ECAISLE) che ha ottenuto finanziamenti dalla Commissione Europea e partecipa attivamente ad altri progetti di ricerca internazionali e nazionali e sperimentazione di nuovi farmaci, anche come coordinatore, nel campo delle malattie reumatiche.In occasione del 53° Congresso Nazionale SIR, il Consiglio Direttivo ha deliberato, inoltre, in merito al rinnovo dell’Ufficio di Presidenza, che sarà composto, oltre che dal Presidente, dalle seguenti cariche: Vice-Presidente, nella persona di Luigi Di Matteo; Presidente Eletto, nella persona di Luigi Sinigaglia, che tra due anni si avvicenderà al Prof. Galeazzi; Segretario Generale, nella persona di Roberto Caporali. (foto: Mauro Galeazzi)

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Secukinumab (Cosentyx®) per la cura dei pazienti con spondilite anchilosante e artrite psoriasica

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2016

colonna-vertebraleE’ un dolore sordo, che viene percepito in profondità. Questo il sintomo principale dell’artrite psoriasica (AP) e della spondilite anchilosante (SA), due patologie infiammatorie croniche che, se non trattate in modo efficace, possono provocare un danno osseo irreversibile alle articolazioni e/o alla colonna vertebrale. Si tratta di condizioni patologiche fortemente invalidanti, spesso associate a depressione e ansia, per le quali Novartis ha annunciato oggi l’approvazione in Italia del secukinumab, il primo inibitore dell’interleuchina-17A (IL-17A) per il trattamento della spondilite anchilosante (SA) attiva e della artrite psoriasica (AP) attiva. La multinazionale svizzera ha dunque comunicato di aver intrapreso la commercializzazione nel nostro Paese del primo anticorpo monoclonale a supporto di quanti sono chiamati a convivere con queste patologie invalidanti. Con oltre 2 milioni di pazienti in Europa, l’artrite psoriasica (AP) è una malattia infiammatoria cronica delle articolazioni associata a psoriasi cutanea o a familiarità per psoriasi. Colpisce entrambi i sessi, principalmente tra i 40 e i 50 anni1,2. Le cause non sono ancora note, ma è stata osservata una particolare predisposizione familiare: oltre il 40% delle persone con artrite psoriasica ha una storia familiare di psoriasi o di artrite psoriasica. I sintomi della AP includono dolore e rigidità articolare, psoriasi cutanea e ungueale, tumefazione delle dita delle mani e dei piedi. Inoltre, fino al 40% dei pazienti può presentare erosioni articolari e deformità permanente. Come conseguenza, il 63% delle persone affette da AP non è fisicamente attivo e il 47% vede compromessa la propria capacità di lavorare3. Il deficit che accompagna la produttività e la funzionalità è assimilabile a quello dei pazienti colpiti da cancro, diabete e malattie cardiache4,5.A differenza dell’artrite psoriasica (AP), la spondilite anchilosante (SA) colpisce maggiormente i soggetti giovani di sesso maschile e di età superiore ai 25 anni6,7. Si tratta di una patologia dolorosa e spesso progressivamente invalidante, causata da un’infiammazione della colonna vertebrale che può determinare danni irreversibili. Fino al 70% dei pazienti che soffrono della forma severa di SA sviluppa, nel corso di 10-15 anni, fusione dei corpi vertebrali con relativa significativa riduzione della mobilità della colonna8. Anche per la SA la familiarità è un fattore di rischio. Depressione, ansia e isolamento sono conseguenze, spesso inevitabili, per chi soffre di entrambe le patologie 1,5,9. Da oggi i pazienti hanno a disposizione una terapia innovativa in grado di contrastare la progressione e limitare i sintomi di artrite psoriasica e spondilite anchilosante. A consentire il debutto del secukinumab nel mercato italiano sono la sua rapidità nel miglioramento dei sintomi già a partire dalla settimana 1-310,11; l’efficacia prolungata nel controllo dei segni e sintomi nell’80% nei pazienti anti-TNF-naïve a 1 anno12,13; l’arresto della progressione del danno strutturale nell’80% dei pazienti a due anni14,15; un profilo di sicurezza favorevole: bassa riattivazione TB, ISRs (injection site reactions) rischio di infezioni e immunogenicità.

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