Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 145

Archive for 4 dicembre 2018

Francesco Piccolo: L’animale che mi porto dentro

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Torino mercoledì 5 dicembre, ore 18 Circolo dei lettori, via Bogino 9. La sua coraggiosa indagine nella profondità del maschio – sempre che esista – è racchiusa nel nuovo L’animale che mi porto dentro (Einaudi), che l’autore racconta al Circolo dei lettori in dialogo con Martino Gozzi. Non è detto che ci piaccia tutto quello che vedremo, leggeremo, ascolteremo. In questo romanzo serio, divertente, spietato, lo scrittore narra, come solo lui sa fare, la vita di molti attraverso una sola.«Se c’è qualcosa che mi dispiace molto, se ho un dolore fisico, se ho una scadenza, se devo risolvere un tarlo interiore, se ho dei dubbi, se ingrasso, se mi colpisce un lutto molto doloroso, se faccio un incidente per strada – ignoro; ignoro tutto. Vado avanti, non voglio intoppi. Continuo». Così scrive Francesco Piccolo, nel raccontare la formazione di un maschio contemporaneo, specifico e qualsiasi. Il tentativo fallimentare, comico e drammatico, di sfuggire alla legge del branco – e nello stesso tempo, la resa alla sua forza. La lotta indecidibile e vitale tra l’uomo che si vorrebbe essere e l’animale che ci si porta dentro.Perché esiste un codice dei maschi; quasi tutte le sue voci sono difficili da ripetere in pubblico, eppure non c’è verso di metterle a tacere. Tanti anni passati a cercare di spegnere quel ronzio collettivo per poi ritrovarsi ad ascoltarlo, nel proprio intimo, nei momenti più impensati. «Dentro di me continuerò sempre a chiedermi: siete contenti di me? sono come mi volevate?»In un mondo da sempre governato dai maschi, capirli è la chiave per guardare più in là. Per questo il racconto si nutre di tutto ciò che incontra – Sandokan e Malizia, i brufoli e il sesso, l’amore e il matrimonio, l’egoismo e la tenerezza – in un andamento vivissimo ma riflessivo, a tratti persino saggistico, che ci interroga e ci risponde, fino a ridisegnare il nostro sguardo.

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IBTM World annuncia che DCT Abu Dhabi sarà il Premier Partner per l’edizione 2019

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

IBTM ha annunciato che il Dipartimento Cultura e Turismo – Abu Dhabi (DCT Abu Dhabi) sarà il Premier Partner di IBTM World 2019. È la prima volta in 31 anni di storia che IBTM World sceglie un Premier Partner. L’accordo consentirà a DCT Abu Dhabi di sfruttare il suo rapporto con uno degli eventi più noti e prestigiosi del settore, dandogli accesso a un pubblico globale e altamente qualificato di professionisti.
Commentando la notizia, Shane Hannam, Direttore Portfolio, ha dichiarato: “Sono entusiasta di annunciare il nostro primo Premier Partner dedicato per IBTM World. Abbiamo un ottimo rapporto con il team del Dipartimento Cultura e Turismo – Abu Dhabi, avendo lavorato a stretto contatto da diversi anni per IBTM Arabia e sono lieto che ora abbiamo esteso questa partnership a IBTM World.”
La partnership si basa sulla Economic Vision 2030 di Abu Dhabi e fa parte delle iniziative in corso del Dipartimento per migliorare lo sviluppo sociale ed economico attraverso l’hosting di eventi aziendali innovativi.
SE Sultan Al Mutawa Al Dhaheri, Direttore Esecutivo del Turismo per DCT Abu Dhabi, ha dichiarato: “Siamo molto lieti di annunciare la nostra partnership con IBTM World. L’accordo ci consentirà di sviluppare il nostro lavoro per promuovere Abu Dhabi a un pubblico globale come destinazione senza eguali per eventi aziendali. La partnership si allinea bene con iniziative più ampie, incluso l’Advantage Abu Dhabi dell’Abu Dhabi Convention Bureau, che offre un’opportunità unica agli organizzatori di eventi di ottenere un supporto di valore dalla destinazione fornendo un contributo personalizzato per le destinazioni in una serie di settori chiave del mercato.”
IBTM World 2019 si svolgerà dal 26 al 28 novembre alla Fira Gran Via Barcelona. Per maggiori informazioni: http://www.ibtmworld.com

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Nasce “Stati Uniti d’Europa”

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

E’ un progetto politico promosso dal Partito Socialista e dalla Lista Marco Pannella e aperto a associazioni e movimenti democratici ed alle esperienze civiche. Il riferimento sarà la Rosa nel Pugno che ha caratterizzato le lotte civili e sociali liberali, socialiste, radicali negli scorsi decenni. Al centro dell’iniziativa il rilancio del progetto dell’Europa federalista, unica alternativa sia all’Unione Europea intergovernativa che all’Unione Europa dei nazionalismi politici e dei protezionismi economici.
Il nazionalismo e il protezionismo furono all’origine della prima guerra mondiale e poi dell’affermazione in 16 degli attuali 27 paesi europei di governi totalitari nazifascisti, mentre la Russia sperimentava il regime totalitario comunista.Durante la lunga notte del totalitarismo, alcuni confinati a Ventotene, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, ed Eugenio Colorni dalla clandestinità, scrissero il Manifesto di Ventotene per gli Stati Uniti d’Europa. Senza dimenticare l’impegno, tra i tanti, di Luigi Einaudi, Ignazio Silone, Saragat, Nenni, Pertini e Craxi.La prima liberazione dai regimi nazifascisti europei vide personaggi come Churchill auspicare gli Stati Uniti d’Europa. Ma fu Alcide De Gasperi che, da Primo Ministro, tentò di creare l’esercito europeo, primo nucleo verso la federazione europea, e alla sua morte fu Pietro Nenni che ne proseguì l’iniziativa mentre Altiero Spinelli si prodigava nell’impegno federalista, prima collaborando con De Gasperi e Nenni, poi da commissario europeo, in seguito da deputato europeo. Lotta proseguita infine da Marco Pannella. È un grave pericolo ripercorrere la via sovranista, nazionalista e protezionista: sappiamo già come è andata a finire. Oggi è necessario prevenirla con la creazione degli stati Uniti d’Europa.La risposta non è quella di armarci ma di disarmarli. Per questo abbiamo deciso intanto di unire le nostre forze perché La Rosa nel Pugno sia di nuovo antesignana degli ‘Stati uniti d’Europa’, rilanci i progetti dei padri fondatori, troppo presto abbandonati, si schieri contro l’Internazionale nera, coinvolga liberali, socialisti, radicali, popolari per costruire una nuova Europa.

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Più libri più liberi: più di 35mila novità pubblicate nel 2017 dai piccoli editori

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Roma. Più della metà (il 51,9%) di tutti i titoli nuovi pubblicati complessivamente nello scorso anno (oltre 68mila). Ma come li trovo? Proprio a questo risponderà l’incontro Troppe novità da presentare? I piccoli editori e la promozione (in collaborazione con Aldus), in programma il 7 dicembre alle 10.30 in sala Aldus a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria, in programma fino al 9 dicembre al Roma Convention Center La Nuvola.
Un nuovo modo per dialogare tra operatori, in cui i responsabili delle catene racconteranno ai piccoli editori i criteri che adottano per scegliere o meno un titolo della piccola e media editoria e portarli nelle librerie. In realtà il discorso però sarà molto più ampio. Se è vero che in Italia si pubblicano circa 70mila titoli, non è molto diversa la situazione negli altri Paesi: la Francia nel 2017 ha pubblicato 104mila titoli, la Germania 72.499, la Spagna 87.262, il Regno Unito 173mila. Temi comuni, sfide comuni su cui dialogheranno Fabio Abate (Promedi), Luigi Cavo (PDE), Mauro Frigerio (Emme promozione), introdotti da Diego Guida (presidente Gruppo Piccoli editori dell’AIE) e moderati da Lorenzo Armando (Lexis).Dalla visibilità alle eccellenze del segmento. Le guide di viaggio sono un altro dei sottogeneri di cui si occupa la piccola editoria. Per questo saranno al centro dell’incontro, in collaborazione con Nielsen, Le eccellenze della piccola editoria: l’editoria turistica e di viaggio, in programma il 7 dicembre alle 15.30 in Sala Aldus. Ne parleranno, a partire dai dati, Vittorio Anastasia (Ediciclo Editore) e Angelo Pittro (Lonely Planet Italia), moderati da Mauretta Capuano (Ansa).Delle possibilità che apre l’accessibilità della lettura attraverso un uso innovativo delle tecnologie per ampliare il bacino di lettori si discuterà invece nell’incontro a cura di Fondazione LIA – Libri italiani accessibili Perché produrre e-book accessibili?, in programma il 7 dicembre alle 16.30 in Sala Aldus. Ne parleranno Cristina Mussinelli e Denise Nobili di Fondazione LIA.

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Exposition collégiale Œuvres Choisies

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Paris. L’annuelle semaine de l’Asie de la fin d’année se manifestera à Drouot du 10 au 18 décembre, par onze ventes spécialisées et plusieurs sections de ventes.L’exposition collégiale Œuvres Choisies qui ouvrira ses portes du 30 novembre au 6 décembre, présentera un florilège de pièces d’art d’Extrême-Orient en amont des ventes.
Le public découvrira ainsi en avant-première plusieurs statuettes de bouddhas tibétains. L’époque Yongzheng sera représentée notamment par deux céramiques aux formes et décors épurés. Comme souvent, le dragon dominera l’iconographie, que ce soit sculpté sur les vantaux d’une armoire en zitan, sur le sommet d’un cachet en stéatite ou encore en ronde-bosse sur un bronze indochinois. Dans le registre des arts graphiques du XXe siècle, plusieurs signatures chinoises et vietnamiennes seront mises en avant : Da Qian, Mai Thu, Gia Tri et Nguyen Khang.

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Prospettive per il 2019 sui mercati azionari

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

LONDRA – Si tratta di 3 diversi outlook redatti da altrettanti gestori: Steve Frost, Kim Catechis e Zehrid Osmani, ognuno con un focus diverso (Europa, emergenti e mercati globali).
Crescita dell’Eurozona, Brexit, ciclo di rialzi della Fed, guerra commerciale, ritorno della volatilità: per gli investitori globali il 2018 ha portato con sé tante preoccupazioni che sembrano destinate a restare attuali anche nel 2019. Ecco cosa ne pensano tre gestori di alcune delle principali strategie azionarie di Martin Currie, affiliata Legg Mason: Steve Frost, co manager del Legg Mason Martin Currie GF European Absolute Alpha Fund; Kim Catechis, Head of Global Emerging Markets; Zehrid Osmani, Head of Global Long-Term Unconstrained.
Steve Frost: “Tanto pessimismo sui mercati europei. Forse troppo” Ci avviciniamo al 2019 in un modo molto diverso da quanto era avvenuto per il 2018. Dodici mesi fa, con i mercati globali ai massimi storici, le aspettative verso l’azionario europeo erano ottimistiche. In effetti, forse più ottimistiche di quanto ritenessimo opportuno. In questo momento c’è sicuramente un po’ più di realismo nelle aspettative sugli utili e sui prezzi delle azioni, anche a causa di un certo grado di incertezza da parte degli investitori.Le quattro preoccupazioni macro che si sono affacciate alla fine del 2018 saranno probabilmente ancora significative all’inizio del nuovo anno. Ci riferiamo al rialzo dei tassi da parte della Fed; al rallentamento dell’economia cinese causato dai dazi statunitensi; all’insistenza del governo italiano per lo sforamento del deficit, con conseguente aumento dei tassi di interesse a livelli potenzialmente insostenibili; infine, alla Brexit, giunta ad una fase cruciale.Detto questo, l’impatto negativo di un euro più forte è ormai superato, e il successivo aggiustamento dovrebbe continuare ad essere un fattore favorevole per i profitti e per la competitività almeno nella prima metà del 2019. L’inflazione europea si situa ampiamente all’interno del range obiettivo, il che dovrebbe a breve stimolare la fine dell’era dei tassi negativi, con un chiaro beneficio per le banche.Ci saranno anche altre aree che presenteranno buone opportunità. Nello specifico, nei prossimi dodici mesi dovrebbe assistere ad un rimbalzo nel ciclo del settore delle tecnologie hardware; anche il settore automobilistico sembra vicino alla fine dei problemi legati alle emissioni che ne hanno distorto notevolmente i risultati per quest’anno. In termini di posizionamento degli investitori, molto dipenderà dai dati economici che vedremo arrivare all’inizio dell’anno. Certamente i mercati prezzano al momento una generosa dose di pessimismo, quindi ci sembra corretto dire che i mercati europei, andando verso il 2019, siano convenienti, anche se avranno bisogno di una spinta dalla crescita economica.
Kim Catechis: “Guerra commerciale potrebbe essere alle ultime battute” Mi aspetto che nel 2019 si chiudano alcune partite legate una serie di fattori top-down che hanno inciso sui ritorni degli investimenti. Nello specifico mi riferisco all’esaurirsi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, e all’impatto di nuovi accordi commerciali multilaterali – riguardanti soprattutto i mercati emergenti – che serviranno a sostenere la crescita nel prossimo decennio. In questo contesto siamo focalizzati su diversi interessanti temi di investimento nei mercati emergenti, come la tecnologia, i consumi domestici, la penetrazione dei servizi finanziari e l’evoluzione del mix energetico. Questi temi sono sostenuti da fattori come la crescita dell’urbanizzazione, la crescente dimensione del ceto medio e l’aumento degli scambi infra mercati emergenti, grazie ai nuovi accordi commerciali come il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP) e il Trans-Pacific Partnership (TPP).Ci saranno ancora dei rischi, certamente. La guerra commerciale in atto tra Cina e Stati Uniti, la parabola ascendente dei tassi di interesse statunitensi e la conseguente forza del dollaro USA rimangono preoccupazioni concrete per le aziende e gli investitori, ma siamo abbastanza ottimisti sul fatto che l’impatto di questi fattori sarà limitato, o possa comunque gradualmente dissiparsi. Ad esempio, per quanto riguarda gli attriti commerciali, un riavvicinamento tra Cina e Stati Uniti è molto più probabile di quanto si pensi ora: difficilmente infatti la Cina cederà, mentre gli Stati Uniti potrebbero tornare indietro sui dazi e salvare la faccia dichiarando di aver ‘vinto’ questa guerra. Nel frattempo, i rialzi dei tassi statunitensi dovrebbero continuare a seguire la stessa traiettoria nel 2019, ma la forza del dollaro è certamente meno problematica rispetto al passato per la maggior parte dei paesi emergenti.Credo fermamente che nel 2019 i mercati emergenti rappresenteranno una buona opportunità nel settore dell’azionario internazionale. Il ROE è abbastanza sincronizzato con i mercati sviluppati, come mostrato dall’indice MSCI World. Tuttavia, è importante notare che i valori del rapporto price-to-book e del price-to-equity rimangono bassi sia rispetto alle medie storiche che a confronto coi paesi sviluppati.
Zehrid Osmani: “Puntare su aziende che hanno potere di determinazione dei prezzi”Le preoccupazioni del mercato per i crescenti rischi di una recessione potrebbero restare un tema importante anche nel 2019. Siamo nelle fasi avanzate di quello che è stato il più lungo ciclo di crescita economica nella storia: è dunque molto probabile che prima o poi, nei prossimi anni, una recessione arriverà. Questo sicuramente ci sta portando verso uno scenario di maggiore volatilità. Tuttavia, riteniamo che l’aumento della volatilità nel 2019 offrirà agli investitori a lungo termine buone opportunità per inserirsi in alcune aree interessanti, che offrono prospettive sostenibili e attraenti a lungo termine, facendo leva su fattori come la crescita del ceto medio dei mercati emergenti, i trend della robotizzazione, o le aziende esposte sul mercato dei veicoli elettrici.Crediamo che nel 2019, con l’aumento delle pressioni inflazionistiche, sarà sempre più importante concentrarsi sulle aziende con un forte potere di determinazione dei prezzi. In questo contesto, il nostro obiettivo sarà individuare e valutare la capacità delle aziende di continuare ad aumentare i prezzi e dunque a mantenere i margini di profitto. Inoltre, nonostante l’attività di M&A nel 2018 abbia raggiunto livelli record (sia per il numero di operazioni che per le dimensioni delle stesse), riteniamo che il mercato potrebbe sottovalutare il potenziale di ulteriore accelerazione di queste attività nel 2019. Ciò potrebbe portare sul mercato alcuni periodi di euforia, come abbiamo visto in passato in questa fase avanzata del ciclo.Dal nostro punto di vista, al di là di quali saranno i movimenti a breve termine dei mercati nel 2019 (e sicuramente ce ne saranno molti), continueremo a impiegare le nostre risorse per analizzare diversi temi interessanti per il lungo termine, ossia i cambiamenti demografici, il futuro della tecnologia in tutti i settori e la scarsità delle risorse.

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Giornata Mondiale contro l’AIDS

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

“L’infezione da HIV è un esempio perfetto di come la ricerca farmacologica possa mutare radicalmente il destino del paziente. Oggi la sopravvivenza ha raggiunto traguardi impensabili, e con una buona qualità della vita, trasformando l’HIV in una malattia cronica” dice il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, Andrea Mandelli, alla vigilia della giornata Mondiale contro l’AIDS. “A questo aspetto positivo si affianca purtroppo il dato, finora incomprimibile, di 3.500 – 4000 nuovi casi l’anno in Italia. Non solo: come ricordato nei giorni scorsi dall’infettivologo Matteo Bassetti, spesso sono diagnosi tardive”. Le stime concordano sul fatto che a livello mondiale, e quindi anche nel nostro paese, dal 30 al 35% delle persone colpite ignora la sua condizione. “Resta forte il bisogno di grandi campagne mirate alla prevenzione e agli screening, ma anche di un’opera costante e quotidiana di informazione, sia per contrastare lo stigma che ancora accompagna questa malattia sia per divulgare i progressi operati in campo diagnostico e terapeutico. I farmacisti sono a disposizione della collettività per offrire consiglio e indicazioni anche sul tema, importantissimo, delle interazioni tra le terapie antiretrovirali e gli altri farmaci di uso comune. Credo però che se, fortunatamente, l’HIV è divenuto una malattia cronica, si debba mettere in condizione l’assistenza territoriale di farsi carico anche di questi pazienti, soprattutto considerando quale peso abbia qui l’aderenza alla terapia, anche per ridurre al minimo le possibilità di contagio accidentale”.

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Prestiti: aumentano quelli richiesti per il consolidamento debiti e le spese mediche

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Milano. Aumentano le richieste di prestiti personali destinati al consolidamento debiti, all’acquisto di arredamento e alle spese mediche, mentre calano quelli per la ristrutturazione della casa. Sono queste le prime evidenze emerse dall’osservatorio congiunto di Facile.it e Prestiti.it, realizzato su un campione di oltre 150.000 domande di finanziamento*, secondo il quale, nel corso dei primi 10 mesi dell’anno, gli italiani che si sono rivolti ad una società del credito hanno cercato di ottenere in media 10.334 euro, lo 0,8% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Aumento che, si legge nell’analisi, si è tradotto anche in un allungamento dei piani di ammortamento medi, passati da 60 a 62 rate.
Gli italiani continuano dunque a far ricorso alle società del credito, ma cambiano le priorità; esaminando le richieste di prestito personale nelle quali il firmatario ha specificato la finalità, emerge che la prima motivazione che ha spinto gli italiani a presentare domanda nei primi 10 mesi dell’anno è l’acquisto di un’auto usata (22%), mentre slittano al secondo posto le richieste di prestito destinate alla ristrutturazione della casa (21%), che perdono 4,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
In forte aumento, invece, le domande di prestito personale destinate al consolidamento debiti, che passano dal 9,5% del 2017 al 13,1% del 2018, e quelle per pagare le spese mediche, il cui peso percentuale è cresciuto di oltre un terzo passando dal 3,7% del 2017 al 5% del 2018.
«Nell’ultimo anno si è assistito ad un cambiamento delle motivazioni che hanno spinto gli italiani a chiedere un prestito personale», spiega Andrea Bordigone, Responsabile prestiti di Facile.it «se da un lato l’aumento del consolidamento debiti ci racconta di una maggiore consapevolezza rispetto alle opportunità per gestire più correttamente il debito, dall’altra non si può non notare come stiano assumendo un peso sempre maggiore le richieste di prestiti personali destinati a coprire le spese mediche.».
A variare rispetto ai primi 10 mesi del 2017 sono state anche le somme che i richiedenti hanno cercato di ottenere. In aumento gli importi medi richiesti per il consolidamento debiti (17.538 euro, +9%), per la formazione (7.040, +12%) e i viaggi (€ 4.692 euro, +13%). In calo, invece, le somme richieste per i prestiti personali destinati alla “casa” come l’acquisto immobili (€ 21.025 euro, -20%) e la ristrutturazione casa (€ 13.281, -13%). Situazione in chiaroscuro per i prestiti personali per l’acquisto di arredamento; se ne chiedono di più (il loro peso percentuale è passato dal 7,1% al’8,8%) ma è diminuito il taglio medio (sceso del 4% e stabilizzatosi a 8.443 euro).
Guardando al profilo dei richiedenti emerge che chi ha presentato domanda nei primi 10 mesi del 2018 aveva, in media, 42 anni; la fascia anagrafica più rappresentata è quella degli under 35, cui fanno capo quasi 1 terzo delle richieste (31,9%), seguita dai richiedenti con età compresa tra i 35 e 44 anni (31,5%) e quelli nella fascia 45-54 anni (23%).
Dati interessanti emergono dall’analisi del sesso del richiedente; la percentuale di domande di finanziamento presentate da donne rimane ancora marginale (circa il 28%) e permangono le differenze sugli importi medi richiesti dai due sessi, con gli uomini che puntano ad ottenere, in media, il 10% in più rispetto al gentil sesso (10.612 euro contro i 9.633 euro). Rispetto alla posizione lavorativa del richiedente, a presentar domanda in circa il 75% dei casi è un dipendete con contratto a tempo indeterminato, nel 14% un lavoratore autonomo o libero professionista e nel 5,5% un pensionato.

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70° Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Roma Mercoledì 5 dicembre 2018 Flash mob in piazza Montecitorio per i diritti umani piazza Montecitorio, ore 15.00. Il 10 dicembre 2018 in tutto il mondo si celebrerà il 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Centinaia di iniziative si svolgeranno nelle scuole, università, Enti Locali, strade e piazze di tutt’Italia. Ma nessuna iniziativa è ancora stata assunta dal Governo e dal Parlamento Italiano.
Con questa iniziativa, hanno dichiarato gli organizzatori, intendiamo chiedere nuovamente al Parlamento di riaffermare il valore insopprimibile della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e riunirsi il 10 dicembre, in seduta comune, per discutere dello stato dei diritti umani in Italia, in Europa e nel mondo e attuare l’agenda politica dei diritti umani.

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Scuola – Precariato, i numeri della vergogna: 114.000 supplenze annuali

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Di emergenza precariato nella scuola cominciano a parlare anche gli altri sindacati: dopo la denuncia dell’Anief, pure le altre organizzazioni, in difesa dei diritti di docenti e Ata, tirano finalmente fuori i numeri della vergogna sulle supplenze annuali assegnate quest’anno: 90.000 quelle del personale docente nell’a.s.2018/19, 114.000 se si considera anche il personale ATA e il personale educativo. Si tratta di numeri altissimi, destinati a crescere perché le norme sugli anticipi pensionistici al vaglio del governo, in particolare quota 100, prima o poi entreranno in vigore e si prevede che almeno 80 mila docenti e Ata possano lasciare nel volgere di un anno. Considerando l’ostinatezza del Ministero dell’Economia e delle Finanze nel negare le immissioni in ruolo ordinarie proposte dal Miur, l’ultima delle quali di appena circa 27 mila posti, è possibile che a breve il numero di cattedre da coprire con supplenti annuali si avvicini alle 300 mila unità. Per questo, occorre una disposizione straordinaria che metta le cose a posto, quale può essere solo la riapartura delle GaE.

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Dirigenti scolastici: MEF non autorizza il Fun per l’anno in corso e si rinvia la trattativa per la firma del contratto

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Udir lo aveva annunciato da tempo: non si può pretendere, dopo dieci anni di blocco e un’infrazione salita di 12 punti, in presenza di una sperequazione marcata da presidi e nuovi DS assunti dopo il 2001, e tra dirigenti scolastici e della ricerca e dell’Università confluiti nella stessa area dal 2016, di far firmare un contratto su sanzioni disciplinari, assenze e ferie quando la parte economica è fondamentale. Il giovane sindacato ricorda anche che il recente decreto concretezza all’articolo 3 sconfessa quanto da sempre sostenuto dal MEF sulla necessità di bloccare il salario accessorio dei dirigenti insieme al tabellare. Conseguenza della conversione in legge della norma per lo studio legale sarebbe il diretto versamento dei dirigenti andati in quiescenza dal 1 settembre 2012 nel Fun di quest’anno che non si riesce a quantificare. Sarà questa la ragione del blocco? L’alternativa è il ricorso in tribunale per avere giustizia.

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Scuola: Tempo pieno primaria

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

C’è anche la richiesta del tempo scuola maggiorato nelle classi primarie tra i punti che la commissione Bilancio di Montecitorio è chiamata in queste ore a valutare per l’inserimento nel testo della manovra economica. Solo che il numero di docenti da assumere si è nel frattempo dimezzato: la quota di maestri aggiuntivi, per allungare l’orario scolastico, doveva essere di 2 mila unità. In verità, ne occorrerebbero 43 mila. Così per arrivare al traguardo prefissato serviranno 42 anni. Altro che “subito”. Il caso è diventato oggetto dell’ultimo monologo del comico Maurizio Crozza, che ha detto: “il tempo pieno è una ‘figata’, una conquista sacrosanta, ma lo avranno tutti quando i bambini di adesso saranno già laureati e lavoreranno da Foodora per 2 euro l’ora. Non fa una grinza. Senza contare che poi servirebbero pure mense, laboratori, spazi didattici, locali, attrezzature: tutte cose che Di Maio non cita perché le ignora totalmente”. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): siamo alla propaganda pura.

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Sesta Giornata della Trasparenza

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Parma 6 dicembre nell’Aula Magna dell’Università (via Università, 12), con inizio alle 9.30, si terrà la sesta Giornata della Trasparenza, il convegno pubblico organizzato da Università e Aziende sanitarie di Parma al fine di presentare le azioni realizzate per garantire trasparenza e correttezza ai procedimenti delle rispettive gestioni amministrative, non solo in adempimento agli obblighi normativi, ma anche per contribuire alla promozione di una cultura di legalità ed etica pubblica.
L’edizione 2018, dal titolo “La strategia della trasparenza dell’Ateneo e delle Aziende del Servizio sanitario di Parma”, assume particolare rilievo in quanto vedrà la firma di un Protocollo d’intesa tra Università e Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). All’interno del Protocollo, frutto di un impegno per la tutela della legalità intesa non in senso formale ma anche etico e sostanziale, rientra il progetto di Ateneo “Ambasciatori della legalità”, consistente nella formazione di studenti del Dipartimento di Giurisprudenza, Studi Politici e Internazionali, che diverranno promotori del valore della legalità nei confronti degli studenti degli Istituti superiori della città.
La mattinata, moderata da Monica Cocconi, docente di diritto amministrativo e Delegata del Rettore all’anticorruzione e alla trasparenza, sarà aperta dai saluti del Rettore Paolo Andrei, del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Massimo Fabi, del Direttore Generale dell’Azienda Unità Sanitaria Locale Elena Saccenti, del Delegato all’anticorruzione e trasparenza del Prefetto Antonio Giaccari.Seguiranno gli interventi di Giovanni Bladelli, Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza AUSL-AOU, di Ida Nicotra, ordinario di diritto costituzionale dell’Università di Catania e membro dell’ANAC e di Leonardo Spadi, Consigliere incaricato alla partecipazione giovanile del Comune di Parma. Alle 12 è prevista la firma del protocollo ed infine vi sarà spazio per il dibattito.L’evento, aperto a tutta la cittadinanza, è oggetto di formazione obbligatoria per personale direttivo, dirigenti, componenti della Unità Organizzativa anticorruzione e trasparenza.La Giornata della Trasparenza nasce dalla collaborazione che impronta i rapporti fra Università di Parma, Azienda Ospedaliera e Azienda Ausl nell’azione programmatica e gestionale, a vantaggio della comunità degli utenti dei relativi servizi.
Nella stessa logica il convegno mira a rafforzare il rapporto dell’Ateneo con la città e l’amministrazione periferica operante sul territorio, per la quale l’Ateneo e le Aziende del Servizio sanitario rappresentano interlocutori fondamentali.Le misure proposte nella Strategia della trasparenza non sono concepite come meri adempimenti formali, ma come un processo sinergico diretto a migliorare, in una logica di performance, il buon andamento e la funzionalità dei servizi offerti. Su tale versante la sostanza deve prevalere senz’altro sul rispetto della forma e avere come unico obiettivo il conseguimento dell’interesse pubblico. L’Ateneo e le Aziende del Servizio sanitario sono infatti istituzioni al servizio della società e devono essere improntate ad un impegno costante e consapevole verso i diritti degli utenti dei rispettivi servizi. L’incontro sarà visibile in diretta web.

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Conferenza nazionale Confeuro

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Roma 5 Dicembre, presso l’hotel Holiday Inn in Viale Castello della Magliana 65, si svolgerà la conferenza nazionale Confeuro. All’assise parteciperanno diversi relatori, tra i quali l presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Filippo Gallinella; il presidente della confederazione sindacale C.I.U., Tommaso di Fazio; il Docente di Biologia Ambientale della Sapienza di Roma, Fabio Attorre; il presidente del Crea, Salvatore Parlato; il dirigente ISMEA, Giovanni Razeto; e molti altri rappresentanti del mondo dell’agroecologia e dell’agricoltura 4.0.La conferenza – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Andrea Michele Tiso – si darà l’obiettivo di immaginare e discutere del futuro del comparto agroalimentare; e quindi anche della nuova Pac, dei modi per rilanciare l’attività delle PMI attraverso l’agroecologia e degli strumenti necessari per favorire la creazione delle Organizzazioni di Prodotto.Il nostro obiettivo – prosegue Tiso – è quello di valorizzare una percezione dell’agricoltore e dell’agricoltura molto diversa da quella avuta fino ad oggi e di sviluppare invece tutti i contenuti sociali e culturali essenziali per il mondo agricolo che, se applicati nel giusto modo, potrebbero aiutare a ridefinire le priorità e i valori del mondo in cui viviamo.

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Inaugurazione dell’archivio Maccarese

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Fiumicino (RM) Mercoledì 7 dicembre a Fiumicino, ore 10.30 negli spazi da poco restaurati del Castello di San Giorgio Inaugurazione dell’archivio Maccarese. La storia di questa grande azienda romana è strettamente connessa con alcuni grandi temi della storia italiana del Novecento (le bonifiche e le migrazioni interne, le tecniche e le politiche di produzione agraria e zootecnica, le lotte sindacali del secondo dopoguerra) e altrettanto strettamente con la comunità che attorno alla sua attività si è sviluppata – in alcuni periodi vorticosamente – passando da meno di cento abitanti a fine Ottocento ai quasi cinquemila alla fine degli anni trenta del Novecento.
Nella giornata inaugurale dell’’archivio sono previsti due momenti. Il primo, a partire dalle 10.30, propone un incontro pubblico nel corso del quale Paolo Conti, giornalista del «Corriere della Sera», si soffermerà sull’importanza e l’’attualità dell’’apertura di un archivio come quello della Maccarese. Seguiranno le testimonianze di Silvio Salera, amministratore delegato di Maccarese Spa Società Agricola, e di Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton Studi Ricerche, e la visita all’’archivio nella sua nuova sede.
Il pomeriggio, dalle ore 14.30, sarà riservato all’approfondimento scientifico con un seminario a invito, con l’’obiettivo di analizzare il lavoro compiuto, quanto ancora resta da fare e mettere a fuoco idee e suggestioni per le possibili prospettive di utilizzo e valorizzazione dell’’archivio, in relazione con istituzioni e territorio.
Il recupero e la valorizzazione dell’’archivio storico sono stati decisi dalla Società Maccarese con la collaborazione scientifica della Fondazione Benetton Studi Ricerche.
Nella seconda metà dell’Ottocento, 1500 capi bufalini, 900 capi vaccini, 300 pecore, 200 cavalli pascolano nei 5000 ettari della tenuta. Dove le condizioni di vita dei lavoranti sono drammatiche. Portata la capitale a Roma, il Governo Unitario, su proposta di Giuseppe Garibaldi, decide di deviare il Tevere e di bonificare l’’Agro Romano, infestato dalla malaria e abbandonato dalle popolazioni. Giungono da Ravenna i primi braccianti che a partire dal 1884 sono incaricati della bonifica dei territori di Ostia e Maccarese: ne giungono 500 ma presto un centinaio muore per malaria, polmonite e tetano.
Stato e Rospigliosi si palleggiano per alcuni decenni il finanziamento dei costosissimi interventi di bonifica. Nel 1920, 300 ettari vengono ceduti per la creazione del nuovo centro di Fregene. A metà degli anni venti, la proprietà dell’’immenso latifondo passa alla Società Generale Italiana Bonifiche che dà vita alla Maccarese. Arrivano da tutta Italia nuovi braccianti e presto la comunità locale raggiunge una consistenza mai vista. Attorno al Castello, nascono vari insediamenti, arrivano l’’acqua potabile e una rete di strade, la scuola, la stazione sanitaria e tutti i servizi necessari ad una piccola città. Nel marzo del 1930, Mussolini visita la Maccarese che pochi mesi dopo passa all’’IRI – Istituto per la Ricostruzione Industriale.
Per limitare le decise proteste salariali e per incardinare i lavoratori alla terra, si introduce la Compartecipazione Collettiva che presto si mostra incapace di rispondere alle attese sociali e viene perciò sostituita dalla mezzadria. Le mutate condizioni attraggono molti contadini soprattutto dal Veneto e molti dal Trevigiano. A metà degli anni trenta, la Maccarese gestisce 13 mila ettari e accoglie alcune migliaia di lavoratori.
Con l’’occupazione tedesca nel corso della seconda guerra mondiale, 200 ettari di terreno vengono allagati per ostacolare possibili sbarchi sul litorale romano. Bombardamenti e poi saccheggi mettono in crisi l’’azienda. Gli addetti scioperano e le tensioni crescono. Le lunghe lotte sindacali aprono la strada alla contrattazione nazionale e portano anche, in anticipo di anni rispetto ad altre realtà, al riconoscimento della parità salariale uomo-donna. Alla fine degli anni sessanta, viene perduto oltre un terzo della manodopera, i bilanci segnano profonde perdite che diventano insostenibili negli anni ottanta. Si tenta il rilancio, che fallisce, e nel 1999 Maccarese viene messa sul mercato e ad acquistarla è il Gruppo Benetton che tuttora la gestisce.

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Istat Pil: stime Governo da rifare

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Secondo l’Istat, nel terzo trimestre del 2018 il Pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,7% nei confronti del terzo trimestre del 2017.”Di male in peggio! E’ evidente che la stima del Governo di avere una crescita nel 2018 pari all’1,2% è ormai un miraggio” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Di conseguenza va rivista anche la stima di avere nel 2019 un Pil a +1,5%, visto che, quand’anche considerassimo valido l’impatto sul Pil dovuto alle misure contenute nella Legge di Bilancio, è chiaro che, partendo da un dato inferiore per il 2018, i conti non possono tornare” prosegue Dona.”A questo punto, quindi, vanno rivisti anche i rapporti tra deficit e Pil e tra debito e Pil che, alla luce dei dati di oggi, risultano sbagliati” conclude Dona.

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Quale sarà la PAC del futuro? Cosa e come cambierà dopo il 2020? Che tipo di agricoltura ci aspetterà?

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

A queste domande si è tentato di rispondere oggi, durante il seminario dal titolo L’agricoltura italiana e il nuovo modello di sostegno della PAC post 2020, organizzato dal CREA con il suo Centro di Politiche e Bioeconomia, insieme ad AIEAA, Associazione Italiana di Economia Agraria e Applicata e la rivista Agriregionieuropa.
La nuova agricoltura che la PAC contribuirà a costruire sarà un’agricoltura più resiliente, più sostenibile, più smart. Resiliente grazie ai pagamenti diretti e alle misure di mercato in grado di rafforzare rispettivamente i redditi agricoli e la produzione di beni pubblici e la competitività del sistema agricolo europeo. Sostenibile grazie a nuove e più mirate misure ambientali per contrastare il cambiamento climatico e l’impatto dell’attività agricola sulle risorse naturali: una nuova “architettura verde” in grado di favorire comportamenti sostenibili da parte degli agricoltori per il raggiungimento di target ambientali prefissati. Smart grazie all’impiego di innovazione digitale e tecnologica in grado di armonizzare sostenibilità e produttività, incremento della produzione e corretta gestione delle risorse naturali.
La nuova PAC sarà all’insegna di una maggior autonomia degli Stati membri con proposte concrete di flessibilità a loro vantaggio, più attente ai territori e ai diversi modelli di agricoltura presenti in Europa. E soprattutto in grado di affrontare con rapidità i cambiamenti di un’agricoltura in continuo cambiamento e in evoluzione, in grado anche di armonizzarsi con le politiche europee interconnesse, quali quelle relative all’ambiente, al cambiamento climatico, alla bioeconomia, agli aspetti sociali, all’alimentazione e alla salute.«L’evento di oggi è frutto della preziosa collaborazione tra CREA e AIEAA – ha dichiarato Salvatore Parlato, Presidente del CREA. Si tratta di un esempio felice di collaborazione tra soggetti che operano nella ricerca, legati dal comune bisogno di ricercare strumenti di indagini che consentano un avanzamento nelle analisi sui temi delle politiche agricole e dell’economia».

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Le 100 opere di Andy Warhol

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Cortina dal 7 dicembre 2018 al 22 aprile 2019 al Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi oltre 100 opere di Andy Warhol raccontano la storia del più pungente interprete della società di massa e del consumismo, illuminante sociologo dell’America Anni ‘60: Andy Warhol Superstar.
Andrew Warhol Jr è stato non solo il più acuminato interprete della società di massa e del consumismo, folgorante sociologo dell’America Anni ‘60, ma è stato anche colui che ha saputo trasformare in arte i feticci dell’immaginario collettivo americano, anticipando l’instaurarsi del potere dei mass media.
Andy Warhol fotografo, regista, designer e illustratore, padre della Pop Art che ha trasformato in icone la Coca Cola, Elvis Presley, la Campbell’s Soup, Liz Taylor e Marilyn Monroe, il biglietto del dollaro e Jackie Kennedy.
Andy Warhol Superstar una definizione che appare scontata e che rimanda alla figura dell’artista simbolo di una New York edonista e scatenata, che diventò punto di riferimento di grandi attori e attrici, rock star, stilisti e persino politici.
La mostra con 140 opere racconta tutto il suo percorso professionale presentandone i capolavori di ogni periodo: partendo dalla coloratissima Liz (1964), passando per i dipinti dei francobolli, come S&H Green Stamps (1965), fatti con stampini ripetuti e più e più volte sulla carta arrivando all’immancabile Marilyn – tra le quali in mostra quelle del 1967, del 1970 e del 1985. E ancora, cinque splendide Cow (dal 1966 al 1978) accanto ad altre super icone: le Brillo Box e i primi Flowers (1964), esposte a suo tempo nella prestigiosa galleria di Leo Castelli come se fossero sgargianti carte da parati. E anche la serie Ladies and Gentlemen (1975), la serigrafia dell’intramontabile Brillo Box (1970), i Flowers (1970 e 1974), i Mao (1972 e del 1974), con i quali Warhol inaugura una nuova pittura meno neutrale e più gestuale senza dimenticare le Campbell’s Soup (1968/69), il Mick Jagger (1975) donato e dedicato da Andy Warhol all’attrice Dalila Di Lazzaro e i Camouflage del 1987.Warhol moriva in quell’anno, dopo essere scampato miracolosamente alla nera signora nel 1968 quando una pazza gli spara al ventre.
Il percorso della mostra che si avvia negli anni Cinquanta, quando Warhol debutta nella commercial art e lavora come illustratore per riviste prestigiose (da Harper’s Bazar al sofisticato New Yorker) e come disegnatore pubblicitario vuole raccontare l’incredibile vita di un uomo, personaggio e artista, che ha cambiato i connotati del mondo dell’arte ma anche della musica, del cinema e della moda, che ha stravolto radicalmente qualunque definizione estetica precedente. I suoi 5 minuti di celebrità continuano ancora.
Con il Patrocinio della Regione Veneto e Provincia di Belluno, del Comune di Cortina d’Ampezzo e Campionati del Mondo di Sci Alpino Cortina d’Ampezzo 2021, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia ed Eugenio Falcioni, in collaborazione con Art Motors, ed è curata da Gian Camillo Custoza.
ORARI DI APERTURA dal 7 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019 Tutti i giorni
10.30 – 12.30 / 15.30 – 19.30(ultimo ingresso 30 minuti prima)
dall’8 gennaio al 22 aprile 2019 lunedì chiuso da martedì a domenica 15.30 – 19.30(ultimo ingresso 30 minuti prima) Aperture straordinarie lunedì 22 aprile 15.30 – 19.30 (ultimo ingresso 30 minuti prima) Biglietti Intero € 13,00 Ridotto € 11,00

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Il maestro Carlo Iacomucci da Stoccarda all’invito alla Biennale di Arte Contemporanea “Premio Marche 2018”

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

di Patrizia Minnozzi. I riconoscimenti artistici per il Maestro Iacomucci non finiscono mai… è di appena un mese fa la notizia che alcune sue opere, appartenenti alla prestigiosa collezione d’arte contemporanea del CESMA Centro Studi Marche di Roma, sono state esposte al Rathaus di Stoccarda, durante un importante evento dal titolo” Uno sguardo sulla cultura delle Marche”.I riflettori dell’arte per Iacomucci non si sono ancora spenti e, alcuni giorni fa, l’artista urbinate è stato invitato a partecipare, con alcune sue opere, al Premio Marche 2018- Biennale d’Arte Contemporanea: la celebre manifestazione espositiva che, fin dagli anni Cinquanta, si è caratterizzata come una delle più significative nel territorio della Regione Marche e di valenza nazionale.Il Premio Marche 2018si propone di valorizzare l’attività degli artisti delle Marche e di accrescere la sensibilità e le conoscenze dei marchigiani nei confronti delle arti figurative e visuali. Il suo scopo è quello, altamente meritorio, di promozione dell’arte contemporanea in Italia al fine d’individuare artisti, anche affermati, e giovani con spiccate qualità tecniche e poetiche.
Con questa edizione 2018, il Premio Marche, torna a essere la celebre Biennale d’Arte Contemporanea, che, per l’occasione, è stata inaugurata nella cornice del bellissimo e imponente Forte Malatesta di Ascoli Piceno e rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2019.Il Premio Marche, da sempre legato alla città di Ancona, in questa speciale occasione diventa itinerante e verte sul tema dell’interpretazione artistica come armonia ed è dedicato agli artisti marchigiani operanti nella regione, siano essi già affermati oppure emergenti, selezionati e, successivamente, invitati dal Comitato Scientifico.
Al tavolo degli organizzatori erano presenti:il Prof. Fabio Mariano, il Prof. Stefano Papetti, il Prof. Stefano Tonti , la dott.ssa Arianna Trifogli e il sindaco di Ascoli Piceno Avv. Guido Castelli.
Numerosa l’affluenza del pubblico, come anche la presenza di tanti artisti provenienti da tutta la Regione, tra i quali anche il Maestro Carlo Iacomucci, con una sua opera, come testimonianza diretta della fertile carriera di artista e di incisore. Personaggio eclettico, Iacomucci nella sua pluriennale carriera artistica, si è cimentato in percorsi e stili differenti che hanno avuto, come denominatore comune, la tematica del segno attraverso i motivi ricorrenti delle gocce o tracce o segni, che rappresentano la sua inconfondibile impronta.I premi prestigiosi e i molti riconoscimenti ricevuti nel corso della sua carriera, rendono il Maestro Iacomucci, il testimonial ideale per mantenere alto il nome delle Marche non solo in Italia, ma anche fuori dai confini nazionali.
Prossimi appuntamenti per Iacomucci: un’ opera in omaggio alla mostra in onore di Padre Stefano Troiani a Sassoferrato; in seguito, Iacomucci terrà una conferenza sulle tre tecniche dell’incisione a Civitanova Marche, e successivamente a Firenze e Spello.

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La prostata aumenta di dimensioni

Posted by fidest press agency su martedì, 4 dicembre 2018

Il risultato è che comprime l’uretra e ostacola la fuoriuscita dell’urina. E’ l’iperplasia prostatica benigna, conosciuta anche come adenoma prostatico, patologia tra le più diffuse negli uomini, seconda solo all’ipertensione arteriosa. La sua prevalenza nella popolazione maschile è del 50% per la fascia 51-60 anni, e del 90% per quella 81-90. Quando diventa sintomatica (in circa la metà dei casi), compromette la qualità di vita del paziente e rappresenta un disturbo da curare. Se la terapia farmacologica non è sufficiente, metodiche d’intervento innovative, basate sull’impiego di laser come Tulio e Olmio, permettono di rimuovere per via endoscopica in modo mininvasivo anche adenomi voluminosi, riducendo la durata del decorso post-operatorio, le perdite di sangue e le giornate di cateterizzazione.
Su questo faranno il punto, esperti di chirurgia urologica provenienti da tutt’Italia, nell’ambito di un corso ultraspecialistico promosso dall’ASST dei Sette Laghi, con il patrocinio dell’Università dell’Insubria. Con una casistica di oltre 700 interventi condotti impiegando la tecnica ThuLEP (Enucleazione Prostatica mediante Thulium Laser), l’Ospedale di Circolo di Varese è un centro d’eccellenza, attivo nella pubblicazione di numerosi studi scientifici e punto di riferimento per la laseristica d’avanguardia: ogni anno, nell’ambito di diversi eventi formativi, ‘fa scuola’ a centinaia di chirurghi provenienti da tutto il mondo.
“Nell’uomo l’operazione per iperplasia prostatica benigna, dopo quella per cataratta, è la più frequente”, spiega il dottor Giovanni Saredi, Responsabile dell’Urologia dell’Ospedale varesino e responsabile scientifico del corso. “L’indicazione all’intervento non è legata tanto alle dimensioni dell’adenoma, quanto all’impatto effettivo che la patologia ha sulla quotidianità del paziente. Uomini in piena età lavorativa, con uno stile di vita attivo, sono potenziali candidati, soprattutto all’intervento con laser che, rispetto alla chirurgia tradizionale, consente di diminuire i giorni di degenza e di cateterizzazione, nonché i rischi di sanguinamento. Oggi a Varese, quando eseguiamo un’enucleazione della prostata, siamo in grado di togliere il catetere al paziente il giorno successivo all’operazione e di dimetterlo il giorno dopo ancora: un totale di 3 giorni contro i 4-6 delle metodiche tradizionali. Anche soggetti in terapia con anticoagulanti o i cardiopatici possono trarre beneficio dall’intervento con laser, date le minori perdite ematiche che comporta”. Grazie alla dotazione sia del laser Tulio Cyber TM 200 Watt (che offre la maneggevolezza necessaria ad operare qualsiasi adenoma, indipendentemente dalla dimensione) sia dell’Olmio Cyber Ho 105 Watt (che permette anche di frantumare i calcoli vescicali), all’Urologia dell’Ospedale di Circolo tutti i pazienti con iperplasia prostatica benigna possono essere trattati esclusivamente per via endoscopica. A Varese arrivano, infatti, molti pazienti, provenienti anche da altre Regioni, e i casi riguardano spesso adenomi particolarmente voluminosi che in altre strutture verrebbero operati con chirurgia a cielo aperto. Ogni settimana vengono eseguiti dai 3 ai 4 interventi, per un totale di circa 150 in un anno.

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