Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 130

Archive for 16 agosto 2009

Il “doppio” giuramento di Bossi

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Riprendiamo una nota di Franco Abruzzo dal sito del giornalismo italiano riguardo le esternazione di un ministro della Repubblica italiana riguardo la sua fedeltà alle istituzione del paese che, guarda caso, oltre ad essere il nostro è anche il suo. Scrive in proposito Abruzzo: “Anche Umberto Bossi nell’assumere le funzioni di ministro ha giurato nelle mani di Napolitano: ”Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione”. Era l’8 maggio 2008. Il ministro oggi soffre forse di amnesia galoppante? Le minoranze linguistiche sono tutelate dall’articolo 6 della Costituzione e dalla legge quadro 15/12/1999 n. 482. Bossi, per favore, prima di parlare, studia…..e chiedi consigli all’avvocato Roberto Maroni, che, come responsabile dell’Interno, conosce benissimo i problemi delle tante minoranze linguistiche”. L’articolo sulle minoranze linguistiche della costituzione non lascia dubbi: “impegna solennemente “la Repubblica a tutelare con apposite norme le minoranze linguistiche”. La norme specifiche sono contenute nella legge quadro 15 dicembre 1999 n. 482 emanata “in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”. Questa legge afferma tre principi: A) La lingua ufficiale della Repubblica è l’italiano; B) La Repubblica, che valorizza il patrimonio linguistico e culturale della lingua italiana, promuove altresì la valorizzazione delle lingue e delle culture tutelate dalla presente legge; C) In attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i princìpi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo”. Le Regioni conseguentemente hanno proceduto all’approvazione di singole leggi in difesa delle minoranze linguistiche storiche. L’elenco delle popolazioni tutelate sul piano linguistico mira ad escludere sia i nomadi sia gli immigrati sia coloro che parlano meri “dialetti” e più in generale le “nuove minoranze”. (Fonte: http://www.francoabruzzo.it)

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Franco Previte e il disagio mentale in Italia

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Il Notiziario a cura degli Ambasciatori di Pace della Interreligious and International Federation for World Peace Italia Segreteria di Stato per gli Affari Interni – San Marino ha ripreso un comunicato emesso dal Presidente Franco Previte dei Cristiani per servire su un tema a lui caro sul disagio mentale. La circostanza ci fa piacere poiché è riuscito, almeno a livello di informazione mediatica, a far sentire la sua voce considerato che coloro dovrebbero farlo in primis brillano solo per i loro silenzi. Qui, non parliamo, ovviamente, di fatti personali ma di situazioni reali e di reali sofferenze che toccano da vicino i malati, in primo luogo, e le loro famiglie e sono, purtroppo, in migliaia in tutta Italia. Non solo. “Ci troviamo al cospetto di una “Convenzione” “che se venisse ratificata  – afferma Previte – con il disegno di legge del Governo n. 2121 art. 2° del 20 febbraio 2009, tutti i disabili, specie gli handicappati psichici, correrebbero il rischio di essere sterilizzati onde frenare la diffusione di handicap genetici, o subire forme di eutanasia per “evitare” la vita senza senso, applicazione dell’aborto selettivo per eliminare figli imperfetti, limitazione delle  nascite, “tutte misure” che offendono la dignità della persona e che negano il diritto alla vita. Inoltre per le sofferenze insopportabili, con la scusa di lenire il dolore la così “detta pietà”, potrebbe essere un possibile strumento che porta all’eliminazione della vita o, ripeto, forme di eutanasia, “considerazioni”, molto pericolose che potrebbero coinvolgere malati di Alzheimer, malati psichici, terminali, anziani non autosufficienti, “metodologie” che richiamano  l’eugenismo e le teorie di selezione della razza tristemente note, perché pratica biomedica che spianò la strada alle terribili selezioni della razza e del genere umano avvenute nel secolo passato, per le quali la Chiesa  Cattolica, come altre confessioni, si sono sempre opposte”.  A questo punto si domanda e ci domanda Previte “dove sono coloro che dicono, oggi, di difendere i disabili, siano essi fisici o psichici, in conferenze, giornate, convegni o che si affacciano negli schermi televisivi ad ammannirci di belle parole? Forse fanno come Penelope, moglie di Ulisse, che resisteva nobilmente alle istanze dei Proci, serbando la fede al marito andato all’assedio di Troia, promettendo che avrebbe sposato uno di loro appena terminata la tela che di giorno tesseva e la notte la disfaceva?”

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Berlusconi, il Papa e la politica italiana

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Editoriale fidest. Dopo che “Qualche parroco deve essere caduto in trappola. Ma sono soltanto falsità” a detta di Berlusconi, si sono rincorse le voci sul tentativo del Premier d’incontrare Benedetto XVI e secondo la stessa emittente per “fugare l’impressione che si trae sul giudizio negativo nei suoi confronti da parte delle gerarchie vaticane”. Non è certo facile per il cronista spulciare tra le tante notizie che giungono in redazione sul caso Berlusconi per trarre da esse quella che se non proprio vera gli appaia più verosimile. E’ che la politica, per generare un’attenzione sempre più accentuata dei media, in specie nel periodo in cui con le ferie agostane gli eventi importanti si riducono di molto, è diventata un’appendice delle cronache rosa e a “luci rosse”, vere o supposte che siano. Dall’altra parte, come minimo, ci sono i censori che gridano allo scandalo, e fanno chiasso, e i latin lover, in specie di una certa età che non si fanno mancare la lettura del dentro la notizia del loro coetaneo che si esibisce con un saggio dei suoi virtuosismi in chiave sessual-erotica. Vi è anche chi da appassionato di puzzle cerca di dare una figura componendo su una tavoletta i vari pezzi che dispone. Cosa ne può sortire? Di certo qualcosa di piccante altrimenti che varrebbe tanto impegno? Così si può pensare che Bossi e la Lega incominciano a stancare i luogotenenti del Pdl e si valuta la possibilità di lasciarlo al suo destino e nel ricercare una nuova alleanza con Casini dell’Udc. Un Bossi considerato dallo stesso Berlusconi, in altre occasioni, un uomo che per le sue condizioni fisiche ha visto ridotta la sua attività politica mentre lo incalzano da presso i suoi luogotenenti della vecchia e nuova guardia. Ma vi è anche un altro disegno politico del genere “qui lo dico e qui lo nego” che tende ad escludere Gian Franco Fini dalla linea di successione al premier per un’altra candidatura. Forse di genere femminile? Perché no? Bossi, dopo tutto, osservano i suoi critici, ha avuto il suo canto del cigno e chi sostituirà Berlusconi si ritroverà inevitabilmente con questa patata bollente nella mani e giocoforza dovrà passarla ad altri se non si vuole scottare. Poi un sogno tutto stellare: perché la politica italiana non si da una mossa e affida la leadership di tutti i partiti alle donne? La Francescato dei Verdi insegna, per non parlare, tra le altre della Iotti presidente della Camera e alle ministre dei vari governi repubblicani, come possono essere brave e intelligenti se messe davanti a grosse responsabilità. Forse potrebbero difettare solo in bellezza se le compariamo alle veline di ultima generazione, ma non si può volere tutto sebbene il nostro presidente ci abbia provato. (Riccardo Alfonso http://www.fidest.it)

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Il Coisp in tema di sicurezza

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

In un comunicato rilasciato dal Coisp, sindacato di polizia, a firma del suo segretario generale Franco Maccari, a margine della conferenza stampa di ferragosto del Ministro Maroni, si commenta, tra l’altro, che: “Adesso è certo. In tema di sicurezza e tutela dei cittadini il Governo naviga a vista.” “O meglio, questo Governo, millanta risultati che non sono misurabili perché non ci sono numeri su cui potersi confrontare e soprattutto dimentica gli uomini e le donne che della tutela della sicurezza fanno il loro pane quotidiano. Innanzitutto non capiamo perché il Ministro Maroni da quando è al Viminale ha sospeso la pubblicazione del Rapporto sulla criminalità in Italia e, di fatto, ha censurato i dati in dettaglio, città per città, mese per mese, sulla sicurezza. Ieri il Ministro, nella consueta conferenza stampa di ferragosto, ha definito esaltanti i risultati nella lotta alla mafia, e di questo non possiamo che rallegrarcene facendo i nostri più vivi complimenti a tutti quei colleghi che, nel silenzio e nella difficoltà del loro lavoro, hanno assicurato alla giustizia pericolosi criminali. Ma il Ministro Maroni ha dimenticato che sicurezza è anche quella che i cittadini chiedono nella quotidianità e che ad oggi non è garantita. Non lo è dall’invenzione delle ronde, né dall’invio dell’Esercito nelle città. Ancora” – continua il leader del Coisp – “Il Ministro dell’Interno ha detto che i Cie, dove continuano a susseguirsi proteste e rivolte, non sono al collasso: “Ci sono ancora 572 posti”. Mente anche questa volta Maroni perché ad esempio a Lampedusa i posti sono poco più di 150 ed è difficile, se non impossibile per i costi, trasferire un clandestino dal Nord, dove i posti sono tutti esauriti, a Lampedusa e 83 sono in un Cie di Brindisi che aprirà solo lunedì.” Ed è sempre Maccari a dichiarare “non fondata” la notizia da parte del Ministro della restituzione, da parte delle Forze di Polizia, delle auto di grossa cilindrata sequestrate alla criminalità organizzata. Invece, senza paura di essere smentiti, noi possiamo affermare che a settembre saranno restituite le prime 30 auto di grossa cilindrata. “E veniamo – incalza Maccari – all’ultimo punto trattato dal Ministro su “calcio e violenza”. Egli annuncia, nell’ambito della lotta alla violenza degli stadi, nuove e più severe disposizioni: “La tessera del tifoso” sarà necessaria per tutti coloro che vorranno seguire la propria squadra in trasferta. Bene, – osserva il Segretario Generale del Sindacato Indipendente di Polizia – avevamo già apprezzato la bontà dell’iniziativa perché responsabilizzava anche le società. Ma una tesserina in un portafoglio mette davvero al riparo dalla possibilità che qualche facinoroso si  scagli ancora contro incolpevoli Appartenenti delle Forze dell’Ordine? Non ci pare. Ci pare piuttosto opinabile invece, che un Ministro dell’Interno, in una conferenza stampa, dopo 14 mesi di Governo non abbia speso una sola parola per parlare di rafforzamento dei mezzi messi a disposizione alla Polizia di Stato, di carenza di organici oramai veramente al collasso, di progettazione operativa per gli uomini impegnati in zone e servizi di frontiera. Nulla! Non siamo nei suoi pensieri. Una promessa possiamo farla noi però al Ministro Maroni, – conclude Franco Maccari – popoleremo i suoi sogni facendoli diventare incubi se molte delle questioni in sospeso non verranno risolte tenendo ben presente la dignità degli Operatori di Polizia”.

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Estate romana all’ombra della protezione civile

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

“In un periodo delicato come quello estivo, sapere di poter contare sull’aiuto della Protezione Civile è motivo di tranquillità e di vanto sia per i cittadini romani che per l’Amministrazione Comunale.” E’ quanto dichiara in una nota l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma, Sveva Belviso. “Per le persone con fragilità, che trascorrono il periodo estivo in città, l’estate può rappresentare un  momento di sconforto e di solitudine che acuisce di fatto situazioni di disagio. La collaborazione tra Comune di Roma e Protezione civile nasce dalla volontà e dall’esigenza  di prevenire eventuali situazioni di disagio grave e di intervenire in caso di bisogno, come ad esempio nel progetto Pronto Nonno in cui Comune  di Roma e Protezione Civile insieme 24 su 24 rispondono al numero verde  800.147.741 per fornire un immediato soccorso sanitario ai cittadini in difficoltà.  La visita di oggi del Direttore  della Protezione civile di Roma Aldo Aldi presso la casa di riposo “Casa Vittoria” è un segnale della costante presenza delle istituzioni sul territorio cittadino anche durante l’estate e di come una politica sociale del fare, positiva e accogliente è possibile e necessaria per una città coma Roma”, conclude l’assessore Belviso.

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I radicali e le pensioni di invalidità

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Dichiarazione di Alessandro Massari, componente della Direzione di Radicali italiani, e di Michele De Lucia, Tesoriere di Radicali italiani In Italia la spesa media per alcune prestazioni sociali è decisamente più alta della media dei paesi dell’area UE, soprattutto per quanto riguarda l’ammontare degli esborsi relativi alle pensioni di invalidità. Ed infatti sono oltre due milioni gli italiani percettori di queste pensioni, la cui massima concentrazione si trova nel mezzogiorno con 4,39 persone invalide ogni 100 abitanti contro le 2.91 del nord e le 3.73 del centro. Tra le regioni poi, ci sono delle punte di “eccellenza”: l’Umbria con le sue 5.48 pensioni ogni cento abitanti è la più “colpita”, segue la Calabria con un rapporto pari al 5.03, mentre la regione più “sana” è la Lombardia, con 2,91 pensioni ogni 100 abitanti. Proviamo ad incrociare questi dati con i redditi medi. E’ la Lombardia a guidare la classifica dei redditi più ricchi tra le regioni italiane con quasi 22.500 euro pro capite, reddito di quattromila euro superiore alla media nazionale (18.900 euro).  L’ultima regione è invece la Calabria con un reddito medio pari a 13.410 euro ma anche l’Umbria, con i suoi 17.820 euro e di sotto della media nazionale. La mancanza di un sistema di ammortizzatori sociali in grado di garantire in modo equo ed eguale un sostegno ai cittadini in difficoltà e la preferenza per la cassa integrazione, misura concessa dal potere esecutivo in modo discrezionale e non generalizzato, non risolve tutte le situazioni di bisogno e genera , quindi, delle sacche di illegalità.  Una campagna di controllo dell’INPS, ancora in corso, sulla correttezza delle pensioni di invalidità ha fatto emergere migliaia di  assegni indebitamente erogati facendo ipotizzare che, alla fine dell’anno il 12-13% dei trattamenti controllati saranno ritirati.  Che si sia utilizzata la formula della pensione di invalidità al posto degli ammortizzatori sociali è chiaro. Quanto ancora si dovrà attendere per veder realizzata la riforme del welfare che garantisca il sostegno a chi versa in stato di bisogno e consenta il rispetto il principio dello stato di diritto a tutti i cittadini? In Parlamento sono state depositate numerose proposte di legge radicali su questi temi, prima tra tutte quella che mira ad introdurre un sistema di welfare to work generalizzato sul modello scandinavo.  Se non per virtù, almeno per necessità,  è giunto il momento della riforma del welfare. A meno che non si preferisca continuare a “risolvere” i problemi ignorando ipocritamente la sistematica violazione delle leggi, in qualche caso dovuta al bisogno.

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L’equilibrio del bilancio calorico

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Presentiamo delle utili indicazioni sul bilancio calorico tratte dalla pubblicazione  “Medico e paziente”. Si tratta di una rivista di aggiornamento dei medici. Nello specifico è descritta quanta attività fisica occorre per smaltire un certo impegno. Le attività, suddivise per grado d’impegno e rapportate al consumo di calorie in un’ora sono state così indicate: Attività sedentaria: da 10 a 40 calorie per ora. (leggere, scrivere, manciare, guardare la televisione, cucire, giocare a carte, dattilografare a velocità moderata, lavoro di ufficio di vario genere ed altre attività che richiedono un minimo movimento delle braccia). Attività ridotta: da 50 a 100 calorie per ora: (cura della propria persona, lavoro di ufficio e di altre attività che richiedano lo stare in piedi e un certo movimento dlele braccia, cucinare, lavare i piatti, spolverare, lavare piccoli indumenti, stirare, dattilografare velocemente, altre attività che implichino lo star seduti con un continuato movimento delle braccia). Attività moderata: da 110 a 180 calorie per ora. (rifare i letti, scopare, pulire e fregare, lustrare, cerare, usare la lavatrice, fare piccoli lavori di giardinaggio, camminare in fretta, attività eseguite in piedi con moderato movimento delle braccia, attività eseguite seduti con vigoroso movimento delle braccia); Attività intensa: da 190 a 270 calorie per ora. (fregare e cerare i pavimenti, lavare a mano indumenti di grandi dimensioni, stendere la biancheria, disfare i letti, fare4 pesanti lavori domestici, camminare molto in fretta, giocare a bocce o a golf, pedalare lentamente, ballare, pattinare, cavalcare, fare ginnastica o pesanti lavori di giardinaggio; Attività molto intensa: da 300 a 700 calorie per ora: scavare, correre, pedalare velocemente, nuotare, scalare, giocare a tennis, sciare, fare l’amore.

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A proposito di storia e logiche revisioniste

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Si sono fatti curiosi ed imprevisti che a volte prendono alla sprovvista gli storici. Questa volta ne citiamo uno solo che ci sembra emblematico. Il 16 giugno del 2001 durante l’incontro tra Bush e Putin in Slovenia quest’ultimo mostrò a suo collega americano una copia di una lettera con cui nel 1954, solo un anno dopo la morte di Stalin, Krusciov chiedeva agli Usa di entrare nella Nato. La risposta fu, ovviamente, negativa stante l’asprezza della guerra fredda in atto. Alla Casa Bianca c’era Einsenhower e si stavano subendo i contraccolpi della guerra in Corea. Non solo. Bertinotti e Cossutta chiedevano l’uscita dell’Italia dalla Nato. C’è persino da chiedersi se Togliatti fosse a conoscenza di questa iniziativa russa dato che aveva fatto della guerra alla Nato uno dei principali bersagli della sua strategia politica. A questo punto, pur sapendo bene che con il senno di poi non si costruisce la storia, ci chiediamo cosa sarebbe accaduto se la risposta americana fosse stata, non diciamo affermativa, ma semplicemente interlocutoria, ovvero mostrasse un certo interesse e un desiderio d’approfondimento. Si avvalorerebbe, se non altro, l’ipotesi di una politica del doppio stato e che resta sempre, per ciò che riguarda gli italiani, al centro dell’atto d’accusa contro il comunismo italiano.

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Militari e morti sospette

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

“La morte di Emanuele Scieri rappresenta solo uno dei tanti casi di “morti sospette” che in quegli anni funestarono le caserme d’ tutta Italia” Lo dichiara Luca Marco Comellini, segretario del partito per la tutela dei diritti dei militari. “Sono purtroppo ancora numerosi i casi dei militari deceduti in condizioni misteriose che non sono mai stati definitivamente chiariti. Negli anni che precedettero la ristrutturazione delle Forze armate, e l’abolizione della leva, il caso del giovane paracadutista Scieri, morto misteriosamente 10 anni fa, e ripreso da alcune testate giornalistiche proprio in questi giorni, fu oggetto di un ampio dibattito parlamentare ma quella morte – prosegue Comellini – non fu l’unica che in quegli anni suscitò un certo scalpore. Prima ancora di Scieri, la notte fra il 9 e il 10 giugno 1998, quattro militari di leva in servizio presso il 14° Reggimento Alpini, Battaglione “Tolmezzo” della Brigata Julia, di stanza a Venzone UD (Caserma “Manlio Feruglio”) trovavano la morte in condizioni, che a distanza di oltre 10 anni, restano ancora avvolte dal più assoluto mistero. Come i Genitori di Scieri, – aggiunge Comellini – anche quelli degli alpini Roberto Garro, Giovanni Lombardo, Andrea Cordori e Mirco Bergonzini, attendono ancora  di conoscere la verità sulla morte dei loro figli. Lo Stato- conclude Comellini – non può e non deve sottrarsi all’obbligo di fornire risposte e accertate responsabilità”.

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La storia a scuola

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

La prima domanda che ci chiediamo è se esiste o no un testo obiettivo che presenti i fatti in modo onesto, senza omettere nulla e soprattutto senza deformare la realtà? Se la risposta riflette ciò che l’editoria ci fornisce oggi essa è se non proprio negativa alquanto critica. Le ragioni si spiegano variamente. Prima di tutto non sempre gli storici si lasciano alle spalle i loro personali convincimenti ed il rischio è forte che li riverberino nei dati e nei fatti che sono a loro sottoposti all’esame obiettivo. La scuola si trova, quindi, di fronte ad una pubblicistica che assomma i sé, nella maggior parte dei casi, testi che non si limitano ai soli fatti ma sono commentati per lo più in chiave contemporanea. Un primo aspetto dovrebbe essere proprio questo: avere un libro di storia che elenca i fatti separandolo dai commenti a più voci e a più indirizzi che dovrebbero far parte di un altro testo. In questo modo il tutto sarebbe più semplificato ed armonizzato con il possibile giudizio critico comparativo degli studenti. Ci arriveremo? Ai posteri, come sempre l’ardua sentenza.

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Criminalità: I dati U.S.A. che fanno paura

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Negli Usa un americano adulto su 32 si trova attualmente in prigione o in libertà vigilata. E’ quanto emerge da uno studio condotto dal Ministero della Giustizia americano. Tradotto in numeri, il dato statistico, significa che ben sei milioni e seicentomila americani sono finiti nelle maglie del sistema carcerario del loro paese (quasi due milioni in carcere ed altri quattro milioni e seicentomila o agli arresti domiciliari o sotto stretta sorveglianza da parte delle autorità di polizia). Si fa anche notare che il fenomeno è in crescendo.  Tra il 2007 ed il 2008 il numero è aumentato di 147.700 unità, ovvero del 2,3% in più. Ora dobbiamo aggiungere le varie retate antiterroristiche conseguenti agli attentati dell’11 settembre 2001. E’ senza dubbio un tasso di criminalità molto elevato che è sintomo di un grave disagio sociale. Senza voler avere la pretesa di fare di tutta l’erba un fascio possiamo, comunque, affermare che gli Usa sono un Paese malato. Malato per le sue logiche consumistiche e di politica economica che puntano al profitto fine a se stesso e passano sopra ad ogni aspettativa sociale ei di rispetto per le categorie meno abbienti. Malato per il modo come la sua leadership politica affronta le questioni internazionali fondate soprattutto con la pretesa di essere i più forti e di poter, quindi, fare come si vuole. Malato per il come gestisce la salute pubblica internazionale, con le sue multinazionali votate esclusivamente alle logiche del profitto ed in barba al più elementare rispetto per l’ecosistema, l’assistenza sanitaria per i più bisognosi del mondo (pensiamo ai milioni d’individui in Africa ed altrove che muoiono di Aids perché le cure sono molto costose) e per una più equa distribuzione delle fonti energetiche. Malato per aver creato e gestito il fondo Monetario internazionale che finisce con il provocare, con la sua logica d’interessi esosi, in taluni Paesi del Mondo, (vedasi Argentina e lo stesso Brasile) la caduta della produzione, ostacoli per l’esportazione ed il blocco dei depositi.

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I Comuni Fioriti non vanno in vacanza

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Le giurie, infatti, si preparano agli ultimi e importanti tour di visite per valutare l’indice di fioritura delle municipalità che fanno parte del circuito dei villaggi e delle città fiorite d’Italia: ad impegnare i giudici la settimana prossima sarà in particolare il viaggio tra centro e sud Italia che toccherà, fra le altre, le regioni Marche, Abruzzo, Toscana, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.  “Mercoledì scorso i giudici internazionali hanno concluso le visite europee di Entente Florale, che hanno toccato ventidue tra villaggi e città prima della deliberazione finale a Weimar, in Germania. Segreto assoluto sui risultati, che non saranno comunicati fino a settembre. Per l’Italia e, in particolare, per i due Comuni Fioriti candidati ovvero il paese di Prè-Saint-Didier (Aosta) e la città di Avigliana (Torino) ci sono grosse attese per un successo finale. Tutti i partecipanti al concorso nazionale saranno inseriti nella “Guida turistica ai Comuni Fioriti” che costituisce un prezioso strumento di comunicazione ed informazione ai cittadini sulle peculiarità che distinguono le amministrazioni comunali impegnate nella valorizzazione del verde pubblico come strumento di rilancio per il turismo e la vivibilità urbana.

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Chitarre sul lago d’Orta e non solo

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Sabato 22 toccherà  a Gozzano ospitare, nel cortile del Municipio, un nuovo appuntamento della rassegna Un Paese a Sei Corde. Protagonisti della serata saranno i Red Wine, una delle più importanti band europee, in attività fin dal 1978, con uno stile che va dal bluegrass tradizionale a quello contemporaneo, dal country al gospel fino allo swing. Red Wine ha suonato in tutta Europa, partecipando ai maggiori festival internazionali e tenendo concerti in Italia, Francia, Svizzera, Germania, Irlanda, Olanda, Repubblica Ceca e Austria, dividendo il palcoscenico con le più importanti band USA ed europee e conquistando ovunque un grande seguito. Luca Bartolini (chitarra e voce), ha suonato inizialmente con Red Wine nei primi anni ’90, prendendo il posto lasciato vacante da Beppe Gambetta, lasciandoli per suonare New Country con gli Hocus Pocus, una band molto nota, per ritornare con i Red Wine nel 2002. Stefano Cavallo (basso e voce), ha una lunga storia musicale personale per lo più con delle band rock, tra cui i Reunion, con i quali ha registrato alcune canzoni per un CD di tributo ai Beatles, nello storico studio di Abbey Road. La sua passione per il bluegrass comunque nasce nei primi anni ’80, quando suonava con una band chiamata Green Cellar Society, che comprendeva anche Martino, uno dei membri fondatori della Red Wine, il bassista Marco Curreri, e, per un breve periodo anche Silvio. La disposizione delle strade del centro storico di Gozzano rivela immediatamente la sua origine di borgo medioevale fortificato: era infatti la sentinella a Sud della Riviera di San Giulio, feudo personale del Vescovo di Novara e piccolo stato indipendente, da prima dell’anno 1000 per oltre 7 secoli. Gozzano, oltre a belle e interessanti chiese sfoggia le sue ville otto-novecentesche circondate da splendidi giardini. La serata, come tutte le altre in programma nella rassegna, comincia alle 21 ed a è  ingresso gratuito, grazie al patrocinio e al contributo della Regione Piemonte, della Provincia di Novara, dell’Unione dei Comuni del Cusio e della Banca Popolare di Novara per il Territorio. http://www.unpaeseaseicorde.it

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Servizi di produzione editoriale

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Sydney. La società australiana di produzione editoriale Pagemasters ha annunciato di aver siglato un accordo che le permetterà di offrire anche ai giornali dell’America settentrionale i servizi di cui è stata pioniera in Australasia.  Grazie all’alleanza con The Canadian Press, Pagemasters North America offrirà a testate canadesi e statunitensi una gamma completa di servizi editoriali, dalla creazione del design al copy editing, fino alla creazione dei titoli.  Attualmente Pagemasters produce più di 10.000 pagine editoriali al mese grazie a quattro centri di produzione distribuiti in Australia e Nuova Zelanda e si serve di più di 100 copy editor. Pagemasters è una società controllata al 100% da Australian Associated Press (AAP). Il modello Pagemasters che verrà esportato in America settentrionale garantisce qualità essenzialmente in due modi:  – Le pagine vengono lavorate a stretto contatto con il cliente: in questo modo rispondono alle esigenze specifiche di quest’ultimo. L’editore mantiene inoltre il controllo editoriale assoluto su tutto: dalla scelta dei pezzi alla loro collocazione e al loro trattamento. Le pagine possono essere create direttamente all’interno del sistema editoriale del cliente grazie all’utilizzo di tecnologia avanzata, che consente inoltre al cliente di controllare la qualità di tutta la lavorazione: gli standard di affidabilità non sono mai stati così elevati. – Servizi, pagine nuove e pagine consuete saranno curati da personale nordamericano in base a tempistiche nordamericane, conformemente al linguaggio e allo stile locali, assicurando inoltre un utilizzo appropriato di termini sportivi, politici o comunque specifici delle culture canadese e statunitense.
The Canadian Press è l’agenzia di stampa più accreditata del Canada ed è leader nel fornire in tempo reale contenuti multimediali in due lingue per piattaforme on line, mobili e di nuova creazione. Ha alle sue dipendenze oltre 250 giornalisti, che forniscono storie, foto, immagini, tracce audio e filmati on line e un servizio d’informazioni esteso grazie a The Associated Press, a quotidiani, stazioni radiofoniche e televisive oltre che a siti web.  La creazione di Pagemasters North America come società controllata al 100% da The Canadian Press si fonda sull’esperienza maturata dall’agenzia nell’impaginare dati economici e sportivi per giornali canadesi quali The Globe and Mail e Toronto Star.
Pagemasters è leader mondiale nella creazione e nella gestione di poli centralizzati di copy editing per giornali e riviste. In Australia e Nuova Zelanda fornisce servizi completi di design, redazione e produzione per giornali cittadini, regionali e nazionali.  Pagemasters produce oltre 10.000 pagine editoriali al mese. Fra i suoi clienti si segnalano Sydney Morning Herald, The Age, The New Zealand Herald e gli inglesi Daily Telegraph e Sunday Telegraph.  Creata nel 1991, la società è controllata al 100% da Australian Associated Press, l’agenzia di stampa nazionale australiana.  http://www.pagemasters.com.au
Australian Associated Press (AAP) è l’agenzia di stampa nazionale australiana. Ha più di 600 dipendenti e fornisce un esaustivo servizio di informazioni a livello nazionale e internazionale ai mezzi di informazione australiani, a settori dell’industria e ad altri clienti 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Praticamente tutti i mass media australiani si avvalgono dei servizi forniti da AAP.  http://aap.com.au

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“Racial profiling”

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

“La recente introduzione del reato di clandestinità, dichiara la senatrice Donatella Poretti, Radicali – Pd oltre a sanzionare penalmente uno status piuttosto che un comportamento (la fattispecie di reato e’ ‘essere’, non ‘fare’), provocherà un ulteriore incremento dell’odiosa pratica che va sotto il nome di ‘racial profiling’. Il ‘racial profiling’ e’ la modalità con cui le istituzioni (in particolare le forze dell’ordine) individuano le persone da fermare, ispezionare, controllare. Brutalmente, per un nero sono molto piu’ alte le probabilita’ di essere fermato per un controllo dei documenti, rispetto a un bianco. Risultato: a parità di infrazioni o reati commessi, il nero avrà maggiori possibilità di essere multato o di finire in carcere. Le carceri, dunque, si riempiono di immigrati, condannati non solo alle pene detentive, ma anche all’immobilità sociale una volta usciti. Si va così ad alimentare una situazione che in molti Paesi è divenuta insostenibile, ossia la creazione di veri e propri ghetti sociali (gli afro-americani nei centri urbani degli Stati Uniti, i francesi di discendenza araba nelle periferie francesi, etc.). Purtroppo, se negli Usa e in Francia questa pratica è effettivamente vietata dalla legge e vi sono periodici controlli e studi in merito, l’Italia consente alla pubblica autorità (polizia giudiziaria, polizia amministrativa, e dunque stradale ecc…) di procedere liberalmente “all’esercizio delle proprie funzioni”. Se quindi in altri Paesi è controllato l’operato delle forze dell’ordine per limitare questa forma di discriminazione istituzionale basata sulla razza e l’etnia, in Italia è ormai prassi quotidiana che questure e prefetture rilascino esaltanti comunicati stampa sui risultati di controlli di polizia mirati esclusivamente agli immigrati. In altre parole, in Italia il racial profiling è prassi accettata e spesso anche elogiata. Ma e’ e rimane una intollerabile forma di razzismo, con l’aggravante della sua istituzionalizzazione. E’ indispensabile agire per contrastare questa pratica, sia perche’ incivile e profondamente ingiusta, sia perche’ e’ un insormontabile ostacolo all’integrazione e negli anni provochera’ enormi conflitti sociali. Alla ripresa delle attività parlamentari, rivolgerò una interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno con due semplici domande: quale percentuale di controlli di polizia riguarda persone non bianche? Quale percentuale di persone non bianche sottoposte a controlli di polizia e’ stata individuata sulla base di criteri diversi dall’apparenza fisica?”

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Carcere di Arezzo

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Intervento della senatrice Donatella Poretti, Radicali – Pd Nell’ambito dell’iniziativa “Ferragosto in carcere” organizzata da Radicali Italiani, questo quanto ho rilevato stamane nella mia visita ispettiva: “La Casa Circondariale di Arezzo, una struttura risalente al 1920, presenta le caratteristiche classiche dell’attuale sistema penitenziario: sovraffollamento e carenza di organico, uniti ad un edifico antico che abbisogna di interventi. Tutto affidato alla buona volonta’ della direzione e del personale penitenziario e all’autodisciplina dei detenuti. Dovevano partire a giugno e ora sono previsti interventi e lavori di ristrutturazione per 2 milioni e mezzo di euro e una durata di 18 mesi. Vedremo, ma alcune carenze, come la mancanza di uno spazio verde resteranno! Stamani i detenuti erano 114, di cui 74 stranieri, a marzo avevano toccato picchi di 140, la capienza regolamentare e’ di 65 e quella tollerata di 91. Al 10 agosto gli agenti penitenziari erano 82 in pianta organica, in servizio 62 da cui detrarne 7 per distacchi vari e una decina in ferie. 1 educatore e 1 psicologo. 30 i detenuti con sentenza definitiva, 44 alcol o tossicodipendenti di cui 9 in trattamento metadonico, 1 sieropositivo, 16 posti per lavori all’interno, 1 detenuto in semiliberta’. I reati sono cosi’ suddivisi: 59 violazione leggi sulla droga, 39 reati contro la persona, 9 violazione leggi sulle armi, 1 associazione stampo mafioso, 10 violazione leggi sugli stranieri. A fronte di un unico reparto, il seminterrato con celle singole e aperte, gli altri due, piano terra e primo presentavano celle da 4 e 8 persone con un bagno (la doccia e’ esterna e puo’ essere fatta ogni due giorni) e sempre chiuse. Unico momento di socialita’ le 4 ore d’aria (dalle 9 alle 11 e dalle 13 alle 15) nel cortile in cemento a tutto sole. La palestra, accessibile una volta alla settimana, non e’ piu’ in funzione da un anno e mezzo per carenza di organico. Vengono organizzati corsi di formazione, ma non nei mesi estivi sempre per la mancanza del personale e per le ferie. La visita l’ho effettuata in compagnia della consigliera regionale di Sinistra e Libertà, Bruna Giovannini, del responsabile Uil Penitenziari, Mauro D’Asti e da Giuseppina Nibbi e Lorenzo Bianchi dell’associazione aretina Liberaperta, accompagnati sia dal direttore Paolo Basco, che dal comandante degli agenti. Il cortile di cemento e’ pericoloso per giocare a pallone, chi cade può farsi male e la responsabilità sarebbe dell’amministrazione penitenziaria”.

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Festival “Anime Migranti”

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

San Vito Polignano a Mare (BA) 28 agosto ore 21.00 Culture In Movimento 5ª edizione del Festival “Anime Migranti”, Culture In Movimento. La serata, organizzata dall’Associazione Culturale “Maharajah”, prevede l’esibizione dell’Orchestra di percussioni Bandita, un’officina del ritmo nata a Bari nel 2005 con lo scopo di aggregare persone attraverso l’apprendimento e la pratica, in forma collettiva, di musica e danza.  Creata sul modello delle “baterie do samba carioca” e dei “bloco-afro” del nord-est del Brasile per trasmettere l’energia gioiosa e vitale dei ritmi afrobrasiliani (dal samba e funky di Rio al Maracatù del Pernambuco – stato nordestino del Brasile – fino al samba reggae di Salvador de Bahia, l’Orchestra di percussioni Bandita utilizza strumenti tipici della tradizione afrobrasiliana, quali repinique, surdo, caixa, timba, tambourim, agogò, ganzà, cuica.  Pezzi di Brasile sparsi per la Puglia a ricordarci che la musica viaggia senza frontiere né  passaporto, arriva dritta al cuore e si radica nella mente. Brasile immaginato ma nello stesso tempo reale come quello vissuto dai tantissimi pugliesi,  in particolare polignanesi, emigrati oltre oceano per contribuire con il proprio bagaglio umano e culturale alla costruzione di una tra le più grandi metropoli multietniche del mondo, São Paolo. La performance dell’Orchestra di percussioni Bandita, in uno spettacolo pensato appositamente per il suggestivo scenario del piccolo porto di San Vito, si avvarrà del “disegno dei fuochi” curato da Fabrizia Dragone e Tommaso Colagrande (direzione artistica dell’evento), della danza di Tauà Pires, (ballerina brasiliana nata ad Olinda), di video proiezioni e dj set e della fondamentale collaborazione dei pescatori di San Vito con le loro barche, reti, lampare e specchi per una vera e propria celebrazione del ritmo sul mare.

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La voce del Papa

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Lettera al direttore. Gentile direttore, è vero, i vescovi hanno parlato a proposito del comportamento e dei discorsi lievemente dissoluti del Cavaliere. Qualche vescovo ha parlato, ed anche qualche sacerdote, e Avvenire e Famiglia Cristana. Ma noi fedeli aspettiamo una parola, una sola parola, da parte del nostro amato Pontefice. Non c’è bisogno che nomini il premier, nè che parli delle sue poco lodevoli vicende. Il nostro Papa, che pur essendo Vicario di Cristo, a differenza di Cristo è necessariamente esperto nell’arte della diplomazia, deve farci capire se sta dalla parte dei vescovi e dei giornali che hanno parlato, oppure dalla parte del Cavaliere. Una sola parola ci basta. Anche vaga. Magari potrà aggiungere: “Chi ha orecchi da intendere, intenda!” (Mc 4, 9). L’aspettiamo  all’Angelus della prossima domenica. O anche dell’altra o dell’altra ancora. (Miriam Della Croce)

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La morte di Angelo De Bartolomeis

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

E’ nella testimonianza dell’on.le Angelo Razzi “Angelo De Bartolomeis è stato un grande personaggio del mondo dell’emigrazione ed estremo sostenitore da sempre degli emigranti abruzzesi in giro per il mondo. E’ stato, tra l’altro, fondatore della testata giornalistica “La voce dell’emigrante” come anche l’iniziatore del “premio emigrazione” che, nella metà degli anni novanta, è stato anche conferito al sottoscritto Deputato”. “Con la scomparsa dell’amico De Bartolomeis – soggiunge Razzi –  tutto il mondo dell’emigrazione, e quello abruzzese in particolare, perde una figura di altissimo livello, di grande umanità, aiuto e sostegno a coloro che, costretti ad emigrare all’estero, hanno avuto bisogno di conforto e di supporto, morale innanzitutto. Ne è esempio la grande manifestazione annuale che ha sempre promosso, dando così la possibilità a tutti gli abruzzesi di potersi incontrare e di socializzare in misura sempre più stretta. Sarà difficile pensare il futuro dell’emigrazione senza Angelo De Bartolomeis che voglio, con queste brevi parole, ricordare a nome di tutti gli abruzzesi sparsi nel mondo ; formulando al contempo alla famiglia le più sentite e sincere condoglianze della Federazione dei circoli abruzzesi in Svizzera che io presiedo, come anche le condoglianze mie personali”.

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Conflittualità politica, questione meridionale e immigrazione

Posted by fidest press agency su domenica, 16 agosto 2009

Nel difficile momento che l’Italia sta attraversando per l’incertezza economica, su cui influisce profondamente la persistente crisi internazionale, e per l’acuirsi dello scontro politico, che vede maggioranza e opposizione delegittimarsi con asprezza e su ogni fronte, i Vescovi hanno richiamato all’esigenza di concentrare l’attenzione e gli sforzi sui nodi essenziali per lo sviluppo e per il bene del Paese. Pertanto occorre “individuare degli sbocchi e delle soluzioni che facciano uscire dai reciproci sospetti e timori”, per giungere, “in maniera serena, non episodica e possibilmente condivisa”, a riforme che assicurino “il miglior funzionamento della giustizia”. Ugualmente è necessario porre mano alla riforma dello stato sociale, che chiaramente non significa il suo smantellamento, e concentrare gli sforzi per incrementare ulteriormente l’occupazione, con speciale attenzione al Meridione. Lo sviluppo del Meridione resta in concreto “la prima grande questione nazionale”. I vescovi, infatti, denunciano al Sud una considerevole presenza di famiglie in stato di reale povertà e l’acuirsi della disoccupazione giovanile e femminile. La situazione è aggravata dalle conseguenze di improvvise calamità naturali – da ultimo il terremoto che ha colpito la Sicilia occidentale –, nonché dalle lentezze politico-amministrative nel risolvere le croniche carenze di approvvigionamento e distribuzione idrica e nel riordino del sistema stradale e ferroviario. Il Consiglio Episcopale Permanente, ha richiamato l’importanza dell’assistenza sanitaria e della cura della salute, ribadendo che la ricerca medica, il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica e la suddivisione della competenze devono realizzarsi tenendo conto del primato della persona. Si è auspicato che, come fortemente richiesto anche dal Forum delle associazioni familiari, i responsabili della politica e dell’economia nazionale compiano, a cominciare dalla prossima finanziaria, “scelte lungimiranti e coraggiose” a favore della famiglia fondata sul matrimonio, sia “attraverso provvedimenti specifici” sia “rimodellando l’intero quadro della normativa sociale, finanziaria e fiscale in conformità a quel ruolo che la famiglia come tale svolge di fatto nel nostro Paese”.

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